Post on 03-Apr-2018
7/29/2019 4 - Capitolo 4 l'Alta Moda Italiana
1/3
IV. LALTA MODA ITALIANA
IV.1. PRIMI TENTATIVI DI EMANCIPAZIONE
Il settore tessile ha svolto un ruolo preponderante nel processo di sviluppo industrialeitaliano ed stata proprio la grande importanza economica e sociale di questo settore a stimolare il
progetto di creare una moda indipendente da quella francese. Anche il Fascismo ha combattuto
limportazione di abiti dalla Francia, in conseguenza della sua politica nazionalistica ed autarchica;
poich lItalia possedeva le materie prime per produrre autonomamente seta, canapa e lino, ma non
juta, lana e cotone il regime increment notevolmente la produzione delle nuove fibre tessili
artificiali quali il raion, il lanital e la cisalfa.
Anche il cinema italiano viene sottoposto ad una rigorosa censura che aveva imposto alle
case di produzione limpiego di abiti di provenienza nazionale. Il Fascismo promuove anche una
battaglia culturale per imporre il tradizionale modello femminile della donna florida madre e sposa
esemplare e capace di dare figli alla Patria, in contrapposizione col modello trasgressivo della
garonne, magra ed asessuata.
E stato solamente dopo la Seconda Guerra Mondiale che i sarti italiani di Alta Moda hanno
iniziato verosimilmente ad emancipasi dal modello e dai canoni dominanti parigini. Sul piano
culturale ci che ha causato maggiormente lo sviluppo della moda italiana autonoma stata la
ricchezza del patrimonio artistico nazionale che ha sensibilizzato lestetica delle persone, e la forte
egemonia esercitata dal Cattolicesimo, che nelle chiese non ha eliminato larte, n la ritualit
sociale, al contrario della religione protestante, dotata di una profonda concezione austera della vita.
Va aggiunta labitudine tutta italiana di essere in contatto con una vasta gamma di climi e paesaggi,
ma soprattutto con diversi popoli usi e tradizioni, e il risultato dei tanti innesti un mosaico di
identit e unintegrazione virtuosa delle varie conoscenze che sono allorigine dellantico talento
italiano nellaccostamento e combinazione di sapori, stili, e materiali diversi con armonia senza
correre il rischio di cadere nella stravaganza e nelleccesso.
Il trionfo avuto dallAlta Moda italiana non sarebbe stato possibile senza la capacit di
questa di essere estremamente competitiva nellambito del rapporto qualit-prezzo, infatti i costi
ridotti della manodopera le hanno consentito di praticare prezzi sul prodotto finale che
corrispondevano circa al 50% di quelli della concorrenza francese, inoltre gli Italiani si
differenziavano dai Parigini per unofferta di abiti sportivi e per il tempo libero con linee giovani e
fresche, che allettava e veniva apprezzata particolarmente dalle donne statunitensi.
7/29/2019 4 - Capitolo 4 l'Alta Moda Italiana
2/3
IV.2 ROMA E LA DOLCE VITA
Roma diventa cos, tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, la nuova
protagonista della moda italiana grazie soprattutto al successo nellimmaginario collettivo di via
Veneto e della sua Dolce Vita. Fondamentale stato il ruolo esercitato dal cinema e da Cinecitt
che attirava nella Citt Eterna una fetta significativa di Hollywood incentivando linstaurarsi di
legami diretti tra sarti italiani e lo star system americano.
La fama delle Sorelle Fontana, infatti, comincia ad imporsi gi con il matrimonio da favola
tra gli attori Tyrone Power e Linda Cristian, avvenuto a Roma il 27 Gennaio 1949 dove labito da
esse creato per la sposa, ampio e con un lunghissimo strascico, fu riprodotto dai principali giornali
di tutto il mondo. Lo stile delle Fontana si differenziava dagli altri per il ricorso alluso di elementi
dal gusto puramente romantico degli abiti di fine Settecento e inizio Ottocento, stile che ben si
combinava con le esigenze di Hollywood che proponeva storie intensamente sentimentali.
Figura 1
Tutta lAlta Moda italiana lanciata negli anni Cinquanta era caratterizzata da una silhouette
tradizionale, ma i couturiers italiani si sono distinti allepoca per aver usufruito delle loro risorse
innate, ovvero le raffinate tecniche sviluppate dagli artigiani attivi nel capoluogo da diverse
generazioni per conto della Chiesa: i merletti, i pizzi, i ricami, la lavorazione dei tessuti e della
maglia.
La societ degli anni Cinquanta aveva il problema di dover dimenticare gli orrori della
guerra e limmaginario collettivo degli Italiani viene dominato dalle cosiddette maggiorate (Gina
Lollobrigida, Sofia Loren), donne estremamente materne e rassicuranti. Le principali attrici
indossavano in privato gli abiti dellAlta Moda romana ma sul grande schermo vestivano comelitaliana media, cio in maniera piuttosto modesta a causa dei ruoli di figure popolane che queste
7/29/2019 4 - Capitolo 4 l'Alta Moda Italiana
3/3
interpretavano; per questo motivo le donne italiane rifiutavano il modello proposto nel cinema delle
maggiorate, senza tuttavia rinunciare a quel sogno di opulenza che esse incarnavano con il loro
stesso corpo. Le Italiane, non potendosi permettere i capi dellAlta Moda, ricorrevano allauto
produzione e allimitazione, fattore determinante per il diffondersi anche in Italia
dellabbigliamento economico proposto dai grandi magazzini come Upim (nato nel 1919) e Standa
(nato nel 1931), Max Mara e il Gruppo finanziario tessile che ebbe per primo lidea di introdurre
labbigliamento confezionato su taglie standardizzate.