80° Anniversario Fondazione Gruppo 1934 ÷ 2014 Apertura ... · per l’ultima missione e deporre...

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80° Anniversario Fondazione Gruppo 1934 ÷ 2014 Apertura delle Celebrazioni Pellegrinaggio al “Tempio della Fraternità” Cella di Varzi ( PV ) 27 aprile 2014 Foto di Gruppo dopo S. Messa , prima della deposizione Targa commemorativa Tra cimeli di provenienza Marina Militare ÷ Regia Marina Marina Militare Delegazione Regionale Lombardia S/E Gruppo ANMI Desenzano d/G

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80° Anniversario Fondazione Gruppo 1934 ÷ 2014

Apertura delle Celebrazioni Pellegrinaggio al “Tempio della Fraternità”

Cella di Varzi ( PV ) 27 aprile 2014

Foto di Gruppo dopo S. Messa , prima della deposizione Targa commemorativa Tra cimeli di provenienza Marina Militare ÷ Regia Marina

Marina Militare

Delegazione Regionale

Lombardia S/E Gruppo ANMI Desenzano d/G

PREMESSA

Quest’anno ricorre l’80° anniversario della Fondazione del Gruppo ANMI di Desenzano del Garda, documenti olografi ritrovati di assemblee del “direttorio” datano infatti 15 maggio 1934.

Il Gruppo ha perciò visto i natali quando l’Associazione ( fonfata nel 1911 ) era chiamata U.M.I. ( Unione Marinara Italiana ) attraversando il periodo della II^ Guerra Mondiale passando da Sezione U.M.I. a Sezione A.N.M.C. ( Associazione Nazionale Marinai in Congedo… come da circolare del Direttorio Nazionale del 19 aprile 1934 ) , per approdare alla nuova denominazione A.N.M.I. nel 1954.

Sin dalla fondazione la Sezione di Desenzano d/Garda era stata intitolata all’unico Ufficiale desenzanese caduto nella Grande Guerra il 11 Dicembre 1916 “STV Tito Malaguti” nell’affondamento della Regia Nave “ Regina Margherita” per urto di mine in uscita dal porto di Valona. E tale denominazione è rimasta anche dopo il periodo bellico che ha visto il ritorno di numerosi Marinai che ridiedero vita associativa al Gruppo desenzanese che si distinse per iniziative e per una assidua partecipazione alle manifestazioni locali , Regionali e a carattere Nazionale non mancando ad alcuno dei Raduni Nazionali.

Forte è perciò la volonta di ricordare l’operato dei Soci Fondatori e dei Presidenti che si sono succeduti alla guida del Gruppo unitamente ai CC.DD. ; ma ancora più densa di significato la volontà di rendere omaggio ai Marinai Desenzanesi Caduti per la Patria nella Grande Guerra e nella 2^ G.M..

È in quest’ottica che l’attuale Consiglio Direttivo guidato dal Presidente 1° M.llo Domenico Giardinetto ha ideato e programmato per domenica 27 aprile 2014 una Gita/Pellegrinaggio al “Tempio della Fraternità” di Cella di Varzi (PV) con lo scolpo di rendere omaggio ai Caduti, ai Soci salpati per l’ultima missione e deporre in loro perenne ricordo una targa commemorativa.

Questo si configura come il primo doveroso atto che introduce una serie di eventi programmati dalla Presidenza del Gruppo per onorare e festeggiare al meglio questo importante traguardo dell’80° Anniversario della Fondazione del Gruppo.

A questo punto riteniamo utile fare un breve escursus per presentare e dare alcune informazioni sul Tempio della Fraternità e sulla persona che lo ha ideato, voluto e portato a compimento tra mille difficoltà e sacrifici, il già Cappellano Militare

Don Adamo Accosa

La storia del Tempio della Fraternità è una storia semplice, legata al ricordo dell’ultima guerra mondiale, quando infuriavano in tante contrade solo odio, violenza, persecuzione e delitto.

Un cappellano militare reduce dalla guerra, don Adamo

Accosa, dopo aver visto tante distruzioni, si andava tormentando di poter fare qualche cosa anche lui, perché tornassero tra gli uomini una vera pace e una serena convivenza.

Un giorno, trovandosi nella necessità di dover costruire la piccola chiesa del suo paese sui monti, ebbe l’idea di raccogliere le rovine del conflitto (che nel 1951÷1952 erano ancora tante) e con esse ricostruire il tempio come simbolo ed auspicio di una ricostruzione più grande: quella della fratellanza umana; e poi arredarlo liturgicamente con tanti ricordi dolorosi della nostra generazione, trasformando gli ordigni di distruzione e di morte in simboli e richiami di vita.

Questo prete-soldato ebbe la fortuna di incontrare casualmente a Parigi l’allora Nunzio Apostolico Mons. Angelo Roncalli (anche lui soldato nell’altra guerra) che divenne poi Papa Giovanni XXIII.

