Diamo più - Fondazione Cariplo · per arricchire la base sociale di talenti e competenze, di...

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1 / 3 Data Pagina Foglio 09-11-2019 67/70 ~ É a 0 z o r z a Sostenere le donne nel lavoro non è solo giusto. "E una scelta di sviluppo che va a beneficio di tutta la società". Ne è convinto Giovanni Fosti che con la Fondazione partecipa al nostro progetto "99 e lode" di Assunta Sarlo "Diamo più fiducia alle ragazze" Giovanni Fosti, presidente della Fondazione I l gap di genere non è un problema i i delle donne, quasi fossero panda da proteggere, ma una questio- ne collettiva. Culturale e materiale. Cosa facciamo perché chi partecipa alla corsa non parta con dei pesi in più rispetto agli altri concorrenti? Dobbiamo chiedercelo, perché questa zavorra impedisce a tutta la società di beneficiare del talento e delle competenze delle donne. E poi è ingiusto. Semplicemente». E pacato quanto netto, Giovanni Fosti, lunga carriera di docente alla Bocco- ni, che ha raccolto da poco da un predeces- sore del calibro di Giuseppe Guzzetti l'im- pegnativo testimone della presidenza di Fondazione Cariplo, storica impresa filan- tropica milanese, motore di progetti legati all'arte e alla cultura, all'ambiente, al sociale IO DONNA 9 NOVEMBRE 2 0 1 9 e alla ricerca scientifica per i quali stanzia ogni anno 150 milioni di curo, in nome del- la coesione sociale e dell'innovazione. Non a caso, insieme a Fastweb Digital Academy, la fondazione ha creduto da subito, tramite il suo hub Factory, all'idea che ha generato il progetto "99 e lode": dare un'op- portunità formativa a giovani laureate po- tenziando le loro competenze digitali, se- condo le richieste dal mercato del lavoro. In Italia c'è un potenziale umano sottou- tilizzato, quello dei giovani e delle don- ne: dati e ricerche confermano un im- portante gap dii genere. Come valuta ciò che il sistema paese sta facendo? Vedo segnali contraddittori. C'è un problema che persiste, riguarda il tasso di occupazione, le carriere e le retribuzioni femminili e una struttura sociale che, ca- ricando soprattutto le donne del lavoro di cura, rema contro. Aumenta però la consa- pevolezza: ci sono modelli femminili posi- tivi da raccontare alle bambine e che incon- trano molto successo, anche editoriale e, in alcuni ambiti come quello accademico o in alcuni settori professionali, importanti pas- onne con i numeri Giovani laureate in tutti i campi da avviare a carriere digitali. Ecco chi vogliamo premiare con il progetto "99 e lode". si avanti. E ci sono, ovviamente, le energie e le competenze delle donne: sono reduce dall'inaugurazione dello store milanese del Progetto Quid, brand di moda etica che ri- utilizza stoffe pregiate di fine serie e mette al lavoro un centinaio di donne con fragilità diverse. Qualità, economia circolare e im- presa sociale: un ottimo esempio. Poi però su Linkedin mi cade l'occhio su un appun- tamento aziendale in tema di gender gap. Nella foto tutte donne, ma relatore un uo- mo. Un triplo salto carpiato all'indietro. A proposito di carriere: due vicepresi- denti donne e altre che ricoprono inca- richi di prima linea in Fondazione plo. Non capita di frequente. Se cerchi persone competenti per dare loro spazi di crescita, le trovi tra uomi- ni e donne, ed è quello che si è sempre fatto qui. Gli ambiti professionali sono fatti an- che di valori: è diverso se la tua organizza- zione pensa che una donna incinta sia una buona notizia oppure un problema. Tema importante, la maternità. Circa 30 mila donne ogni anno smettono di lavora- re dopo aver avuto un figlio. SEGUE 67 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Cariplo Factory 082223 Settimanale Tiratura: 282.784 Diffusione: 208.988

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Sostenere le donnenel lavoro nonè solo giusto.

