Post on 29-Mar-2016
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IN QUESTO NUMERO:
•IL MAGGIO DEI LIBRI•SPECIALE #SALTO13: DOVE OSANO LE IDEE?
•LE “BUONE LETTURE” DI AMAZON
•LA RUBRICA
“ROBA DA READER”
•LA RECENSIONE DI “SUONANDO PEZZI
DI VETRO ” DI ROBERTO BONFANTI
•TUTTE LE NEWS DI “INTO THE NET”
N.04 2013
magazine
Il primo Magazine dedicato al panorama della nuova editoria
digitale. Notizie e retroscena del mondo degli eBook
e dell'editoria digitale. Un modo diretto per aumentare
il grado di “informazione” dei lettori sulle tematiche
editoriali che li interessano e riguardano direttamente.
N.04 - 2013e.Magazine
Il primo Magazine dedicato al panorama della nuova editoria
digitale. Notizie e retroscena del mondo degli eBook
e dell'editoria digitale. Un modo diretto per aumentare
il grado di “informazione” dei lettori sulle tematiche
editoriali che li interessano e riguardano direttamente.
N.04 - 2013e.Magazine
Parti con noi; Fuggi con noi e Abbuffatevi: con questi tre claim, suggestioni testuali, grafi-che e ideali è partita per il terzo anno consecu-tivo la campagna “Il maggio dei libri”, un intero mese dedicato alla pro-mozione della lettura nel Bel Paese. Non solo: un mese volto a comunicare le straor-dinarie potenzialità dei libri e della lettura, strumenti trami-te cui rimettersi in moto per
sconfiggere la paralisi della crisi.Rilanciare il piacere e il potere della lettura attraverso nuovi concept e portare i libri al di fuori dai soliti contesti culturali: su questi due
capisaldi si snoda anche l’edi-zione 2013 con l’obiettivo di coinvolgere anche chi, ancora oggi, il piacere della lettura non l’ha mai provato, con un’attenzione tutta parti-colare al web e ai social. E
proprio ai giovani frequentatori della rete so-no dedicati svariati progetti come “Legge-re… mi piace”, concorso rivolto ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie, invitati a descrivere il loro rapporto con i libri attraverso una realizzazione grafica o un prodotto audio-visivo; “è-book”, rivolto ai ragazzi universita-ri (promosso da AIE-Associazione Italiana Editori) e “La Valigia dei Libri”, il viaggio
itinerante che – dopo gli ottimi riscontri del 2012 – riporta scrittori importanti del pano-rama nazionale nelle classi di scuole elemen-tari, medie e superiori. In questa cornice di fermento culturale si inse-risce l’evento più importante per l’editoria italiana: la ventiseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino la cui tagline, quest’anno, era piena di speran-ze: dove osano le idee. In che modo però le idee potran-no prendere forma quando, ormai da tempo e da più fron-ti, serpeggia la voce sempre più insisten-te di voler eliminare i
2
N.04 - 2013
Editoriale
FOCUS ON
Le “buone letture” di Amazon
CLASSIFICHE E RECENSIONI
SCOPRI LE TOP 5, LA RECENSIONE DI “Suonando pezzi di vetro” di Rober-to Bonfanti, IL PERCORSO DI LETTURA E
I LIBRI DEL MESE
#SALTO13: DOVE OSANO LE IDEE? INTO THE NET
ROBA DA READER
Il Maggio dei Libri
PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO TORNA
LA CAMPAGNA NAZIONALESPONSORIZZATA DALLA GIORNATA MONDIALE
UNESCO DEL LIBRO
E DEL DIRITTO D’AUTORE IN CONCOMITANZA CON
LA FIERA DELL’EDITORIA
PIÙ IMPORTANTE D’ITALIA: IL SALONE DEL LIBRO
DI TORINO.Moreno Scorpioni
Parti con noi; Fuggi con noi e Abbuffatevi: con questi tre claim, suggestioni testuali, grafi-che e ideali è partita per il terzo anno consecu-tivo la campagna “Il maggio dei libri”, un intero mese dedicato alla pro-mozione della lettura nel Bel Paese. Non solo: un mese volto a comunicare le straor-dinarie potenzialità dei libri e della lettura, strumenti trami-te cui rimettersi in moto per
sconfiggere la paralisi della crisi.Rilanciare il piacere e il potere della lettura attraverso nuovi concept e portare i libri al di fuori dai soliti contesti culturali: su questi due
capisaldi si snoda anche l’edi-zione 2013 con l’obiettivo di coinvolgere anche chi, ancora oggi, il piacere della lettura non l’ha mai provato, con un’attenzione tutta parti-colare al web e ai social. E
proprio ai giovani frequentatori della rete so-no dedicati svariati progetti come “Legge-re… mi piace”, concorso rivolto ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie, invitati a descrivere il loro rapporto con i libri attraverso una realizzazione grafica o un prodotto audio-visivo; “è-book”, rivolto ai ragazzi universita-ri (promosso da AIE-Associazione Italiana Editori) e “La Valigia dei Libri”, il viaggio
itinerante che – dopo gli ottimi riscontri del 2012 – riporta scrittori importanti del pano-rama nazionale nelle classi di scuole elemen-tari, medie e superiori. In questa cornice di fermento culturale si inse-risce l’evento più importante per l’editoria italiana: la ventiseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino la cui tagline, quest’anno, era piena di speran-ze: dove osano le idee. In che modo però le idee potran-no prendere forma quando, ormai da tempo e da più fron-ti, serpeggia la voce sempre più insisten-te di voler eliminare i
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N.04 - 2013
Editoriale
FOCUS ON
Le “buone letture” di Amazon
CLASSIFICHE E RECENSIONI
SCOPRI LE TOP 5, LA RECENSIONE DI “Suonando pezzi di vetro” di Rober-to Bonfanti, IL PERCORSO DI LETTURA E
I LIBRI DEL MESE
#SALTO13: DOVE OSANO LE IDEE? INTO THE NET
ROBA DA READER
Il Maggio dei Libri
PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO TORNA
LA CAMPAGNA NAZIONALESPONSORIZZATA DALLA GIORNATA MONDIALE
UNESCO DEL LIBRO
E DEL DIRITTO D’AUTORE IN CONCOMITANZA CON
LA FIERA DELL’EDITORIA
PIÙ IMPORTANTE D’ITALIA: IL SALONE DEL LIBRO
DI TORINO.Moreno Scorpioni
grandi e costo-si eventi del-l’editoria, con-siderati spes-so fuorvianti nel concentra-re tutto l’ag-glomerato editoriale ita-liano in pochi giorni in un unico luogo? Amministratori pubblici del comparto cultura e addetti ai lavori sembrano insistere affin-ché vengano ridistribuiti sul territorio i molti soldi necessa-ri ad allestire tali eventi di modo tale da averne di più, in tutta Italia, spalmati nel tempo. Less is more sembrerebbe essere l’adagio a cui si inneggia ma basta questo a far osare le idee? E quali sono le idee di cui si popola il
Salone e, di riflesso, il panorama culturale italiano nel mese a dedicatogli?A conti fatti, il sogno più grande è (o do-vrebbe essere) quello di un dialogo ade-guato, stimolato oggi solo dall’editoria digitale. E lo dice anche il direttore del Salone, Ernesto Ferrero, in un’intervista
di Ida Bozzi per “La Lettu-ra” del Corriere della Se-ra: «Un salone fa la manu-tenzione di ciò che già esiste, ma il problema, sono anni che lo diciamo, è a monte: bisogna riparti-re dai primi anelli della catena … È un chiodo da battere la lettura in età scolare». In quei primi anelli però si trovano big dell’editoria, feroci preda-
tori che in vista del cambiamento del pro-prio ecosistema, per sopravvivere all’estin-zione e alla presenza di nuove specie prova-no a farsi onnivori, ad abbassare il tiro e a
comunicare con le altre specie quali le libre-rie, gli scrittori e i lettori, prima che trovino terreno fertile altrove.
Librerie indipendenti e biblioteche senza fondi come specie da salvare; social e blog letterari trattati finora con sufficienza diven-tano un possibile alleato per la sopravviven-za in un’improvvisa e ritrovata voglia di dialo-go. Che sia solo un’esigenza commerciale Riccardo Cavallero, direttore generale di Mondadori Libri Trade non lo nasconde di certo: «La rivoluzione digitale è questa. Non è più l’editore che decide cosa si legge nel suo paese, ma è il lettore che sceglie co-sa vuole leggere, quando, come e a che prez-zo». Che non sia così è chiaro ai più, quanto meno nei grandi numeri, ma è evidente che ai grandi dinosauri non piaccia l’idea di non potersi mangiare tutto, bruscolini compre-si. E allora ecco la necessità del sogno, delle nuove idee, del dialogo a tutti i costi con gli scrittori e con chi fa “tendenza libraria 2.0” contro il grande nemico: l’autopubblicazione.
I sogni son desideri, cantava Cenerentola, e se da una parte c’è chi continua a sognare dall’altra c’è un sottobosco in fermento che preferisce vivere i mutamenti, accoglierli e sperimentarli. Un sottobosco chiamato edi-toria digitale.
3
magazine
Mensile on line di informazio-ne librariaRegistrazione presso il Tribunale Civile di Roman° 269/2011 del 20-09-2011 Copia digitale gratuita
Edito da Absolutely Freevia Roccaporena, 44 00191 RomaIN REDAZIONE Daniele Azzolini direttore responsabile Moreno Scorpioni inchieste
Gianluca Comuniello recensioni Nicoletta Azzolini Oscar Manciniinterviste e rubriche Ivan Pasquariello segreteria redazione Francesca Cicchitti pubblicità visita il sito absolutelyfree.it
grandi e costo-si eventi del-l’editoria, con-siderati spes-so fuorvianti nel concentra-re tutto l’ag-glomerato editoriale ita-liano in pochi giorni in un unico luogo? Amministratori pubblici del comparto cultura e addetti ai lavori sembrano insistere affin-ché vengano ridistribuiti sul territorio i molti soldi necessa-ri ad allestire tali eventi di modo tale da averne di più, in tutta Italia, spalmati nel tempo. Less is more sembrerebbe essere l’adagio a cui si inneggia ma basta questo a far osare le idee? E quali sono le idee di cui si popola il
Salone e, di riflesso, il panorama culturale italiano nel mese a dedicatogli?A conti fatti, il sogno più grande è (o do-vrebbe essere) quello di un dialogo ade-guato, stimolato oggi solo dall’editoria digitale. E lo dice anche il direttore del Salone, Ernesto Ferrero, in un’intervista
di Ida Bozzi per “La Lettu-ra” del Corriere della Se-ra: «Un salone fa la manu-tenzione di ciò che già esiste, ma il problema, sono anni che lo diciamo, è a monte: bisogna riparti-re dai primi anelli della catena … È un chiodo da battere la lettura in età scolare». In quei primi anelli però si trovano big dell’editoria, feroci preda-
tori che in vista del cambiamento del pro-prio ecosistema, per sopravvivere all’estin-zione e alla presenza di nuove specie prova-no a farsi onnivori, ad abbassare il tiro e a
comunicare con le altre specie quali le libre-rie, gli scrittori e i lettori, prima che trovino terreno fertile altrove.
Librerie indipendenti e biblioteche senza fondi come specie da salvare; social e blog letterari trattati finora con sufficienza diven-tano un possibile alleato per la sopravviven-za in un’improvvisa e ritrovata voglia di dialo-go. Che sia solo un’esigenza commerciale Riccardo Cavallero, direttore generale di Mondadori Libri Trade non lo nasconde di certo: «La rivoluzione digitale è questa. Non è più l’editore che decide cosa si legge nel suo paese, ma è il lettore che sceglie co-sa vuole leggere, quando, come e a che prez-zo». Che non sia così è chiaro ai più, quanto meno nei grandi numeri, ma è evidente che ai grandi dinosauri non piaccia l’idea di non potersi mangiare tutto, bruscolini compre-si. E allora ecco la necessità del sogno, delle nuove idee, del dialogo a tutti i costi con gli scrittori e con chi fa “tendenza libraria 2.0” contro il grande nemico: l’autopubblicazione.
