L'Ufficio Stampa Musicale e i Nuovi Media

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  L’UFFICIO STAMPA MUSICALE E I NUOVI MEDIA A cura di Gaetano Petronio 

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Le nuove frontiere della comunicazione: oltre la carta stampata il web sta aprendo nuove frontiere e la gestione dell'immagine deve prenderne atto ed elaborare nuove strategie.

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L’UFFICIO STAMPA MUSICALE E I NUOVI MEDIA

A cura di Gaetano Petronio 

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Dedicato a:

Il mio capo, nonché maestro,

Riccardo Vitanza

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Indice

1.  Che cos’è un ufficio stampa 

-  Un mestiere antico

-  Un immagine da comunicare e da difendere

-  Con chi si relaziona

2.  Musica e comunicazione

-  Il mercato musicale

-  La necessità della promozione

-  Il profilo di un artista

3.  La crisi del mercato discografico-  Come arriva la musica

-  Mp3: un nuovo supporto

-  L’ultima risorsa: il concerto 

4.  I fruitori della musica

-  Baby boomer 

-  La generazione x 

-  Gli alieni: generazione y 

5.  I Social Network

-  Twitter 

-  YouTube

-  Facebook 

6.  Vasco-Ligabue: un duello su Facebook

7.  Conclusioni

8.  Bibliografia

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Che cos’è un ufficio stampa 

Un mestiere antico

Un ufficio stampa è quella struttura o persona che rappresenta un ente, un’azienda, una struttura,pubblica o privata, un singolo individuo perfino (modello, parlamentare, attore, ecc…) in tutti irapporti con il pubblico esterno:

 – media – clienti

I primi uffici stampa della storia avevano a che fare con l’organizzazione dei partiti politici (comedurante il fascismo, quando esisteva l’ufficio stampa del partito fascista). Si lanciavano campagneper influenzare l’opinione pubblica (chi non ricorda le campagne fasciste, con quegli slogan

promozionali sulla grandeur delle opere di Mussolini?).Anche in America, nei primi del Novecento, iniziarono a essere usati i giornalisti come coordinatoridi gruppi di lavoro che avrebbero potuto influire sul pubblico nella diffusione di notizie.Si cominciò a capire il ruolo fondamentale dei giornalisti all’interno di contesti diversi da quelliprettamente legati ai giornali e alla politica. Il giornalista poteva in realtà raccontare al pubblico “lastoria” e l’operato di un’azienda. La rivista World’s Work scrisse infatti in un articolo: “È diventato di moda, per le grandi aziende, assumere dei publicity men. Uomini cioè il cui solocompito consiste nel dare informazioni alla stampa e al pubblico. La maggior parte di essi hannomolta esperienza per aver fatto i cronisti o i direttori di giornale; saggia idea, questa, perché chi

non ha esperienza in questo mestiere generalmente fa confusione quando deve fornire notizie allastampa”. 

In italiano il termine che definisce il ruolo dell’ufficio stampa è  portavoce e deriva dal linguaggiodella politica, dove appunto è nata questa professione.Infatti, chi gestisce la comunicazione e l’immagine di un personaggio pubblico non fa altro che“ portare” la “voce” di questi ai vari referenti con cui si ha la necessità di comunicare e “difendere”la percezione della propria immagine.E’ quello che nell’antichità facevano gli ambasciatori. Questi, infatti, riferivano quello che il lorosovrano aveva da comunicare ad un altro sovrano, senza esserne direttamente responsabile maavendo solo il compito di essere fedele a riportare il messaggio (da qui il detto  Ambasciator non

 porta pena).Si tratta, quindi, di un intermediario a cui ci si affida affinché la propria comunicazione sia efficacee completa. La politica è il primo campo ad avere avuto questa esigenza (generando la diplomazia)ma si è affermata pian piano nei vari campi professionali, dal cinema al mondo imprenditoriale.

Si tratta di un mestiere antico, tant’è vero che i greci e i romani avevano una divini tà checorrispondeva a queste caratteristiche: Mercurio.

Nella mitologia greca Mercurio (Hermes), figlio di Zeus e della ninfa Maia, era il messaggero deglidèi, dio protettore dei viaggi e dei viaggiatori, della comunicazione, dell'inganno, dei ladri, deitruffatori, dei bugiardi, delle sostanze, della divinazione. Tra gli altri ruoli, Hermes era anche il

 portatore dei sogni e il conduttore delle anime dei morti negli inferi.

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Un immagine da difendere e da comunicare

Un personaggio pubblico deve gestire la propria immagine relazionandosi con l’esterno. Perquesto si dice che deve comunicare, nel momento in cui partecipa attivamente alla percezionedella sua immagine, e che deve difendersi, nel momento in cui la sua immagine subisce uninterpretazione differente da quella che ritiene congrua con se stesso.L’immagine di una persona, infatti, non corrisponde mai completamente con quello che unapersona è realmente ma è frutto di una continua contrattazione con la società.Ogni gruppo sociale, infatti, interpreta un suo membro e questi si relaziona con esso affinchél’interpretazione corrisponda a ciò che lui desidera. Per le persone senza un immagine pubblica la contrattazione necessaria si riduce ai gruppi a cuiquesti appartiene fin dalla nascita (rapporti di parentela) e a quelli a cui l’individuo ha scelto di far parte.Nel caso, invece, di un personaggio pubblico ogni gruppo sociale può essere determinante amodificare la sua immagine, trattandosi, appunto di un immagine pubblica.

Con chi si relaziona

Un immagine pubblica deve, perciò, relazionarsi con quei soggetti che hanno un influenza sullacollettività. Diventano centrali, perciò, i media e le convenzioni sociali, attraverso le quali i mediaopinano ed agiscono.L’educazione, l’aspetto fisico, l’integrità morale e giuridica sono tutti fattori a cui i media sonosensibili ed attraverso i quali questi possono modificare la percezione dell’immagine di unpersonaggio pubblico.

I Media

Il sistema dei media si compone sostanzialmente di 6 soggetti: agenzie, periodici in forma

cartacea, siti web, radio, tv e social network.

Analizziamone le specificità:

 Agenzie:

Sono le strutture adibite a fornire notizie ai giornalisti. Trattasi di strutture che trasmettono intempo reale qualsiasi notizia alle redazioni dei quotidiani. Esse nacquero in seguito all'invenzionedel telegrafo.Un'agenzia di stampa (inglese: news agency oppure newswire) è un ente giornalistico il cui scopo èla fornitura di notizie ad altri organi di informazione come giornali, riviste, emittenti televisive eradiofoniche. Le agenzie di stampa possono essere delle aziende che vendono i loro servizi (es.Reuters, Italpress, AGI, Adnkronos) oppure delle cooperative costituite da diversi organi diinformazione allo scopo di condividere le informazioni (es. Associated Press, ANSA).

Periodici in forma cartacea:

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Il periodico in forma cartacea è chiamato giornale. Il termine giornale però ha un significato piùampio di "periodico in forma cartacea" in quanto il giornale può anche essere una pubblicazione informa cartacea aperiodica, non sempre quindi un giornale è un periodico.

I tipi di giornali sono:

Quotidiano: è un giornale periodico con frequenza di pubblicazione giornaliera. In teoria unquotidiano è un periodico quindi potrebbe anche non essere in forma cartacea ma elettronica,nella pratica però non esistono quotidiani non cartacei quindi il quotidiano si può considerareanche come una tipologia specifica di giornale. Solitamente un quotidiano riporta notizie di variogenere, ma esistono anche quotidiani che si occupano in modo particolare di un determinatosettore dell'informazione, come ad esempio i quotidiani sportivi o quelli economici.

Rivista: è un giornale con frequenza di pubblicazione non giornaliera. Solitamente tratta in modoapprofondito un determinato argomento per un pubblico specializzato, oppure riporta fatti

d'attualità per un vasto pubblico (in questo secondo caso è anche chiamata rotocalco).

Rotocalco: è una rivista che si occupa di attualità. Solitamente ha una cadenza di pubblicazionesettimanale e tirature elevate.

I periodici possono essere classificati anche in base alla cadenza di pubblicazione, in ordinedecrescente di frequenza di pubblicazione le tipologie più comuni di periodici sono:

Quotidiano (uscita giornaliera): si tratta esclusivamente di pubblicazioni in forma cartacea chesolitamente riportano notizie di vario genere (politiche, d'attualità, sportive, economiche ecc.);

Bisettimanale (due uscite settimanali a giorni prefissati): un esempio sono i giornali di annuncieconomici o alcuni giornali di notizie locali;

Trisettimanale (tre uscite settimanali a giorni prefissati): formula rara utilizzata da alcuni giornalid'informazione locali;

Settimanale (uscita in un giorno prefissato della settimana): esempio tipico i rotocalchi, le rivistedi informazione televisiva, i magazine d’attualità; è detto anche ebdomadario dal latinohebdomadarius[1] (derivante dal greco antico ἑβδομάς -άδος, da ἔβδομος "settimo");[2] 

Quattordicinale (uscita ogni due settimane); quindicinale o bimensile (uscita due volte al mese):esempio tipico magazine d’informazione non strettamente legati all’attualità; 

Mensile (in genere in uscita nei primi giorni del mese): esempio tipico, riviste di approfondimentosu argomenti specialistici o professionali (architettura, giardinaggio, bricolage ecc.);

Bimestrale e trimestrale (in genere in uscita nei primi giorni di ogni bimestre o trimestre) :solitamente riviste e pubblicazioni di tipo scientifico/culturale e, nel caso specifico di quelletrimestrali, sovente anche di moda, in quanto la cadenza è confacentesi al ritmo stagionale delle

collezioni d’abbigliamento; 

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Semestrale e annuale: in genere le pubblicazioni che hanno tale cadenza sono cataloghi, annuariletterari e / o scientifici, pubblicazioni stagionali legate a un particolare periodo dell’anno,pubblicazioni statistiche.

Siti web:

Un sito web o sito Internet (anche abbreviato in sito se chiaro il contesto informatico) è un insiemedi pagine web correlate, ovvero una struttura ipertestuale di documenti che risiede, tramitehosting, su un web server e accessibile all'utente che ne fa richiesta tramite un web browser sulWorld Wide Web della rete Internet digitando in esso il rispettivo url o direttamente l'indirizzo IP.Il progetto, la realizzazione e la gestione di un sito web fa ampio uso di tecniche e conoscenzeproprie della programmazione Web o di format predefiniti direttamente a disposizione dell'utenteamministratore forniti da strumenti appositi o reperibili in rete e dall'utilizzo tipicamente userfriendly.

Tipologie di siti webDal punto di vista della struttura e della tecnologia utilizzata, i siti web si possono distingueresommariamente in due tipologie principali:

-  siti statici 

-  siti dinamici 

I siti web statici formati da pagine statiche presentano contenuti di sola ed esclusiva lettura.Solitamente vengono aggiornati con una bassa frequenza e sono mantenuti da una o più persone

che agiscono direttamente sul codice HTML della pagina (tramite appositi editor web). Si trattastoricamente della prima generazione di siti web.I siti web dinamici formati da pagine web dinamiche presentano invece contenuti redattidinamicamente (in genere grazie al collegamento con un database) e forniscono contenuti chepossono variare in base a più fattori. I siti web dinamici sono caratterizzati da un'alta interazionefra sito e utente; alcuni elementi che caratterizzano la dinamicità di un sito possono essere:l'interazione con uno o più database, la presenza di moduli per l'invio di email o altre operazioni, lavisualizzazione dell'ora server, operazioni varie sul file system (tipo creazione dinamica didocumenti, ecc.), il cloaking basandosi su vari parametri (tra i quali l'user agent, o il browser, o larisoluzione dell'utente), la visualizzazione o stampa o catalogazione degli indirizzi IP degli utenti, e

molto altro. Essi possono essere scritti tramite linguaggi di scripting come ASP, PHP e molti altrilinguaggi web.La modifica dei contenuti, che spesso possono essere aggiornati grazie ad alcuni editor grafici(detti WYSIWYG) anche senza agire direttamente sul codice, è generalmente frequente. Un chiaroesempio di sito dinamico è www.wikipedia.org.

Categorie

I siti web vengono poi comunemente divisi in categorie per inquadrarne il settore di operatività o iservizi offerti:

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Sito personale - condotto da individui o piccoli gruppi di persone (come una famiglia), checontiene informazioni prevalentemente autobiografiche o focalizzate sui propri interessi personali(ad es. un blog)

Sito aziendale - funzionale alla promozione di un'azienda o di un servizio

Sito di commercio elettronico (o "e-commerce") - specializzato nella vendita di beni e/o servizi viainternet

Sito comunità - un sito in cui utenti possono comunicare fra loro, per esempio tramite chat oforum, formando una comunità virtuale

Sito di download  - ampie raccolte di link per scaricare software (dimostrativi di videogiochi,immagini, ecc.)

Forum: luogo in cui discutere tramite la pubblicazione e la lettura di messaggi, organizzati perdiscussioni (thread) e messaggi (post)

Sito informativo - con contenuti tesi a informare l'utente, ma non strettamente per scopicommerciali

Motore di ricerca - registra i contenuti degli altri siti e li rende disponibili per la ricerca

Database - un sito il cui utilizzo principale è di ricercare e mostrare il contenuto di uno specificodatabase (ad esempio l'Internet Movie Database per i film)

Sito ludico - un sito che è in sé un gioco oppure serve da arena per permettere a più persone digiocare

  Aggregatore di notizie - presenta contenuti prelevandoli automaticamente dalla rete da moltefonti contemporaneamente, ed è simile in questo ai motori di ricerca che sfruttano i risultati dellericerche degli utenti aggregandoli e immagazzinandoli in un database con criteri quali la tipologiadei media (foto, video, testo etc.) e il contenuto testuale. Il risultato è un sito che cresceesponenzialmente e si arricchisce all'infinito di pagine con contenuto inerente all'argomento dibase, definito in fase di installazione ma affinato sulle preferenze degli utenti, il tutto in modo

automatico.

Link farm - siti creati unicamente per proporre collegamenti verso altri siti a scopo pubblicitario(spesso in cambio di canoni in denaro)Molti siti sono un incrocio tra due o più delle precedenti categorie. Ad esempio, un sito aziendalepuò allo stesso tempo pubblicizzare i propri prodotti e pubblicare materiale informativo.Prende il nome di portale un sito web che ha assunto dimensioni tali da costituire un punto dipartenza, una porta di ingresso ad un gruppo consistente di risorse per gli utenti del web;l'argomento del portale può essere più o meno generalista oppure specializzato (portale verticale).

Taluni siti web presentano aree riservate, ovvero sezioni accessibili solamente previo pagamentodi un canone, registrazione, o assegnazione di una password.

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I linguaggi 

Il linguaggio più diffuso con cui i siti web sono costruiti è l'HTML (Hyper Text Markup Language) esuoi derivati. L'HTML viene interpretato da particolari software chiamati web browser: tra i piùcelebri si annoverano Firefox, Internet Explorer, Safari, Opera e Chrome.

