ILSENSO DELGRUMBIAL APANIZZA I · gli astri saprete crearvi una giornata disinvolta e ricca di...

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Alla chiarezza delle vostre ideedovreste saper unire ancheun’attenta analisi della realtàed un’opportuna scelta dei mez-zi per realizzare ciò che vi inte-ressa. Più riposo.

Negli affari potrebbero sorgeredelle complicazioni improvvisee dei ritardi dovuti a problemiburocratici. In serata decidere-te di rifiutare un simpatico invi-to per riposare.

Le dimostrazioni di stima e diapprezzamento da parte di unsuperiore vi renderanno estre-mamente felici e vi sproneran-no a dare il meglio di voi stessiin ogni occasione.

Grazie alla buona posizione de-gli astri saprete crearvi unagiornata disinvolta e ricca disoddisfazioni. Avrete la possibi-lità di chiarire una faccenda dicuore.

Non fatevi scoraggiare da lievicontrattempi. Dovete insisteresu una questione familiare perpoterla chiarire. Non lasciatenulla al caso. Riflettete prima dimuovervi.

Sappiatevi attenere ai program-mi fatti. Con l’aiuto degli astripotrete risolvere una questionedi lavoro piuttosto spinosa. Lavita privata procede tranquilla.Un incontro.

Rivalutate un’amicizia che inquest’ultimo periodo vi ha unpo’ deluso. Datevi da fare perportare in porto un nuovo pro-getto di lavoro che potrebbedarvi notevoli soddisfazioni.

Secondo gli astri oggi è una gior-nata in cui potrete raccogliereciò che avete seminato. I risulta-ti quindi sono proporzionatiall’impegno da voi impiegato.Prudenza.

PESCI20/2 - 20/3

SAGITTARIO23/11 - 21/12

ACQUARIO20/1 - 19/2

Sarete abbastanza fortunati,ma dovrete essere pronti a co-gliere le buone occasioni. Nel la-voro ci potrebbero essere dellebuone opportunità, che dovretevalutare bene. Siate prudenti.

SCORPIONE23/10 - 22/11

CAPRICORNO22/12 - 19/1

bilancia23/9 - 22/10

L’incontro casuale con personeche appartengono orami al pas-sato, vi farà tornare alla menteprogetti e ambizioni che aveva-te messo da parte. Mettete daparte i ricordi.

VERGINE23/8 - 22/9

GEMELLI21/5 - 20/6

LEONE23/7 - 22/8

toro21/4 - 20/5

Non createvi complicazioni soloper il gusto di complicare le co-se. Per la sera sceglietevi unosvago che non sia superiore allevostre possibilità. Vi occorre piùriposo.

CANCRO21/6 - 22/7

OROSCOPO

A L T O A D I G E ARIETE21/3 - 20/4

I MONDIALIDI SCI NORDICO:QUANTI GRAZIE

la movida sulle pisteCavalese, ora basta«riminizzazioni»■ Vorrei esprimere il malconten-to verso un’amministrazione cheparla male e razzola peggio. Il Co-mune in questione è Cavalese.Ultimamente, sabato scorso finoall’una di notte e mercoledi finoquasi a mezzanotte, all’arrivo del-la pista Olimpia del Cermis, è stataautorizzata una fastidiosa gazzar-ra musicale emessa da un poten-tissimo impianto di amplificazio-ne. E pare che questo“programma di qualità” dovreb-be durare per tutta la stagioneinvernale. Il frastuono molesta dicontinuo le case di Cavalese, insfregio a un rispetto che bisogne-rebbe avere nei confronti del ripo-so degli altri e anche, aggiungo,alle sei persone che poco più didue settimane fa hanno, su quellastessa pista, perso la vita. Comeha fatto ben notare il bravo MauroCorona il giorno dopo quella tra-gedia, la nostra valle è ormai notacome un gran luna park che stadistruggendo l’ecosistema monta-no. E’ stata svenduta l’innocenzaper soddisfare la frenesia di chi

vive cercando di sfuggire la noiausando, consumando tutto e get-tandolo via velocemente. Ed ècerto che la prima responsabilitàdella“riminizzazione” sia da impu-tare agli amministratori del pae-se. Non capiscono che ciò che stamancando è un atteggiamento dirispetto di questi luoghi, così affa-scinanti ma anche fortementedelicati. Tutto ciò può portare aun processo inarrestabile di perdi-ta del loro originario e assolutovalore.