I sogni son desideri, cantava Cenerentola, e se da una parte c’è chi continua a sognare dall’altra c’è un sottobosco in fermento che preferisce vivere i mutamenti, accoglierli e sperimentarli. Un sottobosco chiamato edi-toria digitale.
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magazine
Mensile on line di informazio-ne librariaRegistrazione presso il Tribunale Civile di Roman° 269/2011 del 20-09-2011 Copia digitale gratuita
Edito da Absolutely Freevia Roccaporena, 44 00191 RomaIN REDAZIONE Daniele Azzolini direttore responsabile Moreno Scorpioni inchieste
Gianluca Comuniello recensioni Nicoletta Azzolini Oscar Manciniinterviste e rubriche Ivan Pasquariello segreteria redazione Francesca Cicchitti pubblicità visita il sito absolutelyfree.it
Sono tre le domande fondamentali che ci si pone alla fine della fiera, soprattut-to se la fiera in questione è quella che ogni anno polverizza i risultati dell’an-no precedente (come è scritto nel co-municato di chiusura): il Salone Inter-nazionale del Libro di Torino, giunto alla sua ventiseiesima edizione.
1. Il #SalTo13 è stato davvero utile?
Sicuramente lo è sta-to per gli editori che, muniti delle dovute misure anticrisi,
con sconti, super sconti e tutto a un euro sin dal primo giorno hanno vendu-to, in media, più degli anni precedenti. Per gli operatori del settore poi il Salo-ne si conferma come il polo interpretati-vo della nuova direzione del mercato librario, permettendo così una visione a 360 gradi che tenga conto di tutto ciò che “fa” la tendenza libraria, da twitter ai blog letterari, ormai definitivamen-te alla ribalta.
La confer-ma, abba-stanza scon-
tata, è che al lettore medio piacciono i writer-star (Sa-viano in primis). Se da una parte però è vero che la cele-brità riscuote ancora il suo fascino, è inte-ressante notare come dall’altra parte ci sia una nicchia di esor-dienti che è riu-scita a costruirsi un discreto nugolo di fedeli. La cucina continua ad andare
per la maggiore (se poi è scritta da star ancora me-glio) e impazza nei catalo-ghi di quasi tutti gli edito-ri mentre, per quel che
riguarda il digita-le, flotte di curiosi continuano ad af-follare gli stand di Bookrepublic, Ibs e Kobo, ba-luardi dell’innova-zione e del-l’ebook che non ha ancora trovato
4
SPECIALE
#SalTo13: dove osano
le idee?
E dove il salto rispetto al passato sembra esserci
stato. Soprattutto per quanto riguarda l’editoria digitale,
non più solo chimera per appassio-nati di gadget ed elettronica.
Moreno Scorpioni
Sono tre le domande fondamentali che ci si pone alla fine della fiera, soprattut-to se la fiera in questione è quella che ogni anno polverizza i risultati dell’an-no precedente (come è scritto nel co-municato di chiusura): il Salone Inter-nazionale del Libro di Torino, giunto alla sua ventiseiesima edizione.
1. Il #SalTo13 è stato davvero utile?
Sicuramente lo è sta-to per gli editori che, muniti delle dovute misure anticrisi,
con sconti, super sconti e tutto a un euro sin dal primo giorno hanno vendu-to, in media, più degli anni precedenti. Per gli operatori del settore poi il Salo-ne si conferma come il polo interpretati-vo della nuova direzione del mercato librario, permettendo così una visione a 360 gradi che tenga conto di tutto ciò che “fa” la tendenza libraria, da twitter ai blog letterari, ormai definitivamen-te alla ribalta.
La confer-ma, abba-stanza scon-
tata, è che al lettore medio piacciono i writer-star (Sa-viano in primis). Se da una parte però è vero che la cele-brità riscuote ancora il suo fascino, è inte-ressante notare come dall’altra parte ci sia una nicchia di esor-dienti che è riu-scita a costruirsi un discreto nugolo di fedeli. La cucina continua ad andare
per la maggiore (se poi è scritta da star ancora me-glio) e impazza nei catalo-ghi di quasi tutti gli edito-ri mentre, per quel che
riguarda il digita-le, flotte di curiosi continuano ad af-follare gli stand di Bookrepublic, Ibs e Kobo, ba-luardi dell’innova-zione e del-l’ebook che non ha ancora trovato
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SPECIALE
#SalTo13: dove osano
le idee?
E dove il salto rispetto al passato sembra esserci
stato. Soprattutto per quanto riguarda l’editoria digitale,
non più solo chimera per appassio-nati di gadget ed elettronica.
Moreno Scorpioni
il modo per entrare definitivamente al Salone confermando così che al letto-re, ancora oggi, piace la carta.
2. Ci sono novità interessanti in vista?
Se è vero che i lettori rimangono anco-ra attaccati al fascino della carta è al-trettanto ve-ro che gli stand, ora-mai, sono pieni di e-reader. Tal-mente pieni che a volte hanno avuto anche la ne-cessità di trovare uno spazio in stand che con la lettera-tura hanno poco a che fare ma che con la scusa dei supporti digitali (e per occupa-re i posti la-sciati vacanti
dalla crisi) sono riusciti a fare il loro ingresso al Salone (Unieuro, Euro-nics ma anche Ikea). Super affollati anche i dibattiti su carta e digitale che svestono gli abiti da “nerd” per aprire le porte a folle di curiosi che prendono atto della realtà fatta di byte che li circonda e intervengono con
domande e curiosi-tà riguar-do al futu-ro che verrà. Co-mincia ad attuarsi così quel processo profetizza-to l’anno scorso, quella pri-mavera digitale in cui la let-tura digi-tale co-mincia a essere considera-ta un’atti-vità comu-
ne che lascia da parte discor-si stantii sul profumo della carta e perde definitivamen-te l’aura di una questione legata solo ai fan sfegatati della tecnologia.
E anche gli incontri di setto-re cambiano sapore lascian-do da parte astruse discus-sioni per iniziati virando a incontri rivolti a chi, sem-plicemente, vuol capire co-me leggere un eBook. Un esempio è la mini guida scritta da Luisa Capelli o il ben più articolato Kit di sopravvivenza del lettore digitale dei ragazzi di Tro-pico del Libro.
3. Il salto verso il digitale profetiz-
zato e mancato
l’anno scorso, quest’anno c’è sta-
to?
La questione è complessa e merita una risposta un po’ più articolata. Per ora la
situazione continua a esse-re quella di calma piatta: sebbene la curiosità au-menti e aumenti la parteci-pazione della gente, sia-mo ancora agli inizi, co-me testimoniano i vari “come leggere un eBook”. Non solo: il fatto che l’editoria digitale sia ancora in fase embrionale è testimoniato dal fatto che, alla luce dei vari inter-venti, l’editoria digitale si riduce ancora alla sola di-gitalizzazione dei libri di carta.Se il sapore della carta è cosa vecchia a oggi
l’ebook viene considerato una scelta più che altro logistica “che ti permet-te di andare in vacanza con più di
4000 titoli grazie a un solo dispositivo”. Chi è che faccia vacanze in cui è possibile leggere 4000 titoli non è dato saperlo fatto sta che lo scenario, nonostante tutto, riserva delle sorprese tra i mean-dri della sala Book to the Future.
5
il modo per entrare definitivamente al Salone confermando così che al letto-re, ancora oggi, piace la carta.
2. Ci sono novità interessanti in vista?
Se è vero che i lettori rimangono anco-ra attaccati al fascino della carta è al-trettanto ve-ro che gli stand, ora-mai, sono pieni di e-reader. Tal-mente pieni che a volte hanno avuto anche la ne-cessità di trovare uno spazio in stand che con la lettera-tura hanno poco a che fare ma che con la scusa dei supporti digitali (e per occupa-re i posti la-sciati vacanti
dalla crisi) sono riusciti a fare il loro ingresso al Salone (Unieuro, Euro-nics ma anche Ikea). Super affollati anche i dibattiti su carta e digitale che svestono gli abiti da “nerd” per aprire le porte a folle di curiosi che prendono atto della realtà fatta di byte che li circonda e intervengono con
domande e curiosi-tà riguar-do al futu-ro che verrà. Co-mincia ad attuarsi così quel processo profetizza-to l’anno scorso, quella pri-mavera digitale in cui la let-tura digi-tale co-mincia a essere considera-ta un’atti-vità comu-
ne che lascia da parte discor-si stantii sul profumo della carta e perde definitivamen-te l’aura di una questione legata solo ai fan sfegatati della tecnologia.
E anche gli incontri di setto-re cambiano sapore lascian-do da parte astruse discus-sioni per iniziati virando a incontri rivolti a chi, sem-plicemente, vuol capire co-me leggere un eBook. Un esempio è la mini guida scritta da Luisa Capelli o il ben più articolato Kit di sopravvivenza del lettore digitale dei ragazzi di Tro-pico del Libro.
3. Il salto verso il digitale profetiz-
zato e mancato
l’anno scorso, quest’anno c’è sta-
to?
La questione è complessa e merita una risposta un po’ più articolata. Per ora la
situazione continua a esse-re quella di calma piatta: sebbene la curiosità au-menti e aumenti la parteci-pazione della gente, sia-mo ancora agli inizi, co-me testimoniano i vari “come leggere un eBook”. Non solo: il fatto che l’editoria digitale sia ancora in fase embrionale è testimoniato dal fatto che, alla luce dei vari inter-venti, l’editoria digitale si riduce ancora alla sola di-gitalizzazione dei libri di carta.Se il sapore della carta è cosa vecchia a oggi
l’ebook viene considerato una scelta più che altro logistica “che ti permet-te di andare in vacanza con più di
4000 titoli grazie a un solo dispositivo”. Chi è che faccia vacanze in cui è possibile leggere 4000 titoli non è dato saperlo fatto sta che lo scenario, nonostante tutto, riserva delle sorprese tra i mean-dri della sala Book to the Future.
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Sorprese come l’incontro con i fauto-ri del progetto SIC (Scrittura Indu-striale Collettiva) che grazie a Mini-mum Fax sono riusciti a portare in libreria “In territorio nemico”, ro-manzo storico compilato da ben 150 autori. Nell’incontro (di cui è possibi-le trovare un interessante riassunto grazie a Storify) è stata posta la do-manda giusta: cosa non è un eBook? e come si progetta la versione digitale
aumentata di un roman-zo? Ad animare la con-versazione anche Artu-ro Robertazzi e il suo multiforme “Zagreb” presentato nella nuova versione digitale in usci-ta il prossimo autunno.
Ecco che proprio a par-tire da queste premesse si può cominciare a ra-gionare intorno a poten-zialità nuove e ancora quasi del tutto inespres-se della narrativa digita-le che pone una soluzio-ne tanto semplice quan-to per ora ignorata: por-re al centro la storia e aumentarla con contenu-
ti altri che possa-no ren-derla an-cor più forte. Co-me nel caso di “Za-greb” in cui il pro-
cesso di arricchimento è diventato una vera e propria opera informativa che si affianca all’evocazione del romanzo e permette al lettore di contestualizzare, ricordare e fare i conti con il fatto che spesso la realtà della guerra supera la più ardita invenzione.
Nel caso di “In territorio nemico” invece la possibilità è data dalla rico-struzione anche visiva del paesaggio della narrazione che si può tradurre con un lavoro di appro-fondimento anche per quanto riguar-da personaggi minori, eventi scartati e documenti storici.
Creare un eBook quindi, non si tradu-ce solo con l’aggiunta di video e imma-gini simili ai contenuti extra di un dvd quanto più a contenuti, anche solo testuali, che possano affiancare e raf-forzare l’impalcatura narrativa.
