04 La costruzione nel Quattrocento - Altervista

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1 Storia dell’architettura LA COSTRUZIONE NEL QUATTROCENTO Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti Corso di Progettazione Costruzioni Impianti Classe V dicembre 2019 prof. Federica Caldi

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Storia dell’architettura

LA COSTRUZIONE NEL QUATTROCENTO

Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti

Corso di Progettazione Costruzioni ImpiantiClasse V

dicembre 2019 prof. Federica Caldi

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INQUADRAMENTO Significato del Rinascimento

Le ragioni del sorgere dell’Umanesimo in Toscana

FILIPPO BRUNELLESCHI(1377-1446)

- studio dei classici- ricerca del linguaggio architettonico- prospettiva

OPERE- Cupola di Santa Maria del Fiore

(Firenze)- Sagrestia Vecchia

(Firenze)- Ospedale degli Innocenti

(Firenze)

Mettere in luce:

Elementi che si rifanno alla tradizione classica

Particolarità costruttive

Organizzazione dello spazio

Citazioni architettoniche

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La «scoperta» della prospettiva

La conferma della Regola di San Francesco, scuola di Giotto, 1330, Assisi

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La «scoperta» della prospettivaCon Filippo Brunelleschi (1377 – 1446 ) si ha la prima definizione della nuova scienza della rappresentazione: la prospettiva.La sua familiarità con discipline quali la matematica, la geometria e l’ottica produsse un primo straordinario risultato nel 1413, con la tavoletta prospettica che rappresentava il Battistero di S. Giovanni a Firenze.Su una tavoletta di forma quadrata, Brunelleschi dipinge il Battistero; per dimostrare la verosimiglianza dell’immagine dipinta con quella reale, pratica un foro nella tavoletta, verso il retro del dipinto, in modo che l’occhio dell’osservatore possa percepire l’immagine reale della scena.

Mediante uno specchio regolato a distanza opportuna, si vede l’immagine dipinta riflessa nello specchio e si può così constatare la coincidenza dell’immagine dipinta con quella reale.

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La «scoperta» della prospettiva

La flagellazione di Cristo, Piero della Francesca, 1453

Cenacolo, Leonardo da Vinci, 1494-97

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La «scoperta» della prospettiva

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La prospettiva in architettura

Filippo Brunelleschi, interno della chiesa di San Lorenzo, Firenze

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La prospettiva in architettura

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IL CONCORSO PER LA CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORELa cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze fu realizzata in seguito a un concorso bandito nel 1418 per completare la costruzione della cattedrale iniziata nel 1296 da Arnolfo di Cambio e rimasta incompiuta. Era prevista la costruzione di una cupola immensa, con un diametro di 42 metri.Vinse il concorso Filippo Brunelleschi: nel 1420, nominato “provveditore della cupola”, diede inizio a un’impresa rischiosa e straordinaria, che lo tenne impegnato per molti anni. La cupola, infatti, fu completata (lanterna esclusa) nel 1436. Solo nel 1471, con il posizionamento della lanterna, la cupola poté dirsi completata.

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Dal punto di vista architettonico lacostruzione della Cupola di SantaMaria del Fiore rappresental'evento che segnò l'inizio delRinascimento, cioè la riscoperta deimodelli costruttivi dell'età classicae la contemporanea mutazione dellaorganizzazione del cantiere, chevide la separazione fra i ruoli delprogettista e del costruttore, tuttoraadottata.Proprio la nuova figura delprogettista, di cui Brunelleschi fu ilcapostipite, consente di definirel'architettura come una disciplinaartistico-scientifica che da questomomento in poi si inserisce a pienotitolo nel sistema culturale.

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LA FORMA A SESTO ACUTOBrunelleschi, studioso degli edificiantichi, per la cupola di Santa Maria delFiore avrebbe preferito utilizzare unaforma emisferica, sul modello delPantheon. Ma una cupola tipo Pantheon,su quel tipo di struttura, col suo pesoinerte avrebbe frantumato il tamburo: sirese subito conto, infatti, che il tamburoottagonale di Santa Maria del Fiore,privo di sostegni esterni, non avrebbepotuto sostenere le enormi spintelaterali di una cupola emisferica acostoloni.Quindi studiò una forma ogivale, chepermettesse di ridurre le spinte lateralie che controbilanciasse esteticamentel'eccessivo sviluppo longitudinale dellachiesa.Date le dimensioni, tuttavia, il tamburonon poteva reggere, e per lui erainaccettabile, oltre che ancorainsufficiente, sostenerlo con archirampanti esterni.

