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INDICE Introduzione al Bilancio Sociale pag. Metodologia e riferimenti normativi e di prassi pag. Identità dell’organizzazione pag. Oggetto sociale pag. Attività svolte: - Centro Diurno Disabili pag. - Centro Socio Educativo / SFA pag. - Centro Socio Educativo Il Pascoletto pag. - Servizio Educativo Territoriale pag. - Servizio Casa Matilde Scuola di Autonomia pag - Servizio Casa Matilde Spazio Famiglia pag. - Servizio Casa Matilde Residenzialità leggera pag. - Servizio Casa Matilde Housing Sociale pag. Composizione Base Sociale pag.

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INDICE Introduzione al Bilancio Sociale pag. 3 Metodologia, riferimenti normativi e di prassi, identità pag. 4 Oggetto sociale pag. 5 Attività svolte:

Centro Diurno Disabili pag. 6 Centro Socio Educativo “Il Ponte” pag. 9 Centro Socio Educativo “Il Pascoletto” pag. 12 Servizio Educativo Territoriale pag. 15 I Servizi di Casa Matilde (Scuola di Autonomia, Spazio Famiglia,

Residenzialità leggera, Housing Sociale) da pag. 17 Composizione Base Sociale pag. 20 Territorio di riferimento pag. 23 Missione e valori di riferimento pag. 24 Storia pag. 25 Governo e Strategie pag. 26 Struttura di governo pag. 29 Organigramma pag. 30 Portatori di Interesse pag. 31 Finanziatori: promozione e raccolta fondi pag. 34 Relazione Sociale pag. 36 Elaborazione questionario soci pag. 41 Riclassificazione dati di bilancio pag. 43 Ringraziamenti pag. 50 Contatti pag. 51

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INTRODUZIONE AL BILANCIO SOCIALE A cura del Presidente Paolo Galeotti

Il 2010 è stato per il consorzio Sol.Co. Mantova un anno di consolidamento, in cui è proseguito e si

è rafforzato l’impegno di coesione, integrazione e solidarietà interne al sistema. Un cammino

tracciato in questi ultimi anni che ha visto l’intera rete consortile riorganizzarsi ed evolvere per

sempre meglio rispondere alle nuove sfide del contesto locale e di welfare e ai bisogni sociali della

comunità.

Se da un lato anche il 2010 si è caratterizzato per le difficoltà del welfare statale e per la criticità

delle risorse disponibili con la conseguente forte preoccupazione ed incertezza dei diversi attori

sociali, dall’altro proprio in questo scenario si è rivelato ancora più importante valorizzare al meglio

il DNA specifico della nostra cooperazione sociale.

Anche quest’anno il Bilancio Sociale vuole essere uno strumento che con chiarezza, trasparenza e

puntualità offre a tutti i portatori di interesse, interni ed esterni al nostro sistema consortile,

un’informativa esaustiva e strutturata dell’impegno sociale ed imprenditoriale svolto nel territorio in

cui operiamo e a favore della comunità che lo abita.

Quello in corso è un anno che rimarrà nella storia del nostro consorzio: festeggiamo nel 2011

l’importante anniversario dei 20 anni della nostra nascita e si sta compiendo in questi giorni il

rinnovo delle cariche sociali. Il passaggio avviene nel segno della piena continuità e prosegue un

percorso condiviso con i soci ed in linea con le scelte strategiche tratteggiate. Un cambiamento

che rappresenta quindi un’opportunità per una diversa forma di rappresentanza del sistema

consortile e un rinnovamento delle sue idealità e potenzialità. Con la convinzione che in questo

particolare momento storico di fragilità sociale e di tagli alla spesa dedicata a questo comparto, la

forza ideale e valoriale della nostra cooperazione sociale, unitamente alla capacità di fare ed

essere imprese sociali professionali ed esperte, possa e debba consolidarsi e giocare un ruolo

attivo e di cambiamento nella nostra comunità, in sinergia con tutti gli altri soggetti territoriali

pubblici, privati e del privato sociale.

Ringraziando tutte le cooperative socie per l’impegno profuso nella redazione di Bilanci Sociali che

sempre di più vogliono trasmettere il senso ed il peso specifico della nostra missione e

dell’impegno sociale che senza riserve mettiamo in gioco ogni giorno, auguro a tutti Buona Lettura.

Mantova, 6 giugno 2011

Paolo Galeotti, presidente Sol.Co. Mantova

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LA METODOLOGIA: In data 03/02/2010 il CDA della Cooperativa sociale Il Ponte ha deciso di iniziare i lavori di stesura del suo quarto BS1 La prima stesura del BS è avvenuta nel 2006 (relativa all’anno 2005): la realizzazione del primo bilancio sociale, anche se in forma sperimentale, ha posto le basi per il futuro. Il lavoro ha coinvolto come responsabili del progetto due operatrici, Oriana Bavelloni e Simonetta Bellintani, le quali hanno fatto partecipi altri operatori, soci, volontari. Dallo scorso anno è stato coinvolto anche l’ufficio amministrativo con la doppia finalità di allargare la responsabilità della stesura del documento anche alle due impiegate: Ghizzi Annamaria e Moro Agnese. Tale scelta è stata guidata dalla necessità di reperire dati burocratici, ma soprattutto dal rinforzare il coinvolgimento alla vita della Cooperativa, aumentando la consapevolezza della complessità dell’organizzazione di cui anche queste persone fanno parte. Nella fase di realizzazione è stato supervisionato dal CDA; ad oggi il lavoro è impostato nel medesimo modo. Per una Cooperativa radicata sul territorio, il BS rappresenta uno strumento strategico per il raggiungimento delle tappe funzionali alla migliore relazione con gli elementi costitutivi dell’impresa sociale. Il BS è un mezzo non solo idoneo ad accertare l’efficacia e l’efficienza dell’azione svolta, ma anche atto a promuovere momenti di partecipazione a favore di processi interni di conoscenza; inoltre è un buon strumento di comunicazione indirizzato al complesso mondo degli stakeholders2 e al variegato orizzonte dei lettori. L’obiettivo principale che vorremo raggiungere con questo bilancio è l’analisi della base sociale della Cooperativa, analizzare i soci che la costituiscono, ritracciare la loro motivazione, ristabilire un patto di adesione e partecipazione alla vita della Cooperativa stessa. Tale obiettivo aderisce pienamente alla linea programmatica definita dal nuovo mandato triennale definito da un percorso assembleare che il 12-11-2010 ha assegnato la carica ad un nuovo presidente e ha insediato il nuovo CDA della Cooperativa RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI: Secondo il decreto attuativo (24/01/08) del Ministero della solidarietà sociale il BS deve essere redatto seguendo Linee Guida stabilite. Dal 10/10/2007, con Delibera della Giunta Regionale della Lombardia n°5536, la redazione del BS è obbligatoria da parte delle Cooperative sociali iscritte all’albo. IDENTITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE DATI ANAGRAFICI DELLA COOPERATIVA SOCIALE:

• DENOMINAZIONE: Cooperativa Sociale IL PONTE • INDIRIZZO SEDE LEGALE: Sermide, Via Fratelli Bandiera n°124 • INDIRIZZO SEDI OPERATIVE SECONDARIE:

o Centro Diurno Disabili “Il Ponte” (CDD) via Fratelli Bandiera, 124 Sermide (MN) o Centro Socio Educativo “Il Ponte” (CSE) Unità locale di Poggio Rusco Via Bellini, 51 o Centro Socio Educativo “Il Pascoletto” Via Guerrieri Gonzaga, Palidano (MN)

• FORMA GIURIDICA, MODELLO DI RIFERIMENTO: Società Cooperativa SPA modifica statuto 7/12/2010 La forma giuridica SRL è contraddistinta dai seguenti requisiti: numero soci inferiore a 20 e stato patrimoniale inferiore a 1 milione di euro. Ad oggi questi requisiti non sussistono più, pertanto è stata necessaria la trasformazione a forma giuridica SPA Tale trasformazione non cambia nella sostanza la forma della nostra cooperativa che è di tipo sociale e continuerà ad avere gli stessi meccanismi di funzionamento.

• TIPOLOGIA: E’ una Cooperativa di tipo A che si occupa di gestione di Servizi Socio Educativi, Riabilitativi e Assistenziali.

• DATA DI COSTITIZIONE: 19/12/1997 con atto n° 54915 di rep.; 3849 di reg. • CF E PARTITA IVA : 01844160208 • N° ISCRIZIONE ALL’ALBO: prefettizio sez VII n°1708 e VIII n° 38

1 BS: sta per Bilancio Sociale 2 Stakeholder: portatore di interesse

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• N° ISCRIZIONE ALL’ALBO REGIONALE DELLE COOPERATIVE SOCIALI: sez A n°447 • ADESIONI A CENTRALI COOPERATIVE: Confcooperative unione provinciale di Mantova • ADESIONI A CONSORZI DI COOPERATIVE: La Cooperativa aderisce a C.G.M

(Consorzio Nazionale della cooperazione sociale Gino Matterelli), a SOL.CO Mantova (Consorzio di Cooperative sociali), e a CGM Finance.

• PARTECIPAZIONE AD ALTRE COOPERATIVE O IMPRESE PUBBLICHE O PRIVATE: in questi anni di lavoro la Cooperativa ha inserito diversi utenti in Enti o Aziende del Territorio (falegnamerie, Azienda Ospedaliera, bar, attività commerciali, segreteria, biblioteca, pulizie, altro…) definendo “tirocini esterni” questi spazi educativi volti a sostenere l’adultità delle persone; queste esperienze hanno lo scopo di verificare capacità e limiti degli utenti, e di conoscere le regole degli ambienti lavorativi.

• CODICE ATECO: 85.3 assistenza sociale (A. 115502 del 21/03/2005 dell’Albo Nazionale) OGGETTO SOCIALE (DA STATUTO): L’articolo 3 del nostro Statuto descrive molto chiaramente i criteri a cui ci ispiriamo, ossia aver cura delle fragilità sociali, in particolar modo delle persone disabili, dando loro, laddove possibile, la possibilità di sviluppare le potenzialità e le risorse residue. Questo avviene seguendo i principi di democraticità, mutualità, solidarietà, impegno dei soci, priorità dei valori umani. È altresì vero che la Cooperativa privilegia il legame col Territorio. “Il Ponte” è un’impresa senza fini di lucro che punta alla partecipazione di soci e Territorio per favorire la promozione della vita delle persone disabili. SCOPO MUTUALISTICO (DA STATUTO) La Cooperativa, nell’ambito delle proprie attività, intende orientare la gestione sociale al conseguimento dei parametri di scambio mutualistico prevalente ai sensi dell’articolo 2512 e seguenti del codice civile e pertanto:

α “È fatto divieto di distribuire i dividendi in misura superiore all’interesse massimo dei buoni postali fruttiferi, aumentato di due punti e mezzo rispetto al capitale effettivamente versato,

α È fatto divieto di remunerare gli strumenti finanziari offerti in sottoscrizione ai soci cooperatori in misura superiore a due punti rispetto al limite massimo previsto per i dividendi.

α È fatto divieto di distribuire le riserve tra i soci cooperatori. α Vi è l’obbligo di devoluzione , in caso di scioglimento della società, dell’intero patrimonio

sociale, dedotto soltanto il capitale sociale e i dividendi eventualmente maturati, ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione.”

ATTIVITA’ EFFETTIVAMENTE SVOLTE: La cooperativa gestisce le seguenti attività:

• CDD - CENTRO DIURNO INTEGRATO PER PERSONE DISABILI “IL PONTE” DI SERMIDE Via F.lli Bandiera 124, rivolto a persone con disabilità grave; il Servizio è accreditato per 27 posti (in atto il passaggio di accreditamento a 30 posti) ed autorizzato al funzionamento per 30 posti

• CSE– CENTRO SOCIO EDUCATIVO “IL PONTE” DI POGGIO RUSCO, Via Bellini, rivolto a persone con disabilità medio-lieve; il Servizio è autorizzato al funzionamento per 30 posti

• CSE – CENTRO SOCIO EDUCATIVO “PASCOLETTO” DI PALIDANO DI GONZAGA, Strada C. Guerrieri Gonzaga rivolto a persone con disabilità medio-lieve; il Servizio è autorizzato al funzionamento per 14 posti

• CASA MATILDE SERVIZIO SPERIMENTALE DI RESIDENZIALITA’ TEMPORANEA A PIEVE DI CORIANO, Via Mirandoletta 17

• SET - SERVIZI EDUCATIVI TERRITORIALI E DOMICILIARI rivolti a persone disabili del Territorio

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I SERVIZI

CENTRO DIURNO DISABILI

I ragazzi del CDD impegnati nell’attività di riciclo

Relazione sociale CDD anno 2010 a cura della coordinatrice Oriana Bavelloni

Apertura Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 16 (il giovedì dalle 8 alle 12 per equipe) per 230 giorni nel 2010 su 47 settimane.

