a cura di Alessandro Tozzi C’è il Chianti e… il “Chianti Classico” · 2019-06-19 · della...

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ILPUNTO14/6/2012

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Artusi, il padre della moderna cucina italiana Dal 1997 Forlimpopoli rende omaggio al suo con-cittadino più illustre, Pellegrino Artusi, padre del-la moderna cucina italiana. A più di un secolo dal-la pubblicazione, "La Scienza in cucina e l’Artedi mangiar bene", con oltre 700 ricette, resta unapietra miliare nella cultura del cibo del nostroPaese, e non solo. La Festa Artusiana, che si ter-

rà fra il 16 e il 24 Giugno, vuole rinverdire i fa-sti di questa tradizione, offrendo menù ispiratial grande Pellegrino, con un contorno di spet-tacoli, rassegne, degustazioni. Il centro stori-co diventa così una Città da assaggiare, tra-sformandosi in un vero e proprio percorso ga-stronomico. Annualmente vengono assegnati ilPremio Artusi e il Premio Marietta, al miglior cuo-co dilettante. Forlimpopoli con la Festa Artusianasi trasforma ogni anno nella capitale del man-giar bene, anche grazie alla collaborazione di Ca-sartusi, il primo centro di cultura gastronomicadedicato alla cucina domestica. Ulteriori infor-mazioni sul sito www.festartusiana.it.

Cusumano, genialità in ReteUn giorno assaggi un vino, e ti viene la curiositàdi andare su Internet per cercare informazioni.Ti imbatti così in un sito costruito in manie-ra anomala: www.cusumano.it. Nessuna de-scrizione dell’azienda, una realtà operante dal2000 a Partinico (Palermo), da quasi 3 milionidi bottiglie pluripremiate, ed esportate in tut-to il mondo; una ventina di etichette fra bian-chi e rossi notevoli (Nero d’Avola, Insolia, Sy-

rah; c’è di tutto), a prezzi per tutte le tasche.La pagina iniziale del sito è uno spaccato su4 diversi orizzonti; tu clicchi e in dieci secon-di, sei lì, fra i loro vigneti, e li osservi dall’al-to in tutta la loro bellezza. Non so se dietrotutto ciò ci sia un genio creativo o semplice-mente uno della famiglia Cusumano che vo-leva trasmettere questa bellezza a chi si con-nettesse: comunque Grazie.

C’è il Chianti e… il “Chianti Classico”Regole elementari ma severe per la denominazione corretta

on tutto il vino prodotto in Chian-ti è “Chianti Classico”. Per averediritto a una denominazione de-

vono anche essere rispettate tutte le regolepreviste dal disciplinare di produzione. Re-quisito fondamentale riguarda i tipi di uvache possono concorrere alla realizzazione delvino – che prevede una percentuale minimadell’80% di Sangiovese, il vitigno a baccarossa tipico della zona. Insieme al Sangiovese possono essere pre-senti, in una percentuale massima del 20%,altri vitigni a bacca rossa tra quelli autoctoni,come il Canaiolo, e quelli “internazionali”autorizzati, come il Cabernet Sauvignon eil Merlot. Tra le principali caratteristiche or-

ganolettiche indicate troviamo il colore ru-bino che può divenire talvolta, secondo l’ori-gine, intenso e profondo; l’odore con notefloreali di mammole e giaggiolo unite a untipico carattere di frutti rossi; e il sapore ar-monico e asciutto, con una buona tannici-tà che si affina col tempo. Altri requisiti ri-chiesti sono la gradazione alcolica minimadi 12 gradi per il vino giovane e di 12,5 gra-di per la Riserva, l’acidità totale minima di4,5 g/l, e l’immissione al consumo che av-venga dal 1 ottobre successivo alla ven-demmia. Per la Riserva è previsto un in-vecchiamento minimo obbligatorio di 24mesi. Informazioni su www.chianticlassi-co.com.

a cura di Alessandro Tozzi

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