Transcript of 27.00 Lettera 299 Con desiderio di vedervi spogliato delluomo vecchio, e vestito del nuovo.
- Slide 1
- Slide 2
- 27.00
- Slide 3
- Slide 4
- Slide 5
- Slide 6
- Slide 7
- Lettera 299
- Slide 8
- Slide 9
- Con desiderio di vedervi spogliato delluomo vecchio, e vestito
del nuovo
- Slide 10
- Slide 11
- Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
- Slide 12
- Slide 13
- Carissimo fratello in Cristo dolce Ges. Io Catarina, serva e
schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue
suo; con desiderio di vedervi spogliato dell'uomo vecchio, e
vestito del nuovo.
- Slide 14
- Slide 15
- Spogliato, dico, del vecchio peccato d'Adam, e di quel
disordinato affetto ch'egli ebbe, col quale affetto offese Dio
passando l'obbedienza sua, e offese s, togliendosi la vita della
Grazia: onde, subito ch'ebbe offeso, trov ribellione in s, e in
tutte le creature.
- Slide 16
- E cos l'anima che segue e si veste di questuomo vecchio, trova
n pi n meno, amando disordinatamente s medesimo di amore sensitivo;
dal quale amore sensitivo segue ogni disordinato amore. Questo quel
miserabile amore che toglie il lume della ragione e non lascia
conoscere la verit; toglie la vita della Grazia, e ci d la morte;
ci toglie la libert e ci fa servi e schiavi del peccato, che quella
cosa che non : onde in questa vita gusta l'arra dell'inferno.
- Slide 17
- Slide 18
- Dico che non conosce la verit; perch, se conoscesse la verit,
non penerebbe il cuore e l'affetto e tutta la sollecitudine sua nel
mondo, e non se ne farebbe dio; anco, lo spregerebbe con tutti i
suoi diletti, vedendo la poca fermezza e stabilit sua, e quanto
vano e caduco.
- Slide 19
- E non lo vediamo tutto il d, carissimo fratello; che ogni cosa
del mondo passa come il vento, e nessuna cosa si pu tenere al modo
nostro? Perch nessuna cosa nostra, se non solo la divina Grazia, la
quale non ci pu essere tolta se noi non vogliamo. Perch questa
Grazia non si perde se non per la colpa del peccato; e non n
dimonio n creatura che ci possa costringere a una piccola colpa
commettere: e per non ci pu essere tolta.
- Slide 20
- Slide 21
- Ma le cose del mondo che ci sono date in prestito e per uso, ci
possono essere tolte, e ci sono tolte quando piace alla divina
bont, che ce l'ha date. Onde noi vediamo che test l'uomo ricco, e
test povero: ora in grande altezza, e ora in grande bassezza; e
dalla sanit veniamo all'infermit, e dalla vita alla morte. E cos
ogni cosa c' mutabile; e talora l'uomo le vuol tenere, che non pu;
per che non sono sue.
- Slide 22
- Che se elle fossero sue, le terrebbe quanto vuole. Ma gli sono
state date perch se le usi per necessit, ma non perch le tenga con
disordinato amore, amandole fuori di Dio. Perch, facendo cos,
trapasserebbe il suo comandamento, il quale dice che noi lo
dobbiamo amare sopra ogni cosa, e il prossimo come noi
medesimi.
- Slide 23
- Slide 24
- Onde, non facendolo, si passa l'obbedienza sua: ed essofatto,
ch'egli fatto disobbediente, privato della vita della Grazia, e si
fatto degno della morte eterna. Egli fatto incomportabile a s
medesimo: onde gusta l'arra dell'inferno; per che il verme della
coscienza sempre rode. Per la qual cosa sostiene pena intollerabile
quando si vede privato di quella cosa che egli amava tanto
disordinatamente, vedendo che gli convenga lasciare, o nella vita,
essendogli tolta, o nella morte.
- Slide 25
- Perch, morendo l'uomo, ogni cosa gli conviene lasciare; che
seco non ne porta altro che il bene ch'egli ha operato, o il male;
ricevendo ognuno quello ch'egli ha meritato: per che ogni colpa
punita, e ogni bene rimunerato. Altro non ne pu portare. E per
l'uomo che disordinatamente ama, sostiene grandissima pena, quando
perde quello che tanto amava; per che tanto si perde con dolore,
quanto si possiede con amore.
