Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità...

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Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità SicilianaDipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana

U.O. III - Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas”

Progetto didattico :“Dal Museo…allo scavo”

anno scolastico 2013-2014

• Partners:

• Plesso Rita Atria• Dirigente Scolastico• Maria Cordone• Scuola Primaria plesso Valverde-Ugdulena• Docenti Tutor • Anna Coglitore• Bianca Guzzetta• Francesca Levito•• Scuola Secondaria di primo grado plesso D’Acquisto – Conservatorio• Docenti Tutor • Irma Carella• Francesco Ferraccini• Maria Valentina Rubino• Maria Grillo

Direttore Museo Salinas

Francesca Spatafora

Dirigente U.O. II

Lucina Gandolfo

Dirigente U.O. III

Patrizia Grasso

Funzionari Direttivi

Donatella Alosi

Alessandra Merra

Elena Pezzini

Costanza Polizzi • Maria Grillo•• Liceo Artistico Statale G. Damiani Almeyda• Dirigente Scolastico• Filippo Romano• Docenti Tutor • Ferdinando Alliata• Mario Chiavetta• Diana Costamante• Claudio Gabriele• Franco Lo Coco• Carmelo Lo Curto• Maria Teresa Mascari• Maria Muratore

Costanza Polizzi

Vittoria Schimmenti

e la Collaborazione del Funzionario Direttivo

Donatella Metalli del CRICD

Istruttori direttivi addetti al restauro

Alessandra Barreca

Alessandra Carrubba

Esperti catalogatori

Sandra Ruvituso

Giuliana SaràCatalogatori

Placido Di Salvo

Patrizia Infantino

Istruttori Direttivi Addetti al Servizio di

Tutela e Vigilanza

Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas”Progetto didattico

“Dal Museo…allo scavo”

Le classi, forme e gli usi della ceramica nei corredi funerari della Palermo Punica

Relazione di Alessandra Merra

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La Necropoli punica di Panormos

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La NecropoliLocalizzazione

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La necropoli punicaRiti e tipologia delle sepolture

• La necropoli della Palermo punica si estende nella zona occidentale dell’antico abitato ed include l’area tra Piazza Indipendenza, Corso Calatafimi, Corso Pisani, Via Cuba, Via Cappuccini e Via Pindemonte

• I primi rinvenimenti archeologici risalgono al 1746 e gli scavi archeologici sono continuati sino ad oggi

• Attualmente è visitabile un’area della Necropoli all’interno della Caserma Tuköry di Corso Calatafimi

• Le tombe sono datate tra la fine del VII sec.a.C. e la metà del III sec.a.C. e sono scavate per lo • Le tombe sono datate tra la fine del VII sec.a.C. e la metà del III sec.a.C. e sono scavate per lo più nel banco di calcarenite

• I riti di sepoltura sono quello dell’inumazione e dell’incinerazione

• Le tombe sono del tipo : • 1) a camera ipogeica

• 2) le inumazioni entro sarcofago litico

• 3) le deposizioni in fossa terragna o in cinerario

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Necropoli Punica Caserma Tuköry

Tomba a camera ipogeica

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Nelle tombe a camera il corredo funerario è deposto al di fuori del sarcofago (vasellame da mensa ed anfore) e raramente al suo interno si rinvengono oggetti d’ornamento personale.

Deposizione entro sarcofago litico

• Caserma Tuköry, Tomba 1 (della bambina).

Fine VI-inizi V sec.a.C.

Entro un sarcofago litico coperto da lastre èconservato lo scheletro di una bambinainumata (età 5 anni) con il corredocomposto da• Aryballos corinzio,• Bottiglia con orlo a fungo• Bottiglia con orlo a fungo• Oinochoe a bocca trilobata,• Kylix di tipo ionico,• Brocchette acrome• Olletta• Coppetta su piede• Coppetta• Coppetta acroma miniaturistica• Amuleto antropomorfo• Vaghi di collana

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Deposizione entro cinerario

• Necropoli della Caserma Tuköry, tomba 65. Incinerazione secondaria in urna Inizi VI sec.a.C.

