K. Il Cammino di San Benedetto, tra spiritualità, arte e natura · 2020-03-14 · Il Cammino di...

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urismo ruraleK.

Il Cammino di San Benedetto,tra spiritualità, arte e natura

È un percorso di circa 300 km tra Umbria e Lazio sulle orme del Patrono d'Europa.Ci si immerge in una natura incontaminata attraversando antichi

borghi di grande fascino, ricchi d'arte e di cultura

Ci sono molti modi di essere pel-legrini. Si può partire mossi dal-

la fede, dal desiderio di percorrere sen-

tieri meno battuti per vivere esperienze

autentiche oppure per cercare uno spazio

di silenzio e di cura per l'anima. Qualun-

que sia il motivo che induce a partire, il

Cammino trasforma e rigenera.

Il fenomeno ha assunto dimensioni

imponenti: nel 2019 sono stati quasi350.000 i pellegrini giunti a Santiago di

Compostela (in Galizia, nel Nord-O-vest della Spagna), maggiore meta dipellegrinaggio della cristianità, e si sti-

ma che siano state circa 40.000 le cre-denziali (i documenti che attestano lostatus di pellegrino) richieste per i Cam-mini italiani.

Tra le tante proposte che si sono fat-te strada negli ultimi anni nel Bel Pae-se, uno dei Cammini di maggiore suc-cesso è quello di San Benedetto, 300km tra Umbria e Lazio, da Norcia(Perugia) a Montecassino (Frosinone).Questo percorso, praticabile sia a piedisia in bicicletta (oppure a cavallo), sipropone di far conoscere i principaliluoghi dove è vissuto San Benedetto daNorcia (480-547), insieme a tanti pic-coli borghi di quell'Italia minore taglia-ta fuori dalle principali rotte turistiche,forse anche per questo capace di attrar-re l'attenzione del viaggiatore attento.

LUOGHI SANTI TRA I MONTI

Norcia, in Umbria, è un' incantevolecittadina ai piedi dei Monti Sibillini,duramente colpita dal terremoto del2016. Anche se i monumenti non sonovisitabili in quanto inagibili, grande èl'emozione di partire da Piazza San Be-nedetto, sotto alla statua del Santo che,con gesto solenne, sembra voler indi-carci la direzione da prendere.

La prima tappa ci porta a Cascia,

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.Q

Sopra. L'abbazia di Montecassino (Frosinone) è il punto di arrivode/ Cammino di San Benedetto. Sotto. La statua del santo davanti alla cattedrale di Norcia

(Perugia) prima del suo crollo causato dal terremoto del 2016, punto di partenza de/ percorso

dove visse Santa Rita (1381-1457),amatissima dalle migliaia di pellegriniche, durante tutto l'anno, accorrono alsantuario che ne accoglie le spoglie.

Nella seconda tappa partiremo dibuon'ora lungo il sentiero di Santa Ri-ta, uno spettacolare percorso scavatonella roccia che conduce a Roccapore-na, dove nacque Santa Rita. Un percor-so devozionale parte dalla sua casa na-

tale e proseoue salendo i 300 gradinidel Sacro Scoglio, uno sperone roccio-

so sul quale la Santa amava ritirarsi a

pregare, così intensamente da lasciare

impresse nella roccia le impronte delle

ginocchia e dei gomiti; proseguiremoattraverso boschi ombrosi per raggiun-

gere il borgo medievale di Monteleone

di Spoleto (a 1000 metri di altezza).

La terza tappa ci conduce nel Lazio

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TURISMO RURALE

a Leonessa (Rieti). Fondata nel 1278 daCarlo d'Angiò sul confine settentriona-le del Regno di Napoli, Leonessa rag-giunse la massima prosperità nel Cin-quecento grazie al commercio della la-na, per questo conserva importanti te-stimonianze medievali e rinascimentali.

