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SILENZIO… C’È ARMONIA! Orchestra Master dei Talenti Direttore: M° Alberto Mandarini Con l’intervento del regista Sandro Gastinelli

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SILENZIO… C’È ARMONIA!

Orchestra Master dei Talenti

Direttore: M° Alberto Mandarini

Con l’intervento del regista Sandro Gastinelli

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L’organico Violini: Paolo Vuono, Nicola Dho

Viola: Davide Mosca

Violoncello: Ferdinando Vietti Contrabbasso: Alessandro Spagnuolo

Flauto traverso: Rebecca Viora

Clarinetto: Simone Cremona

Clarinetto basso: Andrea Albano

Tromba: Alberto Capra , Pietro SciuttoPianoforte: Davide Cava

Batteria: Fabio Rosso

Direttore: M° Alberto Mandarini

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CINEMA E MUSICANella storia del cinema, raramente la musica ha realmente avuto una semplice funzione di

“commento musicale”, senza cioè essere parte determinante nella costruzione dell’atmosfera o

dello stesso montaggio filmico. Per molti registi la musica assume spesso un ruolo

determinante per la strutturazione del linguaggio del film, funzionando per esempio da

presagio per ciò che sta per avvenire, oppure da rinforzo alle emozioni, o ancora da contrasto

alle immagini, con un sorprendente effetto di potenziamento delle suggestioni trasmesse dalla

pellicola. Se esistono registi che hanno saputo creare emozioni, che si sono conservate nella

memoria collettiva per la perfetta unione di suono e immagine, senz’altro esistono anche

compositori di musica “cinematografica”, di melodie in cui impressione di movimento e

profondità si adattano assolutamente al linguaggio del cinema.

Il regista Federico Fellini non sopportava la musica. Lo toccava così profondamente da

sconvolgerlo: gli bastava, come ricorda, "che qualcuno battesse un tempo con le dita su un

oggetto per esserne turbato". Sola eccezione: quando serviva a fare il cinema.

La incredibile affermazione giunse via radio nelle case degli italiani la mattina del 10 gennaio

1979. A rilasciarla Fellini in persona, ospite di "Voi ed io", lunga e fortunata trasmissione affidata

da Radio Due ai modi affabili e colti di un nome adorato da chiunque ami la musica e il cinema, il

compositore Nino Rota.

Nella lunga galleria di ritratti che Rota allestì, quello con Fellini occupa un posto

specialissimo: dal 1952 al 1979, anno della sua morte, il compositore ha musicato con esiti

miracolosi tutti i film del regista, da "Lo sceicco bianco" al profetico, amarissimo "Prova

d'orchestra", dando vita a una simbiosi creativa - così come a una ininterrotta, fraterna

amicizia - senza precedenti né successori nella storia del cinema. Nel corso della conversazione

con Fellini, Rota ricorda il loro primo incontro per la colonna sonora dello "Sceicco bianco" e, in

particolare, sottolinea il fatto che lui era ampiamente già noto in Europa avendo firmato oltre

50 colonne sonore, mentre Fellini era un esordiente, e come tale gli chiese di sostituire i suoi

immutabili amori musicali, la circense "Marcia dei gladiatori" e "La Titina", con temi originali:

"Se non fossi riuscito a sostituire le musiche tanto care a Federico, legate al mondo del circo e a

Chaplin, probabilmente il nostro sodalizio sarebbe finito sul nascere. Al contrario la nostra

amicizia e collaborazione non si sono mai interrotte. Non è che Federico sia insensibile alla

musica, è che ne rimane troppo colpito".

SILENZIO… C’È ARMONIA!

Nino Rota con Federico Fellini

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IL COMPOSITORE

Giovanni "Nino" Rota Rinaldi (Milano, 3 dicembre 1911 –

Roma, 10 aprile 1979) è stato un grande compositore di

colonne sonore, tra le quali quelle dei film

Il padrino, Amarcord di Federico Fellini e Assassinio sul Nilo.

Il maestro ha vinto diversi importanti riconoscimenti, come un

Golden Globe per la migliore colonna sonora originale, un Oscar

alla migliore colonna sonora e un David di Donatello per il

miglior musicista.

Pur essendo conosciuto soprattutto per il suo lavoro nel mondo

del cinema, Nino Rota ha composto anche per il teatro ed il

balletto con notevole riscontro internazionale.

