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La necessità di cambiare
Weekly Bulletin
30 Giugno 2017
1 I membri del Congresso degli Stati Uniti saranno in vacanza per una
settimana in occasione della festa dell'indipendenza del 4 luglio, il che riduce
ulteriormente il tempo a disposizone per implementare le riforme. Al loro rientro,
resteranno soltanto 15 giorni di sessioni parlamentari prima della pausa estiva
durante il mese d'agosto. In totale, ciò lascia soltanto 76 giorni di sessioni al
Congresso e 66 giorni al Senato prima della fine dell'anno. Dato l'ultimo
annuncio di un ritardo nella votazione del Senato sulla riforma della sanità e lo
scarso progresso sulla riforma delle imposte, nonché l'incertezza sul rialzo del
limite all'indebitamento pubblico, i tempi stringono per mettere in atto le riforme
promesse durante la campagna elettorale di Trump. Qualsiasi ritardo ulteriore
nell'attuazione di queste riforme metterebbe il mercato azionario sotto pressione
dato che la realizzazione delle riforme è inclusa nelle stime degli utili futuri.
2 In Europa la pressione immediata di cambiare viene da circostanze esterne,
e le banche centrali della regione stanno già prendendo misure al riguardo. Le
speculazioni degli investitori sull'eventuale riduzione dello stimolo monetario da
parte della Banca Centrale Europea (BCE) per via della ripresa economica
nell'Eurozona si sono rivelate veritiere. Il Presidente della BCE Mario Draghi ha
fatto sapere che la politica monetaria potrebbe cambiare, il che ha provocato un
rialzo immediato dell'Euro rispetto al Dollaro. Simmetricamente Mark Carney,
governatore della Bank of England, ha indicato un irrigidimento della politica
monetaria in Gran Bretagna, anche se per motivi diversi. L'inflazione in Gran
Bretagna ha superato il target della banca centrale, creando una situazione
potenzialmente difficile in vista delle aspettative per un calo della crescita
economica. Le banche centrali devono ovviamente comunicare prima ed agire
dopo, ma i segnali puntano verso una politica monetaria meno espansiva nel
futuro.
3 Il governo dell'India, che non è noto per rispondere velocemente a pressioni
esterne, il primo luglio metterà in atto una riforma delle imposte. Questa
iniziativa ambiziosa dovrebbe avere degli effetti positivi sull'economia a lungo
termine, anche se restano dubbi su come metterla in pratica. La nuova
tassazione semplificata dovrebbe dare una spinta alla crescita del Prodotto
Interno Lordo (PIL) grazie alla riduzione delle barriere al commercio interno e la
razionalizzazione dei sistemi di approvigionamento, permettendo dei guadagni
d'efficienza, il che a sua volta dovrebbe incoraggiare gli investimenti dall'estero.
CIO Insights
Possono essere forze politiche o circostanze esterne
che fanno pressione per ottenere dei cambiamenti.
Governi e banche centrali hanno delle dinamiche
proprie, alquanto diverse tra di loro.
Christian Nolting
CIO Globale
All'interno del Bulletin:
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
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01Il Congresso degli Stati
Uniti è sotto pressione
per mettere in atto le
riforme in tempi stretti.
02Le banche centrali
europee preparano un
cambio della politica
monetaria.
03Dopo anni di pressioni, il
governo dell'India ha
annunciato una nuova
imposta nazionale.
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CIO Insights Weekly Bulletin — 30 Giugno 2017
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STATI UNITI
Larry V Adam
CIO and Chief Investment Strategist – WM Americas
La riforma sanitaria negli Stati Uniti, la prima ed una delle più importanti riforme
del Presidente Trump, ha subìto un nuovo ritardo. Considerando che il
Congresso americano ha solo più 15 sessioni parlamentari davanti a sé prima
della chiusura estiva di agosto, i tempi stringono. In totale restano soltanto 76
sessioni per il Congresso e 66 per la Camera prima della fine dell'anno. Oltre al
ritardo sulla sanità, restano incompiute anche la riforma delle imposte
individuale e per le imprese, nonché l'accordo sul rialzo del limite
all'indebitamento pubblico. Il mercato azionario continua a quotare intorno a
livelli di record storico, grazie al fatto che lo stimolo economico che dovrebbe
scaturire dalle riforme economiche di Trump è incluso nei prezzi delle azioni.
Stimiamo che la sola riforma delle imposte aggiunga 5 Dollari agli utili medi a
12 mesi dei titoli rappresentati nell'indice S&P 500, che stimiamo a 140 Dollari.
Qualsiasi ritardo ulteriore nell'attuazione di queste riforme metterebbe il
mercato sotto pressione ed innalzerebbe la volatilità, che attualmente si trova
ad un livello estremamente basso (l'indice di volatilità VIX è inferiore a 10).
Nonostante il fatto che il mercato azionario abbia ignorato la mancanza di
risultati a Washington, la politica ha un'influenza notevole sui mercati finanziari.