Franco BernardiCAVALESE

■ Forse non parliamo dellostesso paese, ma la sua visione diCavalese mi sembrafrancamente eccessivamentetragica. Concordo per quel cheriguarda il rispetto delle vittime,ma non sono d'accordo con il miocaro amico Mauro Corona:Cavalese non è e non sarà mai unLuna Park. Il problema è chequesto messaggio va trasmessoa chi invece pensa (e qualcuno c'èsempre, ma la colpa non è quasimai degli amministratori locali)di trattare questa e altre realtàcome un parco divertimenti.Trovo necessario perseguire ungiusto equilibrio fra rispettodella natura e divertimento, framusica e silenzio, fra sport esvago. Ma, pur rispettando il suomalcontento, mi pare cheCavalese sia sulla giusta strada. Epenso che per migliorare lasituazione (perché tutto èmigliorabile) siano necessarieproposte più che critiche.

monete alternativeContro la crisiecco lo «Scec»■ Il vicepresidente trentino diConfcommercio Massimo Piffer,ha affermato al Tg3 che il potered'acquisto delle famiglie è diminu-ito e a sentirne le conseguenzesono soprattutto le piccole impre-se, che di conseguenza non inve-

stono sul territorio e non creanoposti di lavoro. Volevo informarePiffer che Arcipelago Scec ha in-ventato una moneta alternativa,che aiuta ad aumentare il potered'acquisto sia per le famiglie cheper gli esercenti. Come Banca delTempo Valle dei Laghi, stiamo daun anno promuovendo il progettoScec, che attualmente vede l'ade-sione di 2500 imprese (50 in Tren-tino) e 21.000 soci fruitori che uti-lizzano gli Scec presso gli esercen-ti aderenti. Lo Scec è uno scontoche cammina, perché lo stessocommerciante che lo ritira lo puòutilizzare presso un altro esercen-te e fornitore, risolvendo in partela mancanza di liquidità a cui face-va riferimento Piffer. Dal circuitoè esclusa la grande distribuzioneproprio per sviluppare le aziendelocali e mantenere la ricchezza sul

territorio. La convenienza per lefamiglie e l'esercente è chiara: ,inmedia il 10-20%. Gli Scec sonobuoni locali di solidarietà, un pat-to stretto fra persone e impresecommerciali, artigiane ed entilocali. Nel Blog "bancadeltempo-valledeilaghi.wordpress.com", sipossono trovare tutte le informa-zioni.

Angelina PisoniPresidente Banca del Tempo

Valle dei LaghiReferente Scec per il Trentino A.A.

■ Penso che il suo messaggio siaarrivato forte e chiaro. La vostraesperienza - così come quelladella val di Non e di altre realtàche stanno intraprendendoquesta strada - è moltointeressante. Non so se Piffer laconosca. Ma ora certamente lo

sa. Il potere d'acquisto dellefamiglie, in continuo calo, ècomunque uno degli enormiproblemi della nostra economia.

il concetto di famigliaMa io dico bastaai matrimoni gay■ Caro direttore, in questi tempiè tutto un peana ai matrimonigay. Come padre posso ancoradire che secondo il mio punto divista la natura va rispettata? Pos-so dire che un figlio ha diritto a unpadre e una madre? Mi è ancoralecito pensare come si è fatto permillenni che una madre e un pa-dre siano figure complementariche servono entrambe alla cresci-ta equilibrata di un bambino? Pos-so dire queste cose senza sentir-mi urlare addosso con isteria chesono stupido e indietro?

