Il metodo osservativo

Post on 23-Jun-2015

3.831 views 4 download

Transcript of Il metodo osservativo

1

IL METODO OSSERVATIVO

• TUTTO SI PUO’ OSSERVARE• QUALCHE COSA SI RILEVA• POCO SI MISURA• TUTTO SI PUO’ DESCRIVERE

2

FINALITA’ DELL’OSSERVAZIONE

• ACQUISIZIONE DI UNA CONOSCENZA APPROFONDITA E INDIVIDUALIZZATA DEGLI ALLIEVI/STUDENTI ATTRAVERSO LA RILEVAZIONE DEI COMPORTAMENTI

3

SCOPI• LIVELLO DI SVILUPPO PER ORGANIZZARE LE

ATTIVITA’• VALUTARE IL RISULTATO DEGLI INTERVENTI

REALIZZATI• ANALIZZARE LE RISORSE DELL’AMBIENTE PER

POTERLE MODIFICARE• VALUTARE IL PROPRIO MODO DI PORSI IN

RELAZIONE CON GLI ALLIEVI O CON I COLLEGHI

• ANALIZZARE I PROCESSI DI APPRENDIMENTO

4

OSSERVAZIONE SISTEMATICA

SI DISTINGUE DAL SEMPLICE GUARDARE, DALL’OSSERVAZIONE SPONTANEA POICHE’:

• E’ GUIDATA DA UNO SPECIFICO OBIETTIVO CONOSCITIVO

• IMPLICA DELLE PROCEDURE PARTICOLARI:TEMPI E CONTESTI

• NECESSITA DELL’UTILIZZO DI ALCUNE TECNICHE DI REGISTRAZIONE DEI DATI

5

SCOPO:VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI SVILUPPO

RAGGIUNTO UTILIZZATO NELLA:

FASE CONOSCITIVA PRELIMINARE DELLA PROGRAMMAZIONE:SCELTA DEGLI OBIETTIVI METODI STRUMENTI CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE

6

L’OSSERVAZIONE IN VALUTAZIONE

• UTILIZZATO NELLA FASE CONCLUSIVA AL FINE DI VERIFICARE I RISULTATI DELL’APPRENDIMENTO E LE MODIFICAZIONI PRODOTTE DALL’INTERVENTO EDUCATIVO

7

REGOLE SCEGLIERE:• COSA OSSERVARE• COME• QUANDO• A QUALE SCOPO

8

STRUMENTI DI RILEVAZIONE

• METODI APERTI:PROTOCOLLI OSSERVATIVI “CARTA E MATITA”

• METODI CHIUSI: GRIGLIE DI OSSERVAZIONE (CHECKLIST)

9

PROTOCOLLI OSSERVATIVI

• UTILIZZO DI UN LINGUAGGIO NARRATIVO/DESCRITTIVO

• DISTINGUERE I FATTI OSSERVATI DALLE OPINIONI

• EVITARE IL LINGUAGGIO VALUTATIVO INTERPRETATIVO

10

1. Condurre l’osservazione: scelte

preliminari• Riportare per iscritto i seguenti

punti: – Individuare il luogo/contesto dove si condurrà

l’osservazione– che cosa si intende osservare (obiettivi)– a che fine (motivazioni)– se si intende osservare un solo soggetto (in

un dato contesto), due soggetti ( specificando di chi si tratta) , più di due ( specificando di chi si tratta)

11

2. Stesura del protocollo

• Dopo aver definito il luogo e il fine dell’osservazione, è necessario stabilire la modalità che verrà utilizzata per l’osservazione (ad esempio, carta matita in diretta, in differita).

• Per la stesura del protocollo si consiglia di – a) descrivere quello che si vede con la maggiore precisione

possibile tenendo distinte le descrizioni dalle impressioni/valutazioni/ interpretazioni (esempio: M. mi è sembrata arrabbiata). E’ possibile dividere la pagina del protocollo in due parti annotando da un lato la descrizione della situazione osservata e dall’altro le impressioni/valutazioni/ interpretazioni.