Utenza Al 31/12/09 gli utenti del CDD erano 30 - 3 utenti dalla Regione Veneto - 3 utenti frequentano a tempo parziale

Posti I posti accreditati sono passati da 24 a 27; è stata fatta domanda di accreditamento per ulteriori 3 posti, quindi da 27 posti accreditati arriveremo a 30. I posti autorizzati sono 30.

Personale Al 31/12/2010 il personale era composto da - 1 direttore tecnico - 1 coordinatore - 8 educatori tempo pieno - 1 operatrice socio sanitaria tempo pieno - 2 operatori socio sanitari part time - 1 ausiliaria part time

Un educatore tutto l’anno è stato impegnato in un progetto al Liceo di Ostiglia a favore di un alunno disabile ad integrazione delle ore di sostegno. Sette operatori sono stati impegnati nei progetti domiciliari da ex lex 162/98. Gli standard gestionali del CDD sono rimasti adeguati secondo la normativa vigente. Un’educatrice (non presente nel conteggio) è in maternità.

Altre figure professionali

- Psichiatra Dott. Righi Roberto per la supervisione dei casi in equipe, e le Famiglie

- Psichiatra Dott. Frivoli Gianfranco per la parte clinica - Psicologa Dott.ssa Righi Raffaella (in convenzione con la ASL di

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Mantova) - Fisioterapista Borghesan Graziella per 6 ore settimanali - Logopedista Anna Roveroni (convenzione con RSA “San Martino” di

Castelmassa per 3 ore settimanali) - convenzione con la Fondazione Solaris di Sermide per la

somministrazione quotidiana da parte di infermieri professionali di farmaci a due utenti del CDD.

Personale ausiliario e volontari

Sempre in corso la collaborazione con i volontari: sei sono i volontari che partecipano alla vita del Servizio in modo continuativo e sui quali possiamo sempre contare in caso di emergenza:

o Annamaria e Bruno volontari per l’accompagnamento e la guida del pulmino in caso di necessità.

o Annamaria e Lorena a sostegno delle attività educative per almeno un giorno a settimana

o Nino in qualità di manutentore del parco del Servizio o Elena ed Aronne presenti soprattutto nelle inizitive esterne e nei

soggiorni (Elena). Inoltre ringraziamo il Sig Masi che collabora con noi per la manutenzione interna (sistemazione porte, tapparelle, infissi in genere). Come sempre conteggiamo tra i volontari i titolari delle aziende in cui svolgiamo i tirocini socializzanti e prelavorativi: Paolo, Annalisa, Roberta. Fino a settembre 2010 era attiva la collaborazione con Anella (autista sul pulmino di Sol.Co Trasporti) a sostegno delle attività educative.

Soggiorno estivo

Il soggiorno ha avuto luogo Riccione nel mese di giugno; hanno partecipato 19 utenti.

Attività Il processo iniziato nel 2008 di maggiore adeguamento alle esigenze dell’utenza ingravescente, è continuato.

- Si sono implementate le attività riabilitative soprattutto dentro al CDD con nuovi gruppi di attività motoria svolte dagli educatori su indicazioni della fisioterapista

- Restano preservate le attività ed i momenti di autonomia dei ragazzi coadiauvati dalla supervisione degli educatori

- Completato il progetto iniziato l’anno precedente che vedeva alcuni utenti del CDD e del CSE insieme nello svolgimento di attività fatte insieme (attività di bijoux)

- Si è potenziata l’area cognitiva con l’inserimento di un nuovo laboratorio (laboratorio ludico) in cui attraverso appositi giochi si favorisce il mantenimento e lo sviluppo cognitivo. Tre sono i gruppi che vanno a Casa Matilde per attivare e potenziare risorse di autonomia sia domestica che personale

- Sempre in essere i tirocini al bar ed in lavanderia - Progetto con la Scuola dell’Infanzia di Moglia di Sermide che ha visto due

utenti insieme all’educatrice presso la Scuola suddetta insegnare ai bambini come si produce la carta riciclata e successiva realizzazione di oggetti di Natale. Sempre in occasione di Natale, le stesse utenti hanno partecipato con ruolo attivo alla recita finale.

Uscite straordinarie e Territorio

Ecco gli eventi esterni che nel corso del 2010 ci hanno visto protagonisti, spesso insieme alle Famiglie:

- festa organizzata dal Circolo Ricreativo di Poggio Rusco, lunedì 12 marzo 2010

- pranzo per la Festa delle Donne del CDD, lunedì 8 marzo 2010 al Loghino Vallazza

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- pranzo presso il CDD organizzato dai volontari dell’AUSER di Ostiglia il 19 marzo

- preparazione dell’ulivo per la processione della domenica delle Palme (partita quest’anno dalla RSA Solaris di Sermide) in collaborazione con la Parrocchia di Sermide

- sante messe di Pasqua (a Poggio Rusco) e Natale (a Sermide) - consueta festa organizzata dal gruppo Federcaccia sezione di Sermide in

collaborazione con il Comitato Fiera Santa Croce, domenica 23 maggio 2010

- organizzazione del secondo torneo dell’Amicizia, 26 maggio 2010 - festa organizzata dal gruppo Auser di Ostiglia venerdì 10 settembre 2010 - Bancarelle di San Valentino e Natale presso il Centro Commerciale di

Sermide - Uscita serata in pizzeria e merenda con i familiari di Spazio famiglia -Festa di Santa Lucia Pro Loco di Villa Poma - Gita a Ferrara a visitare le bancarelle di Natale 11 dicembre 2010 - Partecipazione alla recita di Natale della Scuola dell’Infanzia di Moglia di

Sermide 21 dicembre 2010 - Uscite estive a gruppi in piscina a Ostiglia - uscite sul Territorio di Sermide, Ostiglia, Poggio Rusco, Castelmassa,

Mantova, Badia Polesine.

Durante il 2010 molte problematiche tipo sanitario e riabilitativo sono state evidenti e rilevanti per gli utenti del CDD, alcune delle quali sono ancora in corso. Nel 2009 abbiamo ravvisato la necessità di creare (in alcuni momenti della settimana) dei nuclei di utenti con abilità più esplicite che lavorassero in autonomia, al fine di creare situazioni di equilibrio rispetto le potenzialità da preservare. In questo modo, i bisogni e le risorse di ciascuno venivano mantenuti: sia quelli riabilitativi che quelli più autonomi Lo scorso anno (2010), ci siamo trovati a far fronte ad una nuova serie di problematiche che non riguarda né il bisogno riabilitativo relativo all’ingravescenza degli utenti, né l’autonomia, bensì la gestione degli utenti più anziani. Come sempre il benessere dell’utenza è il primo obiettivo che perseguiamo. La Cooperativa ha portato avanti anche nel 2010 (con soddisfazione di tutte le parti coinvolte) il progetto denominato “Spazio Famiglia”, in cui appunto alcune Famiglie del CDD possano trovare un luogo sicuro di ascolto, confronto, rigenerazione, che sia di aiuto nella gestione anche emotiva dei loro figli/fratelli prima di tutto, ma anche di loro stessi. Quest’anno il gruppo si è arricchito di altre 5 Famiglie alle altrettante dell’anno precedente. Nominandoli uno ad uno, ringraziamo gli operatori del CDD: Claudia, Paola, Eva, Lilli, Isa, Natascia, Marco, Alessandro, Enrico, Simone, Manuel, Andrea. Il lavoro educativo è un lavoro di cura, e non è fatto solo di tecnica e professionalità, ma pure di qualità personali non scontate che gli operatori mettono a disposizione per accogliere le persone disabili e le loro Famiglie. Grazie pure ad Anella, Annamaria, Lorena, Gabriella, Nino, Paolo, Annalisa, Roberta, Gloria, Bruno…

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CENTRO SOCIO EDUCATIVO “IL PONTE” DI POGGIO RUSCO

I ragazzi del CSE davanti al nuovo Centro!

Relazione sociale Cse anno 2010 A cura di Francesca Cova e Alessandro Botti, coordinatori

Il Cse “Il Ponte” di Poggio Rusco ha cambiato nome nella classificazione regionale dei servizi (2007), passando quindi dal nome di SFA a quello di CSE (predisposto comunque con un modulo Sfa, e di fatto già agito da tempo, attraverso tirocini – Dote). Il Servizio è rimasto aperto all’utenza per 235 giorni in 48 settimane; l’orario del Servizio è stato il consueto, ossia dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16 (il giovedì fino a maggio, successivamente il mercoledì fino alle 12.30 per permettere la riunione d’èquipe educativa). Utenti L’utenza che arriva al nostro Centro ha subito un nuovo cambiamento numerico, passando da 27 persone del 1° gennaio 2010 a 25 del 31 dicembre 2010. A fine anno è stato dimesso un utente perché il suo progetto è culminato col successo dell’assunzione a tempo indeterminato presso un’azienda del territorio e proseguirà sotto altra forma (follow up post assunzione) per il 2011. Si attendono l’arrivo di altri 4 utenti nei primi mesi del 2011. Le richieste che arrivano dalle famiglie e dai Comuni continuano ad andare nella direzione di avere risposte individualizzate. Abbiamo accolto e possiamo accogliere:

- progetti su persone in età evolutiva in collaborazione con la scuola alberghiera; - situazioni di handicap acquisito; - persone che necessitavano di un rapporto individualizzato ed./utente 1 a 1; - inserimenti a tempo determinato per periodi di osservazione e valutazione delle

competenze lavorative; - casi di doppia diagnosi; - Utenti “a gettone”.

I lavori di costruzione del nuovo Centro di via Bellini stanno andando avanti speditamente. Nel corso dei primissimi mesi del 2011 è previsto il trasloco effettivo. Dalla fine del 2009 è scaduta la convenzione col Piano di zona del Destra Secchia, ma al momento si sta proseguendo con proroghe, nell’ambito quindi della medesima Convenzione.

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Al 31/12/10 la Convenzione non era ancora stata rinnovata. Operatori L’equipe è complessivamente formata da 2 Coordinatori e 6 Educatori. Diversi sono stati gli scambi tra Operatori dei vari Servizi della Coop. Nel corso del 2010 la Coordinatrice continua nella sua maternità. La Cooperativa ha scelto di investire molto in formazione sugli Operatori del Centro mediante questi corsi:

- corso Coordinatori; - percorso di formazione e supervisione per l’intera èquipe; - percorso di formazione “Una casa per noi”; - corso di introduzione all’ottica sistema relazionale.

Famiglie In un’ottica sistemica la famiglia rappresenta prima di tutti una fonte importante di informazioni sia riguardanti dati oggettivi, sia sulla storia della persona e sull’investimento che i familiari attuano nei suoi confronti. Con le famiglie si cerca di instaurare nel tempo un legame di fiducia e di stretta collaborazione, indispensabili per la riuscita di qualsiasi progetto educativo. L’essere a conoscenza delle abitudini familiari, dei loro vissuti emotivi, delle frustrazioni quotidiane, rende possibile un intervento educativo sempre più individualizzato. Nell’ultimo anno quindi abbiamo continuato ad utilizzare i consueti strumenti per mantenere quel rapporto di fiducia e di collaborazione che permette l’avanzare del progetto di vita dell’Utente come i colloqui individuali con il Coordinatore e l’Educatore di riferimento, riunioni plenarie con la presenza del Presidente (se necessario), del Direttore tecnico e di tutta l’Equipe degli Operatori per aspetti generali riguardanti l’andamento del Servizio. La partecipazione delle famiglie è stata abbastanza alta e stabile. Collaborazioni

- Psichiatra, Assistente Sociale e Psicologa.; - tutte le realtà che si occupano di disabilità del nostro territorio attraverso il Piano di zona e

la partecipazioni a tavoli tematici come quello sull’inserimento lavorativo della persone disabili;

- Istituto Superiore Alberghiero, Poggio Rusco; - Aziende, negozi, associazioni del territorio, oltre a singole persone; - Volontari: sempre di più e, tanti di questi, sotto i 30 anni.

