1Michele Dallagà28/04/2014 Michele 46 anni Formatore aziendale Michele Dallagà 2 28/04/2014.

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1 Michele Dallagà 11/04/23

Michele

46 ann

i

Formatore aziendaleMichele Dallagà2 11/04/23

3 incontri di formazione

Comunicazione interpersonale

Lavoro di squadra

Contrasto/Conflitto

Miglioramento personale

Michele Dallagà3 11/04/23

Michele Dallagà4

Nessun uomo/donna è un’isola

11/04/23

Trascorriamo gran parte del nostro tempo all’interno di

contesti di gruppo, lavorativi e non, in cui investiamo energie ed

emozioni, ci confrontiamo, progettiamo, prendiamo decisioni, cerchiamo di

risolvere problemi

Michele Dallagà5 11/04/23

Ci sono molti fattori che contribuiscono a rendere stressante la nostra vita lavorativa ed in particolare:

Natura dell’impiego

Ruolo all’interno dell’organizzazion

e

Intrinseci alla struttura dell’organizzazione

Carriera

Natura del rapporto con i colleghi

Condizioni di lavoro

insoddisfacenti

Michele Dallagà6 11/04/23

Michele Dallagà7

Il conflitto sembra caratterizzato da due o più parti

che desiderano possedere e gestire in

modo esclusivo una certa risorsa o una certa

situazione.

11/04/23

Michele Dallagà8

CONTRASTOCONTRASTO

Riguarda i contenuti: ha luogo quando due o più persone presentano punti di vista differenti, modalità diverse per

affrontare una certa situazione. E’ presente in tutti i gruppi di lavoro ed è indice di eterogeneità e ricchezza, permette di

cogliere e gestire le complessità.

Condotto correttamente permette al gruppo di crescere e di progredire, se è ignorato o evitato, al contrario, può paralizzare il

lavoro e degenerare in conflitto

11/04/23

Michele Dallagà9

CONFLITTOCONFLITTO

Riguarda la relazione: emerge quando l’attenzione della discussione non si centra più sui contenuti ma su chi ha ragione e

chi ha torto, su chi esce vincitore e chi sconfitto, su chi ha potere di prendere una decisione e chi deve solamente obbedire.

11/04/23

I conflitti sono:

Spiacevoli e distruttivi per le relazioni (rabbia, tensione, risentimento, ansia, …);

Controproduttivi e costosi per un gruppo o una organizzazione (perdita di funzionalità di un sistema e quindi dei costi).

Michele Dallagà10 11/04/23

Michele Dallagà11

Conflitto interno o individuale (avvertito solo da noi)

Conflitto esterno o condiviso (avvertito con altre persone)

Conflitto diretto (rivolto a noi)

Conflitto indiretto (non rivolto contro di noi personalmente)

Conflitto organizzativo (intragruppo e intergruppo)

11/04/23

Sul piano individuale gli effetti negativi del conflitto riguardano principalmente lo stress e si manifestano attraverso sintomi