- Slide 26
- Slide 27
- Onde tutta la vita sua pena. E, eziandio possedendo e stando in
delizie, ha pena, perch teme di perder quello ch'egli ha. Chi non
conosce tanta miseria e grave tormento quanto d il mondo? Chi ha
accecato il lume della ragione coll'amore proprio di s; il quale
lume perde per condiscendere alla serva della propria sensualit, la
quale sensualit vestita dell'uomo vecchio, cio del peccato di
Adam.
- Slide 28
- Quanto miserabile lo stolto e ingrato uomo che si toglie tanta
dignit quanto il lume della ragione, e la vita della Grazia, e la
libert, essendosi fatto servo del dimonio e del peccato, che non
alcuna cosa! La quale libert gli fu resa col mezzo del sangue del
Figliuolo di Dio, nel quale sangue del Figliuolo di Dio fu lavata
la faccia dell'anima nostra.
- Slide 29
- Slide 30
- Oh quanto sar degno di riprensione colui che iniquamente spende
e consuma la vita sua; la quale iniquit non gli lascia conoscere la
bont di Dio in s, n ricevere il frutto del sangue! Che ha fatto lo
stolto uomo, poich egli ha distese le braccia e ha abbracciate
tutte le delizie del mondo per desiderio? Nulla se ne trova, altro
che confusione e stimolo della coscienza nell'ultima estremit della
morte. Egli fatto come il frenetico, o come colui che sogna; che
gli pare avere grandi diletti, e poi, svegliato, non si trova
alcuna cosa. E cos l'uomo che si desta dal sonno di questa misera
vita, non si trova altro che pena e rimprovero.
- Slide 31
- Che modo c' dunque da tenere acci che noi non perdiamo il bene
del cielo, n in questa vita viviamo in tanta afflizione? Questo il
rimedio, dolcissimo fratello: che noi ci spogliamo di questo uomo
vecchio che ci d intollerabile pena, e ci vestiamo dell'uomo nuovo
Cristo dolce Ges;
- Slide 32
- Slide 33
- ordinando la vita nostra, vivendo come uomo e non come animale;
levando la nuvola dell'amore proprio di noi; e odiare la propria
nostra sensualit (che una legge perversa che impugna contro lo
spirito), e il mondo con tutte le sue delizie. E subito, veramente,
che con l'occhio dell'intelletto le riguarderete, vedrete quanto
elle sono nocive alla salute nostra, amandole fuori di Dio; quanta
pena intollerabile ci danno in questa vita.
- Slide 34
- Allora, quando l'anima guarda questo, subito concepisce un odio
alla propria sensualit, e a tutto quanto il mondo. Non, ch'egli non
ami le cose create. E l'uomo che ha i suoi figliuoli, ama i suoi
figliuoli e la donna e gli altri che gli sono congiunti: ma li ama
d'amore ordinato e non disordinato: cio, che per loro non vuole
porre l'anima sua con offendere Dio. Sicch, ama con ordine, e non
senza ordine.
- Slide 35
- Slide 36
- Perch Dio non ci vieta che noi non amiamo; anco, ci comanda che
noi amiamo il prossimo come noi medesimi; ma ci vieta i nostri
disordinati modi con che noi amiamo. E questo quello che l'anima
odia, perch vede che gli vietato da Dio, ed danno suo.
- Slide 37
- Allora, poich ha concepito l'odio verso quella cosa che deve
odiare (perch l'anima non pu vivere senz'amore); subitamente ama s
e il prossimo suo, e le cose che sono create, d'amore ordinato, e
con affetto di virt, ponendosi dinanzi all'occhio dell'intelletto
col lume della santissima Fede, per obietto Cristo crocifisso: e in
lui vede e conosce quello ch'egli deve amare.
- Slide 38
- Slide 39
- E perch nel sangue di Cristo vede l'amore ineffabile che Dio
gli ha (perch pi manifestamente il sangue ci ha manifestato l'amore
e la carit di Dio, che nessuna altra cosa); distendesi subito ad
amarlo con tutto il cuore, con tutto l'affetto e con tutte le forze
sue. Perch condizione dell'amore, d'amare quanto si sente amare,
d'amare tutte le cose che ama colui ch'egli ama.