Alcuni plugin per i browser permettono la visualizzazione di contenuti animati, come Flash,Shockwave o applet Java.Alcuni contenuti possono essere generati dinamicamente sul browser dell'utente, ad esempiotramite JavaScript o Dynamic HTML, tecnologie supportate per impostazione predefinita da tutti ibrowser recenti (programmazione web client-side).Per la costruzione di siti web dinamici in grado di estrapolare dati da database, inviare email,gestire informazioni, ecc., i linguaggi di scripting più diffusi sono PHP e ASP (programmazione webserver-side).Per la creazione di siti internet molti webmaster utilizzano comunemente strumenti automatizzati,chiamati webeditor, grazie ai quali redigere il codice anche senza averne un'approfondita

conoscenza.Sempre più la realizzazione e la gestione di siti web complessi e ricchi di contenuti passa attraversol'uso di Content Management System CMS, delle vere piattaforme web (sorta di evoluzione deiweb editor) per le quali non è richiesta alcuna conoscenza di tecniche di programmazione web edutili anche per forum, blog e portali di e-commerce.

 Accesso alle pagine web

Le pagine di un sito web sono accessibili tramite una radice comune (detta "nome di dominio", peresempio "www.kernel.org"), seguita da una serie opzionale di "sotto cartelle" e dal nome della

pagina. Il nome completo di ogni pagina è detto "indirizzo web" o, più tecnicamente, URI (o URL).L'home page di un sito è la prima pagina che si ottiene digitando il solo nome di dominio.Per esempio, nell'indirizzo www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html:

www.w3c.org è la radice, o nome di dominio

/Consortium/Offices/ sono le sottocartelle, separate dal simbolo "/"

role.html è il nome della pagina

Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte sullo stesso Web server, e la ramificazione insottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una uguale ramificazione nell'hard disk dello stessoserver.Ovviamente l'accesso ad un sito o pagine web per eventuali modifiche su contenuti e/o forma daparte degli sviluppatori è del tutto riservato all'amministratore del sito tramite codici o chiavi diaccesso.I principali contenitori della rete, aggiornati quotidianamente, all’interno dei quali le notizie  possono essere di differente natura e spesso hanno la possibilità di dar voce a tutto ciò che nonriesce a trovare spazio sui cartaceo dei quotidiani.

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Social Network :

Una rete sociale (in inglese social network) consiste di un qualsiasi gruppo di persone connesse traloro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincolifamiliari. Le reti sociali sono spesso usate come base di studi interculturali in sociologia e in

antropologia.

L'analisi delle reti sociali, ovvero la mappatura e la misurazione delle reti sociali, può esserecondotta con un formalismo matematico usando la teoria dei grafi. In generale, il corpus teoricoed i modelli usati per lo studio delle reti sociali sono compresi nella cosiddetta social networkanalysis.

La ricerca condotta nell'ambito di diversi approcci disciplinari ha evidenziato come le reti socialioperino a più livelli (dalle famiglie alle comunità nazionali) e svolgano un ruolo cruciale neldeterminare le modalità di risoluzione di problemi e i sistemi di gestione delle organizzazioni,

nonché le possibilità dei singoli individui di raggiungere i propri obiettivi.

Le reti 

La diffusione del web e del termine social network ha creato negli ultimi anni alcune ambiguità disignificato. La rete sociale è infatti storicamente, in primo luogo, una rete fisica.

Rete sociale è, ad esempio, una comunità di lavoratori, che si incontra nei relativi circolidopolavoristici e che costituisce una delle associazioni di promozione sociale. Esempi di reti socialisono inoltre le comunità di sportivi, attivi o sostenitori di eventi, le comunità unita da

problematiche strettamente lavorative e di tutela sindacale del diritto nel lavoro, le confraternitee in generale le comunità basate sulla pratica comune di una religione e il ritrovo in chiese, templi,moschee, sinagoghe e altri luoghi di culto.

Una rete sociale si può inoltre basare su di un comune approccio educativo come nello scautismo,o nel pionierismo, di visione sociale, come nelle reti segrete della carboneria e della massoneria.

Joi Ito suggerisce inoltre che il concetto di rete sociale sia cruciale per quella che egli chiama"democrazia emergente" — il collegamento vitale tra la rete creativa di al più una dozzina dipersone, le reti di potere create da religione, lingua, tribù e legami di parentela.

Numero di Dunbar 

Il numero di Dunbar, conosciuto anche come la regola dei 150, afferma che le dimensioni di unarete sociale in grado di sostenere relazioni stabili sono limitate a circa 150 membri.

Questo numero è stato calcolato attraverso studi di sociologia e soprattutto di antropologia, inrelazione alla dimensione massima di un villaggio (in termini più attuali meglio definibile come unecovillaggio). Nella psicologia evoluzionista viene teorizzato che il numero potrebbe costituire unasorta di limite per l'abilità media degli esseri umani di riconoscere dei membri e tenere traccia

degli avvenimenti emotivi di tutte le persone di un gruppo. Altre spiegazioni poggiano suvalutazioni più economiche e al bisogno dei gruppi di individuare gli elementi parassitari o

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disfunzionali, in quanto gruppi più grandi tenderebbero a facilitare la presenza di ingannatori obugiardi.

Densità di una rete

Una rete sociale, esprimibile sempre mediante un grafo, è caratterizzata da una sua propriadensità. Se con i nodi di un determinato grafo si identificano gli individui e con gli archi i legamiche tra di essi si instaurano, allora la densità di una rete può rendere un'idea di quanto siaefficiente l'interscambio relazionale tra i vari elementi della rete stessa. Se tutti gli elementi dellarete instaurassero tra loro dei legami allora le densità della rete sarebbe pari ad uno,diversamente, nel caso in cui gli elementi della rete non comunicassero tra loro, la densità dellarete sarebbe pari a zero (assenza di comunicazione/relazione).

L'analisi delle reti sociali ha evidenziato come la struttura e la densità contribuiscano adeterminarne la potenziale utilità per i singoli individui. Le reti piccole e dense possono infatti

talvolta rivelarsi meno utili di reti più ampie e con la presenza di legami deboli. Queste ultime sipresterebbero infatti di più allo scambio di nuove idee e opportunità, favorendo in questo modo iprocessi di innovazione.

Le reti sociali su Internet 

La versione di Internet delle reti sociali (Social media) è una delle forme più evolute dicomunicazione in rete, ed è anche un tentativo di violare la "regola dei 150". La rete delle relazionisociali che ciascuno di noi tesse ogni giorno, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti dellanostra vita, si può così "materializzare", organizzare in una "mappa" consultabile, e arricchire di

nuovi contatti.

Un servizio di rete sociale, o servizio di social network, consiste in una struttura informatica chegestisce nel Web le reti basate su relazioni sociali. La struttura è identificata per mezzo di un sitoweb di riferimento del social network.

Evoluzione

Secondo la definizione data dagli studiosi Boyd-Ellison si possono definire siti di reti sociali (socialnetwork sites) quei servizi web che permettono:

-  la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblico all'interno di un sistema vincolato,

-  l’articolazione di una lista di contatti, 

-  la possibilità di scorrere la lista di amici dei propri contatti.

Attraverso ciò questi servizi permettono di gestire e rinsaldare online amicizie preesistenti o diestendere la propria rete di contatti. I social network sites ebbero un'esplosione nel 2003, graziealla popolarità di siti web come Friendster, abcTribe.com e LinkedIn. Google ha lanciato Orkut il 22gennaio 2004. Kibop, una social network in spagnolo e portoghese, ha debuttato anch'essa nel2004. In Italia il primo dei grandi portali passati verso questo tipo di rete sociale è stata superEva,

ma sono comunque vivissime anche le comunità di italiani su Orkut e LinkedIn. In Italia ci fu anchel'esplosione di MSN.

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Uno studio del 2010, basato sul confronto dei dati di traffico risultanti dai motori Alexa, GoogleTrends for Websites e ComScore, mostra l'avanzata di Facebook in un numero crescente dinazioni, anche laddove MySpace opponeva maggiore resistenza, ad esempio negli Stati Uniti.

Anche l'Europa sembrerebbe in procinto di cedere al fascino della creatura di Mark Zuckerberg,

pur se resistono alcune enclave come Hi5 in Portogallo e Romania, Nasza-klasa in Polonia, Hyvesnei Paesi Bassi, Iwiw in Ungheria. Più arduo risulta attraversare la cortina di ferro dove sonoconsolidati servizi locali come V Kontakte e Odnoklassniki, o scalzare Maktoob da alcuni paesiarabi e Orkut, di proprietà di Google, dal Brasile e dall'India.

Il punto più avanzato della ricerca sulle reti sociali attraverso internet è rappresentato però dallateoria del socio-semantic web (s2w), progetto destinato a "risemantizzare" il web, aggiungendo unapproccio pragmatico usando nel semantic browsing classificazioni euristiche e ontologiesemiotiche. In base a questi criteri la massa di informazione e produzione culturale immessa nelweb viene interconnessa, producendo così una attiva connessione tra gli utenti proattivi della rete.

Si veda a questo proposito Semantic Social Network come StumbleUpon e Funchain. Si può parlarein questo caso di un ibrido tra un web social network e un aggregatore, ovvero un sito chepermette agli autori di weblog (più comunemente detti blog) di pubblicizzare i propri articoli (opost, utilizzando il termine inglese).

L'uso di reti sociali sta diffondendosi anche come un'evoluzione delle radio on line. I siti non silimitano a proporre musica in formato mp3, ma, interpretano i gusti e propongono musiche simili,facendo scoprire nuovi artisti, musicalità, ritmi. Attraverso vari siti come Pandora.com, lastfm.it,musicovery.com, è possibile creare delle comunità virtuali (in inglese virtual communities)invitando i propri amici, ma anche ascoltando la musica proposta per i "vicini", persone con

preferenze simili alle proprie.

Le reti sociali possono essere organizzate anche attorno a professioni lavorative o svilupparsi subase territoriale, ad esempio per siti dedicati esclusivamente a cultura e tempo libero in unadeterminata città.

Le social network e il community networking stanno generando approcci innovativi al lavoro delleorganizzazioni della società civile in direzione di uno sviluppo sostenibile.

Un importante sviluppo delle reti sociali è rappresentato dalla possibilità di creare da parte di

chiunque ne abbia le competenze (sviluppatori con linguaggi solitamente proprietari) applicazioniorientate alla comunità degli iscritti; tale famiglia di applicazioni beneficiano della rete di contatti edelle informazioni individuali degli iscritti (es. Facebook, MySpace, ABCtribe sono stati i primi) erendono per taluni i social network i sistemi operativi web del futuro (da qui anche la probabilemotivazione degli investimenti di Microsoft in Facebook, 240 milioni di dollari a novembre 2007).L'evoluzione degli attuali sistemi operativi potrebbe cioè proprio essere rappresentato dai socialnetwork, cioè da un ambiente che offre non solo istruzioni base per creare applicazioni complesse(come oggi Windows, Linux, ecc.), ma istruzioni e soprattutto informazioni sugli utenti e le lororelazioni, per creare nuove tipologie di applicazioni un tempo impensate.

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Funzionamento

Per entrare a far parte di una rete sociale online occorre costruire il proprio profilo personale,partendo da informazioni come il proprio indirizzo email fino ad arrivare agli interessi e allepassioni (utili per le aree "amicizia" e "amore"), alle esperienze di lavoro passate e relative

referenze (informazioni necessarie per il profilo "lavoro").

A questo punto è possibile invitare i propri amici a far parte della propria rete, i quali a loro voltapossono fare lo stesso, cosicché ci si trova ad allargare la cerchia di contatti con gli amici degliamici e così via, idealmente fino a comprendere tutta la popolazione del mondo, comeprospettato nella teoria dei sei gradi di separazione del sociologo Stanley Milgram (1967), la cuivalidità anche su Internet è stata recentemente avvalorata dai ricercatori della ColumbiaUniversity.

Diventa quindi possibile costituire delle comunità tematiche in base alle proprie passioni o aree di

affari, aggregando ad esse altri utenti e stringendo contatti di amicizia o di affari.

I social network consentono ai detentori di siti di trarre guadagno principalmente dalla fornitura aterzi delle informazioni degli utenti, che alimentano gratuitamente la base di conoscenza, insecondo luogo dalla pubblicità mirata che le aziende indirizzano agli utenti in base ai siti visitati,link aperti, permanenza media, alle informazioni da loro stessi inserite.In terzo luogo, in particolare i siti di incontri e dating, dall'iscrizione degli utenti che desideranoutilizzare tutte le funzionalità del sito. Questa tipologia di siti è talora oggetto di critiche perl'utilizzo di profili e foto inventati, robot o altri programmi automatici che indirizzano e-mail erisposte standard in base alle preferenze manifestate dagli iscritti.

 Alcuni Social network 

aNobii 

 ASmallWorld 

Badoo

Diaspora

Facebook 

Foursquare

FriendFeed 

Friendster GayRomeo

Google+

Habbo

Last.fm

LinkedIn

mixi 

MySpace

Netlog

Ning

Orkut Socialgo

Social Network Poisoning

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Skyrock 

Twitter 

Tumblr 

US Intelligence Community A-Space

Viadeo

Musica e comunicazione

Il mercato musicale

Il mercato musicale si fonda sulla commercializzazione della musica in tutte le sue declinazioni.Attore principale di questo processo è l’artista che rende possibile l’esistenza stessa del prodotto. Sostanzialmente senza l’artista non c’è musica. Per poter vendere la musica è necessario, perciò

che l’artista abbia un pubblico che ne acquisti il prodotto (mp3, cd, dvd) e lo segua ai suoi concerti. Il cuore dell’industria musicale è la discografia, responsabile della produzione e della diffusione delprodotto dell’artista, il disco. Essa si occupa di inserire in un contesto di lavorazione industriale il prodotto culturale delmusicista; realizzare serialmente un oggetto frutto del suo talento, mediando tra le richieste delpubblico e le esigenze dell’artista. La discografia si pone come perno tra il musicista e il pubblico. Il disco è il prodotto di una faseproduttiva, distributiva e comunicativa svolta da musicisti, discografia e media. Storicamente ladiscografia non è altro che la fissazione dei suoni su un supporto, venduto per essere riprodotto suuna macchina precedentemente acquistata.

