- 1. Il sorgere della filosofia cristiana. A cura di Stefano
Ulliana
2. Panoramica
- 1. Il sorgere della filosofia cristiana.
3. 2. Gli Apostoli, S.Paolo, S.Giovanni. 4. 3. La Patristica:
gli apologisti cristiani e gli gnostici. Giustino, Tertulliano.
Clemente Alessandrino, Origene. Gregorio di Nissa. 5. 1. Il sorgere
della filosofia cristiana
- La diffusione della religione cristiana nei paesi e nelle citt
dell'Impero romano impone un progressivo confronto con l'orizzonte
culturale e filosofico dominante, grecizzante e pagano. Questo
confronto si attua di pari passo con la progressiva
istituzionalizzazione della religione cristiana, processo legato
allo sviluppo del rapporto della nuova religione con l'apparato di
potere politico e imperiale. All'inizio l'influenza sociale ed
economica determinata nelle citt pi importanti dalle nuove comunit
cristiane, raccolte attorno alla figura del proprio vescovo,
determina una modificazione dell'atteggiamento di relativa
tolleranza del potere politico imperiale e dell'amministrazione
dello stato verso un maggior controllo ed una certa forma di
repressione, motivata dalla mancata testimonianza di fede dei
cristiani nei confronti della figura e della potenza
dell'imperatore.
6.
- Di qui le ricorrenti persecuzioni attuate dagli imperatori
romani nei confronti delle diverse comunit e delle chiese
cristiane, in rapida espansione. La presenza di un nemico esterno,
il senso di accerchiamento, la paura per la propria vita e la
propria fede generano una spontanea ricerca di una forte identit,
che viene progressivamente costruita attraverso la testimonianza
superiore di alcune figure di vescovi notevoli e di alcuni testi di
riferimento, che ben presto assunsero al ruolo di testi sacri.
Dalla testimonianza di fede del Cristo nel messaggio di salvezza
dell'amore infinito ed universale giunta sino al sommo sacrificio
di s per l'intera umanit - si pass cos a quella degli Apostoli e da
questa a quella dei vescovi e delle comunit raccolte attorno ad
essi. Lo spirito della nuova fede si trasmise e fecond di s la
storia della propria vita e della propria evoluzione.
7.
- In questo modo la fede nella rivelazione divina attuata
attraverso la persona del Cristo si trasmette nello spirito e nella
lettera di alcuni testi, che portano testimonianza della
testimonianza originaria. Essi aprono e determinano i fini e gli
scopi dell'esistenza dei fedeli, modificandone l'atteggiamento
spirituale attraverso la conversione al nuovo messaggio (alla buona
novella delVangelo ). Quando e perch nasce, allora, l'accostamento
con l'atteggiamento e lo spirito filosofico?
8. Perch i testi deiVangeli di Marco, Matteo, Luca e,
soprattutto, Giovanni possiedono una struttura e mostrano un
atteggiamento filosofico di una certa natura e di una certa
determinazione, piuttosto platonizzante e stoicizzante. In questo
modo la stessa rivelazione religiosa della fede ad essere
interpretata e spiegata filosoficamente. 9.
- Per questa ragione religione cristiana e filosofia neoplatonica
si sosterranno a vicenda nel progetto di strutturazione razionale
della nuova fede. In questo accostamento spesso ci si pu chiedere
chi vinse: fu il contenuto della nuova fede e la sua struttura
intrinseca la libera ed amorosa eguaglianza dei viventi a piegare a
s le categorizzazioni e l'orizzonte filosofico greco neoplatonico e
stoicizzante, oppure furono queste ultime costruzioni, con la loro
propensione gerarchizzante e la propria modalit d'azione separativa
a piegare e a coartare a s il contenuto della nuova fede, sino a
metterne in pericolo lo spirito e la sua rivoluzionariet?
10.
