FONDAZIONE EDOARDO GARRONE MOSTRA A PALAZZO … · 2020-05-06 · tutti i precedenti di Liberovici,...

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GIORN - EDIZIO-GE - 46 - 09/03/11- Plate SINGOLA - Autore: PROTO Stampa: 08/03/11 21.06 - Composite

46 LIGURIA EVENTI il Giornale Mercoledì 9 marzo 2011

s MOSTRA A PALAZZO LOMELLINO

Strada Nuova: 50 scatti in bianco e nero

Vincenzo Matteucci*

Ha chiuso in bellezza ilciclo di Lezioni di Storia di«Genova italiana», promos-so e organizzato dalla Fon-dazione Garrone con la col-laborazionediEditoriLater-za e Palazzo Ducale Fonda-zione per la Cultura. Lunedìscorso, la serata «Genovatra oggi e domani», con lagiornalistaGiovannaZucco-nichehaintervistatoFerruc-cio De Bortoli, direttore delCorriere della Sera e Vitto-rio De Scalzi che, alla fine,ha allietato il pubblico conle sue canzoni, ha fatto ano-cra una volta il pienone. DeBortolihacercatodifarcom-prenderequalepotrebbees-sere il futuro sviluppo di Ge-nova ed ha puntato soprat-tutto sull’«importanza dellamobilitàsociale,dellacreati-

vitàedellaselezioneperme-rito e non per cooptazione».E sull’«importanza della re-te delle comunicazioni cheancheaGenovaèinvecchia-ta perché non si è investitonellemanutenzioni».Hada-to importanza poi alla «co-struzionediunasocietàmul-tietnica, aperta», con giova-ni che abbiano la voglia di«dimostraredi farcela».Tut-te cose giustissime ma, so-prattutto a Genova sentia-mo molto la mancanza del-le assunzioni di responsabi-lità e dei poteri decisionali.Una comunità come la no-stra,durante ilperiododellaRepubblicadiGenova,èsta-ta abituata per oltre 700 an-ni, ad avere una classe diri-gente che si assumeva tutteleresponsabilitàedesercita-vaipoteridecisionali.Edoc-corre tenere presente cheevidentemente governava-no bene perché in 700 anninon v’è stata mai una rivoltadi popolo. La grande ric-chezza che hanno saputocreare, chiaramente, dati itempi,siaccentravanellefa-miglie più potenti, ma era-no anche talmente abili danon lasciare il popolo nellamiseria. Quindi, oltre chepensare ad arricchirsi, pen-savanoancheabengoverna-re. Da qui dovremo comin-ciare a riflettere sulla situa-zione attuale.

*presidente Mil-Movimen-to Indipendentista Ligure

FONDAZIONE EDOARDO GARRONE

«Genova adesso puntisulla meritocraziaper tornare a crescere»L’intervento del direttore del «Corriere della Sera»De Bortoli ha chiuso il ciclo «Lezioni di Storia»

Francesca Camponero

È dedicata ad Edoardo San-guineti l'ultima fatica di An-drea Liberovici, prodotta dalTeatro Stabile di Genova cheandrà in scena al Duse dal 15marzo al 3 aprile.

Un tributo che il compositore-regista genovese tiene a fare do-po ben 15 anni di collaborazio-ne artistica e che certo non è acaso in quanto questo lavorocomplesso, che prevede, cometutti i precedenti di Liberovici,l'intrecciarsi di musica, canto eprosa, non è distante dall'ideadi teatro avveniristica che hasempre avuto il professore - po-eta- drammaturgo. «Operettain nero» nasce da una lunga ge-nesi, che vede i suoi albori giàdai tempi della messa in scenadell'Urfaust nel novembre del2005, in cui il regista aveva di-mostrato la sua attrazione ed in-teresse verso la relazione con

l'oscurità. Operetta in nero,spettacolo strutturato su ottoscene dal dichiarato andamen-to musicale, affida il ruolo diprotagonista al teatro che conla sua capacità di parlare delpresente al presente e di crearequel dialogo che provoca rifles-sioni, tira fuori e salvaguardaquell'umanità che spesso restanascosta dentro all'uomo.

Ed ecco che i due personaggi,usciti dalla penna dello stessoLiberovici, così diversi tra loroper età e percorsi di vita si in-contrano in un mondo apocalit-tico e post atomico per ricomin-ciare ad investire su sé stessi.Palcoscenico della vicenda èun vero e proprio palcoscenicodi un vecchio teatro su cui eracominciato un abuso edilizioche ne prevedeva la conversio-ne in supermercato o centrocommerciale.

