Post on 16-Feb-2019
Alimentazione poco digeribile, abbondante o insuffi-
ciente;
Cambiamenti nella vita familiare: arrivo del
fratellino/sorellina, inserimento al nido.
Ritorno al lavoro della mamma→bisogno di rassicura-
zione e di “fare il pieno” di coccole;
Tensioni familiari;
Presenza di estranei;
Emissioni elettromagnetiche.
Lo stress provoca a tutti il rialzo del cortisolo che implica
una reazione sovraeccitativa di tutto il sistema nervoso, ma
nei neonati è causa di un’iperattività dell’emisfero destro
del cervello e ipoattività in quello sinistro: un accudimento
poco sensibile e solerte è associato, quindi, a una capacità
di reazione allo stress che comporta ansia e insicurezza e-
motiva.
Un accudimento più attento e più sollecito, contribuisce a
creare, nel bambino, un attaccamento sicuro, che contribui-
sce a sviluppare una capacità di reagire allo stress in modo
positivo e adeguato. L’aver sperimentato, in età neonatale,
il contatto fisico e un’alta responsività ai propri bisogni sia
di giorno che di notte, quindi, aiuta il bambino e il futuro
adulto a gestire anche le situazioni difficoltose e stressoge-
ne: ovviamente non è una legge di causa ed effetto, tuttavia
è bene saperlo. Uno dei fattori di stress maggiore per i neo-
nati è la MNS (separazione materno - infantile) che può
causare un rialzo della frequenza cardiaca e degli effetti
negativi sulle fasi REM del sonno. Vi è un’ipotesi scientifi-
ca che correla la MNS con la riduzione della maturazione
dei recettori della serotonina che, invece, protegge dalla
SIDS. L’accudimento basato sul contatto e l’alta responsivi-
tà (nurturing) aumenta, infatti, lo sviluppo di recettori per la
serotonina che protegge e regola la respirazione dei neonati.
L’allattamento materno sincronizza il sonno materno - in-
fantile e ciò protegge dalla SIDS.
http://www.polisonnografia.it/img/grafico_sonno.jpg
Fase REM: fase di sonno ‘attivo’ durante la quale so-
gniamo. È presente sin dalla vita fetale e si regolarizza sui
livelli dell’età adulta verso il 4°/5° anno di vita stabiliz-
zandosi intorno al 20% circa del tempo in cui dormiamo.
Durante questa fase il cervello matura e si sviluppano
connessioni cerebrali: quindi è molto improbabile che
bambini di età inferiore ai 3 anni, dormano come gli adul-
ti.
Il passaggio dalla fase REM a quella non-REM è un mo-
mento delicato, nel quale è possibile che il bambino si
risvegli: questo è del tutto normale e rispecchia la fisiolo-
gia.
Fase non-REM: fase del sonno ‘pesante’ che compare
dopo il 3°/4° mese di vita con l’inizio del rilascio di mela-
tonina endogena del bambino.
Il sonno del bambino dipende dal cronotipo (orario prefe-
rito nel quale si dorme), dalla curva di crescita, da fattori
ereditari e dal temperamento. Dal contesto culturale di-
pende la PERCEZIONE del sonno da parte dei genitori
non il sonno in sé del bambino.
Cosa può impedire al bambino di dormire (e quindi a tutta la famiglia)?
Sonno condiviso: alcune definizioni importanti per
poter scegliere cos’è meglio per la nostra famiglia.
La condivisione del sonno può essere abituale o reattiva
(attuata in casi eccezionali). Il bed-sharing è per lo più sicu-
ro se attuato con abitudinarietà e se il neonato è allattato al
seno proprio perché, a partire dalla gravidanza, si mantiene
la sincronia del sonno con la madre. Il sonno condiviso
(cosleeping) è attuabile sia con neonati allattati, sia con i
neonati nutriti con la formula lattea.
Il ciuccio è nato per il bisogno dei genitori di avere un sosti-
tuto del seno materno e il fatto che succhiare il ciuccio pre-
venga la SIDS è ancora molto dibattuto: probabilmente è
l’atto del ciucciare a proteggere il sonno e non l’oggetto
ciuccio. Il ciuccio potrebbe interferire con la produzione di
latte materno, quindi i bambini allattati non dovrebbero es-
sere costretti a prenderlo.
Sia il cosleeping, che il bed-sharing non inficiano di default
il rapporto di coppia: il fatto che si possano manifestare dei
problemi è indipendente da dove dorme il bambino e po-
trebbe dipendere unicamente dalla coppia.
SIDS e SUID: si faccia ordine!
La SUID è la morte inattesa del bambino con causa accerta-
ta (con o senza autopsia) mentre la SIDS è la morte inattesa
del bambino senza cause accertate che avviene tra i 2 e i 4
mesi, nel 60% dei casi ai maschi e in situazioni diverse (in
macchina, a casa, di giorno o di notte). La SIDS è sicura-
mente un fenomeno sovrastimato perché troppo spesso si
addossa la causa di morte infantile alla SIDS, mentre invece
potrebbe trattarsi di SUID: sicuramente in Italia siamo an-
cora agli albori degli studi sull’argomento.