Filippo Sassudelli

■ Può dirlo. Anche perchéviviamo in un Paese libero. Allostesso modo, la questione vaaffrontata. La società èprofondamente cambiata e illegislatore deve trovare nuoverisposte degne di nuovedomande. I peana non aiutano,né aiutano le polemiche sterili. Ionon posso che ripetermi,ribadendo che anch'io sonoportato a pensare ad unafamiglia legata ad un padre e aduna madre. Ma prima di tuttoviene l'amore. Che, per un figlio,vale più di ogni altra cosa.

strade da sistemareQuella via dissestatalungo Villamontagna■ Il 22 ottobre 2010 avevo pre-sentato all’aula consiliare unaproposta con cui chiedevo cheper Villamontagna il Comune atti-vasse la procedura di acquisizio-ne con regolarizzazione tavolaredella Via di San Sebastiano (agliatti catastali risulta parcellizzata edi proprietà di alcuni privati) per

le porzioni sufficienti a delimitar-ne la strada e a metterla in sicurez-za a favore degli abitanti del sob-borgo collinare che da sempre lapercorrono nonostante sia perico-losa per l’assenza di manutenzio-ne. Detta via è dissestata e rappre-senta un vero pericolo per tutti,perché piena di avvallamenti che,con i temporali, si riempiono diacqua formando delle vere e pro-prie pozzanghere profonde e li-macciose che d’inverno ghiaccia-no. Figuriamoci poi quando nevi-ca! Mi risulta che, visto l’uso pub-blico, i proprietari non intendanoaccollarsi spese per ovviare a taliinconvenienti e questo è motivodi attrito fra loro stessi e disagioper tutta la comunità. Avevo an-che evidenziato l’anomalia percui l’illuminazione di questa trat-to di strada privata era ed è ancoroggi a spese del Comune e a que-sto si aggiunga poi che nel sotto-suolo sono presenti impianti difognatura, telefono, luce, gas eacqua di gestione pubblica. Dun-que una richiesta, tra l’altro appro-vata con i voti sia di maggioranzache minoranza, che aveva l’obiet-tivo di legittimare su tutti i frontil’Amministrazione nella gestionedella strada per la sicurezza delcittadino. La cosa però pare nonsia stata gradita a qualcuno che lasta osteggiando. Ma ciò che piùsconcerta è l'apprendere che aritardare, per non dire negare,l’applicazione del mandato consi-liare siano anche gli uffici che percompetenza dovrebbero inveceattenersi a quanto votato dall’au-la senza interferire.

Claudio Cia

■ Mi auguro che gli uffici nonmettano davvero i bastoni fra leruote e in tal senso chiedoall'assessore di fare un passo perdirimere la questione. A voltebasterebbe davvero poco perrisolvere quello che sembra unbanale problema, che agli occhidi chi lo subisce banale non è dicerto.

IL CASO MALITRA POLITICAE URANIO

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Monica MondardiniPietro Tosolini(Vicepresidenti)

Lorenzo Bertoli(Amministratoredelegato)

Francesco Artioli(Direttore generale)

Consiglieri:Pierangelo CalegariMichele Di PuppoEnrico GiammarcoStefano MignanegoRoberto MoroMarco MoroniLuigi Vicinanza

Quotidiani localiGruppo EspressoDirettore Generale:MARCO MORONIDirettore Editoriale:LUIGI VICINANZA

FULMINIE SAETTESU ROMA

con le culture e le religioni au-toctone (cosa che ha dovutofare anche il cristianesimo). Inquanto all'altro spezzone dell'insurrezione antigovernativa,quello Touareg, è difficile capi-re in che rapporti stia con laJihad: i Touareg, nomadi, ri-vendicano una patria da alme-no vent'anni, nel Mali, ma illoro attrito con il governo cen-trale di Bamako non è mai sfo-ciato in un conflitto di questedimensioni, probabilmenteper mera mancanza di mezzi.Le cose sono cambiate con ilrientro dei Touareg che aveva-no prestato il loro servizio nell'esercito di Gheddafi, dopo lacaduta del dittatore, e con il ri-versarsi nel Sahel di una partedegli arsenali bellici libici.