Attività Le attività pur modificandosi nel tempo grazie alle idee e alle competenze di operatori e di volontari hanno l’obiettivo di mantenere e/o sviluppare al massimo le potenzialità della persona disabile cercando uno sviluppo armonico di tutte le parti. Molte attività vengono svolte al di fuori del Servizio, per perseguire autonomie sociali e di collegamento reale fra utenti e legami relazionali col territorio di appartenenza. Per quanto riguarda l’aspetto lavorativo abbiamo verificato che per avviare percorsi con questi obiettivi è indispensabile un consapevole agito educativo sui pre-requisiti (capacità di gestire le emozioni, sufficiente stima di sé, capacità di tollerare le frustrazioni, tenuta, ecc.). Solo partendo con una base sicura si possono ottenere buoni risultati. I tirocini socializzanti e pre-lavorativi hanno un’importantissima funzione di verifica delle potenzialità lavorative e di restituire alla persona disabile e alla sua famiglia il senso di utilità sociale. Solo dopo questo percorso si può pensare per alcuni di questi utenti all’inserimento lavorativo e per questo stiamo mantenendo attivi importanti collegamenti con la provincia, aperti l’anno scorso. Dal 1997 le persone complessivamente inserite in un vero e proprio lavoro in azienda sono complessivamente 6 (considerando tutti i Servizi della Coop.) Dote lavoro, (progetto Regionale e successivamente Provinciale) di inserimento lavorativo o comunque di avvicinamento maggiore all’area occupazionale è stato attivato con successo nei

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confronti di 11 persone, alcune delle quali non Utenti di nessun nostro Servizio, ma arrivate a noi direttamente dall’”esterno”, alcuni di questi inviati a noi dai Comuni di appartenenza. Oltre a ciò, sono stati attivati tra aprile e settembre altri 6 progetti di tirocini (retribuiti per i tirocinanti stessi), 4 dei quali persone non frequentanti nessun Servizio della Coop. Nel corso del 2010 si punterà ancora maggiormente a gestire un numero di tirocini più corrispondente con le richieste del territorio, grazie alla sinergia consortile con Sol.Co Mantova, la Provincia e la Regione, i Comuni, il Piano di Zona, le Aziende. Su questi temi l’èquipe sta continuando a lavorare molto, generando sempre maggiore esperienze, e quindi competenza. L’idea è quella di dare vita ad un “ramo” più strutturato e stabile riguardo gli inserimenti lavorativi e la cura di aspetti pre-lavorativi e lavorativi. Con Casa Matilde I progetti attivi nel 2010 per il CSE di Poggio, fra quelli offerti da Casa Matilde a Pieve di Coriano (scuola di autonomie, bassa soglia, sollievo temporaneo) hanno continuato a coinvolgere un buon numero di Utenti del Centro. Casa Matilde continua a rappresentare una grande opportunità per gli utenti del CSEe per le loro famiglie perché da un lato permette di lavorare in modo ottimale sulle autonomie, in particolare quelle domestiche, e dall’altro di avvicinare il pensiero delle famiglie al tema del distacco sano e temporaneo dai propri figli e del dopo di noi. Il valore agiunto di questa esperienza è che si innesta nei singoli PEI, diventando parte integrante della presa in carico della persona disabile e della sua famiglia. È continuato il progetto denominato “Bassa Soglia” per gli stessi 4 Utenti. Nel corso del 2010 il progetto è stato potenziato, sia prolungando il numero dei giorni e delle notti dei soggiorni sia aumentando le attività orientate all’autonomia, per l’organizzazione e la gestione della quotidianità attraverso comunque l’apporto degli operatori che hanno offerto un sostegno di tipo relazionale, domiciliare ed educativo. Anche a Casa Matilde l’integrazione sociale perdura come ulteriore finalità del Servizio, che mediante un supporto nelle relazioni interne ed esterne alla struttura, tende a consolidare i legami tra gli ospiti e le comunità locali.

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CENTRO SOCIO EDUCATIVO “IL PASCOLETTO” DI PALIDANO

Fabio impegnato nella vendemmia

Relazione sociale Cse Il Pascoletto anno 2010 A cura del coordinatore Francesco Amori

Per il CSE “Pascoletto” il 2010 è stato di fatto il primo anno di attività. Dopo l’apertura del Servizio (Ottobre 2009) e i primi mesi di “rodaggio”, nel corso del 2010 si sono via via consolidati i vari aspetti caratteristici del normale funzionamento di un servizio diurno. Assestatisi questi, l’equipe educativa ha avuto modo di indirizzare energie verso la creazione e la cura di buoni legami con le varie realtà ed espressioni del territorio, a cominciare da quelle più prossime geograficamente. Teniamo, in sede di bilancio sociale, a sottolineare che senza tali legami e collaborazioni l’offerta del servizio sarebbe risultata senz’altro impoverita sia sul piano della varietà che (soprattutto) su quello della relazione. Dedichiamo perciò a questi la parte più corposa della relazione. Citiamo per punti e “dal grande al piccolo” :

Mondo delle istituzioni pubbliche

• Regione Lombardia: conclusione due percorsi di “Dote lavoro disabili” attivati nel 2009 con la regia di SOLCO Mantova.

• Provincia di Mantova (settore lavoro): attivazione di un tirocinio lavorativo riferibile al bando “Un ponte per il lavoro”

• Amministrazioni Comunali: colloqui periodici con le assistenti sociali di tutti i sei Comuni del distretto.

Mondo della scuola:

• Progetto di teatro sociale in collaborazione con Provincia, Istituto Comprensivo 2 di Suzzara e compagnia teatrale “Temenos” .

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• Progetto di scambio di laboratori con l’Istituto Agrario di S. Benedetto Po. • Attivazione di tre tirocini interni al Servizio per studenti in scienze dell’educazione/

educatore sociale.

Mondo delle imprese:

• Attivazione di due tirocini di formazione e orientamento in due aziende di Palidano, contatti intrapresi con un terza.

• Fornace “Brioni” di Palidano, che ci ha provvisto gratuitamente del materiale per il laboratorio di argilla e del servizio di cottura.

Mondo del terzo settore/volontariato/sport

• Progetto “Giochinrete” in collaborazione con Provincia di Mantova e Centro Sportivo Italiano.

• Polisportiva Palidanese, che ci ha concesso gratuitamente l’utilizzo della palestra di Palidano per l’attività motoria settimanale.

• Comitato Olimpia, per quanto riguarda le lezioni di piscina. • Informagiovani di Gonzaga; partecipazione attiva alla manifestazione “Mercato

dell’immaginazione” Domenica 16 Maggio 2010. • Apertura di un rapporto con un volontario di Bondeno in supporto all’attività di piscina. • Collaborazione con la Cooperativa Sociale “Tantetinte” in occasione della manifestazione-

fiera “Il mondo di Pippi” presso la fiera di Gonzaga nel Dicembre 2010. • Abbiamo ospitato per due mattinate le attività dei CRES di Bondeno e Gonzaga in

collaborazione con gli animatori di questi gruppi. • Approfondimento della conoscenza con la Parrocchia di Palidano.

Per quanto riguarda la composizione del gruppo di lavoro il 2010 non ha visto cambiamenti. L’equipe educativa è composta da: Francesco Amori (Coordinatore, tempo pieno) Simonetta Bellintani (Educatrice, 15h/sett) Mirko Corniani (Educatore, 25 h/sett) Elena Fila (Educatrice, tempo pieno) La composizione del gruppo degli utenti (10, di cui uno in regime di tempo parziale) non ha subito variazioni di rilievo, fatta eccezione (Aprile 2010) per l’attivazione di un progetto “ad personam” per una persona disabile residente nel Comune di Gonzaga; progetto suscettibile di trasformarsi in una frequenza part-time con il 2011. Comincia a manifestarsi come nodo problematico un dato di mancata saturazione dei posti ( il Servizio è autorizzato al funzionamento per 14 ospiti) imputabile principalmente alle ristrettezze economiche delle Pubbliche Amministrazioni. Sotto questo aspetto la percezione è che, a differenza del distretto di Ostiglia, la prassi di un dialogo tra enti gestori (tecnici) e amministratori pubblici (politici) in sede di Piano di Zona abbia qui un carattere ancora sporadico. Il rafforzamento di queste prassi potrebbe giovare ad entrambe le parti in una prospettiva che, a partire dalla piena conoscenza delle competenze che la nostra Cooperativa può mettere in campo, possa col tempo arrivare alla co-costruzione di risposte anche nuove e innovative ai bisogni delle persone disabili.

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MODALITA’ OPERATIVA CDD e CSE I tre Servizi iniziano le loro attività dalle 8.00, quando uno più operatori sono presenti per

accogliere quegli utenti che, per motivi familiari o legati ai mezzi di trasporto, arrivano in anticipo.

Questo è il momento dell’accoglienza, fondamentale per la raccolta e lo scambio delle prime

informazioni, dove si attiva il circuito di relazioni affettive che coinvolge utenti ed operatori e facilita

un clima di serenità e familiarità, è lo spazio in cui gli utenti hanno la possibilità di raccontarsi, di

vivere in autonomia legami di relazione per loro significativi. Gli utenti dei CSE in questo frangente

scelgono il menù desiderato, preparano le ordinazioni e ognuno svolge un compito specifico di

cura di un aspetto del funzionamento del Servizio (esempio innaffiare le piante, ritirare la posta….).

L’orario è strutturato in una griglia semirigida in cui le mattine suddivise in due fasce orarie che

terminano con il momento del pranzo. Da rilevare che la suddivisione oraria è funzionale agli

obiettivi educativi individuali e di gruppo, pertanto è flessibile ed adattabile secondo le particolari

esigenze.

In particolare al CSE ci sono frequenti/possibili “uscite straordinarie” serali o diurne non vincolate

agli orari soliti. L’educatore di riferimento di ogni utente, condividendolo con il coordinatore, con

l’equipe degli operatori del rispettivo Servizio e con la famiglia, si occupa di delineare un PEI

(progetto educativo individualizzato). In questo documento viene analizzata la storia e la vita

dell’utente con attenzione a tutti gli aspetti di vita. In base a ciò si preparano le strategie di

intervento specifico per il raggiungimento degli obiettivi di migliore e maggiore autonomia,

socializzazione, benessere. Il tutto avviene all’interno della “presa in carico” dell’utente, da parte

dell’equipe del Servizio e soprattutto dell’educatore di riferimento. Ogni PEI viene verificato ogni 6

mesi dal coordinatore del Servizio e nella riunione d’equipe degli operatori dei Servizi. Viene inoltre

monitorato dalla Direzione Tecnica.

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SERVIZIO EDUCATIVO TERRITORIALE

In uscita al Parco Safari Natura Viva di Pastrengo

Relazione sociale Servizio Educativo Territoriale anno 2010 A cura del Direttore Tecnico Cristina Benatti

Questo Servizio nasce dalla ex lex 162/98 a favore delle persone affette da grave disabilità. Se l’obiettivo è quello di incidere positivamente sulla qualità della vita delle persone in un determinato contesto familiare e territoriale, le caratteristiche dell’intervento sono complesse da diversi punti di vista. Va specificato che tali progettazioni vengono attivate attraverso la relazione tecnica dell’Assistente Sociale del Comune di riferimento a seguito di impegno di spesa (attraverso anche finanziamenti concessi dal Piano di Zona del Distretto di Ostiglia), sulla base di un protocollo di intesa sottoscritto da parte dello stesso Comune e dalla famiglia interessata. Infine il progetto si concretizza con una presa in carico ad personam, da parte dell’educatore o operatore socio sanitario della Cooperativa. I vincoli di cui tenere conto sono riassumibili in: vincoli economici: costi massimi ammissibili da parte dei Comuni, co-finanziamento eventualmente richiesto alle stesse famiglie vincoli temporali: la durata massima del progetto è un altro importante elemento da considerare; la durata massima è quella di un anno solare e questa scadenza può risultare problematica perché spesso, a causa di ritardi burocratici, il progetto rischia di fermarsi e di ripartire in ritardo, non rispettando l’elemento della continuità vincoli procedurali: viene attivato da parte dell’amministrazione della Cooperativa con i referenti amministrativi dei Servizi alla Persona dei singoli Comuni un notevole e costante lavoro di rete; sono previste particolari modalità di lavoro con le Assistenti Sociali dei Comuni di residenza, in riferimento soprattutto alle verifiche in itinere durante il corso dell’anno, che nel tempo hanno generato buone prassi di lavoro comune Nel 2010 i progetti del SET sono stati 16, numero che risulta essere in costante diminuzione, conseguente la crisi economica; il rischio che si sta affacciando rispetto questa tipologia di progettazione, è quello di non comprendere il senso profondo e la forza che contrasta il rischio di cronicità di famiglie e persone disabili. Dal punto di vista organizzativo, va rilevato l’importante lavoro di rete interno ed esterno alla Cooperativa.

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Data la complessità di questa progettazione (dal punto di vista istituzionale, amministrativo, dei rapporti con i familiari, di eventuali altri Servizi ecc..) la responsabilità rimane in carico alla Direzione Tecnica che rimane il punto di riferimento istituzionale e tecnico e può decidere di mettere in campo elementi di supervisione che fanno riferimento al Medico consulente della Cooperativa o all’area formativa di Sol.Co Mantova, ma anche esterni quali: neuropsichiatria infantile, assistenti sociali dei comuni, istituti comprensivi. Da rilevare l’importante lavoro di rete tra gli educatori referenti dei progetti educativi individualizzati del SET, come ulteriore risorsa per l’organizzazione di proposte più aggreganti e maggiore impatto relazionale.