Il 23 giugno in occasione del nostro vertice dei "Chief Investment Officer"
abbiamo aggiornato le nostre previsioni per l'economia e per le classi di attivi a
12 mesi. Per via dei ritardi nell'attuazione delle riforme di Trump abbiamo
ridotto la nostra stima per la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il
2017 dal 2,2% al 2,1% e per il 2018 dal 2,4% al 2,3%. Per gli stessi motivi
abbiamo ridotto anche la nostra previsione del rendimento obbligazionario
governativo statunitense (Treasury) decennale dal 3% al 2,6%, e la previsione
del cambio EUR/USD a 12 mesi da 1,00 a 1,10.
I dati della settimana
A seguito di una serie di dati economici più deboli del previsto, il Citigroup
Economic Surprise Index che misura la differenza tra soprese positive e
negative nei dati economici è calato al livello più basso (-75) da agosto 2011. Si
tratta però di una tendenza stagionale che potrebbe invertirsi nella seconda
metà dell'anno. Il 3 luglio verrà pubblicato l'indice ISM di giugno dei responsabili
agli acquisti nelle imprese del settore secondario. Ci si attende un aumento per
il secondo mese consecutivo, da 54,9 punti a 55,1. Terremo d'occhio in modo
particolare i sub-indici della produzione e degli ordini industriali, dato che danno
indizi sulla crescita futura del settore secondario. Lo stesso giorno verranno
pubblicate le vendite di motoveicoli. Ci aspettiamo che restino immutate rispetto
alle 16,5 milioni di unità annualizzate vendute a maggio. Il 6 luglio verrà
pubblicato l'indice ISM del settore terziario. Ci si attende che resti nella fascia
espansiva al di sopra dei 50 punti, ovvero a 56,6. Infine il 7 luglio uscirà il
rapporto sull'occupazione. Dopo la cifra deludente di maggio, quando sono stati
creati soltanto 138.000 nuovi posti di lavoro, ci si aspetta che la cifra di giugno
raggiungerà il livello di 180.000 e che il tasso di disoccupazione resterà al
4,3%, il livello più basso da maggio 2001. La crescita salariale è prevista al
2,6% anno su anno.
I tempi stringono
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EMEA
Stéphane Junod
CIO EMEA and Head of DPM EMEA
Tira aria di cambiamento nelle banche centrali europee
L'eurozona sta godendo di una discreta ripresa economica sin dalla fine
dell'anno scorso, portando da qualche mese gli investitori a domandarsi da
qualche mese quando la Banca Centrale Europea inizierà a ridurre gli acquisti
di obbligazioni che fanno parte del programma di stimolo monetario detto
allentamento quantitativo. Il PIL dell'Eurozona è cresciuto dell'1,9% anno su
anno nel primo trimestre, superando le aspettative. Anche se
quest'accelerazione economica per ora non si è manifestata in un aumento
dell'inflazione, ci si aspettava un annuncio in questo senso nel corso dell'estate.
L'annuncio è arrivato il 27 giugno, nel corso del vertice annuale della Banca in
Portogallo, dove il Presidente della BCE Mario Draghi ha annunciato che "tutti i
segnali puntano ad una ripresa in via di rafforzamento e di espansione nella
zona euro" e che "le forze della deflazione sono state sostituite da forze
inflazionistiche", aggiungendo di aver fiducia nel processo di riforma
dell'Eurozona, che si aseptta risultare favorevole per i consumi e gli
investimenti.
Nonostante queste dichiarazioni siano state una mera conferma delle
aspettative, l'Euro si è apprezzato dell'1,5% rispetto al Dollaro, il rialzo
percentuale maggiore da un anno, mentre i rendimenti obbligazionari
governativi sono saliti nell'intera zona Euro: il rendimento obbligazionario
governativo tedesco (Bund) decennale è salito di 20 punti base. Mario Draghi
ha qualificato i suoi commenti precisando che "un grado significativo di
sostegno monetario è ancora necessario affinché la dinamica dell'inflazione
diventi durevole e sostenibile", ma i mercati finanziari hanno preso queste
dichiarazioni come conferma che la BCE probabilmente inizierà a ridurre gli
acqusiti di titoli a partire dall'inizio dell'anno prossimo, anche se in modo lento e
graduale. Il fattore determinante sarà il tasso d'utilizzo della capacità produttiva
all'interno dell'Eurozona. Anche se la disoccupazione è calata, sussistono
tuttora ampie risorse inutilizzate, specie nel mercato del lavoro, che devono
essere assorbite prima che l'accelerazione della crescita economica si
trasformi in un aumento dell'inflazione. Sembra che Mario Draghi abbia voluto
ricordare ai mercati finanziari in anticipo che la divergenza attuale tra la Fed
che sta alzando i tassi d'interesse e la BCE che continua ad essere ultra-
espansiva non durerà per sempre.