Il 4 novembre 2009, in occasione della Giornata della Musica, le Poste Italiane dedicano al

compositore un francobollo commemorativo.

LA STRADA 1954 - Regia di Federico Fellini - Musiche di Nino RotaCon Anthony Quinn, Giulietta Masina, Richard Basehart, Aldo Silvani, Marcella Rovere

Zampanò è un giocoliere girovago che batte i paesi

degli Appennini con le sue esibizioni di forza. Con lui

c’è Gelsomina, una povera ragazza sprovveduta e

innocente, quasi innamorata del girovago. Costui un

giorno uccide davanti a lei il Matto, un acrobata che

lo sfotteva. Gelsomina ha uno shock. Zampanò

l'abbandona. Saprà qualche anno più tardi che la

ragazza è morta.

Leone d'argento alla Mostra di Venezia del 1954 e

Oscar come miglior film straniero nel 1956, La

strada impose definitivamente Fellini come autore

internazionale, nonché Anthony Quinn e Giulietta

Masina (soprattutto quest'ultima sconosciuta fino a

quel momento anche dal pubblico italiano). Il fascino delle immagini rimane intatto ancora oggi,

la colonna sonora di Nino Rota non è mai stata così struggente e il personaggio del

"Matto" (Basehart), che trent'anni fa era apparso il meno felice, ha acquistato una dimensione

del tutto inaspettata.

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IL BIDONE 1955 - Regia di Federico Fellini - Musiche di Nino RotaCon Franco Fabrizi, Giulietta Masina, Richard Basehart, Broderick Crawford, Giacomo Gabrielli.

Augusto, Roberto e Picasso sono tre

“bidonisti” di professione. Si impegnano

quasi quotidianamente nella costante

ricerca di persone da truffare fingendosi

inviati del Vaticano oppure spacciandosi per

funzionari pubblici pronti ad assegnare

appartamenti a baraccati solo, però, dopo

aver ricevuto la prima rata del pagamento.

Presentato alla Mostra del Cinema di

Venezia il film viene accolto con un gelo

assoluto e la critica non è da meno contribuendo a decretarne l'insuccesso commerciale. Il

motivo è semplice quanto banale: allo spettatore non viene offerto nessun personaggio con cui

potersi identificare appieno. Fellini mostra la fragilità di ognuno dei suoi personaggi, ma non

consente loro l'opportunità della redenzione.

LA DOLCE VITA 1960 - Regia di Federico Fellini - Musiche di Nino Rota

Con Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Furneaux, Alain Cuny

Marcello Rubini è un giornalista romano

che si occupa di servizi scandalistici, ma

coltiva l'ambizione di diventare scrittore.

Marcello, cinico e disincantato, è

protagonista di sette episodi che narrano la

«dolce vita» della Roma a cavallo fra gli

anni cinquanta e sessanta.

La dolce vita ha avuto influenze anche sul

costume e sul linguaggio. La scena della fontana di Trevi con la Ekberg e Mastroianni è divenuta

una scena simbolo del cinema del XX secolo. Il nome di uno dei personaggi del film, Paparazzo,

ha dato origine al nome comune paparazzo, con cui si indicano i fotografi invadenti e indiscreti,

soprattutto per conto di giornali scandalistici.

Dal film, in cui si vede Mastroianni indossarlo, prende nome anche un capo d'abbigliamento,

il dolcevita, maglioncino a collo alto.

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8½ 1963 - Regia di Federico Fellini - Musiche di Léo Ferré, Nino Rota Con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Anouk Aimée, Sandra Milo, Rossella Falk

Il regista Guido Anselmi, reduce del successo del suo

ultimo film, vorrebbe prendersi una pausa per

riposarsi. Ma le continue pressioni del suo produttore,

della troupe e dei suoi amici, lo obbligano a trovare

un'ispirazione per un nuovo film...

Otto e mezzo è considerato uno dei capolavori di

Fellini ed una delle migliori pellicole cinematografiche

di tutti i tempi, fonte d'ispirazione per generazioni di

registi.

Gli elementi compositivi e caratteristici di Nino Rota

sono presenti tutti e si intrecciano tra loro generando

una musica briosa e drammatica. Un elemento

importante che domina su tutti è il cromatismo che di

volta in volta assume la doppia valenza grottesca e

circense, malinconica e rassegnata. Piccoli frammenti cromatici che si sviluppano in frasi giocose

o drammatiche a seconda del brano e della situazione filmica. Il brano più noto è La passerella

di addio che ha sostituito l’Entrata dei gladiatori di Fucik originariamente scelta da Fellini.

