Antonioni e l'ossessione della bellezza

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Don DeLillo

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ALLE 19 RSERA SUL TABLETTUTTE LE NOTIZIE IN UN CLICCON REPUBBLICA+L’INFORMAZIONE RADDOPPIA

Ecco i nuovi padroni dell’arteche creano capolavori milionari

R2/LA COPERTINA

ACHILLE BONITO OLIVA E DARIO PAPPALARDO

Antonioni secondo Don DeLillo“Rendeva bello perfino il brutto”

R2/LA CULTURA

DON DELILLO

ATTRAZIONE fatale, forsecordiale, però pure fun-zionale, per non dire ve-

nale dal momento che si trat-ta pur sempre di un’aziendache con il potere politico devefare i suoi conti. Ha detto ieriil vicepresidente MediasetPier Silvio Berlusconi: «In unpaese che ha bisogno di rifor-me io tifo per Renzi».

SEGUE A PAGINA 6

FILIPPO CECCARELLI

IL CASO

E Piersilviocanta le lodidell’avversariodi papà

CONAKRY

NELL’AVAMPOSTO dove si com-batte Ebola, tutto evoca laguerra, dalla marziale disci-plina con cui operano i medi-ci ai bollettini che contano leperdite delle battaglie con-tro il più infido dei nemiciche da marzo ha provocato500 morti.

A PAGINA 32

PIETRO DEL RE

IL REPORTAGE

Africa, in trinceacon i mediciche combattonol’incubo Ebola

Quel gestodelle femministeche sconvolseanche i maschi

LA STORIA

FIORI A PAGINA 36

Renzi: l’Europa cambi o non ha futuroScontro con i tedeschi sulla flessibilità

Applausi e polemiche per il discorso di apertura del semestre italiano. Salta la conferenza stampa>

Se il carceremettei libriall’indice

Il diritto alla letturatra i divieti inglesie le proteste di Dell’Utri

IL RACCONTO

DOVETE andare in galera:abbracciate i vostri cari,mettete nel sacco spazzo-

lino, biancheria di ricambio, edue libri — forse i due libri pri-ma dello spazzolino? — un ro-manzo da rileggere, e un saggiorecente, o forse un dizionarioportatile. All’arrivo, vi lascianolo spazzolino, vi tolgono i libri.Se eravate novellini, e credeva-te che davvero le arance fosseropermesse, e anche i libri rilega-ti, dovrete rassegnarvi alloscempio delle copertine rigidestrappate via, per regolamento— ragioni di sicurezza.

Ogni tanto si ricomincia, conla questione dei libri in cella: sesiano una concessione, o un di-ritto. In Inghilterra è appenasuccesso con la breve detenzio-ne di un ex-deputato laburistaed ex-ministro, Denis MacSha-ne, condannato per aver falsifi-cato i rimborsi (risonanza enor-me, cifra modesta in confrontoalle nostre) cui furono confisca-ti i libri che si era portato dietro.Caso che ha fatto esplodere unoscandalo tuttora non sopito. Ilministro della giustizia, ChrisGrayling, ha fatto sapere che ildivieto di portarsi dietro libri oriceverli per pacco o dai parentiè una misura tesa a far sì che i de-tenuti li meritino: in sostanza, ilibri devono essere un premioalla buona condotta. Per fortu-na, un’insurrezione ha accoltola pretesa. Di spirito poetico do-tata, la scrittrice Cathy Lette haavvertito: «Lo impaleremo suinostri pennini».

SEGUE A PAGINA 23

ADRIANO SOFRI

MATTEORenzi a Strasburgoha parlato per venti mi-nuti. Eppure i discorsi so-

no stati almeno quattro, uno piùimportante dell’altro. Il primo èstato il discorso con cui il pre-mier ha cercato di ricordare al-l’assemblea che l’Europa non èsolo un braccio di ferro sui soldi.

SEGUE A PAGINA 29

Quel dialogotra finti sordi

L’ANALISI

ANDREA BONANNI

LA POLITICA della rottamazio-ne ha avuto il senso di intro-durre una discontinuità ne-

cessaria in un mondo politicoche nel suo insieme si è rivelatoinadeguato a governare la vitadella Comunità. Ma la figura diTelemaco — citata ieri da Renzi— va oltre la rottamazione.

SEGUE A PAGINA 29

STRASBURGO. Nel discorso che inaugura il semestre di presidenza ita-liana della Ue, Matteo Renzi invoca un cambio di passo e insiste sulla fles-sibilità. Lancia lo slogan della «generazione Telemaco» e viene inter-rotto più volte dagli applausi. Il capogruppo del Ppe, il tedesco ManfredWeber (Cdu) si dichiara apertamente contrario: «I debiti non creano fu-turo, lo distruggono». E nella replica Renzi ribatte: «Se qualcuno imma-gina di venire a fare lezioni all’Italia ha sbagliato posto». Annullata poila conferenza stampa con il presidente del Parlamento Martin Schulz.