"E una scelta di sviluppoche va a beneficiodi tutta la società".Ne è convinto

Giovanni Fosti checon la Fondazione Cariplo

partecipa al nostroprogetto "99 e lode"

di Assunta Sarlo

"Diamo piùfiduciaalle ragazze"

Giovanni Fosti, presidentedella Fondazione Cariplo.

I l gap di genere non è un problema

ii delle donne, quasi fossero pandada proteggere, ma una questio-

ne collettiva. Culturale e materiale. Cosafacciamo perché chi partecipa alla corsanon parta con dei pesi in più rispetto aglialtri concorrenti? Dobbiamo chiedercelo,perché questa zavorra impedisce a tuttala società di beneficiare del talento e dellecompetenze delle donne. E poi è ingiusto.Semplicemente».

E pacato quanto netto, GiovanniFosti, lunga carriera di docente alla Bocco-ni, che ha raccolto da poco da un predeces-sore del calibro di Giuseppe Guzzetti l'im-pegnativo testimone della presidenza diFondazione Cariplo, storica impresa filan-tropica milanese, motore di progetti legatiall'arte e alla cultura, all'ambiente, al sociale

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e alla ricerca scientifica per i quali stanziaogni anno 150 milioni di curo, in nome del-la coesione sociale e dell'innovazione. Nona caso, insieme a Fastweb Digital Academy,la fondazione ha creduto da subito, tramiteil suo hub Cariplo Factory, all'idea che hagenerato il progetto "99 e lode": dare un'op-portunità formativa a giovani laureate po-tenziando le loro competenze digitali, se-condo le richieste dal mercato del lavoro.In Italia c'è un potenziale umano sottou-tilizzato, quello dei giovani e delle don-

ne: dati e ricerche confermano un im-

portante gap dii genere. Come valuta ciò

che il sistema paese sta facendo?

Vedo segnali contraddittori. C'è unproblema che persiste, riguarda il tasso dioccupazione, le carriere e le retribuzionifemminili e una struttura sociale che, ca-ricando soprattutto le donne del lavoro dicura, rema contro. Aumenta però la consa-pevolezza: ci sono modelli femminili posi-tivi da raccontare alle bambine e che incon-trano molto successo, anche editoriale e, inalcuni ambiti come quello accademico o inalcuni settori professionali, importanti pas-

onne con i numeri

Giovani laureatein tutti i campida avviare a

carriere digitali.Ecco chi vogliamo

premiarecon il progetto"99 e lode".

si avanti. E ci sono, ovviamente, le energiee le competenze delle donne: sono reducedall'inaugurazione dello store milanese delProgetto Quid, brand di moda etica che ri-utilizza stoffe pregiate di fine serie e metteal lavoro un centinaio di donne con fragilitàdiverse. Qualità, economia circolare e im-presa sociale: un ottimo esempio. Poi peròsu Linkedin mi cade l'occhio su un appun-tamento aziendale in tema di gender gap.Nella foto tutte donne, ma relatore un uo-mo. Un triplo salto carpiato all'indietro.A proposito di carriere: due vicepresi-

denti donne e altre che ricoprono inca-

richi di prima linea in Fondazione Cari-

plo. Non capita di frequente.Se cerchi persone competenti per

dare loro spazi di crescita, le trovi tra uomi-ni e donne, ed è quello che si è sempre fattoqui. Gli ambiti professionali sono fatti an-che di valori: è diverso se la tua organizza-zione pensa che una donna incinta sia unabuona notizia oppure un problema.Tema importante, la maternità. Circa 30