Valorizzare, in definitiva, il lavoro del-l’autore e di chi contribuisce alla pro-gettazione di un prodotto letterario sembra essere la chiave per ogni pro-getto che vorrà lasciare il segno ed emergere nel panorama indistinto del 99% di testi digitalizzati ma non digitali.
visita il sito absolutelyfree.it6
Sorprese come l’incontro con i fauto-ri del progetto SIC (Scrittura Indu-striale Collettiva) che grazie a Mini-mum Fax sono riusciti a portare in libreria “In territorio nemico”, ro-manzo storico compilato da ben 150 autori. Nell’incontro (di cui è possibi-le trovare un interessante riassunto grazie a Storify) è stata posta la do-manda giusta: cosa non è un eBook? e come si progetta la versione digitale
aumentata di un roman-zo? Ad animare la con-versazione anche Artu-ro Robertazzi e il suo multiforme “Zagreb” presentato nella nuova versione digitale in usci-ta il prossimo autunno.
Ecco che proprio a par-tire da queste premesse si può cominciare a ra-gionare intorno a poten-zialità nuove e ancora quasi del tutto inespres-se della narrativa digita-le che pone una soluzio-ne tanto semplice quan-to per ora ignorata: por-re al centro la storia e aumentarla con contenu-
ti altri che possa-no ren-derla an-cor più forte. Co-me nel caso di “Za-greb” in cui il pro-
cesso di arricchimento è diventato una vera e propria opera informativa che si affianca all’evocazione del romanzo e permette al lettore di contestualizzare, ricordare e fare i conti con il fatto che spesso la realtà della guerra supera la più ardita invenzione.
Nel caso di “In territorio nemico” invece la possibilità è data dalla rico-struzione anche visiva del paesaggio della narrazione che si può tradurre con un lavoro di appro-fondimento anche per quanto riguar-da personaggi minori, eventi scartati e documenti storici.
Creare un eBook quindi, non si tradu-ce solo con l’aggiunta di video e imma-gini simili ai contenuti extra di un dvd quanto più a contenuti, anche solo testuali, che possano affiancare e raf-forzare l’impalcatura narrativa.
Valorizzare, in definitiva, il lavoro del-l’autore e di chi contribuisce alla pro-gettazione di un prodotto letterario sembra essere la chiave per ogni pro-getto che vorrà lasciare il segno ed emergere nel panorama indistinto del 99% di testi digitalizzati ma non digitali.
visita il sito absolutelyfree.it6
Da 200 milioni fino a un miliardo di dollari, tanto vale il portale Goodreads e le opinio-ni degli utenti in esso contenute.Amazon ha mes-so sul tavolo un'of-ferta che era diffici-le da rifiutare per Otis Chan-dler, CEO e co-fondatore (insie-me a sua moglie Elizabeth) del por-tale Goodreads,
diretto avversario di Anobii. Un'offerta alta abbastanza da sbaragliare qualsiasi pos-
sibile concorrenza (sem-bra che Apple fosse anche in trattative) e che sottoli-nea quanto un portale so-cial e una buona idea pos-sano fare gola ai giganti del mercato (altri esempi si sono già visti con Insta-gram e Whatsapp).
Per chi ancora non avesse un account su uno dei so-
pracitati portali, essi permettono la creazio-ne di una propria libreria virtuale, riempita di tutti i libri che si è letto nella vita. Una bella soddisfazione vedere i propri scaffali zeppi di titoli, ma la loro funzione non fini-sce qui. Goodreads (così come Anobii) è uno dei siti migliori per scoprire nuovi titoli in base al proprio gusto, grazie alle recen-sioni degli utenti, alla possibilità di vedere i titoli di utenti con librerie compatibili con le nostre, grazie ai consigli stessi del porta-le, aggiornato di tutte le novità e studiato in modo da mettere in primo piano per ogni utente le ultime uscite dei propri autori pre-feriti e dei generi che più volentieri vengo-no letti. Per chi ha l'acquisto complusivo sono dei veri e propri diavoli tentatori!
Ovvio quindi che un portale del genere fa-cesse gola al colosso di Mountain View: le opinioni e i gusti di circa 17 milioni di let-tori attivi e a caccia di nuovi libri e il poten-ziale ritorno economico sono quasi senza prezzo (da sottolineare per chi trovasse la cifra di acquisto un po' eccessiva!).Le stime parlano di quattro libri al secon-do aggiunti nelle wishlist degli utenti di Goodreads di tutto il mondo.
E le ultime ricerche di mercato, d'altronde, danno ragione ad Amazon: sono sempre di più i lettori che si affidano alle opinioni dei "lettori forti", quelli dei blog letterari, per intenderci, e quegli stessi che scrivono le recensioni su Goodreads, che ne alimenta-
7
Nicoletta Azzolini
IL FOCUS
Le “buone letture” di
AmazonAmazon acquista il portale
Goodreads, dedicato alle recensioni dei libri e allo scambio di opinioni
tra gli utenti, puntando alla fetta di mercato dei “lettori forti”.
Otis ed Elizabeth Chandler, marito e moglie, creatori e CEO di Goodreads
I numeri di Goodreads, in costante crescita.
Da 200 milioni fino a un miliardo di dollari, tanto vale il portale Goodreads e le opinio-ni degli utenti in esso contenute.Amazon ha mes-so sul tavolo un'of-ferta che era diffici-le da rifiutare per Otis Chan-dler, CEO e co-fondatore (insie-me a sua moglie Elizabeth) del por-tale Goodreads,
diretto avversario di Anobii. Un'offerta alta abbastanza da sbaragliare qualsiasi pos-
sibile concorrenza (sem-bra che Apple fosse anche in trattative) e che sottoli-nea quanto un portale so-cial e una buona idea pos-sano fare gola ai giganti del mercato (altri esempi si sono già visti con Insta-gram e Whatsapp).
Per chi ancora non avesse un account su uno dei so-
pracitati portali, essi permettono la creazio-ne di una propria libreria virtuale, riempita di tutti i libri che si è letto nella vita. Una bella soddisfazione vedere i propri scaffali zeppi di titoli, ma la loro funzione non fini-sce qui. Goodreads (così come Anobii) è uno dei siti migliori per scoprire nuovi titoli in base al proprio gusto, grazie alle recen-sioni degli utenti, alla possibilità di vedere i titoli di utenti con librerie compatibili con le nostre, grazie ai consigli stessi del porta-le, aggiornato di tutte le novità e studiato in modo da mettere in primo piano per ogni utente le ultime uscite dei propri autori pre-feriti e dei generi che più volentieri vengo-no letti. Per chi ha l'acquisto complusivo sono dei veri e propri diavoli tentatori!
Ovvio quindi che un portale del genere fa-cesse gola al colosso di Mountain View: le opinioni e i gusti di circa 17 milioni di let-tori attivi e a caccia di nuovi libri e il poten-ziale ritorno economico sono quasi senza prezzo (da sottolineare per chi trovasse la cifra di acquisto un po' eccessiva!).Le stime parlano di quattro libri al secon-do aggiunti nelle wishlist degli utenti di Goodreads di tutto il mondo.
E le ultime ricerche di mercato, d'altronde, danno ragione ad Amazon: sono sempre di più i lettori che si affidano alle opinioni dei "lettori forti", quelli dei blog letterari, per intenderci, e quegli stessi che scrivono le recensioni su Goodreads, che ne alimenta-
7
Nicoletta Azzolini
IL FOCUS
Le “buone letture” di
AmazonAmazon acquista il portale
Goodreads, dedicato alle recensioni dei libri e allo scambio di opinioni
tra gli utenti, puntando alla fetta di mercato dei “lettori forti”.
Otis ed Elizabeth Chandler, marito e moglie, creatori e CEO di Goodreads
I numeri di Goodreads, in costante crescita.
no i commenti e che amorevolmente ag-giornano dati e copertine qualora fossero incompleti.Sono degli "influenzatori" e la loro azione combinata con l'algoritmo vincen-te di Amazon (quello che ti suggerisce altri acquisti in base allo storico dei tuoi ordini e delle tue ricerche) potrebbe esse-re una "morsa" dalla quale diventa diffici-le sottrarsi. In realtà questi stessi lettori forti si sento-no al momento traditi da Chandler e dalla sua creatura Goodreads, si sentono butta-ti in pasto alla bestia del capitalismo.
L'effetto monopolio di Amazon potrebbe essere quasi completo con questa annessione e anche gli scrittori, che su Goo-dreads hanno potuto gode-re di una vetrina che non era dettata dalle leggi del mercato, temono di perde-re anche questo spazio a
favore delle logiche dei più potenti.Potrebbe essere un colpo di coda inaspet-tato per Amazon e Goodreads, nel caso questi stessi lettori forti, i bookworms o topi da biblioteca, decidessero di boicot-tare entrambi i siti.Sono loro infatti, da sempre, lo zoccolo duro degli acquirenti di libri, un 20% del totale dei lettori che da soli leggono l'80% di tutti i titoli acquistati in un anno.
D'altra parte ci sono dei lati di questa unione positivi anche per gli utenti, che potranno beneficiare delle opzioni offer-te da Goodreads direttamente sui propri device e godere di un'esperienza sempre più interattiva e immersiva.
Forse una magra consolazione per chi teme, e ne ha ben donde, che il monopo-lio che Amazon sta disperatamente ten-tando di creare (o il duopolio, visto che Apple sembra un po' difficile da sbara-gliare) possa portare a un appiattimento dell'offerta culturale.
8
visita il sito absolutelyfree.itGli studi di Goodreads.
no i commenti e che amorevolmente ag-giornano dati e copertine qualora fossero incompleti.Sono degli "influenzatori" e la loro azione combinata con l'algoritmo vincen-te di Amazon (quello che ti suggerisce altri acquisti in base allo storico dei tuoi ordini e delle tue ricerche) potrebbe esse-re una "morsa" dalla quale diventa diffici-le sottrarsi. In realtà questi stessi lettori forti si sento-no al momento traditi da Chandler e dalla sua creatura Goodreads, si sentono butta-ti in pasto alla bestia del capitalismo.
L'effetto monopolio di Amazon potrebbe essere quasi completo con questa annessione e anche gli scrittori, che su Goo-dreads hanno potuto gode-re di una vetrina che non era dettata dalle leggi del mercato, temono di perde-re anche questo spazio a
favore delle logiche dei più potenti.Potrebbe essere un colpo di coda inaspet-tato per Amazon e Goodreads, nel caso questi stessi lettori forti, i bookworms o topi da biblioteca, decidessero di boicot-tare entrambi i siti.Sono loro infatti, da sempre, lo zoccolo duro degli acquirenti di libri, un 20% del totale dei lettori che da soli leggono l'80% di tutti i titoli acquistati in un anno.
D'altra parte ci sono dei lati di questa unione positivi anche per gli utenti, che potranno beneficiare delle opzioni offer-te da Goodreads direttamente sui propri device e godere di un'esperienza sempre più interattiva e immersiva.
Forse una magra consolazione per chi teme, e ne ha ben donde, che il monopo-lio che Amazon sta disperatamente ten-tando di creare (o il duopolio, visto che Apple sembra un po' difficile da sbara-gliare) possa portare a un appiattimento dell'offerta culturale.
8
visita il sito absolutelyfree.itGli studi di Goodreads.
Appena ho finito di leggere “Suonan-do pezzi di vetro” mi è venuto in men-te “We own the night” il film di James Gray con protagonista Joaquin Phoenix. Che, tanto per intenderci, con la storia del libro non c’entra niente. Ma la strut-tura totalmente lineare del narrato, mi ha fatto pensare che l’ultima volta in cui avevo letto o guardato una storia che non ricorresse neanche al più piccolo flashback, neanche alla più piccola so-vrapposizione temporale era stata quan-do avevo visto il suddetto film. Personal-mente, provo ammirazione per chi rie-
sce a farlo. Non lo ritengo migliore ri-spetto a chi, per dirla in modo semplice, “confonde un po’ le acque dei piani nar-rativi”. Lo ritengo semplicemente inte-ressante, perché dopo secoli di narrazio-ne sceglierne una di tipo tradizionale denota coraggio.
Il libro non è esente da pecche, intendia-moci: qualche errore di editing qua e là e la piattezza di alcuni dialoghi sono i principali difetti del testo. In particolare i dialoghi, direi: una tendenza a far parla-re i personaggi come libri stampati che stona con il contesto estremamente rea-
le della storia.
