“Autonomie locali e competitività del sistema paese....

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“Autonomie locali e competitività del sistema paese. Scenario al 2013”

Marco ZanotelliUniversità Statale di Milano/ INPS

Discussant

Commenti all’indagine previsionale:

Premessa

Commenti alla ricerca

La situazione economica attuale

Nuovi elementi di “economia reale”

Commenti (1)

Il rapporto è “cauto” e “attendista” (p. 7,il Sistema Paese italiano rimarrà parzialmente competitivo “)

Focus sul valore del “contesto”

Centralità dell’impresa e suoi “confini geografici”

La politica industriale nazionale centrale e del territorio

D’accordo sulla lenta trasformazione delle imprese (i dati confermano la dinamica)

Commenti (2)

Criticità: Il nuovo mercato del lavoro e il “sistema duale”

Le politiche locali sono “vane” se si considera l’impresa impegnata solo nel singolo territorio,ma d’altra parte non possiamo chiedere a tutte le imprese di internazionalizzarsi

Priorità: comprendere il momento attuale

Il “declino” industriale e la “ripresa”, il sistema produttivo e il sistema delle imprese

Il problema della “specializzazione” del sistema industriale italiano

Autonomie locali, incubatori e strategie

Declino Industriale e Ripresa

Indicatori di performance

Sistema-Paese:dinamica del reddito pro capitedinamica della produttività

Sistema industria:andamento delle esportazionicompetitività specializzazione

Il declino (1) (Riccardo Faini)

Il declino (2) ( Riccardo Faini)

La perdita di quote di mercato

La “specializzazione” delle imprese

In Italia ci sono 4,8 milioni di addetti nel manifatturiero

Maggior numero di aziende manifatturiere della UE 25 ( circa 550 mila,sono più che in Germania, Francia, Svezia e Olanda messe insieme)

Meccanica e made in Italy: 313.000 imprese

La “ripresa”

Le “grandi imprese” crescono ed aumentano il loro export

La “specializzazione” non cambia, non sembra essere il principale fattore di debolezza strutturale

La “ripresa” delle grandi imprese

Specializzazione ed esportazione

La specializzazione non cambia il vantaggio comparato:

Esportazioni nei settori tradizionali

Specializzazione e competitivitàLa specializzazione non spiega la perdita di competitività(4,3% nel 2001-2005, contro 30% nel 1997-2001)

Imprese nei mercati esteriSono una piccola frazione di imprese, ma vantano grande volume di esportazioni

Sono grandi imprese (esportare costa molto), e mediamente ottengono almeno il 40% del fatturato dalle esportazioni

Esportano in più di tre aree geografiche

Caratteristiche: efficienza, elevati Investimenti in Capitale Umano ed ICT, decentramento

Esportazioni italiane rispetto al G7

La quota di esportazioni Italiane, rispetto ai Paesi G7, cresce nel 2006:

IDE regioni italiane

Soglie

Soglie che limitano le attività internazionali:dimensionalidi efficienzadi tecnologie IT di capacità di accesso ai mercati finanziari

Necessità di superamento di soglie e barriere all’entrata, indipendentemente dal settore di appartenenza.

Imprese: produttività e soglie (1)

Imprese: produttività e soglie (2)

Imprese “internazionalizzate”

Le imprese “internazionalizzate” hanno caratteristiche diverse da quelle che servono il mercato domestico

Le imprese manifatturiere esportatrici sono solamente il 18% delle imprese attive

Le imprese viste da vicino

Caratteristiche delle imprese

Ciclo di vita (inizio /cessazione, dinamica)

Classe dimensionale (numero di addetti)

Distribuzione per tipologia (categoria merceologica)

Distribuzione geografica

Imprese: Tassi ordinati per natalità

La dinamicità delle imprese a confronto

Fattori di criticità per la ripresa

Fattori di “criticità” per le piccole Imprese

Ostacoli alla “ripresa”

Inefficienza nei servizi alle imprese

Negatività delle esternalizzazioni

Politiche economiche talvolta distorsive

Rigidità degli assetti proprietari

Elementi fuorvianti: politiche commerciali, costo del lavoro, cuneo fiscale.

