Pulci vs. Boiardo (Andreucci Quargnal)

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IL POEMA EPICO-CAVALLERESCO IL POEMA EPICO CAVALLERESCO

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IL POEMA EPICO-CAVALLERESCO

IL POEMA EPICOCAVALLERESCO

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I caratteri del poema..

Il poema cavalleresco nasce nella seconda metà del 400. I cantari,ovvero il racconto delle avventure dei cavalieri e dei paladini,continuavano a godere di una gran fortuna presso gli ambienti popolari. Sono componimenti narrativi inversi,prevalentemente bastati su strofe di 8 versi endecasillabi con rime ABAB ABCC. Venivano recitati nelle piazze da giullari,girovaghi..desinati ad un pubblico ingenuo con lo scopo di far divertire. E’ la combinazione tra la storia carolingia e la narrazione bretone,in cui si trova il motivo dell’amore accompagnato dalla comicità. In questo modo,i giullari riuscivano a trasformarele storie degli eroi in chiave ironica,narrando in maniera elementare e ripetitiva avventure straordinarie,duelli e scontri che avvincevano un pubblico NON colto.

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Luigi Pulci nasce nel 1432 a Firenze da Jacopo di Francesco Pulci e Brigida de Bardi. Dopo una giovinezza con ristrettezze economiche (i Pulci-famiglia nobile decaduta), fu introdotto presso la famiglia Medici,dove entrò presto nelle grazie del giovane Lorenzo, con il quale condivise lo spirito giocoso che contraddistinse le sue prime opere poetiche,come:” Beca da Dicomano’’.Tra il 73 e il 74 si sposò con Lucrezia degli Albizzi. Nello stesso periodo il clima della cerchia medicea si modificò per l'importanza assunta dai filosofi platonici dell'Accademia ; il Pulci entrò in conflitto con questi personaggi ed ebbe un'aspra polemica con Ficino sull'immortalità dell'anima. Ammalatosi durante un viaggio, morì a Padova nel 1484 e fu sepolto in terra sconsacrata poiché accusato di magia.

LUIGI PULCI

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E’ un poema in ottave.

Trae l’argomento delle leggende carolinge e narra le avventure e gli amori di Orlando,Rinaldo..,a cui si accompagnano le vicende comiche dell’ingenuo gigante Morgante e del mezzo gigante Marguette,un furfante. Il poema termina con la morte di Orlando,sopraffatto dai saraceni.

Gli episodi sono casuali,senza evidenti legami tra loro. La lingua comprende principalmente il toscano

parlato,dialettale,ricco di termini e di modi di dire vivacissimi;recupera anche termini latini ,scientifici-filosofici e letterari,quindi vi è una mescolanza linguistica.

I paladini spesso perdono la loro eroica dignità ,degradandosi e vi si riconducono a novelle e proverbi.

IL MORGANTE ,il capolavoro di Pulci.

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Nasce nel 1441 a Reggio Emilia da una famiglia della nobiltà

feudale.

Qua trascorse alcuni anni della sua vita,recandosi anche a

Ferrara per qualche missione.

Nel 1476 si trasferì definitivamente a Ferrara come “compagno” del Duca Ercole. Poi successivamente governò

Modena e Reggio.

Mori nel 1494 a Reggio Emilia,lasciando l’Orlando

innamorato incompleto.

MATTEO MARIA BOIARDO

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composto a partire dal 1476 e pubblicato nel 1483,dove furono pubblicati i primi 2 libri,in 60 canti. L’ultimo libro fu interrotto al IX canto e poco dopo il poeta morì.

Boiardo porta a componimento la fusione dei due cicli cavallereschi :carolingio e arturiano.

Dal mondo dell’epoca carolingia scatena la forza dell’amore e da vita ad una serie di avventure: l’apparizione di Angelica,la figlia del Re di Cina,scatena i desideri dei cavalieri e si apre un conflitto tra Rinaldo e Orlando,il re li separa. E promette la fanciulla a chi combatte da CAVALIERE contro i saraceni. Qua si interrompe la narrazione e verrà ripresa da Ariosto nell’Orlando furioso.

“L’orlando innamorato” di Boiardo

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Al centro dell’opera troviamo “l’amore” e “le armi”,che rappresentano una visione Rinascimentale della vita.

I valori che prevalgono sono “la lealtà” e “la cortesia”,per lui i valori sono praticabili nel presente.

Vi è anche l’affermazione di sé,alla conquista della gloria e della fama INDIVIDUALISMO

Nel poema troviamo,come già detto precedentemente,l’amore. L’amore è la manifestazione di quel senso gioioso,energico e attivo della vita che si rivela nella prodezza guerriera.

La lingua di Boiardo è lontana dalle rigide codificazioni classiche della letteratura cinquecentesca. (Bembo)

“...continuo…”