Gozio trento-ii-incontro-inf.-prim. n

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DISLESSIA E DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

TRENTO 1 MARZO 2008

MARIAGRAZIA GOZIO

(Insegnante – Comitato Nazionale Scuola AID)

II GIORNATA DI FORMAZIONE PER DOCENTI REFERENTI

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

INDICAZIONI GENERALIDIFFICOLTÀ E ALCUNE PROPOSTE D’INTERVENTO NELL’AMBITO MATEMATICO

APPRENDIMENTO E METACOGNIZIONE

COMPRENSIONE E ABILITÀ DI STUDIO

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE

DI COSA PARLIAMO?

RIPRENDIAMO DA … LA NON AUTOMATIZZAZIONE PORTA AD UN DISPENDIO

DI COMPETENZE ATTENTIVE

GRADUIAMO LE DIFFICOLTÀ DELLE PROPOSTE A SCUOLA E

A CASA

DURANTE LE INTERROGAZIONI: PONIAMO DOMANDE

PRECISE E DIAMO TEMPO PER LA RISPOSTA (IL RAGAZZO

CON DSA DEVE ELABORARE LA DOMANDA PRIMA DI DARE

LA RISPOSTA).

FORMULIAMO DOMANDE CON LINGUAGGIO CHIARO E

SENZA DOPPIE NEGAZIONI.

DURANTE LE CONVERSAZIONI, I MOMENTI DI

DISCUSSIONE, I BRAINSTORMING, … NON

RIVOLGIAMOCI AL RAGAZZO CON DSA PER PRIMO, MA

NEMMENO PER ULTIMO

SCRIVIAMO IN MODO CHIARO ALLA

LAVAGNA (possibilmente in stampato) E

PARLIAMO RIVOLTI VERSO I RAGAZZI

DURANTE LE VERIFICHE, FORMULIAMO LE

CONSEGNE ANCHE ORALMENTE

“LIBRETTO” DEGLI AIUTI: possono anche

essere uno per casa e uno per scuola (per la

scrittura, l’ortografia, la grammatica, i

problemi, il lessico, lo studio)

• IN PRESENZA DI UNA SPECIFICA

DISABILITÀ, LA RIPETIZIONE COME FATTORE

DI APPRENDIMENTO È INEFFICACE.

• LA LETTURA NON È L’UNICO CANALE DI

APPRENDIMENTO

• PER UN ALUNNO CON DSA ANCHE LA COPIA È

PIÙ DIFFICILE

• PERCORSI DI CONOSCENZA E

VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ

• IL METODO D’INSEGNAMENTO NON ORIGINA LA DISLESSIA, MA LE PROPOSTE CHE FACCIAMO POSSONO RIDURNE GLI EFFETTI

INTERAGENDO CON L’AMBIENTE

IL BAMBINO COSTRUISCE

UNA PROPRIA CONOSCENZA

DEL NUMERO

E DELL’ ”UNIVERSO MATEMATICO”

CONOSCENZA NUMERICA

• PROCESSI LESSICALI: attribuzione di un nome ai numeri

• PROCESSI SEMANTICI: capacità di comprendere il significato dei numeri

• PROCESSI SINTATTICI: relativi alle relazioni spaziali tra le cifre

• COUNTING: capacità di conteggio• CALCOLO A MENTE• CALCOLO SCRITTO

PRINCIPALI PROCESSI COGNITIVI E METACOGNITIVI

•A UN ANNO E MEZZO CONOSCONO LA SEQUENZA DI ALCUNI NUMERI

•18/24 MESI ANNI APPLICANO IL CONTEGGIO A MATERIALE CONCRETO

•A QUATTRO ANNI ESPRIMONO GIUDIZI DI GRANDEZZA SUI NUMERI

•ULTIMO ANNO SCUOLA DELL’INFANZIA: LEGGONO E SCRIVONO NUMERI, ESEGUONO SEMPLICI ADDIZIONI E SOTTRAZIONI

SVILUPPO ABILITÀ DI CALCOLO

I E II PRIMARIA

• CONTEGGIO SULLE DITA

• CONTEGGIO VERBALE

• DEPOSITO NELLA MLT DEI FATTI NUMERICI

• INIZIO RECUPERO FATTI NUMERICI

DALLA III PRIMARIA

• CONTEGGIO SULLE DITA SEMPRE MENO FREQUENTE

• RECUPERO VIA VIA PIÙ FREQUENTE FATTI ARITMETICI

• UTILIZZO DI STRATEGIE DI SCOMPOSIZIONE

• lentezza e significativi errori ad enumerare all’indietro da 20 a 0

• difficoltà nella lettura e nella scrittura dei numeri anche ad una cifra

• difficoltà a sommare numeri in coppia ricorrendo al fatto aritmetico

• difficile memorizzazione delle tabelline

• difficoltà nell’uso corretto dei segni aritmetici

• difficoltà a riconoscere i numeri da 11 a 19

• lentezza di esecuzione di semplici calcoli

RICONOSCIMENTO DEL DISTURBO VERSO LA FINE DELLA TERZA CLASSE.