Ad un solo giorno di distanza Mark Carney, governatore della Bank of England
(BoE), si è espresso in modo simile a Mario Draghi, anche se le preoccupazioni
della banca centrale inglese sono ben diverse: in Gran Bretagna l'inflazione è
salita al di sopra del target della BoE, riducendo gli introiti reali e dando luogo a
preoccupazioni sulla spesa al consumo, un pilastro principale dell'economia
britannica. Nei mesi scorsi ad ogni decisione della banca centrale sui tassi
d'interesse, uno o più membri del comitato esecutivo hanno votato per un
rialzo. Di conseguenza, non ha stupito che il 28 giugno Mark Carney abbia
dichiarato che "qualsiasi eccesso dell'inflazione al di sopra del target non può
che essere temporaneo e limitato", aggiungendo che "la tolleranza per un
eccesso d'inflazione è limitata" e che "una riduzione dello stimolo monetario
probabilmente diverrà necessaria". È solamente dieci mesi fa, ad agosto, che la
BoE ha abbassato i tassi d'interesse per l'ultima volta. C'è una sensazione di
cambiamento nell'aria dopo anni di stimolo monetario post-crisi finanziaria.
Anche se le banche centrali agiscono ben più tardi di quando comunicano, si
intravede l'inizio di un abbandono della politica monetaria ultra-espansiva.
Tira aria di cambiamento monetario
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CIO Insights Weekly Bulletin —30 Giugno 2017
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CIO Insights Weekly Bulletin — 30 Giugno 2017
ASIA
Tuan Huynh
Chief Investment Officer APAC, Head of DPM APAC
La riforma delle imposte in India
L'1 luglio l'India introdurrà una tassa sui beni e sui servizi detta "GST" che
sostituisce 17 tipi di imposte locali e federali. Per rendere possibile ciò, 29 Stati
e 7 territori dell'Unione hanno dovuto abbandonare le proprie prerogative sulla
tassazione. Nonostante ciò, non è stato possibile stabilire un tasso unico: ci
saranno quattro aliquote, al 5%, al 12%, al 18% ed al 28%.
L'impatto a lungo termine di questa riforma fiscale dovrebbe essere notevole.
Ad esempio, questa semplificazione dovrebbe permettere di razionalizzare i
sistemi di approvigionamento nazionali, aumentandone l'efficienza.
L'emergenza di un vero mercato unico pan-indiano dovrebbe incoraggiare gli
investimenti dall'estero e sostenere la crescita economica. Il Fondo Monetario
Internazionale stima che l'introduzione della GST potrebbe innalzare il tasso di
crescita annuale del PIL al di sopra dell'8%. Il ministro delle finanze dell'India
Arun Jaitely ritiene, forse con troppo ottimismo, che la GST aggiungerà 2% alla
crescita economica annuale della nazione.
Prevediamo tuttavia delle difficoltà di implementazione a breve termine, dal
momento che le imprese dovranno attuare investimenti importanti per adattarsi
alla nuova imposta e la burocrazia statale dovrà fare altrettanto in tempi
relativamente brevi. C'è inoltre il rischio di dispute su quale aliquota va
applicata in quale caso. D'altronde riteniamo che la nuova imposta potrebbe
incoraggiare il pagamento delle tasse dato che i venditori potranno usare certe
imposte già pagate come crediti per il pagamento dalla GST.
Crescita economica in Cina ed eventuali problemi commerciali
La stampa si è focalizzata sulla visita del presidente Xi Jinping a Hong Kong,
ma ci sono state anche altre novità importanti. Il National Academy of
Economic Strategy, un istituto di ricerca ufficiale, ha stimato la crescita del PIL
al 6,8% nel secondo trimestre ed al 6,7% nel terzo, suggerendo che il governo
non si attende un calo marcato della crescita economica. L'istituto ritiene che
non ci sarà alcuna difficoltà a raggiungere il target di crescita ufficiale del
governo del 6,5%.
Il commercio estero potrebbe però riverlarsi problematico. La Cina è
attualmente coinvolta in 100 giorni di trattative sul commercio con gli Stati Uniti.
Per ora ne sono scaturite soltanto alcune piccole concessioni nel commercio
dei beni agricoli. Ma sembra che la Casa Bianca stia esaminando le
importazioni d'alluminio dalla Cina per motivi di sicurezza nazionale, oltre a
condurre un'inchiesta sull'importazione dell'acciaio.
Il 28 giugno la People's Bank of China, la banca centrale cinese, ha innalzato la
fascia di quotazione del Renminbi (RMB) rispetto al Dollaro a 6,8053 RMB,
rafforzando sia lo Yuan nazionale (CNY) sia quello estero (CNH).
