Educare ai Nuovi Media

Post on 09-Dec-2014

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Educare ai new media: cosa fare?Diego Zanelli

“L'etica, di fronte alla tecnica, diventa pat-etica: non si è mai visto che un'impotenza sia in grado di arrestare una potenza. Il problema è: non cosa possiamo fare noi con gli strumenti tecnici che abbiamo ideato, ma che cosa la tecnica può fare di noi.”

U. Galimberti, Psiche e techne

Obiettivi dell'incontro

Fornire una panoramica su alcune questioni antropologiche, psicologiche ed educative, attorno al tema dei New Media

Individuare possibili chiavi di lettura dei fenomeni analizzati

Attraverso la presentazione di alcuni casi, e la discussione di gruppo, individuare quelle che possono essere considerate buone pratiche educative

L' homo -media- sapiens

- velocità di comunicazione a distanza- database di informazioni- portata geografica e demografica- enorme potenziale di memoria- accuratezza dell'informazione trasmessa- interattività- mancanza di limiti spazio-temporali

- comunicazione a breve raggio- conoscenza orale e scritta- memoria biologica- limiti spazio-temporali- lentezza dei processi

Uno shift temporale e una mancata elaborazione come possibili cause del problema

'90 2012

'40 - '50 - '60

GENITORI

FIGLI

Il risultato è stato un GAP tra un gruppo di generazioni adulte, davanti ad un'accelerazione del progresso superiore alla capacità di elaborarlo, e un gruppo di generazioni di figli nati in seno alla velocità di questa evoluzione.

GENITORI FIGLI

- incertezza- istruzioni- complessità

- sperimentazione- intuito- praticità

- questo GAP probabilmente si attenuerà a mano a mano che le prime generazioni dei nativi digitali diventeranno adulti a loro volta

Il problema temporale dell'accelerazione tecnologica, diversamente elaborata tra una prima ed una seconda generazione, ha prodotto una classe di adulti alienati o con poca dimestichezza verso questa sfera, il cui riflesso si è declinato nell'assenza di pratiche educative chiare, lasciando alla generazione dei nativi digitali un naturale approccio.

Il virtuale tra principio di piacere e principio di realtà

La realtà fisica, con le sue leggi, regola i ritmi della vita (es. giorno/notte, lavoro/riposo), gli spazi dei rapporti (es. casa/famiglia, piazza/amici), gli stili di comportamento e così via. Il reale, così come lo conosciamo, contribuisce ad una funziona educativa interna, che è quella di regolare la gratificazione di bisogni e desideri in modo mediato dalle possibilità contestuali, relazionali, valoriali.

I nuovi media contribuiscono alla formazione di un'ulteriore realtà, costituita da tutte quelle rappresentazioni fruibili da console, telefonini, computer, internet...la quale non ha una precisa collocazione spaziale, ma viene ad esistere grazie a tali supporti.

Nella realtà virtuale la legge dominante è quella delle illimitate possibilità (es. a qualsiasi ora trovo utenza sul web). La piattaforma virtuale può diventare così il bersaglio di proiezioni altrimenti impossibili nel reale, per cui si cede il passo ad un uso compulsivo alla ricerca di gratificazioni immediate, in questo caso propriamente allucinatorie.

- La realtà virtuale come spazio di espressione per il desiderio diseducato -

E in mezzo a tutto questo appagamento c'è chi ipotizza anche l'RVI = realtà virtuale immersa, un sistema totalmente immersivo in cui tutti i sensi possono essere utilizzati in maniera simulata.

Nei casi limite possiamo arrivare a crisi d'identità e incapacità di discriminare tra il modo d'essere reale e quello virtuale.

Second Life bambini Giappone

Il corpo mortificato

“Oddio ho dimenticato il cellulare, come se mi mancasse un braccio!”

multitaskingestensioni sedentarietà

mercificazione del corpo

perdita del pudore, dell'intimo e del pubblico

New relation & New comunication

In che modo cambiano le relazioni e il modo di comunicare con i nuovi media?

Numerose ricerche hanno evidenziato come per molti giovani la modalità prevalente di relazione si dipana attraverso il digitale, cambiando radicalmente i contenuti, le modalità e le qualità dello scambio, in quelle che possiamo chiamare cyber-relazioni

Ad impegnarsi nel rapporto è un Io Virtuale, il quale può assumere tutti quei tratti ideali di cui non è in possesso nella vita reale.