BEI E D’ARGENIO DA PAGINA 2 A PAGINA 4

La missionedi Telemaco

LE IDEE

MASSIMO RECALCATI

LA POLEMICA

La rivoltadei sindacatisugli orari lunghidei professori

CORRADO ZUNINO

A PAGINA 11

ROMA. Scuole paritarie e clini-che convenzionate sono di fattoesentate dal pagamento di Imue Tasi. E in modo ben più ampiodi quanto avviene ora, specieper le scuole. Agli istituti si asse-gna un parametro di retta — dai5.700 ai circa 7 mila euro l’anno— al di sotto del quale sono esen-tati dalle tasse. Un parametro ingrado di escludere anche chi finqui pagava. Per gli ospedali ba-sta l’accreditamento pubblico.

VALENTINA CONTE A PAGINA 10

Imu Chiesa, esenzione facileper scuole e cliniche private

UN ALTRO ORRORE IN ISRAELE, NETANYAHU CONDANNA L’OMICIDIO

Il ragazzo palestinese ucciso per vendettaGERUSALEMME. Prosegue la spirale di vio-lenza dopo l’uccisione dei tre giovani israe-liani. Un sedicenne palestinese, Moham-med Abu Khdeir è stato sequestrato a Geru-salemme Est e poi assassinato. Gli investi-gatori propendono per una ritorsione degli

ebrei ultraortodossi che ha provocato altriepisodi cruenti in tutto il paese, alimentatidai proclami di Hamas che giura vendettaper la morte dei tre coloni. Netanyahu hacondannato lo «spregevole omicidio».

FABIO SCUTO ALLE PAGINE 14 E 15

Suha, la madre di Mohammed Abu Khdeir mostra la foto del figlio

DAL NOSTRO INVIATO

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(PROV. VE CON LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE € 1,20)IN ITALIA € 1,30 CON “TEX GOLD” €8,20- N. 155ANNO 39 GIOVEDÌ 3 LUGLIO 2014

www.repubblica.itPD-1F

NZ

la Repubblica

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GIOVEDÌ 3 LUGLIO 2014

R2CulturaCONTATTI CULT@REPUBBLICA.ITWWW.REPUBBLICA.IT

Antonioni

e l’ossessione

della bellezza

IN DESERTO rosso Antonioni dipinge il paesaggio desolatodel mondo industriale. Nei primi istanti del film un cantosolitario accompagna le immagini sfocate di uno stabili-mento industriale. È pura voce, senza parole, femminile,sognante, un lamento delicato che si stende sulle distese

di macerie e l’orizzonte lugubre. Il canto finisce quando finiscono ititoli. In questo potente paesaggio tossico si muovono una donnadisturbata e un bambino. Sullo sfondo, nel grigiore, si staglianovagoni cisterna e torri di raffreddamento. C’è un suppurare dimelma e fango. Dagli sfiatatoi, fiammate di gas avvampano con-tro i cieli sbiancati.

Capiamoche la donna è disturbata quando si av-vicina a un uomo davanti alla raffineria e gli chie-de di venderle il panino che sta mangiando.

Una piccola automobile bianca emerge dallamassa di sagome scure dei lavoratori in sciope-ro. In lontananza si sente uno sferragliare pe-sante.

La donna porta un bel cappotto verde, il bam-bino un cappotto marrone chiaro, e sono figurevivaci che risaltano contro la terra annerita —una zona appositamente dipinta dalla troupedel film con le bombolette spray.

La donna mangia il panino con fare furtivo,nascosta a metà fra le erbacce alte. Sembra chesi sia dimenticata il bambino, che entra corren-do nell’inquadratura, ansioso di ricongiungersia lei.

La prima volta che la vediamo, la donna ha icapelli rossi, o di un castano rossastro; poi, sottouna luce diversa, prendono un riflesso biondo; epoi, in un’altra inquadratura ancora, diventanosemplicemente castani.

Il marito è un ingegnere che lavora nel gran-de stabilimento. Il bambino è loro figlio. I perso-naggi hanno dei nomi? La donna angosciata è in-terpretata da Monica Vitti. Il suo nome è questo.

L’attrice è apparsa nei tre film precedenti delregista, molto elogiati, tutti in bianco e nero. Quila devastazione attorno a lei è inquadrata e ri-presa in modo da apparire bellissima. È bellissi-ma perché è il primo film di Antonioni a colori, e

cosa c’è nel film di più importante di questo?Qui la bellezza è un’ossessione. Sembra che il

film non possa evitare di essere bello. L’ansia ela disperazione della donna sono sempre incor-niciate da inquadrature curatissime, perfettemescolanze di forme e colori.

«Perché quel fumo è giallo?», chiede il bambi-no.

«Perché c’è il veleno», dice la donna.Ma quel fumo è anche bellissimo. Antonioni

ha parlato del ritmo del colore. Questo vale an-che per gli interni. I toni freddi della fabbrica, lescale, i pavimenti, le pompe e le valvole, i tubi avista, le macchine che martellano.