Il ruolo della discografia, quindi, consiste nel rielaborare i significati della musica adattandoli alcontesto del consumo, rendendo la musica consumabile e trasmissibile sui media.In questo modo gli artisti che la discografia promuove e produce possono influire culturalmentesulle masse, come fu per Elvis e l’esplosione del rock’n’roll o per Kurt Cobain negli anni 90. Il lavoro dell’industria discografica è definibile ad “alto rischio d’impresa” perché sono necessarigrandi investimenti che non sempre hanno dei ritorni in termini di guadagno. Spesso su dieci dischipubblicati, uno solo copre le spese.Dei molti prodotti immessi sul mercato, solo alcuni ripagano le spese; una minima percentualegenera introiti che servono a coprire i costi degli altri prodotti e a far guadagnare l’impresa. In pratica se non ci fossero i dischi dei big che vendono sarebbe impossibile produrre quelli

dell’underground. Il mercato musicale è sostanzialmente governato dalle major, che insieme formano un oligopolio.Queste sono: Warner, Universal, EMI/Capitol e Sony/BMG. In realtà erano, perché nei mesiprecedenti alla stesura di questa tesi Universal e Sony si sono spartiti la EMI, riducendo le major atre.Le major sono multinazionali che operano su territori globali e fanno o hanno fatto parte di vasteaziende dell’intrattenimento. Ciò significa sostanzialmente che il loro processo di produzioneculturale è vincolato da diversi fattori. Tra questi spicca la localizzazione. L’industria discografica èglobale, ma anche fortemente legata al territorio. In particolare, il fulcro di questa industria sono ipaesi anglosassoni: le sedi nazionali rispondono alle sedi centrali europee che a loro volta

rispondono a quelle centrali mondiali, situate per lo più negli Stati Uniti.

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Le priorità economiche e produttive sono imposte dall’esterno del singolo conte sto culturale,determinando, essendo gli Stati Uniti il centro di quest’industria, l’imposizione di artisti e modelliculturali.Un artista che ha fatto successo negli Stati Uniti sarà, perciò, una priorità nei contesati culturaliesterni, mentre un artista che ha avuto successo in Italia, ad esempio, non avrà mai la stessa

priorità.Le major fanno, perciò, “mediazione culturale”: controllano il mercato, decidono quali tendenze egeneri spingere e quali frenare, spesso secondi i canoni “anglofili” prima descritti; sostanzialmentecontrollano quali “software”, quali contenuti produrre e immettere sul mercato. Fino a 10 anni l’industria discografica era in grado di controllare anche l’”hardware” e cioè il CD,ma l’avvento della musica digitale ha fatto perdere questo controllo e si vede ora costretta acondividere questo ruolo con l’industria informatica, capitanata dall’Apple. Di conseguenza, la discografia sente sempre più l’esigenza di incrementare il suo ruolo dimediatrice culturale, puntando sulla promozione ed investendo in strutture esterne in grado disopperire alle lacune accumulate dalla perdita di liquidità conseguente alla diminuzione delle

entrate provenienti dalla “vendita” di musica. Uno dei primi servizi ad essere esternalizzati da parte delle case discografiche è stato l’ufficiostampa, essendo quello interno troppo oberato per sopperire alle nuove necessità determinatedalla crisi della discografia.

La necessità della promozione

La promozione è, quindi, onnipresente in ogni passaggio del sistema discografico, dalladistribuzione di un disco, alla produzione di un concerto alla realizzazione di un disco.La stessa produzione del prodotto “musica” dipende da quanto l’artista ed il suo entourage siano

in grado di tener conto del proprio pubblico mediando con le proprie necessità creative.In pratica, la musica è essenzialmente una forma di comunicazione e, di conseguenza, lapromozione di questa dipende dalle modalità di creazione stessa del messaggio “musicale”. Le definizioni di genere che la discografia propone, le etichette che affibbia ai suoi artisti, le storieche vengono narrate per incorniciare un prodotto, posizionarlo sul mercato e venderlo meglio,tutto questo determina la comunicazione di un disco.Questa operazione viene svolta interamente dal reparto marketing e promozione di una casadiscografica.Come già anticipato precedentemente, questo settore è diventato il più importante delle casediscografiche e anche quello in cui si investono più soldi.

La realizzazione del disco è meno onerosa che la sua stessa promozione. Per informare i potenzialiconsumatori dell’esistenza di un disco e sedurli verso il suo acquisto è necessario identificare qualefascia di pubblico si deve chiamare in causa ( product placement ) ma anche “rivestirlo” di significatiche lo rendano appetibile a diversi media.Il responsabile di promozione/marketing di una casa discografica decide su quali media investire,in quali forme pubblicitarie, e presiede alla realizzazione di spot per radio e TV.Il rapporto discografia/media assume per lo più la forma della promozione: la concessione gratuitadi contenuti in cambio di visibilità: recensioni, interviste, inserimento nella programmazionebroadcasting.Il ruolo della stampa è controverso perché giornali e riviste non sono in grado di far vendere più

dischi ma rivestono un importanza di grande rilievo perché concorrono a creare l’immaginepubblica di un artista. Ottenere buone interviste e buone recensioni aumenta la percezionepositiva dell’immagine dell’artista e, secondariamente, della casa discografica.

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Gli uffici stampa, che sono il perno di questo meccanismo, hanno il compito di tenere i rapporticon le testate e i giornalisti, di fornire loro a tempo debito le copie promozionali dei dischi in mododa far uscire le recensioni in contemporanea, organizzare le interviste, emettere i comunicatistampa che annunciano notizie su un artista o un disco.

Il profilo dell’artista 

Il profilo dell’artista è determinato dal tipo di musica che produce ed è mediato dal suo pubblico eda quanto questo sia esteso. Più la musica di un artista terrà conto della collettività più questa saràdeterminante nella percezione dell’immagine di quest’ultimo. Più esteso sarà il pubblico di un artista più sarà necessario tener conto dei vari fattori con cui lacollettività ha a che fare ogni giorno come la politica, l’economia, le convenzioni giuridiche esociali. Più esteso sarà il pubblico di un artista più avranno peso i differenti soggetti mediatici.La promozione del disco passa attraverso il profilo dell’artista. E’ fondamentale comunicare al

potenziale pubblico che un disco è nei negozi e che un tour è partito, ogni media è utilizzato:stampa, internet, radio, TV. La scelta del mezzo da usare più intensamente spesso viene fattacoerentemente con il profilo dell’artista. Quando si propone ad un soggetto mediatico di promuovere un disco attraverso laprogrammazione, un intervista od una recensione non si può presupporre dalla prima domandache viene fatta: il disco di CHI?Il profilo dell’artista fa si che a questa risposta il media prescelto sia portato ad accettare laproposta di promozione.Se propongo un artista JAZZ ad una radio POP la risposta alla mia proposta sarà NO, se propongoun artista politicamente orientato a SINISTRA ad un giornale marcatamente di DESTRA per un

intervista la risposta non può essere diversa da NO.Ecco, quindi, che il profilo di un artista è determinante per la vendita stessa del suo prodotto.

La crisi del mercato discografico 

Come arriva la musica

Il motore scatenante della crisi della musica è il cambiamento del supporto da fisico a digitale.Fino a circa 10 anni fa i supporti musicali che si erano avvicendati con lo sviluppo tecnologicoerano stati il 78 giri, il disco in vinile, la musicassetta e il cd.

Eccone una breve descrizione:

Il 78 giri 

Berliner concepì il disco a piastra circolare come supporto audio all'interno di giocattoli parlantinel 1888. Fino al 1894 il disco fu dunque utilizzato unicamente a questo scopo. In quell'annoBerliner iniziò a produrre autonomamente dischi sotto l'etichetta Berliner Gramophon, entrandoin concorrenza con i cilindri prodotti da Edison; fu allora che fissò la velocità dei suoi dischi"intorno ai 70 giri al minuto". Alla fine del XIX secolo e nei primi anni del XX, tuttavia, la velocitàdei dischi non era ancora univoca per tutti i dischi prodotti dalle varie case discografiche. Solo nel1925 la velocità del disco fu ufficialmente standardizzata a 78 giri (o meglio, a 78,26) al minuto.

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I primi dischi a 78 giri erano incisi su una sola facciata; successivamente la Columbia iniziò aprodurre 78 giri con doppia facciata, denominati "Columbia Double disc record".

Le prime incisioni a 78 giri erano effettuate senza microfoni e senza energia elettrica ma con solistrumenti meccanici; famose etichette che incisero con questa tecnica furono la Columbia

americana e la Società Italiana Fonotipia. Successivamente nelle sale di incisione entrarono imicrofoni elettrici ma sempre corroborati da strumentazioni meccaniche. Infine, negli annicinquanta, le incisioni dei 78 giri erano completamente elettriche e di qualità audiofonica assaimigliore. La grande diffusione dei 78 giri si ebbe nell'immediato dopoguerra, dal 1946 al 1955,moltissime erano le aziende Italiane ed estere che incidevano a 78 giri. Nel panorama Italiano viera la società Carisch (che distribuiva anche la Odeon, la Pathé, la Parlophon, la Vis Radio) poi viera la Cetra, la Fonodisco Italiano Trevisan Milano (Fonit), la RCA Italiana (Italo-Americana), laVoce del Padrone, la Durium-Telefunken (Italo-Tedesca), la Compagnia Generale del Disco (CGDappartenuta al cantante Teddy Reno).

Gli ultimi dischi a 78 giri risalgono alla prima metà degli anni sessanta, ma si tratta per lo più diprodotti sudamericani o asiatici.I dischi a 78 giri non sono incisi secondo gli attuali standard RIAA(come i 33 giri e 45 giri), pertanto il loro suono risulta particolare.

I dischi in gommalacca vennero soppiantati negli anni cinquanta dai dischi in vinile, realizzati inPVC che, grazie alle migliori caratteristiche tecniche del materiale di supporto ed alla diversatecnica di incisione, avevano caratteristiche superiori di fedeltà e durata.

Disco in vinile

Testina di lettura

Il disco in vinile, noto anche come microsolco o semplicemente disco, è stato ufficialmenteintrodotto nel 1948 negli Stati Uniti come evoluzione dei precedenti dischi a 78 giri, dalle similicaratteristiche, inizialmente in gommalacca. Correntemente il termine vinile viene spesso usatoper indicare in particolar modo gli LP, anche se tale utilizzo è tecnicamente improprio, visto cheanche altri formati sfruttano lo stesso materiale come supporto.

Come il suo antenato, è una piastra circolare incisa a partire dal bordo esterno, con un solco aspirale per la riproduzione di suoni. Le migliori qualità del vinile permisero di rimpicciolire i solchi e

abbassare il numero di giri per minuto dei dischi dai 78 ai 33⅓ ottenendo così una maggiore duratadi ascolto, che raggiunse circa 25-30 minuti per facciata nei Long-Playing (LP), con punte massimedi anche 38-40 minuti per lato, specie per le opere liriche.

Per la riproduzione sonora di un disco viene solitamente impiegato un giradischi collegato ad unamplificatore. In genere i giradischi permettono di utilizzare dischi di diverse misure e, per mezzodi un selettore, è possibile impostare la velocità di rotazione.

Fino agli anni ottanta del Novecento, è stato il più diffuso supporto per la riproduzione audio dimateriale pre-registrato ed è stato prodotto su larga scala fino ai primi anni novanta (in Italia fino

al 1993).

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Storia

Nel 1948 furono introdotti i dischi in vinile, i quali presentano un solco di dimensione minore econsentono una maggiore durata di registrazione, riuscendo a raggiungere nei 33 giri 25-30 minutia facciata. 

Caratteristiche

I dischi sono stati prodotti in vari formati e con varie velocità di rotazione. Le tipologie più comunisono:

diametro velocità di rotazione

denominazione comune

durata approssimativaper facciata

pollici cm giri al minuto minuti 

12 30,5 33 ⅓  33 giri o long-playing (LP)  30

12 30,5 45 / 33 ⅓   Maxi Single, Mix, EP o 12" 15

10 25,4 45 / 33 ⅓  10" o EP 10" 15

10 25,4 78 78 giri o Single-playing (SP) 3

7 17,8 45 / 33 ⅓   EP 7" 5 / 7

7 17,8 45 45 giri o 7"  3

Sono stati prodotti dischi anche con diametri diversi (per esempio 16 pollici usato in ambitoradiofonico) e con velocità di rotazione diverse (16,6 giri al minuto per ottenere una maggioredurata a scapito della fedeltà). I dischi in vinile a 16 giri al minuto furono prodotti per lo più neglianni cinquanta e sessanta, soprattutto negli USA. Le dimensioni di un 16 giri, contrassegnato dallasigla LLP, sono le stesse di un LP 33 giri, la durata della riproduzione è di circa 60 minuti perfacciata. In Italia la produzione di 16 giri fu scarsissima, la Durium adottò questa velocità in alcuneedizioni musicali.

I dischi a 78 giri sono caratterizzati da una dimensione del solco notevolmente maggiore (circa iltriplo) dei più moderni microsolco a 33 e 45 giri. In conseguenza a ciò e della maggior velocità dirotazione la durata di un disco a 78 giri era di pochi minuti per facciata.

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 I dischi a 78 giri e i primi dischi microsolco erano registrati con il segnale di un solo canale, eranoperciò detti monofonici. Negli anni trenta venne ideata una tecnica che permetteva di registrarecontemporaneamente due segnali su un'unica traccia sfruttando il movimento verticale e quelloorizzontale dello stilo. Registrando il segnale di somma (destro + sinistro) con movimenti

orizzontali e il segnale di differenza con movimenti verticali fu possibile riprodurre i due canalinecessari ad una riproduzione stereofonica mantenendo comunque la compatibilità col vecchioformato monofonico. Tale tecnologia non fu commercializzata fino agli anni sessanta e si affermòsolo nel corso degli anni settanta.

Negli anni sessanta furono prodotti anche dischi quadrifonici che grazie ad una tecnologia detta amatrice adottata nei circuiti erano in grado di separare i segnali su quattro canali, dandoall'ascoltatore l'impressione di essere letteralmente circondato dal suono. Questa tecnica ebbeuno scarso successo commerciale dovuto probabilmente alla diffusione minima ed agli alti costidell'apparecchio riprduttore (in particolare delle testine con puntina in diamante con taglio

Shibata, uniche a permettere la riproduzione quadrifonica) in un'epoca in cui anche gli impianti ingrado di riprodurre i dischi stereofonici erano ancora un lusso.

Materiali 

I dischi 78 giri erano prodotti in gommalacca, materiale caratterizzato da un'estrema fragilità e dauna struttura che portava ad avere dei dischi affetti da un fruscio. Nei dischi microsolco lagommalacca è stata sostituita da un materiale termoplastico, il PVC. Da questo materiale deriva ladenominazione vinile usata per indicare i dischi prodotti con questa tecnologia.

Il colore del supporto è tipicamente nero anche se sono stati realizzati dischi in vinile colorato(soprattutto Maxi-single).

Tecnica di produzione

I dischi in vinile venivano stampati per mezzo di una pressa idraulica utilizzando un'immaginenegativa realizzata in metallo a partire da un master principale, una sorta di primo disco ottenutoincidendovi con la massima precisione i suoni originali da supporto magnetico in sala diregistrazione. Da questo master si otteneva un primo negativo dal quale venivano generati degliulteriori master utilizzati per stampare i negativi che, pressando il PVC, come si accennava prima,

imprimevano al disco la sua forma definitiva. Successivamente, sulla plastica ancora calda, venivaapposta l'etichetta vera e propria.

