Il comunicatore (d’impresa) e l’ascolto empatico Comunicatore e l'ascolto... · si ponno...

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o S

tancati

Il comunicatore (d’impresa) e l’ascolto empatico

Immagine tratta dal sito di Counseling Italia https://goo.gl/Xk7LGZ

o anche

NON IMBONITORI, NON MATTATORI, MA COMUNICATORI

IL COMUNICATOREFUORI DAI LUOGHI

COMUNI

Lunga vita

Al lupo !!

Il comunicatore fuori dai luoghi comuni

• il comunicatore non è «uno che parla bene»

• comunicatore è colui che entra in una relazione vera con i suoi interlocutori

• entrare in una relazione vera, vuol dire spesso scontrarsi con schemi anacronistici, contesti non favorevoli, diffidenze e pregiudizi

• entrare in una relazione vera, vuol dire innanzitutto «ascolto»

Ciascuno di noi può essere portatore di un valore aggiunto innovativo

sia che:

• il contesto (clima aziendale e committenza) sollecitino in tal senso

• il contesto appaia non motivante, conservatore, gerarchico

Vediamo due esempi (molto distanti nel tempo)

Quando è la committenza a rompere gli schemi

Oppure la commitenza può mettere

tutta una serie di vincoli

Gli innovatori ci sono sempre stati. Anche ( e soprattutto)

quando il contesto era difficile

Simone Martini amico di Francesco Petrarca

(l’amicizia di due innovatori)

Per mirar Policleto a prova fisocon gli altri ch’ebber fama di quell’artemill’anni, non vedrian la minor partede la beltà che m’ave il cor conquiso.

Ma certo il mio Simon fu in paradiso(onde questa gentil donna si parte),ivi la vide, et la ritrasse in carteper far fede qua giú del suo bel viso.

L’opra fu ben di quelle che nel cielosi ponno imaginar, non qui tra noi,ove le membra fanno a l’alma velo.

Cortesia fe’; né la potea far poiche fu disceso a provar caldo et gielo,et del mortal sentiron gli occhi suoi.

ma anche no!

Nella quotidianità si può essere innovativi…

una vostra ex collega l’ha fatto, motivando!

«Sono romana e in bocca al lupo non mi sento in un posto pericoloso. Mi sento rassicurata come un cucciolo. Al caldo, protetta, nutrita e con una bella socialità intorno.Anche Romolo e Remo credo pensassero la stessa cosa.Lunga vita al lupo!»

Lunga vita al lupo!

Uscire dal branco: la storia esemplare di Sonia Y

I vincoli non devono essere un alibi. I vincoli stimolano la capacità creativa

Decorare le sardine è un concorso che la città di Lisbona lancia ogni anno,

dal 2011, in vista della festa di Sant’Antonio, il 13 giugno; con un vincolo

rigido: rispettare la sagoma della sardina

E la creatività si è scatenata!

Un bell’articolo di Emanuela Pulvirenti

Didatticarte: un blog, suggestivo, da seguire

Chiarito che i vincoli sono un dato di fatto di cui tener conto

… passiamo alle difficoltà nello stabilire e gestirela relazione con gli interlocutori

Public speakingCerto, arriva sempre per un comunicatore d’impresa il

momento di parlare in pubblico, anzi a un pubblico, o

meglio con un pubblico…

Come evitare che succeda questo?!

Vediamo come passare da uno stereotipato Public Speaking

a una

Comunicazione Efficace

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Imbonitori, fini dicitori o attori improbabili

Comunicazione Efficace per chi?

Quelli che hanno qualcosa da dire e lo vogliono dire in maniera comunicativa, entrando in rapporto dialettico con l’interlocutore, con il gruppo, con il pubblico

«Al termine del Corso i partecipanti sono in grado di:

• Comprendere il profilo del proprio uditorio ed entrarci velocemente in sintonia.

• Ottimizzare la dizione

• Utilizzare le migliori tecniche di icebreakers, improvvisazione e humour in aula

• Organizzare i discorsi e renderli brillanti, efficaci e convincenti.