La verità è che nessuno, néin Europa né in Africa occiden-tale, vuole che fra Mali e Alge-ria si instauri un regime fonda-mentalista. La ragione dell'in-tervento della Francia sembraessere piuttosto politica, nelsenso pieno del termine. IlMali, ex-colonia francese po-sta a cavallo fra il golfo di Gui-nea e la costa mediterraneadell'Africa, è un paese grandee importante, anche se pove-rissimo. Un paese dove convi-vono popoli dalle lingue e dal-le culture diverse, il che valeper tanti stati-nazione, ovvia-mente, ma che in Africa assu-me un peso tutto speciale per-ché i confini dei paesi africanisono stati tracciati sulle cartegeografiche dagli europei, a ta-volino, spesso senza sapereneanche che cosa essi racchiu-dessero. Quei confini sonosempre risultati difficili dacomprendere dalle popolazio-

ni nomadi (la qual cosa valeper i Touareg del Mali così co-me, ad esempio, per i beduiniche nel 1948 si sono ritrovatiimprovvisamente all'internodel neocostituito stato di Israe-le, costretti ad abbandonare lavita nomade per quella seden-taria). Su questo genere di ten-sioni si innesta oggi il fonda-mentalismo, in particolarenella sua versione falafita.Che, come dicevamo, non èuna espressione autoctona:l'Islam in Mali ha una gloriosatradizione, i griot, i cantasto-rie locali celebrano da sempreil famoso pellegrinaggio allaMecca del sultano CancanMoussa, nel 1324, che seminòtanto oro lungo il suo cammi-no da causare una inflazioneepocale, generando al tempostesso il mito di Timbuctù "El-dorado africano". Ma questoIslam non ha nulla a che spar-tire con quello salafita, non acaso le notizie che arrivanodal Mali in questi giorni parla-no di luoghi sacri profanati edi moschee storiche distruttedagli stessi integralisti.

Che si potesse fare altro, pri-ma che le cose degenerasserofino alla situazione attuale, èpossibile: il nostro ex-presi-dente del Consiglio RomanoProdi ci ha provato, nelle suevesti di inviato delle NazioniUnite, senza riuscirci. Lo stes-so governo di Bamako è tutt'altro che una trasparente de-mocrazia: lo scorso marzo lacapitale è stata teatro di ungolpe militare, ordito da spez-zoni dell'esercito che riteneva-no troppo debole la condottadel presidente Touré nei con-fronti degli insorti, a cui è se-guito il faticoso insediamentodi un governo di transizione.

In ogni caso, vista da qui, laguerra in Mali, dopo l'inter-vento francese, sembra essereuna riedizione, in minore, di

quella in Afghanistan, piutto-sto che un nuovo Iraq. Unaguerra in cui le ragioni econo-miche e geopolitiche sfumanoin quelle ideologico-culturali,che vedono contrapposti l'Oc-cidente e i suoi alleati ad un ar-cipelago di forze mosse dauna visione delle cose radical-mente "altra", e che creanoqualche imbarazzo anche aipaesi delle "primavere arabe"come l'Egitto, dove il peso del-la religione sulla sfera politicaè sempre più forte.

Forse, al fondo, in ogni spie-gazione onnicomprensiva delmondo e dell'uomo, in ogni te-si indimostrata, in ogni veritàche non scaturisce dal liberoconfronto ma da una "rivela-zione" alberga almeno unafiammella fondamentalista.La politica moderna, pur contutti i suoi limiti, ha trovatoquella che mi pare sia l'unicarisposta possibile al problemain un'insieme di "argini" chesi chiamano carte costituzio-nali, tutela delle minoranze,laicità dello Stato, distinzionefra sfera civile e sfera spiritua-le (pur riconoscendo, in ma-niera più o meno accentuata,a seconda degli ordinamenti,le mutue influenze dell'unasull'altra e viceversa). Questoè quanto ha fatto l'Europa do-po secoli di conflitti a sfondoreligioso e pur rimanendoaperte ancora molte questioniin ordine ai diritti civili e al lo-ro godimento. Questo è quan-to respinge con violenzal'Islam "radicale", per usareuna definizione di per sé am-bigua.