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SERVIZIO CASA MATILDE

Relazione sociale Casa Matilde anno 2010

A cura della Coordinatrice Simonetta Bellintani Il Fondo Casa Matilde di Canossa, donato alla Fondazione della Comunità Mantovana, da una generosa benefattrice di Pieve di Coriano, professoressa Lina Panina, comprendeva un bene immobile con corte agricola e terreni, resi poi in parte edificabili. La donatrice dispose che il ricavato dalla vendita dei terreni ed il reddito del patrimonio fossero destinati alla ristrutturazione dell'immobile e devoluti a persone in stato di disagio, e affidò i suoi beni alla Fondazione Comunità Mantovana ONLUS. L'immobile è stato ristrutturato con la predisposizione di sei piccoli appartamenti arredati per essere messi a disposizione di persone in stato di disagio e per gestire Servizi con finalità sociali. La Fondazione Comunità della Provincia di Mantova, ha affidato la realizzazione di un progetto alla Cooperativa IL PONTE, la quale ha risposto con il progetto “Vado a vivere da solo”. L’inizio del progetto “Vado a vivere da solo” nasce da molto lontano,perché già dagli anni scorsi la Cooperativa “il Ponte” ha rilevato, attraverso l’osservatorio delle famiglie , che abbiamo in carico nei Servizi, bisogni anche contingenti legati al “Dopo di noi”. Quindi il progetto che stiamo sperimentando con la Fondazione della Comunità Mantovana dal 15 giugno 2006, ci sta dando l’opportunità di mettere in atto competenze, ma anche sistemi di intervento, nuovi e per la stessa Cooperativa e innovativi sul nostro territorio.

SCUOLA DI AUTONOMIA E’ un Servizio diurno che si rivolge agli utenti di CDD e CSE della Cooperativa e ha la finalità di sviluppare e mantenere il massimo delle autonomie legate all’abitare. Il valore aggiunto ,di questa esperienza è che si innesta nei singoli PEI, diventando parte integrante della presa in carico della persona disabile e della sua famiglia. Con frequenza settimanale un piccolo gruppo di utenti (3-4), provenienti dai rispettivi Servizi, con un educatore di riferimento, arrivano a Casa Matilde e organizzano la gestione della casa , attraverso attività interne ed esterne sul territorio . L’esperienza si conclude con il far sperimentare alle persone disabili dei soggiorni di fine settimana finalizzati sia a rinforzare l’esperienza per i ragazzi coinvolti, sia al sollievo delle famiglie sgravate dall’accudimento quotidiano del figlio.

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ANNO 2010 – SINTESI NUMERICA: 90 presenze CDD, CSE Poggio Rusco e Gonzaga

PRONTO INTERVENTO E’ un Servizio attivato per le emergenze di carattere sanitario che possono investire nell’immediato le famiglie. E’ pensato per far fronte con tempestività e assicurare il soddisfacimento temporaneo di alloggio, vitto,mantenimento del PEI e garantire una risposta ai bisogni affettivi delle persone disabili, sulla base di un modello di vita familiare. Non si possono prevedere ,a causa della sua tipologia e caratteristiche, tempi di apertura e di durata, ha il carattere della temporaneità e le nostre esperienze passate ci indicano che dato che tale Servizio non si appoggia ad una Comunità alloggio, le nostre risorse di personale (trattandosi di operatori dei Servizi) non ci permettono più di 7 giorni di permanenza dell’utente a nostro carico. ANNO 2010 – SINTESI NUMERICA: Numero 3 interventi

SPAZIO FAMIGLIA I risultati ottenuti nel corso del 2009 (incontri vissuti come luoghi che possono scatenare fattori energizzanti nelle Famiglie e tra le Famiglie) hanno spinto la Cooperativa a proseguire ed implementare l’esperienza, (che ora coinvolge 12 familiari)che si configura come un processo relazionale orientato al cambiamento e alla crescita delle Famiglie e degli Utenti. La conoscenza diretta e approfondita della situazione e la fiducia della famiglia sono le condizioni che rimuovono molti ostacoli. Infatti, il riconoscimento di piccoli cambiamenti avvenuti nelle Famiglie e nel rapporto con i loro familiari disabili, è servito come un positivo “imprevisto” che scardina la “gabbia” granitica in cui dopo anni di intervento rischia di confinarsi l’immagine dell’utenza del Servizio e del congiunto disabile. L’obiettivo che sostanzialmente accomuna tutte le Famiglie coinvolte è riassumibile come il recupero delle energie (emotive e psicologiche soprattutto) necessarie a prendersi cura dei familiari disabili e lo sviluppo di un pensiero in grado di vedere in prospettiva gli aspetti che riguardano la cura dei familiari stessi in divenire. Lavorando su questo obiettivo, la relazione tra genitori/utenti/nucleo familiare in molti casi è cambiata. Da questo cambiamento anche l’utente ha tratto benefici e nuove prospettive che si auspica siano e saranno funzionali e complementari alla trasformazione in corso. Il valore aggiunto del progetto è quello di nuovi stimoli professionali e nuove prospettive educative. Infatti da quest’anno si configura come parte integrante un percorso di formazione in counselling ,corso che lo staff di coordinamento sta svolgendo al’Istituto di terapia familiare di Ferrara Lo staff della Cooperativa “Il Ponte” che segue il Progetto (Direttore Tecnico, Coordinatrice di Casa Matilde, Coordinatrice del CDD) in accordo con la Dottoressa Righi, struttura il setting dell’incontro prima di ogni appuntamento, che avviene con cadenza mensile e ha la durata di 2 ore. Successivamente l’approccio dell’equipe è quello di monitorare e raccogliere i bisogni emersi e le dinamiche tra i componenti del gruppo.

RESIDENZIALITA’ LEGGERA Il progetto è finalizzato alla promozione dell’autonomia di vita attraverso la sperimentazione di un gruppo appartamento, fra 4persone (3 femmine e un maschio) con una disabilità medio lieve che nel 1^ anno di sperimentazione hanno evidenziato le potenzialità per svolgere questo tipo di esperienza. Queste persone sperimenteranno periodi di convivenza progressivi ed a bassa protezione per alcuni giorni Per questi motivi si tratta di una iniziativa sperimentale unica nel nostro territorio. Il progetto affronta il problema a partire dalla situazione del nostro territorio in un ottica di prevenzione, rivolto a persone per le quali si prospettano cambiamenti importanti della situazione familiare e quindi necessitano di un intervento educativo per evitare o rinviare il più possibile un ricovero definitivo. “IL servizio si propone di offrire una struttura che affronti il disagio di persone che per condizioni di vita pischica, sociale e familiare possiedono una sufficiente acquisita autonomia che deve essere migliorata e consolidata al fine di utilizzare tutte le risorse potenziali effettivamente esistenti e favorire condizioni di benessere psicoficsico. Il servizio, attraverso l'apporto degli operatori, che offrono un sostegno di tipo relazionale, domiciliare ed educativo, vuole assicurare un orientamento verso l'autonomia per l'organizzazione e la gestione della

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quotidianità. L'integrazione sociale e' una ulteriore finalità del servizio che, mediante un supporto nelle relazioni interne ed esterne alla struttura, tenda a consolidare i legami tra gli ospiti e la comunità locali. Il personale educativo coinvolto nel progetto è così costituito:

Direttore Tecnico con il ruolo di mantenere i collegamenti con le Istituzioni, occuparsi dei colloqui con le famiglie e con gli educatori

Coordinatrice di Casa Matilde che cura l’organizzazione generale l’interfaccia con i Servizi invianti

Educatrice del Servizio inviante.. Molto soddisfacente il riscontro delle famiglie che oltre a essere soddisfatte dell’entusiasmo dei propri familiari, figli, fratelli, cominciano a vedere una prospettiva diversa nel futuro dei loro congiunti oltre che ad una effettiva reale possibilità di crescita delle loro autonomie personali.

HOUSING SOCIALE A CASA MATILDE Casa Matilde, dall’inizio della sperimentazione ha accolto nei suoi appartamenti svariate situazione di fragilità sociale,in questi anni molti nuclei familiari svantaggiati hanno trovato una collocazione e una sistemazione protetta di accoglienza abitativa, che è servita ad evidenziare forti bisogni del territorio. Questo ha portato la Cooperativa a valutare la possibilità, con il Piano di Zona e la Fondazione della Comunità Mantovana, di costituire un gruppo di lavoro, al fine di arrivare ad una convenzione per garantire la risposta adeguata a queste situazioni. Questo progetto sta dando modo alla Cooperativa di esplorare nuovi ambiti, investendo risorse per acquisire nuove professionalità da spendere nell’ambito della famiglia vista come portatrice di fragilità .Il progetto Housing Sociale, innovativo per il nostro territorio, viene costruito in maniera condivisa da professionalità e competenze che operano nell’ambito sociale, ognuna delle quali apporta il proprio contributo in ragione delle proprie competenze e del proprio mandato istituzionale, una modalità nuova di lavoro caratterizzata dal mettere in rete saperi diversi. Il tavolo di lavoro è coordinato dal Piano di Zona Da giugno 2009 è in essere tra la Cooperativa Il Ponte e il Piano di Zona una convenzione Il progetto ha il fine di accogliere sotto lo stesso tetto persone in situazione di emarginazione o disagio, in difficoltà economica e prive di alloggio l’obiettivo “alto” della coabitazione è legato al trasformare la convivenza in comunità , creando legami di rispetto e reciprocità fra gli abitanti della casa. Le persone e le famiglie sono legate dalla condivisione di regole e valori, dalla interdipendenza tra i soggetti, e dall’interiorizzazione di comprensione reciproca, affinché i bisogni e i diritti di tutti siano riconosciuti e valorizzati.

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COMPOSIZIONE BASE SOCIALE

La situazione sociale al 31/12/2010 per composizione della base sociale:

A) COMPOSIZIONE BASE SOCIALE ANNO 2010 soci % Maschi Femmine Totale

Soci lavoratori 29 % 3 8 11

Soci fruitori 24 % 3 6 9

Soci persone giuridiche 10 % 4

Soci volontari 37 % 5 9 14

Totale soci al 31/12/2010 100 % 38

Nel 2010 il numero dei soci è rimasto invariato.

La situazione della base sociale è poi messa a confronto con quella nell’anno 2001, 2003, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009 nel seguente grafico:

B) CONFRONTO BASE SOCIALE ANNO 2001-2003-2005-2006-2007-2008-2009-2010

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II dato di confronto conferma ancora un basso numero di soci lavoratori rispetto al totale dipendenti (28). Occorre ricordare che, con l’introduzione della nuova legislazione in materia di cooperazione, escluse le persone giuridiche, la somma di soci lavoratori e di soci fruitori deve essere superiore al numero dei soci volontari. Considerando che obiettivo della Cooperativa è accrescere il numero dei soci, occorre perseguire contemporaneamente l’adesione di tutti i soci. In particolare occorrerà concentrare l’attenzione sui soci lavoratori in quanto essi rappresentano il 42% della forza lavoro della Cooperativa, migliorando il dato rispetto al 2008. Anche se la Cooperativa Sociale è a mutualità prevalente di diritto, sarebbe comunque importante raggiungere il dato relativo al 50% dei soci lavoratori sulla forza lavoro. Il Consiglio ha iniziato, già dall’anno 2008 un percorso di promozione della adesione sociale e di promozione della responsabilità e del coinvolgimento nella gestione della Cooperativa, favorendo la cultura della gestione cooperativa, sia attraverso percorsi formativi rivolti a lavoratori, sia attraverso il coinvolgimento nei nuovi progetti e la promozione di incontri e di ascolto dei fruitori e dei volontari che ruotano attorno ai servizi della cooperativa. Si sottolinea come si renda necessario concentrare l’attenzione verso una maggiore responsabilizzazione e rimotivazione dei “vecchi soci”, infatti, nel percorso di rinnovo delle cariche sociali avvenuto il 12/11/2010, che ha visto la nomina un nuovo presidente e vice-presidente, i soci hanno lavorato su un documento programmatico di mandato che il Consiglio di Amministrazione appena nominato, avrà il compito di trasformare in un piano strategico della cooperativa per il periodo 2011 – 2013. Il primo elemento definito dalle linee di indirizzo emerse è la CURA E CRESCITA DELLA BASE SOCIALE. Il percorso che in questi anni si vuole affrontare è incentrato sulla maggiore partecipazione dei soci, soprattutto sul coinvolgimento dei soci lavoratori, promuovendo l’adesione a socio dei dipendenti, che possono portare vari e nuovi tipi di bisogni e che hanno nel lavoro un interesse importante verso la crescita e la solidità della Cooperativa, il primo passaggio fatto ha concentrato l’attenzione sull’analisi della nostra base sociale attraverso uno studio dei nostri soci e la definizione di nuove strategie, sia per un maggiore coinvolgimento dei vecchi soci, che per individuare nuovi stimoli e percorsi di lavoro. E’ stato prodotto da un gruppo di lavoro ristretto un questionario di soddisfazione che è stato somministrato a tutti i soci preceduto da un contatto telefonico, che ha permesso un approccio diretto con il socio. A pagina 41 sono presentati i dati.

