Il commercio con lestero Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino...

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Il commercio con l’estero

Corso di Economia Applicata

Facoltà di Economia

Università di Torino

Davide Vannoni

UE USA J EiT AL AF AO AE TUE 0,0 5,3 1,0 3,6 1,4 1,5 2,1 3,2 18,1

USA 4,1 0,0 1,6 0,2 4,2 0,3 0,6 3,4 14,4J 2,0 3,6 0,0 0,1 0,5 0,1 0,3 5,0 11,6

EiT 3,3 0,4 0,1 2,0 0,1 0,1 0,3 0,4 6,7AL 1,1 4,7 0,3 0,1 1,5 0,1 0,1 0,3 8,2AF 1,8 0,6 0,1 0,1 0,1 0,3 0,1 0,4 3,5AO 1,4 1,0 1,1 0,1 0,1 0,2 0,4 1,5 5,8AE 5,1 7,7 3,8 0,4 0,8 0,5 0,9 12,6 31,7T 18,8 23,3 8,0 6,4 8,8 3,1 4,9 26,7 100,0

Prov

enie

nza

Tab. n. 1 Flussi delle esportazioni mondiali (mondo = 100) 2000destinazione

Fonte: elaborazione su dati "World economic and social survey"

Legenda: UE Unione Europea, J Giappone, EiT economie in transizione (Russia e altri paesi ex comunisti), AL America latina e Caraibi, AF Africa, AO Asia occidentale, AE Asia orientale

I vantaggi del commercio internazionale

• Ottica statica - Vantaggi comparati

• Ottica dinamica - Dinamica strutturale (Pasinetti) - Vantaggio competitivo delle nazioni (Porter)

• Nuove teorie del commercio internazionale e commercio intra-settoriale.

Vantaggi Comparati

Ogni nazione si specializzerà nel fornire i beni per i quali ha la maggiore efficienza relativa

Efficienza diversa tra paesi nella dotazione e nell’utilizzo del lavoro, delle risorse naturali, del capitale fisico, del capitale umano

Dinamica strutturale

• Per ottenere dal commercio internazionale i più elevati benefici economici, un paese dovrebbe specializzarsi nella produzione di quelle merci per le quali può conseguire, nell’arco temporale rilevante, i più elevati saggi comparati di aumento della produttività. (Pasinetti)

Dinamica strutturale

• L’espandersi del commercio internazionale resterà un utile complemento di quella prescrizione con l’avvertenza che: non ostacoli il processo di apprendimento delle conoscenze tecniche e non produca un aumento del numero dei disoccupati, pur tenendo conto di situazioni transitorie.

Dinamica strutturale• Il vantaggio della specializzazione, con abbandono

delle produzioni tradizionali, si manifesta appieno solo se “le conoscenze tecniche si possono conservare pur senza essere utilizzate”

Tali argomentazioni possono giustificare • - la protezione di industrie nascenti• - le restrizioni al commercio internazionale se si

ritiene che possa creare una disoccupazione di lunga durata

Il vantaggio competitivo delle nazioni (Porter)

• “La prosperità di una nazione si crea, non si eredita.

• Non scaturisce dalla dotazione di risorse naturali di un paese, né dalla sua quantità di manodopera, né dai suoi tassi di interesse, né dal valore della sua moneta.”

Il vantaggio competitivo delle nazioni non deriva dal caso o dalla natura ma da……

• Condizioni dei fattori• Condizioni della domanda• Industrie collegate e di supporto• Strategia, struttura e rivalità delle imprese

Approccio ‘case study’ per spiegare le innovazioni che hanno accresciuto la competitività delle imprese in un territorio o in un paese

Le nuove teorie del commercio internazionale

• Commercio intrasettoriale tra paesi simili– non riflette vantaggi comparati– è conseguenza di mercati imperfetti e

comportamenti strategici

I vantaggi del commercio intrasettoriale

• Economie di scala e di differenziazione– vantaggio per i clienti nel disporre di una

varietà di beni– vantaggio per le imprese nel poter acquisire

mercati

Attività economica assolutinormalizzati(

%)