Un problema peraltro all'or-dine del giorno anche in altricontesti culturali e religiosi, sipensi ad esempio al rapportoche gli ebrei ultraortodossihanno con lo Stato e le istitu-zioni di Israele.

Marco Pontoni

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Responsabile deltrattamento dati(ex d.lgs. 30/6/03n. 196):Alberto Faustini

di Italo Viola

I campionati mondiali di scinordico che si svolgeran-no, in febbraio, in Italia e in

particolare nel Trentino, nellabella Val di Fiemme, sono unevento importantissimo di cuitutti dobbiamo andare orgo-gliosi e soprattutto essere rico-noscenti agli organizzatori.

Riconoscenti anche a coloroche hanno avuto l’idea iniziale,la quale nasce, comunque, dal-

la storia dei grandi avvenimen-ti sportivi invernali e cioè, co-me in questo caso, dalla disci-plina dello Sci Nordico.

I “Padri Trentini” dell’inizia-tiva originale, che qui desideroricordare, sono stati: GiulioGiovannini, Mario Cristofolini,Roberto Moggio, Nele Zorzicon la collaborazione dei Vo-lontari della Valle, la PS, le FG emolti altri!

Ed è nell’anno 1971 che laMarcialonga vede la luce ed èstato subito un grande succes-so! Ci si attendeva una parteci-pazione di un centinaio di atle-ti, ne arrivarono addiritturamille.

La manifestazione dei mon-

diali è frutto della cultura dicreare, pazientemente, la sto-ria di una iniziativa, come è sta-ta la Marcialonga, la quale poiha consentito, grazie alla credi-bilità riconosciuta internazio-

nalmente, di ampliare le pro-poste per arrivare, ora, al mas-simo della gratificazione conl’evento Mondiali.

Questo prezioso e alto rico-noscimento va a merito degli

organizzatori e poi a tutti colo-ro che hanno appoggiato l’ini-ziativa con idee, lavoro quoti-diano, ma anche, naturalmen-te, a coloro che hanno messo adisposizione un consistente fi-nanziamento per consentire ilraggiungimento degli obietti-vi.

Il Mondo scruterà e valuteràl’Italia grazie ai potenti mezzidella comunicazione dove latelevisione la farà da padronaassoluta!

Gli appassionati degli sportinvernali e non solo loro avran-no visto le recenti gare deimondiali di Sci Alpino, delloSci Nordico e del Salto che sisono svolti nell’America del

Nord, in Germania, in Austriaed in Svizzera, ma avranno an-che notato come il tifo sia statoesaltato con il trionfo delle ri-spettive bandiere nazionaliche sventolavano all’arrivo perincitare i propri atleti e per sot-tolineare l’orgoglio della loroNazione per aver potuto orga-nizzare un manifestazione a li-vello mondiale.

L’augurio è che il “ Mondo”possa ricordare, in febbraio, lecompetizioni Mondiali in Valdi Fiemme come le migliori eche esse siano onorate anchegrazie al tricolore e siano di im-pulso all’Immagine dell’Italia edel Trentino, all’avanguardianel campo del Turismo.