Modalità di nomina: Assemblea dei soci:

“Il numero dei soci è illimitato. I soci si distinguono in ordinari e non ordinari; tra i soci ordinari vi sono i soci prestatori (che prestano la loro attività anche in forma part-time ricevendo un compenso) e gli utenti fruitori (che godono a vario titolo direttamente o indirettamente, dei Servizi prestati dalla Cooperativa). Fra i soci non ordinari vi sono i soci volontari (che prestano la loro attività gratuitamente, esclusivamente per fini solidaristici; il loro numero non può superare il 50% dei soci ordinari), i soci sovventori e i soci persone giuridiche pubbliche o private (legge 381) I soci sono iscritti in apposite sezioni del libro soci in base all’appartenenza ad una delle categorie citate. Possono essere soci coloro che, non avendo interessi contrastanti con quelli della Cooperativa, intendono perseguirne gli scopi sociali contribuendo fattivamente in ragione del tempo e dell’esperienza di cui dispongono. Chi desidera diventare socio, deve possedere i requisiti legali e statutari e deve presentare domanda scritta al Consiglio di Amministrazione nella quale dichiari di obbligarsi all’osservanza dello Statuto e delle deliberazioni degli organi sociali. Oltre ai dati anagrafici e relativi alla professione, deve indicare i motivi della richiesta e assolvere al versamento della quota sociale prevista (500,00 [cinquecento] euro). Inoltre deve partecipare all’attività e alla vita della Cooperativa per un periodo precedente alla richiesta di ammissione non inferiore ai 3 mesi. L’assemblea è validamente costituita in prima convocazione quando intervengono personalmente o

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per delega la metà più uno dei voti spettanti ai soci; è validamente costituita in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei voti dei soci intervenuti o rappresentati aventi diritto al voto. Per la validità delle deliberazioni dell’assemblea, sia in prima come in seconda convocazione, è necessaria la maggioranza assoluta dei voti dei soci presenti o rappresentati, salvo che per le delibere riguardanti le materie di cui ai punti 4) e 6) dell’art. 26 nonché lo scioglimento e la liquidazione della società per la cui approvazione è richiesto il voto favorevole di tanti soci che rappresentino la maggioranza di tutti gli aventi diritto al voto.

Ogni socio ha un solo voto qualunque sia il numero delle quote sociali possedute. I soci che, per qualsiasi motivo, non possono intervenire personalmente all'assemblea, hanno la facoltà di farsi rappresentare, mediante delega scritta, soltanto da un altro socio avente diritto al voto. Ad ogni socio non possono essere conferite più di 2 (due) deleghe.” (dallo Statuto della Cooperativa Sociale “Il Ponte”)

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TERRITORIO DI RIFERIMENTO PER L’AZIONE DELLA COOPERATIVA: Il legame con il territorio e la propria comunità: è parte del nostro essere, pensarci come strettamente legati ai luoghi dove viviamo, alle relazioni con persone, enti pubblici e privati, associazioni, aziende della nostra comunità I rapporti con il territorio muovono da due presupposti che stanno alla base della filosofia di fondo delle cooperative sociali della nostra rete consortile:

• La persona disabile e i Servizi ad essa rivolti sono “ risorsa” per il territorio • Il territorio è “ risorsa” per la persona disabile e per i Servizi ad essa rivolti

La persona disabile e il Servizio sono “risorse” per il territorio , perché espressioni della capacità di un territorio di trovare modalità adeguate affinché la persona adulta disabile possa essere un soggetto presente , attivo e produttivo all’interno della comunità sociale di cui è membro. Ciò a partire dalla convinzione che ogni membro della Comunità è una “risorsa” e in quanto tale essa va salvaguardata e valorizzata. Il territorio è a sua volta “ risorsa”per la persona disabile perché rappresenta un luogo educativo e di crescita :è nel territorio che il disabile conquista alcune sue autonomie (impara a muoversi ed utilizzare in modo adeguato i servizi e le strutture, ma anche alcune abilità funzionali quali l’uso del denaro , dei mezzi di trasporto ecc.); realizza la sua integrazione sociale (impara cioè a riconoscere come si organizza la vita sociale della sua comunità , trovando il modo di prendervi parte attivamente in base alle proprie capacità- attitudini- desideri); cresce e si sviluppa sul piano affettivo- relazionale (impara a mettersi in relazione con gli altri e a gestire la propria affettività” educando “ gli altri al tempo stesso , a mettersi in relazione con lui e a gestire le “risonanze” affettive- emotive che la relazione con l’handicap mette in moto) Il territorio è anche una piccola “miniera”per il Servizio perché può mobilitare ed indirizzare verso il Servizio risorse umane (volontari e amici, competenze professionali e tecniche locali, ma anche consenso e simpatia), risorse economiche (offerte in denaro,materiale,attrezzature, supporto tecnico e organizzativo), risorse immateriali fatte di idee e occasioni (eventi straordinari, gite collaborazioni stabili e temporanee con vari soggetti e attori del territorio). Il territorio di competenza della Cooperativa “Il Ponte” è quello del Destra Secchia mantovano e, dal 19/10/09, anche il Sinistra Secchia mantovano. Inoltre alcuni utenti dei nostri Servizi provengono dalla vicina provincia di Rovigo L’ASL di riferimento è quella di Mantova. I comuni del Destra Secchia sono: Quistello, Sustinente, Quingentole, Revere, Ostiglia, Sermide, Felonica, Magnacavallo, Villa Poma, San Giovanni del Dosso, San Giacomo delle Segnate, Poggio Rusco, Schivenoglia, Carbonara, Borgofranco, Pieve di Coriano, Serravalle. I comuni del Sinistra secchia sono: Suzzara, Moglia, San Benedetto Po, Pegognaga, Gonzaga, Motteggiana. Fuori Regione lavoriamo con i comuni di Bergantino e Castelmassa. Abbiamo inoltre in essere progetti e legami con le Parrocchie di Sermide, Poggio Rusco, Pieve di Coriano.

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MISSIONE: La legge 381/81 che disciplina le Cooperative Sociali, all’art. 1, definisce che : “Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi e lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Si applicano alle cooperative sociali, in quanto compatibili con la presente legge, le norme relative al settore in cui le cooperative stesse operano. La denominazione sociale, comunque formata, deve contenere l'indicazione di "cooperativa sociale"”. La Cooperativa IL PONTE, tenendo il più possibile monitorati i bisogni della Comunità e del Territorio, cerca di mettere in atto i propri valori realizzando progetti educativi individualizzati condivisi con le famiglie degli utenti e attraverso la presa in carico individuale dei fruitori dei Servizi; inoltre persegue una costante cura delle proprie risorse umane affinché possano essere sempre attente ai bisogni dei fruitori del Servizio, anche favorendo un percorso di crescita professionale e personale che possa portare ad un crescente senso di appartenenza ai principi ispiratori della Cooperativa. “Il Ponte” mette particolare attenzione affinché tutti i suoi componenti siano “attori” e “promotori” di progetti che rispondano ai bisogni emergenti all’interno della nostra comunità nell’ambito della disabilità al fine di condividerli e realizzarli in un sistema di rete allargata che coinvolge tutti gli attori delle politiche sociali del territorio (famiglie, comuni, ASL, associazioni, imprese etc…) anche partecipando ai tavoli disabili del Piano di Zona. Nel momento in cui la nostra Cooperativa pensa ad uno scenario futuro, la visione che vorrebbe avere è quella di una Comunità sempre più cosciente dei problemi legati alla disabilità e fortemente impegnata ad operare per soddisfare molti bisogni ancora non soddisfatti. Per questo ci adoperiamo da sempre per avvicinare le amministrazioni e la cittadinanza alla conoscenza e all’integrazione del disabile nella Comunità. È nostra intenzione inoltre coinvolgere attivamente le giovani famiglie di portatori di handicap. VALORI DI RIFERIMENTO A CUI LA COOPERATIVA SI ISPIRA NEL SUO AGIRE: I nostri valori si ispirano al codice etico di Federsolidarietà-Confcooperative; la Cooperativa è infatti dotata di un codice etico i cui valori sono riportati anche nel presente documento. I valori di fondo che ci ispirano sono principalmente:

• La centralità della persona: nel nostro lavoro i rapporti e le relazioni tra le persone sono centrali: la condivisione dei bisogni delle persone disabili, delle loro famiglie, degli operatori, dei volontari, sono fondamentali e si attuano attraverso progetti educativi individualizzati che aspirano a divenire sempre di più progetti di “vita” delle persone che coinvolgono gli ambiti del servizio, famigliari e della comunità in cui le persone disabili vivono.

• La partecipazione democratica: la cooperativa è una fonte e possibilità di operare in

modo attivo nel sociale, assumendosi responsabilità, sempre aperta ad ogni cittadino che voglia prendersi cura della propria comunità, in ogni momento attraverso l’adesione alla cooperativa stessa.

Il legame con il territorio e la propria comunità: è parte del nostro essere, pensarci come strettamente legati ai luoghi dove viviamo, alle relazioni con persone, enti pubblici e privati, associazioni, aziende della nostra comunità

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STORIA DELLA COOPERATIVA SOCIALE “IL PONTE” – ONLUS

“Mi riguarda…..”

E’ attraverso questo slogan, ripreso dal libro “Mi Riguarda”3, che richiama l’interesse di ogni

singola persona ai bisogni sociali della propria comunità di appartenenza, che si può sintetizzare

l’obiettivo comune di un gruppo di cittadini del Destra Secchia (educatori sociali, genitori e

volontari) che nel 1997 si costituiscono “Cooperativa Sociale” attorno ad un sogno che sta per

concretizzarsi: la possibilità di gestire direttamente il Centro Diurno Disabili di Sermide, servizio

che svolge attività socio educative e di integrazione sociale a favore di persone disabili.

E’ in questo modo concreto e semplice che si è costituita la Cooperativa Sociale “Il Ponte”.

Il Centro Diurno Disabili di Sermide che nel ’97 era frequentato da 7 persone disabili ora ne

accoglie 30

E’ l’attenzione costante ai bisogni emergenti che ha fatto sì che nel 2001 la Cooperativa, (non

senza notevoli sforzi e impiego di risorse) abbia avviato un altro Servizio Socio Educativo: il CSE di

Poggio Rusco, per far fronte al bisogno di persone con disabilità medio lieve.

Inoltre, sempre per rispondere ai bisogni emergenti, sono attualmente attivati progetti individuali di

sostegno domiciliare e integrazione educativa territoriale (SET) e Progetti di Orientamento per

disabili in età evolutiva in collaborazione con gli istituti scolastici superiori.

Nel 2005 è stato attivato un progetto sperimentale di residenzialità temporanea presso Casa

Matilde a Pieve di Coriano.

Nel 2009 è stato aperto a Palidano, sul sinistra Secchia, un ulteriore CSE (“Il Pascoletto”) per far

fronte ai bisogni emersi in quel Territorio che non trovavano accoglimento in Servizi di quella zona.

L’idea che ogni cittadino abbia la possibilità di occuparsi direttamente dei bisogni educativi

assistenziali e di integrazione sociale di altri cittadini, in particolare disabili, della nostra

comunità è stato il motore che ci ha dato la forza per operare in tutti questi anni di attività. La

nostra Cooperativa sociale si configura come una organizzazione nata “per servire” la comunità e

non per “servirsi” a scopi soltanto mutualistici come ad esempio per le cooperative di consumo o

di produzione e lavoro.

Nel 2009 sono iniziati i lavori di costruzione del nuovo CSE di Poggio Rusco. Dopo la variazione

della normativa che regola l’accreditamento del servizio CSE, i locali che la Cooperativa aveva in

affitto a Poggio Rusco non erano più a norma, salvo importanti investimenti. Questo ha portato la

Cooperativa, favorita dal calo del costo degli immobili, ad investire nell’acquisto di un immobile

costruito secondo i nuovi requisiti, Il CDA ha dato mandato al Consigliere Conti Alberto di seguire

le trattativa con il Presidente e successivamente la parte tecnica operativa.

I lavori sono terminati nel 2010 con grande soddisfazione da parte di tutti.

3 “Mi riguarda” De Cataldo, De Concini, Flaiano, Barbisio, Pontiggia, Sereni; edizioni e/o, 1994.

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GOVERNO E STRATEGIE: PREVISIONI STATUTARIE IN MERITO ALL’AMMINISTRAZIONE E AL CONTROLLO DELLA COOPERATIVA: la Cooperativa è amministrata da un Consiglio di Amministrazione; conseguentemente gli organi sociali (fonte: da statuto ) sono:

α l’assemblea dei soci α il consiglio di amministrazione α il collegio dei sindaci se nominato

Gli amministratori MODALITA’ DI NOMINA: Assemblea dei soci EVENTUALI LIMITI DI MANDATO: Nessuno Il Consiglio di Amministrazione nominato il 12/11/2010 è composto da: Nome e cognome

Carica Data prima nomina

Attualmente in carica

Socio dal Residente a

Simonetta Bellintani

Presidente 12/11/2010 Presidente 27-03-2003 Pieve di Coriano (MN)

Margonari Francesca

Vice Presidente

12/11/2010 Vice Presidente 20/05/1998 Sermide(MN)

Paolo Goldoni

Direttore Amministrativo

2002 Consigliere 19-12-1998 Quistello( MN)

Cristina Benatti

Direttore Tecnico

1997 Consigliere 19-12-1997 Sermide (MN)

Erika Campana

Coordinatrice CSE

15/12/2007 Consigliere 15-01 2003 Sermide( MN)

Alberto Conti

Socio volontario

15/12/2007 Consigliere 16-09-2003 Pieve di Coriano (MN)

Oriana Bavelloni

Coordinatrice CDD

15/12/2007 Consigliere 19-01-2001 Sermide (MN)

PARTICOLARI DELEGHE CONFERITE AGLI AMMINISTRATORI: Fonte: verbale del Consiglio di Amministrazione E’ attualmente in fase di approvazione definitiva la seguente struttura di deleghe.