Il futuro pontefice prese subito a cuore l’iniziativa, l’incoraggiò e l’aiutò inviando anche la prima pietra, tolta dall’altare frantumato di una chiesa nei pressi di Coutances, distrutta durante lo sbarco degli Alleati in Normandia nel giugno del 1944. Una delegazione parigina portò la pietra a Cella il 7 settembre 1952, e, su una slitta infiorata, perché non c’erano ancora le strade, trainata dai bambini del paese, venne portata nel luogo dove doveva sorgere il tempio. Qui fu benedetta da un arcivescovo – già Nunzio Apostolico a Cuba ed Haiti – e posta dove ora sorge il vecchio altare storico.

Dietro quella rovina ne seguirono molte, inviate da tutte le città dove maggiormente infuriò la guerra: da Berlino, da Londra, Dresda, Varsavia, Montecassino, El Alamein ed anche da Hiroshima e Nagasaki. Un centinaio di località hanno contribuito all’erezione dell’altar maggiore inviando ognuna una rovina del loro monumento più significativo. Milano ha inviato alcune guglie del Duomo, cadute durante i bombardamenti dell’agosto 1943, e, in più, una parte del pavimento del Duomo stesso che ora copre tutto il presbiterio del Tempio di Cella.

Questo Tempio – Sacrario, prima di tutto ha accolto il ricordo di tutti i morti della guerra, ovunque e comunque Caduti; specialmente quelli che si combatterono tra loro nella stessa nazione: Italia in particolare.

Arredato liturgicamente il Tempio, si è sviluppato il tema della fratellanza umana. Così, la vasca battesimale è costituita dall’otturatore di un cannone 305 della corazzata Andrea Doria; quello che lanciava la distruzione e la morte, ora lancia nella vita i nostri bambini.

Armi insanguinate, deposte ed offerte da tutto il mondo, aventi tutte una storia particolare, ora compongono la figura del Crocifisso: Cristo visto attraverso i nostri dolori, anzi, costituito da essi.

Resti di due navi inglesi che hanno partecipato allo sbarco in Normandia formano il pulpito, ora non più in uso, ma rimangono come simbolo di un ideale di pace che naviga nell’agitato mare del mondo di oggi; quel mare che ribolle in tutti i continenti e che, per i voti del Tempio, per la tua visita ad esso fa, o per i sentimenti che ti ispirano queste righe che stai leggendo, auspichiamo tornare del tutto tranquillo; e le onde, purificandosi, lasciano un po’ di sabbia, una conchiglia, un sassolino, come vedete raccolti ed allineati nelle teche della balaustra dove si leggono i nomi dei fiumi più famosi.

Nella parte destra del Tempio, la visione si fa più dolce per la presenza dominante di una Madonna cinese, dell'effige sacra della Madonna di Lujan, e di tanti altri simbolici richiami di pace.

Tempio della Fraternità anni ‘60

Don Adamo Accosa

Bisogna vederlo qui questo Tempio. Non lo si può descrivere, e tanto meno si può trasmettere l’emozione che esso suscita. Il visitatore che arriva trova spesso cambiamenti: e questo perché, continuando gli arrivi, si completa, si sposta, si sostituisce. Alcuni domandano: ma come è stato possibile realizzare tutto questo? E’ stata la semplicità e la bontà dell’idea, che ha conquistato molti cuori in un particolare momento storico. Autorità, diplomatici, giornalisti, grandi ditte, scolaresche, italiani all’estero e specialmente le associazioni combattentistiche di varie nazioni, hanno "sentito, aderito e contribuito.

L’universalità dell’iniziativa viene subito rilevata dal visitatore, al suo ingresso nel tempio, osservando le bandiere nazionali che ne adornano le parti, tese come mani in preghiera per una implorazione corale di pace.

Questa è una chiesa diversa dalle altre (i giornalisti la ritengono unica al mondo) e per capirla non bisogna fermarsi all’oggetto che si vede, altrimenti potrebbe sembrare una raccolta di strane cose, ma leggere le scritte e andare al significato di quanto appare, ed ascoltare il muto linguaggio. Ci sono cose che con la guerra non entrano per niente, ma non bisogna dimenticare che ci sono anche le battaglie della vita, del progresso, della scienza, della salute. E poi… tanti vogliono che ci sia qui un loro ricordo, qualunque esso sia.

L’animo del visitatore si rattrista un po’, perché trova una documentazione tangibile delle sventure che hanno colpito la nostra generazione, ma quando poi torna all’aperto, al sole, al verde, ai fiori, si sveglia come da un sogno strano, ritrova se stesso e torna a sorridere ancora alla vita ed al suo avvenire.