Tassazione in India e commercio in Cina
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CIO Insights Weekly Bulletin — 30 Giugno 2017
Continua il trend al rialzo Azioni globali• Nonostante l'indice azionario globale MSCI AC World abbia raggiunto 36 livelli
record dall'inizio dell'anno, restiamo fiduciosi sulla azioni globali a lungo termine per i
motivi seguenti:
• Il contesto economico globale migliorato, la fiducia delle imprese e le politiche
monetarie favorevoli delle banche centrali hanno reso possibile un rialzo delle stime
degli utili delle imprese in tutti i mercati sviluppati.
• Per via dei tassi d'interesse in via di rialzo e della fase matura del ciclo economico,
c'è poco spazio per un aumento ulteriore del rapporto prezzo/utili. Al contrario, ci
aspettiamo una contrazione del rapporto in tutti i mercati sviluppati maggiori. Di
consequenza, visto che per la prima volta dal 2011 tutti i mercati sviluppati si
aspettano una crescita degli utili, saranno questi ultimi a determinare il livello dei
mercati azionari nei prossimi 12 mesi.
• All'interno dei mercati sviluppati vediamo il maggior potenziale in Europa ed in
Giappone, ma restiamo generalmente positivi su tutti i mercati principali.
• Ci aspettiamo che i mercati emergenti vadano leggermente meglio di quelli sviluppati
nei prossimi 12 mesi per via del contesto macroeconomico in via di miglioramento,
l'attuazione di riforme economiche, la crescita degli utili delle imprese, il sostegno da
parte delle banche centrali e le valutazioni favorevoli. All'interno dei mercati
emergenti la selezione resta importante: preferiamo l'Asia rispetto all'America Latina.
• A breve termine restiamo cauti sul mercato azionario e riteniamo che le azioni
restino suscettibili ad una correzione, ma a lungo termine abbiamo un'opinione
costruttiva grazie ai tassi d'interesse bassi, il sostegno da parte della banche centrali
ed un'accelerazione nella crescita degli utili e dell'economia. Consideriamo periodi di
debolezza del mercato come potenziali opportunità d'acquisto.
All'interno dei mercati
sviluppati preferiamo
l'Europa ed il Giappone
piuttosto che gli Stati Uniti.
Nei mercati emergenti
preferiamo l'Asia
all'America Latina.
Azioni globali
— Focus della settimana
Grafico 1: Le nostre nuove previsioni per i mercati azionari
Fonte: Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Asset Management.
Dati aggiornati al 22 giugno 2017.
0,0%
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
5,0%
6,0%
7,0%
8,0%
Asia exJapan
Euro Stoxx50
LATAM DAX FTSE 100 MSCI Japan S&P 500
12 Month Return ExpectationPrevisione rendimento a 12 mesif
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Rendimenti obbligazionari in rialzoStati Uniti e mercati emergenti
Reddito fisso
— Punto focale della settimana
• A seguito di dati economici deludenti, preoccupazioni geopolitiche ed aspettative
ridotte per l'inflazione a causa della debolezza dei prezzi per le materie prime, il
rendimento obbligazionario governativo statunitense (Treasury) il 26 giugno è calato
al livello più basso dell'anno (2,13%).
• L'indice Citigroup Economic Surprise Index, che misura se i dati economici sono
migliori o peggiori del previsto, è calato da +58 punti a marzo a -76 adesso, il livello
più basso da agosto 2011.
• Tuttavia, a seguito delle dichiarazioni di Mario Draghi che il mercato ha interpretato
come indicazione che la BCE potrebbe rendere la propria politica monetaria più
ristrettiva prima del previsto, il rendimento dei Treasuries ha ripreso a salire per la
prima volta da tre settimane.
• Ci aspettiamo che i dati economici migliorino rispetto al livello attuale, che la crescita
del PIL negli Stati Uniti acceleri al 2,1% nel 2017 ed al 2,3% nel 2018, e che la Fed
innalzerà i tassi d'interesse due volte nei prossimi 12 mesi. Di conseguenza,
stimiamo che il rendimento decennale delle Treasuries salirà al 2,60% nel corso dei
prossimi 12 mesi.
• Stimiamo che le obbligazioni, sia investment grade sia ad alto rendimento, andranno
meglio delle Treasuries in un contesto di tassi d'interesse in rialzo, condizioni
creditizie stabili e di crescita economica in via di miglioramento, anche se i
rendimenti potrebbero essere frenati dal fatto che gli spread sono già calati al di
sotto della media a 15 anni e sotto il nostro target a 12 mesi.
• Preferiamo le obbligazioni emergenti in valuta forte rispetto alle obbligazioni
investment grade e ad alto reddito perché i titoli emergenti offrono spazio per una
compressione ulteriore degli spread rispetto alla media storica e sono sostenuti dai
fondamentali economici e dal miglioramento dell'inflazione.
Grafico 2: Spread nei mercati emergenti rispetto alla media storica.
Fonte: FactSet, Deutsche Bank Wealth Management.
Dati aggiornati al 7 giugno 2017.