• Urna biansata acroma utilizzata come cinerario,

• All’interno oltre le ceneri del defunto:1. Oinochoe di bucchero1. Oinochoe di bucchero2. Alabastron etrusco-corinzio3. Coppa etrusco-corinzia4. Lekanis a vernice nera

All’esterno:1. Piatto di bucchero2. Brocca con orlo trilobato

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Il corredo funerario

• Il corredo funerario include materiale ceramico (vasi da mensa, da cucina, per uso cosmetico ed anfore) , oggetti di ornamento (gioielli per lo più bronzo e argento, rari in oro) e oggetti relativi alla sfera magico-religiosa (amuleti, uova di struzzo e grattugie).

• La presenza di vasellame d’importazione dalla Grecia e dalle Colonie occidentali, oltre le forme vascolari di tradizione fenicio-punica, documenta uno scambio economico-culturale ed un’integrazione profonda tra l’etnia punica e quella greca.

• Alcune forme della ceramica sono tipicamente greche quali :le oinochoai, le kylikes e gli skyphoi (utilizzate per bere il vino o altri liquidi), gli aryballoi• le oinochoai, le kylikes e gli skyphoi (utilizzate per bere il vino o altri liquidi), gli aryballoie alabastra ( per contenere profumi ed unguenti);Altre forme rientrano nelle tipologie fenicio-puniche e sono rappresentate per lo più:

• dalle bottiglie con orlo a fungo, le brocche con orlo bilobato o trilobato (vasi utilizzati per il rito funerario), i piatti ombelicati (vasi da mensa), le pignatte tronconiche, le olle ed i tegami (vasi da cucina),

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Necropoli della Caserma TuköryCorredi funerari

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Materiali ceramici

Tradizione fenicio-punica

Metà del VI –V sec.a.C.

Importazioni dalla Grecia e dalle colonie

Metà del VI –V sec.a.C.

Distribuzione cronologica delle classi ceramiche

ceramici dalle colonie occidentali

Metà del VI –V sec.a.C.

Prodotti vascolari della Sicilia Occidentale

IV- III sec.a.

Numerose sono le classi ceramiche presenti, con incidenze diverse, nel corso dei secoli: ceramica corinzia, attica e siceliota, a vernice nera, di tradizione ionica, punica e comune .Le forme più frequenti sono relative al vasellame da mensa (oinochoai, olpette, olle, kylikes, skyphoi, piatti, coppette), da cucina (pignatte troncoconiche, olle,tegami) o per usi cosmetici (aryballoi, alabastra, unguentari, pissidi)

La ceramica corinzia fu prodotta in Grecia nella città e nella regione di Corinto dalla fine delVIII secolo a.C. a tutto il V secolo a.C. E' caratterizzata da un'argilla chiarissima, da vasidestinati per lo più alla mensa o a contenere unguenti, profumi e monili. I soggettirappresentati sono motivi geometrici, floreali, fregi di animali e più raramente figure umanee scene mitiche. I vasi corinzi furono esportati in tutto il bacino del Mediterraneo esoprattutto nelle colonie greche della Sicilia e della Magna Grecia. Importantissimo è il lororinvenimento nelle città di Selinunte e Siracusa come elementi per la datazione della lorofondazione. Nella necropoli punica di Palermo è stata rinvenuta un oinochoe corinziarisalente agli inizi del VI sec.a.C. Nel corso del VI a.C. si intensificano le importazionicorinzie soprattutto con vasi di piccole dimensioni destinati a contenere profumi edunguenti (aryballoi, alabastra ed amphoriskoi), ma dalla seconda metà del secolo inizia a

Ceramica Corinzia

unguenti (aryballoi, alabastra ed amphoriskoi), ma dalla seconda metà del secolo inizia aprevalere la ceramica attica.

Ceramica Corinzia

Ceramica Corinzia

Oinochoe trilobataInizi del VI sec.a.C.

AlabastronPrima metà del VI

sec.a.C.