• Utilizzare i migliori strumenti di supporto visivo e uditivo alla comunicazione

• Gestire il gruppo, risolvere ogni obiezione e trattare con le persone ostili

• Parlare di fronte alle telecamere

• Rispondere a qualsiasi domanda e gestire le interviste.

• Dominare ogni situazione… »

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Da una pubblicità viaemail: corso di PublicSpeaking o meglio di…

«Consigli e tecniche di

comunicazione efficace per

ottenere Leadership, Carisma e

SUCCESSO»

Durata: una giornata e mezza

Le promesse inattendibili

I nostri obiettivi

Acquisire consapevolezza de:

• l’importanza prioritaria di organizzare i contenuti per un’esposizione chiara ed efficace

• l’importanza di dominare «il copione» (analisi del testo), padroneggiandolo

• la gestione dello stress prima, durante e dopo una performance in pubblico

• le potenzialità comunicative del proprio corpo e delle propria voce

• la funzionalità di uno stile partecipativo e motivante

• l’irrinunciabilità dell’ascolto, l’attenzione ai «ritorni» (feedback)

• l’importanza del coinvolgimento

Tradurre la consapevolezza, e gli strumenti acquisiti, in comportamenti funzionali. A cominciare dalla quotidianità, da domani mattina. Anzi da… ieri.

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28Immagine dal sito http://www.jepmagazine.it/

Orale e pergruppi

Sì, è il momento di una esercitazione lampo!

Quali sono le vostre attuali

convinzioni sul Public Speaking?

• Cosa evitare parlando in pubblico?

• Cosa aiuta ?

• Cosa può aiutare a stabilire e a mantenere un contatto costante

con il pubblico?

• Qual è la posizione da preferire nel parlare?

• In caso di sforamento dei tempi, che cosa è più utile fare?

• In caso di interruzione polemica, cosa fare?

• Come dare segnali di feedback?

• Grandi comunicatori. Facciamo i nomi…

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Fine esercitazione lampo!

30Immagine dal sito http://www.jepmagazine.it/

In VAJONT di Marco Paolini

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la narrazione comunicativaCercate su Youtube il video e osservate, per qualche minuto, il rapporto

interattivo tra Paolini e il pubblico

SIGN

Area strategica

Il video ci ha fatto vivere un momento particolare di comunicazione. Ripercorriamo velocemente i «razionali» del processo comunicativo

PROCESSO DI SCAMBIO

DI INFORMAZIONI

E DI INFLUENZAMENTO RECIPROCO

CHE AVVIENE,

IN UN DETERMINATO CONTESTO,

FRA DUE O PIÙ PERSONE.

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Area strategica

I 3 livelli della comunicazione

• Verbale: ciò che diciamo

• Paraverbale: tono, timbro, volume, inflessione della

voce

• Non verbale: gestualità, prossemica, postura,

atteggiamento

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Area strategicaComunicazione verbale

L’efficacia è determinata essenzialmente dalla

CHIAREZZA e dalla INCISIVITÀ. Tendenzialmente:

• parole positive o neutre anziché negative (lavoratore e non dipendente)

• termini concreti anziché astratti (cozze e non mìtili)

• verbi associati alle percezioni e alle sensazioni fisiche anziché termini concettuali (vedere, osservare, aggiungere… anziché rilevare, monitorare, implementare…)

• voci riferite alla specie anziché al genere (camion anziché veicolo)

• frasi brevi

• poche incidentali (o anche nessuna)

• rispetto dei tempi (assegnati o comunque dettati dalla «curva dell’attenzione)

• uso del lessico di base per i pubblici molto misti

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Viene stimato che una persona con istruzione medio-alta abbia un vocabolario di circa 47000 parole che costituiscono il lessico comune (o generico).

Per il 98% delle comunicazioni sono però sufficienti circa 6500 parole, il lessico di base, suddivisibile ulteriormente in lessico fondamentale (circa 2000 parole ad altissima frequenza che usiamo fin da piccoli nel 90% dei discorsi), lessico di alto uso (circa 2500 parole dell’apprendimento scolastico, di uso frequente) e lessico di alta disponibilità (circa 1900 parole usate solo in alcuni contesti ma comprensibili da tutti i parlanti).

