Il futuro dei piani di zona Cosa cambia e come attrezzarsi · 2018. 6. 4. · Cosa cambia e come...

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Il futuro dei piani di zona

Cosa cambia e come attrezzarsi

Auditorium La Cordata

Milano 23.01.2012

Apprendimenti (e attenzioni) per affrontare il cambiamento

Valentina Ghetti

“Il futuro dei piani di zona: cosa cambia e come attrezzarsi”

Milano 23.01.2012

Scenario mutato

• Veniamo da anni di progressivo aumento della spesa per il welfare

+ 38,6% spesa sociale comuni della Lombardia (Istat 2003-

2008)

+ 26% fondi trasferiti dal livello centrale (FNPS, FNNA,Intesa Fam., FSR) (2005-2008)

• Ultimo biennio di stabilizzazione

Scenario mutato

• Inizio di una fase di forte contrazione delle risorse pubbliche

- 13% effetti delle manovre per il 2012 sulle risorse comunali per la funzione sociale (Ifel 2011)

- 82% sulle risorse trasferite

2009 2010 2011 2012 Variazioni

2009-2012

FSR 88 85 70 40 -54%

FNPS 39 44 25 10* -74%

FNA 42,8 47 0 0 -100%

Fondo Famiglia

11,2 0 0 0 -100%

Decremento che penalizza particolarmente le politiche sociali territoriali

91 87,7 85,2 70 40

1.191 1.445 1.500 1.574 1.623

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1.800

2005 2009 2010 2011 2012

Fondo sociale regionale Fondo sociosanitario

Il sostegno regionale alla rete dei servizi territoriali, milioni di eur

Il complesso della spesa territoriale per tipologia-previsioni

Tutto questo

In un momento in cui la crisi economico-finanziaria sta portando all’esplosione della questione sociale e al manifestarsi nei territori di nuove emergenze sociali

- Nuove povertà

- Lavoro

- Questione giovanile (disoccupazione, neet…)

- Abitare (housing sociale)

- …

…verso la nuova programmazione zonale

Snodo cruciale per il welfare

Se domina l’attenzione alle risorse pubbliche che non ci sono più (programmazione sulla base del quantuum)

Rischio

Logica del risparmio

Logica della difesa

Logica del risparmio

Quello che si fa Quanto si fa Come lo si fa

Risparmi su servizi di tipo promozionale Servizi che non implicano personale proprio (convenzioni, consulenze..) Riduzione del volume dei beneficiari o delle prestazioni erogate (voucher/sil…) Riduzione della qualificazione della rete di risposte (formazione/voucher…)

Logica della difesa

Rinuncia Opzione individuale

comuni che rinunciano alla logica integrata per garantire i propri bilanci (non sottoscrizione AdP, riduzione quote di solidarietà…) Ricerca di un vantaggio economico esclusivo

E’ legittimo domandarsi se siamo alla fine dell’esperienza sulla pianificazione zonale?

Se domina questa logica…

Da dove è possibile ripartire? Su cosa puntare?

Esperienza di questi 10 anni

condizioni favorenti e i fattori di successo che hanno fatto dei pani di zona la possibilità di sviluppo delle politiche sociali territoriali

Che diventano leve a cui potersi appoggiare e rappresentano strade possibili (oltre al risparmio e alla difesa)

Spostare lo sguardo su altro

Lo sviluppo non lo hanno fatto solo le risorse aggiuntive e il mandato istituzionale

Consapevolezza POLITICA

Piani di zona sono nati all’insegna di una forte investimento delle amministrazioni

rafforzato l’investimento in politiche/servizi/interventi integrati destinato alla programmazione integrata parte della propria spesa sociale (1/4 piani gestiscono oltre il 50% sp. sociale

comuni)

Investito su una dotazione strutturale adeguata (UdP con personale dedicato, organismi per la gestione associata) Reso possibili percorsi verso l’omogeneità ed equità territoriale

Consapevolezza POLITICA

Variabili che hanno influito:

- Turn over della rappresentanza politica

- Capacità/possibilità della componente tecnica di accompagnamento ad una decisionalità consapevole

Uso “strumentale” PdZ (solo per servizi in ritiro di delega) Prevalsa logica della redistribuzione delle risorse aggiuntive Programmazione sulle uniche risorse trasferite o poco più

Consapevolezza POLITICA

Una strada da cui ripartire può essere questa?