Ceramica attica

Ceramica AtticaLa ceramica attica fu prodotta in Grecia, ad Atene ed in altre città dell'Attica, tra il VI ed il IVsecolo a.C. ed esportata in tutto il bacino del Mediterraneo. E' caratterizzata da un'argilla di colorearancio e da una vernice nera lucente. I vasi erano destinati alla mensa, per mescere o contenereacqua o vino, altri a contenere profumi, oli e cosmetici. Gli ornati e le scene figurate sono eseguitecon la tecnica a figure nere o con quella a figure rosse. Nella prima tecnica, che è la più antica, lefigure sono dipinte a vernice nera ed i dettagli sono incisi o sovradipinti in bianco o in rosso; nellaseconda, le figure sono rosse ed hanno il profilo ed i dettagli dipinti in nero. I soggetti raffiguratisono costituiti da scene mitologiche, di vita quotidiana o di guerra. I motivi decorativi sonofloreali (palmette, boccioli di loto, girali, etc.) o geometrici (meandri, raggi, linguette, etc.). Alcunevolte è presente la firma del ceramografo, cioè dell'artigiano che decorava il vaso e talvolta anchedel ceramista, cioè del vasaio.del ceramista, cioè del vasaio.Nella necropoli di Palermo i vasi attici a figure nere di più antica datazione risalgono al secondoquarto del VI sec.a.C. e sono riferibile per lo più al tipo delle Coppe di Siana (570/560 -540 a.C.). Siritrovano poi le kylikes dei Piccoli Maestri ( tipo lip e band cup). Raro è il tipo dell’anfora.La documentazione più cospicua di ceramica attica si concentra tra la fine del VI e gli inizi del Vsec.a.C. soprattutto con le kylikes tra cui si è rinvenuta anche la coppa ad occhioni. Sporadiche leoinochoai. Dopo questo periodo diventa frequente l’uso dello skyphos , altra forma potoria usataper il banchetto.La ceramica attica a figure rosse è documentata solo nel V sec.a.C. (coppe) e perdura nella primametà del IV sec.a.C. ( ad es. il guttus con testa leonina).

Nel corso del IV sec.a.C. comincia a diffondersi invece la produzione siceliota o italiota diceramica a figure rosse tra cui spiccano per qualità i piatti da pesce. Le altre forme più dozzinalisono le lekythoi e le lekanai.

Ceramica atticaLe forme vascolari

Kylix attica a figure nere,(lip cup )550-530 a.C.

CeramicaAttica

Anfora attica a figure nere, 540-530 a.C.

Kylix attica a figure nere, (band cup) 550-540°.C.

Kylix attica a figure nere (Siana cup)

Kylix ad occhioni , attica a figure nere , ultimo quarto del VI sec.a.C.

CeramicaAttica

Oinochoe attica a figure nere510-500 a.C. Skyphoi attici a figure nere (Terzo quarto VI sec.a.C; 480 a.C.)

Kylix attica a figure nere(Siana Cup) secondo quarto VI a.C.

Kylix attica a figure nere (Siana Cup) 550-545 a.C.

Guttus attico a figure rosse400-375 a.C.

Piatto da pesce a figure rosse,siceliota400-375 a.C.

Ceramica Attica e Siceliota

400-375 a.C. 400-375 a.C.

Piatto da pesce a figure rosse, siceliota 390-360 a.C.

Piatto da pesce a figure rosse, siceliota380-360 a.C.

Ceramica a vernice nera

• La ceramica a vernice nera è frequente nella necropoli punica dalla fine del VI sec. a.C. sino al III sec.a.C. Nei corredi più antichi si tratta per lo più di prodotti importati dall’Attica, ma dal IV sec. a.C. si diffonde la produzione di fabbriche occidentali , ancora di difficile localizzazione. Sono vasi non decorati semplicemente ricoperti da vernice nera.

Le forme più diffuse appartengono al vasellame da mensa e sono :• kylikes (soprattutto coppe del tipo C ad orlo concavo)• skyphoi (forma utilizzata per bere) molto frequenti nel V e IV sec.a.C.• Anfore , oinochoai e mikai (vasi per contenere liquidi)• Anfore , oinochoai e mikai (vasi per contenere liquidi)• piatti (per contenere cibi), • coppette (usate per salse e condimenti)• olpette

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Ceramica comune da mensa

Ceramica a vernice nera

Ceramica a Vernice Nera

Ceramica a vernice nera

Skyphoi

Ceramica a vernice nera

Ceramica di tradizione ionica

• La ceramica di tradizione ionica comprende una produzione di vasi, decorati a bande oparzialmente verniciati, ispirata a motivi e forme tipiche dell’ambiente ionico o genericamentegreco-orientale.