- Slide 40
- E per, a mano a mano che l'anima ha conosciuto l'amore del suo
Creatore verso di lui, l'ama; e amandolo, ama tutte quelle cose che
Dio ama. E perch vede, che Dio ama sommamente la sua creatura che
ha in s ragione (che in tanto l'am, che ci don il Verbo del suo
Figliuolo; acci che desse la vita per noi, e ci lavasse la lebbra
del peccato mortale nel sangue suo); e per l'uomo distende, e
partecipa l'affetto e la carit sua col prossimo, e al prossimo
vuole rendere quello che a Dio non pu rendere, cio di fargli
utilit.
- Slide 41
- Slide 42
- Per ch'egli il Dio nostro, che non ha bisogno di noi. E perci
quella utilit che a lui non pu fare, la fa al prossimo, che quel
mezzo che Dio ci ha posto, nel qual mezzo manifestiamo l'amore che
noi abbiamo a lui. Per questo amore l'uomo non concepisce odio
verso il prossimo suo, per nessuna ingiuria che da lui gli fosse
fatta; ma con pazienza porta e sopporta i difetti suoi, dolendosi
pi dell'offesa di Dio e del danno dell'anima sua, che dell'ingiuria
e del danno proprio.
- Slide 43
- Questo amore ordinato, per che non esce dell'ordine della
carit. E si veste dell'uomo nuovo Cristo dolce Ges, seguitando le
vestigia e la dottrina sua, rendendo bene a quelli che gli fanno
male. Odia quello che Cristo benedetto odia; e ama quello ch'egli
ama. Che odi Cristo benedetto? Odi il vizio e il peccato, onori,
delizie, e stati del mondo: e tanto gli dispiacque il peccato, che,
non essendo in lui veleno di peccato, della nostra colpa volle fare
vendetta, e punirla sopra il corpo suo in tanto tormento e pena,
che la lingua nostra non sarebbe sufficiente a narrarlo.
- Slide 44
- Slide 45
- L'onore e le delizie egli spregi; onde, quando volle essere
fatto re, egli sparve di mezzo di loro, ma abbracci la povert, le
ingiurie, gli scherni e villanie; sostenendo fame e sete, e molte
persecuzioni, fino alla obbrobriosa morte della santissima
Croce.
- Slide 46
- A questo non fugg, ma si fece incontro ai Giudei quando lo
vollero prendere, dicendo: Chi dimandate voi?. E rispondendo essi:
Ges Nazareno. E se voi cercate me (disse il dolce e amoroso Verbo),
Io son esso. Pigliatemi, e lasciate stare costoro: dicendo dei
discepoli suoi.
- Slide 47
- Slide 48
- E cos ci diede dottrina la Verit dolce, della carit del
prossimo, quanto noi lo dobbiamo amare, e della pazienza, come
dobbiamo portare ogni cosa che Dio permette a noi, realmente, per
gloria e lode del nome suo; non schifando n fatica n lavoro; n
volgendo mai il capo in dietro a mirare l'arato per impazienza, n
per odio, del prossimo suo, ma con allegrezza cordiale farsi a lui
incontro, e stringerlo per affetto d'amore, per Cristo
crocifisso.
- Slide 49
- E veramente noi dobbiamo portare, e materia n'abbiamo; s perch
la fatica piccola, e s perch ella di gran frutto, e s per amore di
colui che la d. Piccola : e sapete quanto? quanto una punta d'ago,
perch tanto la fatica, quanto il tempo. E lo vedrete bene, ch'egli
tanto piccolo che l'uomo non lo pu immaginare.
- Slide 50
- Slide 51
- Il tempo ch' passato, voi non l'avete; il tempo ch' a venire,
non siete sicuro d'averlo: solo dunque questo punto del tempo
presente avete, e pi no. Dunque la fatica passata non c' n
l'avvenire; per che non siamo sicuri d'averla, ma tanta fatica
abbiamo quanto il tempo; pi no. Bene dunque vero, ch' piccola.
- Slide 52
- Quanto grande il frutto? Domandatene il dolce banditore di
Paolo, che dice che non sono proporzionate le passioni di questa
vita a quella futura gloria Rm 8,18. Se noi vediamo colui che la d,
il dolce Dio nostro sommamente buono; e perch egli sommamente
buono, non pu volere altro che bene.
- Slide 53
- Slide 54
- E perch ce la d? Per nostra santificazione acciocch la
margherita della virt della pazienza sia provata in noi; la quale
virt ci manifesta se in verit amiamo il Creatore nostro, e se
abbiamo in noi la vita della Grazia, o no. Perch, come limpazienza
un segno che noi amiamo pi noi e le cose create che il Creatore;
cos la pazienza segno dimostrativo che ci fa manifesto che noi
amiamo Dio sopra ogni cosa, e il prossimo come noi medesimi.