Relazione con il territorio

il piano di zona è stato l’ambito di condivisione tra istituzioni, terzo settore, associazionismo,

volontariato…

superata la logica consultiva piano di zona oltre che luogo di conoscenza anche di costruzione di risposte co-progettazione Tavoli tematici evoluti in gruppi di progetto Progettazione che ha assunto la sostenibilità delle idee parte integrante della progettazione stessa Piano è diventato punto di riferimento per il welfare del territorio

Relazione con il territorio

Variabili che hanno influito

- Capacità del TS di proporsi come interlocutore della programmazione

- Capacità del pubblico di proporsi in una relazione di partnership

- Equilibrio tra funzione gestionale - regolativa e funzione programmatoria

- prevalsa la logica del privato unicamente come “produttore” - e del pubblico come allocatore di risorse e unico responsabile delle risposte

Relazione con il territorio

La relazione con il territorio, la co-progettazione, la costruzione di nuove alleanze, il lavoro dei rete…sono piste di lavoro da rafforzare?

Relazione “oltre” il territorio

Connessione tra piani di zona

Sviluppo conoscenza basata sulla comparazione su confronto

Rafforzamento dell’interlocuzione con altri

soggetti istituzionali dai confini più ampi Alleanze efficaci per costruire politiche integrate

Relazione “oltre” il territorio

Considerare la dimensione sovrazonale può essere una nuova prospettiva?

Nuove linee guida per la programmazione sociale a livello locale

Rivedono ruolo PdZ quale Imprenditore di rete

Parole nuove

- Imprenditività

- Network

- Innovazione

- Ricomposizione

Ritroviamo

- Gestione associata

- Integrazione tra politiche

Con alcune attenzioni

1. Imprenditività

cercare risorse altre anche nel profit

- Contrazione delle risorse coinvolge anche il non profit (es. Fondazioni: 175 mln ma -20% negli ultimi due anni)

- Strada 2 ° welfare non può essere sostitutiva del 1°

- A fronte dei tagli nazionali perché ridurre anche le risorse regionali?

Con alcune attenzioni

2. Network

Attivare e connettere risorse esistenti

- Non è stato assegnato un ruolo di regia ai piani di zona su partite rilevanti (es. conciliazione)

- Tendenza al governo diretto di alcuni temi (es. natalità)

- e all’attribuzione di una funzione esecutiva

Con alcune attenzioni

3. Gestione associata

promuovere la gestione associata

- altre regioni hanno posto vincoli sin dal primo pdz

- in un momento di forte rischio di disinvestimento (logica della difesa) forse si pone la necessità almeno di un incentivo

- Cambio di rotta sulle risorse procapite?

Con alcune attenzioni

4. Sperimentazione e innovazione

- Regione ha spesso agito e promosso riforme attraverso sperimentazioni (voucher sociosanitari, progetti sperimentali, conciliazione, adi, consultori…)

- Non sempre scaturiti indirizzi generali

- Si pongono problemi di continuità e sostenibilità

- Minano possibilità di consolidamento, in un momento già esposto ad elevata precarietà

Con alcune attenzioni

5. Politiche integrate

- Asl concorre a definire obiettivi della programmazione

- Indirizzo reciproco? Su temi su cui si sta giocando la riforma welfare (riforma adi, regole 2012 …) è importante che si costruiscano spazi di integrazione anche in funzione di una maggior possibilità d’azione da parte delle Asl

Grazie