• Include vasi che in parte sono importati dall’area greco-orientale del Mediterraneo ed in partesono realizzati nelle colonie greco-occidentali. La loro datazione più antica, attestata nellanecropoli punica di Palermo, risale alla prima metà del VI sec.a.C.. La loro documentazione siintensifica invece nella seconda metà dello stesso secolo e si protrae sino al V sec.a.C.

• Le forme più diffuse sono le kylikes di tipo ionico , dette comunemente coppe ioniche, che per lafrequenza del loro ritrovamento nelle necropoli della Magna Grecia e della Sicilia sono state

• Le forme più diffuse sono le kylikes di tipo ionico , dette comunemente coppe ioniche, che per lafrequenza del loro ritrovamento nelle necropoli della Magna Grecia e della Sicilia sono statedefinite “fossile guida” negli strati archeologici di VI sec.a.C. Vaso potorio per eccellenza, la kylixè associata alla mensa quotidiana e quindi per traslato al banchetto funebre.

• Sempre connessi alla mensa, come contenitori utilizzati per bere, sono gli skyphoi a bande di piùraro rinvenimento.

• Altro tipo spesso documentato è quello dell’olpetta (piccola brocca) decorata ad immersione. Lemisure standarizzate di questa forma inducono a considerarle “misurini” per riempire le kylikes, ocomunque le coppe per uso potorio.

Ceramica di tradizione ionica

Anfora

Askos

Myke

Olpette

Ceramica di tradizione ionica

Kylix (Vallet-Villard, tipo B1) Prima metà del VI sec.a.C.

Kylix (Vallet-Villard, tipo B2)Seconda metà del VI sec.a.C.

Kothon Fine VI-inizi V sec.a.C

Skyphos Fine VI-V sec.a.C

Ceramica Punica

Questa classe include ceramica di uso comune caratterizzata da un repertorio di forme di tradizionefenicio-punica , comune alle colonie semitiche d’occidente.

Si tratta di una produzione che risale al VI sec.a.C. e perdura sino al IV a.C.Comprende le sequenti tipologie:• Vasi di forma chiusa per versare liquidi (bottiglie, ampolle e brocchetta);• Vasi da mensa (piatti)• Vasi da cucina (pignatte , olle, tegami ).Raro è il rinvenimento di vasi utilizzati per versare, in grande quantià sono presenti i piattiRaro è il rinvenimento di vasi utilizzati per versare, in grande quantià sono presenti i piattiombelicati, e la ceramica da cucina con le pignatte ed i tegami che presentano le tracce di bruciatoperché utilizzati per la cottura dei cibi.

Ceramica punica

Bottiglia con orlo espanso

VI sec.a.C.

Bottiglia con orlo espansoVI sec.a.C.

Oinochoe trilobataVI sec.a.C.

Ampolla (Oil Bottle) BrocchettaVI sec.a.C.

Ceramica punica

Olla Olletta

Pignatte troncoconiche

Ceramica punica

Primo ventennio V sec.a.C.

Fine Vi-inizi V sec.a.C. V sec.a.C.

Piatti ombelicati

Bottiglia con orlo espanso VI sec.a.C.

Ampolla (Oil Bottle) BrocchettaVI sec.a.C.

Ceramica comune da mensa

Si tratta di una ceramica di uso domestico acroma o decorata a bande, di produzione locale che si ispira a modelli indigeni e greco-coloniali. Il suo arco cronologico si estende dal VI al III sec.a.C.È essenzialmente vasellame da mensa costituito da:•Oinochoai, brocche, olpai,•Anfore da tavola •Ciotole e tazze monoansata.Dalla fine del IV sec.a.C. si diffonde l’uso dell’unguentario , forma destinata a contenere balsami ed oli profumati.

Ceramica comune da mensa

Brocche

Unguentario