PRIMA SI POSSONO RILEVARE ALCUNI SEGNALI

DIFFICOLTÀ MATEMATICHE RICORDIAMO CHE

Da Contardi-Piochi, (2002), Le difficoltà di apprendimento della matematica, Erickson, Trento

• Il linguaggio della matematica è composto da termini tecnici e da simboli

• Buona parte dell’apprendimento della matematica richiede un apposito insegnamento

• Le principali nozioni matematiche apprese, devono essere immagazzinate nella memoria a lungo termine. Tale immagazzinamento deve essere dinamico.

• Per le attività di calcolo è necessaria un’attenzione costante e prolungata.

• Spesso, dietro gli errori, vi sono processi di pensiero in cui le conoscenze del soggetto assumono un ruolo importante.

DIFFICOLTÀ MATEMATICHE

• LA CONOSCENZA NUMERICAERRORI A LIVELLO- LESSICALE (5 7)- SINTATTICO (236 20036)- SEMANTICO (7 è maggiore di 9)

• IL CALCOLOERRORI- PROCEDURALI E APPLICAZIONE STRATEGIE- RECUPERO DEI FATTI ARITMETICI- DOVUTI A DIFFICOLTÀ VISUO-SPAZIALI

POSSONO RIGUARDARE

MATEMATICA: ALCUNE PROPOSTE

• Cartoncini dei numeri per aspetto

sintattico e lessicale e per la sequenza

numerica

• “trucchetti” per tabelline. Es: tabellina del

9 usando le mani, tabelline del pastore

• Tavola pitagorica personalizzata

APPRENDIMENTO

L’APPRENDIMENTO È UN PROCESSO NATURALE ATTIVO CHE IMPEGNA LA

VOLONTÀ ED È MEDIATO INTERNAMENTE.

È UN PROCESSO DI COSTRUZIONE DI SIGNIFICATI IN BASE ALLE INFORMAZIONI

E ALLE ESPERIENZE, DIRETTO A UN OBIETTIVO E FILTRATO ATTRAVERSO LE

PERCEZIONI, I PENSIERI E I SENTIMENTI DI CIASCUN ALLIEVO.

(PIETRO BOSCOLO)

APPROCCIO METACOGNITIVO

CONSAPEVOLEZZA

DI CIÒ CHE SI STA FACENDO

DEL PERCHÉ LO SI FA

QUANDO È OPPORTUNO FARLO

IN QUALI CONDIZIONI FARLO

Assumere un atteggiamento di costante attenzione

metacognitiva all’interno delle diverse discipline

OPERARE A QUATTRO LIVELLI

• CONOSCENZA SUL FUNZIONAMENTO COGNITIVO IN GENERALE

• CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO FUNZIONAMENTO COGNITIVO

• CONTROLLO DEI PROCESSI COGNITIVI

• RICONOSCIMENTO DELLE VARIABILI PSICOLOGICHECHE SOTTOSTANNO AI PROCESSI DI APPRENDIMENTO:

- Locus of control

- Attribuzione

- Autoefficacia

- Autostima

- Motivazione

FORNIRE STRUMENTI PER SOPPERIRE A CARENZE ESECUTIVE, FAVORISCE

UN APPRENDIMENTO ATTIVO, COSTRUTTIVO ED

AUTONOMO.

PER OGNUNO I NECESSARI STRUMENTI

COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE

STRUMENTI COMPENSATIVI

• tabelle: mesi, alfabeto, diversi caratteri, ortografia, grammatica, …

• tavole pitagoriche, additive e sottrattive• tabella delle misure e delle formule• calcolatrice• schemi per i problemi• registratore• cartine geografiche e storiche• computer per la scrittura• computer con sintesi vocale per la lettura• cassette o cd registrati• libri digitali

MISURE DISPENSATIVE

• dispensa da alcune prestazioni quali: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, studio mnemonico delle tabelline, …

• dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta

• tempi più lunghi per le prove scritte (o verifiche ridotte) e per lo studio

• interrogazioni programmate

• assegnazione di compiti a casa in misura ridotta

• possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE: MEDIATORI DIDATTICI.