Ma c’è anche un passaggio formidabile, una pagina che giustifica l’esistenza del-l’intero libro. È pagina 44, che inizia con la seguente confessione “Mi è sempre pia-ciuto, l’odore dell’asfalto impregnato di pioggia dopo una giornata afosa”. Un passaggio lirico sulla vita prima che si complichi, quando ancora la musica non è entrata nell’universo del protago-nista con violenza da monopolista, quan-do ancora giocare a pallone e segnare un bel goal potevano definire tremenda-mente da vicino il concetto di felicità.
Ecco, in quella pagina c’è il senso del libro e sembra quasi che Bonfanti ab-bia scritto tutto il resto per arrivare a scrivere quelle trenta righe.
Perché poi il libro parla, o sembra parla-re, di altro. Parla di musica, di suonarla in un gruppo, di tornare a farlo dopo averla mollata per un po’. Parla dell’irrisolutezza di una generazio-ne nel guado fra la riva dell’infanzia e quella dell’età adulta, con la corrente che spinge verso quest’ultima e la nostalgia che ti tiene legato alla prima. Parla di amori che non riescono. Parla del palco di una rock band come il posto in cui bal-lare con i propri demoni per riuscire ad allontanarli almeno per un po’.
Chiunque abbia suonato in una band
9
Roberto Bonfanti con “Suonando pezzi di vetro” ci regala una storia
lineare, quasi tradizionale, in cui l’irrisolutezza del protagonista trova
il suo puntello nella passione musicale e nella voglia di fuggire.
LA RECENSIONE
Un libro dalla A alla Z
Gianluca Comuniello
Un ep solitamente è fatto di canzoni.
Ma se a produrlo è un’etichetta librografica allora le tracce sono racconti.
Neverlab Libri presenta “Schegge di vetro”: una mini-raccolta di racconti offerta in formato elettronico in download
gratuito, all’interno della quale sei autori pro-venienti da percorsi molto diversi fra loro pro-
vano a dare vita ad alcuni dei personag-gi di “Suonando pezzi di vetro” di Roberto Bonfanti immaginandone la vita al di fuori
del romanzo e trasformandola in una piccola opera a sé stante.
Per il download: http://www.neverlab.it/neverlab-libri/schegge-di-vetro-lep-letterario-di-neverlab-libri-dow
nload-gratuito/
Appena ho finito di leggere “Suonan-do pezzi di vetro” mi è venuto in men-te “We own the night” il film di James Gray con protagonista Joaquin Phoenix. Che, tanto per intenderci, con la storia del libro non c’entra niente. Ma la strut-tura totalmente lineare del narrato, mi ha fatto pensare che l’ultima volta in cui avevo letto o guardato una storia che non ricorresse neanche al più piccolo flashback, neanche alla più piccola so-vrapposizione temporale era stata quan-do avevo visto il suddetto film. Personal-mente, provo ammirazione per chi rie-
sce a farlo. Non lo ritengo migliore ri-spetto a chi, per dirla in modo semplice, “confonde un po’ le acque dei piani nar-rativi”. Lo ritengo semplicemente inte-ressante, perché dopo secoli di narrazio-ne sceglierne una di tipo tradizionale denota coraggio.
Il libro non è esente da pecche, intendia-moci: qualche errore di editing qua e là e la piattezza di alcuni dialoghi sono i principali difetti del testo. In particolare i dialoghi, direi: una tendenza a far parla-re i personaggi come libri stampati che stona con il contesto estremamente rea-
le della storia.
Ma c’è anche un passaggio formidabile, una pagina che giustifica l’esistenza del-l’intero libro. È pagina 44, che inizia con la seguente confessione “Mi è sempre pia-ciuto, l’odore dell’asfalto impregnato di pioggia dopo una giornata afosa”. Un passaggio lirico sulla vita prima che si complichi, quando ancora la musica non è entrata nell’universo del protago-nista con violenza da monopolista, quan-do ancora giocare a pallone e segnare un bel goal potevano definire tremenda-mente da vicino il concetto di felicità.
Ecco, in quella pagina c’è il senso del libro e sembra quasi che Bonfanti ab-bia scritto tutto il resto per arrivare a scrivere quelle trenta righe.
Perché poi il libro parla, o sembra parla-re, di altro. Parla di musica, di suonarla in un gruppo, di tornare a farlo dopo averla mollata per un po’. Parla dell’irrisolutezza di una generazio-ne nel guado fra la riva dell’infanzia e quella dell’età adulta, con la corrente che spinge verso quest’ultima e la nostalgia che ti tiene legato alla prima. Parla di amori che non riescono. Parla del palco di una rock band come il posto in cui bal-lare con i propri demoni per riuscire ad allontanarli almeno per un po’.
Chiunque abbia suonato in una band
9
Roberto Bonfanti con “Suonando pezzi di vetro” ci regala una storia
lineare, quasi tradizionale, in cui l’irrisolutezza del protagonista trova
il suo puntello nella passione musicale e nella voglia di fuggire.
LA RECENSIONE
Un libro dalla A alla Z
Gianluca Comuniello
Un ep solitamente è fatto di canzoni.
Ma se a produrlo è un’etichetta librografica allora le tracce sono racconti.
Neverlab Libri presenta “Schegge di vetro”: una mini-raccolta di racconti offerta in formato elettronico in download
gratuito, all’interno della quale sei autori pro-venienti da percorsi molto diversi fra loro pro-
vano a dare vita ad alcuni dei personag-gi di “Suonando pezzi di vetro” di Roberto Bonfanti immaginandone la vita al di fuori
del romanzo e trasformandola in una piccola opera a sé stante.
Per il download: http://www.neverlab.it/neverlab-libri/schegge-di-vetro-lep-letterario-di-neverlab-libri-dow
nload-gratuito/
“credendoci” sa quanto questa situa-zione si possa creare solo mentre sei lì, perso nel muro di note che stai creando. Il protagonista del libro è il cantante della band, un gruppo sempre sull’or-lo di diventare qualcosa di grande, ma che non trova la porta di ingresso per il successo con la S maiuscola.
La storia li prende nel momento in cui, dopo dodici mesi di pausa, si met-tono di nuovo in marcia con il loro vecchio repertorio e con qualche can-zone nuova, giusto per vedere l’effet-to che fa. In quei dodici mesi molte cose sembrano cambiate: il cantante ha una relazione stabile con Valeria, una ragazza che non lo ha mai visto suonare ma che appoggia premurosa questo suo ritorno notturno alla musi-ca. Notturno, perché di giorno il no-stro cantante lavora su un muletto, a spostare merci prima che i camionisti incazzosi provenienti da tutta Europa rivolgano la loro rabbia contro di lui.
Il momento del ritorno alla musica è catartico per la band, ma rimette in mo-to anche tutte quelle sensazioni che erano state poste in stand-by, silenzia-te. E bastano sei date in giro per l’Italia nel corso di poco meno di venti giorni a mettere in moto un meccanismo che porterà a grandi cambiamenti. La band, sembra suggerire l’autore con il finale, non farà un successo clamoro-so. In questo, la vicenda ricorda molto da vicino un altro film, “Almost Fa-mous”, non a caso citato nel romanzo. Ma avrà significato qualcosa di molto importante nelle vite dei suoi quattro componenti. E, come sa chiunque ha suonato almeno una volta in un grup-po, questa è l’unica cosa che conta.
10
Roberto Bonfanti è nato ai margini della provincia lecchese in un sabato pomeriggio
di fine giugno dell’anno in cui morì Piero Ciampi.
Dopo aver frequentato per anni come redattore l’ambiente della musica indipendente italiana,
ha esordito come scrittore nel 2007 dando alle stampe la raccolta di racconti “Tutto passa invano”, a cui hanno fatto seguito
i romanzi “L’uomo a pedali” (2009) e “In fondo ai suoi occhi” (2010).
“credendoci” sa quanto questa situa-zione si possa creare solo mentre sei lì, perso nel muro di note che stai creando. Il protagonista del libro è il cantante della band, un gruppo sempre sull’or-lo di diventare qualcosa di grande, ma che non trova la porta di ingresso per il successo con la S maiuscola.
La storia li prende nel momento in cui, dopo dodici mesi di pausa, si met-tono di nuovo in marcia con il loro vecchio repertorio e con qualche can-zone nuova, giusto per vedere l’effet-to che fa. In quei dodici mesi molte cose sembrano cambiate: il cantante ha una relazione stabile con Valeria, una ragazza che non lo ha mai visto suonare ma che appoggia premurosa questo suo ritorno notturno alla musi-ca. Notturno, perché di giorno il no-stro cantante lavora su un muletto, a spostare merci prima che i camionisti incazzosi provenienti da tutta Europa rivolgano la loro rabbia contro di lui.
Il momento del ritorno alla musica è catartico per la band, ma rimette in mo-to anche tutte quelle sensazioni che erano state poste in stand-by, silenzia-te. E bastano sei date in giro per l’Italia nel corso di poco meno di venti giorni a mettere in moto un meccanismo che porterà a grandi cambiamenti. La band, sembra suggerire l’autore con il finale, non farà un successo clamoro-so. In questo, la vicenda ricorda molto da vicino un altro film, “Almost Fa-mous”, non a caso citato nel romanzo. Ma avrà significato qualcosa di molto importante nelle vite dei suoi quattro componenti. E, come sa chiunque ha suonato almeno una volta in un grup-po, questa è l’unica cosa che conta.
10
Roberto Bonfanti è nato ai margini della provincia lecchese in un sabato pomeriggio
di fine giugno dell’anno in cui morì Piero Ciampi.
Dopo aver frequentato per anni come redattore l’ambiente della musica indipendente italiana,
ha esordito come scrittore nel 2007 dando alle stampe la raccolta di racconti “Tutto passa invano”, a cui hanno fatto seguito
i romanzi “L’uomo a pedali” (2009) e “In fondo ai suoi occhi” (2010).
I generi letterari hanno sem-pre avuto alti e bassi. Quan-do, alla fine degli anni 90 uscirono i primi libri delle saghe di Harry Potter e del-la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco (questo il nome della saga da cui è stata trat-ta la serie TV "Il Trono di Spade") nessuno avrebbe scommesso su di loro, consi-derando come entrambi i generi fossero ai minimi sto-
rici in quel periodo. Per fortuna i bei libri ci stupiscono sempre!
Molti editori, però, conti-nuano a giocare in campi sicuri e mai come in que-sti ultimi anni il thriller storico si è dimostrato una garanzia.
Molto gioco lo fanno sia la qualità degli scrittori, nella maggior parte pro-fessionisti di lunga data come Ken Follett o stori-ci e studiosi che si specia-lizzano nel periodo in cui decidono di cimentarsi sia l'affezionarsi dei letto-ri ai protagonisti: spesso, infatti, anche in questo genere si parla di saghe o, perlomeno, di serie di li-bri con un protagonista ricorrente. Come Robert Langdon, il professore di Harvard interpretato da Tom Hanks nella trasposi-zione cinematografica de "Il Codice da Vinci" e che torna a indagare sui misteri della storia (e gli assassinii del presente) nel nuovo romanzo di Dan Brown, "Inferno", da pochi giorni nelle libre-rie di tutta Italia.
11
I PERCORSI DI LETTURA
La sicurezza del genere
Gli scaffali di giallistica è dove si consumano le lotte più dure
fra gli editori per ottenere il giusto spazio e l’agognata visibilità.
Per quegli editori che vogliano puntare sul sicuro, il thiller storico
è la scelta più quotata degli ultimi anni.
Nicoletta Azzolini
La biblioteca dei morti di Glenn Cooper - Nord
Questo romanzo comincia nel 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis, quando il
piccolo Octavus prende una pergamena e inizia a scrivere un’interminabile serie di
nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante. Questo roman-
zo comincia il 12 febbraio 1947, quando Churchill prende una decisione che pese-
rà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, quando il giovane ban-
chiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel
giorno. Poco dopo, muore.