- Slide 55
- Sicch vedete che segue Cristo odiando il vizio, e amando la
virt; e la stringe a s, e se ne veste in tanto, che elegge prima la
morte, che volersene spogliare. Tanto gli dilettevole e piacevole
la virt! Vestita che l'anima di quest'uomo nuovo, col lume della
ragione, gusta vita eterna; e nessuna cosa la pu turbare.
- Slide 56
- Slide 57
- Onde, s'egli ha fatiche, egli gode della tribolazione, egli
v'ingrassa. E non ha timore affliggitivo, cio timore servile, che
tema di perdere le sostanze del mondo; perch con amore ordinato le
possiede, e come cose prestate, e non come cose sue, perch gi vide
e conobbe che elle erano cose transitorie, e non le poteva tenere a
modo suo, perch non erano sue; e per si dispose e tenerle per suo
uso e con amore ordinato.
- Slide 58
- E tutta la vita sua ha ordinata in Dio, in qualunque stato si
sia. Onde, se egli ha lo stato del matrimonio, egli lo conserva con
grande onest, avendo in debita riverenza i d, che sono comandati da
santa Chiesa. E se egli ha figliuoli, egli fa come creatura
ragionevole, che nutre l'anima e il corpo: cos deve fare,
allevandoli nei comandamenti dolci di Dio.
- Slide 59
- Slide 60
- E s'egli in altro stato ch'egli abbia a sovvenire il prossimo
suo, egli si fa padre dei poveri, e volentieri s'affatica per loro,
sovvenendoli in ci che pu. Del corpo suo, per diletto e delizie di
vestimenti, non se ne vuol fare Dio: ma con modo ordinato e
piacevole a Dio, tiene lo stato suo, senza leggerezza o vanit di
cuore.
- Slide 61
- E non attende a spendere solamente il suo in adornamento di
casa, perch vede che, adornata che ella fosse, gli potrebbe esser
guasta, e tolto l'adornamento. Ma si ingegna solo d'adornare la
casa dell'anima sua di vere e reali virt; il quale adornamento
nessuno che gli possa togliere, se egli non vuole. E per questi
cotali di nessuna cosa possono avere pena, perch hanno posto
l'amore e l'affetto in quella cosa che non gli pu essere
tolta.
- Slide 62
- Slide 63
- E corrono questa vita, piena d'affanno, senza pena
affliggitiva, senza stimolo di coscienza; e vanno leggieri per la
via di Cristo crocifisso, seguendo la dottrina sua, vestiti del
vestimento leggiero di quest'uomo nuovo, e spogliati della gravezza
dell'uomo vecchio, che aggrava e occupa l'uomo in colpa di peccato
mortale, e in molte pene e affanni questa tenebrosa vita.
- Slide 64
- Egli non intende s medesimo, non tanto che sia inteso da altri;
per che l'amore proprio gli ha tolto il lume della ragione; onde
non conosce la verit. E per ha pena: perch, se non conosce questa
verit, non la pu amare; non amandola, non se ne veste, e per sempre
inquieto.
- Slide 65
- Slide 66
- E per dissi io (acci che foste liberato da questa pena, e
riceveste la vita della Grazia, e rispondeste a Dio che vi chiama,
e vi ama ineffabilmente) che io desideravo di vedervi spogliato
dell'uomo vecchio, e vestito dell'uomo nuovo Cristo dolce Ges. E
cos vi prego che facciate.
- Slide 67
- Del caso occorso godete, per che la vita dell'anima vostra: e
crescete in voi il frutto del santo desiderio. E se altro vi
dicesse la propria sensualit, o le lusinghe degli uomini del mondo,
non lo credete: ma fermo e stabile, come uomo virile, seguite il
santo proponimento.
- Slide 68
- Slide 69
- E pensate che gli uomini del mondo non potranno render ragione
dinanzi al sommo Giudice per voi nell'ultima estremit della morte,
ma solo la santa e buona coscienza. Or non dormite pi, ma in tutto
ordinate la vita vostra. Altro non dico.
- Slide 70
- Slide 71
- Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.
- Slide 72
- Slide 73
- Slide 74
- Slide 75