Prodotti agricoli, dell'allevamento e della pesca -4,64 -35,8Prodotti dell'industria estrattiva -28,16 -96,3Alimentari, bevande e tabacco -4,16 -13,0Prodotti tessili e dell'abbigliamento 14,87 35,2Calzature e prodotti in pelle e cuoio 8,04 38,4Prodotti in legno e sughero -1,73 -36,9Prodotti in carta, stampa, editoria -0,69 -5,4Prodotti petroliferi raffinati 0,33 3,5Prodoti chimici e farmaceutici -8,12 -13,7Prodotti in gomma e plastica 4,18 28,1Vetro, ceramica, materiali non metallici per l'edilizia 6,43 52,4Metalli e prodotti in metallo -3,80 -8,1Macchine e apparecchi meccanici 32,96 44,6Prodotti ICT, apparecchi elettrici e di precisione -9,20 -14,4Mezzi di trasporto -7,80 -11,7Mobili 8,27 79,9Gioielleria e oreficeria 4,44 70,2Altri prodotti -2,06 -31,9

Totale 9,15 1,7

Tab. n. 2 Saldi dell'interscambio commerciale dell'Italia - 2001 (miliardi di euro)

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT - ICE

Tab. n. 3a Saldi dell'interscambio commerciale dell'Unione Europea(miliardi di euro) 2000 assoluti normalizz (%)

Prodotti agricoli, dell'allev e della pesca -22,14 -49,8

Prodotti energetici -116,29 -66,0

Alimentari, bevande e tabacco 7,32 9,4

Prodotti tessili e dell'abbigliamento -28,82 -27,7

Calzature e prodotti in pelle e cuoio -2,86 -9,8

Legno e prod in legno (esclusi i mobili) -3,88 -23,30

Prodotti in carta, stampa e editoria 6,88 16,8

Prodotti chimici fibre e farm) 40,41 22,5

Articoli in gomma e in materie plastiche 3,29 8,7

Vetro, ceramica e materiali non met per edilizia 6,99 30,0

Metalli e prodotti in metallo -14,62 -12,3

Macchine e apparecchi meccanici 58,09 31,0

Macchine e apparecchi elettrici e di prec -17,62 -6,2

Mezzi di trasporto 44,76 19,3

Mobili -0,36 -1,7

Gioielleria e oreficeria 3,26 15,0

Altri prodotti -50,40 -14,00

Totale -85,99 -4,4

Grado di apertura commerciale: è il “rapporto percentuale tra la somma dei valori di esportazioni ed importazioni e il valore della produzione

Grado di penetrazione delle importazioni. È il “rapporto percentuale tra importazioni e disponibilità per usi interni (totale risorse meno esportazioni)”.

Ragione di scambio internazionale (prezzi Import e Export):

100100 cp

p

p

pR

sm

E

m

E

Valori alti di R

-indicano maggior potere di acquisto se non è un fenomeno transitorio

-indicano perdita di competitività se è un fenomeno transitorio

-possono essere dovuti ad un apprezzamento della valuta nazionale (c=tasso di cambio, pm

s = prezzo espresso in valuta estera)

Tasso di copertura: è il rapporto percentuale tra le esportazioni e le importazioni di un settore o dell’intera nazione

Saldo normalizzato

Indice di intensità degli squilibri

100

ii

iii

ME

MEs

100

TT

n

1iii

ME

MEIS

gli indici di specializzazione (Balassa)

TU

Tn

iU

in

Tn

TU

iU

in

iU

TU

Tn

in

TU

iU

Tn

in

E

EE

E

E

E

E

E

E

E

E

E

E

EE

E

Is

intensità della specializzazione (scostamento tra il saldo normalizzato del settore e il saldo normalizzato dei tutti i settori)

n

1iii

n

1iii

ii

ii

ME

ME

ME

MEI

l’indice di somiglianza della struttura delle esportazioni tra diversi anni

n

i 0T

i

tT

i

E

E

E

E

2

11Iss

100

100 0

I

IV

II

III

Settori di nuova specializzazione

Settori che perdono la specializzazione

Settori che aumentano la

specializzazione

Settori sempre meno specializzati

Fig. n. 1 Diagramma dei vantaggi comparati- Balassa (De Nardis)

anno t

anno

t+n

Risultati per i vantaggi comparati in Italia dal 1970 al 1993 (De Nardis)

Industrie nel triangolo in alto del primo quadrante: mobili, cuoio, tessile, metalli

Industrie nel triangolo in basso del terzo quadrante: radio TV, strumenti di comunicazione, auto e chimica

Industrie nel IV quadrante: farmaceutica, macchine per ufficio, calcolatori