- Fu la consapevolezza di questo pericolo a muovere le prime
contrapposizioni all'interno delle comunit ecclesiastiche cristiane
fra coloro che proposero una sorta di mediazione con l'orizzonte
culturale ed ideologico dominante che culmin nel reciproco
avvicinamento fra istituzione imperiale e nuova fede e coloro che
invece videro nella stessa impostazione filosofica
neoplatonico-stoicizzante una forma di accostamento e di
acquiescenza al potere, una prima abiura dei contenuti
rivoluzionari della nuova fede. I primi vinsero storicamente sui
secondi (nei Concili e con i dogmi dottrinari), proponendo e
costruendo una Chiesa attenta alle eresie e vicina al potere
politico imperiale, facile ad essere utilizzata comeinstrumentum
regnii . Cos il metodo influenz lo stesso merito del
contendere.
11.
- Ma quale fu il merito del contendere e quale la sua effettiva
problematicit? Il nuovo messaggio cristiano, la buona novella
portata alle genti il Vangelo mostrava Ges di Nazareth come il
Cristo, il Salvatore delle genti. Un emissario divino, che
incarnava il messaggio stesso di salvezza, pagando con la propria
vita sulla croce la propria assoluta fede nell'amore infinito ed
universale, contro l'unico peccato dell'uomo: la fede nel potere e
nelle sue capacit di rivolgimento e di perversione. In questo il
messaggio cristiano si smarca subito dalla trasmissione autoritaria
di un ordine divino assoluto il Dio semitico della Legge per
sostituirvi un contenuto d'amore e di negazione della violenza e
della sopraffazione. In questo senso la libert eguale ed amorosa
del cristiano non contempla la fede in un Dio invidioso e punitivo,
tanto meno tale da rendere una comunit umana vivente strumento
dell'affermazione della propria potenza su tutti gli altri popoli e
genti (cfr. il messanismo apocalittico dei profeti ebraici del
Vecchio Testamento).
12.
- In questo senso il Dio dei cristiani l'Amore, semplicemente e
senza differenze. Rinnova sia i cuori, sia le menti e porta ad
operare secondo comune e reciproca fraternit per un mondo migliore,
rivoluzionato. Non ha a che fare con il potere politico, perch non
vuole il potere politico, considerandolo una forma di tirannia
dell'uomo sull'uomo, che deve essere debellata. Esso riporta l'uomo
alla sua dimensione pi profonda e radicale, liberamente e
fraternamente creativa, emancipatrice. Ecco il Regno di Dio, che
dentro dell'Uomo. Il Minimo che si espande e diviene Massimo.
Solamente seguendo ed abbandonandosi a questo progetto ed a questa
intenzione di liberazione l'uomo guadagna e si ricongiunge con se
stesso, con la propria umanit profonda ed ideale, elevata:
all'opposto l'uomo, che desidera il potere e la sicura garanzia che
appare fornirgli, perde la propria anima, perch separa ed aliena se
stesso da se stesso.
13.
- Solo chi resta fedele a se stesso, coerente con la propria
coscienza, ritrova quell'apertura e quell'orizzonte elevato ed
infinito, che gli toglie la brama ed il desiderio di una
determinazione assoluta e lo risospinge di nuovo verso il vento
della giustizia, con umilt ed in compagnia di coloro che soffrono,
perch perseguitati dal potere, che invece di quella determinazione
si fa al contrario scudo e forza violenta (cfr.Discorso della
montagna ). Senza cedere perci all'illusione pericolosa del Dio
invidioso e punitivo la nuova fede nell'amore infinito ed
universale sorregge la speranza in un mondo nuovo e migliore,
mostrando subito le nuove virt del cristiano.
14.
- la fede in quest'apertura completa che garantisce il cristiano
nella sua esistenza e che rivoluziona l'esistente, perch lo
considera gi rivoluzionato. In questo orizzonte e in virt di questo
orizzonte paterno il Padre che sta nei Cieli la fonte amorosa
garantisce e legittima tutti gli uomini a sentirsi reciprocamente
fratelli, muovendoli secondo un ideale di eguaglianza, che non pu
non valere per essi che quale giustizia suprema, scopo e fine che
deve essere unicamente perseguito. In questo modo l'amore di Dio
diviene amore per Dio e l'amore per Dio risveglia l'amore di Dio,
in un ciclo dialettico infinito e inesauribile.
15.
