Post on 09-Feb-2019
Principali vicende economiche degli anni di guerra � La seconda guerra mondiale ha comportato spese ancora
superiori a quelle della prima (v. tab 13.1)� Vi fu una forte escalation di spese da parte di Germania e
Unione Sovietica (v. tab 13.2)� URSS, GB contavano su risorse aggiuntive provenienti dagli USA,
Germania anche dai paesi occupati
� Germania e GB durante gli anni della guerra elaboravano proposte di riorganizzazione del mondo.
� La Germania ipotizzava un “nuovo ordine” che comprendeva:� Uno stato corporativo di stampo fascista� Una programmazione di una economia mista con forte presenza dello
stato� L’autarchia (autosufficienza giuridica, autogoverno, autosufficienza
economica, detta anche economia chiusa, in cui non sono presenti relazioni commerciali con l'estero e il sistema economico nazionale non è influenzato dalle tendenze internazionali
� Egemonia tedesca dell’economia europea (Lebensraum)
� Godeva di un forte contributo economico degli stati occupati all’economia tedesca, inoltre:
� anche la Francia diede un contributo alla Germania producendo beni per il mercato civile e lasciando alla Germania la capacitàproduttiva per gli armamenti
� La Norvegia fornì materie prime strategiche� L’Italia pagò forti indennità di guerra (durante l’occupazione
tedesca)� Belgio e Olanda vennero sfruttate per capacità produttiva
� La Germania realizzò piani di produzione integrati aprendo nuovi impianti con molte difficoltànell’organizzazione della forza lavoro riottosa a causa delle misure coercitive
� Nel 1941 il Congresso americano approva una legge secondo cui gli aiuti forniti ai belligeranti sarebbero stati senza contropartita
� Nello stesso anno Keynes negozia con gli USA la Carta Atlantica: si invoca il principio del multilateralismo e di un assetto mondiale cooperativo per espandere produzione, occupazione e scambi eliminando le barriere al libero commercio.
� Nel 1942 viene approvato il mutual aid agreement che ha portato alla GB 30 miliardi di $ di armi ed altri all’URSS. Nello stesso anno gli Usa scendono in campo dando un contributo determinante alla sconfitta della Germania e del Giappone
� Si chiude la guerra con 50mln di morti e distruzioni in tutta Europa, in particolare di infrastrutture
� Nel 1943 gli Usa dovettero varare un piano di aiuti anche per la popolazione civile (UNRRA – UnitedNations Relief and Rehabilitation Administration), che portò in Europa 4 mld di $ di derrate alimentari; dovette amministrare le zone occupate della Germania (le altre 3 erano sotto il controllo di GB, Francia, URSS); ripristinare il sistema monetario
� Dopo il 1947 dall’UNRRA ebbero origine la FAO (cibo e agricoltura) , l’IRO (rifugiati), l’OMS (sanità), l’UNICEF (infanzia) e l’UNESCO (istruzione e cultura)
� Alcuni paesi europei posero nuovamente il tema delle riparazioni procrastinando il problema della ricostruzione dell’economia tedesca
La presenza americana in Europa dopo la fine della guerra
e il Piano Marshall
� Contemporaneamente incombe l’espansionismo sovietico facendo leva sui partiti comunisti dei vari paesi
� I paesi europei devono dedicarsi alla ricostruzione con molte difficoltà: sono poveri di materie prime e hanno perso le riserve di valuta estera per pagare le importazioni. Si crea un circolo vizioso: solo esportando avrebbero potuto acquisire materie prime, senza queste non riuscivano a produrre per esportare.
