FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO III (2017-18) - Sapienza FdL3... · degli ultrasuoni mentre pulci e zecche...

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FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO III (2017-18) Dott.ssa Filomena Diodato

Lezioni 7 – Arbitrarietà materiale

+ Arbitrarietà verticale

!  Si riferisce al rapporto fra significante e significato all’interno del segno

!  La freccia esprime che significante e significato si associano in virtù di un meccanismo ‘arbitrario’ (quando non vi sono motivi logici né naturali, ma solo accidentali e storici, per la congiunzione dei due piani) o ‘iconico’ (quando una motivazione, naturale e/o logica, vi è).

Lezione 7 - Arbitrarietà materiale

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significante

significato

+ Arbitrarietà materiale

!  Arbitrarietà perché abbiamo sempre a che fare con una scelta tra diverse opzioni possibili. Si tratta, però, di una scelta non individuale, né sociale (come per l’istituzione dei codici), ma che riguarda la nostra «specie», avvenuta su scala evolutiva;

!  Materiale perché questa scelta è condizionata da vincoli di tipo bio-fisico, che si riassumono nel corpo dei soggetti coinvolti nell’istituzione e nell’esercizio del codice.

Lezione 7 - Arbitrarietà materiale

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Utente Corpo Linguaggio Mondo

  Utente: qualsiasi soggetto (umano, animale, non umano) che utilizza un linguaggio o codice;

  Corpo: sistema percettivo, biofisico ed eventualmente psichico che utilizza il linguaggio;

  Linguaggio: qualsiasi codice, naturale, storico-naturale o artificiale;

  Mondo: universo di conoscenze (universo noetico) sul quale un certo linguaggio verte, in relazione all’Utente e all’apparato Corpo che questo possiede.

Lezione 7 - Arbitrarietà materiale

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Non ogni Utente/Corpo può utilizzare qualsiasi linguaggio.

L’uso di un certo linguaggio è condizionato:

  dall’apparato bio-percettivo del soggetto;

  dalle sue esigenze cognitive, relazionate all’evoluzione.

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+ I pipistrelli sfruttano l’ecolocazione per muoversi al buio nelle caverne senza incidenti, ma anche per individuare e catturare la preda.

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Gli umani non potrebbero utilizzare questo codice, perché il loro sistema bio-fisico è incapace di emettere e decodificare gli impulsi ad alta frequenza necessari al suo funzionamento.

Gli umani si sono evolutivi in maniera straordinaria rispetto ai pipistrelli, ma questo non li abilita all’esercizio di codici per i quali non hanno il necessario «hardware» corporeo.

Se un leone potesse parlare, non lo capiremmo. (Wittgenstein, Ricerche filosofiche 1953)

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+ Scheda (da http://www.scaccianimali.it/ultras_funzionano.ht)

Sin dall’inizio della sua esistenza l’uomo ha usato il suono per allontanare altri esseri viventi, proteggere se stesso o il suo ambiente. Il suono si misura in Hertz. La maggior parte degli esseri umani percepiscono suoni fino a 15 000 Hertz (gamma sonica), gli ultrasuoni sono suoni oltre i 25 000 Hertz mentre i transonici sono suoni tra i sonici e gli ultra-suoni nella gamma tra i 15 000 e 25 000 Hertz. Gli ultrasuoni sono suoni al limite dell’udibile ma insetti, roditori, pipistrelli, procioni, cani e gatti ed alcuni altri mammiferi sentono e comunicano a queste frequenze molto elevate.

ANIMALI, RODITORI E GLI INSETTI ODONO O PERCEPISCONO GLI ULTRASUONI: Roditori e insetti hanno un sistema uditivo ben sviluppato più sensibile di quello umano; grilli, cavallette e cicale hanno timpani in grado di udire suoni ad alta frequenza. Le falene hanno orecchie sul torace che captano le alte frequenze. Cani, coyotes e volpi sono conosciuti per il loro eccellente apparato uditivo come tutti i membri dei felini.

EFFETTI DEGLI ULTRASUONI SUI RODITORI. Non appena i roditori vengono colpiti dagli ultrasuoni entrano in uno stato di forte stress che può scomparire solo allontanandosi dalla causa, ovvero uscendo dall'ambiente protetto. In caso contrario gli ultrasuoni colpiscono il sistema neurovegetativo dell’animale, con effetti di stordimento, nausea, perdita di appetito, diminuzione della prolificità, in casi estremi shock. Molti insetti come vespe, ragni, maggiolini ed api percepiscono le vibrazioni degli ultrasuoni mentre pulci e zecche che non sono fornite di apparato uditivo, subiscono una specie di pressione che causa loro effetto ipnotico ed immobilità.

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Superficie dell'epitelio olfattivo:

- nell'uomo 2,5 cm² - nel cane 150 cm²

Numero recettori olfattivi:

- nell'uomo 5.000.000 (milioni) - nel cane bassotto 125.000.000 - nel fox terrier 147.000.000

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"  ‘Scelta’ dell’adozione del linguaggio verbale come codice prevalente.