Riproduzione

Il suono su disco in vinile è riprodotto analogicamente, per la riproduzione l'informazione sonoraviene letta per mezzo di una puntina, in diamante o altro materiale sintetico, posta sul solco inciso.La rotazione del disco fa sì che la puntina generi vibrazioni derivanti dall'irregolarità del solco che,per mezzo dello stilo su cui è montata, vengono portate ad un trasduttore, (fonorivelatore), ilquale può essere realizzato con varie tecnologie.

-  Piezoelettrico-  magnete mobile

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-  bobina mobile

Il sistema piezoelettrico sfrutta la caratteristica di particolari cristalli di generare elettricità quandosottoposti a sforzi meccanici. È caratterizzato da un segnale elevato e da una qualità piuttostobassa. Era utilizzato soprattutto negli apparati portatili e in quelli di fascia economica, ormai non

più in uso; anche se negli anni cinquanta esistette una produzione di notevole qualità diapparecchi che sfruttavano il sistema di lettura piezoelettrico. Questi ultimi erano spesso usati inraffinati mobili radiogiradischi di produzione tedesca, oggi non classificabili come hi-fi, tuttaviapresentavano una notevole corposità sonora ed eufonia. Famosi giradischi con sistemapiezoelettrico di tal genere erano gli automatici PerpetuumEbner, Elac, Dual e simili.

I sistemi a magnete mobile e a bobina mobile tuttora usati, sfruttano il fenomeno dell'induzioneelettromagnetica per generare un segnale proporzionale agli spostamenti della puntina. Ladifferenza fra i due è legata a quale parte viene fatta muovere nei confronti dell'altra. I pick-up amagnete mobile hanno sempre avuto maggiore diffusione rispetto a quelli a bobina mobile, più

complessi e di conseguenza costosi, nonché per la ragione del basso livello del segnale generato(molto più debole), che richiede un ulteriore preamplificatore.

Il segnale generato (nell'ordine dei millivolt, nei pick-up a magnete mobile) viene amplificato perpoter pilotare gli altoparlanti.

Recentemente sono stati realizzati degli apparecchi che utilizzano un fascio laser per leggere ilsolco del disco in maniera analoga a quella utilizzata dai lettori di compact disc. Questa tecnologia(estremamente costosa, vista anche la produzione estremamente scarsa) si rivolge a coloro chevogliono riprodurre i vecchi dischi in vinile senza usurarli.

 Attualità

Nonostante gli audiofili fedeli al vinile costituiscano oggi una minoranza, sono tuttora presenti sulmercato etichette che offrono a catalogo 33 giri, nonché aziende costruttrici di giradischi cheadottano soluzioni tecniche all'avanguardia.

Il vinile è, inoltre, ancora molto usato dai disc jockey e molte etichette, sia italiane che straniere,distribuiscono musica su vinile appositamente per dj.

Nonostante la tanto pubblicizzata superiorità del Compact Disc, il disco in vinile viene ancoraapprezzato da molti puristi della musica, a partire da quella classica, ma anche jazz, blues e rock.Tale apprezzamento può avere diverse motivazioni, tra cui:

Politiche commerciali (Loudness war) che tendono a sottoutilizzare enormemente le possibilitàdel supporto digitale, comprimendo in un range dinamico di 20 dB un supporto che puòtranquillamente raggiungere i 90 dB, per sopperire alle scarse prestazioni degli apparecchiriproduttori di largo consumo. Fanno eccezione, ad esempio, alcuni sampler CD della Telarc,particolarmente apprezzati per il loro range dinamico.[3]La maggior naturalezza resa dal supporto analogico in generale e la caratteristica del vinile di

introdurre sì distorsioni, ma prevalentemente concentrate nelle armoniche di grado pari, piùeufoniche all'orecchio umano, dove invece il supporto digitale (pur avendo prestazioni migliori intermini di distorsione) le concentra nel grado dispari, più dissonanti per l'ascoltatore. Un

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fenomeno simile è riscontrato dagli estimatori degli amplificatori a valvole ed è noto con il terminedi tube sound.[4]

A tenere testa al vinile e in alcuni parametri a superarlo, sono anche tecniche digitali operanti concampionamenti del suono ad alte frequenze e maggior profondità in bit. A questo punto, però non

si parla più di supporti di consumo, ma di prodotti orientati verso mercati più di nicchia o diproduzione di master professionali in studio dove anche l'analogico offre altri tipi di supporto diqualità superiore come nastri magnetici in bobina o "open reel", tuttora preferiti da diversi artistiper l'incisione dei loro dischi.

La musicassetta

La musicassetta è un supporto fonografico a nastro magnetico molto diffuso e popolare finoall'inizio degli anni 2000 per la sua economicità e la semplicità d'uso: un piccolo contenitore condue bobine che raccolgono il nastro su cui può essere registrato materiale sonoro. La

microcassetta è usata soprattutto nei registratori vocali o nelle segreterie.

Storia

La musicassetta è stata immessa sul mercato nel 1963 dalla Philips. In origine era costituita da unacerta quantità di nastro magnetico della BASF racchiusa in un guscio protettivo in materialeplastico. Il nastro disponeva di quattro tracce, dando la possibilità di registrare due tracce stereo – una riproducibile come lato 'A' posto in alto e l'altra utilizzabile capovolgendola – in modo analogoa quanto avviene con i dischi in vinile. Esistevano altri sistemi a cartuccia di nastro (come lo Stereo8) ma la musicassetta si affermò col supporto della Philips denominato Compact Cassette e

lanciato sul mercato nello stesso anno (1963).

La produzione di massa cominciò nel 1965 ad Hannover in Germania, contestualmente iniziò lavendita di nastri preregistrati; l'avvento di supporti digitali (CD audio in primis) portò allacessazione pressoché totale di tale massiccia produzione e distribuzione.

Durata della riproduzione

La lunghezza del nastro è normalmente misurata in minuti, che indicano la durata complessivadella riproduzione considerando entrambi i lati. I formati più diffusi sono C46 (23 minuti per lato),

C60 (30 minuti per lato), C70, C74, C90, e C120.

Lo spessore del nastro nelle C46 e nelle C60 è di 15-16 µm, ma a causa della miniaturizzazionequesto viene ridotto a 10-11 µm nelle C70 e C90, e addirittura a soli 9 µm nelle C120. Inquest'ultimo caso il nastro risulta molto più fragile; con lo stesso criterio (e con gli stessi limiti)sono stati prodotti nastri ancora più sottili, arrivando fino a 240 minuti di spazio totale.

Protezione dalla cancellazione

Tutte le cassette sono provviste di un meccanismo di protezione dalla scrittura, per prevenire la

cancellazione accidentale di quanto già registrato. Per ogni lato è presente - in alto sul contenitore- una linguetta di plastica che può essere rimossa aprendo un piccolo foro; questo viene rilevatoda un sensore del registratore che, tramite un accorgimento meccanico o collegandosi a un

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dispositivo elettronico, inibisce la funzione di registrazione. Per proteggere dalla cancellazione illato corrente occorre liberare il foro in alto a sinistra (osservando la cassetta in modo da averel'apertura del nastro in basso). La funzione di protezione può comunque essere annullata, sucassette protette, coprendo il foro con materiale, ad esempio del nastro adesivo, atto aripristinare la situazione iniziale del foro. In questa maniera la cassetta tornerà ad essere

registrabile, come avviene per le VHS (che però, avendo un solo lato, hanno anche un solo foro).

Tipologia dei supporti magnetici installati 

In commercio esistevano, per ogni tipologia di durata della registrazione (C60, C90, C120, etc.),quattro tipi di nastro magnetico. In ordine di qualità di resa e di prezzo, almeno per le caseproduttrici più diffuse sul mercato tra il 1970 ed il 1980 (Sony, TDK, Maxell, BASF, Philips), eranocommercializzati i nastri con cui le cassette vengono ancora oggi suddivise, secondo quattro tipiunificati di nastro:

-  ossido di ferro (tipo I - FeO2),-  biossido di cromo o “surrogato” (tipo II - CrO2)-  ferrocromo (tipo III - Fe / Cr)-  ferro puro (tipo IV - "Metal").

 Applicazioni 

 Audio

La musicassetta è stata inizialmente concepita per l'uso nei dittafoni, per i quali la fedeltà della

riproduzione non era particolarmente critica, ma presto, grazie alla sua praticità e compattezzadivenne uno strumento popolare anche per l'ascolto di musica preregistrata. Dalla metà degli annisettanta la qualità del nastro fu nettamente e progressivamente migliorata passando da supportimagnetici realizzati esclusivamente prima con ferro o ferrite a supporti al cromo, ferricromo esuccessivamente in lega metallica appositamente studiata (cassette metal). Con il miglioramentodel supporto magnetico e la concomitante produzione di sempre più validi apparecchi per laregistrazione e riproduzione di compact cassette, la musicassetta riuscì a ridurre la differenzaqualitativa rispetto alle classiche e costose bobine, quantomeno negli impianti Hi-fi domestici;inoltre la cassetta rappresentava il modo più conveniente per ascoltare musica al di fuoridell'ambiente domestico, principalmente in automobile.

A partire dal 1979, con l'introduzione del Walkman prodotto da Sony, la popolarità dellamusicassetta aumentò ulteriormente per poi scemare prima con l'avvento dei CD masterizzabili elettori CD portatili, ed in seguito a causa della diffusione del formato MP3 e dei relativi lettori.

Registrazione dati 

Molti computer degli anni settanta e ottanta hanno utilizzato la musicassetta come supporto perla registrazione dei dati, tra cui si ricordano il Commodore 64 che era dotato di un lettoredenominato datassette, lo ZX Spectrum e lo standard MSX. Le ragioni fondamentali di questa

scelta tecnologica sono legate al basso costo del supporto e dei relativi dispositivi (al tempo giàlargamente diffusi). Nella maggioranza dei casi la musicassetta veniva registrata con dispositivianaloghi a quelli utilizzati in campo audio o con normali registratori connessi al computer,

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utilizzando una tecnica di modulazione denominata FSK. La quantità di dati che la maggior partedei micro computer poteva registrare su un lato di una "C90" era di circa 500 Kbyte, per l'epocauna quantità enorme.

Cassette come adattatori audio digitali 

Alcuni produttori crearono delle cassette audio che non sfruttano il nastro magnetico, ma unatestina (esattamente come quella che serve per leggere le audiocassette), la quale riproduce unsegnale d'ingresso in questo modo: il segnale audio da elettrico viene "trasformato", tramite latestina montata nella cassetta, in segnale magnetico che viene letto dalla testina del lettore. Qui èritrasformato in segnale elettrico ed inviato all'amplificatore, permettendo così di udire il suonoriprodotto da quanto vi è collegato (Lettori MP3, lettori CD, lettori Mini Disk, ecc). Questo sistema,con la sua catena di conversioni del segnale, introduce una certa perdita di qualità. Lo scopo diquesto sistema è consentire ad apparecchi, dotati solo di un lettore di audiocassette, di poterriprodurre il segnale proveniente da un dispositivo esterno, prevalentemente un lettore digitale di

cui il sistema non è provvisto. Poiché tale soluzione ha come obiettivo principale l'economia(consistente nell'evitare di cambiare un sistema audio esistente con uno più recente, predispostocon ingressi esterni diretti), la perdita qualitativa viene considerata un compromesso accettabile. Ilmaggior campo d'applicazione di queste cassette elettroniche è stato infatti la conversione a bassocosto delle vecchie autoradio a cassette, negli anni in cui il CD cominciava ad affermarsi.

Il Compact disc (CD)

Il Compact Disc (abbreviazioni comuni: "CD", "cd") è una tipologia di disco ottico utilizzata in variambiti per la memorizzazione di informazioni in formato digitale.

Descrizione

Il compact disc è composto da un disco di policarbonato trasparente, generalmente di 12centimetri di diametro, accoppiato nella parte superiore ad un sottile foglio di materiale metallicosul quale, nella parte inferiore vengono memorizzate le informazioni come successioni di "buchi" e"terre" (in inglese "pits" e "lands") successivamente letti per mezzo di un laser (per questo motivosono detti anche dischi ottici).

Storia

La sua genesi è dovuta alla ricerca, da parte del mondo della telefonia, di un sistema efficiente dimoltiplicazione delle informazioni, attraverso la numerizzazione e semplificazione dei segnali.L'applicazione congiunta del sistema numerico binario al suono e del laser diede vita al compactdisc.

Nei primi anni il progetto fu inizialmente seguito da una joint venture tra DuPont e Philips. DuPontpoteva vantare un'enorme esperienza nel policarbonato (inventato nel 1928 proprio da DuPont) euna forte presenza in Olanda con un'installazione chimica a Dordrecht, vicino a Rotterdam[2].DuPont aveva inoltre già una joint venture con Philips, la sfortunata PDM (Philips-DuPont

Magnetics, sponsor anche della PDM-Concorde), per sviluppare nastri magnetici che utilizzasseroaltri due prodotti DuPont: il supporto in poliestere Cronar (invenzione DuPont del 1955) e l'ossidodi cromo Crolyn (invenzione DuPont del 1956). DuPont aveva inoltre un'altra joint venture con

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British Telecom (BT&D) per sviluppare microlaser e fibre ottiche. C'erano perciò tutte le premesseper eccellenti sviluppi. Dopo i primi prototipi si riunì a Ginevra il management DuPont europeo peranalizzare gli sviluppi del progetto e gli investimenti necessari. Tali investimenti comprendevanoanche una possibile fabbrica in Italia, per utilizzare l'alluminio dell'Ilva.

Gli studi preliminari misero in luce che lo sviluppo del CD avrebbe consentito la creazione un discocon una capacità oltre 600 MB di dati e probabilmente oltre un'ora di musica in formato digitale.La cosa non entusiasmò i manager DuPont per via degli enormi investimenti richiesti: tenendoconto che i personal computer di allora avevano memorie da 64 KB a 4 MB e hard disk da 20 MB,la capacità del nuovo supporto sarebbe stata esagerata in confronto alle reali necessità dell'epoca.Anche per la musica era impensabile che il mondo intero sostituisse i giradischi e i registratori con inuovi costosissimi lettori di dischi ottici, ed in effetti la cosa non avvenne a livello di massa per isuccessivi venti anni. Il management DuPont rifiutò il progetto e chiese quindi a Philips dicontinuare da sola, costringendo così la stessa a cercare altre alleanze per lo sviluppo delsupporto. Per qualche anno, comunque, rimase in vita la PDO (Philips-DuPont Opticals) che

stampava CD con produzione in Gran Bretagna (principalmente musica) e U.S.A. (dati). La PDOchiuse nel 1990 per "divergenze di interessi"[3].

Si può dire quindi che la vera paternità del CD sia da attribuire a Philips e DuPont, anche se DuPontnon partecipò a nessuno sviluppo successivo ed uscì completamente dal progetto alla fase iniziale.