Così anche tu, persona che hai visitato il Tempio della Fraternità, o ne stai leggendo questa breve storia, forse senza rendertene conto, sei diventata un pietra viva di questo "cantiere", una pietra viva ed immortale, ben più importante di quelle che hai viste o vedrai qui.

E tutte queste pietre "vive" costruiranno insieme un avvenire di vera pace, di collaborazione, di fratellanza tra gli uomini e le nazioni.

*** All'interno di questo Sacrario vi è anche un cippo in legno, posizionato vicino all'altare, che raffigura un carabiniere, con relativo cappello, foulard, e bandoliera, che a sua volta sorregge un quadro con dipinti i Carabinieri caduti nella strage di Nassiriya, mentre nei fianchi ha dei rametti spezzati con le bandierine tricolori e su tali bandierine vi sono le foto di ogni caduto militare o civile, sempre di Nassiriya.

Tale cippo sorregge un mattone prelevato nel luglio 2004 dall'App. scelto Armando Semeraro dai resti della base Maestrale della M.S.U dei Carabinieri in Nassiriya, crollata nell'attentato terroristico del 12-11-2003, e portato a Cella di Varzi il 19/09/2004. In data 27 aprile 2014 alle ore 0715 la comitiva dei partecipanti è “salpata” da Desenzano del Garda con meta Cella di Varzi. Esauriti i controlli preliminari ha preso la parola il Presidente Giardinetto per i saluti ai convenuti, successivamente è intervenuto il Socio Roberto Stucchi ( uno dei promotori della gita a Varzi ) che in quel luogo ha trascorso, con la famiglia, alcuni anni per motivi di lavoro. Da perfetto cicerone ha dapprima descritto il Tempio della Fraternità, l’operato di Don Adamo Accosa per la sua realizzazione e poi i luoghi che avremmo attraversato…. la Valle Staffora guidandoci sul percorso fino alla meta Cella di Varzi … suggestivo borgo medioevale sito tra le colline dell’Oltrepò Pavese e poi su fino al Tempio della Fraternità ( qui a lato l’ingresso )

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità”

Cella di Varzi (PV)

“Piazzale della Marina” Il “Consigliere”Caratozzolo con la Targa

commemorativa

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV ) Veduta interno Chiesa con Bandiere Nazionali, Labari e Vessill

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

Interno Tempio della Fraternità Dipinto con rappresentati militari di tutte le

nazioni, al centro con gli occhiali Don Accosa

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità”

Cella di Varzi (PV)

Altare e Ambone: Il ns Vessillo : alfiere Caratozzolo L’Officiante : Don Luigi Bernini

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

Interno chiesa Soci ANMI e cittadini di Cella e altri

ospiti; assistono alla S. Messa

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

Officiante : Don Luigi Bernini Il Socio R. Stucchi recita la “Preghiera del Marinaio” Marinai attenti !! Vessillo Gruppo A.N.M.I.

Durante l’omelia Don Luigi ha ricordato la motivazione della presenza di numerosi Marinai, legata alla ricorrenza storica del Gruppo ; ma soprattutto ha voluto significare la vicinanza della grande Famiglia Marinara e di tutta la Comunità dei fedeli a tutti i Caduti del Mare, in particolare ai Caduti Desenzanesi, ai Soci andati avanti ………

In chiusura della S. Messa, prima della benedizione finale il Socio del Gruppo ANMI Desenzano d/G Sig. Stucchi Roberto ha dato lettura dei Caduti del Gruppo A.N.M.I. di Desenzano d/G ( della 1^ e 2^ G.M. ) :

S.T.V. Tito Malaguti ( Affondato il 11 Dic. 1916 con la Corazzata Regina Margherita, saltata sulle mine in uscita del Porto di Valona ) S. Capo Angelo Ricaldone Marinaio Giuseppe Bertelli Marinaio Antonio Bignotti Marinaio Giulio Pollini, Marinaio Bruno Scattoli Subito dopo ha recitato la “Preghiera del Marinaio”….

