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A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G

A & A

Arte e Architettura

Filippo Lippi

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Filippo Lippi

Fra’ Filippo di Tommasi Lippi

NASCE A Firenze, 1406

MUORE A Spoleto, 1469

Rimane orfano e, all’età di otto anni, viene lasciato

al Convento del Carmine a Firenze. Studia di buon

grado e possiede notevoli doti artistiche.

Prenderà i voti molto giovane.

La conoscenza di Masaccio e Masolino, che

lavorarono nella Chiesa del Carmine nella Cappella

Brancacci, peserà positivamente sulla sua

formazione. Il fervore culturale del periodo storico in

cui vive fa di lui un finissimo artista ed avrà a sua

volta influenze sui maestri che verranno dopo di lui.

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Incoronazione della Vergine, 1441-1447 circa. Nel dettaglio l’autoritratto (vedi

scheda precedente) di Filippo Lippi, Galleria Uffizi, Firenze

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Intorno al 1432 Filippo Lippi si reca a PADOVAIntorno al 1432 Filippo Lippi si reca a PADOVA

A Padova lavora nella

Basilica Minore di Sant'Antonio

(Tabernacolo delle Reliquie) e

conosce la pittura fiamminga

La pittura fiamminga è una scuola

pittorica nata nelle ricche Fiandre nel

quattrocento. Pittore di spicco di questa

corrente fu Jan van Eyck. Principali

caratteristiche della pittura fiamminga sono

l’uso dei colori ad olio e la meticolosa

attenzione nel disegno dei dettagli.J. van Eyck, Madonna del cancelliere Rolin

(1434-1435), Louvre, Parigi

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1437-51 Filippo Lippi

torna a Firenze…1.Madonna di Tarquinia (1437)

2.Annunciazione Martelli (1440)

3.Apparizione della Vergine a

S. Bernardo (1447)

4.Incoronazione della Vergine (1441-7)

5.Madonna col Bambino (1450-5)

….

Sono alcune delle opere di questo periodo

1437-51 Filippo Lippi

torna a Firenze…1.Madonna di Tarquinia (1437)

2.Annunciazione Martelli (1440)

3.Apparizione della Vergine a

S. Bernardo (1447)

4.Incoronazione della Vergine (1441-7)

5.Madonna col Bambino (1450-5)

….

Sono alcune delle opere di questo periodo

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1452-1465 Filippo è a PRATO1452-1465 Filippo è a PRATO

Il comune di Prato affida a F. Lippi l'incarico per

affrescare la Cappella Maggiore del Duomo di

Prato, dopo aver invano proposto il lavoro al

Beato Angelico (anch’egli monaco-pittore) che

aveva rifiutato.

Gli affreschi vennero completati in tredici anni,

nel 1465, dopo varie peripezie.

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Lucrezia

e Filippo

Lucrezia

e Filippo

«In Prato ancora vicino a Fiorenza dove aveva alcuni parenti, in

compagnia di fra’ Diamante del Carmine, stato suo compagno e

novizio insieme, dimorò molti mesi lavorando per tutta la terra assai

cose. Essendogli poi, dalle monache di Santa Margherita, data a fare

la tavola dell’altar maggiore, mentre vi lavorava gli venne un giorno

veduta una figliuola di Francesco Buti cittadin fiorentino, la quale o in

serbanza o per monaca era quivi. Fra’ Filippo dato l’occhio alla

Lucrezia, che così era il nome della fanciulla, la quale aveva

bellissima grazia et aria, tanto operò con le monache che ottenne di

farne un ritratto, per metterlo in una figura di Nostra Donna per

l’opra loro; e con questa occasione innamoratosi maggiormente, fece

poi tanto per via di mezzi e di pratiche, che egli sviò la Lucrezia da le

monache e la menò via il giorno appunto ch’ella andava a vedere

mostrar la cintola di Nostra Donna, onorata reliquia di quel castello.