La quarta tappa, la più elevata delCammino, attraversa i Monti Reatini,tra Leonessa e Poggio Bustone (semprein provincia di Rieti). Estese faggete,animali al pascolo e ampie vedute pa-noramiche ci accompagnano fino al pa-ese natale di Lucio Battisti, dove si tro-va un importante luogo francescano. Ilconvento di San Giacomo (XIII secolo)sorge sulle grotte dove Francesco d'As-Sisi trascorreva molte ore in preghiera.Da lì, una breve camminata conduce alSacro Speco, la «grotta delle rivelazio-ni», dove Francesco ottenne da Dio ilperdono dei peccati giovanili; il pano-rama che vi si ammira, ripaga di ognifatica.

Nella quinta tappa proseguiamoper Rieti attraverso il santuario france-scano della Foresta (XIII secolo), gesti-to da una comunità laica per il recuperodi ragazzi con dipendenze; il luogo èsuggestivo, sono gli stessi ragazzi adaccompagnare i visitatori.

AMPI PANORAMIE PICCOLI BORGHI

Oltrepassato il capoluogo della Sa-bina, nella sesta tappa risaliamo lavalle del fiume Turano attraverso i pic-

L'incantevole borgo di Caste/ di Tora (Rieti) si specchia nelle acque de/ lago de/ Turano,all'interno della Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia (7a tappa)

coli borghi di Belmonte in Sabina eRocca Sinibalda dominata dall'impo-nente castello a forma d'aquila.

Nella settima tappa oltrepassia-mo Posticciola, dove si trovano un an-tico lavatoio e il museo delle tradizionicontadine e raggiungiamo l'incantevo-le borgo di Castel di Tora sul lago delTurano, all'interno della Riserva Natu-rale dei Monti Navegna e Cervia.

Vedute mozzafiato sul lago e la tra-versata del Piano di Orvinio, un'ampiaprateria che in estate si riveste di fiori,ci attendono lungo l'ottava tappa. Se-condo la tradizione, l'abbazia di SantaMaria del Piano a Orvinio (IX secolo),sarebbe stata fondata da Carlo Magnocome ringraziamento per aver sconfittoin battaglia i Saraceni; il suo campani-le romanico, un autentico gioiello, è vi-sibile da chilometri di distanza.

Nella nona tappa attraversiamo ilParco dei Monti Lucretili passando peri borghi di Licenza (dove si trova la vil-

la del poeta latino Orazio, I secolo a.C.)e Vicovaro, dove nel punto più strettodella valle dell'Aniene si può visitareun interessante complesso di eremi be-nedettini e acquedotti romani.

La decima tappa, interamente inpiano e immersa nella vegetazione, ciporta fino a Subiaco, luogo fondamen-tale dell'esperienza umana di San Be-nedetto. Qui il Santo visse trent'anni,prima come eremita, poi come fonda-tore e abate di piccole comunità mona-stiche. Vi troviamo il Sacro Speco, unimpressionante monastero formato dadue chiese sovrapposte addossate al-la parete verticale del Monte Taleo. Fuedificato nell'XI secolo intorno al pri-mitivo eremo benedettino, e nel Tre-cento fu decorato con pitture che si ri-chiamano a storie del Vangelo e alla vi-ta di San Benedetto.

Lo Speco propriamente detto è lagrotta nella quale Benedetto visse pertre anni in preghiera; da lì una scala

A sinistra. I/ campanile romanico dell'abbazia di Santa Maria de/ Piano a Orvinio (Rieti), fondata, secondo la tradizione, da Carlo Magnocome ringraziamento per aver sconfitto i Saraceni (8a tappa). A destra. II Sacro Speco di Subiaco (Roma), luogo fondamentale dell'esp€hrienza umana di San Benedetto, monastero formato da due chiese sovrapposte addossate al Monte Taleo (10a tappa)

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conduce a un piccolo ambiente dove,sulla parete della roccia, un artista ano-

nimo ritrasse Francesco d'Assisi, pel-legrino a Subiaco nel 1223. Poco sotto

sorge il monastero di Santa Scolastica,

edificato sul primo insediamento bene-

dettino del VI secolo e ampliato a piùriprese. Magnifici il chiostro e il cam-panile, anteriore per costruzione a tuttiquelli di Roma.