Cambiamenti strutturali nel

mercato del lavoro

Riallocazione dei lavori in eccessoApparentemente non c’è accelerazione nel cambiamento strutturale:

I cambiamenti strutturali

Guardando più a fondo:i cambiamenti strutturali si notano e procedono in una direzione coerente con l’evoluzione dei vantaggi comparati dell’Italia

→ Analisi dati INPS a diseggregazione settoriale più fine (ATECO 3 digit) sull’occupazione dipendente nel settore privato, anni 1998-2004

Produzione e commercializzazione

Riflessi sul mercato del lavoro

Il cambiamento strutturale della specializzazione produttiva comporta riallocazione settoriale della forza lavoro

E’ difficile sostenere i costi sociali della riallocazione: equità, efficienza e political economy

Mercato del lavoro duale: gli oneri dell’aggiustamento sono supportati solo da una parte dei lavoratori, in prevalenza i più giovani, ma anche dagli immigrati

Stato sociale: Criticità

L’inadeguatezza dello stato sociale italiano pre-esisteva al cambiamento strutturale

Mancano strumenti di sostegno al reddito delle persone in condizioni di bisogno

Stato sociale: Proposte

Stabilizzazione graduale del rapporto di lavoro

Salario minimo

Contributo previdenziale uniforme

Fattori di successo per lo sviluppo

I fattori decisivi per il futuroAumento della produttività

Internazionalizzazione

Capacità di innovare

Investimenti in:Capitale umano (formazione)InfrastruttureIstituzioniR&S

Il Capitale Umano

Investire in capitale umano

Favorire la formazione continua del personale (life-long learning)

L’insufficienza di manodopera qualificata perpetua un modello di specializzazione obsoleto che a volte scoraggia la domanda stessa di capitale umano

Obiettivi di Policy

Attuare politiche orizzontali di sostegno:all’innovazione, alla formazione, all’internazionalizzazione delle PMI

Incentivare le imprese a fare sistema (consorzi export, distretti, reti), eliminando gli incentivi a restare piccole imprese

Convogliare maggiori risorse verso il sistema scolastico e universitario

Azioni di sostegno delle

Autonomie locali

Il ruolo delle Autonomie locali

Partecipazione proattiva allo sviluppo del territorio, delle imprese e delle realtà economiche e sociali

Gestione della concertazione e del confronto tra reti di attori impegnati nello sviluppo

Sostegno alla crescita dell’imprenditoria, ponendo in essere interventi di supporto

Sviluppo del contesto

Analisi del contesto (fisico, ambientale, sociale, culturale, ecc.)Potenziamento delle infrastrutturePianificazione territoriale (dalla destinazione d’uso dello spazio fino al townscaping)Servizi alle imprese e alle famiglieRiduzione dei costi per le imprese e miglioramento della qualità della vitaRinforzo delle economie esterne

Realizzazione di Business Innovation Centres contestualizzati nelle realtà economiche locali, in grado di fornire i servizi tipici dei più moderni incubatori tecnologici:

start up d’impresa e relative consulenze;collaborazione con Università e Centri di ricerca per trasferimenti tecnologici;sostegno per l’acquisto di impianti tecnologici;attività formative,prestito d’onore, sportelli informativi, venture capital.

Sostegno alla nuova imprenditorialità

Azioni di supporto e rilancio di realtà aziendali in difficoltà

Interventi a sostegno diretto di attività di impresa in condizione di difficoltà di mercato.

Start up in attività di contesto collegate alla salvaguardia del territorio e dell’ambientale

Partecipazione, supporto e Start up di impresa

Divulgazione delle opportunità offerte dal territorio locale per l'investimento economico

Assistenza ai potenziali investitori

Coordinamento dell'operatività dei diversi enti con compiti di promozione economica e di sostegno dell'iniziativa imprenditoriale

Organizzazione di tavoli di confronto(categorie, sindacati, banche, enti locali, mondo accademico, ecc.) per accompagnare nuove iniziative imprenditoriali

Azioni finalizzate a migliorare il contesto economico locale (1)

Ricerca di opportunità agevolative per le aziende anche attraverso alleanze strategiche e progetti europei

Sostegno alla crescita del rapporto tra mondo dell’industria e mondo della ricerca applicata

Supporto nel trasferimento tecnologico,mettendo a disposizione delle imprese una banca dati telematica in grado di fornire informazioni e mettere in contatto domanda ed offerta nel campo dell’innovazione tecnologica.

Azioni finalizzate a migliorare il contesto economico locale (2)

Centro OECD – LEED(Local Economic and Employment Development )

Il Consiglio generale dell’OCSE, in cooperazione con il Governo Italiano e la Provincia autonoma di Trento, ha istituito nel 2003 a Trento il Centro OCSE LEED per lo sviluppo locale con i seguenti obiettivi:

migliorare la diffusione delle esperienze di successo nello sviluppo locale e facilitare il trasferimento di competenze tra i Paesi membri e non membri dell’OCSE;

rafforzare le relazioni tra amministratori pubblici, operatori dello sviluppo locale e comunità scientifica;

favorire la democrazia partecipativa e rappresentativa a livello locale.