Karl Rahner

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Anno pastorale 2012-13 Parrocchia Sant' Antonino Martire di Castelbuono (PA) Parroco Don Mimmo Sideli Ciclo di conferenze "I Maestri del sospetto e i Testimoni della fede" tenuto da P. Filippo S. Cucinotta, OFM; docente di Teologia orientale della Pontificia Facoltà Teologica "San Giovanni Evangelista" di Palermo Incontro su Karl Rahner

Transcript of Karl Rahner

comunità parrocchiale “S. Antonino Martire” Castelbuono

Anno pastorale 2012-2013

stanno alla porta e bussano 

In dialogo con i maestri del sospetto

e i testimoni della fede

i maestri del sospetto e i testimoni della fede

27/10 B. Russell, Perché non sono cristiano24/11 B. Croce, Perché non possiamo non dirci

“cristiani”

15/12 P. Odifreddi, Perché non possiamo essere cristiani

26/01 E. Drewermann, I funzionari di Dio16/02 R. Guardini, L’essenza del cristianesimo16/03 H.U. von Balthasar, Solo l’amore è

credibile20/04 K. Rahner, Corso fondamentale sulla

fede25/05 J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo

i maestri del sospetto e i testimoni della fede

Karl Rahner(1904-1984)

Un’esistenza autentica

Nella mia vita modesta e meschina, mi sono sforzato di entrare nelle questioni concrete con argomenti concreti, senza paura …

Sono cresciuto in una famiglia cristiana normale, di ceto medio.Eravamo sette tra fratelli e sorelle.

Quando si cresce in una famiglia del genere e poi si prende una decisione sul proprio futuro, non è affatto strano che uno decida di farsi prete, gesuita.

A nessun della mia famiglia, all’infuori di mio fratello Hugo, era venuta un’idea simile.

Intorno al 1920-21 il senatore Alfredo Frassati, direttore de La Stampa, mandò suo figlio Pier Giorgio nella nostra famiglia per apprendere il tedesco [beato dal 20 maggio 1990].

1901-1925

Certo è che volevo diventare sacerdote e desideravo fare il sacerdote ad un certo livello intellettuale …. Volevo essere destinato a svolgere il mio ufficio sacerdotale in una università a contatto con gli studenti o qualcosa del genere.

… frequentai per quattro semestri il seminario di Martin Heidegger.

Un gesuita discepolo di un ex-novizio gesuita che fu anche zio di un sacerdote

… credo di dovergli molta riconoscenza. Heidegger non fu mai l’anticristiano che si è voluto far credere.

Ammiro Martin Heidegger che considero un grande filosofo e spero di aver imparato qualcosa da lui.

… quanto al modo di pensare, quanto al coraggio di rimettere in questione molte cose tradizionali ritenute ovvie, quanto allo sforzo di inserire nella teologia cristiana di oggi anche la filosofia moderna: qui ho appreso qualcosa da Heidegger e gliene sarò sempre grato.

… impresse un forte sviluppo alla filosofia dell’essere, che può avere e avrà sempre un’importanza affascinante per il teologo cattolico, per il quale Dio è e rimarrà sempre il mistero indicibile.

Le questioni radicali

Il punto di partenza del

filosofoHeidegger

Perché vi è, in generale, l’essere e

non il nulla?

Il punto di partenza del

filosofoHeidegger

Perché vi è, in generale, l’essere e

non il nulla?

Il punto di partenza del

teologo Rahner

Io sono colui che sono

Heidegger

Perché vi è, in generale, l’essere e

non il nulla?

Rahner

Io sono colui che sono

Ο ΩΝ

Heidegger

Perché vi è, in generale, l’essere e

non il nulla?

Rahner

Io sono colui che sono

Ο ΩΝ

Ο

Ω

Ν

Heidegger RahnerOgni determinazione dell’essenza dell’uomo, che presupponga già un’interpretazione dell’essente senza il problema della verità dell’essere è metafisica.

Il cristianesimo, come accettazione del mistero incomprensibile che noi chiamiamo Dio, proibisce all’uomo di volersi adeguatamente comprendere e plasmare da solo.

Heidegger RahnerOgni determinazione dell’essenza dell’uomo, che presupponga già un’interpretazione dell’essente senza il problema della verità dell’essere è metafisica.

Il cristianesimo, come accettazione del mistero incomprensibile che noi chiamiamo Dio, proibisce all’uomo di volersi adeguatamente comprendere e plasmare da solo.

Heidegger RahnerI vegetali e gli animali sono racchiusi nel mondo a loro circostante, non mai posti liberamente nel tralucere dell’essere, e però a essi manca il linguaggio.

Heidegger RahnerI vegetali e gli animali sono racchiusi nel mondo a loro circostante, non mai posti liberamente nel tralucere dell’essere, e però a essi manca il linguaggio.

Il cristianesimo apre, in maniera insuperabile, la possibilità di un umanesimo non umano.

Il mondo culturale secondo Karl Rahner

I tre elementi caratterizzanti

a) viviamo in una società secolare e pluralista, dove riesce più difficile trasmettere la verità cristiana;

b) un ampliamento delle conoscenze in tutti i campi del sapere, che rende difficile fare delle sintesi, e tuttavia s'impone di osare la sintesi a proposito delle “questioni ultime e fondamentali di tutta la teologia”;

c) una sorta di indurimento e di incrostazione dei concetti teologici che non corrispondono più alla mutata situazione della vita e della cultura dell'uomo moderno.