■■ Sono state quasi trecento le foto arrivate in redazione per ilconcorso fotografico «Il mio Mart», organizzato dal nostro gior-nale e dal Mart. I clic sono tutti visibili nella nostra galleria inte-rattiva su www.giornaletrentino.it. Ora la giuria tecnica sceglieràle 30 foto più belle, che nel mese di marzo diverranno una mo-stra al Mart. In foto, «Labirintico Mart» di Alessandro Lacché.

www.giornaletrentino.it

DALLA PRIMA

di Flavia Angeli

N on è che sia una bellacampagna elettoralequella che stiamo se-

guendo in questo periodo, edogni giorno c'è qualche fattoche ce lo conferma. A partiredalle 215 liste elettorali ini-zialmente depositate per leprossime votazioni, che nelladomenica del 15 gennaiohanno fatto registrare una no-tevole perturbazione su Ro-ma, quasi che l'enormità del-le liste presentate abbia potu-to generare uno scontro“metaforico” sul cielo dellacapitale, con lampi e fulmini,spettacolo alla luce di chi haatterrato a Fiumicino in quel-la serata.

Lo scambio di energia enon solo quello fra i vari espo-nenti di partito, nei vari pro-grammi televisivi di confron-to registra ancora una volta ilplauso negativo del pubblicogenerando uno sconcerto dinon poco conto, e pensiamoche l'83% degli italiani si in-forma seguendo il piccoloschermo. I cittadini, in cre-scendo, se inizialmente ave-vano la certezza di una sceltaloro rappresentativa, oggi do-po il continuo susseguirsi dibattibecchi, sempre per getta-re la colpa sull'altro, si trova-no in uno sbando di indeci-sione, non sapendo quasi piùche fare. La breve campagnaelettorale doveva anzituttofar rendere cosciente ogni po-litico del fatto che il tempo an-dava giocato bene, in ognisuo attimo, senza lasciar nul-la per scontato. Sarebbe statologico e fondamentale che

ogni candidato premier pre-sentasse il proprio program-ma, evidenziando le strategieche dovranno essere messein campo per sviluppare eportare avanti le proposte digoverno, ognuno forte delleproprie convinzioni, e conmessaggi altrettanto evidentiin modo da catturare l'inte-resse del cittadino o megliodell'elettore. Una domandaaleggia nell'aria, ossia quelladi chiedere a tutti quelli chepromettono di fare meglio do-mani, perché di fatto non lohanno fatto nel percorso poli-tico precedente, o in quelloprima ancora. E si, perché difatto non è che ci vediamo sfi-lare volti nuovi,curricola d'ec-cellenza, le listeparlano. Ci sichiede, poi, co-me abbiano po-tuto i partiti in-serire tanti“condannati”fra i candidati,quasi una beffanei confronti de-gli italiani. Cosìsuccede di ascol-tare la voce del-la gente comu-ne e di sentire nell'aria l'incer-tezza rispetto a quel voto cheall'inizio sembrava ben deci-so e destinato, ti capita puredi sentirti chiedere per chi vo-tare, tanto le persone si trova-no indecise e dubbiose di unorispetto all'altro. C'è da augu-rarsi che per lo meno la parte-cipazione alle urne sia alta,con la coscienza per ciascunodi noi di poter contribuire alcammino del nostro paese.Ma esiste un forte rischio diframmentazione dei voti chesarà dovuto a quel numero in-terminabile di liste presenta-te, il Viminale ne ha ammesse169 dopo la scrematura dei

simboli “civetta” di fatto trop-po simili ad altri più famosi.Ce n'è per tutti i gusti in que-sta proposta elettorale, quasiche il periodo carnevalescopossa favorire la sfilata di tuttiquesti simboli, se pensiamo a“Forza evasori-Stato ladro”,“Io non voto”, “Liberi daEquitalia”, “Movimento Bun-ga Bunga”, “PPL Pane, Pace eLavoro”, “Forza Roma”, e so-no solo alcuni di quelli cheforse sono l'estremizzazionedi come sta andando il nostroPaese, quasi alla deriva.

