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IPOFERTILITÀ E
STERILITÀ: IL RUOLO
DELLE INFEZIONI
DELL'APPARATO
GENITALE FEMMINILE
Dott. Demetrio Costantino
Responsabile M.O.
Salute Donna Aziendale
Azienda USL Ferrara
Fattori causa di infertilità (%)
Fattore maschile 25,5%
Infertilità endocrina ovulatoria 16,9%
Endometriosi 6,0%
Fattore sia maschile che femminile 17,3%
Infertilità inspiegata 29,1%
Altro 5,3%
PATOLOGIA
INFETTIVA
La sterilità è l'incapacità biologica da parte di un uomo o di una donna
di contribuire al concepimento.
Per infertilità invece si intende l'incapacità di portare a termine una
gravidanza in una donna in grado di concepire.
Cause generali
Diabete mellito
Patologie della tiroide.
Patologie surrenaliche
Gravi malattie epatiche o renali
Cause ipotalamiche-pituitarie
Sindrome di Kallmann
Iperprolattinemia
Ipopituitarismo
Sindrome di Cushing
Cause ovariche
Sindrome dell'ovaio policistico
Anovulazione
Ridotta disponibilità ovarica
Disfunizione del corpo luteo
Menopausa prematura
Disgenesia gonadale (Sindrome di
Turner)
Tumore ovarico
Cause tubariche/peritoneali
Endometriosi
Aderenze pelviche
Infiammazione pelvica (PID)
Occlusione tubarica
Cause uterine
Malformazione dell'utero
Fibromatosi uterina
Sindrome di Asherman
Cause cervicali
Stenosi cervicale
Anticorpi antispermatici
Cause vaginali
Vaginismo
Dispareunia
Ostruzione vaginale
Cause psicologiche
L’ecosistema vaginale è un unicum in perfetto equilibrio tra biologia delle cellule
della mucosa vaginale e microflora. Quindi una qualsiasi modifica di questi 2
fattori determinano alterazioni di questo ecosistema: ciò è talmente frequente che
si parla in questi casi di “Sindrome da alterazione dell’ecosistema vaginale” o
“Vaginal ecological disorders (VED)”.
Il fluido vaginale ha lo scopo di fornire i nutrienti e l’idratazione necessari per il
trofismo e l’equilibrio funzionale della mucosa vaginale.
La flora di Doderlein mantiene il pH vaginale entro il range dei valori fisiologici e
ostacola l’ingresso, la crescita e la colonizzazione di specie indesiderate e/o
patogene (batteri, protozoi, virus, miceti).
Si crea l’ambiente idoneo agli spermatozoi
Preservando l’integrità dell’ecosistema vaginale si diminuisce l’incidenza delle
infezioni genitali.
Ipofertilità e sterilità
L’ecosistema vaginale
8% Trichomonas V.
Vaginosi batterica
39%
41%Candida
Vaginiti
aerobiche
12%
VAGINITI
Guerra B - Univ. Bologna, 2004
Si possono distinguere le MTS in tre categorie fondamentali:
Le malattie a trasmissione sessuale quasi esclusiva.
Le malattie a trasmissione sessuale non esclusiva.
Le malattie a trasmissione sessuale poco frequente.
Rientrano nella prima categoria infezione da Chlamydia, la Sifilide,
la Gonorrea, la Tricomoniasi, l‘Herpes genitale, il Papilloma Virus.
Alla seconda categoria appartengono l'HIV, l'Epatite B, il
Citomegalovirus e la prostatite batterica; alla terza la Candidosi e
l'Epatite C.
VAGINITI SETTICHECause e complicanze
Le infezioni da germi comuni vengono contratte con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto ma anche secondo altre modalità.
L'infezione può interessare la vagina (vaginite), la cervice uterina (cervicite) ma anche l'endometrio (endometrite) e le tube (salpingite/annessite).
L'eventuale interessamento delle tube può determinare danni che possono portare all'infertilità.
GERMI COMUNI
Streptococchi,
Stafilococchi,
Escherichia
Coli,
Enterococchi,
Mycoplasma,
Ureaplasma,
ecc.
Sintomi
Le infezioni da germi comuni possono determinare perdite giallo-grigiastre.
In alcuni casi possono comparire bruciori e dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali).
In fase avanzata di infezione (con annessite clinicamente manifesta) anche febbre e dolori addominali.
Cure
Antibiotici da assumere per bocca (capsule, compresse) associati eventualmente ad una terapia locale (creme, ovuli, candelette, lavande).