- S.Paolo di Tarso.Attraverso le sueLetterealle diverse comunit
cristiane possibile enucleare i capisaldi dell'interpretazione
dottrinaria della nuova religione. In particolare Dio viene
considerato agente creatore, che manifesta la propria potenza e la
propria gloria nella sua opera, l'Universo. L'uomo non pu quindi
distogliere la propria considerazione intellettuale da questa
necessaria relazione, senza un arbitrio personale, con effetti
negativi sulla propria coscienza (colpa). Questo principio
interpretativo di natura filosofica e razionale distoglie l'uomo
dalla considerazione della propria potenza e della propria gloria,
perch assegna la sua salvezza dal peccato originale unicamente alla
fede in Cristo come Salvatore dell'intera umanit (e non alle opere
compiute in ossequio alla legge dei comandamenti).
16.
- Tramite quest'atto di abbandono totale ed integrale l'uomo
accoglie in s il dono assolutamente gratuito della grazia divina.
In questo modo l'uomo pu e deve vivere secondo lo spirito rinnovato
dalla nuova fede, allontanandosi dai piaceri, dagli interessi e dai
bisogni della vita sensibile e materiale (vita secondo lo
spiritovs.vita secondo la carne). Un nuovo corpo assume quindi il
cristiano ed quello di membro della Chiesa, vero ed unico corpo di
Cristo. Divinizzando in questo modo l'appartenenza del cristiano ad
una comunit di perfetti, S.Paolo edifica una citt cristiana fondata
sul rispetto delle vocazioni individuali, sulle singole chiamate
dello Spirito, che opera nella pi completa diversit delle
disposizioni (carismi), con sapienza infinita. Unit profonda ed
elevata della comunit universale dei cristiani, lo Spirito insuffla
nei cuori e nelle menti dei fedeli l'amore reciproco, la reciproca
oblazione di s ( ag pe ,caritas ).
17.
- S.Giovanni Evangelista.NelVangelodi Giovanni la figura del
Cristo viene identificata con quella delL gos , creatore di tutto
l'Universo, mediatore di vita e di luce fra il Padre e gli uomini,
distolti maleficamente da questo speciale e divino rapporto. Il
rapporto divino quasi da sostanza a sostanza fra il Padre ed il
Figlio si riverbera, quindi, nel rapporto salvifico instaurato dal
Cristo per tutti gli uomini, in una speciale unit (essere una cosa
sola). In questa unit lo spirito dell'uomo rinasce a nuova vita, la
vita dell'amore universale, morendo al mondo ed alla carne, al
potere ed al suo giudizio, alla sua determinazione assoluta.
18.
- La triangolazione fra l'amore di Dio per s (la successiva
figura teologica delPadre ), l'amore di Dio nell'uomo e nella
natura (loSpirito ) e l'amore per Dio(ilFiglio ) stabilita dalla
prima speculazione filosofica della nuova religione cristiana favor
naturalmente l'accostamento con lo schema generale filosofico delle
scuole speculative della tradizione platonica e stoicizzante.
Questo accostamento venne inoltre favorito dalla fagocitazione,
effettuata dalla nuova dottrina religiosa, dello spazio
immaginativo e razionale filosoficotout court , nel nome dell'unica
ragione universale ( L gos ). In questo modo tanto quanto la nuova
religione assimil a s lo spazio della ragione umana nelle forme
speculative del platonismo e dello stoicismo, dichiarandosi loro
continuatrice e perfezionatrice, cos altrettanto queste forme
conquistarono dall'interno la nuova materia religiosa,
trasformandone il contenuto e variandolo a seconda dei principi e
delle strutture in esse vigenti.
19.
- Per questo la nuova filosofia religiosa cristiana si pose come
la pi fedele e compiuta continuatrice e perfezionatrice del
pensiero greco classico, dando in tal modo origine ad una sua
trasmissione nel tempo di notevole effetto ed influenza
(soprattutto per quanto riguarda in positivo il platonismo e lo
stoicismo e in negativo l'epicureismo e lo scetticismo). In tal
modo la nuova filosofia greco-cristiana prolung la propria
esistenza prima difendendosi dagli attacchi della civilt e cultura
pagana (periodo dellaPatristica apologetica , sino al 200 d.C.),
poi elaborando una dottrina capace di definire la propria natura
interna, nel momento in cui la nuova religione comincia a porsi in
relazione di vicendevole scambio con il potere imperiale romano
(periodo dellaPatristica dottrinale , sino al 450 d.C., con i
relativi Concili ecumenici), infine risistemando e perfezionando il
materiale dottrinario gi elaborato, quando il nuovo potere politico
medievale abbisogner di una nuova sintesi teologico-politica
(periodo dellaPatristica medievale , sino al 750 d.C.). A questo
punto la filosofia cristiana dovr attendere solo l'avvento di una
nuova sistemazione politica congrua alle proprie aspettative
(l'Impero di Carlo Magno).