Nella biblioteca, ricca di 150.000volumi, nel 1465 venne stampato il pri-

mo libro in Italia per opera di alcuni al-lievi di Johannes Gutenberg (1400 cir-ca-1468, l'inventore della stampa mo-derna).

TRA ABBAZIE,ARCHEOLOGIA E NATURA

L'undicesima tappa ci introduce in

Ciociaria, attraverso il Parco dei Mon-

ti Simbruini. Massima attrazione delpercorso è la cascata di Trevi, immersa

nel verde, laddove ai tempi dei Roma-

ni aveva origine l'Anio Novus, maggio-

re acquedotto dell'urbe. Trevi nel Lazio

è un borgo di origini antichissime, cir-

condato da una natura perfetta.

Sotto ai Romani godette di grandeprestigio grazie alla sua abbondanzadi acque. Vi si trovano il Castello Ca-etani (fondato attorno all'anno Mille)e la Collegiata di Santa Maria Assun-

ta (XV secolo), al cui interno fa bel-la mostra di sé un organo monumenta-

le del 1634.

Salendo per una mulattiera nel bo-

sco, nella dodicesima tappa raggiun-giamo l'Arco di Trevi, un grandiosoarco romano in pietra, forse antica do-

gana. Poi, passando da Guarcino (rino-

mato per gli amaretti, squisiti biscot-ti in pasta di mandorle) e da Vico nelLazio con la sua imponente cinta mu-raria raggiungiamo Collepardo, il «pa-

ese delle erbe», per via di una secolare

tradizione erboristica che risale ai mo-

naci Certosini.

Nei pressi del borgo si trovano an-che due curiosità geologiche: il Poz-zo d'Antullo, dolina carsica della cir-

conferenza di 300 metri e profonda 01-

tre 70 metri e le Grotte dei Bambocci,

così chiamate per la presenza di stalat-

titi dalle forme infantili che creano una

surreale popolazione sotterranea.

Sulla tredicesima tappa, riparti-

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Ne/ Parco dei Monti Simbruini si può ammirare la cascata di Trevi, dove ai tempi dei Roma niaveva origine l'Anio Novus, maggiore acquedotto dell'antica Roma (1 1 a tappa)

Nelle vicinanze di Collepardo (Frosinone) si trova la Madonna delle Cese (XII/ secolo), pic-

colo santuario ricavato nello spazio di una grotta (13 tappa)

La Certosa di Trisulti (Collepardo) del 1204 consenva al suo interno numerose opere d'ar-

te e una pregevole farmacia del XVII secolo (13a tappa)

VITA IN CAMPAGNA 3/2020 63

TURISMO RURALE

ABBAZIAMONTICKk1NO

ITSTTMONIUM PHUYGRINATIONIS

AO UMtNA SANCII

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" HONOREM DICATAM

FIOAOSCAUS.A AC

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MarcheNorcia

Umbria

Cascia

Monteleone di Spoleto

LeonessaPoggio

Bustone

Rieti

6 AbruzzoRocca Sinibalda

Castel di Tora

Orvinio9

Mandela

Il «Testimonium», l'attestatodi awenuto pellegrinaggio

che viene consegnato all'arrivoa Montecassino

ti lungo una strada romana, a un trat-to ci appare in tutta la sua maestosi-tà la Certosa di Trisulti. Costruita nel1204 per volontà di Papa InnocenzoIII (1161-1216), conserva al suo internonumerose opere d'arte e una pregevo-le farmacia del XVII secolo. Poco sot-to si trova un piccolo santuario ricavatonello spazio di una grotta, la Madonnadelle Cese (XIII secolo). Ma le sorpre-se non sono finite: lungo la stessa tap-pa ci attende infatti l'Abbazia di Casa-mari (XII secolo), raro esempio di go-tico cistercense in Italia, la cui chiesa,una selva di pilastri, è bella da toglie-re il fiato. Vi vive una comunità di mo-naci che pratica l'accoglienza e celebrasuggestive funzioni religiose, cantatein gregoriano.

