Post on 01-Oct-2020
Il “Collettivo di Lavoro” articola la propria attività
basandosi su 5 punti fondamentali:
1. Creazione di reddito da lavoro manuale ed intellettua-
le ed in nessun caso di profitti o introiti incoerenti con la
partecipazione e l’impegno al progetto collettvo.
2. Lavorazione di materie prime prodotte in condizioni
lavorative e sociali dignitose, con particolare attenzione
alle piccole realtà prive di accesso alla certificazione
internazionale FairTrade.
3. Lavorazione di materie prime prodotte nel rispetto
dell’ambiente e del territorio con metodi di coltivazione
biologica, ricercando rapporti di fiducia con piccoli
produttori privi di accesso alla certificazione riconosciu-
ta Organic/Bio.
4. Condivisione comune, mediante una continua pratica
assembleare, delle scelte e dei percorsi che il progetto
intraprenderà, rifiutando la formazione di dinamiche
verticistiche ed autoritarie.
5. Costante ricerca di confronto e scambio con le realtà
che intendono promuovere la cultura e la pratica della
solidarietà, del mutualismo e dell’autogestione.
Il progetto Caffè Malatesta nasce a Lecco nel gennaio
2010 quando, per un gruppo di giovani provenienti da
diverse esperienze (chi dall’attivismo, chi da progetti
di autogestione, chi semplicemente da anni di studio o
lavoro precario), si apre la possibilità di utilizzare una
macchina per la torrefazione in disuso, presso la sede
del G.A.S. di Lecco (Comunità della Sporta). Sin
dall'inizio, la nostra esperienza è stata caratterizzata
dalla volontà di costruire una realtà lavorativa autoge-
stita basata su dinamiche decisionali antiautoritarie,
nella convinzione che un diverso modo di vivere la
produzione e il consumo, possa essere perno di un
cambiamento sociale in senso solidaristico, in alterna-
tiva ad un’economia capitalista che è predatrice di
culture, territori, tempo e spazio delle nostre vite.
Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di approfon-
dire le nostre conoscenze sul Caffè, di sviluppare me-
todi di lavorazione artigianale che non ne alterino le
caratteristiche organolettiche e l’aroma, nonché di
intessere contatti e iniziare collaborazioni finalizzate
alla lavorazione di materie prime di qualità provenien-
ti da circuiti solidali slegati dai canali commerciali
convenzionali.
E-MAIL: info@caffemalatesta.org
SITO: www.caffemalatesta.org
CAFFè MALATESTA
Torrefazione artigianale autogestita
[E. Malatesta] “ Incominciando col gustare un po’ di libertà si finisce per volerla tutta”
Come siamo nati Le provenienze del caffè verde Da subito ci siamo posti l’obiettivo di approfondire la
conoscenza delle specifiche situazioni dei coltivatori e
di stabilire progressivamente contatti che fossero il più
diretti possibile, evitando la mediazione di importatori
tradizionali che, inevitabilmente, includono anche pro-
dotti “etici” come quelli certificati Fair Trade e Bio
all'interno di logiche di carattere speculativo.
Abbiamo così stabilito solide relazioni con due impor-
tanti realtà: la cooperativa marchigiana "Mondo Soli-
dale/Shadhilly" e quella tedesca, con sede ad Ambur-
go, "Café Libertad". Assieme alla prima co-
importiamo un Arabica del Guatemala e un Robusta
dell'Uganda; con la seconda un’altro Arabica prove-
niente, in questo caso, dall’Honduras. Occasionalmen-
te lavoriamo anche altre origini, dedicandoci attenta-
mente sia alla sperimentazione che al mantenimento
dei rapporti con le cooperative di contadini con le quali
lavoriamo da più tempo. L’elenco delle principali ori-
gini da noi utilizzate è consultabile sul nostro sito alla
pagina “Le provenienze del Caffè”.
A partire dal 2011 il collettivo si occupa anche della
torrefazione e del confezionamento del Caffè Durito,
un monorigine Arabica Biologico prodotto dalla co-
munità zapatista Yachil in Chiapas (Messico). Lo stes-
so viene poi distribuito da una rete di gruppi solidali
facenti riferimento all’associazione Coordinadora.
Queste collaborazioni, congiuntamente all’importante
rete di distribuzione effettuata tramite i G.A.S., rappre-
sentano, per noi, la concreta possibilità di costruire reti
di solidarietà esterne e realmente alternative rispetto al
mercato convenzionale e alla grande distribuzione.