- si può comunicare in maniera disinvolta in una chat quando nella comunicazione verbale si possono avere difficoltà

- si può parlare di argomenti imbarazzanti senza fare i conti con lo sguardo giudicante dell'altro

- l'anonimato garantisce ulteriori possibilità di espressione, sgravate da numerose responsabilità

In questo panorama si delinea un'antropologia fortemente segnata da un cambiamento nel rapporto con l'alterità e dall'alienazione da un morale che regoli la buona condotta.

Amici immaginari?!

Chi identifichiamo come la sfera degli amici?!I contatti che abbiamo nei social network?!Quali differenze ci sono tra il modo d'essere on-line e off-line?

Come posso essere?!

La deriva linguistica...

Ti sei loggato?!

Sono stato bannato...

C 6? Mi dai il tuo n?

Quanti feedback ha?

Mi ha chiesto l'amicizia...

Ho postato l'immagine di...Vedo in streaming

I sintomi di un disagio

Relazionale/Comunicativo

- competenze relazionali

- isolamento interpersonale

- dipendenza

- stalking

- cyber bullismo

Cognitivo

- difficoltà grammaticali

- difficoltà di lettura

- analfabetismo di ritorno

Fisico

- sedentarietà

- problemi posturali

- pratica sportiva

Etica e Morale

- assenza di inibizione

- pubblicizzazione del privato

- mancanza di una regolamentazione generalizzata

Commerciale

- acquisto compulsivo

- giochi online

- precarietà degli strumenti

Cosa fare, cosa non fare?...verso alcune pratiche educative...

Ripristinare il valore del TEMPO

Ripristinare la PARTECIPAZIONE dei genitori agli interessi dei figli

Un utilizzo consapevole all'interno della DIDATTICA

- un percorso a tappe- una quantità d'uso misurata- un tempo dedicato e non onnipresente- a tavola niente cellulare!

- di cosa si parla in famiglia?- favorire un dialogo - i figli che hanno qualcosa da insegnare- l'acquisizione di un mondo

- stimolare la curiosità- promuovere ricerche/progetti/tesine - implementare competenze professionali- teledidattica/tutorial

Promuovere i RAPPORTI interpersonali

- “le porte in casa non hanno le chiavi”- so dove vai, ma so cosa usi?- proibizionismo o permissivismo?

Cosa fare, cosa non fare?...verso alcune pratiche educative...

Ripristinare il valore del CONTROLLO

Ridimensionare i RISCHI

- “non devo avere tutto per non essere diverso dagli altri”- “non mi deve accadere qualcosa solo perchè ho dimenticato il cellulare!”- il “sei sempre raggiungibile” come risposta al bisogno di iperprotezione

- dopo “mangia la verdura!” e “studia!” anche “esci con gli amici!”- sport, associazioni, oratori...

Ridurre il BUDGET

- ricariche, acquisti online, abbonamenti a giochi- riportare ad un uso strumentale commisurato alle esigenze

La pulsione creativa e l'espressione artistica

i “youtubers”

ocasioni di lavoro

l'espressione artistica

l'opportunità creativa

CASO 1

La mamma di Marco lo vede passare molte ore al computer chiuso in camera, prevalentemente naviga su un social network. Marco ha un buon rendimento scolastico, gioca inoltre in una squadra di basket che si allena due volte la settimana. La madre, preoccupata per il modo di impiegare il tempo del figlio, decide di farsi un account nello stesso social network, chiedergli l'amicizia e poter così controllare quali sono i suoi interessi e le sue attività in questo sito.

Cosa va o cosa non va?Come gestireste la situazione?Quali sono i valori di riferimento?Come gestireste le modalità relazionali e comunicative?Quali regole fissare?Quali sono i rischi effettivi e quali immaginari?Come partecipa il genitore?Quale forma di controllo viene esercitata?

CASO 2

Luca ha lavorato presso un'azienda agricola nel mese di agosto. Al termine della prestazione lavorativa ha ricevuto 1000€. Per l'inizio della scuola ha deciso di spendere 700€, dei mille ricevuti, per acquistare un Iphone 4S, ultimo modello.

Cosa va o cosa non va?Come gestireste la situazione?Quali sono i valori di riferimento?Come gestireste le modalità relazionali e comunicative?Quali regole fissare?Quali sono i rischi effettivi e quali immaginari?Come partecipa il genitore?Quale forma di controllo viene esercitata?