� 1947 gli Usa devono decidere se:� lasciare che l’Europa si avviluppi su se stessa: avrebbero perso
un partner commerciale e una potenza che potesse contrastare l’espansionismo sovietico
� o creare un nuovo piano di aiuti : che comprendesse anche la Germania
� 5 giugno 1947 Marshall annuncia l’avvio di un European recovery program (piano Marshall) per tutti i paesi che avrebbero voluto aderire: piani quadriennali di crescita e piani operativi annuali
� Scopo: coprire i disavanzi delle bilance dei pagamenti degli stati europei per riavviare i processi produttivi minimizzando le spinte inflazionistiche
� Gli Usa propongono il loro modello: aumento delle produttività e organizzazione scientifica del lavoro per aumentare il reddito nazionale e livellare le disparitàdistributive
� Si trasferirono direttamente ai paesi i beni richiesti (solo beni e non denaro per evitare le speculazioni finanziarie)
� Ogni decisione andava concordata con gli Usa (mantenevano la supervisione dell’intero sistema)
� I beni che vennero distribuiti provenivano da: 69% USA, 12% Canada, 8% America latina, 5% paesi aderenti al piano, 6% altri paesi
� Elevata interferenza Usa nei progetti di sviluppo dei paesi aiutati (motivo per cui l’URSS non aderì)
� Il ricavato (“fondo di contropartita”) della commercializzazione di questi beni doveva venire concordato nell’impiego con gli americani
� I beni riguardavano:� 33% materie prime,� 29% beni alimentari e fertilizzanti� 16% prodotti energetici (carbone, petrolio)� 17% macchinari e mezzi di trasporto� 5% altri beni
� Il piano Marshall durò 4 anni (1948-1952) per un valore di 12,5mld di $ = al 2% del PIL Usa (v. tab 13.3)
� Maggiori beneficiari: GB, Francia, Germania, Italia, Olanda, Grecia (quest’ultima beneficiò per lungo tempo degli aiuti Usa)
� Gli aiuti complessivi ammontano nel 1948 a circa 100mld = 640 mld nel 1999
Il Piano Marshall e gli inizi del processo di integrazione
europea
� GB e Francia si misero a capo delle nazioni aderenti al piano
� 12 luglio 1947 venne creato a Parigi un Comitato per la cooperazione economica europea. Lo scopo era di formulare dei piani nazionali quadriennali con obiettivi compatibili di ogni paese a livello aggregato
� 16 aprile 1948 il comitato diviene l’Organizzazione per la cooperazione economica europea (OECE): con il compito di suddividere i fondi del piano Marshall tra i paesi europei. In realtà non aveva potere politico decisionale. Ogni stato nazionale conservava gelosamente i propri poteri
� Nel 1961 viene tramutato in OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) con l’aggiunta di Australia, Canada, Giappone
� L’Europa fece parecchie resistenze ad una integrazione confederale, ma gli USA insistettero per via del piano: non si poteva più procrastinare la ricostruzione dello stato tedesco.
� I francesi volevano un’Alta autorità, non statunitense e non britannica, che tenesse sotto controllo lo sfruttamento della Ruhr
� La Francia fece un accordo diretto con i tedeschi per costituire un organismo sovranazionale per il controllo dei settori carbone e acciaio: nasce la CECA nel 1951 (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio)
� Parteciparono inizialmente: Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo, Italia
� Si creò un mercato comune rimuovendo dazi, armonizzando la tecnologia, i salari nell’interesse di tutti i membri: Milward sostiene che non c’è un vero e proprio superamento dello stato nazionale, ma che questo organismo viene creato per salvaguardare gli interessi nazionali in una economia mondiale
� Si apre la strada verso l’integrazione economica europea
� Nel 1950 venne creata anche l’UEP (Unione Europea dei pagamenti): date le riserve scarse delle banche centrali europee finanziava deficit temporanei nelle bilance dei pagamenti per non intralciare i flussi di importazioni e esportazioni: fu il primo esperimento di cooperazione monetaria
� Diminuirono le restrizioni al commercio
� Si crearono diversi effetti positivi del piano Marshall:� reintroduce il multilateralismo, dopo il fallimento del
bilateralismo� dà un impulso strategico al processo di integrazione europea� avvia un’era di espansione economica mondiale� estende le aree di negoziati internazionali� Diffonde il modello Usa di organizzazione economica in Europa
� Per la prima volta un paese vincente aiutava a ricostruire a proprie spese alleati e sconfitti affermando la propria egemonia
Creazione di organismi economici internazionali: GATT,
FMI, Banca Mondiale
� Nel 1946 le Nazioni Unite (26 nazioni riunite da Roosvelt per combattere le potenze dell’Asse) stilano una convenzione per costituire un organismo deputato alla supervisione del commercio internazionale
� 1948 nasce il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) basato su tre criteri:
1. Applicazione più generalizzata della clausola della NPF (Nazione Più Favorita) con qualche eccezione tipo unioni doganali
2. Eliminazione delle restrizioni quantitative (contingentamenti)
3. Reciprocità: concessione delle stesse condizioni fra tutti i partner (eccetto per i paesi più arretrati)
