Post on 17-Feb-2019
TITOLO PROVVISORIO DELLA SLIDE
Interventi per il rilancio delle aree di crisi industriale
Clelia Stigliano Dirigente della Divisione VIII - Grandi progetti d’investimento e sviluppo economico territoriale
Direzione generale per gli incentivi alle imprese
Ministero dello Sviluppo Economico
23 novembre 2018 –Venezia
Ministero dello sviluppo economico – DGIAI Divisione VIII
La Divisione VIII, Grandi progetti d'investimento e sviluppo economico territoriale,della Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dellosviluppo economico cura la gestione di programmi e interventi volti, nell'ambitodelle politiche di sviluppo e coesione, al superamento degli squilibri di sviluppoeconomico-territoriale, nonché il supporto alla definizione di interventi nell'ambito diAccordi di programma, in favore di aree e settori che versano in situazioni dicrisi, ivi inclusi gli interventi ai sensi della legge n. 181 del 1989.
Tra le competenze chiave vi sono la partecipazione ai tavoli di crisi aziendale inrappresentanza della Direzione generale in raccordo con le altre Direzioni Generaliinteressate, l’attività di programmazione delle risorse finanziarie, indirizzo,monitoraggio e controllo dei Contratti di sviluppo, nonché ulteriori attività digestione degli stessi, la gestione dei programmi agevolati di cui alla legge n.488/1992 nonché la gestione di altri interventi agevolativi volti al sostegnostraordinario del Mezzogiorno.
TITOLO PROVVISORIO DELLA SLIDE
23 novembre 2018 –Venezia
Riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale:la legge 181 del 1989
Legge 181 del 1989: interventi nella aree di crisi industriale
Tra gli interventi del Ministero dello sviluppo economico nel territorio
della Regione Veneto vi sono anche quelli dedicati alle aree di crisi
industriale complessa e non complessa ai sensi della legge 181 del 1989.
Lo strumento agevolativo in questione è finalizzato al rilancio delle
attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al
sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale delle
aree colpite da crisi industriale e di settore.
Legge 181 del 1989: interventi nella aree di crisi industriale
Il riordino della disciplina relativa agli interventi finalizzati alla
reindustrializzazione delle aree di crisi, di cui all’art. 27 del decreto-legge
22 giugno 2012, n. 83, ha previsto l’applicazione del regime di aiuto di
cui alla legge n. 181 del 1989 sia nelle aree di crisi complessa, sia nelle
situazioni di crisi industriali diverse da quelle complesse che presentano,
comunque, impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati e
sull'occupazione; in questo secondo caso, si parla di aree di crisi non
complessa.
Legge 181: normativa e aspetti essenziali
La normativa relativa alla legge n. 181 del 1989 e successive modifiche e integrazioni èla seguente:
decreto del Ministro dello sviluppo economico 9 giugno 2015, recante la disciplinaattuativa degli interventi di cui alla legge n. 181/1989 nelle aree di crisi industriali;
circolare ministeriale n. 59282 del 6 agosto 2015 recante «Criteri e modalità diconcessione delle agevolazioni di cui alla legge n. 181/1989 in favore di programmi diinvestimento finalizzati alla riqualificazione delle aree di crisi industriali».
La normativa prevede come ammissibili i seguenti programmi di investimento:
• produttivi
• tutela ambientale
• innovazione dell’organizzazione
I programmi devono essere di importo non inferiore ad euro 1,5 milioni.
Devono prevedere un incremento occupazionale da realizzarsi entro 12 mesi dal termine dellarealizzazione del programma degli investimenti.
Su questi ed altri aspetti, gli interventi disciplinati da appositi Accordi di programma possono prevedere delle deroghe alla normativa di riferimento.
Legge 181: Interventi per le aree di crisi industriale non complessa
Con particolare riferimento agli interventi nelle aree di crisi industriale noncomplessa, per quanto riguarda la Regione Veneto, oltre alla procedura asportello nazionale dedicato alla concessione di agevolazioni ai sensi della legge 181del 1989 chiusa in data 5 aprile 2017 – al quale sono stati presentati tre programmid’investimento localizzati in Veneto, attualmente in attesa di avere coperturafinanziaria per l’avvio della fase istruttoria -, il 18 dicembre 2017 è stato firmatoun Accordo di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e la stessaRegione Veneto finalizzato all’attuazione degli interventi di riconversione eriqualificazione produttiva di cui alla legge 15 maggio 1989, n. 181 nei territori dellaRegione Veneto riconosciuti quali aree di crisi industriale non complessa, ai
sensi del decreto direttoriale 19 dicembre 2016, limitatamente ai comuni rientrantinei seguenti Sistemi Locali del Lavoro:
•Monselice;
•Montagnana;
•San Donà di Piave;
•Portogruaro.
