Post on 15-Feb-2019
Il giardino botanico alpino del Lautaret
Superficie 2 ettari fra cui ½ ettaro di aiuole Numero di specie più di 2000 provenienti dalle Alpi e
dalle principali montagne del mondoMigliore fioritura fra il primo luglio e il 10 agostoDurata della visita visita guidata (1h30 circa) o libera
A 2100 m. d’altitudine
Indirizzo permanente :Station alpine Joseph Fourier Université Grenoble 1 - Bât. D BP 53 - 38041 Grenoble cedex 9 FranceTél : 04 76 51 49 00 - fax: 04 76 51 42 79
Indirizzo al colle del Lautaret : (da giugno a settembre) Jardin botanique alpin du Lautaret Col du Lautaret - 05480 Villar d’Arène Tél/fax : 04 92 24 41 62
http://sajf.ujf-grenoble.fr/station-alpine@ujf-grenoble.fr
Perché un giardino al colle del Lautaret ?
Quali sono le funzioni del giardino botanico?
Quando è stato creato il giardino?
Come si procura le piante il giardino?
Che cos’è un piano alpino? e una pianta alpina?
Il sito gode di una posizione geografica privilegiata. Si trova all’incrocio delle Alpi settentrionali e meridionali, delle Alpi interne ed esterne; la diversità degli influssi climatici e la diversità geologica dei terreni hanno favorito una grande diversità botanica naturale, con più di 1500 specie vegetali, ossia circa 1/3 della flora francese. Alle porte del Parco Nazionale degli Ecrins, il colle del Lautaret è anche un crocevia turistico e permette un accesso facile a una zona di alta montagna (2000 m.), il che è piuttosto raro.
Nel 1899 l’Università delle Scienze di Grenoble crea il primo giardino alpino del Lautaret con l’appoggio di M. Bonnabel, albergatore al colle. Sistemato all’origine proprio al colle, fu poi spostato nel 1919 per permettere il tracciato della nuova strada del Galibier. Grazie all’aiuto finanziario del Touring Club de France si costruisce un villino ed è possibile al Professor Marcel Mirande spostare le collezioni e organizzare un nuovo giardino. Le ferrovie PLM che possiedono un albergo-ristorante nelle vicinanze saranno di grande aiuto al giardino (si possono vedere i ruderi dell’albergo, distrutto da un incendio, all’ingresso del giardino).
– La presentazione delle piante nella loro diversità, qui quella delle montagne del mondo;
– la sensibilizzazione alla conservazione delle piante minacciate e del loro habitat;
– la partecipazione alla ricerca sulle piante e sugli ecosistemi alpini. Nel villino-laboratorio, sito vicino al giardino, ricercatori francesi e stranieri studiano l’adattamento alla vita in un ambiente estremo e gli effetti dei cambiamenti del clima e dell’esercizio dell’agricoltura.
Illustrazione della missione di ricerca scientifica: zona sperimentale in cui sono coltivate le piante in condizioni parzialmente controllate (vasi)
Jean-Paul Lachmann, docente all’università di Grenoble e créatore del Giardino alpino nel 1899
Il “nuovo” giardino alpino del Lautaret all’inizio degli anni venti, dopo lo spostamento sul sito attuale. Si può vedere il villino Mirande tuttora esistente; sullo sfondo, l’albergo-ristorante PLM oggi in rovina (Archivio del giardino botanico alpino del Lautaret)
Il giardino partecipa ad una rete internazionale di scambi di semi; è in relazione con circa 300 giardini insediati in più di 50 paesi. Alcuni semi vengono raccolti nella zona del Lautaret e nel giardino: complessivamente più di 1800 specie il cui catalogo o “Index seminum” è mandato agli altri giardini rendendo possibili gli scambi. Tali scambi interessano anche i ricercatori che studiano l’una o l’altra specie di piante.Delle spedizioni botaniche, soprattutto sulle montagne dell’emisfero meridionale, permettono ugualmente di aumentare la collezione del giardino.La semina si effettua in pianura (colla collaborazione dei vivaisti Joseph Sarreil-Baron e Jean-Louis Latil). Le pianticelle vengono poi trasferite nella zona sperimentale del giardino (nursery) poi (per le più forti) sistemate nelle roccere.Le piante provengono dalle diverse zone montane del mondo. Vengono poi adattate a condizioni climatiche estreme. Ma al Lautaret le condizioni non corrispondono necessariamente a quelle delle zone da cui provengono e alcune specie non riescono ad acclimatarsi nonostante le grandi cure dei giardinieri.