� Le sedute negoziali (round) iniziarono già dal 1947 fino ad eliminare quasi tutte le restrizioni quantitative negli anni Cinquanta
� Anni Sessanta ci fu il Kennedy round: si diminuisce di 1/3 il dazio sui prodotti industriali
� Ultimo negoziato 1994, Uruguay round: si inseriscono i negoziati commerciali anche nel settore agricolo e nei servizi. Nasce nel 1995, l’OMC (organizzazione mondiale del commercio, WTO)
� 1945 viene creato il FMI (fondo monetario internazionale) e la Banca Mondiale (entrano in funzione nel 1947)
� Nell'articolo 1 dell'Accordo Istitutivo gli scopi del FMI sono cosìdefiniti:
� promuovere la cooperazione monetaria internazionale;� facilitare l'espansione del commercio internazionale;� promuovere la stabilità e l'ordine dei rapporti di cambio,
evitando svalutazioni competitive;� dare fiducia agli Stati membri rendendo disponibili, con
adeguate garanzie, le risorse del Fondo per affrontare difficoltàdella bilancia dei pagamenti;
� in relazione con i fini di cui sopra, abbreviare la durata e ridurre la misura degli squilibri delle bilance dei pagamenti degli Stati membri
� Supervisionare il nuovo sistema di cambi fissi� Sostenere finanziariamente i paesi temporaneamente in
difficoltà� Ispeziona il paese che chiedeva un prestito, concordava un
piano di misure di politica economica, concedeva un modesto credito da completare con altre fonti
� In particolare l'FMI. dovrebbe regolare la convivenza economica e favorire lo sviluppo del sud del mondo (per sud si intendono i PVS, Paesi in via di sviluppo)
� La banca mondiale divenne una banca per lo sviluppo dei paesi arretrati, non si poté occupare della ricostruzione
� Nonostante gli interventi del FMI le riserve di oro degli Usa si assottigliarono al 20% creando le condizioni per abbandonare il gold exchange standard (1973)
� Da allora prevalse un sistema di cambi fluttuanti che non necessitava di un fondo di intervento
� Nel secondo dopoguerra ci fu un grande attivismo internazionale (ONU, NATO a livello militare nel 1949) per evitare il ripetersi delle esperienze negative delle guerre e delle crisi
� Scopo ONU: L'articolo 1 e 2 dello Statuto delle Nazioni Unite riassumono gli scopi e i principi che l'organizzazione internazionale si è prefissata di raggiungere:
� mantenere la pace e la sicurezza internazionale;� promuovere la soluzione delle controversie internazionali e
risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare ad una rottura della pace;
� sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base delrispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli;
� promuovere la cooperazione economica e sociale;
� promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui;
� promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti;
� promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione.
� La capacità produttiva dei vari paesi era stata meno toccata dalla guerra rispetto alle infrastrutture
� Il reddito nazionale aumenta tra il 1948 e i 1952 (v. tab13.6)
� I paesi con i migliori risultati produttivi sono stati quelli che hanno utilizzato una quantità maggiore di "fondi di contropartita" nella propria moneta nazionale; (tale fondo, in cui doveva essere versato il ricavato dalla vendita delle merci ottenute gratuitamente, doveva essere utilizzato per la ripresa e lo sviluppo economico del paese).
� Le politiche economiche dei paesi europei erano volte in questo modo a sostenere l’Offerta
La ricostruzione nei quattro principali paesi europei
� In GB viene introdotto il sistema sanitario nazionale, il pagamento degli assegni familiari e delle pensioni di vecchiaia
� Si nazionalizzarono i settori: carbone, acciaio, elettricità, gas, trasporti aerei, ferroviari, telefoni … le imprese pubbliche vennero gestite perlopiù come monopoli di stato
� I paesi europei che presentano le migliori performance anche di politica economica sono:
� Germania (1948): � riforma monetaria che fa tornare l’economia di mercato e rimette
in piedi l’industria tedesca� Introduzione di un’economia mista che rispetta il mercato ma ne
corregge gli effetti distributivi� Cooperazione fra capitale e lavoro con un ruolo dei
rappresentanti sindacali nelle imprese
� La Germania ebbe una ripresa economica rapidissima con un successivo “miracolo economico”
� La Francia dovette affrontare problemi di bilancia dei pagamenti e inflazione ma il piano quinquennale messo a punto da Monnet, 1947, (su carbone, acciaio, macchine agricole, ferrovie, elettricità, cemento) diede ottimi risultati. La programmazione divenne uno strumento permanente fino agli anni Settanta con forte coinvolgimento dello Stato.
� Italia: nel 1948 vince le elezioni la democrazia cristiana che amministra il piano Marshall con scelte europeiste e produttivistiche, entra nella NATO (North Atlantic TreatyOrganization, per la collaborazione nella difesa) . Si ispira nell’organizzazione al modello americano per le grandi imprese e mostra creatività nell’artigianato e nella piccola impresa. Si lancia in un “miracolo economico” simile a quello tedesco