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COSTOLONI E OSSATURACominciò quindi a studiare una cupola acostoloni, ma con un'intelaiatura dellamassima leggerezza e solidità insieme.La cupola è formata da otto costolonimaggiori che nascono dagli spigolidell'ottagono del tamburo, e sedici costoloniminori, sistemati a coppie tra due maggiori.Lo spunto per tale soluzione gli fu offertocertamente dal vicino Battistero. Mapensando sempre al Pantheon e ad altrimonumenti romani, completò l'armatura conarchi orizzontali che collegarono tutti icostoloni, realizzando una specie di"gabbia".

Pantheon, Roma14

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DOPPIA CALOTTACome spiegato dello stesso Brunelleschi, lacupola è a doppia calotta per "preservarladall'umidità e conferirle maggioremagnificenza", ma anche per distribuiremeglio i pesi all'interno e all'esterno, colrisultato di ridurlo della metà.All'esterno i pesi della cupola scendonoattraverso gli otto costoloni maggioriesterni sugli otto contrafforti angolariesterni.All'interno i sedici costoloni minori (visibilisolo all'interno della calotta) convogliano ipesi sui pilastri interni della chiesa.Questo sistema rende la cupolaautoportante.Tra le due calotte l'architetto ha inoltrelasciato uno spazio vuoto, dotato di scale epercorsi accessibili, utili anche per ilmantenimento e eventuali restauri dellastruttura. Il passaggio conduce fino allabase della lanterna.

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NUOVE MACCHINE E IMPALCATUREBrunelleschi con la sua fertile immaginazioneinventò una serie di macchine, ponti sospesi,gru, argani e congegni meccanici per iltrasporto dei materiali fino alle altezzevertiginose della cupola. Fu anche uno dei primiarchitetti che si occupò della sicurezza dei suoioperai, inventando nuovi tipi di impalcature eprocedimenti nuovi e più sicuri di lavoro.

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MATTONI A SPINA DI PESCEDai suoi studi sugli edifici romani apprese la tecnica dei corsi dimattoni a spina di pesce. Sfruttando la forza di coesione offerta daimattoni collegati a spina, se ne servì per riempire gli spazi tra icostoloni, realizzando un equilibrio statico.

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LA LANTERNACompletata la cupola, tutti i costolonivennero a convergere in un anello dicirca sei metri di diametro.Nonostante Brunelleschi avesseadottato tutti gli accorgimentipossibili per renderla leggera, lespinte che agivano su quell'anelloerano tali che cominciarono averificarsi delle crepe: la cupolarischiava di spalancarsi su se stessa.Risolse il problema costruendo unaspecie di "tappo" per chiuderel'anello. La lanterna, con il suo peso,bloccava tutte le spinte convergentisull'anello.

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Una delle tre "Tribune morte" aggiunte da Brunelleschi per contrastare le spinte orizzontali della Cupola di Santa Maria del Fiore di Firenze

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Una delle tre "Tribune morte" aggiunte da Brunelleschi per contrastare le spinte orizzontali della Cupola di Santa Maria del Fiore di Firenze. Al centro di una delle nicchie è ancora visibile l'argano estensibile in legno utilizzato per l'innalzamento dei carichi.

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Il camminamento esterno all'imposta della Cupola di Santa Maria del Fiore di Firenze, sull'unico lato dove è stato realizzato.

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Una delle tre absidi che contornano la Cupola di Santa Maria del Fiore con i suoi contrafforti, Firenze.

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Visione ravvicinata dei supporti originali delle impalcature all'altezza del tamburo della di Santa Maria del Fiore, Firenze.

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Visione ravvicinata di uno degli otto costoloni ricoperti di marmo bianco che caratterizzano la Cupola di Santa Maria del Fiore di Firenze.

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Gli appoggi originali per le impalcature all'imposta della Cupola di Santa Maria del Fiore di Firenze.

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Ricostruzione dei ponteggi interni della Cupola del Brunelleschi.

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Costoloni e nervature tra le due calotte.

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Intercapedine tra le due calotte.

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Intercapedine tra le due calotte.

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Vista dell’Ospedale degli Innocenti, Firenze.

Nuovo uso degli ordini architettonici:

colonne al posto dei pilastri polistili dello stile gotico; utilizzo dei capitelli; archi a tutto sesto al posto di quelli acuti; uso delle volte a botte e delle cupole

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Le linee di cornici e paraste sono essenziali e definiscono superfici dallageometria regolare e proporzionata. Gli interassi delle finestre vengonoritmati su quelli degli archi, ovviamente di larghezza sempre uguale. Leporte si aprono al centro di porzioni di muri ben riquadrati. Nulla è affidatoal caso, ma ogni cosa è inserita al punto giusto, per far apparire l’edificioarmonioso nella sua forma. Brunelleschi definisce un modulo e poi lo usain maniera rigorosa.