"  La linea ‘ominide’ si separa, fra 7 e 5 milioni di anni fa, dalla linea evolutiva delle scimmie: non siamo, figli o fratelli delle scimmie, ma «cugini».

"  Le prime specie ominidi sono gli Australopiteci, mentre la specie Homo ha inizio circa 2.2 milioni di anni fa.

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+ Da Merlin Donald (L’evoluzione della mente, 1991) una sintesi cronologica con i dati (presuntivi) di riferimento:

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+ Quando inizia il Linguaggio verbale?

!  Forse tra 200.000 e 100.000 anni fa; forse persino più tardi. (La scoperta del fuoco risale a 350.00 anni fa!).

!  Ma già da un tempo lunghissimo l’uomo disponeva del prerequisito essenziale di un altro tipo di comunicazione: la gestualità diviene infatti possibile nel momento in cui la mano viene liberata da compiti di locomozione, e ciò si verifica già con le cd. Australopitecine.

!  La tesi della primarietà del linguaggio corporeo su quello verbale - già sostenuta in età illuministica da G.B. Vico (Scienza nuova, 1744) e Étienne Bonnot de Condillac (Essai sur l’origine des connoissances humaines, 1746) - è stata ripresa in anni recenti da A. Leroi-Gourhan (Dal gesto alla parola, 1964) M. Corballis (From Hand to Mouth, 2002).

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LA LINEA EVOLUTIVA DAGLI AUSTRALOLPITECI ALL’HOMO SAPIENS SAPIENS

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+ Dal gesto alla parola

Il gesto incontra limiti strutturali

  nella comunicazione in assenza di luce

  nella comunicazione in presenza di ostacoli fisici

Il necessario ricorso al canale visivo rende il gesto tecnicamente inutilizzabile in circostanze specifiche: se gli umani fossero dotati della capacità di vedere al buio (come i gatti, i serpenti e altri animali) questo limite sarebbe superabile; ma il nostro sistema percettivo ha precisi limiti.

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!  supera ostacoli fisici e di scarsa luminosità;

!  è “leggera”, nel senso che lascia libere le mani per altre funzioni;

!  si può praticare mentre si compiono altre operazioni strumentali;

!  ha un’alta propensione alla simbolicità: la sua maggiore ‘arbitrarietà’ rispetto al gesto consente un ampliamento inaudito del significato;

Possiamo tuttavia ipotizzare ragionevolmente una lunghissima fase di compresenza dei due linguaggi, finché la parola non prese il sopravvento. Gli ultimi 100.000 anni della nostra storia evolutiva saranno stati quelli decisivi, anni in cui si assiste al raffinamento dell’udito, proprio a quanto sembra sia dell’homo neanderthalensis, sia dell’homo sapiens.

La storia della scrittura comincia molto più tardi: solo 4-4.500 anni fa!

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Vantaggi selettivi della parola

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L’instaurarsi della fonicità come canale primario di comunicazione ha conseguenze evolutive, come la ristrutturazione dell’apparato respiratorio come apparato ‘anche’ fonatorio.

L’adattamento dell’apparato respiratorio alla funzione fonatoria comportò una perdita di potenza respiratoria, ma anche un formidabile sviluppo del cervello ai fini del controllo senso-motorio (manovre articolatorie).

Differenze anatomiche fra umano e scimpanzé: La laringe alta “inchioda” la lingua nello scimpanzé e le impedisce la mobilità necessaria all’articolazione linguistica.

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L’osso ioide sottostà alla lingua, esso non si articola ad altre ossa ma a delle fasce muscolari.

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L’apparato fonatorio: una grande tastiera per generare i suoni linguistici

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Laringe e osso ioide: 1 epiglottide. 2 grande corno dell'osso ioide, 3 osso ioide, 4 legamento tiroideo, 5 corno superiore della cartilagine tiroide, 6 membrana tiroidea, 7 cartilagine tiroide, 8 cartilagini aritenoidi, 9 corde vocali, 10 corno inferiore della cartilagine tiroide, 11 cartilagine cricoide, 12 trachea

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Corde vocali in posizioni diverse.

a. respirazione normale, b. corde vocali nella posizione del grido, c. trazione delle corde all'indietro nel registro medio.

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L’Homunculus rappresenta la proporzione fra le diverse aree del cervello e le parti del corpo e le relative funzioni che esse governano.

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  In parallelo con lo sviluppo della vocalità andò lo sviluppo dell’udito.   Sinergia udito-voce coessenziale alla nascita del linguaggio, anche dal punto di vista ontogenetico.   Nel feto l’udito si sviluppa già nel sesto mese.   La vista ha una genesi più lunga, raggiunge la sua normale acuità nel primo anno di vita.

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Limiti/specializzazione della capacità uditiva degli umani: sfruttiamo per la vocalizzazione solo una parte della banda disponibile.