La vegetazione montana si suddivide in vari livelli con vegetali caratteristici. Il limite superiore del piano subalpino indica il limite naturale (senza intervento umano) delle foreste. Nelle Alpi si trova circa a 2300 metri di altitudine. Più in alto si entra nel piano alpino in cui le condizioni di vita diventano sempre più difficili con l’elevazione in altitudine a causa all’abbassamento delle temperature, dell’aumento dell’irraggiamento ultravioletto, della forza dei venti ecc. Il limite subalpino/alpino, determinato dal freddo, si sta spostando sempre più in seguito al riscaldamento del clima che minaccia numerose piante alpine.Pianta alpina indica qui una specie che cresce nel piano alpino sulle Alpi o su un’altra montagna. Correntemente quest’appellazione indica una pianta montana o una pianta alpina.
Piano NEVOSOmuschi e licheni
Piano ALPINOprati alpini
Piano SUBALPINOforeste di conifere
Piano MONTANOforeste miste
Piano COLLINAREforeste di latifoglie
1500 m
2200 m
900 m
2900 m
1700 m
2400 m
1100 m
Versantein ombra (a nord)
Nord
Sud
3000 m
Versantesoleggiato (a sud)
n°55Année 2009, Récolte 2008
Index seminum
Jardin Botanique Alpin du Lautaret(Hautes-Alpes, France)
Maihuenia patagonica (Phil.) Britton & Rose (Santa Cruz, Patagonia, Argentina)
Ingresso
Prato
Chiosco
chaletMirande
piramide di Scott
Arboreto del Lautaret (sistemazione in corso)
Pannello geologico(Galibier)
Prato
PratoCollina
Mostra
Boschetto
Portico
Il giardino botanicoalpino del Lautaret
Prato
Pannello interpretativo della tufiera
(realizzazionein corso)
Pannello geologico (Meije)
N
S
OE
(non si visita)
14
3
55
5
55
6
78
9
10
101010
10
10
1011
99
121212
12
13
14
14
14
1516
17
18
181616 18
1821
22
222223
3
26
27
24 2528
28
2830
3133
30
34
35
36
3738
39
40
41
42
42
4344
4948
4546
47
51
5151
5151 51
5154
54
54
17
21
1313
12
53
11
46
51
5451
2
54
2532
1313
5
4141
Zona sperimentale
Lago
Tufiera, zona protettaNatura 2000(accesso vietato)
53
5353
53
53
29
28
53
17
villino- laboratorio
stazionemeteorologica
1 Cardi alpini
2 Atlante (realizzazione in corso)
3 Piante notevoli
4 Montagne spagnole
5 Pirenei
6 Massiccio Centrale
7 Cembraia (pino cembro)
8 Regina delle Alpi
9 Siberia
10 Caucaso
11 Medio Oriente
12 Asia Centrale e Cina
13 Giappone
14 Himalaia e Tibet
15 Montagne australi
16 Alpi orientali
17 Carpazi
18 Penisola balcanica
21 Appennino
22 Artico
23 Graminacee
24 Abetaia
25 Corsica
26 Banchine di piante
delicate (in corso)
27 Cariofillacee
28 Alpi meridionali
29 Muro di tufo (in corso)
30 Ghiaioni alpini
31 « Megaphorbiaie »
32 Acquitrini
33 Torbiera
34 Steppa con Stipa
35 Asteracee gialle
36 Pineta di pini silvestri
37 Prato alpino
38 Valletta nivale
39 Alchemille e Potentille
40 Prato di festuche
41 Piante alimentari
42 Piante medicinali
43 Landa di rododendri
44 Salici
45 Pineta di pini uncinati
46 Casmofite
47 Ghiaioni subalpini
48 Queyras
49 Prati di triseti
51 Nord America
53 Scuola di botanica
(realizzazione in corso)
54 Ande e Patagonia
(Linee punteggiate: zone in via di sistemazione)
pannello rappresentativo delle roccere
Come viene gestito il giardino?
Come trascorrono l’inverno le piante?
Qual è il significato della terminologia usata nella roccera delle piante medicinali e/o tossiche?