Le penicilline, i macrolidi e le tetracicline sono alcune delle categorie di antibiotici utilizzati.
La terapia varia chiaramente a seconda del microrganismo in causa. Importante inoltre trattare eventuali infezioni associate (trichomonas, gardnerella ecc.).
La terapia deve essere effettuata anche dal partner.
Rapporti protetti fino alla guarigione (da dimostrare con tamponi vaginali e/o uretrali).
PID
VAGINITI SETTICHECause e complicanze
La Chlamydia è un batterio che viene contratto con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto.
L'infezione può interessare la cervice uterina (cervicite) ma anche l'endometrio (endometrite) e le tube (salpingite/annessite)
Più raro l'interessamento dell'uretra (uretrite), dell'ano (proctite) e delle ghiandole del Bartolini (ghiandole poste a lato dell'introito vaginale).
L'eventuale interessamento delle tube può determinare danni che possono portare all'infertilità.
Nel maschio interessa l'uretra (uretrite), l'epididimo (epididimite) e la prostata (prostatite).
CHLAMYDIA
TRACHOMATIS
Sintomi
L'infezione da Chlamydia nel maschio è spesso asintomatica.
Nella donna può determinare perdite giallo-grigiastre e raramente bruciori e dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali).
In fase avanzata di infezione (con annessite clinicamente manifesta) anche febbre e dolori addominali.
Assenza di prurito.
Cure
Antibiotici da assumere per bocca (capsule, compresse).
L'Azitromicina è una delle sostanze farmacologiche utilizzate. Importante inoltre trattare eventuali infezioni associate (trichomonas, gardnerella ecc.).
La terapia deve essere effettuata anche dal partner il quale deve comunque prima eseguire tamponi uretrali per la ricerca del batterio.
Rapporti protetti fino alla guarigione (da dimostrare con tamponi vaginali e/o uretrali per entrambi i partner).
IL 50% negli
uomini ed il 75%
nelle donne non
viene diagnostica
a causa della sua
subdola
insorgenza!
PID
VAGINITI SETTICHE
Cause e complicanze
La gonorrea è determinata da un batterio detto Gonococco che viene contratto con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto.
L'infezione può interessare la cervice uterina (cervicite) ma anche l'endometrio (endometrite) e le tube (salpingite/annessite).
L'eventuale interessamento delle tube può determinare danni che possono portare all'infertilità.
Possibile l'interessamento dell'uretra (uretrite), dell'ano (proctite) e delle ghiandole del Bartolini (ghiandole poste a lato dell'introito vaginale).
Nel maschio interessa l'uretra (uretrite), l'epididimo (epididimite) e la prostata (prostatite)
GONORREA
Stime OMS:
62 milioni nuovi
casi/anno nel
mondo
Sintomi
L'infezione da Gonococco nel maschio è spesso asintomatica.
Quando evidente si manifesta con uno scolo di materiale purulento dall'uretra.
Nella donna può determinare perdite giallastre purulenti, bruciori, prurito e dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali).
In fase avanzata di infezione (con annessite clinicamente manifesta) anche febbre e dolori addominali.
Cure
Antibiotici da assumere per bocca (capsule, compresse).
Le penicilline, i macrolidi e le tetracicline sono alcune delle categorie di antibiotici utilizzati.
Importante inoltre trattare eventuali infezioni associate
La terapia deve essere effettuata anche dal partner il quale deve comunque prima eseguire tamponi uretrali per la ricerca del batterio.
Rapporti protetti fino alla guarigione (da dimostrare con tamponi vaginali e/o uretrali per entrambi i partner).
PID
La Vaginosi Batterica
La Vaginosi Batterica (BV) è la causa del 40-50% di tutte le infezioni
vaginali.
La BV si associa con:
Infezioni ricorrenti delle vie urinarie
Infezioni postpartum
Complicanze ostetriche
Pelvic Inflammatory Disease (PID) PID
Ginecologiche Ostetriche
Cervicite mucopurulenta Infezioni del liquido amniotico
Displasia cervicale Aborto spontaneo
Endometrite Parto pretermine
Malattia infiammatoria
pelvica Rottura prematura delle membrane
Infezioni postchirurgiche Basso peso/Infertilità
Infezioni urinarie Infezioni postchirurgiche
Mod. da Cauci S.
Patologie correlabili alla vaginosi batterica
Cosa è la Malattia Infiammatoria Pelvica?
La malattia infiammatoria pelvica (in inglese Pelvic Inflammatory Disease,
PID) è una infezione ginecologica ascendente non correlata né con la
gravidanza né con un intervento chirurgico.
