Post on 05-Jul-2015
STAMPA DI MONETA E IPERINFLAZIONE
LA FAVOLA: LA REPUBBLICA DELLO ZIMBABWE
Se un tuo amico ti sta dicendo:
“Se l’Italia reinizia a stampare la lira finirà come lo Zimbabwe, ci sarà
iperinflazione!”
TI STA RACCONTANDO UNA FAVOLA!
Ma tu non dirglielo subito.
Se il tuo amico sa realmente di cosa sta parlando (ho forti dubbi a proposito), dai al
tuo premuroso amico la possibilità di attivare le sinapsi del suo cervello, ed aiutalo a
capire da solo attraverso le seguenti semplici domande.
“Bene, carissimo amico, dalla tua affermazione noto con gioia che sei una persona
informata e preparata sull’argomento, mi aiuteresti a capirne di più?”
“Mi dici quando è nata la Repubblica dello Zimbabwe?”
“In quale periodo si iniziò a manifestare l’iperinflazione nello Zimbabwe?”
“Qual’era la situazione politica ed economica dello Zimbabwe durante negli anni
‘80?”
“Quale riforma importante fu fatta nei primi anni ’90?”
“Quali sono stati gli effetti sulla capacità produttiva dello Zimbabwe di questa
riforma?”
“In quale valuta La Repubblica dello Zimbabwe riceveva prestiti dal FMI, che doveva
ovviamente rimborsare?”
Dopo questa prima serie di domande (se non prima), si potrebbero verificare i
seguenti due casi:
1) Il tuo amico è realmente una persona preparata sull’argomento (poco
probabile) e ti ha effettivamente risposto in modo puntuale ed esauriente.
Quindi puoi continuare a porgli le altre domande per verificare la sostenibilità
della sua affermazione: “Se l’Italia reinizia a stampare la lira finirà come la
Repubblica dello Zimbabwe, ci sarà iperinflazione”.
2) Il tuo amico mostra segni di insofferenza e inizia ad obiettare “ ma cosa
c’entrano queste domande……… cosa c’entra la situazione politica ed
economica della Repubblica dello Zimbabwe ……..
che importanza ha in quale valuta era il debito dello Zimbabwe ………. che
importanza ha quale riforma fu fatta ……….”
Se noti che il tuo amico si comporta nel modo descritto nel secondo caso…….. bhè,
allora hai già capito quanto sia credibile l’affermazione fatta dallo stesso, e quale sia
la conoscenza di elementi di base dell’economia del tuo amico. A questo punto, se ti
interessa continuare ad averlo come amico, non ti resta altro da fare che dirgli:
“Bhè, caro amico, sai io sono una persona che vuole conoscere ed andare in
profondità, voglio capire come stanno realmente le cose, soprattutto quando si
parla di cose importanti che incidono in modo rilevante sulle nostre vite, come
l’economia ed il sistema monetario. Come ti ho detto prima, dall’affermazione che
hai fatto sembrava che tu con le tue conoscenze potessi aiutarmi a capirne di più,
ma purtroppo mi ero sbagliato. Dai non importa, mi metterò a studiare da
solo……..vieni che ti offro una birra!”
Nel caso il tuo amico fosse realmente una persona preparata sull’argomento,
continua con le seguenti domande:
“La capacità produttiva dello Zimbabwe era sufficiente a soddisfare la domanda
interna?”
“Il regime di Mugabe, ovvero lo Stato, supportava e tutelava i settori produttivi e
l’attività mineraria?”
“Qual’era la situazione civile e sociale dello Zimbabwe durante negli anni ‘80?”
“Le condizioni economiche e politiche del Paese consentivano al governo centrale di
imporre e riscuotere le tasse ad un livello sufficiente da consentire lo spostamento
di risorse dal settore privato a quello pubblico, ed allo stesso tempo consentire alle
esportazioni di pagare i debiti?”
A questo punto, se il tuo amico è riuscito a rispondere correttamente a tutte le
domande che gli hai posto, puoi condividere con lui le seguenti conclusioni:
“Caro amico, ti ringrazio per ciò che mi hai detto, grazie a te ho capito cosa è
realmente successo nello Zimbabwe a partire dagli anni ‘80, che spiega in modo
puntuale il fenomeno dell’iperinflazione che si manifestò.
