Post on 21-Jun-2015
la categorizzazionele ragioni del categorizzare
http://www.mis.informatik.tu-darmstadt.de/Research/Projects/categorization
variabilità e comportamento
• la variabilità si riconosce nelle modificazioni teoricamente illimitate delle situazioni e del comportamento
• le modificazioni che contano sono quelle per cui l’organismo è sensibile e che inducono alternative di comportamento
• i concetti - nella cognizione umana - identificano quei possibili fattori di variabilità che assumono una funzione significativa per lo stato dell’organismo nel contesto della sua relazione con l’ambiente: amore, benessere, sicurezza, sazietà, libertà, ecc.
le categorie (i concetti) sono un prodotto cognitivo peculiarmente umano e sociale diversamente dal comportarsi categorialmente che è un processo
discriminativo determinato biologicamente attraverso la selezione naturale
cos’è la categorizzazione?
• è l’interazione differenziale e sistematica tra un sistema sensomotorio autonomo e adattativo ed il suo mondo
• questa definizione (Harnad, 2003) porta ad escludere le interazioni ordinarie tra gli elementi fisici dell’ambiente ma non i processi di interazione tra organismi non-umani ed ambiente
• la categorizzazione è un processo di base, che rivela continuità con il comportamento animale e con quello pre-linguistico umano
Stevan Harnad
i comportamenti categoriali basilari:
attacco-fugaevitamento-controllo
categorizzazione
E’ il processo cognitivo in base al quale vengono resi distinti elementi potenzialmente uguali. Tra i primi, Gordon Allport (1954) ha evidenziato la funzione categorizzatrice del linguaggio e la connessione tra categorie linguistiche e giudizi sociali.Alle categorie corrispondono etichette linguistiche in forma di parole che separano (bello-brutto, alto-basso, bianco-nero, ecc.).
Gordon Allport
i processi categoriali• sono essenziali per la sopravvivenza e la riproduzione
perché...
• favoriscono il controllo della situazione e la prevedibilità degli eventi,
• producono dei criteri decisionali e modelli di risposta con differenti gradi di efficacia
• introducono un principio di stabilità in un mondo instabile in ogni sua componente
• sono indipendenti dalla cultura ma espressione della cultura
Se dovessimo sfruttare a pieno la nostra capacità di registrare le differenze tra le cose e di
rispondere ad esse in modo unico, ben presto saremmo sopraffatti dalla complessità
dell’ambiente circostante. La soluzione di questo apparente paradosso […]
sta nella capacità di categorizzare. La creazione di categorie rende equivalenti cose
discernibilmente diverse, consente di raggruppare gli oggetti e gli eventi in classi e di rispondere ad essi in funzione della loro appartenenza ad una
data classe piuttosto che della loro unicità.
(Jerome Brune et al., A study of thinking, 1956
riduzione della variabilità
• variabilità e differenziabilità
concetti, categorie, etichette
Concetti e categorie sono identificati da etichette linguistiche significative in termini di denotazione
e connotazione.
i concetti sono “ideologici”le categorie sono “metodologiche”
le etichette linguistiche sono “operative”
concetto
categorie
etichette
• il principio dell’economia cognitiva;
• il principio della struttura del mondo percepito.
Eleanor Rosch, a partire da studi diventati dei classici sulle categorie del colore, ha individuato due principi che regolano l’uso dei concetti:
Il carattere prototipico dei concetti
la differenziazione categoriale
M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
la differenziazione categoriale
consiste nell’accentuazione delle differenze inter-categoriali
e nella riduzione delle differenze intra-categoriali
M. C. Escher - Encounter, litografie 1944
intolleranza per l’ambiguità
Per cogliere gli oggetti del mondo dobbiamo escludere i luoghi dell’ambiguità, ricercare confini nitidi e aree di
contrasto, individuare categorie che li definiscano.
Le conseguenze percettive della categorizzazione:
• assimilazione intra-categoriale (due stimoli appartenenti alla stessa categoria sono percepiti più
simili di quanto non lo fossero prima di essere categorizzati)
• differenziazione inter-categoriale (due stimoli appartenenti a categorie diverse sono percepiti diversi
più di quanto non lo fossero prima di essere categorizzati)
B
A A A A B B B B
Tajfel e Wilkes (1963)
A
assimilazione
differenziazione
assimilazione
Henri Tajfel (1919-1982)Alan Wilkes
Krueger & Clement (1994)
• presentano una serie di coppie di date prese dal calendario
• l’intervallo fra le due date delle singole coppie è sempre di otto giorni
• l’intervallo cade all’interno o a cavallo dei diversi mesi
Joachim I. Krueger
• si chiede di stimare le temperature medie, minime e massime registrate nel periodo relativo alle coppie di date durante il decennio 1981-1990
• Le stime sono poi confrontate con le temperature reali
Risultati
• è sottostimata la differenza di temperatura allorché le date del periodo cadono tutte nello stesso mese
• è sovrastimata la differenza di temperatura qualora le date dell’intervallo sono a cavallo di due distinti mesi
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categorie e pensiero comune