Come sono sistemate le piante nel giardino?
Come viene curato il giardino?
Il giardino viene gestito, fin da quando è stato creato, dall’Università Joseph Fourier (Grenoble I). Il Villino-Laboratorio (sito vicino al giardino) con l’Arboreto Robert Ruffier-Lanche (sul campus universitario di Grenoble), costituiscono la Stazione Alpina Joseph Fourier che gode dell’appoggio dell’Università e del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique). Una parte del personale che lavora nel giardino viene assunta d’estate (tecnici e stagisti giardinieri volontari, hostess, studenti che accompagnano le visite guidate). Gli insegnanti-ricercatori e i tecnici dell’Università e del CNRS sono invece personale permanente. L’inverno è consacrato alla scelta e agli scambi di semi, all’elaborazione di documenti scientifici e divulgazione, alla manutenzione dell’arboreto e alle attività pedagogiche.
L’arboreto Robert Ruffier-Lanche deve il proprio nome al capo-giardiniere che creò il Giardino alpino del Lautaret nel 1966
Arnica montana L.Si utilizzano : foglie essiccate, fiori e radici Proprietà (solamente per applicazioni esterne): cicatrizzante, astringente, sudorifero
Aconitum napellus L. È la pianta più tossica d’EuropaProprietà : analgesico, ipotensivo, paralisi respiratoria e cardiaca
Analgesico (analgésique): diminuisce o toglie il doloreAntianemico (antianémique): facilita la rigenerazione dei globuli rossiAntimitotico (antimitotique): impedisce la divisione cellulareAntisettico (antiseptique): difende dalle infezioni distruggendo i microbiAntispasmodico (antispasmodique): impedisce le contrazioni muscolari involontarieAperitivo (apéritif): contiene sostanze amare che eccitano l’appetitoAstringente (astringent): diminuisce le secrezioni delle mucose e restringe i tessutiBechico (béchique): calma la tosse e le irritazioni della faringeBradicardiaco (bradycardique) rallenta i battiti cardiaciCardiotonico (cardiotonique): rallenta, rinforza e regola i battiti cardiaciCarminativo (carminatif): favorisce l’espulsione dei gas intestinaliColagogo (cholagogue): favorisce l’evacuazione della bileColeretico (cholérique): stimola la secrezione della bileDepurativo (dépuratif): purifica il sangueDetergente (détersif): pulisce le piaghe e le ulcereDigestivo (digestif): favorisce la digestioneDiuretico (diurétique): aumenta la secrezione dell’ urinaEmetico (émétique): provoca il vomitoEmmenagogo (emménagogue): ristabilisce o regola le mestruazioni
Tutte le piante rimangono sul sito. L’isolamento dal freddo viene fornito dal manto nevoso che può essere di più metri. Se l’inverno è freddo e con poca neve, le piante sono esposte a condizioni difficilissime. Infatti certe piante non sono sopravvissute all’inverno 2001-02, con parecchie settimane a –25°C e una coltre di neve molto sottile: sono gelate perché poco protette!
Sistemati i vegetali nelle aiuole, comincia il lavoro vero e proprio. Difatti, la pressione di colonizzazione delle piante locali è molto forte. Il capogiardiniere, la sua squadra e gli stagisti eseguono una diserbatura meticolosa delle roccere per eliminare gli intrusi e ridurre la competizione. Inoltre d’estate l’insolazione intensa e l’aria asciutta rendono necessarie annaffiature quotidiane per le piante provenienti da zone più umide di quella del Lautaret.
La collezione del giardino comprende più di 2000 specie presentate in roccere tematiche (vedi lo schema pag. 4-5). Una nuova scheda segnaletica su piastre di arenaria smaltata presenta le piante delle diverse roccere a seconda :
– Dell’origine geografica (le diverse montagne del mondo) per esempio Alpi, Appennino, Caucaso, Himalaia, Ande e Patagonia, pianure della Siberia, zone artiche;
– Dell’ambiente in cui vivono (es. la flora alpina presentata nella parte superiore del giardino): prati, ghiaioni, zone umide (fig. 2), rocce, ecc.
– Delle proprietà: piante medicinali (fig. 3) e/o tossiche, piante commestibili;
– Della tassonomia: cariofilacee, potentille, ecc.
