Presentazione perno moncone

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I FACOLTA’ di MEDICINA e CHIRURGIA I CORSO di LAUREA SPECIALISTICA in ODONTOIATRIA e PROTESI DENTARIA CORSO INTEGRATO di RIABILITAZIONE PROTESICA INSEGNAMENTO di PROTESI DENTARIA III Prof.ssa IOLE VOZZA

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I  FACOLTA’  di  MEDICINA  e  CHIRURGIA  I  

CORSO  di  LAUREA  SPECIALISTICA  in    ODONTOIATRIA  e  PROTESI  DENTARIA  

CORSO  INTEGRATO  di  RIABILITAZIONE  PROTESICA  

INSEGNAMENTO  di      PROTESI  DENTARIA    III  

Prof.ssa  IOLE  VOZZA  

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 ELEVATI  COSTI  BIOLOGICI  (estesa  preparazione  dei  denti  pilastro)  

 MAGGIORI  COSTI  ECONOMICI   PRESENZA  DENTATATURA  PARODONTALMENTE  COMPROMESSA  

 CORONE  CLINICHE  CORTE  (altezza  minima  delle  corone  di  6mm  perché  la  lunghezza  degli  attacchi  è  di  almeno  4mm)  

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  Incremento  del  carico  masticatorio  conseguente  a  una  istanza  inadeguata  tra  attacco  e  tavolato  occlusale;  

  Irritazione  meccanica  della  gengiva  marginale  a  causa  di  una  distanza  insufficiente  tra  attacco  e  cresta  gengivale  

 Accumulo  di  placca  per  ridotta  accessibilità  alle  manovre  di  igiene  orale  

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 CONFIGURAZIONE  RADICOLARE  

 RAPPORTO  CORONA  –  RADICE  

 AREA  DEL  LEGAMENTO  PARODONTALE  

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 PILASTRO  IDEALE:   Elemento  pluriradicolato  con  radici  divergenti  e  irregolari  

 PILASTRO  MENO  ADATTO:   Elemento  monoradicolato  con  radice  conica  

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 RAPPORTO  IDEALE  è  2 : 3

 RAPPORTO  MINIMO  ACCETTABILE  è  1 : 1

(in  protesi  fissa,  meno  in  protesi  combinata,  solo  quando  arcata  antagonista  è  costituita  da  elementi  mobili  o  artificiali)  

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 Più  estesa  è  la  superficie  radicolare  in  cui  si  inserisce  il  legamento  parodontale  maggiore  è  la  capacità  del  dente  di  resistere  alle  forze  occlusali.  

 Pertanto  gli  elementi  più  idonei  sono  i  molari  e  i  canini.  

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Corrosione  dei  Metalli  

 E’ il complesso di fenomeni chimico-fisici grazie ai quali i materiali metallici subiscono un graduale deterioramento a causa di reazioni con le sostanza chimiche presenti nell’ambiente che li circonda.

 L’ambiente orale è particolarmente adatto a causare la corrosione dei metalli a causa di: umidità, variazioni di temperatura, passaggio di cibi e bevande, presenza di flora batterica.

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Corrosione  dei  Metalli   Solfuro d’ammonio  Acido solfidrico  Cloro  Acido fosforico  Zolfo contenuto negli alimenti (per es. uova)

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Corrosione  dei  Metalli   Corrosione chimica Dovuta ad una reazione chimica diretta tra gli elementi metallici e non metallici; avviene in ambiente umido o secco.

 Corrosione elettrochimica (o elettrolitica) Dovuta al passaggio di una corrente elettrica; avviene sempre in ambiente umido.

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Corrosione  dei  Metalli  Corrente elettrica

E’ costituita da un flusso di cariche elettriche attraverso un conduttore di elettricità.

Conduttori di elettricità sono:  Elettronici (metalli): nei quali la corrente elettrica è dovuta al

mantenimento di elettroni all’interno di essi.  Elettrolitici (soluzioni acquose di acidi, basi e sali): in cui la

corrente elettrica è dovuta al movimento di ioni.

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Corrosioni  eleCrochimiche  nel  C.O.   Corrosione dovuta a differenze nella

composizione dei materiali metallici (restauro in oro in contatto con uno in amalgama).

 Corrosione dovuta a differenze nella composizione dell’elettrolita (restauro metallico parzialmente ricoperto da residui di cibo).

 Corrosione dovuta a differenze di sollecitazione dei materiali metallici (oggetto metallico con alcune zone che hanno subito deformazione plastica a freddo e altre no).