Rif.: www.treccani.it

Area strategicaComunicazione verbale

CHIAREZZA e INCISIVITÀsecondo Georges Simenon:

le parole-materia

(mots-matière) 36

«In fondo, cerco anche di costruire le frasi più semplici con le parole più semplici, cioè le più pure. La parola vento, la parola caldo, la parola freddo. Non con parole astratte, ma con parole concrete. Scrivo usando parole-materia. La parola-materia è l'equivalente del colore puro. Sono parole che hanno per tutto il mondo lo stesso significato. Se prendo una parola astratta, non ci sono tre persone che danno ad essa lo stesso valore».

Diamo retta a Simenon…

se dico:

“il piacere di mangiare una mela è direttamente proporzionale alle

caratteristiche gustative e alle modalità di consumazione del frutto”

è preciso, corretto, esatto, ma… poco efficace!

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Diamo retta a Simenon…

se dico:

“Che tipo di mele ti piacciono? Dolci, un po’ aspre, fresche e …croccanti, quasi rumorose, da mordere? Hai ragione: il “crunch” della mela all’atto di morderla, è l’elemento vincente, quello che orienta la scelta. Il suo appeal insomma”.

si capisce e percepisce meglio!

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E se fossimo più «sinsemici» ?!(se avessimo cioè bisogno di collocare nello spazio parole, segni e immagini

che si rafforzano a vicenda)

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Che tipo di mele ti/vi piacciono? Dolci, un po’ aspre, fresche e …croccanti, quasi rumorose, da mordere? Avete ragione: il “crunch” della mela all’atto di morderla, è l’elemento vincente, quello che orienta la scelta. Il suo appeal insomma”.

Se poi a queste parole accoppio un’immagine così…

tutto diventa più immediato e condiviso!

La sintesi nella comunicazione di prodotto

Impariamo dai linguaggi pubblicitari!

Impariamo dai poeti

Montale usa parole come “sterpi”,“frusci”, “serpi”,… perché sonoparticolarmente evocative.

Sceglie vibranti e sibilanti chetrasmettono la sensazione dellostrisciare dei serpenti in quelpaesaggio prosciugato dai raggi delsole.

Meriggiare pallido e assortopresso un rovente muro d'orto,ascoltare tra i pruni e gli sterpischiocchi di merli, frusci di serpi

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Impariamo dai fotografi: un’immagine è narrazione

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P H O U L A R DRenato Cerisola

fotografia da indossare

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“Perché non mi bastò più cogliere i sussurri e gli urli del colore.Volevo che si potessero toccare, sentivo già il brivido dei corpi

che ci si avvoltolavano voluttuosi dentro. Immaginai foto di seta, a pelle."

La sinergia tra immagine e parole

Area strategicaLa comunicazione non verbale

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ha un impatto dirompente…

Bisogna rivalutare l’importanza del non sprecare le parole. Spesso parliamo solo per il gusto di farlo. Eppure la comunicazione non verbale è più vera, profonda, onesta.

Tutto il tuo corpo comunica: gli occhi, la pelle, le mani. Il silenzio cambia l’intero essere e il modo di percepirlo dall’interno.

Marina Abramovic

Area strategicaLa comunicazione non verbale

CINESICA (è la scienza che studia illinguaggio del corpo)Gesti; espressioni facciali; movimenti delle gambe, deltronco, del bacino, della testa e degli occhi rivelanoemozioni e regolano l'interazione verbale

Espressione del volto, gesto, parole (che nonsentiamo ma… possiamo immaginare) sonototalmente coerenti

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Alterare il linguaggio del corpo è impossibile: bisognerebbe avere ilcontrollo consapevole di tutti i muscoli del corpo e in ogni istante.Per questo, il corpo svela molto più di quanto le personevorrebbero rivelare. Notiamo subito, infatti, se il linguaggio delcorpo e le parole pronunciate non sono sulla stessa ”linea d'onda”,cioè in accordo.