1 2 3
Emolliente (émollient): attenua l’infiammazione dei tessutiEmostatico (hémostatique): favorisce la coagulazione del sangueEspettorante (expectorant): favorisce l’espulsione delle secrezioni provenienti dalle vie respiratorieFebbrifugo (fébrifuge): abbassa gli stati febbriliGalattagogo (galactagogue): stimola la secrezione latteaIpnotico (hypnotique): provoca uno stato d’incoscienzaIpoglicemico (hypoglycémique): abbassa il tasso di glucosio nel sangueIpotensivo (hypotenseur): abbassa la pressione arteriosaNarcotico (narcotique): provoca la perdita di conoscenza, di riflessi e di sensibilitàResolutive (résolutif): provoca la scomparsa dell’ infiammazione dei tessutiRevulsivo (révulsif): provoca irritazioni artificiali della pelle e delle mucoseSedativo (sédatif): calma il dolore e regola la sensibilità nervosaStarnutatorio (sternutatoire): provoca lo starnutoSudorifero (sudorifique): provoca la traspirazioneTeratogeno (tératogène): provoca malformazioni nel fetoVulnerario (vulnéraire): favorisce il risanamento e la cicatrizzazione di piaghe e ferite
Quali sono le recenti evoluzioni del giardino?
Un gran progetto: la Galleria dell’Alpe
- Una banca d’immagini in internet (www.flickr.com/photos/stationalpinejosephfourier/) : vi si trovano già 16.000 immagini con le piante delle Alpi e di altre montagne del mondo coltivate in situ, le ricerche fatte al Lautaret, ecc.
- Una residenza d’illustratori botanici che va di pari con una collezione pubblica di disegni tendenti a mostrare l’esistenza e l’importanza dei disegni botanici, documenti vivi e di qualità, artistici e scientifici allo stesso tempo. Il primo catalogo triennale è stato pubblicato nel 2009; è in vendita all’ingresso del Giardino (fig. 1, disegni di Juan Luis Castello e Philippe Danton);
- Nuove sistemazioni in corso (ghiaioni della roccera “Appennino”, muro di tufo destinato alla colti-vazione di piante rocciose - fig. 2 -, roccera “Ande e Patagonia,, ecc.) o progettate (rimaneggiamento delle zone ecologiche che presentano la flora alpina, estensione delle zone accessibili ai disabili);- Una scuola di botanica in via di creazione sotto forma di roccere per illustrare temi come l’adattamento delle piante alpine, la loro riproduzione, la loro origine la loro classificazione, ecc.
- Valorizzare l’arboreto d’altitudine del Lautaret (fig. 3). Sito al di sopra del giardino, fu creato nel 1974 dal CEMAGREF (Centre National du Machinisme Agricole, du Genie Rural, des Eaux et Forêts) e dall’ONF (Office National des Forêts) per studiare il comportamento delle conifere nei pressi del limite altitudinale della crescita degli alberi. È in via di risistemazione con uno scopo scientifico (studio degli effetti del riscaldamento del clima in futuro) e pedagogico (tracciato di un percorso con pannelli esplicativi);
- Un progetto di Flora del Lautaret. Questa opera illustrata presenterà le 1500 specie della regione del Lautaret (zona di La Grave e di Monêtier-les-Bains);
- La partecipazione al vasto progetto Phyloalp di campionamento e analisi genetica delle piante delle Alpi nel loro insieme (più di 3000 specie).
La situazione ecologica di oggi rimette in voga le scienze tradizionali di campo che van di pari passo con le ricerche d’avanguardia. In più di un secolo, il Giardino Alpino del Lautaret ha saputo ottenere una grande stima nel mondo della biologia sviluppando parallelamente scienza e turismo. Ma oggi lo spazio manca per svolgere in buone condizioni tutte le attività e svilupparle in futuro. Il progetto implica la costruzione, sui ruderi dell’albergo PLM (a sinistra, frequentatissimo verso il 1935), di un nuovo edificio per l’insegnamento, la ricerca e per accogliere il pubblico.
Tradotto e realizzato da: S Aubert & Ph Danton (3a edizione - 2010) – Llustrato da: S Aubert e Archivi del Giardino botanico alpino del LautaretTraduzione in italiano : B Rossi - Edizione : Station alpine Joseph Fourier. Ringraziamenti a R Bligny, R Douzet, Ch Perrier, M. Andrello
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