Accoglienza di un nuovo Vescovo a Trivento

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L'accoglienza di un nuovo vescovo nella tradizione triventina, raccontata dai bambini della classe 2.0 di Trivento

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Fino agli anni 70, quando arrivava un nuovo vescovo veniva accolto in modo particolare.

Arrivavano a Trivento i fedeli da tutti i paesi della diocesi, insieme ai loro parroci e aspettavano l’arrivo del vescovo all’ingresso del paese.

Il vescovo, con il mantello e il cappello del pellegrino, giungeva in macchina e all’ingresso del paese lasciava l’auto e montava su un cavallo bianco adornato con un drappo rosso. Attraversava il paese seguito dal corteo dei fedeli e dei preti, saliva con il suo cavallo la scalinata fino ad arrivare alla chiesetta di San Nicola.

Mons. Pio Augusto Crivellari (1958)

Mons. Achille Palmerini (1970)

Nella chiesa di San Nicola riceveva i simboli episcopali e continuava il suo cammino verso la chiesa Cattedrale.

Mons. Epimenio Giannico (1937)

Mons. Augusto Crivellari (1958)

Mons. Achille Palmerini (1970)

Lungo il percorso i fedeli pregavano e cantavano inni di benvenuto. Dalle finestre, dai balconi, dalle soglie delle case, donne e bambini aspettavano la prima benedizione.

Davanti la Cattedrale il Vescovo scendeva dal cavallo. Il drappo che ricopriva l'animale veniva dato al popolo che lo riduceva a brandelli cercando di prenderne un pezzettino perché si diceva che proteggesse la famiglia sia dalle cattiverie sia dalle streghe.

I brandelli erano talmente piccoli che ancora oggi c'è un modo di dire per cose che si riducono in pezzi o quando due persone litigano : ''Ti riduco come una coperta di Vescovo''

T‘ facc' com(e) na c'perta d' vesc(o)v.

La nonna si ricorda che un vescovo si rifiutò di salire a cavallo e da quella volta i vescovi arrivano in Cattedrale a piedi.

CIRCOLO DIDATTICO DI TRIVENTO

Anno scolastico 2012-2013Scuola Primaria «Emanuele

Ciafardini»Classe 5ª Bcl@sse 2.0