Guatemaya (100% Arabica) Macinato 250gr
Costo Caffè Verde € 1,69 45,72 %
Costi di struttura € 0,60 16,16 %
Costi Pacchetto e Adesivi € 0,19 5,02 %
Lavorazione* € 0,76 20,62 %
Elab. Ordini e Promozione* € 0,40 10,85 %
Progetto Caffè Malatesta* € 0,06 1,63 %
Totale IVA Esclusa € 3,69 100 %
IVA 22 %
Totale IVA Inclusa € 4,50**
Miscela Malatesta (Equilibrata) Macinato 250 g
Costo Caffè Verde € 1,33 40,57 %
Costi di struttura € 0,60 18,15 %
Costi Pacchetto e Adesivi € 0,19 5,64 %
Lavorazione* € 0,71 21,63 %
Elab. Ordini e Promozione* € 0,40 10,85 %
Progetto Caffè Malatesta* € 0,06 1,83 %
Totale IVA Esclusa € 3,28 100 %
IVA 22 %
Totale IVA Inclusa € 4,00**
Non è certo una novità dire che la scelta di lavorare una materia prima equamente paga-
ta al produttore e biologica comporta dei costi più alti rispetto al Caffè convenzionale,
coltivato e commercializzato secondo le vigenti spietate dinamiche di domanda e offer-
ta. Tutto ciò comporta che un pacchetto di Caffè come il nostro possa risultare “fuori
mercato” rispetto ai prodotti industriali rivenduti dalla grande distribuzione, che posso-
no contenere i prezzi solo riducendo in miseria le popolazioni indigene di coltivatori e
utilizzando impianti di torrefazione industriali di grandi dimensioni, a ciclo automatiz-
zato. Abbiamo sempre cercato di rendere accessibile il nostro Caffè a chiunque, obbiet-
tivo che tentiamo di raggiungere grazie alla vendita diretta al consumatore senza inter-
mediari, mantenendo i prezzi al pacchetto il più basso possibile e esponendo sempre i
prezzi trasparenti. Come esempio ecco i prezzi delle due miscele da noi più vendute:
Il prezzo trasparente
* In blu sono riportate le voci da noi trattenute.
**I prezzi del caffè sono molto variabili, verifica sul nostro sito se sono aggiornati: www.caffemalatesta.org.
Il nostro progetto nasce e si sviluppa con la volontà di
emancipare noi stessi dal lavoro precario e in condi-
zioni di sfruttamento, di svincolare i coltivatori dalle
imposizioni affamatrici delle grandi compagnie di
commercio e di creare assieme ad altre realtà una rete
di produzione e consumo parallela e alternativa, basa-
ta sull’auto sussistenza anziché sul profitto, sulla soli-
darietà anziché sulla competitività.
Per fare questo è necessario tutti quelli che acquistano
il nostro caffè abbiano ben presente che non si tratta
di una “merce” qualsiasi presa distrattamente dagli
scaffali di un immenso ipermercato, ma di uno stru-
mento di potenziale liberazione collettiva. La scelta,
difficile e ambiziosa per via delle notevoli differenze
logistico-gestionali, di tenere un prezzo in linea con
altri Caffè certificati, ma industriali, è fatta proprio
per avvicinare quei soggetti (lavoratori sotto-
pagati, precari, disoccupati, studenti e pensionati) che
Perché una torrefazione autogestita? si trovano a dover comprare merci prodotte sfruttando
altri lavoratori e altri territori, ma che avrebbero solo
da guadagnare dalla diffusione di reti mutualistiche, di
produzione e di scambio altre rispetto alla GDO.
Crediamo che siano ben pochi coloro per cui 4,00 €
rappresentano un prezzo non sostenibile (0,11 € a taz-
zina rispetto a 0,20 € minimo di un'altra torrefazione
artigianale che lavora Caffè convenzionale, 0,40 € di
un Caffè in capsula e almeno 1,00 € di un Caffè al
bar) e non vogliamo finire
col vendere un prodotto
“etico” e di qualità riservato
ad un’élite di classe medio-
alta, mentre i lavoratori con-
tinuano a finanziare i
discount, cioè ad oliare la
morsa che li stringe. Sappia-
mo di poter contare su una
realtà nazionale e internazio-
nale che, crescente e diversi-
ficata, fa della solidarietà,
d e l m u t u a l i s m o e
dell’autogestione la propria
tensione e la propria batta-
glia quotidiana. Auspichia-
mo perciò, di poter intessere
sempre più diffuse relazioni
con chi, come noi, aspira
alla propria e all’altrui e-
mancipazione.