La memoria del destino di Pierpaolo Turitto Absolutely Free Editore
Un colpo sordo, un corpo che si schianta sui sampietrini di via Rasella, 60 anni dopo l'at-
tentato che fece da drammatico prologo al-l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Così muore
Friedrick Gius, professore di Storia Moder-na. E l'ora di quella morte è la stessa della
strage ordinata dalle cellule partigiane.Prende le mosse da qui, una delle
più straordinarie storie gialle ambientate nella Capitale, nella quale si fondono passa-to e presente, esoterismo e misteri, insegui-
menti e colpi di scena, fino al rendez vous conclusivo, ad alta tensione.
Inferno di Dan Brown - Mondadori
Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d'ospedale, stordito, seda-
to, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non
capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i
suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcol-
lante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera
che flagellò l'Europa medievale e simbo-li criptici connessi alla prima cantica
del Divino poema. Aiutato solo dalla misteriosa dottoressa Sienna
Brooks, deve scappare da tutti.
Il mercante dei libri maledetti di Marecello Simoni - Newton Compton
Ignazio da Toledo, un mercante di reliquie, riceve da un nobile veneziano l’incarico di met-
tersi sulle tracce di un libro rarissimo, l’Uter Ventorum. Inizia così l’avventuroso viaggio di
Ignazio tra Italia, Francia e Spagna, sulle trac-ce di un manoscritto che qualcuno pare abbia
smembrato in quattro parti e accuratamente nascosto. Solo chi è in grado di risolvere com-
plicati enigmi potrà trovarlo e accedere ai suoi segreti. Ma Ignazio non è l’unico a volerlo.
I generi letterari hanno sem-pre avuto alti e bassi. Quan-do, alla fine degli anni 90 uscirono i primi libri delle saghe di Harry Potter e del-la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco (questo il nome della saga da cui è stata trat-ta la serie TV "Il Trono di Spade") nessuno avrebbe scommesso su di loro, consi-derando come entrambi i generi fossero ai minimi sto-
rici in quel periodo. Per fortuna i bei libri ci stupiscono sempre!
Molti editori, però, conti-nuano a giocare in campi sicuri e mai come in que-sti ultimi anni il thriller storico si è dimostrato una garanzia.
Molto gioco lo fanno sia la qualità degli scrittori, nella maggior parte pro-fessionisti di lunga data come Ken Follett o stori-ci e studiosi che si specia-lizzano nel periodo in cui decidono di cimentarsi sia l'affezionarsi dei letto-ri ai protagonisti: spesso, infatti, anche in questo genere si parla di saghe o, perlomeno, di serie di li-bri con un protagonista ricorrente. Come Robert Langdon, il professore di Harvard interpretato da Tom Hanks nella trasposi-zione cinematografica de "Il Codice da Vinci" e che torna a indagare sui misteri della storia (e gli assassinii del presente) nel nuovo romanzo di Dan Brown, "Inferno", da pochi giorni nelle libre-rie di tutta Italia.
11
I PERCORSI DI LETTURA
La sicurezza del genere
Gli scaffali di giallistica è dove si consumano le lotte più dure
fra gli editori per ottenere il giusto spazio e l’agognata visibilità.
Per quegli editori che vogliano puntare sul sicuro, il thiller storico
è la scelta più quotata degli ultimi anni.
Nicoletta Azzolini
La biblioteca dei morti di Glenn Cooper - Nord
Questo romanzo comincia nel 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis, quando il
piccolo Octavus prende una pergamena e inizia a scrivere un’interminabile serie di
nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante. Questo roman-
zo comincia il 12 febbraio 1947, quando Churchill prende una decisione che pese-
rà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, quando il giovane ban-
chiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel
giorno. Poco dopo, muore.
La memoria del destino di Pierpaolo Turitto Absolutely Free Editore
Un colpo sordo, un corpo che si schianta sui sampietrini di via Rasella, 60 anni dopo l'at-
tentato che fece da drammatico prologo al-l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Così muore
Friedrick Gius, professore di Storia Moder-na. E l'ora di quella morte è la stessa della
strage ordinata dalle cellule partigiane.Prende le mosse da qui, una delle
più straordinarie storie gialle ambientate nella Capitale, nella quale si fondono passa-to e presente, esoterismo e misteri, insegui-
menti e colpi di scena, fino al rendez vous conclusivo, ad alta tensione.
Inferno di Dan Brown - Mondadori
Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d'ospedale, stordito, seda-
to, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non
capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i
suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcol-
lante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera
che flagellò l'Europa medievale e simbo-li criptici connessi alla prima cantica
del Divino poema. Aiutato solo dalla misteriosa dottoressa Sienna
Brooks, deve scappare da tutti.
Il mercante dei libri maledetti di Marecello Simoni - Newton Compton
Ignazio da Toledo, un mercante di reliquie, riceve da un nobile veneziano l’incarico di met-
tersi sulle tracce di un libro rarissimo, l’Uter Ventorum. Inizia così l’avventuroso viaggio di
Ignazio tra Italia, Francia e Spagna, sulle trac-ce di un manoscritto che qualcuno pare abbia
smembrato in quattro parti e accuratamente nascosto. Solo chi è in grado di risolvere com-
plicati enigmi potrà trovarlo e accedere ai suoi segreti. Ma Ignazio non è l’unico a volerlo.
Dan Brown scrive un nuovo capitolo del-la saga del professor Robert Langdon,
dopo gli 80 milioni di copie vendute con “Il Codice da Vinci”.
12
La top 5 dei maggiori eBook Store italiani
nella settimana 20/5 - 26/5
Le promozioni da tenere d’occhio
In occasione del Salone del Libro di Torino e del Maggio dei Libri, mol-tissimi gli ebook in promozione in
tutti gli store italiani. Questa volta, le promozioni non riguardano solo
le novità, ma , in quanto invito alla lettura vero e proprio, si rivolgono
all’intero catalogo. Newton Compton Editori, sempre
attenti ai loro lettori in digitale, met-tono in-vece in offerta
per tutto il mese il
loro ric-co catalo-
go di thirller.
I BESTSELLER
Le Classifiche
dei libri digitali
1. Inferno di Dan Brown,
Mondadori Editore
2. Colazione da Darcy
di Ali McNamara, Newton Compton
Editori
3. La scomparsa di Majorana di Leonardo
Sciascia, Adelphi Editore
4. Jane e l'eredità di sua signoria.
Le indagini di Jane Austen
di Stephanie Barron, Tea Editore
5. Non voltarti indietro
di Linwood Barclay, Piemme Editore
1. Il suicidio perfetto
di Franco Matteucci, Newton Compton
Editori
2. Cinque storie ferraresi
di Giorgio Bassani,
Feltrinelli Editore
3. Come si fa un Presidente
di Concita De Gregorio,
Edizione la Repubblica
4. Voglio correre di Enrico Arcelli,
Sperling & Kupfer Editore
5. Zero Zero Zerodi Roberto Saviano,
Feltrinelli Editore
1. Inferno di Dan Brown,
Mondadori Editore
2. Vaticanum. il manoscritto
esoterico di José Rodrigues
dos Santos, Newton Compton
Editori
3. Il suggeritore di Donato Carrisi,
LonganesiEditore
4. Non voltarti indietro
di Linwood Barclay, Piemme Editore
5. L'ipotesi del male di Donato Carrisi,
Longanesi Editore
1. Il petalo cremisi
e il bianco di Michel Faber, Einaudi Editore
1. Inferno di Dan Brown,
Mondadori Editore
3.L'ultima corsa per Woodstock
di Colin Dexter , Sellerio Editore
4. Il cane nero di Rebecca Hunt, Ponte alle Grazie
Editore
5. Il manoscritto dell'imperatore
di ValeriaMontaldi,
BUR
Dan Brown (Exeter, 22 giugno 1964) è uno scrittore statunitense di thriller. I suoi primi tre
libri ebbero un riscontro medio, ma il quarto romanzo, Il codice da Vinci, divenne un bestsel-
ler, e nel 2005 l’autore entrò nella lista dei Time magazine's 100 most influential people of
the year. (da Wikipedia)
Dan Brown scrive un nuovo capitolo del-la saga del professor Robert Langdon,
dopo gli 80 milioni di copie vendute con “Il Codice da Vinci”.
12
La top 5 dei maggiori eBook Store italiani
nella settimana 20/5 - 26/5
Le promozioni da tenere d’occhio
In occasione del Salone del Libro di Torino e del Maggio dei Libri, mol-tissimi gli ebook in promozione in
tutti gli store italiani. Questa volta, le promozioni non riguardano solo
le novità, ma , in quanto invito alla lettura vero e proprio, si rivolgono
all’intero catalogo. Newton Compton Editori, sempre
attenti ai loro lettori in digitale, met-tono in-vece in offerta
per tutto il mese il
loro ric-co catalo-
go di thirller.
I BESTSELLER
Le Classifiche
dei libri digitali
1. Inferno di Dan Brown,
Mondadori Editore
2. Colazione da Darcy
di Ali McNamara, Newton Compton
Editori
3. La scomparsa di Majorana di Leonardo
Sciascia, Adelphi Editore
4. Jane e l'eredità di sua signoria.
Le indagini di Jane Austen
di Stephanie Barron, Tea Editore
5. Non voltarti indietro
di Linwood Barclay, Piemme Editore
1. Il suicidio perfetto
di Franco Matteucci, Newton Compton
Editori
2. Cinque storie ferraresi
di Giorgio Bassani,
Feltrinelli Editore
3. Come si fa un Presidente
di Concita De Gregorio,
Edizione la Repubblica
4. Voglio correre di Enrico Arcelli,
Sperling & Kupfer Editore
5. Zero Zero Zerodi Roberto Saviano,
Feltrinelli Editore
1. Inferno di Dan Brown,
Mondadori Editore
2. Vaticanum. il manoscritto
esoterico di José Rodrigues
dos Santos, Newton Compton
Editori
3. Il suggeritore di Donato Carrisi,
LonganesiEditore
4. Non voltarti indietro
di Linwood Barclay, Piemme Editore
5. L'ipotesi del male di Donato Carrisi,
Longanesi Editore
1. Il petalo cremisi
e il bianco di Michel Faber, Einaudi Editore
1. Inferno di Dan Brown,
Mondadori Editore
3.L'ultima corsa per Woodstock
di Colin Dexter , Sellerio Editore
4. Il cane nero di Rebecca Hunt, Ponte alle Grazie
Editore
5. Il manoscritto dell'imperatore
di ValeriaMontaldi,
BUR
Dan Brown (Exeter, 22 giugno 1964) è uno scrittore statunitense di thriller. I suoi primi tre
libri ebbero un riscontro medio, ma il quarto romanzo, Il codice da Vinci, divenne un bestsel-
ler, e nel 2005 l’autore entrò nella lista dei Time magazine's 100 most influential people of
the year. (da Wikipedia)
PIETRO MENNEA
La meraviglia di un Irriducibile
28 giugno 1952 - 21 marzo 2013
L’ultima immagine è di tre mesi fa: salo-ne d’onore del Coni, anniversario del-l’Aics. PIetro Mennea è pallido, smagri-to, invecchiato, pochi capelli bianchi simili a stoppie. Tra amici si finisce per
parlarne: «Hai visto Pietro?». Lo hanno visto ma nessuno sa nulla. Pietro poteva farsi vivo dopo aver scritto un libro (ven-ti all’attivo), dopo aver preso una laurea (sei) o, al tempo dell’Europarlamento, per segnalare qualche sua interpellan-za, o appariva per qualche dibattito e finiva per sparare a zero su uno sport e
un’atletica che sentiva lontani, estranei, in preda a fenomeni che lui combatteva, ma di sé concedeva poco. E oggi posso-no esser usate tante trite metafore, tan-te logore allegorie (l’ultimo colpo di pistola, l’ultima volata) che non cancella-no la brutalità di quanto è avvenuto: Mennea è morto di cancro nel primo giorno di primavera e, a fine giugno, san Pietro e Paolo, avrebbe compiuto 61 anni. E questa morte che sa di strap-po improvviso, di lacerazione, lo avvici-na a chi aveva la stessa espressione sof-ferta, la stessa propensione al sacrificio e al miracolo: Fausto Coppi.
