La città nelle scienze sociali Guido Borelli guido.borelli@iuav.it Università IUAV di Venezia -...

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La città nelle scienze

sociali

Guido Borelliguido.borelli@iuav.it

Università IUAV di Venezia - CdL Triennale in Urbanistica e Pianificazione del Territorio

Corso di Sociologia Generale e del Territorio

La sociologia

Letture di riferimento: Bagnasco, A. (2013), Prima lezione di sociologia, Laterza, Bari.Bagnasco, A, Barbagli, M, Cavalli, A. (2007), Corso di Sociologia, Il Mulino, Bologna

La sociologia si occupa dello studio scientifico della società. La

sociologia nasce (A. Comte, Corso di filosofia positiva, 1839) come necessità di comprendere le

trasformazioni che iniziavano a strutturare quella che in poco tempo

diventerà la società moderna.

Per società si intende una popolazione stabilmente insediata su un territorio delimitato, i cui rapporti

sono abbastanza durevoli da consentire la riproduzione

dell’esistenza, la soddisfazione dei bisogni vitali e la sedimentazione di

una comune cultura da cui discendono le norme che regolano la

vita della collettività.

I paradigmi della riflessione sociologica

1. paradigma dell’ordine;

2. paradigma del conflitto:

3. paradigma della struttura;

4. paradigma dell’azione;

Cosa tiene insieme la società e come è possibile l’ordine sociale in un’epoca in cui le trasformazioni economiche, sociali e culturali

hanno infranto la credenza nella sacralità della tradizione e della

religione?

1. Paradigma dell’ordine

Il conflitto non è una condizione patologica della società, ma la sua

condizione normale che può generare sia ordine sia mutamento

2. Paradigma del conflitto

La società viene prima degli individui.

I fatti sociali possono essere spiegati solo da altri fatti sociali,

non si può partire dal comportamento degli individui,

dalle loro motivazioni e dalla loro personalità, per arrivare alla

società.

3. Paradigma della struttura

Per spiegare i fenomeni sociali – di qualsiasi natura essi siano – è

sempre necessario ricondurli ad atteggiamenti, credenze e

comportamenti individuali e di questi si deve cogliere il significato

che rivestono per l’attore.

4. Paradigma dell’azione(individualismo metodologico)

L’immaginazione sociologica

Lettura di riferimento: Mills, C.W. (1962), L’immaginazione sociologia, Il Saggiatore, Milano.

L’immaginazione sociologica è la capacità di comprendere come la

società è fatta e funziona.

  È una particolare qualità della mente: chi la possiede è capace di:

fare ordine nell’ambiente sociale che lo circonda;

riconoscere condizioni simili tra categorie di persone;

distinguere questioni individuali, circoscritte all’ambiente immediato, da questioni pubblici che nascono nella più

grande organizzazione della società e nel funzionamento delle sue istituzioni;

connettere questioni private a problemi pubblici, comprendendone le ragioni,

La città

Lettura di riferimento: Mela, A. (2007), La città, oggetto non ovvio della sociologia, Scienze Regionali, vol.6, n.3, pp. 137-154.

città

DIMENSIONEECONOMICA

DIMENSIONEPOLITICA

DIMENSIONECULTURALE

DIMENSIONEECOLOGICA

Gli oggetti di studio della sociologia urbana (adattato da Mela, 2006)

città

DIMENSIONEECONOMICA

DIMENSIONEPOLITICA

classi socialiconflitti urbani

povertàurbane

gruppiemarginati

politicheurbane

governodella città

subcultureurbane

DIMENSIONECULTURALE

sviluppo locale

sostenibilitàe sviluppo urbano

mercato del lavoro

città e sottosviluppo

città e sviluppoeconomico mondiale

distribuzione gruppinello spazio urbano

tipologie diforme urbane

DIMENSIONEECOLOGICA

Gli oggetti di studio della sociologia urbana (adattato da Mela, 2006)

manifestazioniculturali

Il ritorno dei ‘classici’ nella

sociologia urbana

città

DIMENSIONEECONOMICA

DIMENSIONEPOLITICA

classi socialiconflitti urbani

povertàurbane

gruppiemarginati

politicheurbane

governodella città

subcultureurbane

DIMENSIONECULTURALE

sviluppo locale

sostenibilitàe sviluppo urbano

mercato del lavoro

città e sottosviluppo

città e sviluppoeconomico mondiale

distribuzione gruppinello spazio urbano

tipologie diforme urbane

DIMENSIONEECOLOGICA

Gli oggetti di studio della sociologia urbana (adattato da Mela, 2006)