Di che le monache molto per tal caso furono svergognate, e

Francesco suo padre non fu mai più allegro e fece ogni opera per

riaverla, ma ella o per paura o per altra cagione, non volle mai

ritornare, anzi starsi con Filippo il quale n’ebbe un figliuol maschio,

che fu chiamato Filippo egli ancora, e fu poi, come il padre, molto

eccellente e famoso pittore». (Vasari)

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…e Filippino Lippi (Prato, 1457 – Firenze, 1504)…e Filippino Lippi (Prato, 1457 – Firenze, 1504)

Figlio di Filippo Lippi e Lucrezia Buti

Filippino lippi, Crocifissione di San Pietro,

Cappella Brancacci, 1482-85

Nel cerchio l’autoritratto.

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LippinaLippina

Madonna col Bambino e angeli detta

Lippina. (1465, Uffizi, Firenze)

Si pensa che possa essere un ritratto di

Lucrezia Buti nelle vesti della Madonna.

Lippi colloca i personaggi davanti ad una

finestra aperta dalla quale si vede, come nei

quadri fiamminghi, un paesaggio naturale

con montagne e acque fino all’orizzonte.

Tutto nel dipinto (tempera su tavola) è

leggero, ricercato, ed estremamente

elegante.

Una ulteriore novità è rappresentata

dall’uso del colore che dona luminosità alla

scena.

Lucrezia fu ispiratrice di molte altre opere,

tra cui la Salomè negli affreschi della

Cappella Maggiore del Duomo di Prato.

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Cappella Maggiore del Duomo di Prato. A sinistra Parete nord; a destra Parete sudCappella Maggiore del Duomo di Prato. A sinistra Parete nord; a destra Parete sud

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Cappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete nord. STORIE DI S. STEFANO Cappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete nord. STORIE DI S. STEFANO

Nascita del Santo e peripezie del neonatoNascita del Santo e peripezie del neonato

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Cappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete nord. STORIE DI S. STEFANO Cappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete nord. STORIE DI S. STEFANO

Saluto al Vescovo e Liberazione di un indemoniatoSaluto al Vescovo e Liberazione di un indemoniato

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Cappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete nord. STORIE DI S. STEFANO Cappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete nord. STORIE DI S. STEFANO

Martirio di Stefano (in basso a destra) ed esequie del SantoMartirio di Stefano (in basso a destra) ed esequie del Santo

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Cappella Maggiore del duomo di Prato. Parete sud. STORIE DI SAN GIOVANNICappella Maggiore del duomo di Prato. Parete sud. STORIE DI SAN GIOVANNI

Nascita del Santo e imposizione del nome al BattistaNascita del Santo e imposizione del nome al Battista

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Cappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete sud. STORIE DI SAN GIOVANNICappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete sud. STORIE DI SAN GIOVANNI

Predicazione e preghiera nel deserto. Il saluto ai genitoriPredicazione e preghiera nel deserto. Il saluto ai genitori

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Cappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete sud. STORIE DI SAN GIOVANNICappella Maggiore del Duomo di Prato. Parete sud. STORIE DI SAN GIOVANNI

Danza di Salomè . Salomè raccoglie la testa del Battista (a sx) e la porta alla madre (a dx)Danza di Salomè . Salomè raccoglie la testa del Battista (a sx) e la porta alla madre (a dx)

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Cappella Maggiore del Duomo di Prato. LA VOLTA/1Cappella Maggiore del Duomo di Prato. LA VOLTA/1

Parete nord

Parete Sud

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Cappella Maggiore del Duomo di Prato. LA VOLTA/2Cappella Maggiore del Duomo di Prato. LA VOLTA/2

DA SX IN ALTO:

SAN LUCA EVANGELISTA

SAN GIOVANNI EVANGELISTA

SAN MATTEO EVANGELISTA

SAN MARCO EVANGELISTA

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L’AFFRESCOL’AFFRESCOFilippo Lippi realizzò

le pitture della

Cappella Maggiore del

Duomo di Prato con la

tecnica dell’affresco,

antica procedura

pittorica che si ottiene

dipingendo con

pigmenti sciolti con

acqua stesi

direttamente

sull’intonaco fresco.

Seccando l’intonaco

mantiene in sé i

pigmenti a lungo sulla

parete. Le fasi

dell’affresco sono

essenzialmente

quattro:

RINZAFFO, ARRICCIO, SINOPIA E TONACHINO CON PIGMENTI

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