mila donne ogni anno smettono di lavora-

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Donne con i numeri

SEGUITO Come Fondazione Cariplomi piacerebbe che nei prossimi anni riu-scissimo a lavorare al sostegno delle gio-vani ricercatrici in quel passaggio delicatoche è il rientro al lavoro dopo la maternità.Léquilibrio nell'accesso alle opportunità èfondamentale. Riducendo le zavorre creia-mo valore non solo per le donne, ma perlasocietà tutta, Mi sento fiero e grato di averela responsabilità di un'organizzazione cheaveva già questa idea nel suo dna, attraver-so l'innovazione e l'attenzione ai talenti,e lo prova quello che stiamo facendo conCariplo Factory e con iO Donna. Dobbia-mo chiederci quali sono le aree in cui c'èmeno spazio di opportunità, non solo perredistribuirle ma per generame di nuove.È l'idea di base di "99 e lode". Nuove pos-sibilità per giovani donne da Nord a Sud.Secondo lei, il digitale è uno spazio piùaccessibile di altri per le donne?

Quel che mi piace di "99 e Lode"è che premia il talento e le competenze ein Italia è molto importante. Quanto allarivoluzione digitale, occorre capire comequesta muta i modelli di comunicazione,di relazione, di apprendimento, persino inostri orizzonti temporali. E una ricon-figurazione complessiva della società: sela valutiamo in un'ottica di genere po-trei dire che, per certi versi, si tratta diuno spazio più fruibile, meno codificato,in cui si riconosce subito il talento per-ché conta più la capacità di connessioneche il ruolo che si ricopre. Uno dei gran-di plus del digitale è che c'è meno za-vorra. Più in generale, ciò che facciamoper arricchire la base sociale di talenti ecompetenze, di disponibilità a mettersiin gioco, di curiosità nel cogliere possibi-lità che ancora non immaginiamo, lo fac-ciamo per il futuro delle nostre comunità.Ecco, la percezione del futuro è un pun-to di partenza importante per i giovani

C'è un tema di fiducia di cui dob-biamo farci carico. Va in questa direzioneanche il nostro progetto sui "Neet," queidue milioni e mezzo di ragazze e ragaz-zi che non lavorano e non studiano e suiquali abbiamo condotto un'analisi e un in-tervento approfondito. E un problema sulquale manca un'agenda pubblica condivisa,segno di un paese che non pensa al doma-ni e lascia che i giovani e le famiglie vivanoquesta difficoltà in solitudine. Non possia-mo pensare solo in termini di successi daottenere. Una società in cambiamento po-ne sfide nuove da affrontare. i

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Daniela Silvestre,25 anni, è unadigital marketing

specialist per

Initiative Italia.

di Assunta Sarlo

Cecilia, Margherita, Daniela: cosìabbiamo scoperto il nostro lato techUna laurea, anche umanistica, e poi un'accelerazione digitale. È la scommessadel progetto "99 e lode" di iO Donna per trovare più facilmente lavoro

Sotto, MargheritaGazzola, 28,lavora a Monacodi Baviera in

una piattaformadel l'agroal i ment are.

Una è andata fino a Cuba, niente wi fi e internet a singhioz-zo, l'altra ha gironzolato per un po' dalle parti del Mit di Bo-ston che tiene conferenze aperte al pubblico, la terza l'idea l'hascovata su un sito che definisce scherzosamente da nerd. Sonotre ragazze sotto i 28 anni, laureate(mediazione linguistica, architettura,comunicazione e prima, per tutte, lamaturità classica) che oggi possonodire, come fa Daniela con sorridentee soddisfatta assertività, di avere tro-vato la propria strada. Ed è in certamisura una strada sorprendente, cheha richiesto di guardare aldilà delsentiero noto, di pensare, come di-cono gli inglesi, out ofthe box, in mo-do non convenzionale, per diventa-re quel che oggi sono, giovani donneche del digitale hanno fatto la pro-pria amata professione. Come po-trebbe accadere alle nostre "bravissi-me" studentesse che verranno scelte

per la settimana di formazione digitale del pro-getto di iO Donna "99 e lode", la cui selezione,rivolta a tutte le laureate entro i 27 anni, è apertafino al 25 novembre su Fastwebdigitalacademy.