La Malattia Infiammatoria Pelvica è un'infezione degli organi riproduttivi
interni delle donne, che coinvolge l'utero, le tube di falloppio, le ovaie e i
circostanti tessuti pelvici. Questi tessuti diventano infiammati, irritati e
gonfi.
I processi infiammatori delle tube (salpingiti) e dell’ovaio (ovarite) vengono
definiti annessiti, poiché in queste affezioni la flogosi si estende spesso
anche al peritoneo, si parla di malattia infiammatoria pelvica .
PID
La malattia infiammatoria pelvica ( Pelvic Inflammatory Disease, PID) è
una infezione polimicrobica del trattogenitale superiore che interessa
principalmente donne giovani e sessualmente attive.
Negli USA, vengono descritti, ogni anno, circa 750.000 nuovi casi,
riguardanti principalmente donne di età compresa tra i 15 e 29 anni.
Il costo dell’assistenza di una paziente con PID, sempre negli USA è di
2.000 dollari per paziente; ciò equivale 1,5 miliardi di dollari l’anno
Secondo alcune stime L’80-90% delle donne con infezione
genitale da Clamydia ed il 10% delle con infezione gonorroica è
asintomatica
Margaret Gradison Duke University Medical Center, Durham, North
Carolina, USA Febbraio 2013
Date le possibili conseguenze derivanti da un’infezione “silente”, viene
raccomandata una prassi preventiva con screening annuale per tutte le
donne sessualmente attive sotto i 25 anni di età, o per le donne di tutte le
età che cambino frequentemente partner sessuali, e per tutte le donne in
stato di gravidanza. (Margaret Gradison Duke University Medical Center,
Durham, North Carolina, USA)
Secondo il CDC americano ed il servizio di salute pubblica britannico,
numerosi studi correlano la prassi dello screening alla riduzione della
probabilità di PID con un beneficio misurabile anche in termini di
diminuzione delle gravidanze ectopiche e di sterilità. Secondo i dati
britannici, anche se è difficile ottenere un adeguato coinvolgimento nello
screening della popolazione maschile, il numero di giovani maschi che si
sottopongono al test è in aumento.
Si ritiene che la diffusione dei microorganismi implicati nella
malattia infiammatoira pelvica possa avvenire in tre modi:
Per via intra-addominale, dalla cervice all’endometrio,
attraverso le salpingi ed infine nella cavità addominale.
Attraverso il sistema linfatico
Raramente per via ematogena.
Flogosi pelviche PID (pelvic inflammatory disease)
vaginite
endometrite
salpingite
ovarite peritonite
20
Decorso delle flogosi pelviche
Acuto
Salpingiti, ovariti, ascessi tub-ovarici
Cronico
Processi flogistici analoghi a quelli acuti ma con decorso più
subdolo
Esiti di flogosi (salpingiti cistiche: idrosalpinge, piosalpinge
cronico, ematosalpinge)
Sintomatologia delle flogosi pelviche
Dolore (variabile da lieve ad addome acuto, localizzato ai quadranti
addominali inferiori, irradiato in zona lombare e alla radice delle cosce)
Secrezioni vaginali
Irregolarità mestruali
Febbre
Salpingite Piosalpinge
1. Infiammazione
(salpingite)
2. Edema, conglutinazione fimbrie
occludono l’ostio tubarico3. piosalpinge
Ascesso tubo-ovarico
Conseguenze delle flogosi pelviche
Lesioni permanenti della
salpinge, occlusione,
aderenze
Sterilità
Diagnosi differenziale
Altre cause genitali di dolore pelvico:
Endometriosi
Gravidanza extrauterina
Cisti torta
Cause extragenitali di dolore pelvico
Appendicite
Altre
Terapia delle flogosi pelviche
Varia in funzione della gravità: da antibiotici a largo spettro, a
combinazioni di antibiotici associati ad antiflogistici e analgesici, fino
alla terapia chirurgica nei casi più gravi
In presenza di un ascesso, la terapia chirurgica è indicata per prevenire
la rottura e una possibile sepsi.
A Fallopian tube obstruction as a sequela to Chlamydia trachomatis infection.
