Post on 24-Feb-2019
Unità Operativa Complessa di
Chirurgia Direttore: Dott. Matteo Rebonato
“HOW I DO IT”
COSA HO IMPARATO
Dr. M. REBONATO
• Analogamente a quanto avvenuto in chirurgia generale con l’avvento della
chirurgia laparoscopica, lo sviluppo della tecnica endovascolare ha portato
un radicale cambiamento in chirurgia vascolare
• Anni ’90 Parodi propone trattamento endoluminale per AAA
• continua la spinta alla ricerca di tecniche chirurgiche mini-invasive per
trattamento di patologie complesse
INTRODUZIONE
TERAPIA CHIRURGICA TRADIZIONALE: PRO e CONTRO
•Tecnica standardizzata (risultati consolidati)
•Tempi operatori lunghi
•Necessità di emotrasfusioni
•Degenza lunga
•Elevato rischio operatorio
•Incidenza di complicanze:
• fistola aorto-enterica
•Ischemia intestinale
•lesioni iatrogene, spleniche, ureterali
•Infezione di protesi
•Trombosi protesica/embolia
•Pseudoaneurismi
•IRA
•Colecistite/pancreatite
•Necessità di reinterventi: rara
CHIRURGIA ENDOVASCOLARE : PRO E CONTRO
•Ridotta invasività
•Riduzione dei tempi operatori
•Non ricorso ad emotrasfusioni
•Riduzione dei tempi di ospedalizzazione
•Tempi di recupero più rapidi per il paziente
•Minor mortalità, morbilità
• rare complicanze maggiori:
•Assenza di fistole aorto enteriche
•eccezionali Ischemie intestinali
•Assenza di lesioni spleniche e ureterali
•IRA, shock anafilattico al mdc
•Elevata necessità di reinterventi a medio-lungo termine
Reinterventi 10% a medio termine che
salgono al 41% a 9 anni
92% endovascolare
EVAR OPEN
Mortalità 1,4% 4%
Durata intervento 2,9 h 3,7 h
Ospedalizzazione 2-4 gg 6-7 gg
Reinterventi 20% 6%
Reinterventi perioperatori 9,8% 5,8%
Rottura AAA 1,8% 0,5%
DATI LETTERATURA: EVAR VS CHIRURGIA TRADIZIONALE
•Endoleaks precoci (9%)
•migrazione device (2-15%)
•occlusione di branca o kinking
•occlusione A.renale (1-2%)
•embolizzazione periferica (0,3%)
•sanguinamento locale/ematoma
•dissecazioni vascolari
•espansione e rottura di AAA
•post-implantation syndrome (febbre, leucocitosi, aumento PCR)
•Endoleaks (22,8% in fu medio di 15 mesi)
•distacco di branca protesica
•occlusione di branca
•Migrazione o rottura della protesi
•Rottura della sacca aneurismatica (0,5-1,2%)
•endotension
•occlusione di brancao kinking
•occlusione del device
PRECOCI TARDIVE
LETTERATURA EVAR: COMPLICANZE
TIPO I
posizionamento di cuffie
embolizzazione
ulteriore endograft
conversione chirurgica
Fuga in corrispondenza della
zona di ancoraggio
TIPO II
Fuga dovuta a persistenza
della pervietà di arterie
collaterali
conservativo
embolizzazione (endolum/perc)
Legaturalaparoscopica
TIPO III estesione protesica
conversione chirurgica
Discontinuità tra zone di
ancoraggio in caso di protesi
modulare
Rottura materiale protesico
ENDOLEAK
TIPO IV
conservativo
(l’exemia ematica si arresta nei
30 gg dall’intervento)
porosità della protesi,
microperforazioni della protesi
a livello dei punti di sutura
dello stent
TIPO V
o
endotension
persistenza di elevata
pressione all’interno della
sacca aneurismatica in
assenza di endoleak o flusso
ematico al di fuori del graft
saccotomie
conversione chirurgica
nuova procedura
endolume
ENDOLEAK
• disponibilità di materiali più efficenti
• relativa semplicità della tecnica
• bassa mortalità e morbilità
DETERMINANO UNA SPINTA ALL’ESTENSIONE DELLE INDICAZIONI
EVAR: QUALE FUTURO?