Robert Parienté, direttore dell’Equipe, un giorno coniò una frase semplice e antiretorica per i campioni che se ne vanno. «Uno dei più grandi». Pietro è stato uno dei più grandi per quel che ha saputo fare, regalare e regalarsi: il re-cord del mondo, l’oro di Mosca, i ven-t’anni passati in pista a digrignare e a spremere da sé il massimo, l’ambizione, la debolezza improvvisa che a Los Ange-les ’84 lo portò dal famigerato dottor Kerr per un’iniezione proibita che lui,
calvinista del sud, finì per confessare scatenando gli attacchi degli ipocriti. E si è portato via i suoi record, le sue vitto-rie. Tutti imbattibili, perché il 19”72 di quasi 34 anni fa è un’araba fenice per i suoi eredi ed è tuttora record europeo. E nel giorno della sua morte basterebbe così: gli elogi brevi sono i più convin-centi. Rimane l’uomo a molte dimensio-ni, sfaccettato come un diamante: pieno di rabbia, più da tormento che da estasi – lo ha detto Livio Berruti, che mai lo sentì vicino -, capace di metamorfosi che stravolgevano volto, anima, trame già scritte. Tutto in pochi metri, in po-chi decimi.
Così, l’immagine di una vita che si è spenta, l‘immagine sempre accesa, non è quella del record del mondo, lo stor-dente tempo che spazzò il magnifico Tommie Smith del pugno chiuso ma, alla fine, una specie di prova in solitario nell’aria rarefatta di Mexico City. L’im-magine è la rimonta di Mosca ’80: Allan Wells, lo scozzese volante che sapeva correre sul ghiaccio, che prende un av-vio devastante e Pietro è là, al largo, in
13
IL LIBRO IN ANTEPRIMA
Coccodrilli L’arte di
commemorare i campioni dello sport
TITOLO COCCODRILLI AUTORE GIORGIO CIMBRICO
FORMATO EBOOK EPUB/MOBI PREZZO € 4,99
PAGINE 256 COLLANA SPORT.DOC
Il coccodrillo va oltre quello stesso istante che fissa in un quadro, in una fotografia, il volto da rammentare. Lo ridisegna con i tratti del giudizio, con l’interpretazione
della storia, tracciando paralleli che nessuna immagine potrebbe
evocare. Semina dubbi, al più. Senza risultare mai lapidario.
Una cosa che un coccodrillo non sa fare è metterci una pietra sopra.
PIETRO MENNEA
La meraviglia di un Irriducibile
28 giugno 1952 - 21 marzo 2013
L’ultima immagine è di tre mesi fa: salo-ne d’onore del Coni, anniversario del-l’Aics. PIetro Mennea è pallido, smagri-to, invecchiato, pochi capelli bianchi simili a stoppie. Tra amici si finisce per
parlarne: «Hai visto Pietro?». Lo hanno visto ma nessuno sa nulla. Pietro poteva farsi vivo dopo aver scritto un libro (ven-ti all’attivo), dopo aver preso una laurea (sei) o, al tempo dell’Europarlamento, per segnalare qualche sua interpellan-za, o appariva per qualche dibattito e finiva per sparare a zero su uno sport e
un’atletica che sentiva lontani, estranei, in preda a fenomeni che lui combatteva, ma di sé concedeva poco. E oggi posso-no esser usate tante trite metafore, tan-te logore allegorie (l’ultimo colpo di pistola, l’ultima volata) che non cancella-no la brutalità di quanto è avvenuto: Mennea è morto di cancro nel primo giorno di primavera e, a fine giugno, san Pietro e Paolo, avrebbe compiuto 61 anni. E questa morte che sa di strap-po improvviso, di lacerazione, lo avvici-na a chi aveva la stessa espressione sof-ferta, la stessa propensione al sacrificio e al miracolo: Fausto Coppi.
Robert Parienté, direttore dell’Equipe, un giorno coniò una frase semplice e antiretorica per i campioni che se ne vanno. «Uno dei più grandi». Pietro è stato uno dei più grandi per quel che ha saputo fare, regalare e regalarsi: il re-cord del mondo, l’oro di Mosca, i ven-t’anni passati in pista a digrignare e a spremere da sé il massimo, l’ambizione, la debolezza improvvisa che a Los Ange-les ’84 lo portò dal famigerato dottor Kerr per un’iniezione proibita che lui,
calvinista del sud, finì per confessare scatenando gli attacchi degli ipocriti. E si è portato via i suoi record, le sue vitto-rie. Tutti imbattibili, perché il 19”72 di quasi 34 anni fa è un’araba fenice per i suoi eredi ed è tuttora record europeo. E nel giorno della sua morte basterebbe così: gli elogi brevi sono i più convin-centi. Rimane l’uomo a molte dimensio-ni, sfaccettato come un diamante: pieno di rabbia, più da tormento che da estasi – lo ha detto Livio Berruti, che mai lo sentì vicino -, capace di metamorfosi che stravolgevano volto, anima, trame già scritte. Tutto in pochi metri, in po-chi decimi.
Così, l’immagine di una vita che si è spenta, l‘immagine sempre accesa, non è quella del record del mondo, lo stor-dente tempo che spazzò il magnifico Tommie Smith del pugno chiuso ma, alla fine, una specie di prova in solitario nell’aria rarefatta di Mexico City. L’im-magine è la rimonta di Mosca ’80: Allan Wells, lo scozzese volante che sapeva correre sul ghiaccio, che prende un av-vio devastante e Pietro è là, al largo, in
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IL LIBRO IN ANTEPRIMA
Coccodrilli L’arte di
commemorare i campioni dello sport
TITOLO COCCODRILLI AUTORE GIORGIO CIMBRICO
FORMATO EBOOK EPUB/MOBI PREZZO € 4,99
PAGINE 256 COLLANA SPORT.DOC
Il coccodrillo va oltre quello stesso istante che fissa in un quadro, in una fotografia, il volto da rammentare. Lo ridisegna con i tratti del giudizio, con l’interpretazione
della storia, tracciando paralleli che nessuna immagine potrebbe
evocare. Semina dubbi, al più. Senza risultare mai lapidario.
Una cosa che un coccodrillo non sa fare è metterci una pietra sopra.
un ritardo che diventa abissale, ultimo allo sbucare della curva sul rettilineo, e davanti alla possanza di Wells è piccolo, contratto, macchinoso nell’azione di braccia, e chi è là, al Lenin di pietra cru-da, ha capito che non c’è più nulla per cui fremere. Tempo più non v’è, dice il Commendatore quando sta per trascina-re don Giovanni all’inferno. E invece Pietro va a mento in resta: reagisce, si avvicina, acchiappa Wells quando la li-nea è a cinque metri, va davanti, alza un dito e quel viso si apre sulla serenità con-quistata.
Quel giorno, in quel momento, con quella trama scritta da un anonimo mae-stro del thriller (o forse tracciata dalla sua stessa psiche), Pietro lavò la placca-tura d’oro della medaglia dei Giochi boi-cottati, la rese del metallo prezioso e poi si sbloccò, diventò il protagonista di un’estate travolgente, il franco cacciato-re che infilzava tutte le prede. Per anni Carlo Vittori, creatore e mentore, ha ripetuto che se fossero tornati lassù, ai 2200 metri dell’altopiano messicano, Pietro avrebbe corso tra i 19”50 e 19”60, avrebbe reso ancora più solido quel record che ha tenuto per quasi 17 anni, superato di 6 centesimi da Mi-chael Johnson ai Trials olimpici del ’96 prima che il texano bruciasse la gomma di Atlanta nel 19”32 della nuova era. La Freccia del Sud superata dall’Espresso di Waco. Usain Bolt, sospeso tra un’evo-
luzione della specie e una mutazione, sarebbe venuto dopo.
In pista una vita lunga, con una valanga di immagini, di ricordi che in queste ore si ammucchiano, invitano allo sgomen-to. Tutto spazzato, tutto ancora pulsan-te. Trent’anni fa Pietro venne a Genova costipato, in una giornata di neve, e cor-se i 200 in 20”74, riunendo le due coro-ne nelle sue mani e avventurandosi in uno scherzo telefonico: riuscì a rintrac-ciare Vittori, a Dakar con il resto della banda dei velocisti, e gli disse che aveva corso un paio di gare: “6”74 nei 60, professo’”. “Bravo Pietro, così va bene”.”E poi 21”10 nei 200”, “Eh no, Pie-tro, que-sto
non va be-ne”. “Profes-so’, ho fatto 20”74, il record del mondo”. E dalla lontana parte del filo venne un rug-gito. E sei
mesi dopo, nel primo Mondiale globale, senza assenze, corso a 31 anni compiu-ti, riportò indietro le lancette: era stato terzo ai Giochi di Monaco di Baviera nel ’72 e fu terzo sotto la torre di Helsinki, dietro Calvin Smith, a 10 centesimi da Elliot Quow d’argento. E toccò a lui gui-dare i cuccioli Carlo Simionato, Stefano Tilli, Pierfrancesco Pavoni a quel secon-do posto che ancor oggi rappresenta il più tonante risultato di un quartetto az-zurro. Davanti solo loro, gli Usa.
Gli americani: una croce affrontarli, una delizia batterli e poter dire che ce l’ave-va fatta lui, magro, leggero, senza defini-
zioni muscolari. Quando in una Notturna di Milano mise in
fila una buona parte dell’ari-stocrazia nera, celebrò quella vittoria come una medaglia, come capitò quando per la prima volta si lasciò alle spalle
Valeri Borzov, un altro robusto spettro che aveva
agitato le sue notti, i suoi giorni di fachiro dell’allena-
mento, capace di suscitare un doping naturale che scaturiva da dentro, dalle fibre più ripo-ste, dai processi chimici consen-
titi dalla natura. Vittori il ricer-catore aveva trovato l’allie-
vo disposto a seguirlo sui sentieri dell’alle-
namento più duro e sofisticato.
Mennea pareva un personaggio di Osborne: la rabbia, la voglia di riscatto, di dire al mondo e a se stesso che da Bar-letta era venuto il più veloce, il più dura-turo nel tempo, il più ostinato, il più po-lemico, anche con il “pontefice” Primo Nebiolo, ma anche quello che sapeva cedere al dubbio, annunciava l’addio e poi tornava e se ne andava e tornava an-cora. Così sino a Seul ’88, la sua quinta Olimpiade. I tedeschi lo chiamavano Mennea die Alt, Mennea il Vecchio, co-me un grande pittore. Controverso e amatissimo: a un campionato di staffet-te, al campo scuola di Genova, vennero in 5.000 e la folla traboccava nelle stra-de di Sturla, rassegnata a guardare con il binocolo.
«Sputava l’anima», ha detto Livio Berru-ti. Non si sono mai amati, gli azzurri che nel giro di vent’anni hanno messo le ma-ni sull’oro olimpico dei 200. «Eravamo come Platone e Aristotele», ha detto il calligrafico piemontese che aveva privile-giato la gioia e il gioco; Pietro aveva pre-ferito il sacrificio e la sofferenza perché li amava. E così verrà ricordato: un mera-viglioso irriducibile che, senza esser na-to cavaliere, aveva meritato l’investitura. Il prossimo Freccia Rossa da 400 all’ora porterà il suo nome. Lui, con due gam-be, andava a 40.
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un ritardo che diventa abissale, ultimo allo sbucare della curva sul rettilineo, e davanti alla possanza di Wells è piccolo, contratto, macchinoso nell’azione di braccia, e chi è là, al Lenin di pietra cru-da, ha capito che non c’è più nulla per cui fremere. Tempo più non v’è, dice il Commendatore quando sta per trascina-re don Giovanni all’inferno. E invece Pietro va a mento in resta: reagisce, si avvicina, acchiappa Wells quando la li-nea è a cinque metri, va davanti, alza un dito e quel viso si apre sulla serenità con-quistata.