Preferiamo le obbligazioni
emergenti rispetto a quelle
ad alto reddito (High Yield)
e ad alta bonità
(Investment Grade) nei
prossimi 12 mesi per via
del miglioramento dei dati
fondamentali economici ed
il potenziale per una
riduzione ulteriore degli
spread.
0
200
400
600
800
1000
1200
2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015
Bloomberg Barclays Emerging Markets USD Option Adjusted Spread
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Glossario
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Materie prime Petrolio ed oro
Materie prime
— Focus della settimana
• Il prezzo del petrolio si è leggermente ripreso all'inizo della settimana, dopo che la
settimana precedente era sceso in territorio di correzione (-20%), toccando il livello
più basso da agosto 2016.
• È stato l'aumento della produzione petrolifera negli Stati Uniti a ridurre il prezzo, dal
momento che i mercati finanziari hanno iniziato a mettere in dubbio l'abilità
dell'OPEC di limitare la crescita degli inventari mondiali di greggio. Di conseguenza,
il prezzo del petrolio ha sottoperformato l'indice delle materie prime del 6% circa
dall'inizio del secondo trimestre.
• A breve termine ci aspettiamo che il petrolio resti sotto pressione per via della
difficoltà dell'OPEC a limitare la produzione, l'aumento della produzione statunitense
e le scorte elevate di greggio a livello mondiale. Tuttavia, an lungo termine restiamo
costruttivi sul prezzo del petrolio. Riteniamo che la domanda dovrebbe superare
l'offerta perché
• Gli investimenti globali in capitale sono ad un minimo quinquennale.
• Le scoperte di giacimenti di petrolio e gas nei 2-3 anni scorsi sono vicine ai
minimi decennali.
• La domanda da parte della Cina resta forte.
• Il nostro target di prezzo a 12 mesi è di 50 Dollari al barile.
• Restiamo cauti sull'oro. I mercati stimano soltanto al 50% la probabilità di un rialzo
ulteriore dei tassi negli Stati Uniti nel 2017, secondo noi lo scenario più probabile.
L'accelerazione della crescita ed il rialzo dei tassi negli Stati Uniti dovrebbero frenare
il prezzo dell'oro: il nostro target a 12 mesi è di 1200 Dollari l'oncia.
Il prezzo del petrolio è
rimontato dopo la
correzione della settimana
scorsa, quando è calato al
livello più basso da agosto
2016.
Grafico 3: Prezzo del petrolio del tipo WTI* negli scorsi 12 mesi.
Fonte: Thomson Reuters, Deutsche Bank Wealth Management.
Dati aggiornati al 27 giugno 2017.
* WTI sta per West Texas Intermediate Light Sweet Crude, una delle due varietà di
petrolio di riferimento, insieme al Brent.
$40
$42
$44
$46
$48
$50
$52
$54
$56
06.27.16 08.27.16 10.27.16 12.27.16 02.27.17 04.27.17 06.27.17
WTI Crude Oil
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Glossario
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A seguito della divergenza
della crescita economica a
della riduzione del premio
sui rendimenti statunitensi,
abbiamo abbassato il
nostro target per il cambio
EUR/USD a 12 mesi a
1,10 Dollari per 1 Euro.
Cambi
— Focus della settimana
Mercato valutario
Valute globali
• Il Dollaro statunitense è calato dopo l'annuncio del Senato americano che il
voto sulla riforma della sanità sarà rimandato a dopo il 4 luglio, il cha ha fatto
riemergere dubbi sull'abilità del presidente di implementare le riforme.
• Per via della divergenza nella crescita economica, che si fa più forte in Europa
mentre si indebolisce negli Stati Uniti, e della riduzione del differenziale di
rendimento dei titoli statunitensi rispetto a quelli europei, l'Euro si è apprezzato
rispetto al Dollaro dell'8% circa dall'inizio dell'anno.
• Tuttavia, non ci aspettiamo un'apprezzamento significativo futuro dell'Euro
perché stimiamo che il Dollaro verrà sostenuto da un'accelerazione della
crescita economica, mentre l'Euro potrebbe soffrire per via delle incertezze
legate all'eventuale elezione anticipata in Italia.
• Il nostro target per il cambio EUR/USD a 12 mesi è di 1,10.
• A breve termine lo Yen giapponese (JPY) dovrebbe continuare a fungere da
indicatore della volatilità globale e dell'incertezza politica.
• A lungo termine, data la politica della Bank of Japan del controllo sulla curva
dei tassi, ci aspettiamo che il cambio USD/JPY si indebolisca a 115.
• Ad un anno dopo il voto sulla Brexit, non vi è ancora molta chiarezza sui
termini della fuoriuscita dall'Unione Europea.
• A breve termine ci aspettiamo che la volatilità aumenti man mano che
emergono dettagli sulle trattative circa la Brexit, il che dovrebbe pesare sul
valore della Sterlina (GBP).
• Il nostro target per il cambio GBP/USD a 12 mesi è di 1,23.
