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IL Progetto: “Alla scoperta del tuo paese” Regione Siciliana Assessorato dei Beni C ulturali, Ambientali e Pubblica Istruzione Scuola Media Statale “Luigi Pirandello” Ficarazzi

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–IL–Progetto: “Alla scoperta del tuo paese”

Regione

Siciliana

Assessorato dei Beni Culturali,

Ambientali e Pubblica Istruzione

Scuola Media

Statale

“Luigi

Pirandello”

Ficarazzi

INIZIA IL NOSTRO VIAGGIO ….ALLA SCOPERTA DEI TESORI DEL NOSTRO PAESE. VIENI CON NOI…

Ecco il nostro paese il cui nome deriva dall’ arabo

“Fakarazz” che significa

eccellente, importante.

• Il territorio di Ficarazzi si inquadra nella più vasta area umida costiera Palermitana: La Conca d'oro.

• Dalle descrizioni degli storici emerge una costante fondamentale che è costituita dalla fertilità e della abbondanza di acqua da parte del fiume Eleuterio.

• Questo corso d'acqua cresce nella Rocca Busambra sfocia a due chilometri dell'abitato di Ficarazzi, è lungo 31 km,nel suo tratto terminale costituisce il confine naturale con il territorio di Bagheria.

Nell’alto medioevo il territorio di Ficarazzi divenne feudo della potente famiglia CHIARAMONTE

Nobile famiglia francese, proveniva dalla città di Clermont in Picardia.Il suo capostipite fu Verlando, discendente di Carlo Magno.Gli successero Federico e Antonio Chiaramonte, due palermitani che furono Patriarchi di Alessandria nel 1219. Federico ricevette la rosa papale poiché promise di difendere il Papa Onorio III dagli scismatici.I suoi successori furono tutti uomini illustri.Successivamente il feudo fu venduto alla famiglia LA

GRUA Il primo di questa nobile famiglia fu Umbertino la Grua, barone del castello di Palagonia, consigliere di re Martino, vicerè nel Val di Mazzara e gran giustiziere del regno. La figlia di costui Ilaria, sposò Gilberto Talamanca da cui ebbe un figlio. IL nonno nominò così il nipotino come suo unico erede. A questa famiglia appartengono molti illustri personaggi.

Nel Quattrocento il territorio della futura Ficarazzi - fu concesso al vicerè Pietro Speciale, il quale, insieme alle famiglie Campo e Imperatore, vi intraprese la coltivazione e la trasformazione della canna da zucchero che, tra il trecento ed il quattrocento, era la principale attività economica della Sicilia, tanto da dare all’isola il primato della produzione mediterranea. Al vicerè si deve la costruzione della torre della famiglia Speciale ed il sorgere, intorno ad essa, di un primo nucleo di abitazioni rurali, nelle quali vivevano gli addetti al tappeto.

Nel 1700 l'originaria struttura fu modificata dalla famiglia Giardina. con l'aggiunta di un'ala, di un doppio scalone d'ingresso, con l'ampliamento dei saloni e l'introduzione di balconcini nella cortina muraria del prospetto.

La banda simboleggia la “ciarpa” del cavaliere e la qualità dell’alfiere. Il leone è il simbolo della forza, del coraggio e della magnanimità.La corona indica il grado di nobiltà.  

Lo stemma della famiglia Speciale è costituito da uno scudo con lo sfondo verde e con una banda

trasversale al cui centro viene posto una branca di leone recisa, rossa, e nel cantone sinistro una stella

d’oro di otto raggi.Una corona sovrasta lo stemma. 

Ogni parte dello stemma simboleggia ciò che la famiglia Speciale voleva rappresentare ad

esempio il verde, cioè lo sfondo dello scudo, simboleggia la terra e dimostra anche la

vittoria, l’onore ,la civiltà, la cortesia.

Nobile ed antica famiglia, resa famosa da Nicolo Speciale, che fu viceré del regno nel 1424, conseguito avendo gli stati di Paterno, Spaccafomo, Castelluzzo, Graneri, Cassibile, Sammarco, Gelso, Monteclimito e Cipulla, morto in Noto nel 1444. Pietro Speciale fu altresì vicerè del regno 1448, signore d'Alcamo e Calatafimi, maestro razionale del regno e pretore di Palermo nel 1461.

La famiglia Imperatore aveva uno stemma di colore azzurro simbolo di purezza, innocenza, clemenza e vittoria.LA LUNA era simbolo dell’Impero d’Oriente e serviva a ricordare le imprese di questa famiglia.LA STELLA rappresentava il buono e il cattivo augurio.Famiglia illustre proveniente da PISA giunse a Palermo ai servigi di re Federico II.Un certo Umbertino ottenne il feudo di Ficarazzi nel 1441 e fu senatore di Palermo.

