4 2013 norimberga

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Diritto legale e diritto giusto: il problema del rapporto tra diritto e morale

• Diritto e morale: connessione necessaria oeventuale?

• A seconda di come concepiamo il rapporto tra D eM, otterremo due differenti concezioni sulla naturadel diritto:

• 1) la norma giuridica non verrà ritenuta valida equindi obbligante (giusnaturalismo;neocostituzionalismo)

• 2) la norma giuridica, sebbene immorale, saràritenuta valida e quindi obbligante (giuspositivismo)

Norimberga : il processo• 20 novembre 1945 Tribunale Speciale Alleato

(giudici: USA UK F URSS)

• Perseguire i Crimini di Guerra contro la Pace e la lesa Umanità, perpetrati dai responsabili militari e politici del governo nazista

20 novembre 1945 - 1 ottobre 1946

Norimberga 20 novembre 1945

• Perseguire i Crimini di Guerra contro la Pace e la lesa Umanità, perpetrati dai responsabili militari e politici del governo nazista

Punti critici di un processo

• Comandante in capo • della LUFTWAFFE

• L'avvocato difensore di Göering, Otto Stahmer, invocò il principio • Nullum crimen, nulla poena sine praevia lege poenali,• il quale non ammette l'emanazione di leggi retroattive, contestando

inoltre il diritto ai vincitori di processare i vinti. • L'obiezione fu respinta, poiché i giudici considerarono i crimini di

guerra, i crimini contro l'umanità e i crimini contro la pace come violazione di leggi internazionali già esistenti (Convenzioni dell’Aia, Convenzioni di Ginevra)

• 12 dei 22 imputati furono condannati a morte per impiccagione, 3 all’ergastolo, 4 alla reclusione (dai 10 ai 20 anni), tre furono assolti.

Critiche al processo

• « Possono esserci pochi dubbi che una corte internazionalesia molto più adatta per questo compito che una cortenazionale civile o militare. Solo una corte costituita da untrattato internazionale del quale non solo i vincitori maanche gli stati sconfitti siano parti contraenti non incontreràquelle difficoltà con cui dovrà confrontarsi una cortenazionale". »

• lo stesso principio allora dovrebbe applicarsi alla leggecriminale ordinaria perché "un ladro non può lamentarsiper essere giudicato da una giuria di cittadini onesti". »

• (H. Kelsen, Peace through Law, Chapel Hill, 1944,111)

Diritto e morale

• I tre giudici immaginari del processo di Norimberga

• Giusnaturalista

• Giuspositivista

• Neocostituzionalista

• Primo Giudice (Giusnaturalista)

• È stato provato ampiamente che gli imputati hanno commesso crimini orrendi, che qualsiasi sistema morale condanna.

Gli imputati hanno dichiarato a loro discolpa di aver obbedito al diritto nazista, e quindi a norme giuridiche di uno stato internazionalmente riconosciuto, ma io ritengo che non possa essere chiamato diritto un insieme di norme che viola i più elementari principi di giustizia, i diritti naturali dell’uomo, o come tradizionalmente lo si chiama, il diritto naturale.

Primo Giudice (Giusnaturalista)

• Sebbene gli imputati si giustifichino con l’obbedienza al diritto nazista, io dico che questo non era autentico diritto, perché violava i principi eterni ed immutabili, universalmente validi.

Voto per la condanna degli imputati.

Secondo giudice (GP)

• Gli imputati hanno commesso atti moralmente orrendi, non dobbiamo confondere tuttavia, il nostro giudizio morale che è senz’altro di condanna, con un lucido giudizio giuridico. Essi hanno obbedito al diritto di uno stato riconosciuto, emanato da un organo che deteneva il potere di emanare le norme. I diritti naturali invocati non sono norme, ma solo un insieme di convezioni morali che possono cambiare da tempo a luogo.

• Voto per l’assoluzione degli imputati.

Terzo Giudice (NC)

• Gli imputati hanno compiuto atti moralmente orrendi, ma li hanno compiuti secondo un diritto che è tale perché ne ha i requisiti, anche se è moralmente ingiusto. Io sostengo quindi che gli imputati hanno obbedito a norme giuridiche. Tuttavia vi è un argomento importante, questo diritto era moralmente ingiusto ed era dovere degli imputati disobbedire ad esso.

Terzo Giudice (NC)

• Sebbene si tratti pur sempre di diritto, un diritto ingiusto non obbliga all’obbedienza, perde il vincolo dell’obbedienza del suo destinatario.

Quindi voto per la condanna degli imputati.

La formula di Radbruch(1878-1949)

Il problema della validità della legge ingiusta:

(Lubecca,1878-Heidelberg,1949)

• Il conflitto tra giustizia e certezza del diritto potrebbe essere risolto nel senso che il diritto positivo ha la preminenza, anche se nel suo contenuto è ingiusto e inadatto allo scopo, a meno che il conflitto tra la legge positiva e la giustizia non giunga a un grado tale di intollerabilità che la legge, in quanto “legge ingiusta” debba arretrare di fronte alla “giustizia”

• “Ingiustizia legale e diritto sovralegale” (1946)

La difficoltà di tracciare la linea di confine tra leggi valide e leggi invalide perché ingiuste

Quando nel porre il diritto positivo viene di proposito negata

quell’eguaglianza che costituisce il nucleo della giustizia,

allora la legge non soltanto è diritto ingiusto, ma non è affatto diritto”.Ciò perché non è possibile definire il diritto se non come un ordinamento il cui senso è di essere al servizio della giustizia.

• Le critiche di Hart:

• Quando una norma è qualificata come giuridicamente valida, in seguito a un regolare processo di produzione e promulgazione, è stata già decisa la sua giustificazione morale e formulato un dovere di obbedienza

Letture consigliate

• G. Vassalli, “Formula di Radbruch e diritto penale:note sulla punizione dei delitti di stato nella Germania post-nazista e nella Germania post-comunista”, Giuffré, Milano 2001

• H. Arendt, La banalità del male, Feltrinelli, Milano 2003