Psicologici FisiciComportamenta

li

Incapacità di concentrarsi, di pensare

lucidamente, l’aumento

dell’irritabilità e la difficoltà

di rilassamento

Emicrania, insonnia,

difficoltà di digestione

Abbandono o evitamento dei

rapporti conflittuali, abuso di alcolici,

sigarette, tranquillanti nel tentativo di

alleviare la tensioneMichele Dallagà12 11/04/23

Michele Dallagà13

Caratteristiche dei gruppi

Percezione della situazione

Modo in cui trattiamo gli altri

Regole di interazione

Differenze interpersonali

11/04/23

Michele Dallagà14

Formazione di sottogruppi

Stereotipi di comportamento

Caratteristiche dei gruppi

11/04/23

Michele Dallagà15

Anna

Luisa

Gino

Gigi

La cricca

Caratteristiche dei gruppi

11/04/23

Michele Dallagà16

Anna

Luisa

Emma Gigi

Lara

Gaia

Franco

LA

CATENA

Caratteristiche dei gruppi

11/04/23

Michele Dallagà17

Anna Maria

Olga Gigi

Il gruppo divisoCaratteristiche dei gruppi

11/04/23

Michele Dallagà18

Accettazione di una porzione equa

del carico di lavoro

Disponibilità ad offrire aiuto

Collaborazione e rispetto per gli spazi comuni

Collaborazione con i colleghi

Rispetto della privacy

Astensione dalle critiche in pubblico

Astensione dal denigrare un

collega parlando con un superiore

Regole di interazione

11/04/23

Michele Dallagà19

Nell’ambito dei rapporti di lavoro i comportamenti

più negativi sono:

Denigrare un collega

parlando con un superiore

Criticare un collega in pubblico Rifiutarsi di

svolgere la propria parte

di lavoro

Regole di interazione

11/04/23

Michele Dallagà20

Le relazioni tra colleghi devono essere basate su principi di equità e di reciprocità.

Il rifiuto di accettare il giusto carico di lavoro o di assumersi le proprie

responsabilità per distrazione, pigrizia o incompetenza costituiscono comportamenti

che violano gravemente le norme che regolano i rapporti di lavoro e possono

essere delle importanti fonti di attrito tra colleghi

Regole di interazione

11/04/23

Michele Dallagà21

Differenze interpersonali

Personalità diverse

Differenze di sesso e

di età

11/04/23

Michele Dallagà22

I rapporti di lavoro con i colleghi dovrebbero essere simmetrici

Le difficoltà sorgono quando una persona si rifiuta o non è in grado di eseguire la propria parte di lavoro o quando assume una posizione che l’altra persona non riconosce o non accetta

Differenze interpersonali

11/04/23

Michele Dallagà23

Modo in cui trattiamo gli altri

Abuso di autorità Pregiudizi

Giochi di potere

11/04/23

Michele Dallagà24

Modo in cui trattiamo gli altri

Minacce aperte:

intimidatorie verbali o fisiche

Minacce psicologiche: sparlare o calunniare, far ricadere la colpa, impedire di esprimere

il proprio parere … Gioco sporco: dose di falsità.

Fingere di aiutare, presentarsi come

vittima, non permettere di reagire

11/04/23

Michele Dallagà25

Percezione della situazione

Percepire significa

costruire e “filtrare” la

realtà.

Processo attivo di

elaborazione delle

informazioni

11/04/23

Michele Dallagà26

La “realtà che percepiamo” è diversa dalla “realtà in sé” e dipende da

Esperienza Individualità Ambiente sociale

L’esperienza che abbiamo del mondo è diversa dal “mondo in sé”

Percezione della situazione

11/04/23

Michele Dallagà27

Carta e penna

Percezione della situazione

11/04/23

Michele Dallagà28

INCOMPRENSIONE

S CREZIO

BATTIBECCO

POLEMICA

DIATRIBA

ALTERCO

SCONTRO

RISSA

11/04/23

Michele Dallagà29

Il conflitto è sempre negativo, pericoloso?

La gestione costruttiva del conflitto rappresenta il punto chiave per

trasformarlo in occasione di accrescere la motivazione e la

creatività nel proprio team.

11/04/23

Michele Dallagà30

Benefici dei conflitti nei gruppi di lavoro• Problem - solving: il conflitto può produrre

migliori soluzioni poiché il gruppo va ad analizzare più alternative possibili scegliendo la più vantaggiosa per i propri bisogni.

• Cambiamento: il conflitto può evidenziare potenziali problemi nelle procedure, nell’assegnazione di compiti e/o responsabilità rappresentando quindi l’opportunità per migliorare l’efficienza del gruppo.

• Consapevolezza: nel conflitto le persone imparano a conoscere gli aspetti positivi e negativi del proprio comportamento e le conseguenze sugli altri.