Figura 4: Riduzione del differenziale della crescita economica degli Stati Uniti.
Fonte: Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Asset Management.
Dati aggiornati a giugno 2017.
0,0%
0,2%
0,4%
0,6%
0,8%
1,0%
1,2%
1,4%
1,6%
Eurozone U.K. Japan
U.S
. G
DP
Gro
wth
Pre
miu
m
December 2016 Forecast for 2017 Current Forecast for 2017Previsione di dic.'16 per dic.'17 Previsione attuale per il 2017
Eccedenza c
rescita P
IL d
ell'
US
A
Eurozona Gran Bretagna Giappone
DeutscheBank
WealthManagement
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Giugno 2018
Indici azionari
USA (S&P 500) 2,450
Eurozona (Euro STOXX 50) 3,650
Germania (DAX) 13,400
Regno Unito (FTSE 100) 7,500
Giappone (MSCI Japan) 970
Asia ex Giappone (MSCI in USD) 660
America Latina (MSCI in USD) 2,550
Principali rendimenti dei titoli sovrani (10 anni,%)
USA 2.60
Germania 0.80
Regno Unito 1.40
Giappone 0.10
Materie prime
Petrolio (WTI) 50
Oro in USD 1200
Cambi
EUR/USD 1.10
USD/JPY 115
EUR/GBP 0.894
GBP/USD 1.23
USD/CNY 6.90
EUR/CHF 1.025
EUR/NOK 9.00
USD/CAD 1.37
AUD/USD 0.78
NZD/USD 0.74
USD/BRL 3.00
USD/SGD 1.53
USD/TRY 3.80
USD/RUB 58.0
Previsioni di Deutsche Bank Wealth Management del 23 giugno 2017, suscettibili di cambiare senza preavviso.
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Dati aggiornati al 28 giugno 2017. Fonte: FactSet. Valori negativi in rosso.
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Valore attuale Rendim. 1
settimana
Rendim.
mensile
Rendim.
anno in
corso
28.06.2016-
28.06.2017
28.06.2015 –
28.06.2016
28.06.2014 -
28.06.2015
28.06.2013-
28.06.2014
28.06.2012
28.06.2013
Obbligazioni
2 anni Bund (Germania) -0.63% -0.07% -0.22% -0.72% -0.78% 0.31% 0.37% 0.52% 0.01%
5 anni Bund (Germania) -0.36% -0.33% -0.46% -0.79% -0.88% 3.75% 1.52% 3.58% 1.11%
10 anni Bund (Germania) 0.36% -0.85% -0.21% -0.63% -2.67% 11.74% 4.41% 7.77% 0.74%
10 anni Gilt (Regno Unito) 1.08% -1.00% -1.08% 1.96% 1.13% 14.39% 7.12% 2.55% -4.52%
2 anni BTP -0.16% -0.09% 0.12% 0.14% 0.39% 0.67% 1.22% 4.71% 7.68%
5 anni BTP 0.78% -0.56% 0.37% 0.94% 0.69% 4.97% 3.57% 14.33% 15.26%
10 anni BTP 2.03% -1.03% 0.78% 0.70% -1.90% 9.92% 7.94% 20.95% 18.66%
Barclays Euro Corporate 0.87% -0.31% 0.06% 1.05% 1.68% 4.85% 1.75% 7.16% 7.65%
Barclays Euro High Yield 2.84% 0.01% 0.68% 4.33% 9.64% 1.41% 2.97% 13.10% 16.87%
JP Morgan EMBIG Div. 5.29% -1.81% -1.33% -1.11% 4.55% 9.35% 23.17% 6.46% -2.92%
Azioni
USA (S&P 500) 2,440.7 0.2% 1.0% 9.0% 19.9% -3.1% 7.2% 22.1% 20.9%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 3,535.7 -0.5% -1.2% 7.5% 28.2% -23.8% 12.2% 24.0% 20.6%
Germania (DAX) 12,647.3 -1.0% 0.4% 10.2% 33.9% -17.8% 17.1% 23.3% 29.4%
Regno Unito (FTSE 100) 7,387.8 -0.8% -2.1% 3.4% 20.3% -9.1% -0.1% 8.7% 13.2%
Italia (FTSE MIB) 21,047.8 -0.1% -0.8% 9.4% 34.9% -34.5% 11.6% 39.9% 13.8%
Francia (CAC 40) 5,252.9 -0.4% -1.6% 8.0% 28.5% -19.2% 14.0% 18.7% 22.5%
Giappone (MSCI Japan) 959.3 0.3% 2.7% 5.1% 30.8% -28.1% 32.6% 9.4% 51.3%
Asia ex Giappone (MSCI,
USD)626.0 0.2% 0.8% 21.7% 28.1% -17.6% 3.0% 13.1% 8.9%
America Latina (MSCI,
USD)2,528.7 2.0% -2.2% 8.0% 18.0% -15.8% -24.5% 5.8% -5.0%
Materie prime & Alternativi
WTI (USD) 44.74 5.2% -10.2% -16.7% -6.5% -19.7% -43.7% 9.5% 23.6%
Oro (USD) 1,250.2 0.3% -1.4% 8.0% -4.7% 12.0% -11.3% 8.6% -21.9%
EUR/USD 1.1363 2.0% 1.6% 7.7% 2.8% -0.8% -18.3% 4.9% 4.6%
EUR/GBP 0.8783 -0.2% 0.4% 2.9% 5.9% 17.2% -11.7% -6.5% 6.9%
EUR/JPY 127.42 2.5% 2.4% 3.6% 12.2% -17.7% -0.1% 7.1% 31.0%
VIX Index 10.03 -0.72 0.22 -4.01 -8.72 4.73 2.76 -5.60 -2.85
VDAX Index 13.99 1.01 0.82 -3.86 -14.29 1.42 12.17 -5.86 -5.43
DeutscheBank
WealthManagement
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.