Ci mancava solo il casoMPS a dare una sferzata di vi-talità alla nostra politica ed alnostro governo, qui troviamo

il fondamentodi una grave cri-si che ancoraprima di essereeconomica, è fi-nanziaria e poli-tica. E torniamosempre al solitodiscorso che ilvecchio sistemaormai è sorpas-sato e deve esse-re sostituito dalinfa nuova ca-pace di operarequel cambia-

mento prima di tutto cultura-le e politico, senza del qualenon si potrà operare il risana-mento finanziario base essen-ziale per far ripartire l'econo-mia della nostra Paese. Macon la legge elettorale“porcella” impensabile che lecose cambino, i giochi di po-tere si decidono all'internodei partiti e delle coalizioni,ed i singoli elettori stanno aguardare, incrociando le ditacon l'auspicio che le personeche si mettono in gioco lo fac-ciano davvero per il bene del-la gente e del nostro territorioe non per la tanto ambita pol-trona.

Direttore responsabile: ALBERTO FAUSTINI

DALLA MARCIALONGA A FIEMME 2013

«Il mio Mart»: quasi trecento foto

Quella campagna sabato eraproiettata sullo sfondo:“Oltre, oltre le divisioni c’èl’Italia unita”.

Andare oltre per stareall’essenziale, al senso dellapolitica che deve responsa-bilmente occuparsi dei pro-blemi della vita delle perso-ne, del paese in difficoltà, deinostri ragazzi senza prospet-tiva di lavoro. Andare oltre estare insieme per un obietti-vo comune, anche quando lescelte non sono quelle cheavresti voluto tu (ed io sonostata critica al tempo e neiluoghi democratici che ci sia-mo dati, dopodiché accettole decisioni che democratica-mente sono state assunte).

E anche andare oltre l’im-magine stereotipata che vie-

ne data della nostra militan-za politica: i comunisti e glischuetzen.

Né comunisti né schuet-zen, immagini di una storiapassata nel tempo, o nemme-no storica come per glischuetzen, che sono per ilTrentino un refuso storico,che fa capo al folklore; fossestoria vera, nelle immaginidella manifestazionedell’Asar del 1946 (radicisempre ricordate dal Partitoautonomista di oggi), vedre-mo cappelli piumati, schiop-petti e braghe de coram,mentre non se ne scorge trac-cia.

Piuttosto, andare oltre e re-cuperare il senso vero dellanostra storia comune, quellodell’operosità, del senso civi-

co e della responsabilitànell’amministrazione dei be-ni comuni (dagli usi civici al-le comunità di regola), verielementi caratterizzantil’identità trentina, nei qualisi riconoscono certamentePd, Patt e Upt.

Il grembiule voleva rappre-sentare il lavoro, quello deglioperai e dei contadini deimasi, quello degli insegnantie dei professionisti, quellodei commercianti e degliartigiani…

Il lavoro che ci uniscenell’articolo 1 della Costitu-zione Italiana, che vorrem-mo più praticata oltre che co-nosciuta.

Il lavoro che non c’è, ed habisogno del lavoro responsa-bile di tutte e tutti noi per re-

cuperare da questa crisi, chelascia per strada molte perso-ne e famiglie, a partire dai no-stri ragazzi.

Il lavoro della politica, chedeve pulirsi dai propri ritistanchi e tornare all’essen-ziale, per occuparsi operosa-mente dei problemi dellepersone, per garantire pariopportunità e dignità per tut-te e tutti, a partire dai più fra-gili.

Lavorare insieme per il la-voro, dando forza, con il no-stro impegno e con il votodel 24 e 25 febbraio, alla pro-posta più credibile e concre-ta in campo: quella del gover-no Bersani.

Ecco il senso del grumbial.(Segretario Pd

Argentario Trento)

IL SENSODEL GRUMBIALA PANIZZAdi Monica Ioris

POLITICA

la situazione politica

ZR22

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segue dalla prima pagina

LETTEREAL

DIRETTORE

ALBERTO FAUSTINI

RISPONDE

DIRETTORTORT E

Un incontro con una personache vi stima vi ridarà fiducia nel-le vostre possibilità di afferma-zione. Vita sociale intensa e sti-molante, soprattutto per chi èsolo. Rilassatevi.

48 Lettere e Commenti TRENTINO GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013