Cifre Il fenomeno degli incendi boschivi in Italia può essere sintetizzato in poche cifre:

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Il fenomeno degli incendi boschivi in Italia può essere

sintetizzato in poche cifrecifre:

11.50011.500 incendi all’anno in media che percorrono circa 52.00052.000

ettari di superficie boscata.

73.000 campi da calcio di bosco!73.000 campi da calcio di bosco!

Gli incendi boschivi

In Regione del Veneto

Totale superficie bruciata Comune di Dolcè dal 1990

240 ha per circa 20 incendi

Anno 1990

ha 214,50 Comuni Dolcè e Fumane

I PERIODI DI MASSIMA I PERIODI DI MASSIMA FREQUENZAFREQUENZA

La distribuzione degli incendi in Italia vede ,nel complesso, due situazioni

ben distinte:

le Regioni Centro Sud ed Isole, in cui gli incendi sono prevalentemente distribuiti nel trimestre estivo, ma non del tutto assenti negli altri mesi;

11

le Regioni Settentrionali, in cui accanto ad una non

significativa distribuzione estiva vi

sono numerosi incendi invernali

22

11

22

CAUSE D’INCENDIOCAUSE D’INCENDIO

Nel nostro paese le cause di incendio sono per il 99%99% circa

da addebitare all’azione dell’uomouomo. Rari sono gli incendi dovuti a cause

naturali, la principale delle quali è il fulmine; rarissimi gli

eventi dovuti ad eruzioni vulcaniche.

Cause incendi

antropiche

naturali1-1,5 %(Veneto 2-3%)

Decisamente improbabile

l’autocombustioneautocombustione, anche se spesso i mezzi di comunicazioni citano con troppa disinvoltura

tale circostanza.

se  il fieno durante lo se  il fieno durante lo stoccaggio si secca in stoccaggio si secca in modo non uniforme modo non uniforme l'umidità che rimane l'umidità che rimane all'interno genera all'interno genera fermentazione il cui fermentazione il cui calore innesca il fieno...calore innesca il fieno...

Se è l’uomo il responsabile degli incendi, la sua azione può essere

volontaria e deliberata, oppure involontaria.

Nel primo caso gli incendi sono definibili dolosi, nell’altro si possono

definire colposi.

Gli incendi volontari (o dolosi, secondo una terminologia

statistica non più in uso) sono quelli appiccati con l’intenzione di

arrecare danno.

Le motivazioni sono estremamente varie e

vanno dal risentimento, alla vendetta, alla intimidazione,

ai motivi occupazionali, ai motivi politici.

Rare, invece, le circostanze in cui l’incendio doloso è dovuto ad un piromane.

Il piromane, in senso clinico, è una persona

affetta da complesse turbe mentali; si tratta di una patologia molto rara, responsabile di pochi

incendi. In ogni caso, è errato indicare per

piromania motivazioni che sono il più delle volte di connotazione criminale.

Percentualmente circa la metà degli incendi che si

verificano in Italia è dovuta a cause volontarie, con valori particolarmente

elevati nelle regioni meridionali ed insulari, dove probabilmente le

motivazioni sono legate ad aspetti occupazionali.

volontarie

involontarie+ dubbie

Accanto a questi incendi, (che sono di natura

abbietta perché chi li appicca è perfettamente

consapevole dei danni che ne derivano), vi sono gli

incendi involontari, dovuti a trascuratezza, a

disattenzione, a fatalità .

Per fare un esempio: il fuoco di campeggio

abbandonato, la bruciatura di stoppie non adeguatamente controllata, il corto

circuito…

Disattenzione? Negligenza?

Sottovalutazione

Fatalità

sicuramente

NON

VOLONTARIE

dubbie

Gli incendi sicuramente colposi o involontari sono circa un terzo del

totale.

Spesso si parla di incendi dovuti all’abbandono di

pezzi di vetro o di bombolette spray, che

funzionerebbero da specchio ustorio o da

lente, concentrando i raggi del sole.

Anche qui l’immaginazione dei giornalisti ha dato corpo

eccessivo ad una circostanza che potrebbe verificarsi

occasionalmente, ma non con la frequenza degli incendi nel nostro paese, 11.500 all’anno (in media 32 al giorno32 al giorno), una

cospicua parte dei quali anche in ore notturne o in inverno.

Lo studio delle cause serve a definire con

precisione le motivazioni prevalenti in

un territorio e ad impostare le azioni di prevenzione in modo

mirato (adeguato e coerente)

Lo studio delle cause serve a definire con

precisione le motivazioni prevalenti in

un territorio e ad impostare le azioni di prevenzione in modo

mirato (adeguato e coerente)

Metodo delle Evidenze Fisiche – Principali Indicatori di Metodo delle Evidenze Fisiche – Principali Indicatori di comportamentocomportamento

1. Fulmine2. Fuochi pirotecnici3. Apicoltura4. Caccia e attività

venatoria in genere5. Attività ricreative e di

campeggio6. Marmitte catalittiche7. Rinnovo del pascolo8. Accensione delle stoppie9. Abbruciamento residui

agricoli10. Abbruciamento residui

forestali11. Cantieri in genere12. Attività ferroviarie

13. Fumatori14. Abbruciamento in

discariche abusive di residui solidi urbani

15. Condutture elettriche16. Incendi accidentali17. Autocombustione18. Incendio doloso19. Giochi di bambini o

vandalismo20. Raccolta di prodotti

conseguenti al passaggio del fuoco

21. Incendi appiccati per trarre guadagno dal cambio di qualità

22. piromani

COMBUSTIBILE

CO

MB

UR

EN

TE INN

ES

CO

IL TRIANGOLO DEL FUOCOIL TRIANGOLO DEL FUOCO

L’ESTINZIONE

SEPARAZIONE

SO

FFO

CA

ME

NTO

RA

FFRE

DD

AM

EN

TO

Numeri di emergenza

• 115 VVF• 117 G.F.• 112 C.C.• 1515 C.F.S.• 113 P.S.• 118 S.S.

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