Post on 11-May-2015
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PROGETTO: “LIBRI E AUTORI”
Anno scolastico 2009/’10
Gli alunni delle classi prime incontrano
l’autrice Eva Montanari
La biblioteca comunale di Crevalcore ha una sala interamente dedicata ai bambini ed ai ragazzi, in cui è
presente una vasta gamma di scelte, sempre in aggiornamento per tenersi al passo con i tempi: le
generazioni cambiano e con esse il gusto per la lettura.
Annualmente vengono organizzate attività volte alla promozione della lettura, sia in quanto sommo
metodo di divulgazione culturale, sia in quanto piacevole e sana attività alternativa alla predominante
televisione.
Il lavoro è stato svolto in 4 giornate da gennaio ad aprile; giornate che erano organizzate in modo che gli
alunni potessero sperimentare direttamente e attraverso varie modalità il piacere della lettura.
In particolare in occasione del primo incontro, svolto il 19 Gennaio dalle ore 9,30 alle
ore 10,30, gli alunni hanno ricevuto la visita, presso la propria classe, di tre ragazze del liceo socio
psicopedagogico “Cevolani” di Cento che, in collaborazione con la biblioteca di Crevalcore si occupavano di
seguire il progetto con competenza e disponibilità. In questo contesto si è svolta una prima indiretta
conoscenza dell’autore: la scrittrice e illustratrice per bambini EVA MONTANARI.
Per sviluppare un clima di attesa e di aspettativa le studentesse hanno presentato un grande pacco dal
quale estraevano degli indizi sulla scrittrice: pennello (perché è pittrice), coppa (perché ha vinto molti
premi), una cartolina di Rimini (perché è il suo paese d’origine) e una di Parigi (perché si tratta di un’autrice
famosa anche all’estero).
Essa è stata presentata ai bambini soprattutto come una persona che ha lavorato parecchio e che quindi è
riuscita a fare tante belle cose e a vincere numerosi premi (tra questi il Premio Alpi Apuane nel 2002; nello
stesso anno la Montanari era finalista al premio Andersen). Si è messo in evidenza che la scrittrice ha avuto
la fortuna che i suoi libri sono stati tradotti in molte lingue, così le sue storie sono state lette da molti
bimbi in tutto il mondo, compresi i “colleghi” alunni della 1C.
L’attività in biblioteca è stata un’opportunità per creare un modello vincente di riferimento, alternativo a
quelli consueti che i bambini ricevono dalla televisione e spesso, purtroppo, anche dalle famiglie.
A seguito della presentazione della scrittrice è stato chiesto agli alunni di descrivere come avevano
IMMAGINATO l’autrice, per allenarli a coltivare la fantasia e a strutturare una forma mentis creativa . Tutto
ciò è importante nella lettura di un libro per allenare la lettura alfabetica e, leggendo, viaggiare con la
mente, ma fissando contemporaneamente nella memoria le esperienze cognitive ed emotive man mano
raggiunte.
Il confronto di tutti i punti di vista si è svolto civilmente seguendo le regole di rispetto dei compagni e di
precedenza per alzata di mano, come era stato insegnato fin dal primo giorno di scuola.
Successivamente è stato letto un libro dell’autrice, in cui si narra di un bambino che compie un viaggio in
automobile insieme al padre e dal finestrino i due notano cose diverse: il bambino fissa la sua attenzione su
particolari naturali, il padre invece nota gli oggetti, i cartelli stradali e le altre automobili. Infine decidono
insieme di partecipare ad una gara di corsa tra automobili. E’ stato fatto notare agli alunni come nei libri si
possano trovare tanti spunti per attività divertenti: i libri non devono essere percepiti come totalmente
legati alla scuola e allo studio, ma devono essere associati all’ idea di svago e divertimento.
Approfittando dell’entusiasmo
derivato dal racconto, ho effettuato
un collegamento in ambito logico-
matematico presentando i numeri
ordinali.
Nei libri illustrati in generale
l’immagine racconta la stessa storia
del testo, ma ne amplifica il
significato, lo rinforza, oppure lo
può modificare con ironia.
In questo caso purtroppo non si è potuto, per ovvie ragioni logistiche, far vedere l’immagine ad ogni
bambino da vicino durante la lettura, ma le insegnanti hanno provveduto a fine racconto a lasciare a
disposizione degli alunni il libro, facendo in modo che potessero ammirarle secondo i propri tempi.
È ribadita inoltre l’importanza della lettura ad alta voce, una lettura condivisa in cui anche le emozioni e il
trasporto diventano patrimonio comune e sono parallele alle personali fantasie.
L’importante in questi contesti è trovare il momento giusto, una ritualità che richiami l’attenzione e stimoli
positivamente il piccolo (ma anche il grande) lettore.