Kosseim M, Brunham RC
Eur J Clin Microbiol Oct 1986; 5(5) :584-90
Abstract
The association of tubal infertility and ectopic pregnancy with Chlamydia trachomatis infection was investigated
using a case-control study design. Although culture methods failed to document active chlamydial infection in the
majority of cases, serology revealed a significant association of Chlamydia trachomatis antibody with tubal
infertility and ectopic pregnancy. 13 of 18 (72%) women with tubal factor infertility and 18 of 32 (56%) women with
ectopic pregnancy had antibodies to Chlamydia trachomatis as compared to 11 of 49 (22%) normal pregnant
controls. Interestingly, only 7 of 18 (39%) infertile women and 5 of 36 (14%) women with ectopic pregnancy
recalled a history of pelvic inflammatory disease. These results suggest that chlamydia-associated salpingitis,
whether clinically evident or subclinical, is a major contributor to diseases of tubal dysfunction.
Sexually transmissible diseases and female sterility.
Aubriot FX, Dubuisson JB, Henrion R
Rev Fr Gynecol Obstet Apr 1988; 83(4) :257-8, 261-3 Clinique universitaire Port-Royal, Service du Pr Henrion,Paris.
Abstract
Regarding personal studies and a review of the literature, the authors are discussing the consequences of STD on fertility. Thus, through
salpingitis, STD represent the main cause of tubal sterility, distal and proximal, and ectopic pregnancies. It seems desirable to look for them
in the latter and treat them with a suitable antibiotherapy. The chlamydia serology seems a good screening examination. The best
prevention of STD will certainly permit to decrease the frequency of tubal sterility and ectopic pregnancies, in the years to come, limiting
therefore the major public health expenses they involve. (La prevenzione, la diagnosi tempestiva, un ottimale approccio
terapeutico , una corretta campagna di informazione sui rischi legati alle MST ed un qualificato counseling possono
portare a una riduzione di PID e di PID subclinica con conseguente diminuzione di incidenza di infertilità tubarica.)
Serologic evidence for the role of Chlamydia trachomatis, Neisseria gonorrhoeae, and Mycoplasma hominis in the
etiology of tubal factor infertility and ectopic pregnancy.
Miettinen A, Heinonen PK, Teisala K, Hakkarainen K, Punnonen R.
Department of Biomedical Sciences, University of Tampere, Finland.
Sex Transm Dis 1990 Jan-Mar;17(1):10-4.
Gli autori hanno utilizzato test immuno-enzimatico per determinare l’ incidenza di MST (Chlamydia trachomatis
Neisseria gonorrhoeae, Mycoplasma hominis ) tra 104 donne non fertili sottoposte a fecondazione in vitro.
Complessivamente, 55 (72%) su 76 donne con anomalie delle tube, sono risultate positive per uno o più organismi
MST rispetto a solo 6 (21%) su 28 donne infertili con tube normali (P inferiore a 0,001).
Gli autori hanno ottenuto risultati positivi al test per C. trachomatis, N. gonorrhoeae, e M. hominis rispettivamente
nel 40%, 14%, e 37% dei pazienti con anomalie delle tube.
Nelle donne senza anomalie delle tube, i risultati del test sono stati rispettivamente del 7% , 0%, e 14%,
Infections and infertility. Rhoton-Vlasak A
Prim Care Update Ob Gyns Sep 2000; 7(5) :200-206
Department of Obstetrics and Gynecology, Division of Reproductive Endocrinology and Infertility, University of
Florida, College of Medicine, Gainesville, Florida, USA
Abstract
Infertility affects 10-15% of all couples. Pelvic infections are an important cause of infertility, primarily as a result of
tubal damage. The infections most commonly related to infertility include gonorrhea, chlamydia, and pelvic
inflammatory disease. Tuberculosis also is a common cause of infertility in Third World nations. Sequelae resulting
from these infections include ectopic pregnancy, infertility, chronic pelvic pain, hydrosalpinx, and tuboovarian
abscess. Neisseria gonorrhoeae and Chlamydia trachomatis are the primary causes of pelvic inflammatory disease.
Chlamydial infections may be asymptomatic, and the resulting salpingitis is often referred to as silent pelvic
inflammatory disease. Polymicrobial infection with other organisms such as anaerobes or facultative aerobes may be
initiated by gonorrhea, chlamydia, or both. Early recognition of infection, prompt institution of appropriate antibiotic
therapy, and proper follow-up are important to prevent the sequelae of pelvic inflammatory disease. Surgical
intervention may be needed to treat immediate or long-term sequelae of infection. Prevention of pelvic infections
should be a high priority. Fortunately, treatment options such as tubal microsurgery and assisted reproductive
technologies offer couples reproductive options even when infertility occurs as the result of a previous pelvic
infection
Ochsendorf FR (2008) "Sexually transmitted infections: impact on male fertility."