NON DIMENTICHIAMO:

IL PRIMO MEDIATORE DIDATTICO È L’INSEGNANTE

RICORDIAMO

ALCUNI RAGAZZI HANNO DIFFICOLTÀ AD ACCETTARE

GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E LE MISURE

DISPENSATIVE (segni della disabilità, a volte “laboriosi”)

PERCORSO PER :

- ABILITARE ALLO STRUMENTO

- ACCETTARE LO STRUMENTO

CHE COINVOLGA ALUNNO CON DSA, CLASSE, INSEGNANTI, GENITORI

ESPERIENZA•ALUNNA CON DSA, CLASSE V SCUOLA PRIMARIA

OBIETTIVI:

•AVVIARE ALL’USO DEL COMPUTER AI FINI DELLO STUDIO

•FAVORIRE IL PASSAGGIO ALLA SCUOLA SECONDARIA I GRADO

ATTIVITÀ SVOLTE

•ALLENAMENTO ALL’USO DELLA SINTESI VOCALE IN ATTIVITÀ DI COMPRENSIONE DI TESTI (MUSICA, ITALIANO)

•“SPERIMENTAZIONE“ DELLA SINTESI VOCALE DA PARTE DEI COMPAGNI

•UTILIZZO DEL COMPUTER PER SCRIVERE TESTI DI LINGUA E RICERCA (per la classe)

•PRESENTAZIONE DEL LAVORO SVOLTO AI DOCENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA

RISULTATI

•RICONOSCIMENTO DELL’UTILITÀ DELLO STRUMENTO da parte dell’alunna, degli insegnanti e dei genitori

•ACQUISIZIONE DI ABILITÀ NELL’USO DELLO STRUMENTO INFORMATICO

•MIGLIORAMENTO DELL’AUTOSTIMA

•RICADUTA INDIRETTA SU UN ALUNNO CON DSA DELLA CLASSE PARALLELA

•IMPLEMENTAZIONE DELL’ESPERIENZA ALLA SCUOLA SECONDARIA

STRUMENTI:

POSSONO

ESSERE UTILIZZATI COME

“APPOGGIO” ALLE ABILITÀ DI

STUDIO

COSA SIGNIFICA STUDIARE?

ABILITÀ CHE SI COSTRUISCE NEL TEMPO

RICHIEDE UN PERCORSO GRADUALE:

ASCOLTO

ATTENZIONE

MEMORIZZAZIONE

OSSERVAZIONE ED INTERPRETAZIONE DELLA REALTÀ

METACOGNIZIONE

… … sottolineatura – schemi- appunti … …

INSEGNARE A STUDIARE

• METACOGNIZIONE

• CONOSCERE ED INSEGNANRE STRATEGIE DI APPRENDIMENTO E DI STUDIO

• STILI COGNITIVI ED ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI

• ATTEGGIAMENTO VERSO SCUOLA E STUDIO

Chi controlla attivamente il proprio processo di apprendimento, impara

meglio e in misura maggiore rispetto a chi si pone in atteggiamento passivo.

Generalmente, ad una migliore elaborazione corrisponde una migliore

memorizzazione

ALLO STUDIO SI ACCEDE TRADIZIONALMENTE CON LA

LETTURA

DECODIFICA

COMPRENSIONE

Rapporto di dipendenza e

di indipendenza

SPESSO RISCHIAMO DI COMPIERE GLI

ERRORI MAGGIORI CON GLI ALUNNI

CHE PRESENTANO DIFFICOLTÀ

INSISTENDO TROPPO SULL’ASPETTO

TECNICO DELLA DECIFRAZIONE

POSSIAMO ALLONTANARE L’ALUNNO

DALLA CONSAPEVOLEZZA DEL VERO

SCOPO DELLA LETTURA.

Lo scopo della lettura dovrebbe essere

chiaro al bambino prima ancora di

iniziare a riconoscere i grafemi.

Per comprensione e decifrazione

prevedere percorsi che vanno di pari

passo.

Il bambino dovrebbe accostarsi alla

lettura avendo già una buona

consapevolezza di cosa significa leggere.

La comprensione ha origine dall’incontro tra le caratteristiche del testo e le caratteristiche del

lettore.

VARIABILI SOGGETTO

• Conoscenze precedenti (lessicali-sintattiche-semantiche, generali, specifiche)

• Atteggiamento

• Abilità percettive

• Corretto funzionamento del sistema di elaborazione

• Conoscenze ed abilità metacognitive

LE CARATTERISTICHE DEL TESTO(Medeghini 2001)

• Caratteristiche fisiche

• Frequenza delle parole

• Costruzione sintattica della frase

• Densità delle idee

• Costruzione complessiva del testo

• Tipologia testuale e scopo

• Contenuto del testo

ELEMENTI CHE POSSONO RENDERE DIFFICILE LA COMPRENSIONE DEL TESTO

Problema

• Posizione della domanda• Modo di presentare l’informazione• Natura dei dati• Carenza o sovrabbondanza delle

informazioni• Formulazione testo

• TESTO A: “Un bambino aveva 12 mele. Ne ha regalata una parte a un amico. Gliene restano 8. Quante ne ha regalate?”