p.11CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: WM.CIO-Office@db.com
Dati aggiornati al 28 giugno 2017. Fonte: FactSet. Dati negativi in rosso.
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CIO Insights Weekly Bulletin — 30 Giugno 2017
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28.06.2015
28.06.2013-
28.06.2014
28.06.2012
28.06.2013
Valori obbligazionari
Tasso BCE (Refi Rate) 0.00% 0 0 0 0 -5 -10 -35 -50
Ripidità della curva Bund
(10anni-2anni)99 6 -7 8 45 -60 -9 -34 14
Spread Gov. FRA-GER
(10anni)37 3 -6 -21 -1 -1 -6 -19 -53
Spread Gov. ITA-GER
(10anni)167 3 -9 -6 13 31 -34 -125 -174
Spread Gov. SPA-GER (10
anni)107 -3 -13 -22 -37 22 -17 -165 -241
Euro Investment Grade
Spread (10anni)51 -3 1 -25 -59 58 29 -35 -134
Euro High Yield Spread
(10anni)248 -9 -11 -80 -197 223 46 -169 -341
J.P. Morgan EMBIG Div.
Spread493 -9 2 -76 -71 79 101 -23 25
Valori azionari
USA (S&P 500) 19.8 0.0 0.0 0.7 2.3 -0.5 0.7 2.2 1.9
Eurozona (Euro Stoxx 50) 15.6 -0.1 -0.3 -0.1 2.9 -3.3 1.3 3.4 2.4
Germania (DAX) 14.6 -0.1 -0.1 -0.2 2.6 -3.2 1.3 2.6 1.5
Regno Unito (FTSE 100) 16.0 -0.2 -0.8 -1.4 -0.3 0.8 0.9 2.7 2.0
Italia (FTSE MIB) 30.8 0.0 -6.4 12.1 15.3 -4.2 -0.6 7.4 3.7
Francia (CAC 40) 15.7 -0.1 -0.4 0.3 2.3 -3.1 1.8 3.1 2.6
Giappone (MSCI Japan) 15.9 0.0 0.2 -0.5 2.2 -4.4 3.2 -5.2 2.5
Asia ex Giapp. (MSCI, USD) 15.0 0.1 -0.1 1.1 2.3 -0.6 0.5 0.8 0.4
America Latina (MSCI,
USD)14.5 0.4 -0.6 -0.7 -2.8 1.8 1.6 0.5 2.0
Relative
Strength
Index
Media
mobile a 50
giorni
Media
mobile a
100 giorni
Media
mobile a
200 giorni
Crescita
degli utili
(prox 12m)
Delta %
crescita
degli utili
Dividend
Yield
Analisi tecnica e fondamentale
USA (S&P 500) 57.20 2,408.9 2,382.9 2,296.5 11.2% 0.3% 2.1%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 44.57 3,574.5 3,489.2 3,315.5 9.7% 1.2% 3.6%
Germania (DAX) 46.25 12,646.7 12,328.5 11,672.5 8.8% 2.1% 3.0%
Regno Unito (FTSE 100) 41.20 7,413.5 7,366.7 7,183.1 11.6% 0.0% 4.3%
Italia (FTSE MIB) 52.30 21,009.7 20,331.8 19,073.9 123.6% 2.9% 3.9%
Francia (CAC 40) 45.87 5,301.0 5,145.2 4,899.0 8.7% 1.0% 3.4%
Giappone (MSCI Japan) 63.24 937.2 926.9 900.1 10.8% 0.3% 2.2%
Asia ex Giappone (MSCI, USD) 56.31 613.1 593.4 564.1 14.9% 2.9% 2.5%
America Latina (MSCI, USD) 48.07 2,577.6 2,598.1 2,504.4 14.4% -0.5% 3.3%
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WealthManagement
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USA Asia Europa
Lunedì3 Luglio
Indice PMI settore secondario
(giugno)
Indice ISM settore secondario
(giugno)
Vendite di motoveicoli (giugno)
Spese per le costruzioni
(maggio)
Giappone: sondaggio Tankan
(secondo trimestre)
Indice Nikkei PMI settore
secondario (giugno)
Vendite motoveicoli (giugno)
Australia: annunci di lavoro
ANZ, permessi di costruzione
(maggio)
Germania, Francia, Italia,
Spagna, Eurozona, UGran
Bretagna: indici Markit PMI
settore secondario (giugno)
Eurozona, Spagna, Italia:
disoccupazione (maggio)
Svizzera: vendite al dettaglio
(maggio)
Martedì4 Luglio
Mercati chiusi Giappone: base monetaria
(giugno)
Australia: decisione della
Reserve Bank of Australia sui
tassi d'interesse, vendite al
dettaglio (maggio)
Eurozona: inflazione prezzi
alla produzione (maggio)
Gran Bretagna: indice PMI
settore delle costruzioni
(giugno)
Mercoledì5 Luglio
Ordini industriali (maggio)
Minute vertice Fed
Japan: Markit Services PMI
(June)
China: Caixin Services PMI
(June)
Germania, Francia, Italia,
Spagna, Eurozona, Gran
Bretagna: indice Markit PMI
settore terziario (giugno)
Eurozona: vendite al dettaglio
(maggio)
Giovedì6 Luglio
Indice ISM non-manifatturiero
(giugno)
Occupazione ADP (giugno)
