Antonella Amapane su Moda

Post on 17-Mar-2016

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MODA

IMPORTANTEOSARE SEMPRELO STILE DEL CAPOLUOGO PIEMONTESE SI È EVOLUTODOPO LE OLIMPIADI: LE DAME TORINESI SFOGGIANOMISE ARDITE E ORMAI SONO UN MODELLO DA IMITARE

C

di Antonella Amapane

hi conosce bene il setto-re della moda sa che pa-ragonare Torino a Mila-

no è impossibile. Si mettanoil cuore in pace i nostalgicidel Samia, tesi a rinverdire ifasti di quegli anni cercandoinvano di riportare le sfilatedelle griffe italiane sotto laMole, vogliosi di dedicareaddirittura una rassegna aigiovani designer.Impossibile. Nel primocaso bisogna considerareche le sedi, gli showroom ela stragrande maggioranzadelle fabbriche fashion sononella città meneghina e din-torni. Perché mai gli stilisti

la parte più intellettuale diquesto comparto.«Milano ha una dimensionecosmopolita, ma Torino hauna vita sociale più intensae colta. Sta a Milano comeBoston sta a New York», so-stiene Giorgio Armani. «Lesignore sabaude sono sobrienella vita quotidiana, ma perle grandi occasioni indossa-no con disinvoltura abitimolto creativi. Sono tra lepiù eleganti d'Italia, posseg-gono un tocco eccentrico digrande charme», sottolineaRoberto Capucci. Lo stilepiemontese si evoluto. Inquesti ultimi anni è diven-

sobrio con dettagli vintage,stampe Anni '70, accessoriricercati. Il risultato è com-posto, ma mai banale».

LE SODDISFAZIONIDELLA CREDIBILITÀA marzo scade il mandatodel presidente della Cameradella Moda di Milano, MarioBoselli: bisognerà trovare unsuccessore. Fra i nomi che sifanno nell'ambiente, oltre aquello di Raffaello Napoleo-ne ( A.d. di Pitti Immagine),indicato da Miuccia Prada,compare in pole position làbiellese Anna Zegna. Perchéè un' imprenditrice capace di

Grande successo per la manifestazione ottobrina "Voce del verbo modaa cui hanno partecipato più di settantamila persone: una settimanacon decine di eventi per la parte più "intellettuale" di questo comparto

Cristina Tardito - Kristina 11

Cristina Ferrari di Fisico

Carlo Pignatelli

dovrebbero trasferire qui -anche solo per la durata diuna kermesse - baracca eburattini? Nel secondo caso,i talenti emergenti sarebbe-ro penalizzati dall'assenzadella stampa e del pubblicointernazionale che gravitasu Milano. Detto questo,Torino e il Piemonte hannoun ruolo di tutto rispettonel tessile-abbigliamento esotto molti profili. Intanto,dal punto di vista della cre-dibilità, grazie a una rosa diprestigiose aziende e poi, permerito di alcuni stilisti affer-mati che esportano le lorocollezioni in tutto il mondo.Senza dimenticare il nutritogruppo di creativi che stacrescendo. Inoltre, Torino èstata l'unica città capace difar volare alta la moda spo-sandola alla letteratura. Ilmese scorso infatti il Circo-lo dei Lettori ha dedicato 70appuntamenti (con 1 Ornilapresenze) alla neo rassegna"Voce del verbo moda", unafelice settimana di incontrie eventi che hanno colto

tato addirittura un modelloda imitare. Perché? Lo spie-ga Kristina Ti, alias CristinaTardito: «Con le OlimpiadiTorino si è aperta anche amolti eventi mondani di li-vello: le persone hanno co-minciato a vestirsi non piùper frequentare i salotti, maper le inaugurazioni di mo-stre d'arte, prime teatrali,balli alla Venaria, feste alCastello di Rivoli, rassegnecome Artissima. Hanno co-minciato a osare prendendospunto dall'abbigliamentodei giovani. Senza volgari-tà. Hanno mixato il loro dna

rapportarsi a livello interna-zionale su tutti i fronti. Chepoi la signora sia o meno in-teressata a questo incarico èun altro discorso, ma denotauna stima diffusa che pochipossono vantare.