AD OGGI NON E’ ANCORA CHIARO IL BILANCIO DEFINITIVO
VANTAGGI / SVANTAGGI DELLA TECNICA EVAR VERSUS TRADIZIONALE
EVAR EFFICACIA A MEDIO E LUNGO TERMINE???
EVAR IN PAZIENTI NON ELEGIBILI A CHIR- TRADIZIONALE
NON VI E’ CHIARA EVIDENZA DI BENEFICIO
DAL TRATTAMENTO ENDOVASCOLARE
EVAR: QUALE FUTURO?
NOSTRA CASISTICA
33,4% pazienti vivi in follow
up
26,9% deceduti
6,5% In follow up in altra sede
19,2% Stop follow-up per
condizioni scadute (decadimento cognitivo-neoplasia)
5,1% Conversioni
laparotomiche
1,3%non rintracciabili
1993-2012: 598 EVAR
32,2 % sottoposto a reinterventi
Maschi 496 73+/-2
femmine 102 76+/-1
n età (media)
NOSTRI CRITERI DI RECLUTAMENTO
PAZIENTI E SCELTA PROTESI
PARAMETRI CONSIDERATI: le misurazioni vengono effettuate sulla base
delle immagini assiali angioTAC e ricostruzioni MIP
• D1 diametro e L1 lunghezza del colletto infrarenale
• L2 lunghezza tra renale più bassa e emergenza
ipogastrica
• D5 diametro , tortuosità e grado di
calcificazione dell’asse iliaco-femorale
• α angolo del colletto (per scelta tipologia di
protesi)
• Diametro colletto aortico distale (se presente)
TECNICA:
• Anestesia Spinale
• Accesso chirurgico mono-bilaterale;
chirurgico destro e percutaneo sinistro (in
funzione del tipo di protesi)
• Ancoraggio sopra/sottorenale (in base a
caratteristiche del colletto)
α
D1
D5
L1
L2
FOLLOW UP
1993-2002: AngioTac : tra 1-3,6,12,24 mesi dopo EVAR
Poi 1 angioTac annuale
ORA:
1-3 mesi Ecolordoppler, poi 6 12 mesi quindi annuale
AngioTac per sospetto fuga ,3- 6-12 mesi , poi annuale
Pz che sviluppano endoleak precoce (entro 30 gg) stretta osservazione, trattamento in caso di persistenza / incremento
Pz che sviluppano endoleak tardivo trattamento senza periodo di osservazione
1993-2004 2004-2012
Mortalità
Intraoperatoria 0% 0%
Durata intervento 60-100 min 36-75 min
Degenza 5-7 gg 3-4 gg
Completamento procedura 92% 98%
Conversione 8% 2%
COSA ABBIAMO IMPARATO
Endoleak tipo I prossimale 25 12,9%
Endoleak tipo I distale 10 5,18%
Endoleak tipo II 78 40,41%
Endoleak tipo III 24 12,4%
Rotture tardive 10 5,18%
Occlusione di branca 23 11,91%
Migrazione di protesi 6 3,10%
Endotension 14 7,25%
Rottura asse iliaco in corso di procedura 2 1,03%
Ischemia colica 1 0,51%
TOT 193 100%
COSA ABBIAMO IMPARATO: LE COMPLICANZE DELLA NOSTRA
CASISTICA
Endoleak tipo I prossimale 25
Trattati 24
Posizionamento di cuffia 16 (66,6%)
decorso regolare 9
conversione laparotomica 5
(2 conversioni in urgenza )
Conversione laparotomica 6 (25,1%)
(2 in urgenza)
Embolizzazioni 2 (8,3%)
decorso regolare 1
conversione laparotomica
per persistenza fuga 1
Non trattati (altra sede) 1
-errore misura colletto-protesi/posizionamento 13 (52%)
-migrazione protesi 6 (24%)
-progressione malattia 6 (24%)
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO ENDOLEAK TIPO I PROSSIMALE
Endoleak tipo I distale 10
Trattati endovascolare 8
decorso regolare 6
convertito 1
in laparotomia
deceduto 1
per cause AAA correlate
Non trattati 2
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO ENDOLEAK TIPO I DISTALE
ENDOLEAK TIPO I TRATTATO CON CUFFIA
ENDOLEAK TIPO I PROSSIMALE
COLLETTO CORTO
IL NOSTRO FUTURO:
Endoleak tipo II 78
Non trattati 46
stabili-autorisoltisi 41
rifiuto trattamento 5
Trattati 32
Embolizzazioni 25
(trombina12- colla5- colla+trombina7- spirali1)
Embolizzazione +estensione 1
Estensione 2
Legature laparoscopiche AMI 4
Follow up regolare 14
Persistenza fuga 12