N. DESCRIZIONE DELEGA NOME

1 Convocazione e gestione del CDA - raccolta e organizzazione argomenti da trattare; - gestione (supervisione) dei verbali; - comunicazione consiglieri; - gestione della riunione.

MARGONARI

2 Collegamento con direzione tecnica, gruppo di coordinamento, e direzione amministrativa

- garanzia della coerenza tra gestione tecnica e amministrativa.

MARGONARI

3 Rappresentanza nei rapporti con il personale MARGONARI

4 Rapporto con Confccoperative, Sol. Co. e ASL- Assemblee al Sol.Co. (3 all’anno) - Assemblea Federsolidarietà (2 all’anno) - Raccolta informative e e conoscenze tematiche e politiche - Rapporto con l’ASL

GOLDONI CAMPANA

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5 Rapporto con Enti Pubblici per contratti e convenzioni.- Incontri istituzionali al Piano di Zona - Incontri sindaci e assessori e resp. ufficio di Piano

CONTI CAMPANA

6 Rapporti con i soci (lavoratori, volontari, fruitori)- Incontri periodici con i soci - Pianificazione e ruolo attivo nella gestione delle assemblee

dei soci

BELLINTANI

7 Rapporti con la comunità e rappresentanza nel territorio:- Partecipazione e rappresentanza nei rapporti con

associazioni, aziende e cittadinanza; - Bilancio Sociale (con Bavelloni)

BOTTI

BELLINTANI

8 Sviluppo e progettazione di nuovi servizi:- Presidio dei rapporti con piano di zona per la gestione di

progetti: 1. Progetto di Vita 2. Scuola 3. Raccolta Fondi 4. Residenzialità 5. Tempo libero

1. GOLDONI 2. CAMPANA

3. BOTTI 4. BENATTI

5. BELLINTANI

9 Rapporti amministrativi:- Realizzazione bilancio e nota integrativa - Presidio budgeting e controllo di gestione - Definizione di business plan di sviluppo - presidio amministrativo per progetti alle fondazioni - rapporto con banche e istituti finanziari

GOLDONI

10 Rapporti con Sol.Co. Trasporti CONTI

11 Rapporti con Agorà BELLINTANI

12 Rapporti con TanteTinte BENATTI CONTI

13 Gestione del Patrimonio Immobiliare CONTI

14 Rapporti con i fornitori CONTI

15 Marketing e raccolta fondi- Organizzazione di eventi sul territorio per la promozione della

cooperativa; - Realizzazione Piano Found raising - Rapporto con i media

BOTTI

16 Qualità e accreditamento- rappresentante direzione per la qualità - presidio sistemi di accreditamento - presidio sistemi informativi (SISS) - Presidio sistema 231 - presidio privacy

BAVELLONI

17 Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione nel luogo di lavoro

BELLINTANI E GOLDONI

18 Rapporti con volontari e organizzazioni di volontariato BELLINTANI

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L’attuale Consiglio di Amministrazione è affiancato da 4 soci delegati dall’assemblea. Due soci dipendenti , un socio volontario, un socio familiare con deleghe su:

• Raccolta fondi e comunicazione con il territorio • Delega sul territorio (manifestazioni, eventi…)

Uno di loro dopo tre mesi ha rinunciato all’affiancamento per incompatibilità organizzative. Nel suo percorso di crescita la Cooperativa IL PONTE ha sempre puntato all’aumento del numero dei soci dipendenti e, in parallelo, a far si che i dipendenti soci entrino in CDA auspicando due modalità: la nomina di consiglieri, l’affiancamento ai lavori del CDA ORGANI DI CONTROLLO: nessuno EVENTUALI INDENNITA’ O GETTONE: Dall’anno 2009, è stato riconosciuto al consigliere Paolo Goldoni un contratto di consulenza sia per la realizzazione di progetti presentati alle fondazioni (costo orario 60 euro) che la consulenza gestionale e amministrativa (costo orario 40 euro) DELIBERATE DA: CDA del 12-11-2010 STRATEGIE e OBIETTIVI: LE POLITICHE PER LA QUALITA’ Dopo un percorso assembleare supervisionato dalla presenza del dottor Cavicchioli si sono sviluppate le principali politiche da perseguire da parte della cooperativa negli anni 2011-2013:

- CURA E CRESCITA DELLA BASE SOCIALE - CURA E CRESCITA DEL RAPPORTO CON LE FAMIGLIE: - CURA E CRESCITA DEL RAPPORTO CON I VOLONTARI - LO SVILUPPO IMPRENDITORIALE IN UNA LOGICA DI RETE TERRITORIALE E

CONSORTILE. Vi sono poi alcune linee di indirizzo strategiche trasversali per tutti gli obiettivi:

- Promozione e cura della partecipazione - Cura della Comunicazione interna ed esterna - Attenzione al percorso di cura, crescita e di carriera delle risorse umane - Sostenibilità economica

Il primo passo attuato dal nuovo mandato è stato incentrato sullo studio della base sociale ha prodotto un questionario di soddisfazione, che è stato somministrato a tutti i soci

Le strategie e obiettivi saranno meglio declinati nel capitolo Relazione Sociale

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STRUTTURA DI GOVERNO Numero Consigli di Amministrazione: nell’anno 2010 sono stati fatti 18 CDA. Partecipazione: alta Numero assemblee: durante l’anno 2010, le assemblee dei soci sono state 5. Partecipazione: media Data Ordine del giorno Numero

consiglieri presenti

Numero soci presenti

Numero deleghe

Numero soci assenti

21/05/10

Lettura e approvazione Bilancio al 31/12/09, nota integrativa conclusiva, relazione sulla gestione Varie ed eventuali

6 su 6

18 su 38

3

17 su 38

16/07/10

Approvazione Bilancio Sociale 2009 Raccolta dei bisogni dei soci, raccolti nell’assemblea dei soci Varie ed eventuali

5 su 6

15 su 38

2

21 su 38

25/10/10

Proseguimento del percorso di rinnovo cariche sociali, confronto ed individuazione degli obiettivi generali della Cooperativa da perseguire nel prossimo triennio Varie ed eventuali

5 su 6

14 su 38

4

20 su 38

12/11/10

Approvazione del documento assembleare di mandato Rinnovo cariche CDA Varie ed eventuali

6 su 6

15 su 38

13

10 su 38

07/12/10 (Presso Studio Notaio Nicolini)

Adozione nuovo Statuto Sociale Nomina revisore contabile Varie ed eventuali

5 su 6

10 su 38

14

14 su 38

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ORGANIGRAMMA

Staff di Coordinamento

CONSULENZE TECNICHE E SOCIALI

Assistente Sociale, Psicologa, Psichiatra,

Fisioterapista, Logopedista

Direzione Tecnica

Direzione Amministrativa

Amministrazione interna

Segreteria

Assemblea dei soci

Consiglio di amministrazione

(Presidente)

Centro Socio Educativo “Pascoletto”

(Coordinatore)

Educatori

Centro Diurno Disabili “Il Ponte”

(Coordinatore)

Educatori Asa/Oss

Centro Socio Educativo “Il Ponte”

(Coordinatore)

Educatori

Casa Matilde (Coordinatore)

Educatori Asa/Oss Educatori territoriali

Servizio Educativo Territoriale

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PORTATORI DI INTERESSE

Portatori d’interesse interni della Cooperativa IL PONTE:

• Base sociale - Assemblea dei soci - Soci lavoratori - Soci volontari - Soci fruitori - Soci figure giuridiche

• Altre risorse umane - Lavoratori non soci - Volontari non soci - Tirocinanti - Volontari impegnati nei Servizi

• Fruitori: i nostri fruitori sono gli utenti e le loro famiglie - Al 31/12/10 gli utenti del CDD erano 30 (3 utenti dalla Regione Veneto;

3 utenti frequentano a tempo parziale) - Al 31/12/10 gli utenti del CSE di Poggio Rusco erano 25 - Al 31/12/10 gli utenti del CSE di Palidano erano 10 - Al 31/12/10 gli utenti per il SET (tra minori, domiciliari e scuola) erano 16 - Casa Matilde essendo un progetto trasversale ha coinvolto quasi tutti gli utenti

dei Servizi. . Portatori d’interesse esterni della Cooperativa IL PONTE:

• Rete sistema cooperativo - Altre Cooperative Sociali per collaborazioni in un’ottica di lavoro di rete su

progetti ed attività educative con Fior di Loto, Quercia, Stazione, Agorà, Tante Tinte, Sol.Co Trasporti (quest’ultimo si occupa del trasporto di alcuni dei nostri utenti); gli operatori del Ponte partecipano a corsi di formazione insieme ad operatori di altre Cooperative della rete (es corso coordinatori , corso ose, corsi sicurezza )

- Cooperative non sociali: Cooperativa Edile Sermidese (fornitore di materiale per le attività educative e per la manutenzione delle Strutture, sponsor di alcune

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iniziative de IL PONTE), Coop Consumatori Nordest (in cui svolgiamo un tirocinio pre lavorativo ed è fornitore)

- Consorzi territoriali: Sol.Co Mantova (Consorzio di riferimento della Cooperativa Il Ponte che cura la formazione delle risorse umane), Unioncoop (che si occupa della gestione della contabilità della Cooperativa)

• Rete politica di appartenenza:Confcooperative e Unioncoop

Rete di terzo settore: Anffas : collaborazione su progetti Arcobaleno (associazione sportiva per persone disabili): collaborazione in piscina e palestra

su progetti sportivo - riabilitativi. Associazione ARCA: collaborazione per attività di piscina Castelmassa (RO) Comitato Olimpia: collaborazione per attività di piscina Pegognaga Associazione per il tempo libero “La chiocciola” Volontariato Federcaccia Arci Comitato Fiera Santa Croce

Rete territoriale:

• Pubblica amministrazione: la Cooperativa interagisce quotidianamente con le Pubbliche Amministrazioni sia dei 17 comuni del Dx Secchia, che con i comuni fuori regione dai quali provengono gli utenti dei vari Servizi. Da metà 2008 Il Ponte lavora anche con i comuni del Sx Secchia data la presenza di un nuovo Servizio sul Sinistra Secchia (a Gonzaga) “ Il Pascoletto”

• Provincia: il Ponte ha attivato alcuni tirocini pre-lavorativi a favore dello Sfa di Poggio Rusco

• Regione: il Ponte ha partecipato ad un progetto indetto dalla Regione Lombardia di preparazione al lavoro dal titolo “Dote Lavoro”a tale progetto saranno coinvolti alcuni utenti del CSE SFA di Poggio Rusco.

• ASL: il Ponte intrattiene rapporti con l ‘ASL di riferimento di Mantova, inoltre interagisce con l’ASL di Rovigo per gli utenti fuori Regione (Bergantino, Castelmassa)

• Comunità locale: la Cooperativa Il Ponte da sempre si adopera per creare un servizio aperto alla Comunità, capace di comunicare bisogni,ma anche di attivare risorse e potenzialità. L’apertura al territorio è stata costantemente ricercata dal punto di vista istituzionale, politico e operativo. Quotidianamente gli operatori portano la disabilità fuori dalle mura dei Servizi attraverso uscite, stages socializzanti, bancarelle e tirocini. La comunità locale interagisce come fornitore di materiali e di Servizi, ma soprattutto istaura relazioni e contatti attivando risorse e sinergie.

Rete economica:

• Committenti: Enti pubblici • Fornitori: attività commerciali del territorio • Finanziatori di altra natura: CGM Finance • Donatori: Fondazione della Comunità Mantovana, Cariverona,

Mass media e comunicazione:

• Radio Pico Mirandola • Quotidiano La Gazzetta di Mantova • Quotidiano La Voce • Sermidiana • I love Mantova • L’Album • Tele Mantova

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Ambiente Nel nuovo impianto di riscaldamento (rifatto l’inverno scorso) è stato predisposta la possibilità di inserire pannelli fotovoltaici; sarà un nuovo progetto da realizzare in futuro.