20.
- La Patristica apologetica.Nel I sec. d.C. i Padri della Chiesa
si preoccuparono di stabilire, grazie alla composizione di
alcuneLettere , alcuni punti dottrinali con valenza pratica. Nel II
sec. d.C. alcuni Padri composero invece delle
completeApologieApologiadi Quadrato all'imperatore Adriano (124
d.C.),Apologiadi Marciano Aristide ad Antonino Pio - in difesa
della fede cristiana, attaccata da ebrei e pagani e perseguitata
dagli Imperatori. Nel II sec. d.C. vive ed operaGiustino , di
formazione platonica, che congiunge ilNuovo Testamentocon ilVecchio
Testamento , dichiarandolo un completamento e perfezionamento delle
indicazioni e delle aspettative l presenti. Secondo Giustino il
cristianesimo l'unica filosofia sicura ed utile, perch fondata ed
espressa per il tramite del Cristo L gos , ragione universale
dell'umanit e per l'umanit . In questo modo Giustino estende a
tutti i filosofi e religiosi del passato, che hanno vissuto secondo
ragione, la qualifica di cristianoin nuce . In questo modo le
correnti speculative platoniche e stoicizzanti si riappropriano
delle proprie origini, rivitalizzandole e glorificandole al
massimo, grazie al raggiungimento conclusivo - finale e definitivo
- del cristianesimo.
21.
- L'uso della speculazione filosofica per finalit religiose
comport una forma di reazione, che tese a ribadire la libert e la
primigenia autonomia del discorso e del messaggio cristiano. Per
questo sorsero dei movimenti di resistenza alla penetrazione
filosofica, che rimasero molto attenti e concentrati sulla valenza
egualitaria e liberatrice del messaggio cristiano (Marcioniti,
Montanisti e Priscilliani). Dall'altro lato l'uso religioso della
filosofia sfugg di mano alle correnti cristiane moderate, per
generare forme di platonismo e stoicismo accentuatamente
gerarchiche e separative. Queste forme presero il nome comune
dignosticismo , per la loro integrazione a schemi ideologici
fortemente anti-materialisti. In questi schemi Dio rappresentava la
sommit di un processo creativo-emanativo, con una catena discensiva
ricca di Eoni (Pleroma), un demiurgo identificato tramite la figura
del Dio delVecchio Testamentoe, quale polo opposto negativo, la
materia. In questo schema Ges era l'apparenza umana (docetismo)
della sostanza divina o Eone del Cristo o Figlio di Dio. Morto Ges
in croce, il Cristo era ritornato al cielo immateriale del
pleroma.
22.
- I Padri apologisti occidentali diversamente da quelli orientali
sottolineano l'indipendenza del messaggio cristiano dalla filosofia
greca.Quinto Settimio Fiorente Tertulliano(160 220 d.C.) passa da
un atteggiamento di fiera opposizione nei confronti delle sette
eretiche cristiane ad uno di aperto contrasto con la Chiesa di
Roma, schierandosi su posizioni montaniste. Egli fu un fiero
oppositore dell'influenza filosofica, considerata la causa e la
fonte prima di tutte le eresie. Dopo Cristo ed il Vangelo curiosit
e ricerca non hanno pi ragione di esistere e di sussistere:
prolungarle e continuarle ha il significato del voler precipitare
consapevolmente nell'eresia e nel peccato. La verit della
Rivelazione fonda la certezza e la sicurezza della fede, mentre la
volutt dell'intelletto ci precipita nell'abiura e nell'apostasia,
nell'errore irreparabile e nella sua trasmissione.
23.