…..Il problema delle malattie sessualmente trasmissibili “MST” asintomatiche o con sintomatologia
sfumata o non diagnosticate per malpractice o comunque non trattate e che causano ingenti danni nel corso
del tempo, è uno dei motivi per cui lo screening MST è così importante.
Lo screening MST eseguito regolarmente aiuta a diagnosticare infezioni asintomatiche che altrimenti
potrebbero passare inosservati, e non curate.
Questo non è solo importante per rallentare la diffusione dell'epidemia MST, ma può anche contribuire a
preservare la capacità procreativa .
The Journal of Infectious Diseases 2010; 201(S2) :S134-s155
Subclinical pelvic inflammatory disease and infertility.
Wiesenfeld HC, Hillier SL, Meyn LA, Amortegui AJ, Swee RL.
Obstet Gynecol. 2012 Jul;120(1):37-43.
Source
From the Departments of Obstetrics, Gynecology and Reproductive Sciences and Pathology, Magee-
Womens Research Institute, University of Pittsburgh School of Medicine, Pittsburgh, Pennsylvania;
and the Department of Obstetrics and Gynecology, University of California-Davis, Sacramento,
California.
Abstract
OBJECTIVE: The reported incidence of acute pelvic inflammatory disease (PID) has decreased
but rates of tubal infertility have not, suggesting that a large proportion of PID leading to
infertility may be undetected. Subclinical PID is common in women with uncomplicated
chlamydial or gonococcal cervicitis or with bacterial vaginosis. We assessed whether women
with subclinical PID are at an increased risk for infertility.
METHODS: A prospective observational cohort of 418 women with or at risk for gonorrhea or
chlamydia or with bacterial vaginosis was recruited. Women with acute PID were excluded. An
endometrial biopsy was performed to identify endometritis (subclinical PID). After provision of
therapy for gonorrhea, chlamydia and bacterial vaginosis participants were followed-up for
fertility outcomes.
RESULTS: There were 146 incident pregnancies during follow-up, 50 pregnancies in 120 (42%)
women with subclinical PID and 96 in 187 (51%) women without subclinical PID. Women with
subclinical PID diagnosed at enrollment had a 40% reduced incidence of pregnancy compared
with women without subclinical PID (hazard ratio 0.6, 95% confidence interval 0.4-0.8). Women
with Neisseria gonorrhoeae or Chlamydia trachomatis, in the absence of subclinical PID, were
not at increased risk for infertility.
CONCLUSION: Subclinical PID decreases subsequent fertility despite provision of treatment
for sexually transmitted diseases. These findings suggest that a proportion of female infertility
is attributable to subclinical PID and indicate that current therapies for sexually transmitted
diseases are inadequate for prevention of infertility.
LEVEL OF EVIDENCE: II
La malattia infiammatoria pelvica (PID) è la complicanza più significativa di infezioni a trasmissione
sessuale in donne in età fertile, rappresenta un importante problema di salute pubblica a causa delle
sue sequele a lungo termine (dolore pelvico cronico, infertilità tubarica, gravidanza ectopica). Prima
della metà degli anni 1970 la PID è stata considerata una infezione monoeziologica, dovuto
principalmente alla Neisseria gonorrea. Ora è ben documentato che la eziopatogenesi può essere
ascritta ad un grande numero di microrganismi oltre alla Neisseria gonorrea ed alla Chlamydia
trachomatis, (Gardnerella vaginalis, Haemophilus influenzae, batteri enterici Gram-negativi,
Streptococco agalactie, Mycoplasma genitalium). Il tipo e la gravità dei sintomi variano a seconda dell’
agente etiologico. Le donne che hanno una PID da chlamydia hanno una sintomatologia decisamente
più sfumata delle donne che hanno una PID gonococcica. La diagnosi clinica è complicata, la
soggettività e l’obbiettività clinica spesso sono insufficenti, il sospetto di PID deve essere confermato
mediante l’esame del sangue, ecografia, TAC, RNM. L’approccio laparoscopico è considerato il gold
standard. A causa dell'eziologia polimicrobica il trattamento antibiotico deve essere precoce ed
assicurare una copertura ad ampio spettro al fine di ridurre il rischio di sequele a lungo termine.
Pelvic inflammatory disease (PID) from Chlamydia trachomatis versus PID from Neisseria gonorrhea: from clinical suspicion to therapy.