Relazioni che legano gli stakeholder alla Cooperativa: Stakeholder Intensità % Tipologia relazione Assemblea dei soci 8 Discussione e realizzazione delle strategie Soci lavoratori 10 Lavoro in cooperativa e coinvolgimento alla

vita e ai progetti della cooperativa Soci volontari 15 Coinvolgimento su deleghe e compiti specifici Lavoratori non soci 10 Lavoro e vicinanza alla cooperativa Tirocinanti 6 Formazione Fruitori 10 Progettazione individualizzata Altre cooperative sociali 7 Partnership Consorzio 9 Formazione, ricerca, servizi Confcooperative 6 Rappresentanza Comunità locale 7 Sensibilizzazione Fornitori 3 Sponsorizzazione Finanziatori 7 Consulenza e formazioneMass media 2 Promozione cooperativa

Grafico Dalla lettura del Grafico si evincono le seguenti osservazioni:

• Assemblea dei soci: non è percepita molto vicino alla Cooperativa, se non per una parte dei suoi componenti. Il nuovo mandato triennale, che delinea gli obiettivi programmatici per i prossimi tre anni, prevede la cura e la crescita della base sociale. Analizzando i nostri soci emerge un dato significativo: dei nostri 38 soci, alcuni sono soci “sostenitori” che hanno aderito alla Cooperativa Il Ponte sicuramente sostenuti da una scelta valoriale in un momento (anno 2001) di grande difficoltà economica della Cooperativa

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• Soci lavoratori: la Cooperativa li sente vicini e partecipi alla sua vita e ai suoi progetti; i percorsi fatti lo scorso anno sono stati finalizzati alla conoscenza dei membri del CDA, al lavoro sulla motivazione e senso di appartenenza alla Cooperativa, realizzato attraverso un percorso con la nostra formatrice Bianchera Luciana.

• Lavoratori non soci: il dato che salta agli occhi è la loro vicinanza; la Cooperativa non ha mai fatto discriminazioni tra soci e non, dando a tutti le stesse opportunità (trattamento economico, formazione, coinvolgimento sulle nuove attività della Cooperativa,,,); questo agire ha portato alla condizione che anche i lavoratori non soci rispondono agli stimoli proposti con un atteggiamento collaborativo e partecipe al punto da essere definiti in varie occasioni ”soci inconsapevoli”. Gli operatori in sostanza rispondono con partecipazione ed entusiasmo alle richieste/proposte de “Il Ponte”, ma è come se aleggiasse la paura di affrontare, attraverso un maggior coinvolgimento, nuovi impegni e responsabilità. Oggi viene richiesto loro un impegno più qualitativo che quantitativo attraverso un impegno di pensiero, idee

• I tirocinanti che hanno fatto periodi di pratica per obbligo scolastico sono spesso stati assunti una volta ottenuto il titolo o sono rimasti presenti nei Servizi come volontari

• I fruitori familiari e utenti li sentiamo presenti e partecipi in modo direttamente proporzionale alle loro possibilità. Molti dei nostri familiari sono così affaticati dalla gestione quotidiana del loro familiare disabile, che le loro energie spesso sono limitate. Inoltre va ricordato che sono percentualmente superiori i genitori anziani rispetto ai genitori giovani

• Il Consorzio incoraggia e favorisce il lavoro di rete con le altre cooperative sociali promuovendo momenti comuni di formazione e progetti che coinvolgono le cooperative che si occupano della stessa area di intervento, questo crea conoscenza e vicinanza tra le varie cooperative.

• La politica della cooperativa ha sempre perseguito apertura alla comunità locale, creando sinergie e legami significativi

Finanziatori: promozione e raccolta fondi Tenuto conto della crisi economica generale, anche i nostri canali tradizionali di finanziamento stanno attraversando un periodo di progressiva riduzione delle risorse disponibili. Pur rimanendo, le convenzioni con i Comuni e l’Accreditamento Regionale anche nei prossimi anni le principali fonti economiche di sostentamento, è sempre più evidente che dobbiamo pensare anche a fonti alternative di entrate, soprattutto per la promozione di progetti innovativi. La raccolta fondi si inserisce in questo quadro. Fare raccolta fondi significa prima di tutto coltivare buone relazioni. Significa avere a disposizione una serie di elementi che vanno coltivati con pazienza e costanza. Il 2010 ha visto un ulteriore crescita delle entrate, che si misurano in euro, ma che derivano da una positiva relazione di fiducia e di buona reputazione che il nome del Ponte sta continuando ad accrescere. Una particolare attenzione, nella raccolta fondi va posta:

- alla comunità ed alla cittadinanza al fine di renderla maggiormente partecipe dei progetti che intendiamo realizzare;

- al tessuto produttivo locale al fine di creare delle partnership e delle collaborazioni attive nella realizzazione di progetti di interesse per la collettività.

Il 2010 possiamo considerarlo per questo settore l’anno del potenziamento della comunicazione in particolare sul distretto di Suzzara, dove siamo di fatto “arrivati” a fine 2009. Le campagne di comunicazione intensiva sono rimaste due: tra aprile e maggio per il 5xmille, ed a fine anno in occasione del Natale. In questi casi si sono associati vari strumenti come Tele Mantova (solo primavera), manifesti, cartoline, radio, oltre a tutti i canali disponibili di invio multiplo (e mail, altro) o individuale (passaparola, lettere, ecc). Il rapporto costi:benefici verso lo specifico strumento tv ci ha fatto riflettere sull’ooportunità di sospenderlo, al fine di lasciare risorse del budget a disposizione di altri strumenti, o del potenziamento di alcuni di essi (in primis i manifesti). La cooperativa ha continuato ad investire nell’identificazione di una funzione responsabile della raccolta fondi che si raccorda direttamente con il Consiglio di Amministrazione e con la direzione tecnica e amministrativa per la presentazione dei progetti alle Fondazioni. E’ stata continuata una formazione apposita sulla raccolta fondi organizzata da Sol.Co Mantova con l’Università degli studi

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di Forlì (AICOON), a cui va la riconoscenza di aver messo a disposizione – in modo lungimirante e altruistico – l’opportunità (non diffusa) dello strumento formazione a beneficio del fund raising. Oltre a ciò la nostra risorsa umana dedicata per 15 ore a settimana (novità rispetto all’anno precedente) ha partecipato in maniera ancora al Festival italiano della raccolta fondi, organizzato a Forlì in collaborazione con l’Università di Bologna. Anche nel 2010 sono apparsi sui quotidiani locali circa 20 articoli; sui periodici (sia cartacei che web) circa 10. Sono ancora presenti anche: una brochure istituzionale con la presentazione della Cooperativa e dei Servizi, una brochure per pubblicizzare la creazione di bomboniere solidali, la brochure del 5xmille, la Carta dei Servizi, oltre al B-Res. Inoltre: t-shirt della Cooperativa, striscioni di varie dimensioni, adesivi sui pulmini, cartelli stradali, biglietti natalizi solidali, sviluppo del nostro sito web, calendario solidale 2010. Da queste iniziative ci attendiamo un ulteriore riscontro di maggior conoscenza e un ulteriore progressivo aumento delle donazioni. E’ interessante notare che senza la raccolta fondi, nel 2010 – come per l’anno precedente - non saremmo riusciti a chiudere il bilancio in attivo. Nel corso del 2010 infatti abbiamo notato un aumento delle donazioni, sia riferite a progetti specifici come la Lotteria solidale (oltre 9.000 euro di profitto netto), che riferite a liberalità/donazioni “pure”, che a donazioni in memoria di defunti. Probabilmente la comunicazione sistematica verso l’esterno ha avuto sia risonanza diretta che indiretta. Sono continuate che lo scorso anno le partecipazione a iniziative ed eventi del territorio. E’ particolarmente interessante ricordare qui che fare fund raising significa anche ricevere donazioni non necessariamente in denaro, ma anche in tempo (volontari che aumentano, specie sotto i trent’anni), in prestazioni di competenza (giardinaggio, donazioni di servizi prodotti dall’azienda che dona, o tanti altri esempi), di oggetti (donazione di fotocopiatrice il cui valore supera i 2.000 euro, e altri casi), di collaborazioni (aziende che sostengono un progetto specifico, finanziandolo). Sarà cura della funzione coordinare l’ulteriore sviluppo di collaborazioni a 360° col territorio. Come dichiarato nello scorso bilancio sociale abbiamo cercato di focalizzare la nostra attenzione sui fornitori della cooperativa Il Ponte, con l’obiettivo di conoscerci e “riconoscerci” come parte integrante di un unico sistema. Quest’anno purtroppo non sono state molte le occasioni per mantenere questo obbiettivo, ma avere in mente i nostri fornitori è un elemento prioritario di questo nuovo mandato triennale. L’ occasione migliore per poterli incontrare tutti, sarà l’inaugurazione del Servizio CSE di Poggio Rusco prevista per inizio estate 2011; ognuno verrà contattato tramite lettera.

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RELAZIONE SOCIALE

La relazione sociale per l’anno 2010 viene effettuata dal Consiglio di Amministrazione tenendo conto del fatto che la Cooperativa ha operato per la realizzazione di servizi e progetti rispondenti al Piano di sviluppo strategico per l’anno 2006-2009. Occorre inoltre tenere conto del percorso di rinnovo delle cariche sociali avvenuto il 12/11/2010 che ha visto la nomina di un nuovo presidente e vice-presidente. I soci hanno lavorato su un documento programmatico di mandato che il Consiglio di Amministrazione (appena nominato) nel 2011 avrà il compito di trasformare in un piano strategico della cooperativa per il periodo 2011 – 2013.

Di seguito riassumiamo in breve le linee di indirizzo emerse dal documento programmatico di mandato:

1. CURA E CRESCITA DELLA BASE SOCIALE: occorre lavorare sulla partecipazione dei soci, soprattutto sul coinvolgimento dei soci lavoratori e promuovendo l’adesione a socio dei dipendenti, che possono portare vari e nuovi tipi di bisogni e che hanno nel lavoro un interesse importante verso la crescita e la solidità della cooperativa.

2. CURA E CRESCITA DEL RAPPORTO CON LE FAMIGLIE: una costante cura e crescita del rapporto con le famiglie, una costante attenzione ai loro bisogni ed un positivo livello di comunicazione e condivisione è alla base di progetti educativi e di vita che perseguano il benessere delle persone disabili

3. CURA E CRESCITA DEL RAPPORTO CON I VOLONTARI: i volontari sono una importantissima risorsa per la cooperativa e costituiscono elemento di legame sempre più stretto con il territorio e la comunità di appartenenza.

4. SVILUPPO IMPRENDITORIALE IN UNA LOGICA DI RETE TERRITORIALE E CONSORTILE: la progettazione e lo sviluppo di nuovi servizi nel contesto attuale deve passare attraverso un lavoro di co-progettazione e collaborazione nella realizzazione a livello territoriale e consortile. Occorre mettere a disposizione della rete le proprie idee e le proprie risorse per la realizzazione di progetti ambiziosi e sostenibili.

LINEE DI INDIRIZZO STRATEGICHE TRASVERSALI:

- Promozione e cura della partecipazione: la partecipazione funziona se sono messi in atto adeguati processi di comunicazione, condivisione e scambio di conoscenze;

- Cura della Comunicazione interna ed esterna: la comunicazione è elemento fondamentale per un positivo processo di partecipazione e si basa su uno scambio reciproco: deve essere pianificata dal Consiglio di Amministrazione una strategia di comunicazione al fine di fornire opportunità di scambio di conoscenza e confronto sia per la base sociale, sia con gli operatori, sia nei confronti delle famiglie e di tutti i portatori di interesse. La finalità è quella di consentire a tutti di sentirsi parte di “un progetto comune”.

- Attenzione al percorso di cura, crescita e di carriera delle risorse umane della nostra cooperativa: fatta salva la valutazione delle competenze e delle capacità professionali per la copertura delle funzioni e ruoli richiesti dalla struttura della cooperativa, devono essere previsti percorsi premianti e benefit per l’impegno prima di tutto dei soci lavoratori e poi di tutti gli operatori.

- Sostenibilità economica: la cooperativa deve mantenersi in costante equilibrio tra: il “ruolo sociale” di continua risposta ai bisogni della comunità e del territorio ed il “ruolo d’impresa” che si basa sui criteri dell’economia e della sostenibilità economica.

Nei primi mesi di lavoro il Consiglio di Amministrazione si è concentrato particolarmente oltre che a questioni di routine, su alcuni temi molto importanti che hanno coinvolto l’intero gruppo di lavoro (CDA) con il ruolo di supervisione e i consiglieri delegati con il ruolo di impegno attivo sui temi stessi .

I lavori hanno riguardato:

� l’autorizzazione al funzionamento del nuovo CSE di Poggio Rusco, attraverso un dialogo procedurale con L’ASL, la quale ci ha richiesto una serie di requisiti sia strutturali che organizzativi, che ci hanno permesso il funzionamento del Servizio

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� La definizione delle nuove convenzioni dei Servizi. Come già sapete questo lavoro è stato affrontato a livello provinciale attraverso un confronto di mesi tra le Cooperative (Enti gestori) e la Provincia. Sono stati incontrati i vari Piani di Zona e si è giunti ad una definizione di Convenzione quinquennale che in vigore dal 01/04/2011.