Legge 181: Interventi per le aree di crisi industriale non complessa
Il citato Accordo di programma tra la Regione Veneto ed il Ministero dello
Sviluppo Economico 18 dicembre 2017 prevede un apporto finanziario di
competenza del Ministero di circa 2,4 milioni di euro ed un
cofinanziamento della Regione Veneto per euro 1,2 milioni.
In attuazione di quanto previsto dall’AdP, con circolare della direzione
generale per gli incentivi alle imprese 16 maggio 2018, n. 202646
è stato pubblicato l’Avviso per la selezione di iniziative
imprenditoriali nei territori della Regione del Veneto, riconosciuti
quali aree di crisi industriale non complessa ai sensi del decreto direttoriale
19 dicembre 2016, tramite ricorso al regime di aiuto di cui alla legge n.
181/1989.
Legge 181: Avviso Veneto
A seguito dello scadere dei termini per la presentazione della domanda, sono
sei le istanze all’esame del soggetto gestore Invitalia, come riportato dalla
graduatoria pubblicata sul sito web del Ministero e di Invitalia e di seguito
esposta.
Legge 181: Avviso Veneto
Tenuto conto che le agevolazioni richieste, a seguito della chiusura della
procedura a bando, sono risultate superiori alla dotazione finanziaria prevista
dall’Accordo di programma 18 dicembre 2017, la Regione Veneto ha deciso
di destinare al finanziamento delle istanze presentate un impegno
finanziario addizionale pari ad euro 700.000,00.
Tale dotazione aggiuntiva sarà ufficializzata con un Addendum, al citato
Accordo di programma 18 dicembre 2017, già sottoposto all’approvazione del
Ministro ed in corso di formalizzazione.
Contratti di Sviluppo: cosa sono
I Contratti di Sviluppo rappresentano il principale strumento agevolativo dedicato al sostegnodi investimenti produttivi strategici ed innovativi di rilevante dimensione per ilrafforzamento della struttura produttiva del Paese.
Si tratta di uno strumento di natura negoziale, la cui gestione è affidata ad Invitalia, cheopera sulla base delle direttive e sotto la vigilanza del Ministero dello SviluppoEconomico.
La disciplina dei Contratti di Sviluppo, introdotti nell’ordinamento dal d.l. n. 112/2008, è statadettata, in fase di prima applicazione, dal decreto 24/09/2010.
La disciplina suddetta è stata riformata nel 2014, una prima volta (DM 14/02/2014) inattuazione delle disposizioni contenute nel Decreto del Fare (d.l. n. 69/2013), successivamente(DM 9/12/2014) al fine di adeguarla alle nuove norme in materia di aiuti di Stato previste dalRegolamento (UE) n. 651/2014, valevoli per il periodo di programmazione 2014-2020.
I Contratti di Sviluppo rappresentano uno deglistrumenti destinati al perseguimento degliobiettivi del Piano Nazionale Industria 4.0.
Contratti di Sviluppo: cosa finanziano
All’attualità, lo strumento opera su tre direttrici:
• programmi di sviluppo industriale: finalizzati alla produzione di beni e servizi
• programmi di sviluppo di attività turistiche: finalizzati allo sviluppo dell’offerta turistica,con possibilità di includere investimenti in attività commerciali (max 20% del totale)
• programmi di sviluppo per la tutela ambientale: finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente
L’investimento minimo è di 20 milioni di euro (7,5 milioni di euro per le attività ditrasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli); i Contratti di Sviluppo possonocomprendere eventuali progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione.
I soggetti beneficiari possono essere imprese italiane ed estere, che possono presentare informa singola o congiunta un programma di investimento. Nel dettaglio:
• Impresa proponente: promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile dellacoerenza tecnica ed economica del Contratto di Sviluppo.
• Imprese aderenti: realizzano ulteriori eventuali progetti di investimento nell’ambito delContratto di Sviluppo.
• Organismi di ricerca, limitatamente ai PRISS presentati in forma congiunta con l’impresaproponente o gli aderenti.
Contratti di Sviluppo: limiti minimi degli investimenti
Tipologia di
Programma di sviluppo
Importo minimo degli investimenti (€/ mln)
Programmanel suo complesso*
Progetto dell’impresaproponente**
Progetto delle impreseaderenti**
Industriale 20 10 1,5
Industriale per trasformazione e
commercializzazionedi prodotti agricoli
7,5 3 1,5
Turistico 20 5 1,5
Tutela ambientale 20 (7,5 TPA) 10 (3 TPA) 1,5
*Importo complessivo spese e costi ammissibili, al netto di eventuali opere infrastrutturali.
