Fellini antonioni

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1960 Antonioni – L’avventura Fellini – La dolce vita Visconti – Rocco e i suoi fratelli Profonda frattura rispetto alle regole linguistiche del cinema precedente Forte influenza di alcuni autori della Nouvelle Vague (Resnais e Godard, più che Truffaut) e qualche rimando neorealista (in Visconti, soprattutto) La presenza di ROSSELLINI Rifiuto del cinema di consumo, del cinema commerciale. Le strade divergono

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1960

Antonioni – L’avventuraFellini – La dolce vitaVisconti – Rocco e i suoi fratelli

Profonda frattura rispetto alle regole linguistiche del cinema precedenteForte influenza di alcuni autori della Nouvelle Vague (Resnais e Godard, più che Truffaut) e qualche rimando neorealista (in Visconti, soprattutto)

La presenza di ROSSELLINI

Rifiuto del cinema di consumo, del cinema commerciale. Le strade divergono

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MICHELANGELO ANTONIONI

“Oggi non mi sembra più importante fare un film su un uomo a cui hanno rubato la bicicletta. […] Ora che abbiamo eliminato il problema della bicicletta (parlo metaforicamente), è importante vedere cosa c’è nella mente e nel cuore dell’uomo che ha subito il furto, come si è adattato, cosa resta in lui dell’esperienza passata, della guerra, del dopoguerra, di tutto ciò che gli è successo nel nostro paese”

La realtà fenomenica liberata dalla presenza avvertibile della finzione cinematografica

Partenza da canoni neorealisti, esordi con il documentario

1950 Cronaca di un amore1952 I vinti1953 La signora senza camelie1955 Le amiche (tratto da Pavese)

I sentimenti come crisi, il dialogo come mancata comunicazione, la società che aliena l’uomo e lo elimina dalle proprie dinamiche

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1957 Il grido

Viaggio verso la morte, suicidioLunghi silenzi, cinema dell’introspezione più disperata

1960 L’avventuraFrammentazione del racconto, pause, cinema a-drammatico, NOIA come

condizione esistenziale trasversale, tempi dilatati, andamento episodico

“Rappresentazione astratta del reale”

Il paesaggio diventa un personaggio. La spettacolarizzazione lascia il posto all’emblematizzazione

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1961 La notte1962 L’eclissi

1964 Deserto rosso

L’incomunicabilità

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1966 Blow UpAnalizzare la realtà andando dentro il visibile, addirittura scavalcandolo

La tecnica è oggettiva? La coscienza è soggettiva?La realtà può essere controllata attraverso i media che l’uomo ha inventato per

arginarla?

1975 Professione reporterUn giornalista che assume l’identità di un altro uomoSmarrimento esistenziale, vite che si distruggono, crisi della modernità

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FEDERICO FELLINI

Autobiografia, barocchismo, visionarietà, onirismo, spettacolarità, svelamento della finzione, scenografia sovraccarica come molte delle emozioni

FANTASIA come lente attraverso cui guardare anche alla realtà

Palestra del fumetto, della satira (La deformazione)

Sceneggiature Roma città aperta, PaisàAiuto regista: L’amore (anche attore) e Francesco giullare di dio

1950 co-regia con Lattuada LUCI DEL VARIETA’

1953 LO SCEICCO BIANCO

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1953 I vitelloni

1954 La strada1955 Il bidone1957 Le notti di Cabiria

Trilogia sul fallimento dell’esistenza e sul riscatto di una mistica laica

Distanza dal Neorealismo: simboli, metafore visive, immagini “poetiche”

La rivoluzione si compie con LA DOLCE VITATotale frattura rispetto ai codici del cinema preesistente

1963 OTTO E MEZZOAltra rivoluzione nelle strutture narrative

“Un viaggio all’interno della crisi dell’uomo contemporaneo, il quale non può fare a meno di entrare fino in fondo nella sua confusione attuale, confrontandosi con tutte le parti di se stesso e con tutti i personaggi, i fantasmi, e i mostri dentro e fuori di lui, per arrivare ad accettarli, ad amarli, ad assegnare a ognuno il proprio posto e la propria funzione, fino a unificarli in una sintesi creativa […]”

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1965 Giulietta degli spiriti

1969 Fellini Satyricon (la narrazione è frammentata, esplosa)

Ritorno all’autobiografismo

1972 ROMA1973 AMARCORD (Rimini, episodi, aneddoti, trasfigurazione fantastica del reale)

CasanovaProva d’orchestraGinger e FredL’intervista

Ultima parte della carriera: “fellinismo”, accademismo di uno stile, maniera di se stesso

Restano la lucidità di uno sguardo implacabile sul disfacimento contemporaneo, grandi momenti di cinema