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MATERIALE POTENZIALE Titanio + 3500 Platino +1450 Palladio +1350 Oro +1000 Cromo +750 Cr-Co-Mo +650 Zirconio +320 Nichel +200 Rame -30 Stagno -200 Cobalto -350 Ferro -500 Zinco -950

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La biocompatibilità dei metalli La biocompatibilità dei metalli è legata alla facilità o meno della loro corrosione in ambiente biologico: i fluidi biologici hanno infatti un elevato potere corrosivo nei confronti dei metalli. Durante la corrosione avviene il rilascio di ioni metallici con due possibili conseguenze: • la perdita di funzionalità dell’impianto, dovuta al peggioramento delle proprietà meccaniche; • la contaminazione sia dei tessuti circostani che dell’intero organismo, con ioni metallici spesso tossici, con danno anche grave per la salute del paziente (es. metallosi)

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Corrosione  dei  Metalli  

  Il tatuaggio da amalgama E’ il fenomeno della ionizzazione di alcuni metalli o leghe che, avendo una differenza di elettro-potenziale tra di loro, immerse in un ambiente elettrolitico, cioe’ contenente ioni, conducono a fenomeni di elettrolisi ossia passaggio di ioni dal polo negativo quale e’ l’anodo al polo positivo o catodo. dunque il corpo umano non e’ altro che una pila elettrica in cui avviene un passaggio di elettroni in una soluzione elettrolitica qual e’ la saliva.

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Tatuaggi da amalgama

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Corrosione  dei  Metalli   Esistono delle apparecchiature che misurano la differenza di

potenziale elettrochimico esistente tra le leghe presenti nel cavo orale ed e’ utile per capire quale lega sostituire in caso di potenziale piu’ alto rispetto alle altre.

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Fenomeni  allergici  e  sensibilizzazione  allergiche    I fenomeni di allergia a particolari metalli (in particolare

al Nichel) sono in progressivo e continuo aumento (reazioni cutanee a bigiotteria, stanghette occhiali, casse orologi, etc.)

 Ciò è particolarmente vero per la popolazione di sesso femminile (30- 40%)

 La sensibilizzazione può essere connessa alla continua ingestione di ioni (pentole, posate,

etc.) o anche al rilascio ionico da metalli impiantati.

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Corrosione  dei  Metalli   Nell’eseguire una nuova restaurazione conservativa o

protesica si dovrebbe scegliere le lega avente un potenziale elettrico piu’ vicino a quello delle altre restaurazioni gia’ presenti nel cavo orale.

  lo stesso problema si pone anche in implantoprotesi in quanto l’impianto e’ in titanio, l’abutment in titanio ma la protesi fissa che supporta l’impianto e’ in lega aurea o vile e dunque si produce sempre differenza di potenziale.

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Passività  dei  metalli  

 E’ l’insieme dei processi che portano alla formazione di una pellicola superficiale che protegge il materiale sottostante dall’attacco corrosivo.

 Titanio  Alluminio  Cromo

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Leghe  metalliche   Leghe nobili Costituite da metalli nobili resistenti all’ossidazione e alla corrosione (Oro, Argento, Platino, Palladio, Iridio, Rodio, Osmio, Rutenio).

 Leghe non nobili Costituite da metalli vili o non nobili che hanno limitata resistenza ala corrosione e si ossidano facilmente quando vengono riscaldati all’aria.

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Leghe  nobili  da  colata  

 Leghe d’oro da colata  Leghe a baso contenuto d’oro  Leghe all’Argento-Palladio  Leghe all’Argento-Indio  Fornite sotto forma di piastrine

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Leghe  d’oro  da  colata  Tipo I: tenere (intarsi) Tipo III: dure (corone,ponti,

intarsi) Tipo II:medie (intarsi) Tipo IV: extra dure (ponti

estesi e protesi scheletrate) Passando dal I al IV tipo aumentano la resistenza

meccanica e la durezza e diminuiscono la duttilità e la percentuale di oro.

I principali costituenti sono: Au, Ag, Cu ed in percentuali minori Pd, Pt, Zn.

La concentrazione minima di Oro richiesta varia dall’83% (I tipo) al 75% (IV tipo).

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Leghe  nobili-­‐  Leghe  d’oro  da  colata  

Au: puro è molto tenero e poco resistente. Impartisce alla lega una elevata resistenza alla

corrosione. Cu: aumenta la durezza e la resistenza meccanica

della lega e abbassa la temperatura di fusione ma riduce la resistenza alla corrosione.

Ag: aumenta le caratteristiche meccaniche della lega, riduce il colore giallo impartito dall’oro e quello rossastro del rame.

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Leghe  nobili-­‐  Leghe  d’oro  da  colata  

 Pt- Pd: aumentano la durezza, la resistenza meccanica, la temperatura di fusione, la resistenza alla corrosione e schiariscono le leghe.

 Zn: aumenta la fluidità della lega allo stato liquido e riduce l’ossidazione degli altri metalli non nobili ad alta temperatura ossidandosi per primo.

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Leghe  non  nobili    Leghe da colata per la costruzione di protesi metalliche

(fornite in blocchetti o lingotti)   Semilavorati (fili, lamine) per uso ortodontico e per la

costruzione di ganci  Derivano da un particolare gruppo di leghe dette superleghe

che presentano una buona resistenza allo scorrimento viscoso, resistenza meccanica e alla corrosione ed elevata rigidità grazie alla presenza di precipitati all’interno del solido (vanadio, alluminio, titanio, tungsteno).