Di fatto la progettazione del CD nella sua configurazione definitiva risale al 1979, e si deve ad unanuova joint venture della Philips con l'azienda giapponese Sony, la quale già dal 1975 stavasperimentando in modo indipendente la tecnologia per un disco ottico digitale.

Il 17 agosto 1982 il primo CD per utilizzo commerciale venne prodotto in una fabbrica della Philipsad Hannover in Germania. Il primo album musicale ad essere stampato sul nuovo supporto fu TheVisitors del gruppo svedese degli ABBA[4], ma il primo ad essere immesso sul mercato fu 52ndStreet di Billy Joel, commercializzato dal 1 ottobre 1982 in Giappone insieme al lettore.

Struttura fisica

I CD hanno una struttura paragonabile a quella dei normali dischi musicali: i dati sono ordinatilungo un'unica traccia a forma di spirale, un'organizzazione quindi molto diversa da quella deidischi magnetici (hard disk e floppy disk). La spirale parte al centro (contrariamente ai dischi in

vinile) e procede verso l'esterno, permettendo così di avere CD più piccoli dello standard (peresempio i mini-CD o i CD a forma di carta di credito).

La struttura a spirale del CD-ROM è tale da massimizzare le prestazioni per l'accesso sequenziale ascapito dell'accesso diretto.

Una caratteristica dei CD audio è data dalla velocità di lettura costante (CLV: Constant LinearVelocity). Il principio stabilisce che il laser deve leggere i dati a velocità uniforme, sia che si trattidella parte esterna sia quella interna del disco. Questo si ottiene variando la velocità di rotazionedel disco, che passa da 500 giri al minuto al centro a 200 giri al minuto all'esterno. I CD dati invece

possono essere letti tranquillamente anche a velocità variabile. Per ottenere prestazioni di letturaelevate il disco viene pertanto fatto girare a velocità costanti ed elevate (in modalità CAV:Constant Angular Velocity), pur se questo comporta un leggero rumore. La velocità di lettura dati

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(DTR) è una caratteristica fondamentale di un CD-ROM: essa viene contrassegnata da un numerostandard seguito da una "x", equivalente a 153,6 kB/s - ad es. 4x = 614,4 kB/s. Questa velocità dibase indicata con "x" è quella a cui vengono letti i CD audio registrati in PCM con 44100 campionial secondo, ognuno da due byte per l'altoparlante destro e altri due per quello sinistro.

La musica digitale ed i nuovi supporti  

L’avvento della musica digitale ha determinato la crisi del sistema discografico. La digitalizzazioneha permesso il nascere di nuove modalità di fruizione della musica. File sharing, iPod, mp3 tuttitermini che hanno segnato questa nuova era. La rivoluzione digitale corre sulla scia di questi nomie si muove su due binari: un sistema di distribuzione di canzoni  – trasformate in file e scambiateattraverso la rete telematica – e un walkman digitale, l’iPod. Il nuovo sistema di distribuzione di canzoni ha segnato la disintermediazione del commercio dimusica attraverso canali che hanno avuto origine da Napster e che attualmente sono incarnati daeMule e BitTorrent.L’iPod, invece, è il protagonista della rimediazione del mercato della musica attraverso il quale si ècreato un nuovo sistema di vendita del prodotto musicale attraverso il formato digitale.

La prima produzione di musica digitale nota fu realizzata dal computer australiano CSIRAC nelgiugno del 1951. Nello stesso anno i tecnici della BBC registrarono la musica prodotta dalcomputer Ferranti Mark I creando la prima registrazione di musica digitale. Per molti anni lamusica digitale comunque rimase limitata ai laboratori dato l'elevato costo dell'elettronica. Con glianni ottanta la rivoluzione dell'elettronica permise la nascita di sistemi economici in grado digestire ed elaborare la musica digitale. Questa si affermo con la diffusione dei Compact Disc. Icompact disc data l'elevata qualità del suono si diffusero rapidamente e a metà degli anni novanta

iniziarono a soppiantare le registrazioni analogiche.

Alla fine del secondo millennio, con l'avvento di programmi di peer-to-peer come Napster,l'industria musicale ha fronteggiato una crisi che dura fino ai giorni nostri, dovuta al drammaticocalo di vendite di Cd e singoli causato dal successo di questi tipi di programmi, che incoraggiavanola pirateria informatica e lo scambio illegale di brani musicali attraverso la rete internet.

A fianco delle continue azioni legali che le grandi etichette discografiche hanno intrapreso contro icreatori e gli utenti di tali programmi, sono partite contemporaneamente anche le contromosseper riguadagnare il denaro perso: consci dell'impossibilità di sradicare dalla mentalità soprattutto

giovanile il desiderio di avere "tutto e subito" e dei progressi tecnologici, le grandi major hannopreferito legalizzare l'attività di vendita on-line di musica. Napster stesso è stato acquistato dalgruppo tedesco Bertelsmann AG nel 2002 ed ha da quel momento in poi cominciato a venderemusica legalmente distribuita dalle etichette.

La parte del "leone" in questo settore l'ha svolta all'inizio l'iTunes Store, creato nel 2003 comeramo del lettore multimediale Apple iTunes. Già nel dicembre 2003 il numero di canzoni singolevendute ha superato le 25000 unità. Nel 2004 iTunes rappresentava il 70% del mercato di musicadigitale. Col tempo iTunes si è poi espanso anche nel settore cinematografico, cominciando avendere film, episodi di serie tv e audiolibri.

La nascita della musica in digitale ha segnato però il tramonto e la profonda agonia del singolo inquanto formato discografico. Se le vendite degli album in qualche modo hanno retto l'ondata

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grazie alla ricchezza di contenuti che un album può offrire oltre alle canzoni in sé (si pensi albooklet, o semplicemente al disco come concetto artistico in cui i vari brani sono correlati tra loromusicalmente e tematicamente), i singoli invece agli occhi dell'utente moderno non hanno piùalcun interesse, in quanto oggi per acquistare quella particolare canzone che viene trasmessa allaradio o in tv non bisogna nemmeno uscire di casa, ma basta collegarsi ad internet e scaricarla

(legalmente o meno). In Italia nel gennaio 2008 la FIMI ha annunciato l'interruzione dellapubblicazione della classifica dei singoli più comprati, mantenendo solamente quella dei brani piùscaricati dalla rete, con queste parole: "Dal 45 giri in vinile si è passati al cd singolo ed ora alsupporto "liquido", è il segnale di un'era che si sposta verso il digitale".

Oggigiorno il mercato della musica digitale è in crescita costante ed ha raggiunto un fatturatomondiale di 3 miliardi di dollari.

Questa rivoluzione tecnologica che permette la registrazione ad alta qualità di musica esoprattutto l'estrema facilità della sua condivisione immediata tramite la rete ha prodotto una

rivoluzione anche tra gli stessi artisti del concetto stesso del loro lavoro: ora gli artisti hanno capitoche è possibile "bypassare" le lunghe attese e i problemi per la produzione di un album completosemplicemente mettendo in rete la musica appena registrata. Il mercato musicale attualecomincia a presentare scenari in cui una band finisce di registrare un pezzo e, senza aspettare diriuscire a riempire un album, lo mette in vendita su un qualsiasi negozio musicale o persino sulproprio sito, creando così discografie in cui accanto agli album compaiono singole tracce, slegatedalle altre registrazioni. A questo proposito si segnala nell'ottobre del 2007 l'iniziativa deiRadiohead, che si sono dimostrati dei precursori in questo, di pubblicare il loro attesissimo nuovoalbum In Rainbows come download legale sul loro sito, dando addirittura la possibilità agliacquirenti di scegliere il prezzo a cui comprare l'album, a partire addirittura da 0 euro, cioè gratis.

La notizia ha avuto un'enorme eco pubblicitario per la portata dell'azione ed ha portato alle primeriflessioni sull'esistenza di una coscienza degli acquirenti dalla rete: acquisteranno l'album alprezzo solito (20 euro di media in Italia) lo pagheranno quanto si paga un album digitale (10 euro)o sfrutteranno l'occasione? I dati sono molto confusi e si è assistito ad un balletto di cifre nonindifferente sia sul guadagno totale (che alcuni ipotizzano addirittura sui 10 milioni di dollari in unsolo giorno[5]) che sulla percentuale di utenti che lo hanno scaricato gratis (alcuni sondaggiriportano cifre che vanno dal 30% al 60%[6]). Fatto sta comunque che quando due mesi dopo èstato pubblicato in maniera tradizionale su Cd è entrato direttamente al numero 1 sia in Americache in Gran Bretagna.

Un altro aspetto di tale rivoluzione è la crescente voglia da parte di gruppi emergenti di entrare nelmercato discografico in modi diversi dal passato, facendosi prima conoscere su internet. Gliesempi più clamorosi di gruppi musicali diventati oggetti di culto in rete ancora prima di avere uncontratto discografico "regolare" sono Arctic Monkeys e Lily Allen, entrambi artisti entrati nellaTop 10 britannica. Si sta rivelando un grande strumento in questo senso la comunità onlineMySpace, che permette di caricare gratis brani musicali sulla propria pagina personale. Un altroaspetto correlato del fenomeno è la nascita delle cosiddette netlabel, cioè una specie di etichettadiscografica ma che vive su internet.

L’ultima risorsa: il concerto 

L’unica risorsa di guadagno rimasta all’industria discografica è rimasta il concerto. Dagli eventi dalvivo, infatti, gli artisti e le strutture che li appoggiano continuano a ricavare guadagni sempre più

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consistenti. La musica come performing art  sembra essere la parte più vitale del sistemaindustriale.Il valore del concerto è considerato alto ed il consumatore è pronto a spendere cifre alte perparteciparvi a dispetto di quanto è tenuto a spendere per il prodotto musicale (il cd).Il costo di un cd è considerato troppo alto mentre quello del concerto è considerato giusto per il

solo fatto che sia un evento al quale non ci si può esimere dal partecipare.Questo perché l’esperienza dal vivo è considerata autentica e non riproducibile su un supporto.Come dice Ligabue, “le emozioni non sono scaricabili”  e, perciò, siamo disposti a spendere di piùper parteciparvi.L’autenticità è contrapposta alla serialità del disco e rimane un caposaldo della fruizione dellamusica. Ad un concerto ci si riconosce in termini identitari (vado al concerto del tal artista nelquale mi riconosco) e in termini di appartenenza (vado al concerto del tal artista ed appartengo algruppo dei suoi fan).Queste caratteristiche non sono offerte da un disco e rappresentano l’unicità dell’esperienza dalvivo.

Per un consumatore partecipare ad un concerto è un evento “festivo” , ci si stacca dallaquotidianità per partecipare ad un evento straordinario e differente dalla vita quotidiana. Ilconcerto è un rito in cui l’utente si sente parte di un esperienza collettiva.La componente artistica fa sì che i concerti rock o i megaraduni diventino rito o prendano ilcontorno di un rito e vengano vissuti con una forte partecipazione emotiva.

I fruitori della musica

Ad essere cambiati in questo quadro sono i fruitori della musica e con essi i loro costumi edabitudini. E’ essenziale, perciò, approfondire il quadro generale sul mercato discografico e lacomunicazione musicale con una descrizione di come si compone il panorama dei fruitori dellamusica. Sostanzialmente ci troviamo davanti a tre generazioni che, con il loro peso, determinano ilconsumo di musica: i baby boomer , cioè le persone nate tra la fine della Seconda Guerra Mondialee il 1964, la generazione x , nati tra il 1964 e il 1981, e la generazione y , nati tra il 1981 e il 2000(Da “Facebook come laboratorio di relazioni” di Paolo Vergnani, dal saggio “Facebook Come” a

cura di Renata Borgato, Ferruccio Capelli, Mauro Ferraresi ).

I baby boomer 

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa e negli Stati Uniti si registrò un notevoleaumento delle nascite che si prolungò fino al 1964. Le persone nate in questi anni sono statichiamati “baby boomer ”, ossia i figli del boom demografico. Questa generazione ha avuto la fortuna di poter vedere per primi l’avvento di tutte le invenzionitecnologiche dei nostri anni vivendo il boom economico in prima persona e metabolizzando icambiamenti culturali che hanno segnato il XX secolo.Un baby boomer ha avuto la fortuna di vedere il primo uomo sulla Luna, è cresciuto con latelevisione ed è stato il protagonista della nascita della musica come fenomeno di massa.Inoltre, chi appartiene a questa generazione è molto legato, ancora, alla scrittura e alla lettura sucartaceo, alla musica in analogico ed ha poca dimestichezza con il personal computer.

Come scrive Fausto Colombo nel suo libro “Boom: storia di quelli che non hanno fatto il ‘68”   – noi eravamo i simboli in carne ed ossa della speranza che quel movimento portasse a tutti una vita

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migliore. Vivere altrove, cambiare professione, aumentare il livello dei propri consumi comportava

una certa idea di futuro. Una specie di casa comune più grande, aperta a tutti, ricca di opportunità.

Questa è stata la prima generazione a cui il mercato musicale si è rivolta in maniera totalediffondendo fenomeni come Elvis Presley, i Beatles, i Rolling Stone ed in Italia Lucio Battisti,Francesco De Gregori e Fabrizio De André.

Sono loro i primi che hanno consumato e comprato i primi 45 giri - Si ascoltava su un giradischi e

 permetteva di percepire suoni molto particolari, con un più o meno lieve gracchiare generato dallo

sfregamento della puntina sui microsolchi. Quella piccola imperfezione è legata alla nostra

memoria musicale, e più di uno dei miei coetanei dice di sorprendersi ancora, ogni volta che ascolta

la purezza del suono digitale, come se quel fruscio mancasse  – sempre Fausto Colombo.Le stesse persone che guidano tuttora le case discografiche appartengono a questa generazione e,sulle caratteristiche di quest’ultima, gestiscono l’attuale mercato. La crisi è determinata, appunto, dalla repentina scomparsa dell’oggetto che aveva caratterizzatol’esperienza dei baby boomer: il disco. I baby boomer continuano ad alimentare il mercato ma difficilmente rivolgono l’attenzione verso il

nuovo che rappresenta la voce delle nuove generazioni, lontana anni luce da questa.Ecco, perciò, che buona parte della musica underground perde qualsiasi possibilità di emersione.A livello comunicativo i baby boomer sono ancora legati alla carta stampata ed orientano la lorovita anche secondo ciò che leggono sui quotidiani.In questo modo, qualsiasi artista che voglia arrivare a loro, non può prescindere dai quotidiani maviceversa è impossibile che un artista che non possa interessare a loro compaia su quest’ultimi. Ecco perché è più facile che un artista jazz compaia sui quotidiani più che una star della nuovascena cantautorale italiana o del rock alternativo.