in chiusura prima della benedizione da parte dell’officiante Don Luigi, l’intervento del D.R. che ha voluto ricordare la giornata e le motivazioni della presenza dei Soci ANMI in questo luogo che induce il visitatore alla meditazione …… per l’80° anniversario di fondazione del Gruppo A.N.M.I. di Desenzano del Garda con la posa di una targa commemorativa presso il Tempio della Fraternità a Celle di Varzi…….. …………….80 anni sono un traguardo importante per un’Associazione d’Arma. È la vita di un uomo. In queste occasioni è facile cedere alla retorica o alla nostalgia. 80 anni sono l’età della saggezza e consentono di guardare con grande tranquillità al tempo che è passato e del quale si è stati, in modo più o meno grande, testimoni. Noi oggi, con la posa di questa targa commemorativa, apriamo di fatto le celebrazioni del 80° Anniversario di fondazione, ricordando la nascita del Gruppo datata 15 maggio 1934. Tuttavia se in ogni storia, la nascita è atto necessario, è ancora più importante individuare, se si vuole coglierne l’identità profonda, il tempo ed i luoghi che l’hanno marcata indelebilmente. Senza dubbio per la nostra Associazione il luogo è soprattutto il mare Mediterraneo… da Gibilterra al Mar Rosso … ed il tempo abbraccia gli anni dal 1915 al 1945: l’esperienza è quella tragica della rotta dei Convogli, di Capo Matapan, delle secche di Kerkena, di Cefalonia ed innumerevoli altre ancora più volte raccontate dai nostri padri e nonni. Quella esperienza forgiò grandi uomini di mare che rifulsero per il loro eroismo, servì a cristallizzare i capisaldi etici e fece maturare le scelte di fondo, mai abbandonate, dalla nostra Associazione e che sono alla bse del ns. Statuto e modo di essere. Ne richiamo due che mi sembrano particolarmente significativi in questo luogo della memoria: – la guerra è esperienza disumana. L’uomo deve tendere a costruire sempre, seppure con fatica, la pace; – la strada principale per arrivare alla pace è la solidarietà tra gli uomini e tra i popoli, cose che chi va per mare ha ben radicate nell’intimo essere … “uomo di mare e di guerra”… come recita la nostra Preghiera; ma pensando alla pace per le famiglie e le care genti….. Questa in una rapida sintesi la storia, ma il tempo è, e deve essere soprattutto futuro. Cosa possiamo dunque chiedere alla nostra Associazione ed in particolare al ns Gruppo per il futuro, affinché dopo questi suoi 80 anni, altri possano festeggiarne il centenario e oltre ? È questa una domanda impegnativa soprattutto ora che la leva di mare non è più obbligatoria e che le fila delle nostre associazioni d’arma si assottigliano sempre più. Probabilmente non vi è una sola risposta a questa domanda. Sono però convinto che diventi urgente per i Gruppi della nostra Associazione aprirsi ad impegni nuovi e concreti nelle comunità locali dove operano in modo che soprattutto i giovani (ragazzi e ragazze) possano sperimentare forme di servizio e di solidarietà con l’orgoglio di

Intervento del D.R. STV G. Zanetti

appartenere, pur senza avere mai calcato la coperta di una Nave da Guerra, all’associazione dei Marinai in congedo e indossare i nostri segni distintivi: il basco con il fregio della M.M. ed il solino blu. Per questo – nella mia veste di Socio del Gruppo e di Delegato Regionale per la Lombardia S/E – formulo a tutti i Marinai del Gruppo di Desenzano del Garda per il tramite del loro Presidente 1° M.llo Domenico Giardinetto che ha ideato ed organizzato questa cerimonia, i miei più fervidi voti augurali per un prospero e attivo futuro ed i complimenti per le prossime celebrazioni dell’80° di Fondazione. Cella di Varzi : 27 aprile 2014

STV Zanetti Cav. Uff. Gaetano

D.R. ANMI Lombardia S/E

Alle termine della S Messa si provvedeva – nonostante un improvviso scroscio di pioggia – a ricomporre, all’esterno della Chiesa uno schieramento per rendere gli onori e procedere con la benedizione della Targa fatta da Don Luigi, alla relativa posa sulla parete vicino ad altre targhe commemorative di altre Associazioni d’Arma……

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

Don Luigi Presidente D. Giardinetto e Soci

Gruppo ANMI Desenzano d/Garda Per la benedizione della Targa

commemorativa dell’80° del Gruppo

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

Schieramento Presidente e Soci Gruppo ANMI Desenzano d/Garda Per la benedizione della Targa commemorativa dell’80° del Gruppo

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

La Targa commemorativa fissata alla parte della Chiesa del

Tempio della Fraternità A perenne ricordo dell’evento

Tutti insieme ci si è poi recati con Don Luigi alla vicina statua raffigurante il “Papa Buono” Giovanni XXIII° del quale era in corso, nella stessa mattina a Roma , l’elevazione agli altari della Santità unitamente all’altro indimenticato Papa Giovanni Paolo II°… per la sua benedizione.

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

Il Papa Buono Giovanni XXIII°

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

Don Luigi procede alla benedizione ……..della statua del Papa Buono !

Domenica 27 Aprile 2014

“Tempio della Fraternità” Cella di Varzi (PV)

Tempio della Fraternità

Piazzale della Marina Militare Un altare su basamento corredato di vari

cimeli della II^ G.M.

Terminata la cerinonia tutto il gruppo dei partecipanti e Don Luigi si recavano presso il vicino Ristorante “La Ginestrella” per il pranzo sociale.

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Il Delegato Regionale Lombardia Sud/Est

STV Cav. Uff. Gaetano ZANETTI