IL GATTOPARDO 1963 - Regia di Luchino Visconti - Musiche di Nino Rota

Con Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Rina Morelli

Nel 1963 Luchino Visconti porta sul

grande schermo il romanzo

di Giuseppe Tomasi di Lampedusa,

che racconta la storia di un

cambiamento epocale sullo sfondo

della Sicilia del 1860, dopo lo sbarco

di Garibaldi a Marsala. Il principe

Fabrizio di Salina assiste malinconicamente alla fine dell’aristocrazia, rassegnandosi

all’annessione dell’isola e del suo feudo di Donnafugata allo stato sabaudo. Si impegna a

favorire il fidanzamento di suo nipote Tancredi deciso a partecipare alla nuova scalata sociale,

con l’affascinante Angelica Sedara, ragazza di bell’aspetto e famiglia arricchita.

Nel caso del Gattopardo, il regista non ha chiesto a Rota una musica di commento, una musica

“cinematografica”, ma una sinfonia originale che contenesse i temi principali del film.

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SILENZIO… C’È ARMONIA!

GIULIETTA DEGLI SPIRITI 1965 - Regia di Federico Fellini - Musiche di Nino Rota

Con Valentina Cortese, Sandra Milo, Mario Pisu, Sylva Koscina, Giulietta Masina.

Giulietta ha festeggiato l'anniversario del suo

matrimonio, ma è infelice perché sa che Giorgio, il

marito, ha una relazione con un'altra donna. In un

primo tempo cerca conforto spirituale interrogando

un veggente indiano, poi cerca di instaurare un

dialogo con il marito e con la rivale. Il matrimonio è

però ormai in crisi irreversibile e sceglie la

solitudine. Nella presa di coscienza svaniranno

anche i fantasmi.

Fellini propone uno dei suoi temi più classici: la

difficoltà di adattamento alla realtà e la ricerca di

fughe visionarie, ma stavolta con al centro un

personaggio femminile.

Particolarmente impressionante la ricostruzione

degli incubi istillati a Giulietta dall'educazione ricevuta.

I CLOWNS 1971 - Regia di Federico Fellini - Musiche di Nino Rota Con Anita Ekberg, Riccardo Billi, Liana Orfei, Tino Scotti, Fanfulla

Da sempre affascinato dal mondo del circo e ancor di più

dai clown, Fellini filma la sua personalissima inchiesta sugli

amatissimi pagliacci. Probabilmente sono del regista gli

occhi di quel bambino che guarda la costruzione di un

tendone, ansioso di entrarci per godersi lo spettacolo.

Lasciato quel ragazzino, Fellini intraprende il viaggio da

sempre sognato, quello cioè di conoscere e parlare con gli

eroi della sua adolescenza. Ecco quindi che a Parigi

incontra vecchi clown felici di raccontare la propria storia.

Era da tempo che il regista romagnolo desiderava fare un film sui clown, e l’occasione

finalmente gli arriva non dal cinema, ma dalla tv. Girato per il piccolo schermo, inizialmente gli

italiani videro il lavoro di Fellini in bianco/nero, prima della felice e opportuna decisione di farlo

uscire nelle sale. La vicenda personale di Luigi Visconti, in arte Fanfulla, diventa una sorta di

triste appendice al film, col finale chiuso da uno splendido e struggente assolo di tromba (stesso

strumento protagonista in “La strada”), suonato in occasione di un finto funerale di un

pagliaccio. A soli 57 anni Fanfulla muore davvero, subito dopo le riprese del film.

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AMARCORD 1973 - Regia di Federico Fellini - Musiche Nino Rota

Con Bruno Zanin, Pupella Maggio, Armando Brancia, Giuseppe Ianigro, Gianfilippo Carcano

Amarcord in dialetto romagnolo (il

dialetto di Fellini) vuol dire "mi ricordo", e

il regista ricorda gli anni della sua infanzia,

gli anni Trenta, al suo paese. Passano

dunque i miti, i valori, il quotidiano di quel

tempo: le feste paesane, le adunate del

"sabato fascista", la scuola, i signori di

città, i negozianti, il suonatore cieco, la

donna procace ma un po' attempata alla

ricerca di un marito, il venditore

ambulante, il matto, l'avvocato, la tabaccaia, i professori di liceo, i fascisti, gli antifascisti e il

magico conte di Lovignano, il paese intero che in mare, sotto la luna, attende il passaggio del

transatlantico Rex.