**Importo complessivo spese e costi ammissibili, al netto di eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.
Nel settore turistico non sono ammissibili progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ma solo progetti di innovazione.
Contratti di Sviluppo: procedure di selezione e forme di aiuto
Le agevolazioni possono essere concesse in diverse forme, anche in combinazione tra
loro:
‒ contributi in conto impianti
‒ finanziamenti agevolati
‒ contributi in conto interessi
‒ contributi diretti alla spesa
Le istanze presentate sono valutate da Invitalia (anche attraverso una fasedi negoziazione) nel rispetto dell’ordine cronologico, fatta salva laprocedura del fast track prevista per gli Accordi di programma e gli Accordidi sviluppo.
Le agevolazioni sono erogate per SAL, non inferiori al 20% dell’investimento ammesso,a fronte di titoli di spesa quietanzati.
E’ possibile richiedere l’erogazione della prima quota a titolo di anticipazione, fino adun massimo del 30% dell’agevolazione totale concessa.
Contratti di Sviluppo: gli Accordi di Programma e gli Accordi di Sviluppo
Le suddette procedure consentono:
la selezione di programmi di investimento di particolare rilevanza strategica, anchein ottica di risoluzione di particolari situazioni di crisi
maggiore coinvolgimento delle Amministrazioni, anche regionali, interessate
attivazione di risorse regionali per il cofinanziamento delle iniziative
priorità nell’iter di valutazione dei progetti e riduzione dei tempi di concessione
Ad oggi sono stati già sottoscritti 2 Accordi di Programma Quadro con le Regioni Campania e Calabria per il finanziamento di Contratti di sviluppo, che hanno consentito l’attivazione di risorse regionali incrementali per 215 mln di euro, e 27 tra Accordi di
Programma e Accordi di Sviluppo attinenti a singole istanze.
Accordi di Programma
con l’obbligatoria partecipazione della Regione al cofinanziamento
Accordi di Sviluppo
per programmi di sviluppo con spese superiori a 50 mln (20 mln per la TCPA)
La normativa prevede particolari procedure per la selezione e la valutazione di programmi di sviluppo dotati di particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale di
riferimento ed al sistema produttivo interessato.
Contratti di Sviluppo: gli Accordi di Programma e gli Accordi di Sviluppo
13 Accordi di Programma sottoscritti
592 milioni di euro di investimenti attivati
255 milioni di euro di contributi destinati
45 milioni di euro importo medio degli investimenti
14 Accordi di Sviluppo sottoscritti
983 milioni di euro di investimenti attivati
299 milioni di euro di contributi destinati
70 milioni di euro importo medio degli investimenti
Un Accordo di programma interessa la Regione Veneto, con
investimenti attivati per 14 milioni di euro e contributi
destinati per 1,4 milioni di euro
Un Accordo di sviluppo interessa la Regione Veneto, con
investimenti attivati per 25 milioni di euro e contributi
destinati per 11 milioni di euro
Contratti di Sviluppo: dotazione finanziaria
Le Regioni interessate dai programmi di sviluppo hanno, ad oggi, garantito uncofinanziamento di circa 280 milioni di euro
1.995,61 mln di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, da utilizzare secondo ivincoli di ripartizione territoriale propri del Fondo
67,4 mln di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione destinate alle PMI operanti sulterritorio della Regione Siciliana
336,3 mln di risorse del Programma Operativo Nazionale “Imprese e Competitività2014-2020” FESR;
355 mln di risorse del Programma nazionale complementare “Imprese eCompetitività 2014-2020”;
90 mln di risorse del Fondo per la crescita sostenibile destinati alla sottoscrizionedi Accordi di Programma e Accordi di Sviluppo;
20 mln di risorse del Fondo per la crescita sostenibile destinati agli interventi nelcapitale di rischio.
Per il periodo di programmazione 2014-2020 la dotazione finanziaria dello strumento è di 2.864,31 milioni di euro. In dettaglio:
Contratti di Sviluppo: stato di attuazione
90 contratti di sviluppo approvati
Investimenti attivati: 49,5 milioni di euro
196 programmi finanziati
Nella Regione Veneto sono stati approvati tre Contratti di Sviluppo
Agevolazioni concesse: 10,2 milioni di euro
Investimenti attivati per oltre 3,3 miliardi di euro
Agevolazioni concesse per oltre 1,6 miliardi di euro
77 programmi industriali (39,3%) – 47 programmi turistici (24%)
32 programmi TCPA (16,3%) – 5 programmi tutela ambientale (2,6%)
35 programmi di ricerca e sviluppo (17,8%)
Ulteriori due Contratti di sviluppo multiregionali (investimenti complessivi attivati di 21 milioni di euro ed agevolazioni concesse di 8,6 milioni di euro) interessano la
Regione Veneto