Area strategicaLa comunicazione non verbale

PROSSEMICA

Il termine è stato introdotto dall’antropologo statunitense EdwardHall nel 1963.

Branca della semiologia che studia l'uso dello spazio fisico, e inparticolare la tendenza a interporre maggiore o minore spazio trasé e gli altri, come elemento di comunicazione

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• Tutti noi abbiamo uno spazio personale, una distanza che ci avvolge, ci separa e ci protegge dal resto del mondo, e abbiamo delle aspettative su come le altre persone dovrebbero comportarsi.

• Eventuali invasioni da parte di terzi ci fanno reagire

• Tranne che in particolari condizioni e/o situazioni, ci aspettiamo che questa nostra “bolla” sia rispettata dagli altri, altrimenti possiamo sentirci esposti, imbarazzati, infastiditi o minacciati.

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La bolla prossemica

Spazio pubblico

Spazio sociale

Spazio personale

Spazio intimo

45 cm……………..

120 cm…………..

350 cm………………

Violazione della bolla prossemica

Sono a distanza molto ravvicinata ma è evidente che… stanno sul chi vive!

QUANDO LA PROSSEMICA è PARLANTE

QUANDO LA PROSSEMICA è PARLANTE

Area strategica

LA CONGRUENZA TRA I 3 LIVELLI

La comunicazione è tanto più efficace quanto più sono coerenti i livelli verbale, paraverbale,non verbale

L’incongruenza dei livelli è causa, invece, di equivoci, di scarsa affidabilità e di minorecapacità di persuasione

Nei casi di incongruenza le componenti paraverbali e non verbali sono prevalenti sulcontenuto verbale

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Area strategica

IL PROCESSO COMUNICATIVO in sintesi

RUMORI

EMITTENTE RICEVENTE

MESSAGGIO

CANALE

MESSAGGIO

DECODIFICA

FEED-BACK

CODIFICA

RICEVENTE EMITTENTE

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il canale è il mezzo che viene utilizzato per la trasmissione del messaggio (giornali,radio, televisione, voce...)

il codice è l'insieme di regole convenzionali utilizzate per esprimere il messaggio(lingua, gergo, simboli, segnali…)

il ricevente (o destinatario) è il soggetto a cui il messaggio viene rivolto

il feedback è il ''messaggio di ritorno'' dal ricevente all'emittente (i ruoli siinvertono)

il rumore (un disturbo della comunicazione) è, esemplificando, un disturbo di tipo fisico (alto volume della TV) o di tipo psicologico (pregiudizi), che causi una distorsione del messaggio. Più in generale è rumore tutto ciò che, all’interno di un messaggio il destinatario non è in grado di decodificare in modo corretto.

Legenda

l'emittente, o fonte trasmissiva, è ilsoggetto da cui la comunicazione vieneprodotta.

il messaggio è rappresentato dai contenutie significati che l'emittente vuoletrasmettere al destinatario

La parola detta, la parola scritta

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Alla base di tutto le nostre relazioni verbali e scritte c’è

la parola

ma non dobbiamo dimenticare che c’è

un’etica della parola

Ci aiuteranno in questa riflessione sulla centralità e sull’etica della

PAROLA

• Il libro della Genesi

• Aristotele• William

Shakespeare• Alessandro

Manzoni• Giacomo Leopardi• Eugenio Montale• Natalia Ginzburg• Gianrico Carofiglio• Una passante

francese• Barak Obama

Nella Genesi, Dio affida ad Adamo il compito di

dare un nome alla fauna e alla flora…

Ma anche in una visione laica

«Nominare le cose» è compito dell’uomo che

sviluppando il linguaggio può

governare il mondo attraverso le relazioni

Alla domanda su quali siano i significati delle parole, Aristotele…:

• da una parte esse sono “simboli” delle affezioni che hanno luogo nell’anima

• dall’altra sono “suoni di voce significativi per convenzione”.

da Organon (trattato di Logica)Aristotele 384-322 a. C.