Il suono linguistico dev’essere compreso entro certi spazi di frequenza e di intensità. Questi spazi formano il perimetro entro cui il bambino “scava” il suo percorso di addestramento linguistico.

La capacità dell’udito umano varia fortemente da individuo a individuo e decade nelle prestazioni con l’aumentare dell’età.

Appropriati studi fonometrici hanno stabilito che mediamente l’uomo è in grado di udire suoni la cui frequenza è compresa dai 20 ai 20.000 Hz.

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Gamma udibile: i suoni la cui frequenza è al di sotto dei 20 Hz sono chiamati infrasuoni (o gamma subsonica). Questa gamma di suoni non è udibile, ma viene percepita dal corpo umano tramite particolari sensazioni (sete, ansia, stanchezza…).

I suoni la cui frequenza eccede i 20.000 Hz sono chiamati ultrasuoni. Alcuni animali hanno una gamma udibile maggiore rispetto a quella dell’uomo, in particolare per quanto riguarda il limite superiore.

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Utente Corpo Linguaggio Mondo

La ricchezza del mondo sul quale il linguaggio verte dipende dall'utente, dal corpo e dal linguaggio.

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+ Principio della semanticità differenziata

Ogni linguaggio è in relazione a un mondo di

Cose

Pensieri

Funzioni ….

Un universo noetico (dal gr. Nous “mente”) è un ambiente chiuso, ‘abitato’ solo dai Contenuti relativi a un UTENTE e alle esigenze cognitive di costui

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Universo noetico

del codice

+Le esigenze cognitive dell’utente si scaricano sul mondo e in certo senso lo “chiudono”. Dobbiamo distinguere varie modalità semantiche a seconda dei codici e dei loro utenti.

Ad esempio un codice-spia (ad es. un rivelatore di movimenti in uno spazio chiuso) divide il mondo in due soli significati:

Dove possiamo supporre che A = stato di inerzia e B = stato di allarme; allora tutti gli accadimenti che determinano un cambiamento dello stato di inerzia vengono classificati come B (allarme). Tutti questi ‘sensi’ hanno cioè lo stesso significato.

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A B

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Ma possiamo facilmente immaginare mondi più complessi

Qui ogni spazio all’interno del cerchio rappresenta un significato. Ad es., così potrebbe funzionare la pulsantiera di un dispositivo meccanico o elettrico, o al limite un sottocomponente del lv, ad es. un sistema di variazioni cromatiche.

Così tutte le sottili variazioni (poniamo) del verde saranno interpretate come forme del significato “verde” anziché – ad es- - “giallo” o “blu”.

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a h

Y

O

+ Segnale e senso / significante e significato

Ogni variazione dello stato fisico può essere utilizzata come segnale quando un utente ne fa uso per collegarla ad altro secondo un rapporto semiotico.

Ciò che viene indicato come segnale da un utente particolare in un dato momento è chiamato senso.

Chiamiamo significante la classe astratta che comprende tutti i possibili segnali associabili a un concetto.

Chiamiamo significato la classe astratta di tutti i possibili sensi assegnabili a un segnale.

+

E S T E R N O

I N T E R N O

+ Arbitrarietà semiotica materiale

!  Primo principio di ogni processo semiotico (semiosi): assumere un’entità nella funzione di senso o di segnale dipende dalla scelta, dall’arbitrio, degli utenti interessati a stabilire un determinato rapporto semiotico.

!  Es.

MINISEMANTICA

: “Okay”

[Okay] : “ottimo” “bellissimo” “eccellente”

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!  L’arbitrarietà semiotica materiale consiste nella libera scelta dei materiali cui viene di volta in volta assegnato il ruolo di segnale o senso. Si tratta, però, di una celta vincolata

!  dalla qualità e natura delle entità in gioco come sensi o segnali;

!  dal rapporto tra tali entità e la natura e la qualità degli utenti.

Non è possibile in questo caso utilizzare il senso come segnale ☺

MINISEMANTICA

[Monte Bianco/Mont Blanc] : “rocce e ghiacci del massiccio montuoso Monte Bianco”

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!  L’arbitrarietà semiotica formale trova un limite nella struttura biologica (o meccanica, nel caso delle macchine) degli utenti; essa impone delle restrizioni materiali o naturali alla scelta dei sensi e/o dei segnali.

!  La scelta del canale fonico-acustico per produrre e percepire i suini del linguaggio umano è arbitraria, essendo possibile la scelta di altri canali (gestuale-visivo, tattile ecc.) Tuttavia, tale libera scelta appare più conveniente, data la struttura che gli organismi umani hanno acquisito nel corso della loro evoluzione.

!  L’arbitrarietà semiotica materiale è, dunque, lo sfondo entro cui e grazie a cui si realizza, per le singole specie o macchine, l’arbitrarietà semiotica formale.

–  Nelle scienze cognitive il radicamento corporeo e fisico-percettivo della cognizione è detta embodiment.

MINISEMANTICA