Il marito dice a un collega che la donna non èmai riuscita a riprendersi da un incidente auto-

mobilistico. È ancora in parziale stato di shock. Ela sua instabilità è legata allo spettro di tuttaquesta tecnologia sputacchiante? È ragionevo-le credere che sia già una donna psichicamentelabile, a cui l’ambiente circostante suscita unapiù profonda angoscia.

Il marito e il collega guardano giganteschisbuffi di vapore uscire con violenza dai tubi discarico.

La donna adesso è in casa sua. Stanze, porte,pareti. Le superfici in tinta fra loro, le ringhiere

Nel negozio che un giorno spera di aprire, ladonna è circondata da pareti su cui sono statestese ampie pennellate di colore, e quella che ab-biamo davanti è praticamente una visione usci-ta da un dipinto di Rothko: una tela che trascen-de la sua categoria e diventa la fase iniziale di unmurale.

Tutta questa bellezza e questa simmetria. So-no consapevoli di se stesse? La domanda non hasenso. Qui è tutto autoconsapevole. È tutto un ab-bandonarsi a una bellezza che aleggia dentro ilfilm nei brandelli della disperazione della donna.

Il collega del marito fa visita al negozio e ladonna gli dice che non sa che tipo di merce ven-derà, quando sarà aperto. A terra ci sono secchidi vernice impilati. Una volta che le pareti del lo-cale saranno completamente dipinte, ci saràmotivo di aprirlo?

Può darsi che uomo e donna sentano il reci-proco richiamo di una storia d’amore che sta na-scendo. O quantomeno lo sente la macchina dapresa, che si concentra sulla loro rispettiva posi-zione nella stanza, che si aggancia a uno sguar-do o a un’occhiata. Questa è la lingua che parla lamacchina da presa.

E questo è un regista che non dipende dalle pa-role di una sceneggiatura definitiva. Ha bisognodella cinepresa, ha bisogno di stare nella loca-tion o sul set, a ritoccare i dialoghi, a permetterel’improvvisazione, a sentire le voci dei perso-naggi, uomini e donne che cercano perenne-

mente di creare un legame.«Lei non può immaginare le paure che ho io»,

dirà la donna.Esce dalla porta del negozio — e contempora-

neamente, in fondo alla strada, un’altra donnasi avvicina a un’altra porta, poi retrocede versoil centro della strada. Dettagli del momento sin-crono. Lo spettatore impara a guardare.

C’è una scena con un fruttivendolo dove tuttoè grigio. Le pietre del selciato, la parte superioredi un muro di mattoni, i vestiti del fruttivendolo,il cappotto della donna, il carretto della frutta, lafrutta stessa. Costruite le scene, naturalistici ipersonaggi. Sono uomini e donne che cammina-no e parlano, corpi reali, vite complesse.

blu. Il pupazzetto robot del bambino che marciaavanti e indietro tutta la notte, abbandonato ase stesso, versione scheletrica dei macchinaridella fabbrica che sono in azione senza sosta. Mo-glie e marito in pigiama e camicia da notte bian-chi, inquadrati contro un muro blu scuro.

Il collega del marito su una lunga strada cur-va a colori scialbi che si può vedere come un em-blema della prima arte povera — tutta la stradaacciottolata fra i muri scrostati è un objet trouvépensato per il puro piacere estetico.

L’AUTORE

Don DeLillo. Inalto, Monica Vitticon MichelangeloAntonioni

DON DELILLO

SABATO 5 luglio Don DeLillo sarà ospite dellanona edizione di Le Conversazioni, ilfestival di letteratura internazionaleideato da Antonio Monda e Davide Azzoliniche si svolge a Capri (in piazza Tragara) eche quest’anno è dedicato al tema“Corruzione e purezza”. Anticipiamo qui laparte iniziale del reading di cui saràprotagonista lo scrittore americano, che haanalizzato il film di MichelangeloAntonioni Deserto rosso interpretandoloalla luce del tema scelto per l’edizione diquest’anno. DeLillo è il penultimo degliospiti della rassegna caprese. Fra i suoiromanzi, tutti tradotti in italiano daEinaudi: Rumore bianco, Libra, Mao II,Underworld, Body art, Cosmopolis, L’uomoche cade, Punto Omega. La rassegna LeConversazioni, cui hanno partecipatoanche Marylinne Robinson, HanifKureishi, Daniel Libeskind e Anna Funder,sarà chiusa domenica 6 da un reading dellascrittrice americana Rachel Kushner,autrice di Telex da Cuba (Mondadori) e Ilanciafiamme (Ponte alle Grazie).

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Il reciproco richiamo di unastoria d’amore che nasce

Le visioni sembrano uscireda un dipinto di Rothko

Don DeLillo e “Deserto rosso”La riflessione che leggeràalle “Conversazioni” di Capri

Lo scrittore americanoalla rassegna dedicataa “Corruzione e purezza”

IL FESTIVAL