GLI STILISTI AFFERMATIPochi, ma buoni. Carlo Pi-gnatelli, oltre alla Juventusveste tantissimi personaggi.Da Albano a Mario Bion-di, fino a Elio di X Factor.Senza contare gli abiti cherealizza per il cinema. Comeper esempio quelli per il film"H peggior Natale della mia

vita", dove Diego Abbatan-tuono sfoggia quei blazersartoriali che adorava an-che Mastroianni. Presentein tutti i mercati del Brics lostilista specializzato in capida cerimonia sta aprendosvariate boutique in Russia.Alla conquista del Giapponeè invece Kristina Ti, reducedal successo ottenuto con lalinea "Ti per Te" disegnataper i grandi magazzini Ovs,inaugurerà ad aprile un PopUp Store a Aoyama, (Tokio).Senza contare che la sua li-nea di prèt a porter, prodottaa Moncalieri dall'azienda di

famiglia, è venduta e distri-buita in 15 Paesi. Come pureCristina Ferrari della Fisico,che l'anno scorso ha ideato ledivise delle hostess di terra aCape Canaveral per il lanciodello Shuttle STS-134. LaFerrari, ormai l'idolo dellearabe vip, che si sono inna-morate dei suoi capi, questaprimavera alla fiera Weddingdi Ryad, oltre alla passerellamilanese calca quella di Mia-mi con i costumi da bagno.E, alla faccia della crisi, adicembre inaugura il nuovoshow room meneghino in viaBorgonuovo 3.

Sfilata Kristina Ti Pignatelli sfilata Cp FashionShow

NOMI NUOVI IN CITTA ITra gli emergenti più noti c'è Walter Dang, stilista franco-ispano-vietnamitaex allievo negli atelier di Castelbajac e Cardin. Possiede un talento fresconell'impostazione e maturo nello stile; gioca con i tessuti, le forme, i colori;crea pezzi unici, sartoriali, dal dettaglio raffinato: la sua è un'idea dicouture&lusso insieme. Dang sa come sorprendere: l'ultima invenzione èstata quella di rendere portabile una scultura fatta di stoffa e cemento,dialogo tra fashion, arte e design. Per Francesca Zunino tutto è iniziato conun poncho: in pochi mesi è stato eletto a must, sinonimo di «easy luxury».Il concetto vincette è quello del «senza taglia». E poi frange a profusione.

Usa pelli di montone, camoscio e capra dando vita a capi sfoderati daltaglio a vivo con bottoni in cocco fatti a mano ed etichette in papiro. Oggi ilsuo sofisticato made in Italy ha conquistato il mercato francese, diventandopresenza fissa all'Atmosfère di Parigi; le sue collezioni (Luciana Littizzetto èuna fan) si trovano in Giappone, Germania, Svizzera e Inghilterra.Invece Alice Capelli, in arte Autopsie Vestimerttaire, reinventa tessuti hautede gamme in capi dal piglio concettuale, mentre Ombradifoglia, aliasElenea Pignata, privilegia forme minimaliste, ispirate dallo stile nordico. LaPinacoteca Agnelli ha esposto i suoi «gioielli di carta», ma Debora Zavaglia

- già presente alla Fashion Week milanese - crea soprattutto abiti, una«Non collezione», così come ama definirla, un omaggio ai Padri della moda.E così i suoi abiti sono stati battezzati Worth, Poiret, Schiaparelli, Dior,Chanel, Quant, perché in ognuna di queste creazioni c'è un piccolo richiamoai Maestri. Sta facendo strada anche Patry Cuoreblu le cui collezioni hannosfilato un po' in tutta la penisola e vestito vari concorsi di bellezza, tra cuiMiss Mondo Italia 2010 e le miss del Gira d'Italia 2012. Usa tessuti moltocolorati e fluttuanti come la seta, il raso e lo chiffon; il prossimo gennaio lasua collezione debutterà a Londra.