11/04/23

Michele Dallagà31

Effetti positivi dei conflitti

Rafforzare un rapporto: se due persone sono in grado di riconoscere il fatto di avere punti di vista diversi, di capire il perché di questa differenza e sono disposte a discutere, il rapporto lavorativo ne uscirà rafforzatoAumentare la fiducia: se due persone riescono a risolvere un conflitto, probabilmente si fideranno maggiormente l’una dell’altra in futuro, sapendo che le loro diverse posizioni non si escludono a vicendaAumentare l’autostima: l’esito positivo di un conflitto incide sull’autostima

Essere fonte di soddisfazione: il conflitto stimola interesse e curiosità, permettendo di utilizzare appieno le capacità individuali ed è considerato un apprezzato strumento di valutazione delle proprie capacità

11/04/23

Michele Dallagà32

Il problema non è la presenza di un conflitto, ma la modalità con cui

scegliamo di affrontarlo e, se possibile, di trasformarlo fino a

risolverlo.

… diventa fondamentale imparare a riconoscere e a gestire i conflitti che

sorgono, imparare a costruire un consenso condiviso, imparare a prendere le decisioni in modo

consapevole. 11/04/23

33

DivergenzaDivergenza ConcorrenzConcorrenza a

OstacolamenOstacolamentoto

AggressionAggressionee

X Y X

X

Obiettivi Obiettivi diversidiversi ObiettivObiettiv

o o contesoconteso

MetterMettere i e i

bastonbastoni tra le i tra le ruoteruote

Verbale Verbale o fisicao fisica

Come usciamo da questa situazione?Come usciamo da questa situazione?

Michele Dallagà 11/04/23

11/04/23Michele Dallagà34

Analisi del conflittoStoria: when?

Contesto: what?

Parti coinvolte: who?

Motivi: why?

Dinamiche: how?

11/04/23Michele Dallagà35

Storia del conflitto

Comprendere il modo in cui il conflitto si è sviluppato può aiutarci a capire perché ci si trova

nella situazione di conflitto

Come si è manifestato?C’è un fatto particolare che segna l’inizio del conflitto?Da quanto dura?Come va evolvendosi?

11/04/23Michele Dallagà36

Contesto del conflitto

L’ambiente in cui si sviluppa il conflitto si sviluppato può aiutarci a capire la sua natura e la

sua gravità

Da quali comportamenti e da quali azioni è caratterizzato il conflitto?

11/04/23Michele Dallagà37

Parti coinvolte nel conflitto

Anche se il conflitto riguarda solo due persone, per comprenderlo meglio è importante inserirlo in un

ampio contesto sociale

C’è qualcuno che sta alimentando il conflitto?

11/04/23Michele Dallagà38

Motivi del conflitto

Per cercare di risolvere il conflitto è importante identificare i motivi del disaccordo

Ci sono fatti particolari su cui non siamo d’accordo?Abbiamo interpretazioni diverse sui punti cruciali del nostro lavoro?Qualcuno del gruppo sta cercando di non rinunciare a qualcosa di acquisito?

11/04/23Michele Dallagà39

Dinamiche del conflitto

Nessun conflitto è statico. Capire come si modifica il conflitto nel tempo può aiutarci a risolverlo

La causa del conflitto è ancora o il conflitto adesso è alimentato da altri fattori?Le nostre posizioni sono cristallizzate, radicate?Le ostilità sono aumentate dall’inizio del conflitto?

11/04/23Michele Dallagà40

AGGRESSIVOAGGRESSIVO PASSIVOPASSIVO ASSERTIVOASSERTIVO

Scarica le Scarica le responsabilitàresponsabilità

Rinuncia, subisce Rinuncia, subisce decisioni altruidecisioni altrui

Si assume le proprie Si assume le proprie responsabilitàresponsabilità

Impone e pretende, Impone e pretende, senza dirittosenza diritto

Evita il conflitto, Evita il conflitto, non manifesta il non manifesta il

dissensodissenso

Rispetta i diritti altrui Rispetta i diritti altrui ed afferma i propried afferma i propri

Non si preoccupa di Non si preoccupa di dare spiegazioni dare spiegazioni

razionali né di razionali né di ascoltareascoltare

Non fa proposte né Non fa proposte né chiede o offre chiede o offre

ascoltoascolto

Esprime idee, dissenso, Esprime idee, dissenso, desideri ed offre desideri ed offre

ascoltoascolto

Tende a generalizzare Tende a generalizzare ed a giudicare. ed a giudicare.