Il potere del teatro non ha li-miti, si sa, e questo luogo sacro

fa bene ai due che lentamentecominciano a conoscersi e con-frontarsi, in un percorso fattodi memorie personali e memo-rie di quel mondo esploso dalpresente stremo che sembranon riservare più alcun futuro.Sospesa vicino a loro Shadow/Mephisto, l'ombra delle loroangosce, ansie e paure che siprende gioco dei due fino aquando non li trova liberi e ve-ri.

A supportare Liberovici nellastesura del testo è Luca Raga-gnin, qui in veste di editor. Gliattori in scena sono due vetera-ni dello Stabile, Federico Van-ni e Vito Saccinto accanto allastraordinaria cantante ameri-cana Helga Davis, che entusia-sta della parte affidatale dal re-gista ne parla come di un ruolopieno di sfumature che le con-sente di esprimere a pieno lesue capacità canore. Voce nar-rante quella di Bob Wilson.

IL TRIBUTO DI ANDREA LIBEROVICI

Un’«Operetta in nero» per SanguinetiFederico Vanni e Vito Saccinto in scena al Teatro Duse dal 15 marzo al 3 aprile

Donne di Scienza. Alle 17.50 secondo incontro organizzato dagliAmici dell’Acquario con la sponsorizzazionedella Carige con Lilia Capocaccia,per il ciclo «Il valore intellettuale della donna nella storia».

Autori alla Feltrinelli. Alle 18, in via Ceccardi, incontro conNicoletta Sipos, autrice di «Perché io no? Quando non si riesce a diventaremamma: storie, consigli e soluzioni» edito da Sperling & Kupfer.

Ragazzi e volontariato. L’ospedale Galliera propone dalle 9nell’aula magna al 2° piano un primo incontro per gli studenti dal titolo«L’ospedale per le scuole. I ragazzi per l’ospedale» per far incontrare le varierealtà del volontariato e della cooperazione. Partecipano gli alunni dell’istitu-to Bernini-Vittorino Da Feltre e del Grazia Deledda.

Mercoledì musicali alla Berio. Alle 21, nella sala Chierici ultimo

appuntamento con i mercoledìmusicali: il pianistaUmberto Zanarelli presen-ta un programma «Dal Barocco all’Impressionismo».

Mitologie antiche al Ducale. Alle 17.45 nel salone del Maggior

Consiglio Giocchino Chiarini direttore della Scuola di dottorato Logos e Rap-presentazione tratterà di Mitologie antiche nel ciclo «Creazione e le originidel mondo».

APPUNTAMENTI

LA COPERTINA del libro

È dedicata alla storica via Garibaldi ed ai suoi particolari più nascosti la mostra fotografica diFulvio Magurno, «Strada Nuova», a Palazzo Lomellino a Genova da sabato prossimo al 27 marzo.In 50 immagini in bianco e nero, un «diario di viaggio in 250 metri» nella cinquecentesca StradaNuova genovese: le immagini, tutte di piccolo formato colgono i particolari più nascosti dellacelebre strada cinquecentesca, dei suoi splendidi palazzi, delle sue decorazioni e dei suoi giardi-ni interni, non necessariamente riconoscibili dai dettagli fotografati. Visite dal martedì alladomenica, dalle 15 alle 18. Chiuso il lunedì. Ingresso libero.

Alle 17, nella sala della biblioteca del-l’assemblea legislativa della Liguria, aGenova in via D'Annunzio 38, a curadel Gruppo regionale del Pdl sarà pre-sentato il thriller «L'ingegnere» (Casaeditrice Noubs, pagine 263) dell'inge-gnere manager Giancarlo Spagnolini.All'appuntamento culturale parteci-peranno, oltre all'autore, il consiglie-reregionaledelgruppoPdl,GinoGari-baldi, e il dottorando in Lingue, cultu-reetecnologiedell'informazioneedel-la comunicazione presso l'Universitàdi Genova, Luca Policastro. Il roman-zo racconta la storia di un tranquilloborghese, ingegnere, realizzato nellafamiglia e nella professione, dirigentedi successo a Milano, ma nato e cre-sciuto a Novara, che ritrova per caso

Paolo, un vecchio compagno del suofelice passato studentesco, ora malein arnese e bisognoso d'aiuto. Incapa-ce di sottrarsi alla promessa di aiutar-lo, l'Ingegnere si trova ad avere a chefare con una scia di misteri e di guaicon la malavita organizzata, in cui Pa-olo si trascina, e viene catapultato all'improvvisoinun'avventurarocambo-lesca al fianco dell'amico, mettendo arepentaglio la sua vita. E non solo lasua.Giancarlo Spagnolini,ènatoa No-vara nel 1937 e vive a Milano, ma è ungrande estimatore della Liguria, dovesi reca da una ventina d'anni a passarele vacanze, nella bella e romantica Se-stri Levante. Ingegnere, dirigente inItalia e all'estero con questo romanzoesordisce come autore.

Il libro L’ingegnere con la passione del thriller