Quel giorno, in quel momento, con quella trama scritta da un anonimo mae-stro del thriller (o forse tracciata dalla sua stessa psiche), Pietro lavò la placca-tura d’oro della medaglia dei Giochi boi-cottati, la rese del metallo prezioso e poi si sbloccò, diventò il protagonista di un’estate travolgente, il franco cacciato-re che infilzava tutte le prede. Per anni Carlo Vittori, creatore e mentore, ha ripetuto che se fossero tornati lassù, ai 2200 metri dell’altopiano messicano, Pietro avrebbe corso tra i 19”50 e 19”60, avrebbe reso ancora più solido quel record che ha tenuto per quasi 17 anni, superato di 6 centesimi da Mi-chael Johnson ai Trials olimpici del ’96 prima che il texano bruciasse la gomma di Atlanta nel 19”32 della nuova era. La Freccia del Sud superata dall’Espresso di Waco. Usain Bolt, sospeso tra un’evo-
luzione della specie e una mutazione, sarebbe venuto dopo.
In pista una vita lunga, con una valanga di immagini, di ricordi che in queste ore si ammucchiano, invitano allo sgomen-to. Tutto spazzato, tutto ancora pulsan-te. Trent’anni fa Pietro venne a Genova costipato, in una giornata di neve, e cor-se i 200 in 20”74, riunendo le due coro-ne nelle sue mani e avventurandosi in uno scherzo telefonico: riuscì a rintrac-ciare Vittori, a Dakar con il resto della banda dei velocisti, e gli disse che aveva corso un paio di gare: “6”74 nei 60, professo’”. “Bravo Pietro, così va bene”.”E poi 21”10 nei 200”, “Eh no, Pie-tro, que-sto
non va be-ne”. “Profes-so’, ho fatto 20”74, il record del mondo”. E dalla lontana parte del filo venne un rug-gito. E sei
mesi dopo, nel primo Mondiale globale, senza assenze, corso a 31 anni compiu-ti, riportò indietro le lancette: era stato terzo ai Giochi di Monaco di Baviera nel ’72 e fu terzo sotto la torre di Helsinki, dietro Calvin Smith, a 10 centesimi da Elliot Quow d’argento. E toccò a lui gui-dare i cuccioli Carlo Simionato, Stefano Tilli, Pierfrancesco Pavoni a quel secon-do posto che ancor oggi rappresenta il più tonante risultato di un quartetto az-zurro. Davanti solo loro, gli Usa.
Gli americani: una croce affrontarli, una delizia batterli e poter dire che ce l’ave-va fatta lui, magro, leggero, senza defini-
zioni muscolari. Quando in una Notturna di Milano mise in
fila una buona parte dell’ari-stocrazia nera, celebrò quella vittoria come una medaglia, come capitò quando per la prima volta si lasciò alle spalle
Valeri Borzov, un altro robusto spettro che aveva
agitato le sue notti, i suoi giorni di fachiro dell’allena-
mento, capace di suscitare un doping naturale che scaturiva da dentro, dalle fibre più ripo-ste, dai processi chimici consen-
titi dalla natura. Vittori il ricer-catore aveva trovato l’allie-
vo disposto a seguirlo sui sentieri dell’alle-
namento più duro e sofisticato.
Mennea pareva un personaggio di Osborne: la rabbia, la voglia di riscatto, di dire al mondo e a se stesso che da Bar-letta era venuto il più veloce, il più dura-turo nel tempo, il più ostinato, il più po-lemico, anche con il “pontefice” Primo Nebiolo, ma anche quello che sapeva cedere al dubbio, annunciava l’addio e poi tornava e se ne andava e tornava an-cora. Così sino a Seul ’88, la sua quinta Olimpiade. I tedeschi lo chiamavano Mennea die Alt, Mennea il Vecchio, co-me un grande pittore. Controverso e amatissimo: a un campionato di staffet-te, al campo scuola di Genova, vennero in 5.000 e la folla traboccava nelle stra-de di Sturla, rassegnata a guardare con il binocolo.
«Sputava l’anima», ha detto Livio Berru-ti. Non si sono mai amati, gli azzurri che nel giro di vent’anni hanno messo le ma-ni sull’oro olimpico dei 200. «Eravamo come Platone e Aristotele», ha detto il calligrafico piemontese che aveva privile-giato la gioia e il gioco; Pietro aveva pre-ferito il sacrificio e la sofferenza perché li amava. E così verrà ricordato: un mera-viglioso irriducibile che, senza esser na-to cavaliere, aveva meritato l’investitura. Il prossimo Freccia Rossa da 400 all’ora porterà il suo nome. Lui, con due gam-be, andava a 40.
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Molti sono pronti a scommettere che il mercato degli e-reader è destinato a un declino e forse a una totale scom-parsa. Non la Kobo Inc. con base a Toronto in Canada ma con accordi in tutto il mondo (in Italia con la Monda-dori) che continua a sfornare un letto-re dietro all'altro.
Questa volta è il turno del Kobo Aura HD, presentato al Salone del Libro di Torino, l'ultimo nato che promette di staccarsi nettamente dagli altri.
Troppo spesso, infatti, gli ebook reader sono uno simile all'altro, rendendo la scelta dell'utente qua-si superflua (il che spiega anche il
grande successo del Kindle, che ha dalla sua la potenza di Amazon).
Il Kobo Aura HD cerca quindi di di-stinguersi: lo schermo è illuminato come il Kobo Glo o il Kindle Pa-
15
Nicoletta Azzolini
LETTORI E TABLET
Roba da reader:
speciale SaloneAbbiamo a lungo parlato di eBook reader a colori e
nelle scorse rubriche abbiamo visto parecchi prototi-pi. Uno ha finalmente visto la luce e promette di
avere tutte le carte in regola.
L’azienda che ha fatto il balzo è la Pocketbook Inter-national S.A. , un'azienda fondata nel 2007 e oggi
leader mondiale produttrice di dispositivi elettronici multifunzione con tecnologia eInk, tablet basati su
sistema Android e accessori associati sotto il marchio PocketBook. I Pocketbook sono infatti degli ereader che vengono poi brandizzati in varie parti del mon-do: in Italia il Leggo IBS è un PocketBook e a oggi
oltre 1.500.000 dispositivi PocketBook sono stati venduti in più di 24 paesi di tutto il mondo.
Pocketbook Color Lux è il primo e-book reader a colori da 8 pollici con illuminazione frontale. Il letto-re ha uno schermo di 8" con tecnologia eInk Triton, che permette di visualizzare ben 4.096 colori. Il di-
spositivo diventa così ideale per la lettura di periodi-ci ricchi di fotografie, mappe o illustrazioni.
Per chi temesse che lo schermo possa affaticare gli occhi, l’azienda ha assicurato che il display del letto-
re PocketBook Color Lux non è soggetto all'effetto-sfarfallio e ha lo stesso aspetto di un documento cartaceo, esattamente come un ereader classico.
Lettori in pillole
Molti sono pronti a scommettere che il mercato degli e-reader è destinato a un declino e forse a una totale scom-parsa. Non la Kobo Inc. con base a Toronto in Canada ma con accordi in tutto il mondo (in Italia con la Monda-dori) che continua a sfornare un letto-re dietro all'altro.
Questa volta è il turno del Kobo Aura HD, presentato al Salone del Libro di Torino, l'ultimo nato che promette di staccarsi nettamente dagli altri.
Troppo spesso, infatti, gli ebook reader sono uno simile all'altro, rendendo la scelta dell'utente qua-si superflua (il che spiega anche il
grande successo del Kindle, che ha dalla sua la potenza di Amazon).
Il Kobo Aura HD cerca quindi di di-stinguersi: lo schermo è illuminato come il Kobo Glo o il Kindle Pa-
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Nicoletta Azzolini
LETTORI E TABLET
Roba da reader:
speciale SaloneAbbiamo a lungo parlato di eBook reader a colori e
nelle scorse rubriche abbiamo visto parecchi prototi-pi. Uno ha finalmente visto la luce e promette di
avere tutte le carte in regola.
L’azienda che ha fatto il balzo è la Pocketbook Inter-national S.A. , un'azienda fondata nel 2007 e oggi
leader mondiale produttrice di dispositivi elettronici multifunzione con tecnologia eInk, tablet basati su
sistema Android e accessori associati sotto il marchio PocketBook. I Pocketbook sono infatti degli ereader che vengono poi brandizzati in varie parti del mon-do: in Italia il Leggo IBS è un PocketBook e a oggi
oltre 1.500.000 dispositivi PocketBook sono stati venduti in più di 24 paesi di tutto il mondo.
Pocketbook Color Lux è il primo e-book reader a colori da 8 pollici con illuminazione frontale. Il letto-re ha uno schermo di 8" con tecnologia eInk Triton, che permette di visualizzare ben 4.096 colori. Il di-
spositivo diventa così ideale per la lettura di periodi-ci ricchi di fotografie, mappe o illustrazioni.
Per chi temesse che lo schermo possa affaticare gli occhi, l’azienda ha assicurato che il display del letto-
re PocketBook Color Lux non è soggetto all'effetto-sfarfallio e ha lo stesso aspetto di un documento cartaceo, esattamente come un ereader classico.
Lettori in pillole
perwhite e un poco più grande dello standard, 6,8 pollici rispetto ai classi-ci 6.
Non solo, la tecnologia eInk risulta potenziata: ClarityScreen+ è l'uni-co schermo con le caratteristiche di quelli dei tablet utilizzato su un eRea-der E Ink con 265 dpi e risoluzione 1440 x 1080, e rende così Kobo Au-ra l'eReader eInk a più alta risoluzio-ne sul mercato.
L’altro tratto distintivo è il grip stu-diato appositamente per tenere più comodamente in mano l’apparec-chio: Il design di Kobo Aura HD è stato realizzato per imitare l'aspetto e la sensazione tattile di un libro a copertina rigida.
L’esperienza di lettura, in ultimo, è stata curata in tutti i dettagli, grazie alla tranquillità di avere tutte le pro-
prie lettu-re carica-te e sin-cronizza-te sul cloud pro-prietario Kobo Every-where e grazie al software Kobo Reading Life: tiene traccia delle abitudini di lettura per permettere all’utente di conoscersi meglio, scoprendo per esempio la propria velocità media di lettura e il numero di pagine girate (opzione prevista anche negli ultimi aggiornamenti per il Kindle Touch e il Kindle Paperwhite), e ti premia per aver raggiunto traguardi di lettu-ra (utilizzando il metodo ludico degli
“achievement”).
L’utente potrà così condivide-re i propri premi, così come i passi ed eBook preferiti, nel proprio Diario di Facebook. Potrà conversarne con gli ami-ci di Facebook, che a loro vol-ta potranno condividere qual-cosa di nuovo da scoprire.
16
visita il sito absolutelyfree.it
perwhite e un poco più grande dello standard, 6,8 pollici rispetto ai classi-ci 6.
Non solo, la tecnologia eInk risulta potenziata: ClarityScreen+ è l'uni-co schermo con le caratteristiche di quelli dei tablet utilizzato su un eRea-der E Ink con 265 dpi e risoluzione 1440 x 1080, e rende così Kobo Au-ra l'eReader eInk a più alta risoluzio-ne sul mercato.
L’altro tratto distintivo è il grip stu-diato appositamente per tenere più comodamente in mano l’apparec-chio: Il design di Kobo Aura HD è stato realizzato per imitare l'aspetto e la sensazione tattile di un libro a copertina rigida.
L’esperienza di lettura, in ultimo, è stata curata in tutti i dettagli, grazie alla tranquillità di avere tutte le pro-
prie lettu-re carica-te e sin-cronizza-te sul cloud pro-prietario Kobo Every-where e grazie al software Kobo Reading Life: tiene traccia delle abitudini di lettura per permettere all’utente di conoscersi meglio, scoprendo per esempio la propria velocità media di lettura e il numero di pagine girate (opzione prevista anche negli ultimi aggiornamenti per il Kindle Touch e il Kindle Paperwhite), e ti premia per aver raggiunto traguardi di lettu-ra (utilizzando il metodo ludico degli
“achievement”).
