IL PRELIEVO VENOSO -...

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IL PRELIEVO VENOSO

DEFINIZIONEPer prelievo venoso si intendel’introduzione di un ago sterile in unavena per ottenere un campione di sanguevenoso, raccolto in un’apposita provetta.

BREVE STORIA DEL PRELIEVO DI SANGUE VENOSO…

PROCEDURA PER ESEGUIRE UN PRELIEVO EMATICO DA PUNTURA VENOSA

L’infermiere, procede con l’accertamento infermieristico e valuta:

I tipi di esami prescritti dal medico e le relative condizioni associate alla scelta del momento per l’esecuzione del prelievo.

Si assicura che la richiesta computerizzata per il laboratorio sia stata completata.

Valuta se il paziente può riscontrare particolari allergie, specie con l’utilizzo dei disinfettanti

Valuta l’assunzione di farmaci che potrebbero allungare i tempi di coagulazione del sangue.

Valuta il livello di comprensione e collaborazione del paziente, l’eventuale presenza di belonefobia (paura degli aghi).

FASE DI PREPARAZIONE MATERIALE UTILIZZATO: Guanti monouso

Bacinella reneiforme

Tamponi imbevuti di disinfettante (clorexidina, iodopovidone)

Garze e Medicazioni

Laccio emostatico

Ago sterile (butterfly) di misura appropriata per le vene del paziente

Sistema Vacutainer con l’adattatore per l’ago

Provette adeguate per la raccolta del sangue

Etichette appropriate per le provette

Contenitore per il trasporto dei campioni biologici

AGHI BUTTERFLY DI VARIE MISURE

• COLOREGAUGE

• ROSAG 18

• BIANCOG 19

G 20

G 21

G 22

G 23

G 24

G 25

G 27

• GIALLO

• VERDE

• NERO

• BLU

• PORPORA

• ARANCIONE

• GRIGIO

FASE DI ESECUZIONE

Portare il materiale preparato vicino al letto del paziente o su un tavolino

Procedere all’identificazione del paziente e all’esatta corrispondenza del suo nominativo su ogni provetta.

Tutelare la privacy del paziente.

Eseguire l’igiene delle mani e indossare i guanti monouso.

Aiutare il paziente a mettersi in una posizione comoda.

Scoprire il braccio del paziente e scegliere una zona, se possibile, preferita da lui.

Applicare il laccio emostatico e scegliere la vena più adatta per l’esecuzione del prelievo.

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LA ZONA DI PRELIEVO E’ IN GENERE L’AVAMBRACCIO O LA PIEGA DEL GOMITO

ALTRI SITI DI PUNTURA VENOSA

Vene del dorso della mano.

Vene dell’arto inferiore: dalla vena femorale a quelle della caviglia e del dorso del piede.

Le vene del dorso della mano sono superficiali, ricoperte da poco derma, più tortuose. Dunque la puntura sarà dolorosa.

Gli stessi problemi si hanno per le vene degli arti inferiori. Inoltre tale zona è da evitare in pazienti con particolari patologie quali diabete, insufficienza cardiovascolare e renale, malattie circolatorie.

Nei neonati si possono utilizzare anche le vene del cuoio capelluto, utilizzando ovviamente aghi di piccole dimensioni (25/27G)

FASE DI ESECUZIONE Palpare le vene valutando la condizione e il percorso del vaso.

Togliere il laccio emostatico e controllare che la vena si sia sgonfiata.

Attaccare l’ago al Vacutainer.

Disinfettare la cute del paziente.

Riapplicare il laccio circa 8 cm sopra il sito identificato per la puntura.

Con l’ugnatura (parte smussa) rivolta verso l’alto inserire l’ago in vena formando un angolo di 15 gradi con la cute.

Afferrare il Vacutainer e spingere la provetta nell’apposita struttura.

Togliere il laccio appena il sangue defluisce adeguatamente nella provetta.

Riempire le provette rispettando le apposite indicazioni e ruotare delicatamente ogni provetta quando la si toglie.

ORDINE DI RIEMPIMENTO DELLE PROVETTE SECONDO LE LINEE GUIDA:

1- Provette sterili per colture.

2-Provette senza additivi (siero).

3-Provette con additivi (plasma),

A) provetta con citrato per coagulazione.

B) provetta con eparina.

C) provetta con EDTA per emocromo.

Eventuali altre provette.

FASE FINALE DI ESECUZIONE Mettere un tampone di garza sopra il sito di puntura e togliere

lentamente e delicatamente l’ago dalla vena.

Inserire la protezione per l’ago.

Applicare una compressione delicata sulla sede della puntura per circa 2-3 minuti.

Applicare la medicazione.

Smaltire il materiale utilizzato.

Rimuovere i guanti.

Eseguire l’igiene delle mani.

FASE POST ESECUZIONE Controllare che il paziente non manifesta segni e sintomi post prelievo.

Etichettare le apposite provette.

Inviare le provette in laboratorio.

Registrare sulla documentazione infermieristica la procedura eseguita.

VALUTAZIONE: gli obiettivi sono raggiunti quando un campione di

sangue non contaminato è inviato al laboratorio senza effetti avversi al paziente.

COSA SCRIVO IN CARTELLA?

NOME, COGNOME E N° LETTO

DATA E ORA

SITO DELLA PUNTURA VENOSA

TIPO DI TESTORA DI INVIO AL LABORATORIO

QUANTITA’ DI SANGUE

RACCOLTA

VALUTAZIONE PER L’ASSISTENZA

AL PAZIENTE

DOCUMENTAZIONE DI ESEMPIO23/01/2017, 9:00

Prelevato campione di sangue al sig. Mario Rossi (letto N°1) per esame emocromocitometrico, nello spazio antecubitale destro. Prelevati circa 8 ml di sangue venoso e inviati al laboratorio alle ore 08:55. Nessun segno di sanguinamento o ematoma nella sede della puntura venosa. Il paziente non ha accusato dolore o senso di stordimento.

CONSIDERAZIONI SPECIALI: EMOLISI L’emolisi è un processo di dissoluzione dei globuli rossi

con rilascio dei componenti intracellulari e fuoriuscita di emoglobina. Essa è visibile come colorazione rossa del plasma o del siero.

QUALI SONO LE CAUSE DI EMOLISI?

Ago di piccolo calibro.

Presenza di disinfettante sul sito del prelievo.

Prelievo in zone edematose.

Aspirazione forzata in siringa.

Forte pressione nel travasare il sangue in provetta.

Violento mescolamento del campione di sangue intero.

Centrifugazione del campione non sufficientemente coagulato.

ALTRE CONSIDERAZIONI… Se il flusso di sangue in situ è rallentato, lasciare il

laccio emostatico più a lungo (max 60 sec.).

Il paziente ha grandi vene ben visibili: il laccio non va applicato.

Considerare il possibile utilizzo di creme anestetiche topiche che possono diminuire il dolore nel sito di puntura.

Usare la distrazione, se opportuno (specie nei bambini).

Chiedere al paziente di rilassarsi.

CONCLUSIONE…

L’assistenza infermieristica è un’arte; e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o con un gelido marmo, ma bensì con il corpo di un essere umano.

Florence Nightingale