La quattordicesima tappa ci con-duce a Isola del Liri, dove resteremoincantati da una splendida cascata na-turale alta 30 metri nel centro urbano,e ad Arpino, città di Cicerone, dovenon mancheremo di salire sull'acropolidi Civitavecchia per ammirare le muramegalitiche e l'unico esemplare di ar-

Subiaco

Trevi.nel Lazio

Collepardo

CasamariLazio Arpino

Roccasecca

Montecassino

Il Cammino di San Benedettolo si può percorrere a piedi

(305 km in 16 giorni) o in bicicletta(320 km in 7 giorni)

Nella quindicesima tappa attraver-seremo le gole del Melfa, un'area sel-vaggia ricca di aquile ed eremi rupe-stri, per raggiungere Roccasecca, dovenacque San Tommaso d'Aquino, unodei massimi pensatori della Chiesa; ilclima che qui si respira è tanto aperto

PER SAPERNE Dl PIÙ

Se desiderate effettuare questo Cam-mino, vi consigliamo la guida «Il Cam-mino di San Benedetto» (quarta edi-zione, Terre di Mezzo Editore), dovepotete trovare la cartografia, la descri-zione del percorso, i luoghi per l'ospi-talità, cosa vedere e tanto altro.Potete acquistare la guida collegan-dovi al sito www.terre.itInserendo nel carrello il codice pro-mozionale VITA/NCAMPAGNA20potrete usufruire delle spese di spe-dizione gratuite per la guida stessaed eventuali ulteriori prodotti edito-ridi presenti in catalogo. Il codice èvalido fino al 30/09/2020.

co a sesto acuto in Italia.

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e familiare, da indurre i pellegrini a ri-tornare con familiari e amici,

La sedicesima e ultima tappa ciconduce alla nostra meta, Montecas-sino. Quando, a una svolta del sentie-ro, apparirà ai nostri occhi l'abbaziain tutta la sua maestosità saremo pre-si da una gioia incontenibile. Ad acco-glierci una scritta a grandi caratteri so-pra all'ingresso: PAX. Forse solo allo-ra potremo cogliere il senso compiutodel nostro pellegrinare: un'esperienzaprofondamente pacifica e a suo modorivoluzionaria, che forse sarà riuscita ascardinare pregiudizi e luoghi comuni,aprendoci alla vita e agli altri. Il per-corso termina presso l'altare maggio-re, sotto al quale il Santo riposa insie-me alla sorella gemella, Santa Scola-stica. Non rimane che rivolgere ai San-ti fratelli una preghiera: magari, quelladi ritornare al più presto.

INFORMAZIONI UTILIPER INTRAPRENDEREIL CAMMINO Dl SAN

BENEDETTO

Prima di partire occorre richiedere lacredenziale (il documento che attesta lostatus di pellegrino) dal sito Internet delCammino (www.camminodibenedetto.it): essa permetterà di accedere a tuttii luoghi di ospitalità a donativo (cioè aofferta libera), di usufruire di prezzi ri-servati nei luoghi di ospitalità a paga-mento e, giunti a Montecassino, dà di-ritto a ricevere il «Testimonium», l'atte-stato di avvenuto pellegrinaggio.• Gli «Amici del Cammino», presen-ti quasi su ogni tappa, sono volontari adisposizione dei pellegrini per qualsia-si necessità.

• Norcia può essere raggiunta in auto-bus da Spoleto, mentre per il ritorno sipuò prendere il treno a Cassino.• E possibile spezzare il Cammino indue tranches: Norcia-Subiaco (IO gior-ni) e Subiaco-Cassino (6 giorni). Su-biaco è collegata a Roma da un fre-quente servizio di autobus.• Partenza da Norcia-Arrivo a Monte-cassino. Distanza: a piedi 305 km (16giorni), in bicicletta 320 km (7 giorni).

Simone FrignaniEsperto di Cammini e ideatore

del Cammino di San Benedetto

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