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La bellezza nasce soprattutto dall’ordine (inteso come sistemazionerigorosa di ogni cosa), dalla misura, dalla proporzione, dalla regolaritàdelle figure geometriche utilizzate. In pratica l’edificio si dàall’osservatore come una forma perfetta, da ammirare proprio per la suaregolarità.

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La Sagrestia Vecchia, simmetrica a quella detta"nuova", che fu fatta edificare per volontà diGiovanni dei Medici con lo scopo di utilizzarlacome luogo per di sepoltura della famiglia,precisamente è collocata sul lato sinistro deltransetto della chiesa di San Lorenzo.

Nel 1419, Brunelleschi ebbe il compito dimodificare e ristrutturare la basilica,l'ultimazione dei lavori avvenne circa dieci annidopo, mentre la struttura caratterizzata da unforte carattere stereometrico, si caratterizzaper un vano cubico, sormontato da unacupoletta a base circolare.

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Lo spazio è definito mediante le lineeverticali delle paraste e delle cornicidi pietra serena, la cupola ribassata adombrello è sorretta da pennacchi atriangolo sferico.

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La cupola interna è nascosta da untamburo chiuso da un tetto conicoa squame che regge la lanterna.La cupola è divisa in dodicispicchi, simboleggiano il numerodegli apostoli, mentre i quattrolati del vano cubico simboleggianoil numero dei quattro profeti.

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LEON BATTISTA ALBERTI (1404-1472)

- studio dei classici- Trattato: De Re Aedificatoria- Principi alla base della progettazione

OPERE- Tempio Malatestiano

(Rimini)- Facciata Palazzo Rucellai

(Firenze)- Facciata Santa Maria Novella

(Firenze)

Mettere in luce:

Elementi che si rifanno alla tradizione classica

Uso degli ordini architettonici

Particolarità costruttive

Citazioni architettoniche

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Tempio Malatestiano: ricostruzione dell’edificio, secondo il progetto originario di Leon Battista Alberti

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La tomba di Sigismondo Malatesta

Parte dell’iscrizione sulla facciata del Tempio

Le iniziali di Sigismondo

Malatesta

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Il tempio prima della guerra, in seguito ai bombardamenti del

1944 e come appare oggi

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TEMPIO MALATESTIANO – Rimini

assenza di riferimenti religiosi tradizionali: la struttura celebra Sigismondo Malatestaiconografia quasi pagana -> tempio

struttura incompleta: la facciata non è terminata e manca completamente la cupolainvolucro marmoreo che lascia intatto l’edificio precedente

facciata scandita in modo geometricamente rigorosoparte inferiore: tripartizione con archi inquadrati da semicolonne con capitello compositoparte superiore: frontone con arco al centro, affiancato da parastepunto focale: portale centrale sormontato da timpano

suggestioni: archi di trionfo, acquedotti romani, Pantheon

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SANTA MARIA NOVELLA – Firenze

Alcuni dei rapporti modulari principali:- La linea di base della chiesa è uguale all'altezza della facciata, con la

quale forma un quadrato;- Se la parte inferiore è esattamente la metà della superficie di questo

quadrato, quella superiore, riguardo al quadrato tra le volute, equivale a un quarto;

- Dividendo ancora questa superficie in quattro si ottengono dei sedicesimi di superficie che inscrivono con precisione le volute laterali;

- Il portale centrale è alto una volta e mezzo la sua larghezza (rapporto di 2/3);

- L'altezza della fascia centrale a cerniera è uguale alla larghezza dei portali laterali e degli avelli, ed è sette volte l'altezza dell'ordine inferiore;

- I lati dei quadrati intarsiati sulla fascia centrale sono un terzo dell'altezza della fascia stessa ed il doppio del diametro delle colonne della parte inferiore.

- Il Sol Invictus rappresentato sul timpano è lo stemma del quartiere di Santa Maria Novella, ma anche un simbolo di forza e ragione; il diametro del tondo del Sole è esattamente la metà del diametro del rosone (compresa la cornice) ed è uguale a quello dei cerchi nelle volute.

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Capitelli sulle lesene

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PALAZZO RUCELLAI – Firenze

suddivisione geometrica della facciataorizzontale: corniciverticale: lesene ornate dal capitelli

ordini classici in successione:piano terra: dorico-tuscanicopiano primo: ionicopiano secondo: corinzio

uso degli ordini come decorazioni

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