Quindi durante i primi anni ‘90, c’è stata una contrazione notevole del PIL, come
conseguenza della perdita di produttività derivata dalla “ridistribuzione forzata”
delle terre dagli ex-coloni inglesi agli abitanti locali (o meglio, ad una piccola parte
di essi, “ammanicata”), che ha portato ad una perdita della produttività dei terreni
vicina all’80%, e ad una analoga diminuzione degli allevamenti, con un inevitabile
crollo verticale delle esportazioni e un impennata della disoccupazione, che ha
raggiunto l’80%. C’è stato, dunque, un crollo verticale della produzione di cibo,
dovuto alla mancanza di mezzi e capacità dei nuovi proprietari a coltivare con
produttività. Fu totalmente distrutta la produzione di tabacco, che da sola
rappresentava un terzo delle esportazioni. Il Governo doveva fare affidamento sul
cibo importato e sui prestiti del FMI. La capacità produttiva dello Zimbabwe era
insufficiente a soddisfare la domanda interna, e la componente di spesa governativa
era in concorrenza con la spesa dei cittadini per accaparrarsi quei pochi beni
prodotti dall’industria nazionale e i prezzi si impennarono.
Il regime di Mugabe è uno dei più corrotti al mondo. Tale fenomeno ha fatto sì che
l'economia nazionale fosse ulteriormente instabile infatti, mentre il governo
sosteneva enormi spese superflue e continuava a stampare cartamoneta,
l'artigianato e l'attività mineraria, non più tutelati dallo Stato, hanno sofferto di un
pesante declino. Quindi siamo in presenza di una situazione economica in caduta
libera, che è il primo passo per l'iperinflazione.
Un’altra causa dell'iperinflazione sono state le tensioni etniche e sociali: negli anni
'80 la Fifth Brigade Elite Army Division massacrò più di 20.000 persone appartenenti
all'etnia Ndebele nelle province occidentali del Matabeleland settentrionale,
meridionale e delle Midlands, che avevano svolto azioni di guerriglia contro il
governo. L'etnia predominante dello Zimbabwe è quella Shona, a cui appartiene lo
stesso Mugabe. Altre crisi si hanno avute tra neri e bianchi, a causa di una legge che
impediva alla popolazione bianca di mettersi in affari, che sta causando
l'emigrazione degli ex coloni europei, con le relative conoscenze. L'avanzare della
povertà dovuto all'iperinflazione, inoltre, ha causato rivolte in tutto il paese, che a
loro volta hanno aggravato le condizioni economiche e l'iperinflazione, causando
così un circolo vizioso.
Infine, la mancanza di una regolamentazione fiscale è stato un’altro fattore
dell'iperinflazione.
Ho capito bene, caro amico? E’ andata in questo modo? Convieni con queste
conclusioni?”
Bene……caro amico, lasciami approfittare della tua competenza in materia e
consentimi di porti qualche ultima domanda.
“Ipotizzando un’ Italia con moneta sovrana (potere di stampare moneta), e volendo
identificare, come hai fatto tu, nel potere di stampare moneta la causa di
un’inevitabile iperinflazione come quella dello Zimbabwe, te la senti di rispondere in
modo affermativo alle seguenti domande:
- Abbiamo tensioni etniche e sociali in Italia (guerra civile)?
- La capacità produttiva del nostro Paese è talmente limitata che esiste una
scarsità di beni e servizi?
- Ritieni che il governo italiano non sia in condizione di imporre e riscuotere le
tasse?
Secondo te, finché l’Italia ha avuto la sua moneta sovrana, la bilancia dei pagamenti
era in attivo o in passivo?”
Se lo Stato spende premendo i tasti si crea necessariamente iperinflazione, ti chiedo,
infine: “Come mai in Stati sovrani economicamente sviluppati, come gli USA, il
Giappone, il Canada, l’Inghilterra, non si vede la benché minima ombra di questa
iperinflazione?”
Vedi, caro amico, andare in giro a raccontare che dalla “stampa di moneta” (ovvero
avere una moneta sovrana), consegue necessariamente un’iperinflazione come è
successo nello Zimbabwe, significa semplicemente che non si sono studiate a fondo
le cause economiche-sociali, e quindi limitarsi in modo superficiale a “Raccontare
una FAVOLA”, e tu sai che alle favole ci credono solo i bambini.
O no?
Fonte: http://vocidallestero.blogspot.it/2012/01/non-vale-un-continental-come-la-mmt.html