Imperfezione e restituzione Prof. Andrea Canevaro Università di Bologna.

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Imperfezione e restituzione

Prof. Andrea Canevaro Università di Bologna

I problemi sono in basso e le soluzioni sono in alto

Non si può restare in alto: le soluzioni sono false

Non si può restare in basso: non si trovano soluzioni

Il collegamento basso/alto è per tutto il tempo …

Le soluzioni nascono dal basso: bisogna alzare la testa

1L’imperfezione

Differenze fra un venditore e un operatore:

Il primo è perfetto e vende oggetti perfetti.

Il secondo no.

L’operatore, se fa il venditore, trasforma l’aiuto in interferenza

Il gesto interrotto permette all’altro di uscire

dall’assistenzialismo:- operando piccole scelte

“appoggiate”- assumendo iniziative senza

sentirsi abbandonato

2La reciprocità

-“L’accoglienza […] è saper leggere nelle pieghe della storia degli altri anche le proprie aspirazioni, le proprie speranze, le proprie debolezze […]”. G. STENICO, 2002, p. 22.- “Non c’è alternativa alla costruzione di reti solidali generate non solo dall’appartenenza a situazioni di vita simili, come l’ambiente lavorativo o abitativo, ma formate da individui animati da un comune interesse per l’altro”. G. STENICO, 2002, p. 72.

Reciprocità amputata:

Il conservatorismo compassionevole

Paradigma di azione individuale - che in termini

sociologici si potrebbe ancorare all'individualismo

metodologico -: intende reinserire nella società civile gli «esclusi», ma senza Stato

sociale; ma basandosi su sviluppo economico e

cambiamento individuale.

Critiche:- ciascuno può scegliere gli”esclusi” da aiutare e

quelli da non aiutare;- ci sono vittime “buone”

e vittime “cattive” …

La giustizia sociale:- solidarietà fiscale- cittadinanza attiva

- accessibilità- reciprocità

Identità plurale o solitarista …

L’approccio solitarista “considera gli esseri umani membri soltanto di un gruppo ben preciso (definito in questo caso dalla civiltà o dalla religione, in contrapposizione con la rilevanza un tempo attribuita alla nazionalità o alla classe sociale)” A. SEN, 2006, p. VIII.

3La restituzione

di cosa?a chi?

ma se la merita?ma non è tempo perso?

ma non perderà nuovamente tutto?

L’autorealizzazione“[…] è soltanto possibile nella misura in

cui io mi perdo, mi dimentico, non vedo più me stesso. Devo avere un motivo per il quale realizzarmi. Il motivo sta nel dedicarmi totalmente a una cosa o a una persona […]. Se io, però, perdo di vista la cosa o la persona che mi sta a cuore, e ho solo me davanti agli occhi, nello stesso momento non ho davvero più alcun motivo per realizzarmi” [V.E.Frankl] V.E. FRANKL, P. LAPIDE, 2006, p. 27.

Ostacoli per l’autorealizzazione

• Essere chiusi, schiacciati, nell’emergenza

• Non vedere oltre …• Avere in mente il tutto e il

niente, e basta• Vivere la sindrome

dell’insuccesso

Accogliere e ascoltare per:

• Aprire e vedere oltre …• Costruire una mappa• Scoprire che fra il niente e il tutto

c’è un po’• Non impadronirsi ma riordinare per

la restituzione

Parafrasando Orhan Pamuk, restituisco perché …

• posso prender parte alla vita reale solo trasformandola

• voglio che gli altri, tutti noi, il mondo intero, sappia che tipo di vita viviamo

• ho l’abitudine, la passione• ho paura di dimenticare• per dimenticare ciò che va

dimenticato

Alcuni principi della restituzione: • Evocare luoghi di azione reali e riconosciuti

dall’altro• La mappa non è il territorio• Dare appuntamenti credibili e mai decisivi

o ultimativi• Dare tempo, periodizzarlo, renderlo visibile• Raccontare senza burocratizzare• Avere “mediatori” efficaci per la

restituzione• Far capire che non sappiamo come finirà la

storia, perché non ne siamo i padroni

Note bibliografiche.• G. STENICO (2002), Etica del prendersi

cura.La sfida educativa tra normalità e disagio, Ceis, Modena. [Centro di Solidarietà – via Toniolo, 125 – 4110 Modena www.ceismo.it]

• V.E. FRANKL, P. LAPIDE (2006), Ricerca di Dio e domanda di senso, Claudiana, Torino.

• O. PAMUK (2006), Conferenza del 7 dicembre all’Accademia di Svezia a Stoccolma in occasione della settimana del Nobel (in “La Repubblica”, 9.12.2006).

Piste e parenteleNuto Revelli: nasce a Cuneo il 21 luglio 1919. A

ottant’anni confidava: «La memoria è il motivo che unisce tutti i miei libri: non dimenticare. Ciò non significa che ci si abitui». «Riesco ancora a scandalizzarmi. C’è moltissimo da fare per la libertà e la democrazia. Però è possibile».

E’ morto a Cuneo dopo una lunga malattia, il 5 febbraio 2004.

• N. REVELLI (1977), IL mondo dei vinti, Einaudi, Torino

• N. REVELLI (1985), L’anello forte, Einaudi, Torino

Piste e parentele• Viktor E.FRANKL (1905-1997) è l'iniziatore

della LOGOTERAPIA, un metodo attraverso il quale ogni persona può ritrovare il senso della sua esistenza facendo emergere possibilità rimaste inespresse. Si propone di favorire una maggiore consapevolezza di sé, degli altri, del Mondo.

• V.FRANKL (1974-1990 (III edizione)), Alla ricerca di un significato della vita. Per una psicoterapia riumanizzata, Mursia, Milano.

• V.FRANKL (1967-1987 (V edizione)), Uno psicologo nei Lager, Ares, Milano.