Generazione x 

Le persone della generazione x , nate tra il 1965 e il 1981, hanno vissuto anche loro il progressoeconomico ma sono cresciute in contrapposizione con i baby boomer . Hanno vissuto in pieno glianni ‘80, vivendo la rivoluzione del punk ma hanno anche fatto in tempo ad apprezzare ilfenomeno del grunge, all’inizio degli anni ‘90. Hanno fruito della musica attraverso il cd e le musicassette ed hanno visto l’avvento del walkman. Per loro la musica non aveva fruscii (il compact disc rendeva la musica limpida) e si poteva vederein televisione.Sono loro i primi ad aver visto la nascita di Mtv e la conseguente rivoluzione del videoclip. MichealJackson, i Queen, i Sex Pistols, tutte star che assoceranno la musica ad un immagine. Per questa

generazione non solo la musica è un oggetto fisico ma ha anche la possibilità di avere un immaginepersonalizzata.Ecco che gli artisti di questa generazione occupano tutti i media e sono in grado di modulare lapropria arte attraverso lo schermo televisivo.E’ molto difficile che un artista che fa riferimento a questo contesto non abbia un esposizionemediatica totale. Si pensi a Jovanotti, Vasco Rossi, Luca Carboni, Zucchero, Pino Daniele.Nessuno di questi ha degli spazi mediatici a cui è precluso e tutti sono interessati a loro, dalquotidiano, al settimanale, alla tv.

Gli alieni: la generazione y 

La generazione y è l’attuale e, cioè, quella delle persone nate tra il 1982 e il 2000.

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Si tratta di una generazione che non solo ha visto l’avvento della musica digitale, ma ha anchevissuto la progressiva scomparsa di quell’orizzonte di speranze che vivevano i propri genitori baby 

boomer .Tra gli anni ‘90 ad oggi, da prima, si è protratta l’espansione mediatica della musica per poipassare, in un secondo tempo (dal 2000 circa) alla profonda crisi della discografia determinata

dall’avvento della musica digitale. Questa generazione è stata la prima a poter masterizzare dischi e a poterli scaricare sul pc. E’ statala prima a disporre di fonoteche immense in una piccola cartella sul proprio desktop e,soprattutto, la prima ad avere un nuovo punto di ritrovo: i social network.Gli artisti voce di questa generazione sono divisibili in due gruppi:

-  Q uelli che hanno goduto dell’espansione mediatica della musica precedente la crisi come,ad esempio, gli Afterhours, i Subsonica e gli Africa Unite in Italia, legati all’avvento sulterritorio nazionale di Mtv.

-  Quelli che invece hanno dovuto fare i conti con la musica digitale ed il declino della vendita

dei dischi come gli attuali Ministri, le Luci della Centrale Elettrica ma anche Lily Allen e gliArtic Monkeys

Per quest’ultimi è iniziato ad essere importante per la loro emersione dall’underground ed il modoin cui sono in grado di fare i conti con la rete ed il loro successo dipende da essa.

I Social Networks

Twitter  

Twitter è un servizio gratuito di rete sociale e microblogging che fornisce agli utenti una paginapersonale aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri.Twitter è costruito totalmente su architettura Open Source. Gli aggiornamenti possono essereeffettuati tramite il sito stesso, via SMS, con programmi di messaggistica istantanea, postaelettronica, oppure tramite varie applicazioni basate sulle API di Twitter. Twitter è stato creato nelmarzo 2006 dalla Obvious Corporation di San Francisco.

Il nome "Twitter" deriva dal verbo inglese to tweet che significa "cinguettare". Tweet è anche iltermine tecnico degli aggiornamenti del servizio. I tweet che contengono esattamente 140

caratteri vengono chiamati twoosh. Gli aggiornamenti sono mostrati istantaneamente nella paginadi profilo dell'utente e comunicati agli utenti che si sono registrati per riceverli. È anche possibilelimitare la visibilità dei propri messaggi oppure renderli visibili a chiunque.

La creazione

La nascita di Twitter risale al 2006, a un lungo brainstorming fra i membri di Odeo, una societàcaliforniana che stava per lanciare una particolare piattaforma di creazione e gestione dei podcastdal funzionamento molto simile a quello di una casella vocale. L'idea non venne mai alla luceperché di lì a poco, col lancio del primo iPhone, Apple avrebbe lanciato una nuova versione

totalmente rivoluzionata di iTunes, che avrebbe capillarmente diffuso in tutti i telefoni e gli iPod dinuova generazione una piattaforma integrata per la sottoscrizione e la gestione dei podcast.Trovatisi a un binario morto, i membri di Odeo iniziarono a cercare un'altra idea originale che li

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salvasse da un fallimento sicuro. Un giorno, seduto su un'altalena al parco mentre mangiava cibomessicano, Jack Dorsey ebbe l'idea di un servizio che permettesse a un individuo di comunicarecon un ristretto numero di persone attraverso degli SMS. Il primo nome del progetto fu twttr,nome ispirato all'allora già fortunato Flickr ed ai 5 caratteri di lunghezza dei numeri brevi perl'invio degli SMS negli USA. Gli sviluppatori scelsero inizialmente il numero "10958" come codice

breve per l'invio dei messaggi, numero che fu presto rimpiazzato dal più semplice "40404". Losviluppo del progetto iniziò ufficialmente il 21 marzo 2006 quando Dorsey alle 21.50 PM (PST)pubblicò il primo tweet: "just setting up my twttr". Il primo prototipo della piattaforma è statotestato internamente fra gli impiegati di Odeo, mentre la versione finale è stata lanciata e apertaal pubblico il 15 luglio 2006. A ottobre del 2006 Biz Stone, Evan Williams, Jack Dorsey e alcuni altrimembri di Odeo hanno creato la Obvious Corporation, hanno assorbito Odeo e riscattato tutti isuoi progetti, inclusi Odeo.com e Twitter.com, dagli investitori e dagli azionisti della precedentesocietà. Nell'aprile del 2007 Twitter si è costituita come società indipendente.

Fortuna e popolarità

La popolarità di Twitter ha visto una svolta con l'edizione del 2007 del South by Southwest festival:nei giorni dell'evento l'uso di Twitter è triplicato passando da 20.000 ad oltre 60.000 tweet algiorno. All'evento erano presenti due grandi schermi 60 pollici utilizzati esclusivamente per farscorrere lo stream dei tweet pubblici. Il festival fu un grande evento pubblicitario per il servizio elo staff ricevette il Web Award prize.

Il 22 gennaio 2010 è stato il giorno del primo tweet inviato dallo spazio: l'autore è statol'astronauta della NASA Timothy Creamer dalla Stazione Spaziale Internazionale. A partire dallafine di novembre dello stesso anno diversi altri astronauti della NASA hanno iniziato ad inviare

aggiornamenti tramite un account comune: @NASA_Astronauts. Nello stesso periodo l'astronautaitaliano Paolo Nespoli, tornato nella Stazione Spaziale Internazionale per una missione dell'ESA, hainiziato ad inviare tramite il suo account personale aggiornamenti costanti e foto della Terra vistadallo spazio. L'astronauta è inoltre uno dei celebri protagonisti del video con cui Twitter a marzodel 2011 ha celebrato i 5 anni dal lancio del servizio.

Il 14 settembre 2010, a quasi 5 anni dal lancio, Twitter ha lanciato una nuova interfacciacompletamente rivisitata con una migliore integrazione delle funzionalità via via introdottedurante gli anni e ha cambiato il suo logo.

Leadership

Dorsey è stato il primo amministratore delegato dell'azienda. Il 16 ottobre 2008 Dorsey èdiventato presidente e Williams ha preso il suo posto come CEO. Il 4 ottobre 2010 ha preso il suoposto Dick Costolo, ex direttore operativo. Dorsey è tornato a lavorare per Twitter nel marzo del2010 dividendosi fra l'azienda della ormai consolidata piattaforma sociale di microblogging eSquare, azienda nella quale ricopre il ruolo di amministratore delegato i cui uffici sono a pochipassi di distanza da quelli di Twitter a San Francisco.

Caratteristiche d'uso

Il servizio è diventato estremamente popolare, anche come avversario di Facebook, grazie allasemplicità ed immediatezza di utilizzo. Esistono diversi esempi in cui Twitter è stato usato dagli

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utenti per diffondere notizie, come strumento di giornalismo partecipativo. Ad esempio, nel casodel terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, gli utenti Twitter hanno segnalato la notizia prima deimedia tradizionali.

L'insieme degli status message pubblicati su Twitter dagli utenti costituisce un'enorme quantità di

materiale, che può essere utilizzata anche dalle aziende: ad esempio Dell ha aperto un canale dicomunicazione con i propri clienti su Twitter e molti servizi offrono il monitoraggio dellareputazione dei brand su Twitter.

Anche in Italia alcune aziende, università, scuole e PA utilizzano Twitter a scopi didattici.

La società che gestisce il servizio non è quotata in borsa ma in base agli ultimi investimentieffettuati da investitori esterni è stato valutato che la società valga circa un miliardo di dollari.[10]Nel giugno 2009 a Twitter è stata dedicata la copertina di Time e un articolo di Steven BerlinJohnson sull'innovazione portata da questo servizio.

Da quanto riferito nel luglio 2009 da James Halton, capo-marketing della società Microsoft, Twittere Facebook avrebbero fatto parte di un servizio online della Xbox 360 prima del Natale dello stessoanno.

Dall'11 dicembre 2009 le lingue attive in Twitter sono il francese, l'italiano, il tedesco e lo spagnoloinsieme all'inglese ed al giapponese che erano presenti fin dall'inizio.

Da aprile 2010, Twitter ha introdotto la possibilità di creare tweet sponsorizzati, chiamati"Promoted Tweets". Per il momento sono disponibili solo ad un numero ristretto di account.

Caratteristiche tecniche

Tecnologia

L’interfaccia web di Twitter è scritta in Ruby on Rails, ed i messaggi vengono memorizzati in unsoftware server in esecuzione programmata in Scala. Esiste anche una API aperta per tutti glisviluppatori, che è un grande vantaggio per chi vuole Twitter come servizio integrato in altreapplicazioni (web, desktop o mobile).

Secondo Biz Stone, oltre il 50% del traffico di Twitter passa attraverso la sua API. Tuttavia, a causadi problemi tecnici e di scalabilità, Twitter può abbandonare Ruby on Rails come suo framework disviluppo e crearne uno nuovo basato su PHP. Evan Williams, tuttavia, ha rapidamente negatoqueste informazioni in un tweet che ha inviato il 1º maggio 2008.

Interfaccia

Steven Berlin Johnson descrive la meccanica di base di Twitter come "molto semplice":

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« Come un social network, Twitter ruota intorno al principio dei seguaci (followers). Quando sisceglie di seguire un altro utente di Twitter, i tweets di tale utente vengono visualizzati in ordinecronologico inverso, sulla home page di Twitter. Se seguite 20 persone, si vedrà una miscela ditweets scorrere la pagina: Aggiornamento sui cereali per la colazione, nuovi link, consigli musicali,tra cui riflessioni sul futuro dell'istruzione. »

Il 30 aprile 2009, Twitter ha cambiato la sua interfaccia web con l'aggiunta di una barra di ricerca eun riassunto di temi di attualità (Temi di Tendenza, o Trending Topics), cioè le frasi più comuni checompaiono nel messaggio. «Ogni aggiornamento pubblico inviato a Twitter da qualsiasi parte delmondo può essere immediatamente indicizzato e utilizzato per la ricerca in tempo reale», dice BizStone. «Con questa funzione che Twitter ha recentemente lanciato, è diventato, a sorpresa, unmotore di ricerca per trovare ciò che sta accadendo ora».

Hashtag

I messaggi brevi sui servizi come Twitter, identi.ca o Google +, possono essere etichettati con l’usodi uno o più hashtag: parole o frasi precedute dal simbolo cancelletto (#) con più paroleconcatenate, come ad esempio: #realale è il mio genere preferito di #birra oppure ottimo#postrock questa sera con gli #eterea.

In questo modo una persona può cercare il termine #realale e la parola etichettata apparirà neirisultati di ricerca. Questi hashtag appaiono anche in un certo numero di siti web di termini piùtrattati (trending topics), tra cui la homepage di Twitter.

Gli hashtag di Twitter possono essere utilizzati per seguire una discussione tra più persone,

incoraggiando altre persone a partecipare. Un fenomeno specifico degli ecosistemi Twitter sono imicro-meme, che sono le questioni emergenti che vengono seguite con un hashtag, ampiamenteusato per un paio di giorni e che poi sparisce.

Sono stati quest'anno introdotti i trending topics localizzati che permettono la visualizzazione deglihashtag più popolari di ogni stato.

Twitter e il mondo della stampa

Questo social network in pochi anni è diventato molto popolare ed è utilizzatissimo da vip e

giornalisti che lo usano come mezzo per dialogare tra loro ed esprimere le proprie opinioniliberamente.Ad esempio, Fiorello ha lanciato il suo show “Il più grande spettacolo dopo il weekend” su Twitterprima ancora che sugli altri media.Questo perché questo social network è diventato il luogo dove la star parla in maniera autentica,dice Fiorello in un intervista sul numero di Max di dicembre: “Ci metto le foto, la rassegna stampa,

twitto un casino con Jovanotti e con Savino. E imparo ad accettare le critiche: gli utenti insultano

davvero, peggio dei giornalisti.” Con 334.412 Fiorello ha su Twitter la possibilità di comunicare senza intermediari con la rete.Questo comporta per lui “accettare le critiche” che spesso sono filtrate sugli altri media proprio

grazie alla presenza di un ufficio stampa che ne cura l’immagine. “Qualcuno ha detto che lo uso per farmi promozione. Ma vuoi mettere quanti spettatori 

raggiungerei con uno spot tv, prima del Tg1? Twitter mi piace, tutto qui.” 

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In realtà, più che di promozione si tratta di raggiungere utenti che ormai non seguono più i mediatradizionali ma che esigono l’autenticità della fonte. Su questo tema è intervenuto Beppe Severgnini in un articolo del Corriere della Sera del 21dicembre 2011 da titolo “Perché gli errori su Twitter fanno parte del gioco”. Sul social network il giornalista afferma: “Twitter dovrebbe restare il luogo del confronto diretto.

Senza filtro, come le vecchie sigarette: e non fa male.” E parlando della modalità con cui ipersonaggi pubblici lo utilizza introduce due regole che in effetti sono imprescindibili per la naturastessa del contesto: “Due no-no su TW. (1) Farselo curare dall’ufficio-stampa (2) Usarlo come unufficio-stampa. Le risposte arrivate non lasciano dubbi. Il più veloce, micidiale, icastico,

sorprendente e ascendente tra i social network non sopporta né una cosa né l’altra. Gli uffici -

stampa hanno già molti mezzi a disposizione: dai comunicati alla tivù, dalle email a Facebook.

Lascino in pace Twitter e chi lo frequenta. Se la posizione –  il ruolo in un organizzazione, per 

esempio –  impedisce di esprimere opinioni personali, benissimo: non le esprima. Twitter non è un

obbligo o una prescrizione medica, se ne può fare a meno.