Parallelamente il nuovo CDA si è concentrato sull’analisi della nostra base sociale attraverso uno studio dei nostri soci e la definizione di nuove strategie, sia per un maggiore coinvolgimento dei vecchi soci, che per individuare nuovi stimoli e percorsi di lavoro finalizzati ad aumentare la partecipazione alla vita della nostra cooperativa. E’ stato prodotto, da un gruppo di lavoro ristretto, un questionario di soddisfazione che è stato somministrato a tutti i soci preceduto da un contatto telefonico , che in qualche modo ha permesso un approccio diretto con il socio.

La Cooperativa inoltre sta iniziando il percorso di certificazione alla qualità con una consulenza di Solco Struttura e tale percorso è proprio iniziato dal CDA della Cooperativa.

Per quanto attiene il rispetto i dispositivi messi in atto in merito alla tutela dei dati personali e sensibili – D. Lgs. 196/03 è stato aggiornato al 31/03/2011 il documento programmatico sulla sicurezza dei dati e non sono state apportate sostanziali modifiche.

In riferimento al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs 81/08, sono stati predisposti i nuovi documenti sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro ed è stata effettuata l’aggiornamento normativo a tutti i dipendenti secondo quanto previsto dal Piano Formativo annuale 2010.

Per quanto attiene il personale occupato, ricordiamo con il seguente grafico l’evoluzione del numero di operatori (principalmente educatori e operatori socio sanitari) negli anni.

DATI OPERATORI PONTE

Personale al 31/12 di ogni anno:

Al 31/12/2010 il personale dipendente era costituito da 22 dipendenti a tempo pieno (9 maschi e 13 femmine) e da 8 dipendenti a part-time (3 maschi e 5 femmine).

La politica di gestione del personale adottata dalla nostra Cooperativa, ha da sempre posto l’attenzione alla motivazione come elemento che insieme ad alcuni pre-requisiti personali (“capacità di relazione” in particolare) costituiscono il “cuore” dell’agire. Le risorse umane sono l’”investimento” più alto a cui deve pensare la Cooperativa, sono il patrimonio della Cooperativa.

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Dalla tabella sopra, si evince che non tutti gli operatori hanno il titolo adeguato secondo la normativa vigente; tali operatori sono rientrati nella sanatoria del 2004; è cura della cooperativa investire nella continua formazione di tutti gli operatori, che sono costantemente coinvolti in corsi di formazione e aggiornamento.

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Elenco Corsi di formazione Educatori ANNO 2010: La formazione ha lo scopo non solo di adeguare le professionalità alle esigenze dei Servizi e di rimotivare gli operatori, ma rappresenta anche una forma di remunerazione alternativa a quella della busta paga perché viene sempre garantita dalla Cooperativa anche a livello economico.

• Seminario organizzato da Sol.Co Mantova: “Un consorzio che cura: dalle idee all’organizzazione” (12/12/2010)

• ULSS di Rovigo: Convegno “Sorridi con noi” (02/12/2010) • Sol.co (tre date a dicembre 2010) “Aggiornamento di primo soccorso” • Progetto Bando L 236/93 anno 2009 – ID 536125 IRECOOP LOMBARDIA

1 – 7 e 15 /12/10 presso Sol.Co Mantova • Corso Aggiornamento RLS il 16/12/10 presso Sol.Co Mantova • Corso Dirigenti e Preposti (dicembre 2010) • Sol.co e Confcooperative – “Cooperazione Sociale E231: Istruzione per l’uso” (15/11/2010) • Foncoop (Corso) “Supportare l’innovazione nei servizi socioassistenziali” (14/05/10)

percorso formativo con Bianchera Luciana e Cavicchioli Giorgio

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• Incontro Formativo sull’accreditamento dei servizi socio sanitari e sociali (29/11/10) • Incontro Welfare italia Servizi • Corso Coordinatori 2010 presso il Consorzio Sol.Co. Mantova • “Una casa per noi” presso il Consorzio Sol.Co. Mantova

Fruitori per cooperative sociali di tipo A:

Aree di intervento Diurno Territoriale Residenzialitàtemporanea

ProgettiScuola

CDD IL PONTE 30 utenti

CSE IL PONTE POGGIO RUSCO

25 utenti

CSE IL PONTE PALIDANO

10 utenti

SET 16 utenti

PROGETTI SCUOLA 3 utenti

CASA MATILDE 90 utenti

Le aree di interevento della Cooperativa riguardano i Servizi diurni: CDD e CSE, SET (Servizi Educativi Territoriali), Servizio sperimentale “Casa Matilde” trasversale ai Servizi (gli utenti coinvolti in tale sperimentazione sono del Servizio CDD di Sermide dei Servizio CSE di Poggio Rusco e Palidano, e del Servizio ANFASS di Ostiglia)

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Elaborazione QUESTIONARIO SOCI Il questionario è stato somministrato a tutti i soci dopo un contatto telefonico con il presidente. La finalità prioritaria di questa raccolta dati è stata quella di iniziare un dialogo più stretto con i soci. A tal fine le domande hanno riguardato elementi di conoscenza dell’organizzazione della Cooperativa, ma anche suggerimenti e strategie per aumentare la partecipazione. L’elaborazione dei dati è stata finalizzata a tracciare una fotografia sulla percezione dei soci della Cooperativa. Di seguito vengono presentati i dati relativi ai vari ambiti di indagine:

Commento [O1]: I questionari erano nominali, quindi abbiamo notato che alcuni soci non avevano chiaro a quale tipologia appartenessero

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Dalla lettura dei dati si evince che i soci sono abbastanza coscienti dell’organizzazione di cui fanno parte, mentre occorre lavorare in merito alla partecipazione. Probabilmente sarebbe utile fare una mappatura della motivazione che ha spinto i nostri soci ad aderire appunto alla Cooperativa, affinchè possiamo aver meglio chiaro come mai un’adesione di valori così chiara e apparentemente forte, non sia accompagnata da una partecipazione attiva alla vita della Cooperativa; partecipare alla vita de “Il Ponte” significa poter essere forza di pensiero e idee che rendono possibile il suo sviluppo negli anni futuri.

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RICLASSIFICAZIONE BILANCIO CIVILE

INDICATORI DI BILANCIO 2001 – 2010

Il seguente grafico riporta l’andamento del valore della produzione, inteso come il fatturato assieme ai ricavi straordinari e soprattutto ai contributi in conto di esercizio.

Il trend è di continua crescita eccezion fatta per una lieve flessione nel 2005 (- 1,3 % rispetto al 2004).

L’andamento dell’utile di esercizio mostra come Il Ponte abbia attraversato un periodo di difficoltà negli anni 2001 e 2002. Nel 2003 grazie anche ad un saldo nettamente positivo dei proventi straordinari sia finanziari riesce a ottenere un saldo pari a quasi € 70.000,00. Da allora la cooperativa ha sempre mantenuto un risultato d’esercizio positivo. La flessione tra il 2007 e il 2008

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è dovuta ad un fortissimo aumento dei costi per il personale. Nel 2009 ritorna a crescere ma nello scorso esercizio la cooperativa risente anch’essa della crisi economica e vede il proprio utile d’esercizio calare del 56%. Il flusso di cassa ovviamente è influenzato dall’utile di esercizio e il grafico seguente assomiglia molto al precedente. Il 2003 rappresenta l’anno di svolta. Il cambio della direzione amministrativa e “politica” della cooperativa infatti in quegli anni (2003 e 2004) si concentra sul ripianare i conti e ristrutturare l’assetto patrimoniale. Allo stesso modo il flusso di cassa risente della crisi nell’esercizio 2010.

Anche i due indici seguenti autonomia finanziaria e indice di copertura mostrano come la cooperativa abbia rinsaldato il proprio assetto dopo il 2002. L’autonomia finanziaria indica la capacità di un azienda di “coprire” le passività grazie alle riserve e al risultato di esercizio. Il rapporto è costantemente basso non arrivando mai al 50%. Questo è dovuto al cospicuo ammontare di debiti, a loro volta causati agli investimenti necessari all’avvio dei nuovi servizi di residenzialità e assistenza diurna.

L’indice di copertura misura la possibilità di fronteggiare le immobilizzazioni grazie al proprio capitale. Ancora una volta si evince la difficoltà avuta nei primi anni 2000 e gli sforzi profusi nel periodo seguente. Nel 2004 il valore raggiunge la soglia del 70%, significa che più dei due terzi delle immobilizzazioni sono coperte del Patrimonio Netto. Il valore poi si abbassa; non tanto per la diminuzione delle ricchezze proprie de Il Ponte quanto all’aumento degli investimenti.

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RICLASSIFICAZIONE CONTO ECONOMICO 2008 / 2010

Voce IV^ dir 2008 2009 2010

Ricavi delle vendite € 811.044,00 € 850.461,00 € 922.682,00

Altri ricavi e proventi della gestione caratteristica € 47.760,00 € 96.169,00 € 106.753,00

Contributi in Conto d'esercizio € - € 111.525,00 € -

VALORE DELLA PRODUZIONE € 858.804,00 € 1.058.155,00 € 1.029.435,00

Costi per Materie Prime, sussidarie, di consumo e di merci € 10.542,00 € 11.996,00 € 24.130,00

Costi per servizi € 195.819,00 € 245.949,00 € 291.958,00 Costi per godimento di beni di terzi € 13.914,00 € 14.122,00 € 26.403,00 Oneri diversi di gestione € 34.623,00 € 49.117,00 € 24.869,00 COSTI DELLA PRODUZIONE € 254.898,00 € 321.184,00 € 367.360,00

VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO € 603.906,00 € 736.971,00 € 662.075,00

Ricavi accessori € 122.609,00 € 158,00 € 137.260,00

Costi Accessori € - € - € - SALDO GESTIONE CARATTERISTICA € 122.609,00 € 158,00 € 137.260,00

Ricavi straordinari € 4.744,00 € 310,00 € 1,00 Costi straordinari € 6.198,00 € 3.771,00 € - SALDO COMPONENTI STRAORDINARI -€ 1.454,00 - 3.461,00 € 1,00

COMPONENTI ACCESSORI E STRAORDINARI € 121.155,00 -€ 3.303,00 € 137.261,00

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO € 725.061,00 € 733.668,00 € 799.336,00

Ammortamenti € 33.601,00 € 37.252,00 € 35.697,00

Ricavi delle vendite € 811.044,00 € 850.461,00 € 922.682,00

Valore Aggiunto Caratteristico Netto € 691.460,00 € 696.416,00 € 763.639,00

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L’aumento dei Ricavi delle Vendite (sopra definito) comporta una aumento proporzionale del Valore Aggiunto creato nei tre esercizi esaminati.

RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO NETTO

PROSPETTO DI RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO NETTO

Voce Bilancio Riclassificato anno 2008 anno 2009 anno 2010

Remunerazione Risorse Umane € 60.121,00 € 42.266,00 € 730.938,00

Remunerazione Capitale proprio € 6.475,00 € 34.961,00 € 15.476,00

Remunerazione Capitale di credito € 21.727,00 € 17.090,00 € 12.872,00

Remunerazione Pubb Amm € 3.137,00 € 2.099,00 € 4.353,00

Totale Ricchezza Distribuita € 691.460,00 € 696.416,00 € 763.639,00

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Durante il 2010 più del 90% del Valore Aggiunto è destinato alla remunerazione delle Risorse Umane; il 5% al capitale proprio (reinvestito nel finanziamento della cooperativa) il 2,5% o destinato ai finanziatori esterni e il 0,30% (€ 2.099) alla Pubblica Amministrazione. Il dato del 2010 è assai simile a quello dei due esercizi precedenti:

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Ringraziamenti Desideriamo ringraziare il dottor Massimo Dell’Arringa, che oltre ad occuparsi della parte

economica, ci ha condotto con professionalità e competenza durante la stesura di questo

documento; la dottoressa Marta Modè (Responsabile della qualità in Solco Mantova e nostro

consulente qualità) per il preziosissimo aiuto nella lettura dei grafici; la dottoressa Patrizia Grisotto

(Ufficio Cooperazione della Provincia di Mantova), che ha letto il nostro precedente bilancio

dandoci preziosi suggerimenti per la stesura di quello attuale; Ghizzi Anna Maria e Agnese Moro,

dipendenti dell’ufficio amministrativo della Cooperativa “Il Ponte”, che sono parte attiva nella

realizzazione del Bilancio Sociale già dallo scorso anno.

Desideriamo ringraziare infine il nostro Consiglio di Amministrazione che ha condiviso le linee

progettuali di questo documento, la Direzione Tecnica e lo Staff di coordinamento che ci hanno

offerto sostegno e collaborazione.

Grazie a tutti.

Bavelloni Oriana

Bellintani Simonetta

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CONTATTI

Presidente: Simonetta Bellintani tel 3477839792 Direttore Tecnico: Cristina Benatti tel 3477842661 CDD Sermide tel 038662827 CSE Poggio Rusco tel 0386740242 CSE Palidano di Gonzaga tel 3474918659 Casa Matilde Pieve di Coriano tel 3451038933 Direttore Amministrativo Paolo Goldoni tel 3357408467 Amministrazione tel e fax 0386961399