Commercio estero (maggio)
Australia: bilancia
commerciale (maggio)
Svizzera: inflazione prezzi al
consumo (giugno)
Germania: ordini industriali
(giugno)
Venerdì7 Luglio
Rapporto sull'occupazione
(giugno)
Giappone: salari in contanti
(maggio), indici congiunturali
(maggio)
Cina: riserve valutarie
(giugno)
Germania: produzione
industriale (maggio)
Francia: bilancia commerciale
e dei pagamenti
Gran Bretagna: prezzi
immobiliari Halifax (giugno),
produzione industriale e
manifatturiera (maggio),
bilancia commerciale (maggio)
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La BCE è la Banca Centrale Europea.
La Federal Reserve (FED) è la banca centrale degli Stati Uniti.
PIL: Prodotto interno lordo, è pari alla somma dei beni e dei servizi finali prodotti da un paese in un dato periodo di
tempo. Si dice interno perché si riferisce a quello che viene prodotto nel territorio del paese, sia da imprese nazionali sia
da imprese estere.
l'OPEC è l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio , meglio conosciuta come OPEC (Organization of the Petroleum
Exporting Countries), fondata nel 1960, comprende dodici Paesi che si sono associati, formando un cartello economico,
per negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni.
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saranno serviti con i prodotti o servizi dei Deutsche Bank Wealth Management da una o più persone giuridiche che saranno individuati ai clienti ai sensi
dei contratti, accordi, materiale offerto o altra documentazione relativa a tali prodotti o servizi.
Questo documento è stato preparato senza tener conto delle esigenze di investimento, obiettivi o situazione finanziaria di qualsiasi investitore. Prima di
prendere una decisione di investimento, gli investitori devono considerare, con o senza l'assistenza di un consulente per gli investimenti, se gli
investimenti e le strategie descritte o fornite da Deutsche Bank, sono appropriati, in funzione delle loro particolari esigenze di investimento, gli obiettivi e
situazione finanziaria. Inoltre, questo documento è solo a scopo informativo e non costituisce un'offerta, una raccomandazione o una sollecitazione a
concludere una transazione e non deve essere considerato come una raccomandazione di investimento.
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reddito e capitale investito. Il valore degli investimenti può diminuire o aumentare e non si può recuperare l'importo originariamente investito in qualsiasi
punto nel tempo. Inoltre, notevoli fluttuazioni del valore dell'investimento sono possibili anche in brevi periodi di tempo.
Questa pubblicazione contiene dichiarazioniprevisonali future. Le previsioni includono, ma non sono limitati a ipotesi, stime, proiezioni, opinioni, modelli
e analisi delle prestazioni ipotetica. Le dichiarazioni previsionali espresse costituiscono il giudizio dell'autore alla data di questo materiale. Le
dichiarazioni previsionali implicano elementi significativi di giudizi soggettivi e analisi e le eventuali modifiche e / o considerazioni di fattori diversi o
aggiuntivi potrebbero avere un impatto significativo sui risultati indicati. Pertanto, i risultati effettivi possono variare, forse materialmente, dai risultati
contenuti nel presente documento. Nessuna dichiarazione o garanzia è fatta da Deutsche Bank per quanto riguarda la ragionevolezza o completezza
di tali dichiarazioni previsionali o di qualsiasi altre informazioni finanziarie contenute nel presente documento.
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CIO Insights Weekly Bulletin — 30 Giugno 2017