De Seta F, Banco R, Turrisi A, Airoud M, De Leo R, Stabile G, Ceccarello M, Restaino S, De Santo D
G Ital Dermatol Venereol Oct 2012; 147(5) :423-30
CDC CENTERS FOR DISEASE CONTROL AND PREVENTION
Negli Stati Uniti, i CDC hanno attivato da tempo una sezione completamente dedicata alle malattie
sessualmente trasmissibili che interessano in modo particolare alcune regioni e alcune categorie
sociali della popolazione americana. La sezione, chiamata Division of sexually transmitted
disease, mantiene un sistema di sorveglianza annuale sugli andamenti delle malattie e ha
prodotto delle linee guida per la diagnosi e il trattamento.
In Europa, l’Ufficio regionale dell’Oms ha messo a punto una Task force europea con il compito di
rispondere efficacemente alle epidemie di MST in Europa dell’Est e in Asia centrale, epidemie che
possono potenzialmente diventare un problema serio di salute per tutta la regione europea.
La malattie sessualmente trasmissibili sono infatti tornate recentemente all’ordine del giorno dei
sistemi sanitari europei, per l’elevata incidenza rilevata nei nuovi paesi membri, quelli
appartenenti all’ex blocco sovietico. Nonostante i dati siano variabili e dipendano in larga scala
dai metodi di screening, secondo l’Ufficio regionale europeo dell’Oms, l’incidenza media della
MST nei paesi dell’est europeo è in media 100 volte più alta che non nei paesi europei occidentali
Secondo i dati del documento dell’Oms, ogni anno si verificano in tutto il mondo tra
le donne e gli uomini di età compresa tra i 15 e i 49 anni, 276,4 milioni di nuovi casi
di infezione da Trichomonas vaginalis, 106,1 milioni di nuovi casi di gonorrea, 105,7
milioni di nuovi casi di infezione da Chlamydia trachomatis e 10,6 milioni di nuovi
casi di sifilide, per un totale di 499 milioni di nuovi casi in tutto il mondo.
La maggior parte dei nuovi casi di IST si verifica nella Regione del Pacifico
Occidentale (128,2 milioni di nuovi casi), nella Regione delle Americhe (125,7
milioni di nuovi casi) e nella Regione Africana (92,6 milioni di nuovi casi). Queste
infezioni sono anche molto diffuse nella Regione Europea (46,8 milioni di nuovi
casi).
I DATI DEI CENTRI CLINICI
Dal 1 gennaio 1991 al 31 dicembre 2013, il Sistema di sorveglianza ha segnalato un totale
di 103.028 nuovi casi di IST.
Il numero dei casi di IST è rimasto stabile fino al 2004, con una media di 3994 casi di IST
segnalati per anno; successivamente, dal 2005 al 2013, le segnalazioni (5235 casi medi
per anno) hanno subito un incremento pari al 31,1% rispetto al periodo 1991-2004. I dati
dei due Sistemi di sorveglianza sentinella attivi in Italia al 31 dicembre 2013” (volume 28,
n. 2, febbraio 2015, pdf 3,4 Mb) pubblicato a marzo 2015, indicano che le patologie più
frequenti sono risultate essere i condilomi ano-genitali (40.871 casi), la sifilide latente
(9190 casi), le cervicovaginiti batteriche da agenti eziologici diversi (8798 casi) e l’herpes
genitale (7860 casi)
Il ruolo delle infezioni genitali nella etiopatogenesi della sterilità e/o ipofertilità non
va asolutamente trascurato.
Bisogna assolutamente migliorare le campagne di informazione
Aumentare la sensibilità delle donne e degli uomini alle MST
Affinare sempre più le tecniche di screening
Realizzare protocolli terapeutici efficaci (non improvvisare le terapie e non
affidarle ad incompetenti)
Ambulatori dedicati e sempre più efficenti
Ambulatori con più professionalità e specialisti
Non trascurare il supporto psicologico (dispareunia e vaginismo, crisi ansioso
depressive e fobiche, conseguenze della sintomatologia intensa che riduce o
azzera la frequenza dei rapporti sessuali che in ultima analisi può generare
profonde crisi nella coppia)
PREVENZIONE, DIAGNOSI E TRATTAMENTO sono passi
importanti nella riduzione della sterilità....
Se non impariamo a parlare la
lingua di chi riceve i nostri
messaggi, rischiamo di essere
poco ascoltati o equivocati
MST – ITS sono a livello
mondiale in continuo
aumento ma per moltissimi
giovani sono sigle come
tante altre “senza
importanza”. Perche?
MST
INFORMAZIONE
PREVENZIONE