 

Lo stemma della famiglia Campo è costituito da tre aquile con sopra la testa di ognuna una corona, e lo sfondo è d’argento e all’inizio dello stemma è presente una banda, di colore rosso.Ogni elemento dello stemma simboleggia una qualità che la famiglia Campo voleva rappresentare: l’argento dello sfondo dello stemma simboleggia durezza, innocenza, castità, clemenza, concordia, vittoria e poi l’argento è il secondo nobile metallo del blasone. La banda simboleggia la ciarpa del cavaliere, la qualità dell’alfiere; essa occupa il terzo dello scudo e lo attraversa dal canto destro del capo, a quello sinistro della punta e si chiama “cotissa”. L’aquila è il simbolo della possanza.Famiglia pisana nobile ed antica è giunta in Sicilia sotto la scorta dei due fratelli Federico e Piercorrado del Campo, il quale ultimo si stabilì a Messina. Nel 1586 Francesco del Campo conquista alcuni feudi come Ficarazzi, Misilmeri, Talvi, Sottane delle Rose, lo Zubio, Castelmagro, San Biagio.  

Per garantire l’irrigazione del territorio, coltivato a canna da zucchero, fu costruito un ponte acquedotto che ancora oggi si può vedere nel territorio di Ficarazzi.

Realizzato tra il 1457 e il 1470 e attribuito a Pietro Campo, l’ acquedotto monumentale è stato costruito dall’ingegnere Antonius Zorura, di Barcellona.

Le acque servivano ad alimentare la macina situata all'interno del trappeto per la strizzatura della cannamela.

Tale edificio fu la residenza del Vicerè. La sua edificazione fu effettuata nel 1458.

L'originaria struttura fu modificata nel 1700 dalla famiglia Giardina con l'aggiunta di un'ala, di un doppio scalone d'ingresso, con l'ampliamento dei saloni e l'introduzione di balconcini nella cortina muraria del prospetto.

Dopo vari passaggi di proprietà, attualmente l'edificio è di proprietà delle suore Teatine che vi abitano e vi hanno introdotto una scuola materna.

Il prospetto principale, in stile barocco, dà alla struttura un carattere di alta nobiltà.

In ogni partito suddiviso dalle lesene vengono ad inserirsi tre aperture con balconi completati da ringhiere a “petto d'oca”.

. Il prospetto sud che si affaccia sulla piana di Ficarazzi, all'origine presentava caratteristiche simili al suo opposto.Ha subito varie trasformazioni..........

Si presenta privo d'intonaci, lasciando ben visibili le modifiche avvenute nel corso degli anni. La parte basamentale è realizzata sino al piano di calpestio del primo livello, da grossi blocchi di calcarenite, mentre la parte rimanente, per tutta la larghezza,è costituita da una muratura con conci di minore dimensione.

Nella parte inferiore sono presenti due aperture, chiuse da interventi successivi, di scarso pregio, che non hanno risparmiato neanche il piano superiore che presenta infatti cinque finestre, con balconi di varia altezza, aperti certamente in momenti diversi.

E’ il prospetto che ha mantenuto le caratteristiche originarie risalenti al ‘400: la caditoia,una finestra monofora d’ispirazione gotico-catalana ed una feritoia.

La caditoia è l’elemento che testimonia la funzione difensiva che originariamente aveva la torre di Pietro Speciale.La finestra fa pensare che la torre fosse anche la residenza del signore.La feritoia è stretta e lunga ed è corrispondente ad un vano scala che conduce alla caditoia. Nella superficie muraria non sono presenti particolari condizioni di degrado ambientale.

Attraverso la scala monumentale esterna, o della scala elicoidale interna,si può raggiungere il piano nobile.Entrambe le scale conducono al salone centrale.Il salone è composto da 3 vani :

1)Il vano centrale è coperto con volta e botte.2)Il partito laterale,ad est, è suddiviso in vari

ambienti.3)Quello a nord-ovest è adibito a cappella ed è

coperto con volta a padiglione.L'elemento sicuramente più importante che rappresenta la torre di Pietro Speciale è la caditoia, posta centralmente, in corrispondenza del secondo livello.Essa sporge su tre mensole composte da tre blocchi lapidei.Sul fronte principale è inserita una fessura a croce con laterali sguiscianti verso l'interno, ed un foro circolare alla base.Alla destra della caditoia troviamo un'esemplare di finestra d'ispirazione gotico-catalano.A sinistra ,invece, è ubicata una feritoia stretta e lunga,contornata da conci quadrati ed è corrispondente ad un vano scala.Infine sulla parte nord troviamo una scala che collega il “piano nobile” con quello sovrastante.

Questo piano è raggiungibile grazie a due scale interne ed è diverso dagli altri, perché oggi viene usato come dormitorio per i bambini del collegio.La scala elicoidale giunge in uno stretto corridoio con copertura piana. Su un lato di esso si apre un cunicolo,collocato all'interno delle mura quattrocentesche.

Sempre nel secondo piano troviamo cinque finestre con balconi a petto d'oca. Invece sul lato ovest della

vecchia torre si innesta nello spessore murario l'arrivo della scala che dal piano sottostante conduce al vano caditoio, a destra ed a sinistra

di questo vano sottotetto vi sono altri due ambienti delle stesse dimensioni

dei sottostanti.

Ecco infine come i nostri Compagni del

LABORATORIO DI TUFO

hanno riprodotto gli elementi costitutivi del

CASTELLO

Docente Francesca Morello Co docenteValeria Randazzo

DAGLI ALUNNI

CAPPADONA SHARONE

MARIO TRIZZINOCON LA COLLA BORAZIONE DEGLI ALUNNI DEL

LABORATORIO DI INFORMATICA