- La Patristica dottrinaria.Il processo di istituzionalizzazione
della chiesa cristiana, avviatosi in Oriente ed Occidente
(Vescovadi, Patriarcati), richiede una forma dottrinaria sempre pi
coesa e stringente, capace di costituire un unico e stabile punto
di riferimento. Insieme alla gerarchizzazione crescente la
battaglia ideologica si fa, dunque, pi forte ed a volte crudele,
con le sue censure e dichiarazioni d'eresia. In questa temperie la
filosofia diventa lo strumento logico e metafisico privilegiato,
destinato allo studio e all'elaborazione da parte dei singoli Padri
della Chiesa. Nel contempo l'attesa messianica nel ritorno del
Cristo si spegne progressivamente, dando cos spazio alle tendenze
pi realiste e pragmatiche della Chiesa, tese alla costruzione di un
edificio dottrinario incrollabile e duraturo.
24.
- Fu ancora una volta l'oriente filosofeggiante a costituire in
Alessandria il primo nucleo di una scuola dedicata
all'approfondimento ed alla stabilizzazione dottrinaria: la scuola
catechetica di Alessandria d'Egitto. Qui visseClemente
Alessandrino(150 215 d.C.) , filosofo influenzato dalla dottrina
stoicizzante delL gose della sua presenza nella mente e nel cuore
di ogni uomo, antico e recente. Per lui la rivelazione cristiana
porta a compimento le speculazioni della filosofia greca, dando
loro la compiutezza e la perfezione della vera dottrina e della
vera fede. Con Clemente Alessandrino compare la prima
identificazione del Dio cristiano con l'infinit dell'Uno,
neopitagorico e neoplatonico.
25.
- Origene(185 255 d.C.) elabora la prima sistemazione completa
della dottrina cristiana, interpretando il lascito della tradizione
apostolica e ilVecchio Testamentoe producendo tutte quelle
disposizioni accessorie, che non erano state indicate dai primi
seguaci di Cristo. Per fare questo utilizza dei commenti allegorici
ai testi sacri, che orienta nel senso di una analisi di tipo
platonizzante e stoicizzante, dove Dio Padre offre per volont
infinita la vita al Figlio, il Cristo -L gos ,in posizione quindi
dipendente e subordinata. Sar questo subordinazionismo ad essere
messo all'indice, prima dall'imperatore Giustiniano, con il suo
Editto (543 d.C.), poi dal V Concilio ecumenico (553 d.C.), che
dichiararono eretiche e misero al bando le sue posizioni. In questo
subordinazionismo Il Padre funge da Bene primo, mentre il Figlio
opera come immagine riflessa del primo; lo Spirito Santo poi un
soggetto religioso, attinente alla vita della Chiesa nella sua
unit.
26.
- Seguendo un copione caro al neoplatonismo, Origene sostiene che
il mondo sensibile e materiale il risultato inferiore e
progressivamente via via sempre pi imperfetto dagli angeli, ai
cieli, agli uomini, ai diavoli - di un atto creativo superiore,
legato e connesso alle sostanze intellegibili, che si sono volte
verso il basso ed il male, con un gesto arbitrario della propria
libera volont (colpa originaria). Diventate anime, dalle
intelligenze che erano, esse peregrinano nel mondo, rinchiuse nei
corpi che hanno desiderato. Nell'atto continuo della loro esistenza
esse poi possono portare a termine una progressiva purificazione
(espiazione attraverso la sofferenza), attraverso la successione
dei mondi sino all'apocatastasi finale, grazie alla quale
ridivengono intelligenze e ritornano nel mondo divino superiore
(salvezza universale finale).
27.
- Gregorio di Nissa ,Gregorio di Nazianzio ,Basilio il
Grandefurono gli intellettuali cristiani della Cappadocia che
contrastarono l'influenza origeniana ed ariana (subordinazionismo
del Figlio), contribuendo a formulare nel Credo di Nicea (Concilio
di Nicea, 325 d.C.)la dottrina della perfetta consustanzialit del
Figlio con il Padre e lo Spirito Santo (Simbolo
niceno-costantinopolitano; Concilio di Costantinopoli, 381 d.C.).
Dio Trinit di Persone, divine ed infinite, perfettamente identiche
nella sostanza. Essa Ragione infinita, eterna ed immutabile, che
tiene insieme volont, sapienza e potenza infinite.