Cecilia Filippi, venticinquenne dottores-sa in mediazione linguistica alla Statale di Mila-no dov'è arrivata dal Lago Maggiore, l'architettaMargherita Gazzola che dalla provincia di No-vara si ritrova oggi a lavorare a Monaco di Ba-viera e la milanese Daniela Silvestre, 25 anni euna laurea triennale in Comunicazione e società,hanno molto in comune. A partire dalla capacità,una volta appeso al muro il diploma di laurea, dichiedersi cosa volevano per la propria vita pro-fessionale. Vuoi perché, come sostiene Daniela,l'università dà ottime basi teoriche SEGUE

Cecilia Filippi, 25 anni, FunctionalTester di software per Accenture.

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SEGUITO ma zoppica sul versante della relazione con il mon-do del lavoro, oppure perché, come Margherita e Cecilia, ancoraindecise sul da farsi, hanno riempito uno zaino e sono partiteper cercare ispirazioni nel mondo.

Destinazioni più diverse difficile immaginarle: Mar-gherita, complice un fratello che lavora a Boston, ha scopertonegli Stati Uniti il mondo dell'innovazione e della tecnologiache ruota intorno ad Harvard e al Mit e se ne è innamorata,mentre Cecilia, sulle tracce della sua tesi su Fidel Castro, ha tra-scorso a Cuba qualche mese, per poi tornare, mettere da partel'idea di una laurea magistrale in relazioni internazionali e iscri-versi a un corso sulla cybersecurity scoprendo così un propriolato informatico che, dice, «non avevo mai ascoltato prima».

Ed ecco l'altro elemento che le unisce: tutte e tre hannoincrociato sul proprio cammino Fastweb Digital Academy, no-stro partner in "99 e lode", che propone corsi intensivi e gratu-iti in vari ambiti del digitale. Può un corso relativamente breveaprire una prospettiva nuova e un futuro professionale? «Tor-nata da Boston» racconta Margherita «ero assolutamente en-tusiasta e convinta di voler lavorare in un ambito digitale, masenza dovermi impegnare in un lungo e costoso master. Era no-vembre e il corso in Ux/Ui Designer (vedi nel box a lato ndr)era l'ultimo rimasto tra quelli disponibili in Fastweb DigitalAcademy: preso al volo, anche un po' per caso, ed è stato amorea prima vista. Creatività, tecnologia e pensiero strategico tuttoinsieme: ho trovato molto della forma mentis acquisita duran-te i miei studi di architettura applicata ad un ambito innovati-vo e versatile che mi ha portato a lavorare in Italia in due startup. Prima nel settore del cibo salutare e poi della pubblicità edell'e-commerce e, adesso, a Monaco, per un'opportunità inter-nazionale che ho voluto cogliere. Chi l'avrebbe detto che, inveceche in uno studio di architetti, sarei arrivata a lavorare con gliagricoltori bavaresi? Perché è questo che faccio: disegno e im-plemento la piattaforma digitale Agrando che incrocia la do-manda e l'offerta nell'ambito agricolo e mi piace moltissimo».

La formazione umanistica? Utilissima

«Da Cuba, dove trovare una connessione era un'avven-tura, ad Accenture? Sì, mi piace vivere agli estremi», ride Ce-cilia Filippi. Oggi infatti lavora ad Accenture come FunctionalTester di software. Dopo il corso sulla cybersecurity, Ceciliaha cominciato a muoversi nel mondo della programmazione edell'analisi dei dati e ha completato la sua formazione digitalenell'azienda in cui lavora. «La diversità di background è impor-tante: essere troppo settoriale non funziona nel mondo del la-voro. Io non ho fatto un percorso standard, ma dall'educazioneumanistica ho ricavato una capacità di analisi dei processi cheora mi è utilissima. Esattamente quella che usavo al liceo, tra-ducendo dal greco e dal latino».