– b) utilizzare un linguaggio descrittivo/narrativo (esempio: F. ha preso il trenino e l’ha picchiato sul braccio della bambina ….) e non valutativo/interpretativo (esempio: F. ha aggredito la bambina)

12

Al termine del protocollo

• è necessario scrivere– Brevi informazioni di contesto : dove si è svolta

l’osservazione, di che situazione si trattava , ad esempio una lezione di geografia in una terza media alla seconda ora, chi era presente

– Quali modalità si sono utilizzate per l’osservazione ( in diretta carta e matita, cioè osservando e scrivendo nello stesso tempo; in differita, cioè scrivendo dopo aver osservato, da video, ecc.)

– Se l’osservazione è stata condotta da un solo osservatore o da due o più osservatori.

13

3. Discutere l’osservazione

• Dopo aver condotto l’osservazione, è necessario scrivere:– eventuali difficoltà incontrate– commenti al lavoro svolto

• nel caso di un’ osservazione condotta da più osservatori dare conto delle principali differenze riscontrate nei protocolli (ad esempio nel caso in cui due osservatori abbiamo osservato la stessa cosa, nello stesso momento avendo concordato obiettivi e contesti) e della eventuale discussione in proposito.

• Dopo aver condotto l’osservazione è necessario analizzare il materiale raccolto, confrontarsi con l’altro osservatore se l’osservazione è stata condotta in due. Se è possibile, nel caso in cui l’osservazione sia stata condotta da soli, si consiglia di discutere il materiale con un’altra persona (in questo caso, si consiglia di fare una fotocopia del protocollo per consentire la discussione con un’altra persona).

14

Prima di discutere analiticamente le

osservazioni Prima di discutere analiticamente le

osservazioni e commentarle si suggerisce di : • numerare le righe in ordine progressivo dalla

prima riga del protocollo all’ultima (questo facilita la discussione tra due o più osservatori)

• leggere il protocollo per intero due o più volte (questo permette di farsi un’idea della situazione osservata)

• discutere i contenuti attenendosi strettamente ai dati descritti nel protocollo.

15

PROTOCOLLO OSSERVATIVO

• Data Osservazione __________________• Osservatore

___________________________________________

• Ora Inizio________________Ora Fine ________________

16

NOTE PRELIMINARI (da allegare al protocollo, per

iscritto• CHE COSA SI INTENDE OSSERVARE

(OBIETTIVI)• A CHE FINE (MOTIVAZIONE)• SPECIFICARE CHI SI OSSERVA (una

persona, due…)

17

GRIGLIE DI OSSERVAZIONE

• INSIEME DI DESCRIZIONI COMPORTAMENTALI DECISI PRECEDENTEMENTE COME RILEVANTI PER IL PARTICOLARE SCOPO A CUI L’OSSERVAZIONE E’ FINALIZZATA

18

CHECKLIST• SI UTILIZZANO QUANDO L’OBIETTIVO

DELL’OSSEVAZIONE E’ LA RILEVAZIONE DELLO SVILUPPO DI UNA COMPETENZA CHIARAMENTE DEFINIBILE E LIMITATA.

I COMPORTAMENTI SONO DESCRITTI IN UN ORDINE LOGICO DI SVILUPPO. DEVE ESSERE INDICATA LA PRESENZA O L’ASSENZA.

19

BIBLIOGRAFIA• “Osservare per educare” L. D’odorico,

R. Cassibba Ed. Carocci• “Disabilità e scuola superiore” M.

Giusti Ed. La Nuova Italia• “Manuale della gestione della classe” L. Genovese, S. Kanizsa Ed. F. Angeli

20

BIBLIOGRAFIA• “Didattica generale” E. Nigris Ed.

Guerini Scientifica• “Valutare le competenze” Mario

Castoldi Ed. Carocci• SOVASI• Le Tavole di Sviluppo Di K. Beller