Colpevolizza gli altriColpevolizza gli altri

Non affronta i Non affronta i problemi, ne problemi, ne rimanda la rimanda la

soluzione. Fa la soluzione. Fa la “vittima”“vittima”

Ragiona sui fattiRagiona sui fatti

Ammette gli erroriAmmette gli errori

Cerca le soluzioniCerca le soluzioni

I 3 moschettieri

11/04/23Michele Dallagà41

Il passivo Ha difficoltà nel riconoscere e affermare i propri Ha difficoltà nel riconoscere e affermare i propri

dirittidiritti

Tende a compiacere gli altri, non si oppone eTende a compiacere gli altri, non si oppone e subiscesubisce

Si colpevolizza eccessivamente per gli erroriSi colpevolizza eccessivamente per gli errori

“ “Catastrofizza” le conseguenzeCatastrofizza” le conseguenze

Ha paura della disapprovazioneHa paura della disapprovazione

Ha un’elevata ansia socialeHa un’elevata ansia sociale

11/04/23Michele Dallagà42

11/04/23Michele Dallagà43

Il passivo

Si ottiene simpatia e approvazione

Si evitano i conflitti nell’immediato

Si assumono minori responsabilità

Si controllano gli altri colpevolizzandoli

Frustrazione per non piacere a tutti

Non si evitano a lungo termine i conflitti

Non affrontare i propri problemi li aggrava

Colpevolizzare crea inimicizia e conflitti

11/04/23Michele Dallagà44

11/04/23Michele Dallagà45

L’aggressivo

È attenta solo a sé e prevarica gli altriÈ attenta solo a sé e prevarica gli altri

ha reazioni eccessive ed esplosive, spessoha reazioni eccessive ed esplosive, spesso sproporzionate rispetto agli stimoli sproporzionate rispetto agli stimoli antecedenti antecedenti

utilizza metodi coercitivi e distruttiviutilizza metodi coercitivi e distruttivi

mortifica la dignità degli altrimortifica la dignità degli altri

11/04/23Michele Dallagà46

Si ottengono risultati solo con modi aggressivi

Dopo l’aggressione, si scaricano le tensioni e ci si sente meglio

Gli altri sono sempre ostili, bisogna proteggersi

Quando non se ne può più, uno scoppio di collera, è quello che ci vuole

11/04/23Michele Dallagà47

Si ottengono risultati Si ottengono risultati nell’immediatonell’immediato Si ha la sensazione di dominare Si ha la sensazione di dominare la situazionela situazione

Si riesce ad esercitare un Si riesce ad esercitare un controllocontrollo sugli altri, attraverso la sugli altri, attraverso la coercizione coercizione e la paurae la paura Ci si vede come persone forti eCi si vede come persone forti e apprezzateapprezzate

L’aggressivo

11/04/23Michele Dallagà48

L’aggressivo

A lungo andare si diventa insopportabili

Si viene boicottati ed evitati

Si stabiliscono rapporti basati sul timore ed inimicizia

Esibire mancanza di

autocontrollo è un modello sociale perdente

11/04/23Michele Dallagà49

11/04/23Michele Dallagà50

•Attraverso il pugno di ferro, si ottengono i risultati•dopo aver scaricato la rabbia, ci si sente meglio•è meglio attaccare che essere attaccati•si deve restituire pan per focaccia

