Il senso del sé e dellaltro. Distinzione classica di James IO = sé che apprende ME = sé...

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Il senso del sé e dell’altro

Distinzione classica di James

IO = sé che apprende

ME = sé conosciuto

Quando compare il sentimento di sé?

Lewis:Sé esistenziale: •sentirsi distinti dagli altri (forse 3 mesi)•Senso di continuità del sé (9 mesi)Sé categorico: definizione di sé in termini categoriali (sesso, abilità) (forse 2 anni)

Come fanno i bambini a riconoscere se stessi?

Riconoscere l’immagineIndizi contingenti: es. mi muovo e l’immagine si muove con me (prevalenti verso 9 mesi)

Indizi morfologici: riconosco mie caratteristiche nell’immagine (emergono dal 15° mese)

Per scindere i due aspetti sono stati realizzati studi con foto e filmati

Altri indizi: il linguaggio (uso dei pronomi “io” e “me” in modo corretto

Reazioni emotive: orgoglio, vergogna (indici che il bambino ha una percezione di sé e dà una valutazione del proprio comportamento)

Anche la disobbedienza può essere un segno di autoaffermazione

CAMBIAMENTI NEL CONCETTO DI SE’

SEMPLICE DIFFERENZIATO

INCOERENTE COERENTE

CONCRETO ASTRATTO

ASSOLUTO COMPARATIVO

PUBBLICO PRIVATO

I bambini pensano a se stessi in termini dinamici piuttosto che statici (ciò che fanno piuttosto ciò che sono)

quando diventano in grado di utilizzare attributi psicologici?

3 anni 7 anni

Stati interioriSono felicetriste

DisposizioniSono aggressivointelligente

Le principali 4 caratteristiche autodescrittive:

1) Psicologiche

2) Sociali

3) Dinamiche

4) Fisiche

L’epoca di comparsa della pubertà può influenzare il sé?

•Comparazione con i coetanei•Aspetto fisico•Maggiore responsabilità dei ragazzi a maturazione precoce

•Risultati dubbi

L’autostima

È il sentimento che si ha circa il proprio valore

Una molteplice

Harter distingue cinque campi: competenza atletica, scolastica, accettazione sociale, aspetto fisico, comportamento. GLOBALE (emerge verso gli 8 anni)

In adolescenza vi è una relativa caduta dell’autostima (v. Erikson crisi di identità)

Relazione fra autostima e: accettazione dei genitori e sostegno sociale dei compagni.Il giudizio altrui influenza la percezione delle capacità (es. matematica ) perché incide sullo stile attributivo

Effetti positivi dell’autostima: meno conformismo, migliori risultati scolastici

Autostima > esplorazione. Contatti sociali > autostima

Il concetto di sé influenza l’esperienza emotivaIl sé giudica se stesso es. vergogna, orgoglio

Le emozioni sociali richiedono: a) consapevolezza di séb) Riconoscimento degli standard di comportamentoQueste competenze non sono necessarie per le emozioni primarie

Partono dal II anno di vita

Come valutarle?1) Dare un compito (es. far girare una trottola) e verificare se

il bambino è contento del risultato (<2 anni)2) cercano l’approvazione dell’adulto (> 2 anni)3) cercano di aderire ai propri modelli (5-6 anni)

Il sé può essere inteso come una teoria su se stessi grazie alla quale interpretiamo l’esperienza sociale

Più trascorre il tempo e più il concetto di sé dipende da quello degli altri

Conoscere gli altri

Le tesi piagetiane sull’egocentrismo infantile si considerano oggi superate, specie per quanto riguarda le relazioni con persone

Il tema della distinzione tra sé e l’altro è cruciale in molte teorie cliniche: nota “indistinzione madre-bambino”

Nasce prima il senso del sé o dell’altro?

Fino a 3-4 anni vi è scarsa percezione delle diverse emozioni che le persone possono provare: se io sono triste anche mamma è triste

In realtà ciò che si sviluppa primariamente non è né il senso del sé né il senso dell’altro, piuttosto il senso della relazione (se mamma rifiuta io sono degno di rifiuto)

I bambini maltrattati provano emozioni negative anche rispetto a se stessi. Persino nel vedere la propria immagine allo specchio.

La capacità di capire gli altri aumenta progressivamente : da una fase egocentrica (gli altri provano quello che provo io), al riconoscimento del punto di vista dell’altro senza però essere capace di metterlo in relazione al proprio, fino all’idea di altro generalizzato (gli “altri” pensano così)

Come descriviamo gli altri?1) < 7 anni: aspetto esteriore2) 7-8 anni enfasi su alcuni tratti3) Adolescenza: sfumature, contestualizzazioni, comparazioni

È un percorso simile alla descrizione di sé

Negli altri tendiamo a vedere ancora più stabilità e coerenza che in noi stessi: formuliamo ipotesi sulle persone

Il capire gli altri implica il concetto di “empatia”

1. Globale (contagio emotivo)2. Egocentrica 2 anni (ti do la caramella)3. Empatia per i sentimenti altrui (capisco che provi qualcosa di

diverso da quello che provo io)4. Empatia per le condizioni esistenziali (non legate al

momento)

Feshbach: empatia cognitiva e affettiva

La descrizione degli altri è legata alla costruzione di una Teoria della mente

La capacità di immaginare stati mentali negli altri

Il test più noto è quello della falsa credenza(la prova riesce generalmente dopo i 4 anni)

Secondo Harris, i prerequisiti di una teoria della mente sono dati:a) dall’autoconsapevolezza (conoscere i propri stati mentali

interni)b) Capacità di simulazione (giochi di finzione= immaginare stati

mentali in altri)c) Capacità di distinguere realtà dalla finzione (compare dopo il

punto b): ad es. il bambino può immaginare che la bambola soffra per davvero)

Le interazioni sociali diventano molto complesse una volta che si è stabilita la capacità di pensare gli stati mentali dell’altro

I ruoli sessuali

Terminologia ampia

SESSO - GENERE

GLBT

M/F

Differenze biologiche o sociali?

Già a 1 anno vi è una tendenza a scegliere giochi in funzione del ruolo sessuale

Probabilmente è costituzionale la maggiore tendenza maschile ad essere più aggressivi e più attivi >> scelta dei giochi

Anche nella scelta dei compagni le differenze sono molto precoci: si scelgono solitamente amici dello stesso sesso dopo i 20 mesi,

Sviluppo dei concetti sul genere:

Identità di genere: classificare se stessi come maschi o come femmine. Compare dopo i 18 mesi sulla base di caratteristiche esteriori

Stabilità di genere: consapevolezza della invariabilità del sesso di una persona. 3-4 anni

Costanza di genere: consapevolezza che il sesso non è legato a caratteristiche esteriori. 6-7 anni

Sequenza universale

È notevole la presenza precoce di stereotipi sessualiTanto più rigidi quanto i bambini sono piccoli

Più il bambino frequenta gruppi dello stesso sesso più sono in grado di definire il ruolo legato al genere

Un numero molto ampio di ricerche riguarda l’influenza delle aspettative e degli stereotipi sul sesso

Gli studi sui baby x sono illuminanti

Stimolo ambientale >> reazione bambino

Collera (maschio)

Paura(femmina)

Studi basati sull’analisi delle conversazioni = si parla di più con le femmine