• TESTO B: “Un bambino aveva 12 mele. Dopo averne regalata una parte a un suo amico gliene restano 8. Quante ne ha regalate?”

Testo A: risolto dal 39%

Testo B: risolto dal 76%

Orsolini - Fanari - Maronato, (2005) Difficoltà di lettura neibambini, Carocci, Roma

Testi espositivi

Difficoltà dovute a:

• Poca familiarità con gli argomenti

• Argomenti formulati in forma astratta e decontestualizzata

• Assenza di una struttura forte e ben caratterizzata, di tipo causale e temporale

Importanti la modalità con cui vengono presentati

PRIME PROPOSTE D’INTERVENTO

Non attendere che sia automatizzato il processo di decodifica per operare sul processo di comprensione (uso di immagini, comprensione orale, comprensione da lettura fatta da altri)Fornire conoscenze precedenti Attivare le conoscenze precedentiCompensare le difficoltà tecniche per facilitare o permettere l’accesso alla comprensione

RICORDIAMO

• Qualsiasi tipo di testo richiede la cooperazione del lettore

• La chiarezza non è mai una qualità assoluta di un testo, ma una relazione tra il destinatario e il contenuto

• Le conoscenze possedute facilitano il compito di lettura e lo studio

• Il testo è tra gli strumenti maggiormente utilizzati per l’apprendimento

• I processi di comprensione possono essere potenziati attraverso un approccio metacognitivo

• Nella semplificazione di testi è importante anche tener conto del contesto in cui il compito viene proposto

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

E

BUON LAVORO!

BIBLIOGRAFIA

•Carletti – Varani , Didattica costruttivista, Erickson, 2005

•Contardi-Piochi, (2002), Le difficoltà di apprendimento dellamatematica, Erickson, Trento

•Galvan – Biancardi, Uno, due, dui – Una didattica per la discalculia, LibriLiberi, 2007Medeghini (a cura di), Perché è così difficile? Come la scuola può aiutare gli alunni con disturbi specifici di apprendimento, Vannini, 2005Medeghini – Lancini, Percorsi didattici per la soluzione dei problemi aritmetici, Vannini, 2004Medeghini, Percorsi didattici per la comprensione del testo, Vannini, 2001Orsolini - Fanari - Maronato, Difficoltà di lettura nei bambini, Carocci, Roma, 2005Pilone – Muzio, La valutazione del pensiero strategico, Vannini, 2003

COUNTING

Presuppone l’acquisizione dei principi

di:

• Corrispondenza uno a uno

• Ordine stabile

• Cardinalità

• Astrazione

• Irrilevanza dell’ordine

248 -

126=

122

473 -

147=

334

1 2 …

1 0

1 0 0

1. COSTRUIRE UN NUMERO CON

CENTINAIA, DECINE E UNITÀ

1 0 0 1 4 0 1 4 6

2. COSTRUIRE LA PROCEDURA

Scrittura del numero sotto dettatura, con

supporto di procedura verbale

ASPETTO SINTATTICO

ASPETTO LESSICALE

1. LEGGERE I NUMERI

CON IL CENTINAIO

2 5 3

0 0

0

2

5

3

2. COSTRUIRE LA

PROCEDURA

SEQUENZA NUMERICA

MELONI, GALVAN, S

PONZA, SOLA

“DISLESSIA, STRU

MENTI

COMPENSATIVI”

LIBRI LIBERI, 2004

MELONI, GALVAN, S

PONZA, SOLA

“DISLESSIA, STRUM

ENTI

COMPENSATIVI”

LIBRI LIBERI, 2004

MELONI, GALVAN, S

PONZA, SOLA

“DISLESSIA, STRUM

ENTI

COMPENSATIVI”

LIBRI LIBERI, 2004

TABELLINE

LA TABELLINA È UN AUTOMATISMO

IL RISULTATO DEVE ESSERE RECUPERATO ENTRO 5 SECONDI

TAVOLA PITAGORICA PERSONALIZZATA

CALCOLATRICE

DOPO L’APPRENDIMENTO DELLE COMPONENTI CONCETTUALI E PROCEDURALI DELLE OPERAZIONI

QUANDO, DOPO ALLENAMENTO, PROCEDURE E CALCOLO A MENTE NON VENGONO ACQUISITI

PESO LORDO

PESO NETTO TARA

RICAVO

SPESA GUADAGNO

• DECODIFICA STRUMENTALE ALLA COMPRENSIONE

• LA COMPRENSIONE FACILITA LA DECODIFICA

• DIVERSI PREREQUISITI

• RICHIEDONO IL FUNZIONAMENTO DI DIFFERENTI PROCESSI COGNITIVI

• ABILITÀ MODESTAMENTE CORRELATE