L’utente potrà così condivide-re i propri premi, così come i passi ed eBook preferiti, nel proprio Diario di Facebook. Potrà conversarne con gli ami-ci di Facebook, che a loro vol-ta potranno condividere qual-cosa di nuovo da scoprire.
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Inferno digitale per Dan Brown
Il nuovo romanzo dell’auto-re bestseller in tutto il mon-do per “Il Codice Da Vin-ci” sta andando bene. Ma ancor meglio sta andando la sua versione digitale che su Amazon ha venduto più co-pie di quella cartacea. Un sorpasso che in altri Paesi è
ormai la norma. Ma che per l’Italia, dove il mercato degli eBook vale meno del 2% di quello librario, è un piccolo ed emblematico sorpasso.
Sottocosto: il dominio degli eBook a 0,49€
Sotto quota 99 (centesimi). Il prezzo minimo degli eBook si abbassa. E senza
l’aiuto dello sconto. A parte “Inferno” — il nuovo libro di Dan Brown, primo an-che in ver-sione carta-cea — quat-tro titoli a 49 centesimi oc-cupano il resto della Top Five di «Libri su Google Play».
Come l’eBook sta cambiando l’editoria (negli USA)
La doman-da è sem-pre la stes-sa: il libro digitale ucciderà
la carta stampata o i due mez-zi riusciran-no a convi-vere? Gli ultimi
dati USA sembrano volgere più verso questa seconda opzione:
stando al report annuale 2013 di BookStats Survey il giro d’affari per i romanzi e la narrativa in formato digita-le vale circa 1,8 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con un aumento del 42% nell’ultimo anno. I saggi e i volumi non-fiction, inve-ce, sono cresciuti del 22% e generano un fatturato
di 484 milioni di dollari. Ma soprattutto nell’ultimo anno si è raggiunto un traguardo importante: in America, un libro su cinque viene vendu-to in formato ebook. Se i li-bri digitali crescono, non vuol dire che la carta stampa-ta soffra, anzi: secondo il report, paperback e brossu-rati non hanno perso quote di mercato.
Come l’eBook sta cambiando l’editoria(in Italia)
Gli ultimi trend di mercato sono descritti da una ricer-ca Nielsen presentata dall’Associazione italiana editori al recente Salone del Libro di Torino. Le vendite di eBook sono cresciute del 300% tra gennaio e aprile. Il
boom è innegabile, ma il mercato italia-no è ancora arretra-to , pari ad appena il 3% del totale. Gli acquirenti che uti-lizzano il canale online sono 1,9 milioni in tutta Ita-
lia, e circa 14,5 milioni leg-gono notizie e riviste diretta-mente via Web.
17
NEWS
Into the net
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Inferno digitale per Dan Brown
Il nuovo romanzo dell’auto-re bestseller in tutto il mon-do per “Il Codice Da Vin-ci” sta andando bene. Ma ancor meglio sta andando la sua versione digitale che su Amazon ha venduto più co-pie di quella cartacea. Un sorpasso che in altri Paesi è
ormai la norma. Ma che per l’Italia, dove il mercato degli eBook vale meno del 2% di quello librario, è un piccolo ed emblematico sorpasso.
Sottocosto: il dominio degli eBook a 0,49€
Sotto quota 99 (centesimi). Il prezzo minimo degli eBook si abbassa. E senza
l’aiuto dello sconto. A parte “Inferno” — il nuovo libro di Dan Brown, primo an-che in ver-sione carta-cea — quat-tro titoli a 49 centesimi oc-cupano il resto della Top Five di «Libri su Google Play».
Come l’eBook sta cambiando l’editoria (negli USA)
La doman-da è sem-pre la stes-sa: il libro digitale ucciderà
la carta stampata o i due mez-zi riusciran-no a convi-vere? Gli ultimi
dati USA sembrano volgere più verso questa seconda opzione:
stando al report annuale 2013 di BookStats Survey il giro d’affari per i romanzi e la narrativa in formato digita-le vale circa 1,8 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con un aumento del 42% nell’ultimo anno. I saggi e i volumi non-fiction, inve-ce, sono cresciuti del 22% e generano un fatturato
di 484 milioni di dollari. Ma soprattutto nell’ultimo anno si è raggiunto un traguardo importante: in America, un libro su cinque viene vendu-to in formato ebook. Se i li-bri digitali crescono, non vuol dire che la carta stampa-ta soffra, anzi: secondo il report, paperback e brossu-rati non hanno perso quote di mercato.
Come l’eBook sta cambiando l’editoria(in Italia)
Gli ultimi trend di mercato sono descritti da una ricer-ca Nielsen presentata dall’Associazione italiana editori al recente Salone del Libro di Torino. Le vendite di eBook sono cresciute del 300% tra gennaio e aprile. Il
boom è innegabile, ma il mercato italia-no è ancora arretra-to , pari ad appena il 3% del totale. Gli acquirenti che uti-lizzano il canale online sono 1,9 milioni in tutta Ita-
lia, e circa 14,5 milioni leg-gono notizie e riviste diretta-mente via Web.
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Apple: multa da 118.000 dollari in Cina per aver venduto eBook su App Store senza autorizzazione degli autori
La questio-ne è nata quando tre scrittori cinesi han-no intenta-to una cau-sa contro il colosso di Cupertino, avendo que-st'ultimo approvato la vendita sul proprio nego-zio online di contenuti coperti dal diritto di auto-re senza che venissero pagati né gli editori né tantomeno gli autori.
PICKaBOOK, le ma-gliette letterarie con eBook incorporato
Con l’acquisto di una ma-glietta, gratis un classico della letteratura grazie alla tecnologia QR. È l’ini-ziativa di Marco Mottole-se, in collaborazione con
il gruppo Edicart e il mar-chio Magliettefresche, che vede protagonisti i libri dei più famosi autori di tutti i tempi. L’idea è quella di creare una vera e propria biblioteca indos-sabile, composta da una linea di magliette con del-
le stampe a tema in base allo scritto-re proposto. Ogni maglietta, assieme alla stampa, ha anche un codice QR, da inquadrare con le apposite app, per poter accedere alla pagi-
na ufficiale dell’iniziativa nella quale è possibile sca-ricare gratuitamente il libro in versione e-book
Microsoft punta a Nook
Secondo un documento riservato rivelato dal sito TechCrunch, l'azienda di Bill Gates avrebbe offerto un miliardo di dollari per l'acquisizione degli asset collegati all'editoria digi-tale di Nook Media LLC, joint venture tra Micro-soft e la catena di librerie Barnes & Noble che pro-duce eBook, eReader, tablet e applicazioni dedi-cate alla lettura. A raffor-zare questa voce c'è la notizia che Nook sarebbe vicina alla dismissione dei suoi tablet Android, previ-sta per il 2015.
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@AFeditore
Con Zanichelli gli eBook si acquistano in libreria
Le librerie si trasformeranno ma non moriranno. Parola di Zanichelli che dà il via all’inizia-tiva “Scarichiamo i libri non le librerie”, un progetto ella casaeditrici per coinvolgere i tradi-zionali punti vendita dei testi cartacei a fornire anche eBook scolastici e dizionari digitali pubblicati da Zanichelli. Tutti i librai che aderiranno, diventeranno dei veri "ebookstore" dove un cliente potra' acquistare i codici di attivazione di un libro digitale, dalla app per tablet e smartphone all'eBook leggibile su pc, fino alle licenze online. Pagando sia in con-tanti che con il bancomat e non piu' solo con la carta di credito come richiedono portali di eCommerce.
"Scarichiamo i libri" e' un importante e innovativo servizio che vuole dare una risposta pratica a quello che richiede il decreto dell'ex ministro dell'Istruzione Profumo, sull'adozio-ne dei libri scolastici digitali. La svolta dell'eBook nella scuola e' un passo importante per lo sviluppo della didattica dato che secondo sondaggio un condotto da Zanichelli su 3600 stu-denti iscritti al suo portale "myZanichelli.it", risulta che Il 71,5% ha un computer personale e il 68% possiede uno smartphone.
Insomma "Scarichiamo i libri non le librerie" e' come ha detto Romano Montroni delle Li-brerie Coop, tra i librai che hanno aderito: "Un grande segnale di innovazione per il mestie-re del libraio per stare al passo coi tempi. L'eBook infatti sara' lo strumento di divulgazione della cultura del futuro". D'accordo su questo anche Edoardo Scioscia, ad del Libraccio e vicepresidente di Ibs: L'integrazione come la propone Zanichelli per le librerie aiuta a difen-dere quel presidio di cultura permanente che sono i librai, come li ha definiti il Presidente della Repubblica Napolitano.
Apple: multa da 118.000 dollari in Cina per aver venduto eBook su App Store senza autorizzazione degli autori
La questio-ne è nata quando tre scrittori cinesi han-no intenta-to una cau-sa contro il colosso di Cupertino, avendo que-st'ultimo approvato la vendita sul proprio nego-zio online di contenuti coperti dal diritto di auto-re senza che venissero pagati né gli editori né tantomeno gli autori.
PICKaBOOK, le ma-gliette letterarie con eBook incorporato
Con l’acquisto di una ma-glietta, gratis un classico della letteratura grazie alla tecnologia QR. È l’ini-ziativa di Marco Mottole-se, in collaborazione con
il gruppo Edicart e il mar-chio Magliettefresche, che vede protagonisti i libri dei più famosi autori di tutti i tempi. L’idea è quella di creare una vera e propria biblioteca indos-sabile, composta da una linea di magliette con del-
le stampe a tema in base allo scritto-re proposto. Ogni maglietta, assieme alla stampa, ha anche un codice QR, da inquadrare con le apposite app, per poter accedere alla pagi-
na ufficiale dell’iniziativa nella quale è possibile sca-ricare gratuitamente il libro in versione e-book
Microsoft punta a Nook
Secondo un documento riservato rivelato dal sito TechCrunch, l'azienda di Bill Gates avrebbe offerto un miliardo di dollari per l'acquisizione degli asset collegati all'editoria digi-tale di Nook Media LLC, joint venture tra Micro-soft e la catena di librerie Barnes & Noble che pro-duce eBook, eReader, tablet e applicazioni dedi-cate alla lettura. A raffor-zare questa voce c'è la notizia che Nook sarebbe vicina alla dismissione dei suoi tablet Android, previ-sta per il 2015.
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@AFeditore
Con Zanichelli gli eBook si acquistano in libreria
Le librerie si trasformeranno ma non moriranno. Parola di Zanichelli che dà il via all’inizia-tiva “Scarichiamo i libri non le librerie”, un progetto ella casaeditrici per coinvolgere i tradi-zionali punti vendita dei testi cartacei a fornire anche eBook scolastici e dizionari digitali pubblicati da Zanichelli. Tutti i librai che aderiranno, diventeranno dei veri "ebookstore" dove un cliente potra' acquistare i codici di attivazione di un libro digitale, dalla app per tablet e smartphone all'eBook leggibile su pc, fino alle licenze online. Pagando sia in con-tanti che con il bancomat e non piu' solo con la carta di credito come richiedono portali di eCommerce.
"Scarichiamo i libri" e' un importante e innovativo servizio che vuole dare una risposta pratica a quello che richiede il decreto dell'ex ministro dell'Istruzione Profumo, sull'adozio-ne dei libri scolastici digitali. La svolta dell'eBook nella scuola e' un passo importante per lo sviluppo della didattica dato che secondo sondaggio un condotto da Zanichelli su 3600 stu-denti iscritti al suo portale "myZanichelli.it", risulta che Il 71,5% ha un computer personale e il 68% possiede uno smartphone.
Insomma "Scarichiamo i libri non le librerie" e' come ha detto Romano Montroni delle Li-brerie Coop, tra i librai che hanno aderito: "Un grande segnale di innovazione per il mestie-re del libraio per stare al passo coi tempi. L'eBook infatti sara' lo strumento di divulgazione della cultura del futuro". D'accordo su questo anche Edoardo Scioscia, ad del Libraccio e vicepresidente di Ibs: L'integrazione come la propone Zanichelli per le librerie aiuta a difen-dere quel presidio di cultura permanente che sono i librai, come li ha definiti il Presidente della Repubblica Napolitano.