OBIETTIVO: OBIETTIVO:

potere personale e potere personale e socialesociale effetti a breve termine:effetti a breve termine: scaricamento della tensione scaricamento della tensione

effetti a lungo termine:effetti a lungo termine: isolamento sociale isolamento sociale

11/04/23Michele Dallagà51

L’assertivo

Difficoltà ad acquisire tale stileDifficoltà ad acquisire tale stile

Modificare le proprie abitudini Modificare le proprie abitudini comunicativecomunicative Demolire schemi e regole culturaliDemolire schemi e regole culturali

Accettare un periodo d’incomprensioneAccettare un periodo d’incomprensione da parte degli altrida parte degli altri

11/04/23Michele Dallagà52

Essere assertivi

•Avere un positivo concetto di sé

•Essere consapevoli dei propri diritti, opinioni, gusti, sentimenti

•Assumere la responsabilità del proprio comportamento e delle relative conseguenza

•Saper esprimere le proprie convinzioni, preferenze in mezzo agli altri

11/04/23Michele Dallagà53

Sviluppare l’assertività

FORNIRE INFORMAZIONI• Essere diretti• Essere descrittivi• Evitare pregiudizi• Evitare consigli

RICERCARE INFORMAZIONI• Essere aggiornati• Fare domande giuste• Non valutare

UTILIZZARE L’EMOZIONE• Lasciar trasparire i

sentimenti• Descriverli• Evitare il vittimismo

COMPRENDERE I SENTIMENTI ALTRUI

• Ascoltare e immedesimarsi in problemi altrui

• Non commentare• Interpretare il tono emotivo

11/04/23Michele Dallagà54

Sviluppare l’assertività

AFFERMARE LE PROPRIE ESIGENZE

• Mettere a fuoco ciò che si desidera

• Essere espliciti• Non sottostimare• Sollecitare reazioni

COMINICARE LE PROPRIE DECISIONI

• Utilizzare SI’ e NO• Essere concisi• Essere fermi• Evitare troppi no

RICONOSCERE LE ESIGENZE• Ascoltare in modo non critico• Interpretare il significato• Procedere per

approssimazioni• Prendere tempo

ESSERE FLESSIBILI• Modificare i propri punti di

vista• Tenere conto degli input

altrui• Riconoscere il merito

11/04/23Michele Dallagà55

Sviluppare l’assertività

ESPRIMERE LA PROPRIA OPINIONE

• Sostenere i propri diritti/opinioni

• Rafforzare con “IO”• Evitare scuse

ACCETTARE I COMPLIMENTI• Assorbirli• Riconoscerli• Non affrettarsi a

contraccambiare

VALUTERE LE CRITICHE• Esaminarle, non reagire• Chiedere esempi• Cercare suggerimenti• Riconoscere i propri errori

ESPRIMERE COMPLIMENTI• Descrivere il comportamento

con esempi• Non sovraccaricare• Non manipolare

Ascolto empatico

Fiducia

La scala della fiducia

1. Ascolto empatico

• Ascoltare oltre le parole mostrando piena attenzione allo stato d’animo e ai valori più importanti dell’interlocutore

La scala della fiducia

EmpatiaAscolto

empatico

Fiducia

La scala della fiducia

2. Empatia

• Capire a fondo gli stati d’animo, i desideri, gli obiettivi dell’interlocutore e comunicare nel rispetto di essi.

La scala della fiducia

Empatia

Aiuto spassionato

Ascolto empatico

Fiducia

La scala della fiducia

3. Aiuto spassionato

• Essere dalla parte del proprio interlocutore senza nascondere secondi fini

La scala della fiducia

Empatia

Aiuto spassionato

Condivisionedel risultato

Ascolto empatico

Fiducia

La scala della fiducia

4. Condivisione del risultato

• Fare del raggiungimento degli obiettivi altrui un proprio successo

La scala della fiducia

5. Fiducia • La fiducia è la

conseguenza dei primi 4 step.

• Per arrivarci occorre “muoversi”…

La scala della fiducia