Il secondo incontro si è svolto il 16 Febbraio dalle ore 9,30 alle ore 11 presso la
ludoteca “Il cappellaio matto” di Crevalcore: si sono incontrate tutte le classi che
avevano singolarmente partecipato all’incontro di presentazione.
Avevano a disposizione tutto il materiale necessario per svolgere un’ attività di laboratorio manuale, in cui
sotto la supervisione delle ragazze del liceo e delle insegnanti, gli alunni hanno potuto trasformare la
propria IMMAGINE MENTALE dell’autrice in una rappresentazione iconica concreta usando anche delle
stoffe per completare il disegno sotto forma di collage.
Questa proposta ha entusiasmato tutti gli alunni che si sono messi alacremente al lavoro esprimendo la
loro fantasia e creatività attraverso l’uso dei colori e della scelta dei materiali.
Il terzo incontro si è svolto presso la biblioteca di Crevalcore, nella sala destinata ai
ragazzi, dalle ore 9 alle ore 10.
In questa occasione le ragazze del liceo hanno raccontato e messo in scena la storia animata del testo
“PICCOLA POLLICINA” di Eva Montanari.
Leggere ad alta voce permette una lettura condivisa, una immersione più completa nel mondo fantastico di
cui si parla. Leggere apre le porte a mille possibilità in relazione all’età e a ciò che si vuole ottenere: per un
adulto può essere necessità lavorativa, burocratica o di informazione, per un bambino è fonte di sapere,
necessaria ad una crescita virtuosa e alla carriera scolastica.
Ma ciò che accomuna i lettori di tutte le età è il PIACERE che si prova a seguito di una lettura gradevole o
interessante, specie se inserita in una ritualità che faccia a sua volta da cornice al libro stesso. Il racconto è
poi ancora più vivo se la storia tocca argomenti, luoghi o immagini che siano in prossimità del lettore. Ciò
può essere reso ancora più incisivo con una ambientazione fisica del testo: un disegno (come è nello stile
della Montanari), qualche particolare costruito ad hoc con vari materiali, o una semplice mimica facciale o
uditiva.
Successivamente gli alunni hanno potuto giocare con il materiale e porre delle domande.
I bambini hanno partecipato attivamente a tutte le attività, rimanendone piacevolmente colpiti e
interessati. Tuttavia l’ultima fase ora descritta ha riscosso il successo maggiore, proprio perché gli alunni
hanno provato direttamente il piacere dell’ascolto e del sogno fantastico.
Infine i bambini hanno potuto giocare con il materiale di scena e con gli allestimenti, immedesimandosi
anche fisicamente nei personaggi del racconto.
Il quarto ed ultimo incontro è stato svolto sempre presso la biblioteca mercoledì
14 Aprile dalle ore 14,30 alle 16.
Qui le ragazze del liceo Cevolani hanno esposto degli oggetti che fungevano da indizi per presentare con
maggiore precisione l’autrice.
Erano presenti i bambini di tutte le classi prime che avevano aderito al progetto. La partecipazione è stata
notevole anche grazie al clima di attesa e aspettativa creato; l’emozione di vedere l’autrice aumentava ad
ogni incontro. La creatività richiesta nei laboratori e nei momenti di confronto tra bambini ha aumentato la
capacità di concentrazione ed attenzione.
Una volta presentatasi sul palco Eva Montanari ha visionato i disegni che i bambini avevano prodotto nel
corso del secondo incontro.
Successivamente i bambini hanno potuto intervistarla liberamente.
Le domande poste erano prevalentemente di tipo personale quindi, ad intervista ultimata, l’autrice ha
raccontato a livello più tecnico come si svolge la produzione di un libro: il bozzetto, il menabò, gli schizzi,…
mostrandone degli esempi.
Alcuni bambini hanno addirittura preso spontaneamente appunti.
Terminato il progetto in collaborazione con la biblioteca, ho proseguito nell’approfondimento di alcuni
aspetti.
In classe abbiamo cercato sul vocabolario il significato delle parole tecniche di cui aveva parlato Eva
Montanari, in seguito abbiamo parlato della differenza di genere prendendo come esempio Pollicino e
Pollicina.
Per terminare il lavoro con un prodotto che
rimanesse nel tempo in ricordo di questa
esperienza abbiamo creato un cartellone in cui i
bambini hanno disegnato Eva Montanari
riproducendola fedelmente in base a come
l’avevano percepita vedendola direttamente e di
fianco sono state riportate le annotazioni e gli
appunti che alcuni alunni avevano raccolto durante
l’intervista.
Il cartellone terminato è stato successivamente appeso in aula con grande soddisfazione dei bambini ed in
seguito dei genitori.
L’incontro in biblioteca con la scrittrice Eva Montanari e gli alunni delle classi 1^ A, 1^B, 1^C e 1^E è stato
documentato tramite fotografie che sono poi servite per la realizzazione di un CD-ROM che è stato
presentato ai genitori in occasione delle assemblee di classe tenutesi il giorno 6 Maggio 2010.