Fellini era in grado di incantare praticamente con niente, confezionando appunto il "niente" con

colori, fantasia e sensazioni. Si giova dei soliti collaboratori, a cominciare da Nino Rota sempre

importantissimo nell'economia del cinema felliniano.

IL CASANOVA 1976 - Regia di Federico Fellini - Musiche Nino Rota

Con Donald Sutherland, Tina Aumont, Daniel Emilfork, Olimpia Carlisi, Margareth Clementi

Basato sui due libri di Giacomo Casanova (La storia della

mia vita e La storia della mia fuga dalle prigioni), Il

Casanova di Fellini è ambientato a Venezia, durante il

carnevale, ma è stato interamente girato a Cinecittà.

Diretto da Federico Fellini nel 1976, si tratta di un film che

vede un vecchio e malandato Giacomo Casanova,

bibliotecario nel castello di Dux in Boemia, rievocare le sue

gesta, tra gli amori e le innumerevoli avventure.

Si parte dal carnevale, per poi passare agli incontri amorosi,

all’incarcerazione ai Piombi, la fuga e i viaggi, per poi

tornare sul Canal Grande, proprio dove tutto era iniziato.

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SILENZIO… C’È ARMONIA!

ALBERTO MANDARINI Nato a Trino Vercellese nel 1966, il

trombettista e compositore è stato

partecipe dell'Orchestra Sinfonica della

Rai di Torino e di varie formazioni da

camera per soli ottoni.

Ai concerti di musica classica affianca un

molteplice attivismo in campo jazz,

nel Trumpet Buzz Duo con Guido Mazzon,

coi gruppi di Enrico Fazio e di Giancarlo Schiaffini, nel quartetto Enten Eller, nella Proxima

Centauri Orchestra di Giorgio Gaslini e nell'organico "stabile" dell'Italian Instabile Orchestra.

Tiene corsi di tromba in vari istituti piemontesi, e proprio tra giovani musicisti ed ex allievi ha

reclutato i membri del Phoebus Ensemble, piccola orchestra formata da nove elementi, con la

quale agisce in un ambito musicale che spazia tra la musica rinascimentale ed il jazz

d'avanguardia.

Attualmente è docente di tromba al Conservatorio di Milano.

SANDRO GASTINELLI Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino sono

marito e moglie dal 1991. Con il loro matrimonio

è nata anche la passione per il racconto

attraverso le immagini della gente delle Alpi

Occidentali, luogo in cui vivono tra i boschi di

castagno di Rosbella di Boves, con 2 figli e soli

altri 4 abitanti.

La loro passione diventa presto un lavoro, una

ricerca continua sul territorio. In più di quindici anni di attività hanno realizzato insieme una

quindicina di film documentari e di finzione che hanno partecipato ad alcuni fra i più importanti

film festival del cinema di montagna, vincendo diversi premi internazionali a Trento, Cervinia,

Les Diablerets, Autrans, Lessinia e altri.

Nel 2000 si sono "inventati" il Rosbella Film Festenàl, sulla porta di casa loro, "il più piccolo film

festival del mondo", mentre dal 2007 sono direttori artistici della sezione video-cinematografica

del Festival della Montagna di Cuneo.

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La Fabbrica dei Suoni

L’Associazione culturale La Fabbrica dei Suoni nasce per iniziativa di giovani musicisti, i nse g na n t i d i m us i ca , impegnati in progetti di sperimentazione di pratiche

didattiche innovative. L’Associazione si caratterizza per una intrinseca vocazione alla ricerca, ideazione e attuazione di attività e linguaggi didattici originali di riconosciuto rilievo culturale ed artistico. Ne è testimonianza la progettazione e realizzazione dei parchi tematici interamente dedicati al suono e alla musica: “La Città di CuMaBò”, “La Fabbrica dei Suoni” e “L’Atlante dei Suoni”. L’Associazione svolge sin dalla nascita anche un’intensa attività di organizzazione di eventi musicali, corsi di educazione alla musica, p r o m u o v e m a s t e r c l a s s v o l t e all’approfondimento della conoscenza degli strumenti cardine della musica occitana e della world music, propone laboratori didattici per gruppi di ragazzi e bambini e organizza corsi di aggiornamento per insegnanti, educatori e animatori.

Sito internet: www.lafabbricadeisuoni.it