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Leghe  non  nobili  per  PPR  (stelliO)   La lega deve contenere non meno dell’85% di

Cromo, Cobalto e Nichel o non meno del 20% di Cromo (specifica n°14 dell’A.D.A.)

 Deve essere compatibile (specifica n°41 dell’A.D.A.).

 Non devono presentare segni di corrosione dopo che sono state esposte per un anno all’ambiente orale.

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Si  realizza  in  caso  di  elementi  dentari    Devitalizzati  con  scarsa  corona  clinica    ed  una  buona  lunghezza  radicolare  

• La  lunghezza  del  perno  moncone  deve  essere  uguale    o  superiore  a    quella  della  corona  clinica.  • Equivale  a  dire  che  deve  essere  i  2/3  o  i  ¾    della  lunghezza  della  radice.  • L’estremità  del  canale  deve  essere  otturata  per  almeno  3mm  per  evitare  la  dissoluzione  del  materiale.  

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 Riduzione  facce  assiali  ed  eliminazione  della  sostanza  dentale  non  sostenuta  con  una  fresa  conica  a  testa  tonda.  

 Eliminazione  di  carie,  otturazioni  e  fondi  di  cavità  precedenti  con  una  fresa  a  palla.  

 Eliminazione  della  guttaperca  con  frese  Largo  ad  estremità  monca  e  non  tagliente.  

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Diametri  degli  alesatori  Largo  

 Ø  1,2  mm  incisivi  inferiori-­‐premolari  inferiori-­‐molari  

 Ø  1,4  mm  incisivi  laterali  superiori-­‐canini  inferiori  

 Ø  1,6  mm  incisivi  centrali  superiori-­‐canini  superiori-­‐      premolari  inferiori  

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 Allargamento  del  canale  con  alesatori  di  diametro  crescente.  

 Realizzazione  di  un  box  interno  occlusale  a  livello  del  massimo  spessore  di  sostanza  dentale,  di  diametro  e  altezza  uguali  a  quelli  della  fresa.  Per  un  dente  a  più  canali  la  tacca  si  esegue  in  un  canale  diverso  da  quello  usato  per  l’alloggiamento  del  perno.  

  Si  smussa  con  una  fresa  a  fiamma  diamantata  il  profilo  esterno  del  piano  occlusale.  

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• Si  lavora  un  perno  in  plastica  di  calibro  14  e  si  esegue  una  piccola  tacca  sull’estremità  per  facilitarne  la  ricollocazione  nelle  fasi  successive.    • Si  lubrifica  il  canale  con  vaselina  applicata  con  l’estremità  di  un  alesatore  di  piccolo  diametro  rivestito  di  cotone.    • Si  utilizza  una  resina  calcinabile    Duralay  autopolimerizzante    miscelando  polvere  e  liquido    fino  ad  ottenere  una  consistenza  un  po’  liquida.  

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Si  riempie  il  canale  di  resina  con  l’aiuto  del  pernino  spinto  fino  al  fondo  dell’alloggiamento  canalare  ricoprendo  lo  smusso  esterno.  Quando  la  prima  fase  di  solidificazione  della  resina  è  terminata  si  smuove  il  perno  con  dei  movimenti  assiali  per  accertarsi  che  non  ci  siano  sottosquadri  nella  preparazione.  Si  può  rivestire  con  un  po’  di  resina  la  parte  esterna  del  perno  in  plastica  per  poi  rifinirlo  con  una  fresa  Quando  la  resina  si  è  indurita  si  disinserisce  il  perno  in  Duralay  e    si  fa  colare  .  

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Si  fonde  la  resina  in  oro  massiccio  e  si  ottiene  il  perno  moncone  d'oro.  La  procedura  consiste  nel  mettere  il  perno  moncone  in  Dura  Lay  in  un  cilindro  con  un  rivestimento  a  legante  fosfatico  che  dopo  l'indurimento  viene  fatto  cuocere  in  forno  a  circa  800°  per  far  sì  che  la  resina  scompaia  e  lasci  il  posto  ad  uno  spazio  vuoto,  una  sorta  di  stampo  che  viene  riempito  con  oro  giallo.  Viene  ripulito  e  sabbiato  ed  è  pronto  per  la  cementazione.    

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Si  fissa  il  perno  con  cemento  all’ortosfato  di  zinco.  Inserendo  lentamente  il  perno  si  elimina  l’eccesso  di  cemento  e  si  ottiene  una  collocazione  precisa  del  moncone.  

Quando  la  ricostruzione  riguarda  denti  cuspidati  devitalizzati  la  ritenzione  dipende  dalla  quantità  di  sostanza  restante  e  dalla  configurazione  radicolare.  Premolari  mascellari:  si  utilizza  canale  vestibolare  Molari  mascellari:  si  utilizza  canale  palatino  Molari  inferiori:  canale  distale  più  rettilineo  

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Protesi  fissa  in  oroplatino-­‐porcellana  sui  perni  moncone  con  una  protesi  scheletrata  rimovibile    

con  attacchi  di  precisione.    

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“Le  cose  migliori  

si  ottengono  solo  con  il  

massimo  della  passione“  

(Johann  Wolfgang  Goethe)