I fattori di rischio per la SIDS sono:
il fumo della madre in gravidanza e/o dopo la nascita,
La posizione “a pancia in giù” del neonato,
Dormire su divani o poltrone,
Consumo di psicofarmaci o droghe o alcool da parte dei
genitori
Basso livello socioeconomico ed educativo dei genitori;
L’uso di cuscini e/o piumoni e/o materassi morbidi;
Lasciare il bambino dormire da solo;
L’obesità dei genitori.
Temperatura della stanza non compresa fra il 18° e i
20° C gradi di inverno
Eruzione dei dentini;
Sensibilità ai rumori;
Malattie stagionali o croniche;
Cosleeping: dormire assieme (stessa stanza, ma non stessa
superficie).
Bed-sharing: condivisione del medesimo letto dei genitori.
Room sharing: condivisione della stessa stanza.
Cobedding: condivisione del letto tra gemelli senza genito-
ri.
Attenzione ai pregiudizi! Il sonno della
famiglia
Igiene del sonno infantile:
La temperatura della stanza deve essere
tra i 18° e i 20°C. Se attui il bed-sharing e
quindi allatti, dovrai coprire meno il bambi-
no.
Il luogo in cui dorme dovrebbe essere lon-
tano da onde elettromagnetiche.
Tieni lontano il fumo dalla stanza (di siga-
retta o di caminetto).
Il bambino deve sempre dormire a pancia
in su.
Non coprirgli mai la testa.
Non dormire completamente al buio.
Prima di dormire inventa rituali rilassanti e
non eccitanti.
Parla con lui: spiegagli cosa succederà
mentre dorme e cosa accadrà al suo risve-
glio.
Ascolta il tuo bambino e rispondi al suo bi-
sogno di sicurezza e contatto.
Evita cibi troppo zuccherini che causano
picchi glicemici che lo svegliano, cibi con-
tenenti glutammato e aspartame che so-
no eccitanti. Attenzione al mercurio che è
contenuto in tanti pesci (meglio il pesce
azzurro pescato).
“I cuccioli non dormono da soli”
A. Bortolotti
“Di notte con tuo figlio”
J. McKenna
“Genitori di giorno e di notte”
W. Sears
Bibliografia:
Se dormi con il bambino, non crescerà né autonomo, né
indipendente.
Se lo allatti oltre i “X” mesi, non mangerà mai altro, non
sarà capace di nutrirsi abbastanza.
I bambini acquisiscono la capacità di dormire da soli e
tutta la notte entro i primi 6/12 mesi.
Per far dormire tutta la notte i bambini è sufficiente inter-
rompere l’allattamento notturno.
L’allattamento oltre il 1° anno di vita e il sonno condiviso
oltre la stessa data, dipende solo dal bisogno della madre
di non far crescere il bambino.
Ricorda: è normale che:
Tuo figlio si svegli la notte sino ai 3/4 anni.
Voglia addormentarsi in braccio e cerchi il contatto duran-
te l’addormentamento.
Cerchi il contatto quando si sente in difficoltà.
Pianga per chiamarti (notte e giorno).
Voglia essere allattato di notte.
Piccolo vademecum tratto libera-
mente da “I cuccioli non dormono
da soli” di Alessandra Bortolotti
A CURA DELLA
Ricorda che:
Se tuo figlio si sveglia la notte non è detto che abbia un
disturbo del sonno.
Non esistono bambini che non dormono.
Non esiste un metodo per far dormire il tuo bambino.
Il suo pianto non va ignorato.
Quando sei in attesa devi informarti sull’allattamento e
sulla fisiologia del sonno infantile poiché non sono infor-
mazioni scontate.
Parla serenamente delle tue scelte con il pediatra: la
maggior parte dei bambini dorme coi genitori e la maggior
parte dei bambini allattati lo fa dormendo con la mamma,
tuttavia i genitori (soprattutto le mamme) pensano sia
una scelta condannabile e quindi si sentono giudicate
negativamente a fare quello che da millenni viene attuato
in tutte le civiltà. Questo causa che pediatri (e molti altri
sanitari tra i quali gli psicologi), non abbiano lo stimolo a
formarsi in modo corretto circa sonno infantile fisiologico
e allattamento materno corretto.
Circondati di persone che rispettino le scelte di voi genitori
e informatevi tramite testi con bibliografie scientifiche.
Confrontarsi è importante, ma non fatelo su social
network o messaggeria istantanea: trovate gruppi che
realmente si ritrovano per parlare e ascoltare.
www.associazioneabbracciami.com
Posta@associazioneabbracciami.com
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