Affezioni dell’anima

Basta una stilla di male per gettare un'ombra infamante su qualunque virtù

Le parole sono pietrepossono costruire o distruggere

Uno storico manipolatore dellaparola compare nei PromessiSposi di Alessandro Manzoni.

Non è un potente, ma èfunzionale potere: Azzecca-Garbugli, venale espregiudicato, interpreta legride secondo convenienza.

"A saper maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è

innocente".

La parola come manipolazione

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perché… le parole sono importanti (Leopardi)

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Sempre caro mi fu quest'ermo colle,E questa siepe, che da tanta parteDell'ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, interminatiSpazi di là da quella, e sovrumaniSilenzi, e profondissima quieteIo nel pensier mi fingo; ove per pocoIl cor non si spaura. E come il ventoOdo stormir tra queste piante, io quelloInfinito silenzio a questa voceVo comparando: e mi sovvien l'eterno,E le morte stagioni, e la presenteE viva, e il suon di lei. Così tra questaImmensità s'annega il pensier mio:E il naufragar m'è dolce in questo mare.

L’INFINITO

Leopardi, alla fine, rinuncerà a quella correzione perché il sostantivo «infinità» richiama un concetto di quantità più che di spazialità. Mentre «immensità» favorisce la percezione di spazio infinito.

Come Ungaretti non dobbiamo riprendere passivamente, ma lasciandoci ispirare

«quam multa in silvis autumni frigore primo | lapsa cadunt folia aut ad terram gurgite ab alto…» (Virgilio, Eneide)

«… come d’autunno si levan le foglie | l’una appresso de l’altra, fin che ’l ramo | vede a la terra tutte le sue spoglie» (Dante, Inferno)

perché… le parole, e la loro scansione, sono importanti

Si sta comed'autunnosugli alberi

le foglie

Ungaretti

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La parola è costruttrice di senso

«Le parole servono a comunicare e raccontare storie.Ma anche a produrre trasformazioni e cambiare la realtà.Quando se ne fa un uso sciatto e inconsapevole e se ne manipolano deliberatamente i significati, l’effetto è il logoramentoe la perdita di senso. Se questo accade, è necessario sottoporrele parole ad una manutenzione attenta, ripristinare la loro forzaoriginaria, renderle di nuovo aderenti alle cose»

G. Carofiglio La manomissione delle Parole, 2010 RCS Libri Spa Milano

Perché la brevità, la concisione, l’incisività sono fondamentali

per l’efficacia del messaggio

65 scanditissime parole in 27 secondi…

Noi corriamo tutti i giorni il pericolo di perdere il significato vero delle parole. Tutti i giorni rischiamo di diventare degli isolati e degli indifferenti. Rischiamo di respirare le parole meccanicamente, rischiamo di dire e ascoltare parole che non evocano niente, e che non risvegliano nessun particolare sentimento in noi.

Natalia Ginzburg(da un articolo del 1950)

L’incisività evocativa diventa poi decisiva nel «naming»

Occorreva dare un nome a questo vino rosato della cantina Frescobaldi

L’analisi di Linda LiguoriBrand NamingConsultant

L’incisività evocativa diventa decisiva nel «naming»

AlìeUn accento tonico sulla "i" fa sentire l'ariosità di un nome di sole quattro lettere ma con il respiro del trisillabo. Le note soavi, leggere, armoniche del vino rosé diventano la più naturale delle conseguenze...

L’incisività evocativa diventa decisiva nel «naming»

Alìe, ninfa legata al mare, simbolo di sensualità e bellezza. Alìe, un elegante Rosé dal colore chiaro, puro, con tenui riflessi rubino.

Un raffinato equilibrio tra Syrah e Vermentino, che trovano nella vicinanza con il mare la loro massima espressione. Aromi di fiori bianchi, fragoline di bosco e bucce di agrumi si fondono in una struttura delicata con punte di mineralità tipiche del territorio che donano un lungo ricco finale.

Dal sito della cantina Frescobaldihttp://www.frescobaldi.com/i-vini/alie/