In quanto alla Regola#2: non è vietato segnalare il proprio lavoro, ogni tanto. E’ naturale che uno

scrittore annunci il suo libro, un attore parli del suo film e un uomo politico racconti le sueiniziative. Ma tutt’e tre devono ricordar e che Twitter vuole – anzi, pretende – un valore aggiunto.” 

Le riflessioni di Severgnini ci indicano benissimo a che tipo di comunicazione fa da contesto Twittered in effetti è normale che l’ufficio-stampa non partecipi attivamente al profilo del proprio cliente.Il ruolo richiesto per un portavoce è molto simile a quello richiesto nel momento in cui ungiornalista effettua un intervista o effettua una domanda ad una conferenza: un ufficio-stampanon potrà mai rispondere al posto del proprio cliente!  Twitter sembra funzionare con la stessa dinamica: un uffico-stampa non potrà mai scrivere al 

 posto del proprio cliente! 

E’ naturale, però, che, come prima di un intervista o una conferenza stampa l’ufficio-stampa potràpreparare il proprio cliente sulle dichiarazioni da fare e alla gestione delle possibili critiche.

YouTube

YouTube è un sito web che consente la condivisione di video. Di proprietà di Google Inc., è il terzosito più visitato al mondo dopo Google e Facebook. L'azienda ha sede a San Bruno (California) eutilizza Adobe Flash Video per visualizzare una vasta gamma di video. La maggior parte deicontenuti su YouTube viene caricata dai singoli utenti, anche se le società dei media tra cui la CBS,BBC, VEVO e altre organizzazioni offrono parte del loro materiale tramite il sito, come parte del

programma di partnership di YouTube.

YouTube fa uso della tecnologia di Adobe Flash per riprodurre i suoi contenuti. Il suo scopo èquello di ospitare solamente video realizzati direttamente da chi li carica, ma spesso contienemateriale di terze parti caricato senza autorizzazione, come spettacoli televisivi e video musicali. Ilrispetto del regolamento del sito, che vieta l'upload di materiale protetto da diritto d'autore senon se ne è titolari, si basa su una verifica ex post di quanto proposto dagli utenti.

YouTube consente l'incorporazione dei propri video all'interno di altri siti web, e si occupa anchedi generare il codice HTML necessario.

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YouTube è accessibile connettendosi al web con PC, con Media Internet Tablet (M.I.T.) e condispositivi aventi funzioni analoghe. È accessibile anche da telefono cellulare, sempre collegandosial sito www.youtube.it.

Recentemente il sito dà la possibilità di visionare, in modalità beta, alcuni filmati in HTML5.

Il limite di durata dei video è di 15 minuti, devono essere ciascuno massimo di 2 GB di "peso" epossono essere con diversi codec; a partire dal 9 dicembre 2010, YouTube ha concesso a utentiche hanno caricato almeno un video e che non hanno infranto le loro "linee guida" l'uploadillimitato, riservato solitamente ai Partnership.[1]

A partire da novembre 2011, gli upload illimitati sono possibili anche fornendo un numero dicellulare valido, probabilmente per scoraggiare le infrazioni alle loro norme di community; tutte leinformazioni si trovano alla pagina di caricamento del video.

Storia

YouTube è stato fondato nel febbraio 2005 da Chad Hurley (amministratore delegato), Steve Chen(direttore tecnico) e Jawed Karim (consigliere), che erano stati tutti dipendenti di PayPal. Il primovideo caricato, alle 20:27 del 23 aprile del 2005, è stato Me at the zoo da Jawed Karim. Il video hauna durata di 19 secondi ed è stato girato di fronte alla gabbia degli elefanti dello zoo di SanDiego.[2] È suo anche il primo account, la prima registrazione sul sito.

YouTube è il sito web che presenta il maggior tasso di crescita. Nel giugno 2006 l'azienda hacomunicato che quotidianamente vengono visualizzati circa 100 milioni di video, con 65.000 nuovi

filmati aggiunti ogni 24 ore. L'azienda di analisi Nielsen/NetRatings valuta che il sito abbia circa 20milioni di visitatori al mese. L'incremento di popolarità che il sito ha avuto dalla sua fondazione gliha permesso di diventare il terzo sito più visitato nel mondo dopo Google e Facebook.

Nell'agosto 2006 Sony acquista per 65 milioni di dollari il sito concorrente Grouper.[3] Questoevento lascia presupporre all'epoca che il valore di YouTube sul mercato potesse essere di circa unmiliardo di dollari, ma la stima si rivela sottodimensionata, perché il 10 ottobre 2006 Google Inc.compra YouTube per 1,65 miliardi di dollari pagati in azioni proprie.

A partire dal mese di aprile 2006, YouTube ha iniziato un'imponente attività di cancellazione dei

video che violano il copyright. Il numero di video eliminati si aggira attorno ai centomila, e sonostati anche sospesi gli account degli utenti che più di frequente caricavano contenuti in violazionedelle norme sul diritto d'autore.

Dal 14 maggio 2007 il sito è disponibile non solo in inglese ma anche in altre lingue, tra cuil'italiano.

 Attenzione dei media

Grazie soprattutto al passaparola online YouTube è cresciuto rapidamente, fin dalla sua creazione,

e ha dato al sito il suo primo aumento di notorietà quando ospitò il popolare Saturday Night Live.Tuttavia, la linea di condotta di YouTube proibisce la pubblicazione di materiali protetti da dirittod'autore e NBC Universal, proprietaria di SNL, decise presto di intraprendere azioni contro

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YouTube. Nel febbraio 2006, NBC chiese la rimozione di alcuni dei suoi contenuti protetti daldiritto d'autore da YouTube, compresa Lazy Sunday e le immagini delle Olimpiadi del 2006. Il meseseguente, in un tentativo di rinforzare la sua politica contro le infrazioni al copyright, YouTubemise un limite massimo di tempo ai video, pari a 10 minuti (tranne per i contenuti speditiattraverso il suo programma nel quale si può specificare che si tratta di video amatoriali). Tuttavia,

il limite massimo è 10 minuti e 58 secondi. Questa restrizione è spesso superata da chi inseriscevideo dividendo il video originale in segmenti più piccoli o al massimo uguali al limite.

Anche se YouTube aveva fatto la sua parte per venire incontro alle richieste di NBC, l'incidentediventò una notizia pubblica, rendendo YouTube più popolare che mai. Mentre il sito continuava acrescere, NBC iniziò a capire le possibilità e nel giugno del 2006 fece una mossa insolita. Il networkriconsiderò il proprio operato e annunciò una alleanza strategica con YouTube. Come partedell'alleanza, un canale ufficiale della NBC fu aperto su YouTube, ospitando filmati promozionalidella serie TV The Office. YouTube, inoltre, promuoverà i video della NBC nel suo sito.

La CBS, che in precedenza aveva chiesto a YouTube di rimuovere alcuni dei suoi filmati, si fecerisentire nel luglio 2006. In un documento indicativo di come stava cambiando la percezione diYouTube (e di siti simili) da parte dell'industria tradizionale dei media, Sean McManus, presidentedella CBS News and Sports disse:

« Attualmente credo che più questi video ci mettono in evidenza, meglio è per CBS news e tutto ilnetwork televisivo CBS, quindi, col senno di poi, avremmo dovuto accettare la pubblicità e tenercistrette le attenzioni che la CBS riceveva, invece di perseguire orizzonti limitati e dire:'Eliminiamoli!' »

(Sean McManus)

Nell'agosto 2006, YouTube ha annunciato che, entro 18 mesi, si augura di offrire ogni videomusicale mai creato, finché rimarranno non a pagamento. Warner Music Group ed EMI hannoconfermato che sono tra le compagnie in trattative per rendere effettivo questo progetto. Insettembre, Warner Music e YouTube hanno siglato un patto, nel quale YouTube sarà abilitata adospitare ogni video musicale prodotto dalla Warner, mentre condividerà una parte dei ricavipubblicitari. Inoltre, i video creati dagli utenti di YouTube saranno autorizzati ad usare canzonidella Warner nelle loro colonne sonore.

Il 9 ottobre, la CBS, insieme alla Universal Music Group e alla Sony BMG Music Entertainmenthanno pattuito di fornire contenuti su YouTube.

Il 29 gennaio 2007, il cofondatore di YouTube, Chad Hurley, ha annunciato che il sito pagherà gliutenti più importanti, essi potranno anche diventare proprietari dei diritti d'autore e guadagnareuna parte dei ricavi pubblicitari. Ad ogni modo, al Forum Economico Mondiale, Mr. Hurley non hadichiarato la somma concreta che YouTube pagherà ai propri contribuenti.

Celebrità di Internet 

La popolarità di YouTube ha portato alla creazione di molte "celebrità internettiane", individuifamosi, i quali hanno attratto su di loro molta popolarità nei paesi di appartenenza grazie ai proprivideo. Per questi utenti, la fama su Internet ha portato a conseguenze inaspettate. Ecco alcuni

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esempi. L'utente e receptionist ufficiale Brooke Brodack del Connecticut, ha firmato un contrattodi 18 mesi con il conduttore della NBC, Carson Daly. Un altro esempio di popolarità è quelloriguardante il "blog romanzato" di lonelygirl15, scoperto in seguito essere opera dell'attriceneozelandese Jessica Rose e di una compagnia cinematografica.

Nel 2007, una cantante e cantautrice olandese, chiamata Esmée Denters, ha siglato un accordodiscografico con Billy Mann grazie alle proprie apparizioni su YouTube. Così anche Julia Nunes,diventata famosa con 50 video on line.

Sempre nel 2007 la CNN e YouTube avevano organizzato un dibattito dove ogni utente avrebbepotuto fare una domanda ad un candidato alle primarie del Partito Democratico e del PartitoRepubblicano americano, la video-domanda più vista dagli utenti di tutti il mondo fu quellalasciata dal famoso utente canadese thewinekone in cui chiedeva ai canditati cosa ne pensasseroriguardo ad una statistica inventata da lui stesso secondo la quale i cittadini della Californiaavrebbero votato come governatore Arnold Schwarzenegger nella speranza che un cyborg della

sua forma avrebbe potuto salvare l'America da un eventuale guerra nucleare.

Tra il 2007 ed il 2008, Brandon Hardesty, un altro utente di YouTube conosciuto anche con ilsoprannome ArtieTSMITW, ha ricevuto due ruoli in due pellicole indipendenti americane, è statoospite di alcuni show televisivi ed ha avuto spazio su molte pagine di quotidiani americani inseguito alla fama guadagnata grazie ad i suoi video, brillanti creazioni in chiave comica ereinterpretazioni di scene di film famosi diventando così il terzo YouTuber riuscito ad affermarsinel mondo del cinema.

Caitlin Hill, una ventenne di Brisbane, Australia, è divenuta famosa con il nome di TheHill88, grazie

ai video che passava ripetutamente su YouTube con le sue apparizioni dalla sua casa a New YorkCity, in alcuni casi prendendosela anche con un'altra utente denominata LonelyGirl, diventandocosì una celebrità internettiana.

Nel 2009 un gruppo di studenti provenienti da UQAM a Montreal, in Canada è diventato famosoper la loro lip dub della canzone I Gotta Feeling dei The Black Eyed Peas. Fin dalla sua primacomparsa il video è stato guardato oltre sette milioni di volte.

La fama grazie a YouTube

Un numero imprecisato di utenti hanno accresciuto la loro importanza e sono diventati fenomenidi Internet, grazie alle loro apparizioni nei video di YouTube.

Promozioni musicali e per le band 

YouTube è oltretutto diventato un metodo per promuovere le band e la loro musica. Uno dei tantiè esempi sono stati gli OK Go, i quali hanno avuto alti ascolti in radio e un MTV Video MusicAwards per la loro performance sui tapis-roulant nel video Here It Goes Again. Allo stesso modo, ilvideo viral di Samuel Ferrari con la canzone YouTube School (centomila visite in poche settimane)o la Campagna degli abbracci gratis, accompagnato da una musica dei Sick Puppies, ha portato

notorietà sia alla band che alla campagna, oltre che l'emulazione dell'iniziativa in altre parti delmondo. Il protagonista del video Juan Mann ha ottenuto tale fama, grazie anche all'intervista

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pubblicata per un programma di news australiana, in seguito è inoltre apparso su The OprahWinfrey Show.

Facebook 

Facebook è un sito web di reti sociali, di proprietà di Facebook, Inc., ad accesso gratuito. È ilsecondo sito più visitato al mondo, preceduto solo da Google[2].

Il nome del sito si riferisce agli annuari con le foto di ogni singolo soggetto (facebook) che alcunicollege e scuole preparatorie statunitensi pubblicano all'inizio dell'anno accademico edistribuiscono ai nuovi studenti ed al personale della facoltà come mezzo per conoscere le personedel campus.

Secondo i dati forniti da Mark Zuckerberg stesso, nel luglio 2011 il numero degli utenti attivi haraggiunto quota 750 milioni.[3]

Secondo Mashable, in settembre 2011 il numero degli utenti attivi ha raggiunto quota 800 milioni.

Storia

Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg all'epoca studente diciannovennepresso l'università di Harvard, con l'aiuto di Andrew McCollum e Eduardo Saverin. Per la fine delmese, più della metà della popolazione universitaria di Harvard era registrata al servizio. A queltempo, Zuckerberg fu aiutato da Dustin Moskovitz e Chris Hughes per la promozione del sito eFacebook si espanse all'Università di Stanford, alla Columbia University e all'Università Yale.Questa espansione continuò nell'aprile del 2004 quando si estese al resto della Ivy League, al MIT,alla Boston University e al Boston College. Alla fine dell'anno accademico, Zuckerberg e Moskovitzsi trasferirono a Palo Alto in California con McCollum, che aveva seguito uno stage estivo allaElectronic Arts. Affittarono una casa vicino all'Università di Stanford dove furono raggiunti daAdam D'Angelo e Sean Parker.

Il dominio attuale, facebook.com, fu registrato soltanto in seguito, tra l'aprile e l'agosto 2005,[4] emolte singole università furono aggiunte in rapida successione nell'anno successivo. Col tempo,persone con un indirizzo di posta elettronica con dominio universitario (per esempio.edu, .ac.uked altri) da istituzioni di tutto il mondo acquisirono i requisiti per parteciparvi. Quindi il 27 febbraio2006 Facebook si estese alle scuole superiori e a grandi aziende.

Dall'11 settembre 2006, chiunque abbia più di 13 anni può parteciparvi. Gli utenti possono fareparte di una o più reti partecipanti, come la scuola superiore, il luogo di lavoro o la regionegeografica. Se lo scopo iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di universitàe licei di tutto il mondo, con il passare del tempo si è trasformato in una rete sociale che abbracciatrasversalmente tutti gli utenti di Internet.

Dal settembre 2006 al settembre 2007 la posizione nella graduatoria del traffico dei siti è passatasecondo Alexa dalla sessantesima alla settima posizione. Dal luglio 2007 figura nella classifica dei

10 siti più visitati al mondo ed è il sito numero uno negli Stati Uniti per foto visualizzabili, con oltre60 milioni di foto caricate settimanalmente.