Anche Daniela Silvestre ha frequentato un liceo classico,il Tito Livio di Milano, ha coltivato per un po' la speranza di unapprodo al giornalismo, ma poi ha deciso per una facoltà di co-municazione.Tesi triennale sulle fake news - case history la que-relle sui vaccini - e molta incertezza su cosa fare dopo. Galeottonel suo caso è stato il web: è li che ha incrociato la proposta dicorsi di Fastweb Digital Academy. Due settimane full time de-dicate alle basi del digital marketing le hanno aperto un orizzon-te di competenze che all'università non aveva neanche sfiorato:

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Creiamo profili interessantiDal designer di siti e app all'analista di dati,ecco i nostri corsi di specializzazione

99 laureate provenienti da tutte le facoltà, tre città - Milano,Roma e Palermo - una settimana gratuita di formazione digitalee di orientamento professionale. Sono i numeri del progetto"99 e lode" che i0 Donna ha lanciato con Fastweb DigitalAcademy (sul sito ci si può candidare fino al 25 novembre)e Cariplo Factory. La formazione è orientata, in manieracoinvolgente e accessibile, sui profili digitali che il mercatodel lavoro richiede e talvolta fa fatica a trovare. Eccoli.

• Digital Marketing specialistDigital marketing specialistiè il profilo del responsabile dellosviluppo, dell'implementazionee della gestione delle campagnedi marketing che promuovonoun'azienda, i suoi prodotti eservizi. Il ruolo consiste nelmigliorare la consapevolezza delmarchio all'interno dello spaziodigitale, anche nei social, nelguidare il traffico del sito web enell'acquisire contatti e clienti.

• UX/UI DesignerOhi progetta il layout graficodi un'applicazione odi un sito(che nel design si scrive conl'acronimo UI) è l'UT designer.Ogni qualvolta si apre un'appsi interagisce con i pulsanti, iltesto, le immagini, i dispositividi scorrimento, i campi in cuiscrivere. Qualsiasi elementovisivo odi interazione deveessere progettato: l'UT è il pontetra la tecnologia e gli utilizzatori.L' UX-Designer è chi inveceprogetta l'esperienza dell'utente(l'acronimo è UX) all'internodi spazi digitali e fisici.La navigazione è fluida e intuitiva

o goffa e confusa'? II gradodi soddisfazione dell'utentedipende da quanto sia facileinteragire con l'architetturaprogettata dall'UT Designer.

• Big Data AnalystRaccogliere, organizzaree interpretare i dati perintercettare nuovi modellie tendenze è una dellecompetenze più richieste dalleaziende e sì chiama dataanalyst. I dati non sono soloquelli dei social media, ma anchequelli prodotti dalle transazionimonetarie o da dati pubblici.Un data analyst sviluppa nuoviprocessi e sistemi per laraccolta e il consolidamento deidati e la compilazione di report,in collaborazione con altrisettori aziendali (marketinge vendite, architetti di datie sviluppatori di database).Chi si avvicina a questaprofessione può avere unaformazione in matematicae statistica, ma anche unbackground non quantitativopuò essere integrato imparandogli strumenti necessari.

«Approccio, metodo, lavoro in team, confronto con persone chearrivavano da percorsi diversi: è stata un'esperienza chiave. Do-po pochi mesi sono entrata in Initiative Italia, un centro media eadesso pianifico le campagne sui social e sui media tradizionali inun ambiente che mi sta facendo crescere. In futuro mi piacereb-be unire alla competenza digitale la mia passione per la musica».

Anche nel suo caso la formazione umanistica è stata lacarta in più: «Interpretare i risultati di una campagna richiedeuno spirito critico e una capacità di previsione delle domande delcliente che devo sicuramente ai miei studi». Il resto lo ha fatto ladeterminazione che a queste giovani donne del digitale non difet-ta. Margherita, che sogna di lavorare in Asia ma poi vuole torna-re in Italia «per investire nel mio paese e per stare vicino alla miafamiglia», scherza sempre con i suoi colleghi tedeschi: «Voi nonsapete com'è: avete la pappa pronta e un'economia florida». iO

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