Parkmanifestazioni

culturali

città

DIMENSIONEECONOMICA

DIMENSIONEPOLITICA

classi socialiconflitti urbani

povertàurbane

gruppiemarginati

politicheurbane

governodella città

subcultureurbane

DIMENSIONECULTURALE

sviluppo locale

sostenibilitàe sviluppo urbano

mercato del lavoro

città e sottosviluppo

città e sviluppoeconomico mondiale

distribuzione gruppinello spazio urbano

tipologie diforme urbane

DIMENSIONEECOLOGICA

Gli oggetti di studio della sociologia urbana (adattato da Mela, 2006)

Weber

manifestazioniculturali

città

DIMENSIONEECONOMICA

DIMENSIONEPOLITICA

classi socialiconflitti urbani

povertàurbane

gruppiemarginati

politicheurbane

governodella città

subcultureurbane

DIMENSIONECULTURALE

sviluppo locale

sostenibilitàe sviluppo urbano

mercato del lavoro

città e sottosviluppo

città e sviluppoeconomico mondiale

distribuzione gruppinello spazio urbano

tipologie diforme urbane

DIMENSIONEECOLOGICA

Gli oggetti di studio della sociologia urbana (adattato da Mela, 2006)

manifestazioniculturaliSimmel

città

DIMENSIONEECONOMICA

DIMENSIONEPOLITICA

classi socialiconflitti urbani

povertàurbane

gruppiemarginati

politicheurbane

governodella città

subcultureurbane

DIMENSIONECULTURALE

sviluppo locale

sostenibilitàe sviluppo urbano

mercato del lavoro

città e sottosviluppo

città e sviluppoeconomico mondiale

distribuzione gruppinello spazio urbano

tipologie diforme urbane

DIMENSIONEECOLOGICA

Gli oggetti di studio della sociologia urbana (adattato da Mela, 2006)

Lefebvre

manifestazioniculturali

città

DIMENSIONEECONOMICA

DIMENSIONEPOLITICA

classi socialiconflitti urbani

povertàurbane

gruppiemarginati

politicheurbane

governodella città

subcultureurbane

DIMENSIONECULTURALE

sviluppo locale

sostenibilitàe sviluppo urbano

mercato del lavoro

città e sottosviluppo

città e sviluppoeconomico mondiale

distribuzione gruppinello spazio urbano

tipologie diforme urbane

DIMENSIONEECOLOGICA

Gli oggetti di studio della sociologia urbana (adattato da Mela, 2006)

Weber

Parkmanifestazioni

culturaliSimmel

Lefebvre

Un modo possibile per rispondere alla questione :

«cosa indichiamo oggi quanto utilizziamo il termine ‘città’?»

può partire da

quattro immagini

1. la città è la sua popolazione;

2. la città è un gruppo (politico) regolativo dell’economia;

3. la città è un’opera;

4. la città è il luogo della (post)modernità.

città

DIMENSIONEECONOMICA

DIMENSIONEPOLITICA

classi socialiconflitti urbani

povertàurbane

gruppiemarginati

politicheurbane

governodella città

subcultureurbane

DIMENSIONECULTURALE

sviluppo locale

sostenibilitàe sviluppo urbano

mercato del lavoro

città e sottosviluppo

città e sviluppoeconomico mondiale

distribuzione gruppinello spazio urbano

tipologie diforme urbane

DIMENSIONEECOLOGICA

Gli oggetti di studio della sociologia urbana (adattato da Mela, 2006)

Parkmanifestazioni

culturali

1. Robert ParkLa città come

organismo

«Quando facevo il giornalista ero solito scrivere molti articoli per l’edizione domenicale (…) Verificai che il giornale voleva pubblicare qualsiasi cosa interessante, purché attinente alla comunità locale. Scrissi molti articoli di ogni genere e in questo modo acquisii confidenza con molti aspetti della vita cittadina.Penso di aver percorso, camminando nelle città in svariate parti del mondo, più strada di ogni essere vivente. Da tutto questo ricavai, tra le altre cose, una concezione della città, della comunità, della regione, non come fenomeno meramente geografico, ma come una specie di organismo umano»

Robert Ezra Park, An Autobiographical Note (1950)

Per Robert Park (1864-1944), la città coincide la sua popolazione, come

questa si concentra e come si distribuisce nello spazio urbano.