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Nel 2007 Microsoft acquista una quota dell'1,6% per 240 milioni di dollari[5] e un gruppo diinvestitori russi compra il 2% per 200 milioni di dollari. Il valore del sito era stimato da Microsoftall'epoca in 15 miliardi di dollari[5], ma successivamente smentito e corretto in 3,7 miliardi didollari nel 2009 [6].

In Italia c'è stato un boom nel 2008: nel mese di agosto si sono registrate oltre un milione etrecentomila visite, con un incremento annuo del 961%;[7] il terzo trimestre ha poi visto l'Italia intesta alla lista dei paesi con il maggiore incremento del numero di utenti (+135%)[7]. Secondo idati forniti da Facebook e raccolti nell'Osservatorio Facebook,[8] gli utenti italiani nel mese dinovembre 2011 sono 21 milioni, di cui 13 milioni si collegano ogni giorno. Coloro che accedonomensilmente da dispositivo mobile sono 7,5 milioni.

A inizio 2010 l'azienda è stata valutata a 14 miliardi di dollari.[9] A metà 2010 l'azienda è statavalutata a 25 miliardi di dollari, per poi giungere a un valore stimato di 41 miliardi di dollari nelnovembre 2010,stima di SecondMarket. Il giorno 3 gennaio 2011, Goldman Sachs investe in

Facebook 450 milioni di dollari facendolo rivalutare alla cifra astronomica di 50 miliardi di dollari.

Nel 2010 il sito ha superato, negli Stati Uniti per una settimana, come numeri di accessi, il motoredi ricerca Google.[10]

Nel 2011 l'azienda prende spunto di molte caratteristiche introdotte dal suo nuovo rivale Google+(in risposta al social network di Google), tra cui ad esempio:

-  La traduzione automatica del linguaggio dei posts in bacheca;-  La possibilità di condividere dall'applicazione per dispositivi mobili;

Facebook e le relazioni interpersonali 

Facebook rappresenta un luogo virtuale che diventa per noi un ulteriore strumento per coltivare lerelazioni interpersonali. La diffusione di questo social network è tale da influenzare direttamente inostri rapporti e modificarne le abitudini. Si tratta di una realtà virtuale che rappresenta unmodello molto evoluto e molto vicino alla realtà.Innanzitutto, Facebook ci permette di rimetterci in contatto con persone che si erano perse divista. Mentre una volta riprendere un rapporto comportava ricorrere ad una telefonata o ad unalettera scritta ora basta chiedergli od accettare l’amicizia della persona in questione. 

Questo ad alcuni potrebbe sembrare irrilevante ma in realtà ci permette di conservare il ricordo diuna persona senza renderci invasivi o senza che questa sia invasiva nei nostri confronti.Inoltre, i nostri contatti non frequenti, come conoscenze o persone incontrate in qualcheoccasione particolare, possono rimanere a nostra disposizione nel caso siano necessari.Facebook, inoltre, ci mette in relazione con gli altri attraverso i continui aggiornamenti disponibilisulla bacheca. Si tratta di un reality in cui possiamo spiare il profilo altrui, lo status, le foto e, adifferenza della versione televisiva, noi partecipiamo, commentiamo, tagghiamo.Inoltre, noi stessi siamo i protagonisti e possiamo sfogare i nostri istinti esibizionisti con foto,dichiarazioni, preferenze.Facebook può diventare il nostro oratorio o bar, il luogo dove possiamo incontrare le persone che

frequentiamo. Li sappiamo che possiamo incontrare qualcuno che ci interessa.Come già accennato in precedenza, poi, Facebook permette di superare il numero di Nunbararrivando ad avere più di 150 amici.

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E’ per questo che Facebook può accelerare le relazioni interpersonali così come le può inibire aseconda di quanto queste corrispondano ad un rapporto reale.

Facebook e gli artisti  

E’ ovvio che queste conseguenze colpiscono anche i personaggi famosi ma a noi interessamaggiormente cosa può comportare per un artista la sua presenza su Facebook e che tipo dirapporto si può creare, essendo il lavoro dell’ufficio-stampa essenzialmente legato alle relazioniinterpersonali.Un artista che crea un suo profilo su Facebook ha la possibilità di esprimere le sue preferenzepersonali, commentare la sua rassegna stampa, caricare foto.Questo, che sia con la mediazione di un soggetto terzo o sia di diretta opera dell’artista , cipermette di poterlo spiare e di poterci fare un idea di lui senza la mediazione di altri media.All’estero molti artisti usano il proprio profilo per promuovere le proprie iniziative e comunicare la

propria immagine attraverso link, post, foto e live.In Italia l’esempio più eclatante è quello di Vasco che immette, quasi quotidianamente, dei video,che lui chiama “clippini”, in cui dice la sua, fa ascoltare la musica che gli piace, si fa vedere insituazioni private etc.Altri, come Ligabue, legano il proprio profilo alle attività del suo sito LigaChannel, mentre iSubsonica sembrano cercare una via di mezzo tra i due. Oggi, per esempio, i Subsonica hannocomunicato il loro tour ed hanno dato in anteprima al Corriere.it un video inedito, postandolo suFacebook.Il video è arrivato sicuramente agli utenti di Corriere.it ma i fruitori del video più numerosi sonostati, senza dubbio, quelli che l’hanno visto tramite Facebook, che conta sicuramente più utentirispetto a Corriere.it e, soprattutto, perché anche se non si è fan della pagina della band si puòvedere il video e condividerlo.Il rapporto che gli artisti hanno con gli utenti di Facebook è molto simile a quello che vivonodurante un concerto.Infatti, l’utente vede l’artista, è con lui nello stesso luogo ed è partecipe della stessa esperienza. Glistessi status del profilo subiscono la stessa dinamica delle frasi pronunciate sul palco: se sonocomunemente condivise suscitano applausi e generali se non mettono tutti d’accordo piovonofischi e critiche.Ecco la novità rispetto all’esposizione che gli artisti sperimentano sugli altri media: le critiche nonsono ne mediate ne filtrate, l’artista le deve accettare, come ad un concerto! 

Vasco-Ligabue: un duello su Facebook

Quanto detto nel capitolo precedente ritrova riscontro nella querelle tra Vasco e Ligabue, iniziatasu Facebook nella primavera scorsa.Io, lavorando a Parole & Dintorni, l’agenzia stampa di Riccardo Vitanza, ufficio-stampa di Ligabue,ho vissuto direttamente la vicenda e sono stato io stesso a rilevare l’attacco da parte di Vasco sulblog di Massimo Poggini di Max.

A ridosso della conferenza stampa su Campovolo 2.0 dove Ligabue era apparso su tutti i quotidiani

la sera dell’10 aprile Vasco Rossi ha scritto sulla sua bacheca:

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Ho inaugurato la stagione del parliamoci chiaro e del parliamoci forte

Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasi duecento canzoni e avrai pubblicatosedici album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano. Devi mangiare

ancora un po’ di polenta prima di poter ti confrontare con me.L’unica sfida che accetto è un duello all’ultimo s-a-ound, la mattina all’alba, dietro

il convento delle Carmelitane Scalze. Lascio a te la scelta delle armi. Ricorda che iosparo solo al cuore

L’11 aprile la nota è stata diffusa da Massimo Poggini su Max.it e poi ripresa da tutti i siti del web edalle agenzie stampa che hanno iniziato a battere la notizia.L’ufficio stampa di Vasco, Tania Sax ha subito pubblicato una smentita sulla pagina dell’artista: 

È comparso improvvisamente un post che secondo noi non è stato scritto da Vascoed è quindi erroneamente attribuito a lui. Non sono parole nel suo stile, non è dalui.  Abbiamo cancellato il post dalla bacheca ma improvvisamente ce lo siamoritrovati in una parte meno evidente della pagina ufficiale. Riteniamo sia qualcunoche ha voluto fare uno scherzo a tutti e due, anche se ancora non abbiamoscoperto chi è stato.

In effetti, dalla bacheca il post era passato alle note del profilo dell’artista ma la giustificazione che

si trattava di uno scherzo non poteva reggere perché il controllo della pagina di Vasco eraesercitato da due addetti della casa discografica e dall’artista stesso. Il mio capo, Riccardo Vitanza, ha chiamato tutti i quotidiani e le agenzie specificando che fosseimpossibile che si trattasse di Facebook e riconducendo la paternità dell’attacco al rocker di Zonca. Il risultato è stato che sui quotidiani non si è parlato della questioni in termini pro-Vasco, ma si èriusciti a portare a casa degli articoli che commentavano la vicenda senza schieramenti.Ecco, ad esempio, l’articolo di Leonardo Iannacci uscito su Libero il 12 aprile: 

SCINTILLE SU FACEBOOK: VASCO LE CANTA A LIGABUE

"Caro Luciano, nemmeno dopo 16 album sarai al mio livello". Poi il giallo: lo staff smentisce, ma

il dubbio resta

Vasco-Liga, che scintille! Una lunga giornata calda ha visto nascere un giallo tra i due dominatoridel rock italiano, apparentemente e fino a ieri colleghi ma non rivali. Tutto è partito da unadichiarazione pubblicata sulla pagina ufficiale di Facebook del Blasco che ha dato vita a una riddadi accuse e contraccuse, scuse ufficiali e precisazioni non precisate bene. La nota portava uncurioso titolo “Ho inaugurato la stagione del parliamoci chiaro e del parliamoci forte”, firmataVasco, e proseguiva con queste incredibili frasi: «Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasiduecento canzoni e avrai pubblicato sedici album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano.Devi mangiare ancora un po’ di polenta prima di poterti confrontare con me». E ancora: «L’unicasfida che accetto è un duello all’ultimo s-a-ound, la mattina all’alba, dietro il convento delleCarmelitane Scalze. Lascio a te la scelta delle armi. Ricorda che io sparo solo al cuore».

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Parole che facevano pensare a uno scherzo tra vecchi commilitoni ma che, nelle ore successive, havia via scatenato una guerra mediatica su Facebook tra i fan dell’una e dell’altra rock-star. I quali,in una foto storica pubblicata in bacheca, comparivano insieme: due dinosauri del rock emiliano,due nemici amatissimi. Immediato l’intervento di Tania Sachs, la responsabile dell’ufficio stampadel Komandante: «È comparso improvvisamente un post che secondo noi non è stato scritto da

Vasco ed è quindi erroneamente attribuito a lui. Non sono parole nel suo stile, non è da lui». Aproposito delle frasi incriminate, rimosse dalla pagina delle note in serata, la Sachs ha spiegato:«Abbiamo cancellato il post dalla bacheca ma improvvisamente ce lo siamo ritrovati in una partemeno evidente della pagina ufficiale. Riteniamo sia qualcuno che ha voluto fare uno scherzo a tuttie due, anche se ancora non abbiamo scoperto chi è stato».

Tutti chiarito, quindi? Una bufala primaverile? Un buontempone che ha voluto seminare zizzaniatra i due per esaltare su Facebook una vecchia rivalità latente ma mai sopita? Così sembrava. Main serata è arrivata la controrisposta di Riccardo Vitanza, responsabile delle comunicazioni diLigabue: «Solo l’amministratore di una pagina ufficiale di Facebook può pubblicare una “nota”,

così come eliminarla, non un semplice fan, o utente “esterno” alla pagina stessa. Questi possonosolo pubblicare dei “post” in bacheca. La “nota” è apparsa ieri sera, e automaticamente finita inhomepage come “status” della pagina ufficiale di Vasco. Dopo circa mezz’ora, verso le 20.30-21 lo“status” è stato rimosso, ma la “nota” è rimasta fino a pochi minuti fa. Se non erro, il 3 giugno2010, Vasco Rossi dichiarò che erano tre gli amministratori della sua pagina ufficiale su Facebook(una certa Valeria della redazione del sito, un certo Niko della EMI ... e lui stesso)». Come dire:soltanto Vasco può aver scritto quella roba. Inutile che adesso facciano marcia indietro. Il giallo èirrisolto. E la crisi, a colpi di riff, è apertissima.

In pratica, il risultato faceva ben credere che alla fine si trattasse di un battibecco, che non ci fosse

ne un vincitore ne un vinto e, nessuno si era permesso di dire che Vasco aveva ragione (cosa cheavrebbe potuto pregiudicare il profilo di Ligabue). Insomma, ritenevamo tutti di aver ottenutoquanto meno un pareggio!

La sera stessa mi recai al circolo Arci Anomaliae della mia città (Cinisello Balsamo) per incontrare imiei amici di sempre e bere una birra con loro.La prima cosa che mi sentii dire fu: “Oh Gae! Che è successo? Hanno bastonato Ligabue! Chesfigato! Vasco è molto più figo!” Ovviamente i toni erano scherzosi ma appresi che i due erano venuti a conoscenza della vicendadirettamente su Facebook e che la loro lettura della vicenda non corrispondeva a quella che

eravamo riusciti ad ottenere sui quotidiani!In pratica, loro avevano visto tutto solo ed unicamente su Facebook! Perché? Perché per loro iquotidiani non sono la prima lettura che fanno ma lo è sicuramente Facebook. Per loro, in pratica,IL PRIMO QUOTIDIANO È FACEBOOK.

Ecco che, quindi, i giovani (e cioè il pubblico di Vasco e Ligabue) avevano letto la vicenda come una“vittoria” di Vasco! Per loro era come vedere uno dei tanti reality sulla musica, come X-Factor eAmici, partecipando attivamente, commentando, condividendo l’insultio del rocker di Zonca. 

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Conclusioni

Questo episodio rivela come ormai il lavoro stesso dell’ufficio stampa non può prescinderestrategicamente dall’uso dei social network e dall’interazione con essi.

Il linguaggio della rete, ormai, non si limita ai siti ed è fortemente legato ai social network chesono il perno di quello che oggi viene definito il web 2.0.I media ormai devono fare i conti con questo e chi lavora su di essi deve aggiornarsi ed adottarestrategie in linea con questo scenario.I soggetti mediali non sono più 5 ma 6: agenzie, quotidiani, periodici in forma cartacea, radio, tv eSOCIAL NETWORK.L’uffico stampa musicale deve sicuramente tener conto di questo perché la musica non solo èdigitale ma è sempre più consumata dalla generazione y, gli alieni, i giovani d’oggi che sonocresciuti con Facebook, YouTube e Twitter e scaricano musica da internet.

Bibliografia

WikipediaRenata Borgato, Ferruccio Capelli, Mauro Ferraresi “Facebook come, Le nuove relazioni virtuali ”FrancoAngeli EditoreGianni Sibilla “L’Industria Musicale” Le Bussole, Carocci Editore Fausto Colombo “Boom: Storia di quelli che non hanno fatto il ’68 ” RCS libri 

Beppe Severgnini “Perché gli errori su Twitter fanno parte del gioco” pubblicato il 21 dicembre sulCorriere della SeraErica Riggi “Fiorello: il più grande showman dopo il big bang” pubblicato su Max di Dicembre