Perso follow up 6
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO ENDOLEAK TIPO II
ENDOLEAK TIPO II: TRATTAMENTO CON EMBOLIZZAZIONE
Endoleak tipo III 24
Trattatamento endovascolare 17
follow up regolare 8
occlusione di branca 2
migrazione di protesi 1
perso follow up 5
Conversione chirurgica 3
Cross over 2
Ibridi 2
Rottura di corpo protesico 3
Disconessione di branca 21
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO ENDOLEAK TIPO II
ENDOLEAK TIPO III
Migrazione di protesi 6
Conversione laparotomica 5
Trattamento endovascolare 1
poi convertito
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO DI MIGRAZIONE DI PROTESI
ROTTURA DI CORPO PROTESICO E MIGRAZIONE
Endotension 14
Saccotomia 8
recidive: 6
diametro stabile 3
diametro ridotto 3
perso follow up 2
Rimozione protesi e bypass 2
Non operati/altra sede 4
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO DI ENDOTENSION
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO DI ENDOTENSION
REDIVA POST SACCOTOMIA
ENDOTENSION RECIDIVO POST SACCOTOMIA
Rotture tardive 10
Trattamento endolume 4
da distacco di branca 4
Convertite in laparotomia 5
Endoleak di tipo I 4
Senza causa 1
Trattati in altra sede 1
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO DI ROTTURE TARDIVE
COSA ABBIAMO IMPARATO: ROTTURA TARDIVA DA
DISINSERZIONE DI BRANCA
Occlusione di branca 23
Non trattate 6
Trattate 17
Trattamento endolume 9
Conversioni laparotomiche 3
Cross over 4
Bypass axillo bifemorale 1
1993-2004 15
2004-2012 8
COSA ABBIAMO IMPARATO: TRATTAMENTO DI OCCLUSIONI
DI BRANCA
OCCLUSIONE DI BRANCA
COSA ABBIAMO IMPARATO: CONCLUSIONI
ci induce a trattare l’AAA per via endoluminale
La semplicità di esecuzione
la ridotta mortalità e morbilità a breve termine
la ridotta ospedalizzazione
Il miglioramento dei materiali
la riduzione dei calibri di accesso
COSA ABBIAMO IMPARATO: CONCLUSIONI
impone studi per valutare parametri anatomo-clinici, che consentano di creare un
algoritmo decisionale per eligibilità ad EVAR o a Chirurgia tradizionale
La percentuale di complicanze a medio-lungo termine
ANCORA alta
NOSTRO INTENTO:
non deve esser solo quello di allargare le indicazioni,perchè non si tratta di
un mero fatto tecnico di fattibilità, ma deve esser teso a ridurre al minimo
le complicanze a medio e a lungo termine
Tipo I-III
uso di protesi di ultima generazione e la personalizzazione della procedura
endovascolare secondo l’anatomia del distretto aorto iliaco da trattare
possono ridurre incidenza endoleak I- III tipo
Tipo II
• buona percentuale non trattata per stabilità della sacca
• È possibile il trattamento della fuga tipo II con embolizzazione
percutanea ecoguidata : poco invasiva, ripetibile, in an.locale
• È possibile il trattamento della sacca aneurismatica con embolizzazione
routinaria durante EVAR
ENDOTENSION
No saccotomie
CONCLUSIONI :COME RIDURRE INCIDENZA DI ENDOLEAKS?
• dibattito aperto: ruolo dell’ecocolordoppler e la necessità di ridurre es.
radiologici
• Timing esecuzione angiotac/ecocolor doppler?
• non può essere un protocollo rigido,ma deve essere modellato in base
all’evoluzione della patologia aneurismatica
• Quanto a lungo follow up?
CONCLUSIONI : FOLLOW UP
COSA ABBIAMO IMPARATO: CONCLUSIONI
Rimane una tecnica affascinante per il trattamento di una patologia così
complessa, con un impegno chirurgico paragonabile ad una
colecistectomia laparoscopica !!!
GRAZIE PER L’ATTENZIONE