La città è – quindi – un laboratorio sociale nel quale studiare i più tipici processi della società contemporanea

L'ecologia umana

L'immagine di città come organismo spaziale è derivata da Park e dai ricercatori della

Scuola di Chicago dalle teorie evoluzioniste di Darwin (1859): dai principi di adattamento e di cooperazione competitiva tra specie animali,

vegetali, individui e ambiente.

Il postulato fondamentale della scuola di Chicago è che l'adattamento all'ambiente – sebbene abbia luogo attraverso le azioni di singoli individui – in realtà è un fenomeno

collettivo che coinvolge tutti coloro che occupano stabilmente una determinata area.

Park coglie la grande eterogeneità dei quartieri di Chicago: “mondi isolati (…) con

pochi legami con la società circostante (...o) quartieri del vizio che si definiscono più per

le attività che si svolgono che per le persone che vi abitano”.

Per spiegare il funzionamento delle popolazioni urbane, Park ha introdotto il concetto

dell'ordine morale, descritto come impegno degli individui nel preservare il rispetto di se stessi attraverso il riconoscimento degli altri.

Per dare conto delle complessità introdotte dal concetto di ordine morale, Park lo ha suddiviso in

due categorie: l'ordine simbiotico e l'ordine culturale:

«c'è una società simbiotica basata sulla competizione e una sociertà culturale basata sul

consenso».

La città è una costellazione di

aree naturali

The Gold Coast and the Slum H. Zorbaugh (1929)

Era un'area di Chicago (Near North Side), caratterizzata da una eterogenea gamma di condizioni sociali.

Zorbaugh ne individuò sei:

The Gold Coast and the Slum H. Zorbaugh (1929)

1. La Gold Coast;2. Gli appartamenti in affitto;

3. La Bohemia;4. I negozi (locali notturni);

5. Little Sicily;6. Lo Slum.

The Gold Coast and the Slum H. Zorbaugh (1929)

Per Zorbaugh la composizione sociale dei quartieri non rimane stabile nel tempo, ma si trasforma

continuamente

Chicago and the Gold Coast

The Near North Sdide (a.k.a. The Gold Coast)

http://www.lib.uchicago.edu/e/collections/maps/chisoc/

«Geographer Chauncy Harris often argued that Chicago in the first half

of the 20th century was the most studied city in the world.

This claim is unprovable, but there were certainly an enormous number of

scholarly studies of Chicago between the 1920s and the middle

of the 20th century. Many of these included maps».

Lo schema dei cerchi concentrici di Ernest Burgess (1925)

Le ricerche della scuola di

Chicago

1. The Hobo (Anderson, 1923);

2. The Gang (Thraser, 1927);

3. The Ghetto (Wirth, 1928);

4. The Taxi Dance Hall (Cressey,1932);

I metodi di ricerca

«osserva le persone ordinarie durante le attività ordinarie» (R. Park)

La scuola di Chicago e i metodi etnografici

1. osservazione diretta;2. interviste;

3. raccolta di documenti.

«Realizzate il più possibile i vostri documenti attraverso case study, fornite, cioè,esempi concreti più che descrizioni

generali. Citate le vostre fonti letteralmente,

piuttosto che parafrasarle.Assicuratevi, se possibile, racconti di vita,

più che interviste. Citate sempre la fonte delle vostre relazioni e, se già pubblicata, siate precisi nel darne i

riferimenti.Fate e raccogliete fotografie».

William Thomas, 1912

Il contadino polacco in Europa e in America

W.I. Thomas, F. Znaniecki (1920)

In questo lavoro gli autori inaugurano un metodo di indagine sociologica (prossimo alla etnografia) basato sulla raccolta di documenti

personali di vario tipo – p. es. la corrispondenza (754 lettere nel caso di Thomas e Znaniecki), con l’intento di descrivere una situazione ‘naturale’, espressione di valori, rappresentazioni e credenze.

L'urbanesimo come

stile di vita

Urbanism as a Way of Life L. Wirth (1938)

Per Louis Wirth la città è un insediamento:

1.relativamente grande;2.denso;

3. omogeneo.

Gli sviluppi dell'approccio ecologico

1. Ruth Glass (1964);2. Jane Jacobs (1961);3. Lamarche (1976);4. Martinotti (1993);

La gentrification R. Glass (1964)

P

Contro Zoning J. Jacobs (1961)

P

Slum and Property DevelopmentF. Lamarche (1976)

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Quattro popolazioni metropolitaneG. Martinotti (1993)

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