La teologiasecondo Karl Rahner

I postulati fondamentali

Non si tratta solo di sapere la fede, ma di comprendere la vita.Si deve passare al metodo antropologico, che procede dal basso e opera una corrispondenza tra vita e verità, tra esperienza e concetto.

Vedo una naturale unità nel mio essere - uomo, - cristiano, - prete, - gesuita.

Non c’è nessuna contraddizione tra l’essere umano e l’essere cristiano,l’antropocentrismo e il teocentrismo.

La Cristologia può considerarsi come un’Antropologia che supera se stessa.

E l’Antropologia è una Cristologia incompleta.

II Corso fondamentaleIntroduzione al concetto di cristianesimo

Originale: 1976 - trad. it. 1977

«… In qualche centinaia di pagine là ho offerto un certo condensato

della mia teologia».

DALLA PREFAZIONE

E’ impossibile nel medesimo tempo dire a tutti gli uomini qualcosa del concetto di cristianesimo.

L’autore si rivolge a lettori in possesso di una certa cultura e che non rifuggono dalla “fatica del concetto”.

Questo libro parte dalla convinzione che esiste una giustificazione intellettualmente onesta della fede cristiana sul primo livello di riflessione.

1. Una giustificazione intellettualmente onesta della fede.

2. Una prima sintesi razionalmente sostenibile.

3. Mostrare l’ordinamento strutturale dell’uomo all’autocomunicazione di Dio nella storia.

4. Enunciare ermeneuticamente la sostanza vincolante della fede nell’orizzonte delle questioni, che fanno dell'uomo l’“uditore della parola”.

LA STRUTTURA

 La prima parte: l’“apriori umano” (1-4).

La parte centrale: la storia della salvezza e la storia della rivelazione (5-6).

Le ultime tre sezioni (7-9).

La prima parte: l’“apriori umano”

(1-4)

I presupposti fondamentali

1. L’uomo, “uditore del messaggio”.

2. Posto davanti al “mistero assoluto”.

3. Radicalmente minacciato dalla colpa.

4. Può sperimentare “l’evento dell'autocomunicazione libera e perdonante di Dio”. 

“L’uomo è la domanda che sorge davanti a lui vuota ma reale e inevitabile e che non può mai essere da lui superata né soddisfatta in maniera adeguata”.

Un uomo può naturalmente disattendere e alzar le spalle di fronte a questa esperienza della trascendenza e dedicarsi al suo mondo concreto e lo può fare in tre modi:

1. La maggior parte degli uomini lo fa in una maniera ingenua.

2. Lascia sussistere tale domanda come domanda anche quando dichiara che non è possibile darvi una risposta.

3. Sopprime la questione del senso del tutto e la rigetta come una questione irrisolvibile e quindi assurda.

FORMULE BREVI DELLA FEDE

La teologia

- deve poter essere condensata nelle cosiddette “formule brevi della fede”;

- deve essere possibile calare in poche frasi ciò che effettivamente costituisce l’essenza del Cristianesimo.

Io ho detto che, per quanto il Simbolo apostolico resti normativo anche per i cristiani delle future generazioni, occorre escogitare altre espressioni o formule fondamentali del Cristianesimo che risultino più comprensibili o più immediatamente assimilabili da un uomo d’oggi o dei secoli futuri.

Il lessico di una “lingua tormentata”

Esistenza = l’essere dell’Esserci.

Esistenziale = è il carattere di ciò che caratterizza l’esistenza nel suo essere e nella comprensione di questo essere.

Esistentivo = l’autocomprensione che ogni esistenza ha di sé.

UNA FORMULA BREVE TEOLOGICA

L’orizzonte inabbracciabile della trascendenza umana, la quale si attua esistentivamente e originariamente - non solo in maniera teoretica o puramente concettuale - si chiama Dio e si comunica esistentivamente e storicamente all'uomo come suo proprio compimento in un amore perdonante.

Il vertice escatologico dell'autocomunicazione storica di Dio, in cui tale autocomunicazione si rivela come irreversibilmente vittoriosa, si chiama Gesù Cristo.

UNA FORMULA BREVE ANTROPOLOGICA

L'uomo perviene realmente a se stesso in un'autoattuazione genuina solo quando mette radicalmente in gioco se stesso per gli altri.

UNA FORMULA BREVE FUTUROLOGICA

Il cristianesimo è il mantenere-aperta la questione sul futuro assoluto, il quale vuole darsi proprio come tale nell'auto- comunicazione, ha fissato in maniera escatologicamente irreversibile questo suo volere in Gesù Cristo e si chiama Dio.

Da uditore della Parola al grande silenzio

L’ultimo Rahner

... mi dia la sua mano, sente il calore?

C’è più verità in una carezza che in tutte le pagine di questi libri.

  TU SEI IL SILENZIOColloqui con il Dio Altissimo

KARL RAHNER

Veramente, mio Dio, il solo sapere è nulla, e finisce tutto nella consapevole amarezza di non riuscire a raggiungere una comunione viva con la realtà.

Solo nella sapienza dell'amore è l’esperienza che mette il mio cuore in contatto con il cuore delle cose.

Solo questa esperienza mi sa trasformare.

Non quello che so escogitare, ma quello che vivo e soffro riempie il mio spirito e il mio cuore. E ogni dotto sapere è solo un piccolo aiuto per aprire l'animo all’esperienza della vita, in cui solo è la sapienza.

Allora sarai tu l’ultima Parola, l’unica che rimane e non si dimentica.

Allora, quando tutto tacerà nella morte, io avrò consumato il mio sapere e il mio soffrire.

Allora avrà inizio il grande silenzio in cui tu solo risuoni, Parola dell’eternità.